Originariamente inviato da Dott Nord Est
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Valvola anticondensa
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gradirei che gli interventi fossero riferiti al problema posto da enzo, grazie.
il resto non nteressa nessuno dei lettori, quindi si prega di evitare fuoritema, grazie.
enzo, come ti dicevo prima, se fai girare l'acqua a T° ancora pù basse dei 55°, rischi la condensa in caldaia, con la conseguente poca durata della stessa.
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enzo,guardati questo della buderus,per chi non conoscesse la buderus è il massimo nel riscaldamento,eppure loro,caso strano anche nelle caldaie a gasolio mettono la pompa anticondensa...saranno scemi?
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mi sembra stiamo parlando di caldaie a biomassa, non di gasolio qui..... grazie.
anche montando la pompa anticondensa, se enzo non cambia la gestione di caldaia, avrà sempre il medesimo problema, in quanto la pompa fà lo stesso lavoro della valvola anticondensa, lavorando pure lei con una valvola termica.
forse allora sono scemi quelli della esbe, della tatano, della KWB, ecc ecc...... che parlano di biomassa, e non di gasolio.
tutto qui.
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ecco il montaggio della KWB, con valvola anticondensa e pompa tra caldaia e valvola........
http://www.kwb.at/it/images/stories/...0powerfire.pdf
ogni altro mio commento è superfluo.
e pure questi sbagliano?
http://www.rossatogroup.com/prodotti...eyword=caldaie
http://infoweb.esbe.se/files/news%5C379_25_1.pdf
un'altro consiglio per enzo: più alta (nei limiti di certi valori, quindi direi tra 70 e 80) è la T° in caldaia, paradossalmente minori saranno i consumi, in quanto la resa aumenta....
e SPECIALMENTE la caldaia vive di +.
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hahahahahahahahahahahahahahaah,che ridere, neanche lo voglio vedere,quì un solo commento bisogna fare,SEI IGNORANTE IN MATERIA.Quello che tu hai postato è il classico montaggio della valvola anticondensa e la pompa è quella della caldaia negli impianti con solo pompa anticondesa la valvola non c'è e ci sono 2 POMPE una della caldaia e l'altra con funzioni di anticondensa,lo vuoi capire che non ti riprendi più, puoi postare tutti gli schemi che vuoi, ormai non ti crede più nessuno è inutile che ti vuoi arrampicare sugli specchi
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ecco fatto, non servono commenti. (ritaglio da installazione KWB. Se mi si indica dove stà la seconda pompa, sarei grato)
come si vede, non dò dell'ignorante a nessuno a differenza di altri, ma continuo a inserire schemi ed altro.
il resto, sono solo parole che poco contano, grazie cmnq.
BUONANOTTE !!!!Ultima modifica di Dott Nord Est; 25-08-2010, 23:03.
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Originariamente inviato da Dott Nord Est Visualizza il messaggio, in quanto la pompa fà lo stesso lavoro della valvola anticondensa, lavorando pure lei con una valvola termica.
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proviamo di fare un po di riassunto (fra una litigata e l'altra qualcosa di buono c'è!!!) cerco di scrivere quello che ho capito... vediamo se ci prendo.... allora ... le caldaie a biomassa hanno bisogno di un meccanismo che impedisca al circolatore ,chiamiamolo principale, di far entrare h2o troppo fredda, in quanto far scendere la temperatura sotto i 55 gradi crea condensa acida, molto deleteria ..... ci sono 2 sistemi....1 mettere una valvola (chimata in diversi modi, anticondensa, miscelatrice) che fa in modo di miscelare h2o calda con quella fredda in entrata caldaia, funziona senza sensori (a parte il bulbo interno) senza elettricità, e in pratica "preleva" un po di h2o dall'uscita calda della caldaia e la reinmette subito dentro miscelata con quella fredda............. 2 il secondo sistema consiste in un circolatore (aggiuntivo rispetto a quello principale) che si accende contemporaneamente al circolatore principale facendo passare l'h2o direttamente dall'uscita (calda) della caldaia , all'entrata (fredda)..... questa pompa puo essere gestita o dalla centralina della caldaia o per mezzo di relè e termostati (generalmente a capillare) ....questo sistema ha lo svantaggio di consumare più elettricità (2 il secondo circolatore) di avere un impianto elettrico dedicato, e non so quali vantaggi rispetto alla più semplice valvola termostatica.....per quello che ne capisco io funzionano entrambi bene ed assolvono alla loro funzione...... poi giusto per puntualizzare , c'è chi dice che nelle caldaie elettroniche non hanno bisogno di questi sistemi, in quanto i sensori interni spengono il circolatore principale quando l'h2o scende sotto una determinata temperatura (generalmente puntata a 65 gadi, o come la mia a 73...) p.s . raccomandazione per quelli sopra ....... sciete entrambi competenti , entrambi potete sbagliare, avete sbagliato , e sbaglierete..... non prendetevi sempre a " cagnare" come fanno 2 galli nel pollaio..... le discussioni diventono inleggibili... e chi è qui per imparare un po di cose vi prende a "noia".......Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html
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bè dr, allora si può prevedere un termostato a contatto attaccato al di sopra della mandata in uscita della caldaia, ed effettuare i collegamenti elettrici in modo che la pompa di ricircolo(o anticondensa) stacchi quando la caldaia arriva sui 55 gradi...scusa la curiosità, ma anche se è una elettromeccanica, voglio sperare che ci sia un termostato che abilita il funzionamento della pompa impianto sopra i 60 gradi(o comunque a una temperatura regolabile), spero che la pompa impianto non funzioni sempre e comunque...
