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termografia pannelli

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  • #31
    Originariamente inviato da Bocalb Visualizza il messaggio
    Scusate se insisto sull'argomento, ma la bruciatura di una cella come dalla foto di Nosferatu non può innescare principio di incendio?
    Se vuoi il mio parere, no.
    In vita mia ho assistito a più di un principio di incendio, e tutti erano causati da diodi di bypass difettosi: arco voltaico e la scatola di giunzione cola che è un piacere.

    Ho visto anche moltissime bruciature da hotspot, ma niente fiamme.
    In quel caso il tedlar fa le bolle e delamina localmente, finché salta il vetro davanti. Dalla botta il ribbon si rompe e il modulo muore.

    In casi di silicio "cotto" come la foto che ho postato io, il peggio che ho visto è stata la deformazione del tedlar, niente colature.
    Considera che l'EVA usato come incapsulante tiene fino a 80° o 85° al massimo. Non sono sufficienti ad innescare un incendio.

    Originariamente inviato da mipe Visualizza il messaggio
    Che io sappia quella della Flir (modello Flir One) è decisamente migliore
    In ditta da me stiamo aspettando che arrivi un cellulare CAT S60, quello con la termocamera Flir integrata.
    Il grosso limite di questi giocattoli non è nella precisione di misura ma nella distanza che tirano, veramente piccola.
    Ho potuto provare un monocolo Flir di quelli da 3500 euro, ed è tutta un'altra cosa. Sembra di videogiocare ad Half Life col visore notturno attivato.
    Ma per vedere 4 pannelli va benissimo avvicinarsi, anche perché da lunghe distanze il riflesso delle nuvole diventa fuorviante.
    Tinkering with Renewables - il mio canale YouTube

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    • #32
      Ieri mi è arrivata la Flir One e stamattina sono finalmente riuscito a fare una veloce termografia ai miei moduli fv.
      Dato che il mio S5 mini non ha voluto saperne di riconoscere la termocamera, ho dovuto utilizzarla con il tablet
      che è senz'altro meno pratico.

      Le condizioni di misura non erano ottimali in quanto la giornata era molto soleggiata
      e l'ora era quello centrale della giornata e cioè le 12:30,
      Quindi tutti i moduli erano ben caldi, le differenze di temperature tra la varie parti dell'impianto ridotte al minimo
      ed i riflessi al massimo della loro intensità.
      Quindi le condizioni di misura non erano le migliori e mi sono ripromesso di tornare un'altro giorno nella prima parte della mattinata.
      Le scatole di giunzione (punto più caldo del pannello), comunque, erano chiaramente visibili.

      Alla fine sono comunque riuscito a controllare, anche se velocemente i moduli ed ho individuato una sola celle in condizioni di hot-spot.

      Sui moduli Centrosolar, ove mi aspettavo una situazione disastrosa, non ho trovato alcuna cella visibilmente più calda o fredda delle altre.
      Tornerò in un orario più adatto.

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      • #33
        Originariamente inviato da mipe Visualizza il messaggio
        Le scatole di giunzione (punto più caldo del pannello), comunque, erano chiaramente visibili.
        Non ti spaventare, quel che vedi dal fronte non sono i diodi caldi, ma semplicemente la minor dissipazione di calore delle celle fisicamente ostacolata dalla jbox.

        Originariamente inviato da mipe Visualizza il messaggio
        ho individuato una sola celle in condizioni di hot-spot
        Oddio, capiamoci tanto per non fraintenderci tra noi: l'hot-spot è un vero e proprio difetto di fabbricazione, una stagnatura malfatta.
        Una cella più calda delle altre non è un hot-spot, ha semplicemente difficoltà a smaltire il calore e/o ha più calore da smaltire rispetto alle altre.
        E non parlo delle prime ore del mattino, che non fanno testo. Parlo del funzionamento in pieno sole.
        L'hot-spot te mostro io in allegato. Se un giorno vedessi questa roba qui avresti grossi, ma grossi problemi.
        File allegati
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        • #34
          Ma lì stà facendo ombra il fototermografo
          AUTO BANNATO

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          • #35
            Nosferatu secondo te in base alla tua esperienza , su moduli in classe 1 può avvenire innesco incendio per diodi di by-pass difettosi?

