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problemi installazione impianto fotovoltaico

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  • problemi installazione impianto fotovoltaico

    Buongiorno a tutti,

    prima di tutto vi ringrazio per l'aiuto prezioso finora ricevuto...

    Il mio problema è il seguente: ho installato sul tetto di casa un impianto fotovoltaico da 3 + 3 KWh/p che serve due appartamenti, diciamo un minicondominio.

    La ditta che ha installato l'impianto ci ha invitato a farlo totalmente integrato - per avere il maggior incentivo statale - si parla del secondo conto energia.

    L'edificio ha un tetto in travi di legno e perline d'abete, su cui hanno fisherato i pannelli di isotec (materiale coibentante).
    Chi ha installato l'impianto fotovoltaico ci ha detto che tale impianto doveva essere complanare (per essere totalmente integrato) al tetto e più precisamente la cornice dell'impianto, su cui vanno montati i pannelli, era da montare direttamente sui pannelli coibentanti, togliendo le tegole.

    A mio avviso - totalmente integrato significa complanare al tetto e non necessariamente senza tegola.
    In ogni modo - data la scarsa pendenza del tetto, circa 30 gradi - ad oggi ci sono ripetute infiltrazioni dal tetto, causate dal fatto che l'acqua ristagna e non defluisce correttamente.

    Il problema è nato in fase di progettazione dell'impianto: questo prevede delle lattoniere che convogliano l'acqua, ma quando piove di taglio e con forte intensità, l'acqua straborda e si infila sull'isotec che non garantisce la tenuta stagna.
    Non essendoci le tegole di sotto, l'acqua va direttamente sui pannelli coibentanti e s'infiltra fra le giunture dell'isotec.
    Nel manuale di posa dell'isotec c'è scritto che questo non garantisce l'impermeabilità, la tenuta stagna del tetto.

    Ora, dopo ripetute rimostranze le ditte (chi ha fatto i lavori sul tetto e chi ha motato l'impianto) si rimpallano le colpe; alla fine ci hanno proposto di montare una lamiera zincata sui pannelli coibentanti e su questa montare poi le tegole.

    Secondo voi è corretto; nel vostro caso come avete montato l'impianto totalmente integrato, e come viene inteso questo.
    Secondo voi questo della lamiera non è un pò esagerato come rimedio; è da dirsi che sotto i pannelli coibentanti non è stato post alcuna guaina o protezione aggiuntiva.

    Ma secondo voi, non basterebbe semplicemente montare l'impianto sopra le tegole.

    In ultima istanza, semmai dovessero presentarmi il conto di queste ultime eventuali modifiche, come dovrei comportarmi; dovrei denunciarli, in quanto i lavori non sono stati eseguiti a regola d'arte.

    Grazie per l'aiuto

  • #2
    Quanto dici, caro viky, mi fa ben sperare per l'aumentare del lavoro di perito di parte nelle cause civili.
    Il II CE ammetteva l'impianto totalmente integrato anche con la cornice di tegole dove non c'è l'impianto, a mo' di tamponatura.
    Il problema, mi sembra di aver capito, è per quello che c'è sotto i moduli. Bene posizionare la lamiera ma bene metterci anche una guaina ardesia in modo da garantire l'impermeabilità del tetto.
    A mio avviso le operazioni sono le seguenti:
    - fotografie del tetto
    - fotografie dell'acqua che filtra attraverso la copertura
    - fotografie dei danni
    - lettera raccomandata all'impresa intimando di sistemare a regola d'arte

    Per regola d'arte di intende:
    - smontare tutti i moduli
    - posizionamento di lamiera o guaina
    - rimonto di tutti i moduli

    Tienici informati
    Buona giornata e buon lavoro a tutti.
    ENER

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    • #3
      Credo che se metti la lamiera sotto i pannelli, perdi la tariffa incentivante maggiorata per tetto integrato innovativo (non so com'erano le vecchie regole, parlo del 4 conto e.!). Infatti i pannelli devono fare da tenuta dell' acqua. Personalmente, vivendo in un paese strano come il ns!!! fare come fan tutti:

      1- rimozione dell' impianto
      2- sistemazione della guaina catramata a regola d' arte, che significa fusione continua della stessa, per farla aderire perfettamente alla superficie sottostante, partendo dal colmo, e non fusione delle sole giunture fra le diverse striscie della guaina, in quanto, con le varizioni termiche del tetto, questa forma delle creste, che si strappano con gli anni, e che comunque trattengono acqua.....
      3- e questa è la solita genialata, sistemazione della guaina antivapore, ammessa dal gse, ed a seguire foto !!! in cui chiaramente si vede la sola guaina anticondensa, e non quella catramata.

