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Impianto installato in Autoconsumo vs Scambio sul posto, cosa cambia?

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  • Impianto installato in Autoconsumo vs Scambio sul posto, cosa cambia?

    Ho letto molti articoli sull autoconsumo, ma più leggo meno capisco. In teoria è quella quota prodotta e istantaneamente utilizzata. Mentre lo scambio sul posto prevede di vendere al GSE tutto il prodotto e di riacquistare la quota che serve. Oggi come oggi la prima è più proficua della seconda e qui non ci piove per. Facile da comprendere ma nella pratica è realizzabile? Ho contattato vari installatori chiedendo un impianto in autoconsumo ma mi hanno detto che non è realizzabile, lo scambio sul posto è obbligatorio!?!? Obiettano che la corrente prodotta dall' inverte è instabile sopratutto in caso di nuvolosità x cui potrebbe danneggiare gli elettrodomestici!?!? Ma quindi l' autoconsumo esiste o non esiste? Non è che molti pensano che la quota prodotta compensi quella acquistata a costo zero quando così non è? Oppure esiste un modello tecnico che implementa l' autoconsumo ma alcuni installatori non lo conoscono? L 'autoconsumo esclude il GSE? C'è un modo per auto consumare e vendere al GSE solo l' eccedenza?

    Grazie
    Ultima modifica di HeavyManto; 07-03-2017, 13:39.

  • #2
    leggi qualche discussione sullo SSP, li ti puoi chiarire le idee sulla differenza tra autoconsumo e SSP ...
    Casa gas-free provincia di Pavia 180 m2 involucro classe B (vicino alla C) - Impianto FTV 5,39 kwp - PDC Aquarea 7 kw serie F alta connettività con modulo HPM- Piano cottura ad induzione Ikea
    EV - ZOE 41 kwh - Rasaerba e Tagliabordi a batteria litio 40 V Greenworks

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    • #3
      Ne ho già letti tanti, molti dei quali dicono tutto e il contrario di tutto. Per cui se tu ne hai di veramente interessanti, ma sopratutto attendibili, condividili.

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      • #4
        Leggi questo ed eventualmente riponi lì il quesito.
        Regole acconti SSP dal 2011 e nuove regole dal 2013
        Da quello che hai scritto hai le idee confuse.
        L'autoconsumo c'è sempre (che puoi cercare di migliore fino ad un certo punto), per il resto c'è lo SSP.
        Impianto FV da 2,7 kWp, 15 pannelli SHARP NU 180W, inverter SMA SB2500, Azimut 162,2°, Tilt 17°.
        attivo dal 06/12/2008, 2° CE, SSP (posizione lat. 45,47N, long. 10,26E)

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        • #5
          Originariamente inviato da HeavyManto Visualizza il messaggio
          Ne ho già letti tanti, molti dei quali dicono tutto e il contrario di tutto
          In due parole e sacrificando un po' la precisione tecnica: l'autoconsumo c'è sempre e comunque, sia per impianti in SSP che senza SSP, purche connessi alla rete Enel. L'energia prodotta dall'inverter deve "fluire" in qualche direzione, quindi se mentre l'inverter produce tu hai carichi sufficienti a consumare tutta l'energia che l'inverter produce ISTANTE PER ISTANTE allora autoconsumi tutto, altrimenti una parte di quell'energia va verso la rete Enel e alimenta i carichi del tuo vicino di casa (nella realtà una piccola parte di energia va sempre e comunque verso enel, anche se hai carichi accesi, ma semplifichiamo); analogamente se la corrente dell'inverter non basta per i carichi quella che manca arriva dalla rete Enel. Tutto questo ISTANTE PER ISTANTE, per es. un frigorifero non ha un consumo fisso e costante ma ha un motore che si accende e si spegne da solo, una lavatrice consuma di più quando scalda l'acqua che quando gira la centrifuga, ecc.
          La corrente prodotta è ovviamente instabile (nuvole, ecc.) ma questo non significa che danneggi gli elettrodomestici perché la parte di corrente che ti manca la prelevi dalla rete enel, mentre quella che in qualche istante è superiore agli assorbimenti dei carichi viene ceduta a Enel, quindi ad ogni elettrodomestico arriva solo la corrente "giusta", indipendentemente da che percentuale viene fornita dall'inverter e da che percentuale viene da Enel.
          Per la parte di energia che inevitabilmente cedi a Enel o che prendi da Enel (perchè la produzione dell'inverter ISTANTE PER ISTANTE non potrà mai essere uguale ai consumi ISTANTE PER ISTANTE) subentra lo SSP, per i dettagli ti hanno già consigliato delle discussioni, in due parole paghi l'energia che prelevi in bolletta Enel come se non avessi il fotovoltaico e poi il GSE ti rimborsa una parte di quanto pagato, diciamo il 60-65%