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            • #36
              Originariamente inviato da spider61 Visualizza il messaggio
              Ma lì stà facendo ombra il fototermografo
              Ha ha...
              Ho un servizio fotografico completo che sembra il carnevale di Venezia!
              Ho buttato su una foto a caso, neanche mi ero accorto dell'ombra.
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              • #37
                Originariamente inviato da Bocalb Visualizza il messaggio
                su moduli in classe 1 può avvenire innesco incendio per diodi di by-pass difettosi?
                Secondo me sì, la Classe 1 non testa le condizioni di guasto ma come reagisce il modulo al fuoco.
                Non sarei sicuro al 100% neanche con i moduli con jbox in metallo (ricordo che anni fa Solon le faceva così) perché comunque con un arco voltaico in CC tedlar, EVA e colla siliconica hanno tutto il tempo di colare, e a quel punto un etto di alluminio a 600°C scivolato su un tetto mi farebbe più paura della plastica fusa.
                Ecco perché a casa mia non ho fatto nessuna integrazione architettonica pur avendone la possibilità.
                Però non sono un esperto, do un parere di buon senso.

                Toh, va' che splendore:
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                • #38
                  Originariamente inviato da Nosferatu Visualizza il messaggio
                  L'hot-spot te mostro io in allegato. Se un giorno vedessi questa roba qui avresti grossi, ma grossi problemi.
                  Effettivamente questo livello di dettaglio io non sono riuscito a vederlo,
                  ma, ripeto, probabilmente dipendeva anche dall'orario sbagliato.
                  In tal proposito, quali sono le condizioni di misura che tu ritieni migliori per il fotovoltaico?
                  Mattino presto (perchè dici di no)?
                  metà giornata?
                  tardo pomeriggio?

                  Giornata soleggiata o cielo completamente coperto?

                  grazie

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                  • #39
                    Originariamente inviato da mipe Visualizza il messaggio
                    quali sono le condizioni di misura che tu ritieni migliori per il fotovoltaico?
                    Mattino presto (perhcè dici di no)?
                    Perché c'è un momento esatto in cui gli elettroni delle celle riescono a scavallare la resistenza interna del modulo, ma non è mai lo stesso istante per tutti i moduli.
                    D'inverno vedrai spesso la brina sciogliersi in modo disomogeneo, ma è fisiologico: si scioglie prima sui moduli con resistenza interna un pochino più alta. Questione di qualche minuto.

                    Originariamente inviato da mipe Visualizza il messaggio
                    Giornata soleggiata o cielo completamente coperto?
                    Secondo me giornata soleggiata e calda, ma attenzione alle ombre.
                    Nelle giornate coperte ho visto tante false letture per il riflesso delle nubi sul vetro.
                    E se vedete celle calde, prima di spaventarvi andate a pulirle con una spugna e aspettate che si scaldino di nuovo.
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                    • #40
                      Originariamente inviato da Nosferatu Visualizza il messaggio
                      Perché c'è un momento esatto in cui gli elettroni delle celle riescono a scavallare la resistenza interna del modulo, ma non è mai lo stesso istante per tutti i moduli.
                      Ti ringrazio della risposta, so bene che l'effetto fotovoltaico è sempre in atto (anche in bassissime condizioni di luce),
                      ovviamente il senso della domanda era: "quali condizioni ambientali esaltano maggiormente le differenze di temperature tra le varie parti dei moduli?"

                      Io penso che se la la temperatura dell'aria è bassa ed il soleggiamento non particolarmente intenso,
                      le celle o le saldature più calde dovrebbero distinguersi meglio.

                      Probabilmente questo problema con la tua termocamera (che dalle immagini presumo sia di tipo professionale)
                      questa esigenza non si pone, ma con la mia che è poco più di un giocattolo, diventa importante

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                      • #41
                        Mi accorgo solo adesso che nel mio precedente post non avevo compreso il significato della tua chiara risposta.
                        Grazie Nosferatu

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                        • #42
                          Nosferatu tienici informato sul cat s60...sembra interessante.

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                          • #43
                            Originariamente inviato da Nosferatu Visualizza il messaggio
                            Il vero problema di invecchiamento precoce è rappresentato dalle ombre continuative per anni, in genere su impianti progettati senza tenerne conto, perché queste tendono a cuocere il silicio.
                            Grazie Nosferatus e anche a Scresan con l'altra discussione ... oggi ho provato a mano , cioè a sensazione , sull'impianto a terra dove ho un ombra di un cavo telefonico di 3cm a circa 10/12mt , che proietta un ombra sfumata sui pannelli che d'estate va via verso le 10 ma via via che si và in inverno rimane fino alle 13/14 (poi verifico meglio dai grafici) e ho sentito che le celle coperte dall'ombra sono più calde delle altre scoperte in quel momento, visto che l'ombra però non è netta e la T direi che sia se quelle normali sono a 40 , quella in ombra è 5/10° di più , la corrente in quel momento era sui 6,5A sulla stringa non ombreggiata e 5,5A sull'ombreggiata , devo preoccuparmi o no ? Poi mi porto il termometro a infrarossi e verifico le T la prossima settimana , sperando che non sia nuvolo....
                            AUTO BANNATO

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