      Tieni conto che poi quando fissi il telaio dei pannelli, i fori fatti attraverso la guaina catramata fusa, hanno una notevole tenuta all' entrata dell' acqua attraverso i fori stessi.....

      A me avevano proposto un sistema simile per il tetto del mio capannone (oltre 1000mq). Avevo chiesto una semplice dimostrazione pratica: con 4-6 pannelli, montati con la stessa pendenza, ed un tubo.... collegato alla fontana per fare il collaudo di tenuta!!!! Nessun venditore si è ripresentato! Chissa' perchè???

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      • #4
        Nel II CE non era obbligatoria la tenuta all'acqua.
        Nel IV CE, per l'integrato innovativo, è obbligatorio. Nel IV è superflua (anche se poi la si mette lo stesso).

        Io ho forato la guaina per i ganci di fissaggio. Ci sono prodotti in commercio con i quali rischi di infiltrazioni non ci sono.
        Buona giornata e buon lavoro a tutti.
        ENER

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        • #5
          ma il tetto del mio appartamento è in legno e non si può mettere la guaina...

          Loro mi proponevano di posizionare questa lamiera sopra i pannelli isolanti (isotec) montato dorettamente sul perlinato d'abete.

          Semmai si può richiedere che venga montata la guaina traspirante sotto l'isotec e quindi posata direttamente sul legno.

          Ma posso fare causa all'impresa che ha montato l'impianto fotovoltaico; togliendo le tegole ed agganciando i pannelli direttamente sull'isotec, come si fa a garantire la tenuta alle infiltrazioni d'acqua, non c'è nessuna barriera.

          Secondo voi quale può essere la soluzione; nel mio caso, quando piove copiosamente ed a taglio l'acqua s'infiltra fra le giunture dell'isotec che - così come indicato nel manuale di posa -non garantisce l'impermeabilità del tetto.

          Bisognava lasciare le tegole, sempre che fosse sufficiente a garantire il tetto dalle infiltrazioni.

          Quelli del fotovoltaico possono dire che non è un loro errore di progettazione, che è solo colpa di chi ha costruito il tetto...


          Grazie a tutti, siete davvero preziosi...

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          • #6
            La guaina ardesiata o bituminosa per il legno c'è eccome e si utilizza. L'ho già fatto in diverse applicazioni.
            Non conosco questo isotec, ma se è impermeabile doveva andare bene così: l'acqua non passa, scivola via. Se invece non è garantita l'impermeabilità dovevano predisporre un sistema di isolamento.
            Di chi è stato l'errore? Di chi ha montato questi pannelli isotec spacciandoti una cosa per l'altra oppure chi ha realizzato l'impianto FV che credeva che fosse impermeabile?

            Si poteva fare l'impianto sopra le tegole, con un incentivo più basso, ma forse con più sicurezza.
            Buona giornata e buon lavoro a tutti.
            ENER

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            • #7
              Come ti ha già risposto ener, per fare il totalmente integrato nel II CE era indispensabile togliere le tegole. Potevi fare un parzialmente integrato complanare al tetto tenendo anche le tegole, con meno rischi ma anche meno incentivo.

              Presumo che un problema sia che non si può stendere la guaina catramata direttamente sull'Isotec.
              Forse ci stava o ci sta ancora un altro strato di assito in legno sopra l'Isotec, su cui poi stendere la guaina catramata, e poi le opere in lattoneria sotto l'area dei pannelli. Non penso che aggiungere 1 cm di altezza al tetto (nuovo assito) sia un'alterazione urbanistica eccessiva.