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          • #6
            Perfetto questo è chiaro. L' inverter come deve essere connesso alla rete di casa? Un installatore mi ha detto che l' inverter va collegato al contare GSE che vende tutta l' energia prodotta all' enel, x cui nulla passa da casa x cui sei costretto a compare tutto dall enel ? Ma è vero? Questi signori infatti vendono batterie di accumulo per vendere il meno possibile all' enel e massimizzare l' auto consumo, quindi non so se siano cazzate da venditore o come funzioni la faccenda. Inoltre un conoscente che ha un impianto FV di parecchi anni orsono quando il conto energia pagava bene, mi ha confermato che lui vende tutta l'energia prodotta in quanto è pagata di più di quella acquistata. Questo mi fa intuire che si sono vari schemi di collegamento. Io vorrei sapere qual' è lo schema che preveda l' autoconsumo prima della vendita. Qualcuno può allegare uno schema di collegamento?

            Grazie

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            • #7
              Originariamente inviato da HeavyManto Visualizza il messaggio
              L' inverter come deve essere connesso alla rete di casa? Un installatore mi ha detto....Questi signori infatti vendono batterie di accumulo....un conoscente mi ha confermato che lui vende tutta l'energia prodotta in quanto è pagata di più di quella acquistata
              che confusione!
              mettiamo dei punti fermi per un impianto "normale" senza accumuli, isole, UPS veri o falsi, ecc.
              1) l'inverter si collega sull'impianto elettrico di casa in parallelo ai carichi (cioè alle luci, elettrodomestici, ecc.). Esiste UN SOLO modo di collegamento
              2) mediamente la percentuale di energia auto-consumata ISTANTANEAMENTE è circa il 30% dell'energia totale prodotta, l'altro 70% è coinvolta nel meccanismo dello SSP che hai detto di aver capito. L'accumulo serve a cercare di aumentare la quota di energia auto-consumata, ovvero a immagazzinare parte dell'energia prodotta per consumarla successivamente: in questo modo l'energia accumulata e consumata in un altro momento non viaggia sulla rete Enel e non è coinvolta dallo SSP (quindi è una parte di energia che non si paga in bolletta Enel e che non viene rimborsata al 60-65% dal GSE). Tecnicamente però gli accumuli hanno delle perdite, quindi se accumuli 100kWh ne potrai ri-utilizzare circa 70/80 kWh, quindi il vantaggio rispetto allo SSP non è molto. Coi costi attuali dell'accumulo è un investimento che non si ammortizza MAI (o meglio si ammortizza in qualche decennio, dopo che le batterie si sono già rotte da un pezzo)
              3) generalmente chi vende accumuli vuole vendere accumuli, non gliene frega molto di come funziona davvero SSP, tantomeno di spiegarlo al cliente, e poi non è un argomento proprio semplicissimo
              4) anche con un accumulo lo SSP serve lo stesso: se produci energia che non usi immediatamente la usi per caricare la batteria, poi una volta che la batteria è piena sempre da qualche parte questa energia deve andare, quindi va ancora sulla rete Enel e ti viene pagata (meglio, rimborsata) circa al 60/65% di quello che paghi tu in bolletta, ecc. ecc. si ritorna allo SSP
              5) gli impianti incentivati di qualche anno fa avevano degli incentivi sull'energia PRODOTTA, che è cosa diversa da consumarla o non consumarla: c'è un contatore che misura tutto quello che l'inverter produce e sulla base di quello pagano dei soldi, non c'entra nulla con ssp (ssp è aggiuntivo agli incentivi, sono due cose diverse)

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