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ciao enzo, come immaginavo, se è un termostato a tre contatti(comune-normalmente aperto, normalmente chiuso) puoi attaccare la pompa di ricircolo al contatto rimasto libero( in pratica, sul comune attacchi i due neutri provenienti dalla pompa impianto e dalla pompa di ricircolo, dal contatto normalmente chiuso porti il filo alla pompa di ricircolo, da quello normalmente aperto alla pompa impianto, le fasi sono attaccate alle rispettive pompe) così se ad esempio hai tarato il termostato a 60 gradi, sotto i 60 ti funziona la pompa di ricircolo, sopra i 60 la pompa dell'impianto..... semplice, no???ciao
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Il mio parere è che invece di usare una valvola ed una pompa..... meglio comprarsi "un gruppo anticondensa" gia' bello e pronto e "studiato" da chi lo sa fare per la potenza della caldaia ! Inoltre spesso viene fornita anche una cover isolante e i termometri sulle tre vie per verificarne il funzionamento.
Sono rimasto pure sbalordito, quando mi è arrivato il mio laddomat 21 in quanto sulle istruzioni c'era specificato molto bene la lunghezza max dei tubi e loro dimensione. E vi garantisco che dev'essere minima la prima e max la seconda.
Voglio dire che fra la teoria e la pratica spesso ci sono dei particolari, che sembrano niente, ma che poi alla fine rovinano tutto.
Nei gruppi anticondensa, la pompa viene montata con la girante praticamente a contatto con l' apertura della valvola (sulla via mix). Cioè la pompa aspira dall' uscita mix, nelle immediate vicinanze e tendenzialmente ne favorisce l' apertura.
In definitiva, essedo costruito in fusione, il gruppo anticondensa ha misure esagerate in prossimità di valvola e pompa (credo come tubi da 2 pollici e 5 cm di lunghezza!!), e spesso viene consigliato per potenze limitate rispetto alla mole (potenzialità)
Come gia' detto, alla fine il gruppo costa come l' insieme dei pezzi acquistati separati, e FUNZIONA sempre! Oltrettutto ha delle migliorie come valvola di sicurezza che apre per mancanza di tensione e cover isolante.
Come si dice dalle mie parti, meglio lasciare ad ognuno il suo mestiere!!!!
P.S.: la soluzione pompe-termostato per l' anticondensa non è la migliore, in quanto non lineare, ma tende a fare ping-pong....
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Lino49,hai perfettamente ragione,solo su una cosa non hai ragione quando dici "tutti e due",basta guardare tutte le discussioni dove si sono creati questi incresciosi episodi, vi sareste resi conto di chi ,aveva il fiammifero acceso in mano,non so come la pensate voi ,io non sono il tipo che porge l'altra guancia, detto questo vi invito a rileggere tutti i post di questa discussione in particolar modo il post .N.17-19-21-22,due dei quali contengono offese e provocazioni ingiustificate .La raccomandazione deve essere rivolta al sig.Dr non a me,Vi chiedo nel caso specifico,come vi sareste comportati? avreste posto l'altra guancia?La mia è stata una reazione più che legittima ma non sono il pupazzo di dr,questo sia ben chiaro .Dimenticavo di dire che sono stato abbastanza educato nei confronti di dr.Dimenticavo di precisare una cosa che mi sono ricordato,lui mi accusa di cambiare bandiera con il vento,se io vi dico che Lui adesso monta la valvola anticondensa sul ritorno unitamente alla pompa di ricircolo è questo giusto,ma Lui fino a qualche tempo fa montava la valvola sull'andata e la pompa sul ritorno,giudicate voi chi cambia bandieraUltima modifica di tom-tom; 26-08-2010, 08:43.