              Secondo me però la soluzione più semplice è quella di ampliare la superficie coperta dal fondo in lattoneria in modo che si allarghi anche sotto le tegole. In tal modo anche se piove di taglio l'acqua non si insinua. Un mio amico ha fatto come te il totalmente integrato: sono stato sul tetto quando veniva preparato il tetto prima della installazione dell'impianto e i moduli in rame con profilo _-_-_-_ coprivano un'area "prudenziale", superiore a quella dei pannelli che poi sono stati montati sopra.
              Il tuo problema quindi potrebbe essere che questa parte non ti è stata fatta a regola d'arte. D'altro canto, se non tiene certamente non è stata fatta a regola d'arte.

              L'ipotesi di mettere lamiera zincata sotto l'Isotec è certamente possibile e sarebbe risolutiva per le infiltrazioni sul legno ma penso sia più costosa, perchè sotto l'Isotec dovresti mettere in sicurezza l'intera falda (l'acqua si diffonde). Inoltre dovresti "de-fischerare" l'Isotec e rifissarlo al nuovo sottostrato e francamente non mi sembra il massimo.

              Trattandosi di lavoro fatto non a regola d'arte, come dicono gli amici professionisti del settore presenti nel forum dovrebbe essere l'impresa a cui hai dato l'incarico a risolvere il problema (a sue spese). Andrebbe già bene se non gli fai pagare i danni. Lascio però la parola a chi è del mestiere!

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              • #8
                ...grazie per le vostre risposte,

                sono utilissime per capire se posso fidarmi ancora di queste persone e per proporgli soluzioni già empiricamente provate.

                Volevo dare maggiori dettagli, non ero stato chiarissimo: l'isotec è un pannello di poliuretano ricoperto di alluminio (una specie di sandwich dal cuore di poliuretano) che viene fisherato sul perlinato d'abete, incastrando i vari pezzi; sulla scheda tecnica di questo prodotto è chiaramente specificato che questo non garantisce l'impermeabilità del tetto.

                Al momento in cui fisheravano i pannelli sul perlinato ho chiaramente esposto la perplessità che prima di questa operazione fosse necessaria la posa di una guaina oppure di una membrana traspirante, ma il direttore dei lavori, snobbandomi quale incompetente, mi ha detto che in qui casi non è prevista nè guaina, nè altra membrana.

                Ora il problema sarebbe smontare i pannelli, posare la guaina e poi rimontarli, ma secondo voi è fattibile, mi sembra un lavoro pericoloso per il tetto ed l'isolante stesso; in ogni modo mi sapreste indicare il nome di uno di questi prodotti, guaine per tetti in legno, così per sbattergli in faccia il loro evidente errore.

                Forse l'unica sarebbe quella di ampliare la superficie in lattoneria, per creare quell'area prudenziale di cui parlavate prima.

                Ma il bello è che l'impianto fotovoltaico prevede una cornice agganciata ai passanti in alluminio presenti su questi pannelli isotec (su cui si agganciano anche le tegole) e sui cui vengono montati i pannelli; ai margini di questa cornice è presente una lattoneria che convoglia le acque piovane e le scarica nuovamente sulle tegole.

                Secondo voi, invece, c'era bisogno di moduli in rame, una superficie piana che coprisse l'area sottostante i pannelli.

                Potreste essere più specifici sul profilo dei moduli _-_-_-_ per mia colpa, ma non ho capito.

                Ma allora hanno sbagliato anche quelli della ditta che ha installato l'impianto fotovoltaico; dovevano disporre quest'area di protezione sottostante.

                Secondo voi vale la pena far smontare i pannelli isolanti di coibentazione (isotec - nel mio caso) per far posare la guaina bituminosa.
                Avendo anche i velux sul tetto, mi conviene raccordare questa lamiere estesa sotte le tegole alle raccorderie dei lucernari, in modo particolare ed appropriato.

