Dipende dalla lunghezza , ma secondo me no !
Per avere 10kw trifase ci sara' una corrente di 15A al massimo , quanto un 3kw monofase (dove si mette 4mm2) , quindi il 6 e' ampiamente sufficiente, sia come portata che perdita.... ammesso che non hai 100mt e piu' da coprire da coprire

Il 4X6 mmq va più che bene!
Che distanza c'è tra inverter e contatore?

Scusa Spider, non avevo visto la tua risposta...

Ciao Atomax nessun problema .... lascia perplesso il teNNico enel che forse ragiona sempre su distanze kilometriche

Il più delle volte le cadute di tensione esagerate mandano in blocco (ormai in derating) gli inverter. Questo problema il 99% delle volte è della linea ENEL sottodimensionata ma, nonostante ciò, diversi tecnici pensano al cavo di collegamento dell'utente...

Ciao

..grazie per le tempestive risposte, la distanza da coprire è di circa 15 mt, anche io pensavo che poteva andar bene ma mi avevano fatto sorgere il dubbio asserendo anche che una futura richiesta ad Enel per un aumento dell'energia prelevata (al momento ho 3,3 in prelievo) poteva portare problemi, l'unica cosa che ho notato, che sarebbe da sostituire, è che hanno usato una guaina gommata (quelle bianche morbide per capirci) e non un corrugato che rende il cavo non sfilabile per qualsiasi problematica.

a proposito di cavi 'ac'.
Mi capita sempre che l'installatore posi la linea in uscita dall'inverter, e destinata ad intestarsi sul quadro del cliente (centralino), nella conduttura esistente assieme alle cordine (N07V-K) dell'impianto passivo.

Ora a progetto indicavo di utilizzare un cavo FG7R unipolare; questi era dimensionato per posa singola in tubo a parete.
Andando a "mischiarlo" con le cordine devo declassarlo, ovvero considerare la stessa sezione ma in isolante PVC (70°C), in modo tale che non vada ad influenzare le portate dei circuiti esistenti; andrebbe pertanto aumentato quasi sempre di una sezione.

L'installatore mi riferisce che la sezione superiore non passi attraverso le tubazioni esistenti, il cliente non ne vuole sapere di tubazioni a parete (quasi sempre)...risultato viene installato un FG7 di sezione come avevo previsto in canala promiscua (quando va bene), altrimenti addirittura viene infilata una cordina N07V-K della sezione che avevo indicato per l'FG7 (quando va male).

Considerando il primo caso (FG7 in canala promiscua con N07V-K) c'è da preoccuparsi, considerando che il fotovoltaico comunque non ha una continuità di servizio come potrebbe essere un'utenza? è possibile che l'inverter generi un sovracorrente nel cavo per sovraccarico?

Solitamente c'è da fare una considerazione... L'impianto fotovoltaico produce la potenza nominale di picco per pochi minuti all'anno e solitamente lo fa nei mesi primaverili (aria fredda e sole che sbuca repentinamente dalle nuvole), quindi solo in questi minuti sul tuo cavo scorrerà la corrente nominale per il quale è stato dimensionato e lo farà per un tempo massimo di 2-3 minuti.
Se ci riporti specificatamente il tuo caso possiamo fare una valutazione più dettagliata. Comunque l'inverter non genera nessuna sovracorrente sul cavo (a meno che non si verifichi un corto circuito proprio sull'inverter o immediatamente a valle di esso, ma per questo immagino che c'è un interruttore magneto-termico a protezione).
Saluti

perfettamente quel che pensavo sul c.c., grazie atomax.
Ti giro il caso specifico cosicché tu possa esprimerti.
Impianto da 6 kWp, inverter PVI 6000 con potenza nominale in uscita 6000 W @ 230 V. Nei calcoli ho considerato un cos(phi) = 0,9.

Linea 'ac' in uscita di Sezione 2 x 1 x 6 mmq in N07V-K (io avevo indicato FG7) infilato in tubo incassato assieme ad N07V-K esistenti; suppongo le cordine esistenti siano n.2 circuiti max.
Interruttore MT che protegge la linea 'ac' suddetta da 32 A.
temperatura ambiente considerata 30 °C.

è corretto?

up... quindi atomax che ne pensi???