Buonasera a questo forum favoloso, nel quale leggendo per alcune notti ho imparato tantissime cose!
Sono più o meno al punto di dare il via all'istallazione di un impianto FV da 6 kW (25 x 240 W) con il sistema SolarEdge. Non userò il Conto Energia, ma applicherò il regime di scambio sul posto e la detrazione fiscale del 50%. Avrei però una domanda in riguardo all'inverter da usare.
La fornitura elettrica attuale consiste in una linea trifase da 380 V con potenza contrattualmente impegnata da 6 kW e potenza disponibile da 6,6 kW. Tenete inoltre conto che abito in una zona rurale dove la linea a volte mi sembra poco stabile, ad esempio in caso di temporali. Di tutte le utenze elettriche in casa e giardino attualmente solo la pompa del pozzo d'acqua è trifase, mentre tutto il resto dell'impianto (monofase) è suddiviso più o meno ugualmente tra le fasi R, S, T contro N per vari tratti della casa. Forse in futuro si aggiungerà anche una pompa di calore (di non so che fase).
Essendo una linea trifase, il preventivo del solarista ora prevede l'inverter SolarEdge trifase da 7 kW o, per 130 € in più, addirittura da 8 kW, nel caso volessi tenermi aperta la possibilità di estendere l'impianto per tutto il tetto in futuro.
Quali sono però i vantaggi (o svantaggi) di un inverter trifase da 7 o 8 kW, quindi dimensionato troppo grande, rispetto ad un inverter monofase di esattamente 6 kW?
Il mio ragionamento è il seguente:
Da quanto ho capito in altre discussioni sul forum, l'autoconsumo viene sempre conteggiato correttamente, anche se lo si preleva da una fase diversa da quella ove vi è attaccato un inverter monofase. (Addizione vettoriale di tutte le tre fasi.) Quindi questo non sarebbe un argomento per un inverter trifase.
Si legge anche che lo sbilanciamento massimo consentito tra le fasi sia di 6 kW. Supponiamo che immetto 6 kW sulla R, sulla quale non consumo niente, e prelevo 1 kW da S. Lo sbilanciamento e quindi di 7 kW? Sarebbe un argomento per il trifase.
Inoltre vedo che alcuna gente ha problemi con tensioni alte, specialmente su linee lunghe in campagna, con inverter che vanno in blocco o si staccano. Suppongo che con un inverter trifase questo non succederebbe così facilmente.
Infine l'efficienza degli inverter trifase SolarEdge (7kW: 97,7%; 8kW: 97,6%) e un po' superiore a quella del monofase (6kW: 97,4%). Sono differenze da tener conto queste?
Vi sarei molto grato per i vostri commenti ed eventuali rettifiche.
Sono più o meno al punto di dare il via all'istallazione di un impianto FV da 6 kW (25 x 240 W) con il sistema SolarEdge. Non userò il Conto Energia, ma applicherò il regime di scambio sul posto e la detrazione fiscale del 50%. Avrei però una domanda in riguardo all'inverter da usare.
La fornitura elettrica attuale consiste in una linea trifase da 380 V con potenza contrattualmente impegnata da 6 kW e potenza disponibile da 6,6 kW. Tenete inoltre conto che abito in una zona rurale dove la linea a volte mi sembra poco stabile, ad esempio in caso di temporali. Di tutte le utenze elettriche in casa e giardino attualmente solo la pompa del pozzo d'acqua è trifase, mentre tutto il resto dell'impianto (monofase) è suddiviso più o meno ugualmente tra le fasi R, S, T contro N per vari tratti della casa. Forse in futuro si aggiungerà anche una pompa di calore (di non so che fase).
Essendo una linea trifase, il preventivo del solarista ora prevede l'inverter SolarEdge trifase da 7 kW o, per 130 € in più, addirittura da 8 kW, nel caso volessi tenermi aperta la possibilità di estendere l'impianto per tutto il tetto in futuro.
Quali sono però i vantaggi (o svantaggi) di un inverter trifase da 7 o 8 kW, quindi dimensionato troppo grande, rispetto ad un inverter monofase di esattamente 6 kW?
Il mio ragionamento è il seguente:
Da quanto ho capito in altre discussioni sul forum, l'autoconsumo viene sempre conteggiato correttamente, anche se lo si preleva da una fase diversa da quella ove vi è attaccato un inverter monofase. (Addizione vettoriale di tutte le tre fasi.) Quindi questo non sarebbe un argomento per un inverter trifase.
Si legge anche che lo sbilanciamento massimo consentito tra le fasi sia di 6 kW. Supponiamo che immetto 6 kW sulla R, sulla quale non consumo niente, e prelevo 1 kW da S. Lo sbilanciamento e quindi di 7 kW? Sarebbe un argomento per il trifase.
Inoltre vedo che alcuna gente ha problemi con tensioni alte, specialmente su linee lunghe in campagna, con inverter che vanno in blocco o si staccano. Suppongo che con un inverter trifase questo non succederebbe così facilmente.
Infine l'efficienza degli inverter trifase SolarEdge (7kW: 97,7%; 8kW: 97,6%) e un po' superiore a quella del monofase (6kW: 97,4%). Sono differenze da tener conto queste?
Vi sarei molto grato per i vostri commenti ed eventuali rettifiche.
Commenta