                Grazie ancora

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                • #9
                  Forare un tetto impermeabile non significa pregiudicare l'impermeabilità, se il lavoro è fatto a regola d'arte.
                  Se si vuole montare un impianto FV le alternative non sono molte.
                  Anche una lamiera di alluminio o di acciaio su di un tetto deve essere fissata forando il tetto.

                  Quello che ti posso dire per il tuo caso specifico è questo.
                  PRIMA OPERAZIONE
                  Smonta l'impianto e sistema l'impermeabilità del tetto. Non deve trafilare acqua con o senza impianto. Questa è la prima priorità.
                  Usa la guaina, verifica se questi pannelli la permettono, usa la lamiera, cambia pannelli, fai qualcosa per non far passare più acqua sotto la copertura.
                  SECONDA OPERAZIONE
                  Trova un sistema di fissaggio per i moduli. Mi sembra di capire che hai la convenzione FV II CE totalmente integrato. Sarebbe cosa buona e giusta ripristinare lo status iniziale. Moduli posati, a sostituzione della copertura, sotto il filo coppo /tegola.
                  Riposizionare i moduli con il parzialmente integrato (sopra le tegole) comporta un po' di burocrazia con il GSE e la decurtazione della tariffa.
                  Una cosa interessante è il sistema integrato innovativo del III / IV CE che permette il posizionamento dei moduli che garantiscono l'impermeabilità. Nel tuo caso però cambiare drasticamente il sistema di fissaggio, forse anche tutto il modulo .... non conviene economicamente.

                  Allego una foto di un tetto in legno con guaina con barre filettate in acciaio inox che forano la guaina. Ci sono dei prodotti (a base di catrame) che garantiscono una tenuta eccezionale.

                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   P1120052.jpg 
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Dimensione: 396.7 KB 
ID: 1930679
                  Buona giornata e buon lavoro a tutti.
                  ENER

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                  • #10
                    Ciao, nel 2° CE per totalmente integrato i pannelli dovevano essere complanari al tetto e visto di spessore, il bordo sotto del pannello non doveva superare il sopra del tegolo.
                    Quindi impossibile posare addirittura i pannelli sopra i tegoli, figurarsi se ci posavi le barre di fissaggio (tariffa negata).
                    Comunque nel tuo caso credo che sarebbe stato bene farlo e andare sulla parzialmente integrata salvando il tetto.
                    Anch' io ho tolto i tegoli e ho fissato le barre d'alluminio con dei tiros nel cemento della copertura, ma prima, nell'area interessata dai pannelli vi ho posto della guaina che sulla superfice superiore ha incollato una sottilissima foglia di rame,
                    la guaina finisce circa 30 cm sotto le tegole con una leggera piega (2 cm) verso l'alto in modo che l'acqua di traverso non possa arrivare comunque fuori dalla guaina.

                    A tutt'oggi dopo 3 anni e mezzo neanche una goccia di infiltrazione.
                    Imp. FTV 4,4 kWp . 20 Pannelli XGROUP XG60P. Inverter PVI-4.2
                    Orientamento Sud 0° - Elevazione 18° - Integrazione totale
                    attivo dal 12/12/2008

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                    • #11
                      Ben fatto And54
                      Buona giornata e buon lavoro a tutti.
                      ENER

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                      • #12
                        Scusate ragazzi, avrei un problema di produzione da esporvi.
                        Ho degli inseguitori biassiali identici da circa 2 anni, e + o - hanno la stessa produzione.
                        Da qualche tempo uno di questi produce di meno ( quello che era il migliore dei 4), il problema è che questa caduta di produzione non avviene sempre, ma circa ogni 3-4 giorni; nei giorni in cui funziona bene torna ad essere il migliore dei 4.
                        Avete idee in merito?
                        Spero possiate aiutarmi,
                        a presto.

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                        • #13
                          apri un thread apposito. Sei in quello sbagliato
                          4,42 kWp:26x170 Wp Solterra SOL170H mono
                          Power One PVI 4.2 outd; Solarlog 200
                          incl.16°; azimut -36° EST; Lurate Caccivio CO
                          Radiografia del mio impianto on-line: http://www.luratecaccivio.org
                          http://www.sonnenertrag.eu/it/lurate...201/12635.html

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