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allora considerato che ci sono più scuole di pensiero sulla valvola andicondena,ossia chi sostiene che debba essere installata su generatori con alimentazione a TRITI chi sostiene il contrario mentre sulle caldaie a legna c 'è uniformità di pensiero ,come d'altronde l'installazione del puffer.Questa diversità di pensiero scaturisce dal tipo di combustibile usato, per esempio la legna si trova con una umidità del 25% la cui combustione favorisce la condensa nei fumi contrariamente al pellet che deve avere una umidità inferiore al 10%.Per quanto mi riguarda,il mio pensiero mi suggerisce una sorta di dispositivo atto ad alzare la temperatura di ritorno dell'acqua in caldaia , non fa male.Inoltre da quando sono iscritto a questo forum ho constatato che molti utenti si sono lamentati,dopo aver installato la valvola, per i tempi lunghi di mandare in temperatura l'impianto decidendo di toglire tale dispositivo.Non a caso io consiglio di far lavorare la caldaia sotto scambiatore di calore ma questa è una mia fissa, pertanto non fa testo e non deve essere motivo di critica essendo opinione espressamente personale circoscritta al mio pensiero, a settembre nella mia caldaia a triti, lo installo
Inoltre ci sono altre scuole di pensiero sulla partenza pompa chi sostiene che debba partire a 45 chi sostiene debba partire a 60 per esempio le termostufe se non erro vengono tarate dalla casa con partenza 45°.Per quanto supposto non ritengo esatto che si dica che ,qualora la caldaia sia elettronica non serve la valvola ,contrariamente si,in quanto l'elettronica gestisce la pompa ossia si tiene la caldaia a 70 e partenza pompa a 60 quando la temperatura scende sotto i 60 la pompa si ferma,si è vero che la pompa si ferma ma secondo voi prima che avviene il fermo della pompa quanta acqua fredda è entrata in caldaia?Teoria errata,sapete una pompa quanta acqua spinge ogni minuto? quindi le cose sono due o si decide di mettere un sistema atto al rialzo della temperatura di ritorno idoneo,che non crei problemi alcuno o si evita del tutto l'installazione di detti apparati
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Originariamente inviato da turbogen Visualizza il messaggiociao enzo, come immaginavo, se è un termostato a tre contatti(comune-normalmente aperto, normalmente chiuso) puoi attaccare la pompa di ricircolo al contatto rimasto libero( in pratica, sul comune attacchi i due neutri provenienti dalla pompa impianto e dalla pompa di ricircolo, dal contatto normalmente chiuso porti il filo alla pompa di ricircolo, da quello normalmente aperto alla pompa impianto, le fasi sono attaccate alle rispettive pompe) così se ad esempio hai tarato il termostato a 60 gradi, sotto i 60 ti funziona la pompa di ricircolo, sopra i 60 la pompa dell'impianto..... semplice, no???ciaoFaccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
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in effetti è meglio come suggerito da te giuggiolo, io sono abituato con arca che gestisce lei autonomamente le pompe, senza bisogno di termostati esterni o quant'altro...e stamattina mi era passato per la testa quello schema di funzionamento lì, comunque suggerisco a enzo di adottare il tuo schema, un termostato in più non costa una follia, e il lavoro viene fatto molto meglio..ciao
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le soluzioni sono tante non c'è una regola fissa per esempio c'è chi fa partire la pompa andicondensa 5 minuti prima di quella del riscaldamento in modo da portare tutta la caldaia quasi alla stessa temperatura sotto e sopra questo fa si che ci sia un minimo abbassamento della temperatura della caldaia quando parte il riscaldamento
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Per me andate a cercar notte!! Termostati, pompe, ma il costo del gruppo è lo stesso delle vs soluzioni, funziona sicuramente puo' montarlo anche un bambino (del resto se ci sono riuscito io!!!!).
La resa e la certezza che funzioni molto molto piu' alte!
Mi spiego: due pompe una spinge l' acqua nell'impianto, una la spinge verso l' entrata della caldaia per fare da "miscelatore" calda fredda quindi da anticondensa.
Problemi:
1- interferenze fra le due pompe, da non sottovalutare con i liquidi.
2- anticondensa a spanne, dato che la pompa funziona da 0 a 60 gradi, ma l' acqua potrebbe entrare in caldaia anche a 40 gradi, per lungo tempo.....
3-la mandata impianto si biforca e comunque un po' d' acqua calda andra' sempre verso il ritorno in caldaia dimininuendone la potenzialita'
4-iniziale accendi spegni della pompa di ricircolo
Questa soluzione pero' potrebbe essere piu' razionale, se la caldaia in questione avesse un po' di elettronica di controllo, tipicamente in certe caldaie tedesche c'è una scheda che in base alle temperature rilevate dai sensori, modulano le velocita' delle pompe adoc.
Cercate su ebay.de, vedrete che con 250 euro vi portatr a casa il tutto e vi garantisco che funziona benissimo!!!
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