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Biocontrol: Il Ritorno!

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  • #31
    ... ancora qualche modifica !!!

    Come sempre , nel tentativo di sfruttare le potenzialità della biocontrol, ho deciso di modificare il "bruciatore" in refrattario della slovacca:

    in origine una semplice fessura di 3 cm x 25 cm di lunghezza, posizionata al centro del refrattario, sul fondo del magazzino della legna, dove attraverso il tiraggio del camino e l' insufflaggio delle ventole, è costretta la fiamma, che a sua volta viene ulteriormente ossidata attraverso con l' aggiunta di aria secondaria, prima di arrivare sul fondo della caldaia, pronta per lo scambio termico.

    Il problema principale era che molti pezzi di brace cadevano sul fondo della caldaia, e coperti dalla cenere diventavano carbone, con perdita di resa della legna!

    Tutto questo solo per gravità! senza che le regolazioni delle ventole potessero influire sul problema.

    Per risolvere ho cercato su internet le foto di altri tipi di braciere e fra i tanti ho copiato quello delle thermorossi (credo, non ne sono sicuro!):

    praticamente sopra la fessura ho posizionato un mattone in refrattario (2 cm di spessore) che la copre totalmente, a sua volta appoggiato su altri 3 mattoni che invece la coprono parzialmente, in modo che ai lati del mattone centrale si formino 4 fori che dal fondo del magazzino portano alla fessura centrale. (spero di aver reso l' idea!)

    In questo modo non c'è possibilità che le braci cadano di sotto incombuste, mentre la cenere viene trasportata dalla corrente dell' aria ed in piu', (e questo solo grazie alla biocontrol!), attraverso il ciclo di pulizia durante il funzionamento (si puo' programmare la potenza delle ventole, in questo caso intorno al 85% della potenza, con cicli di 10 sec ogni 15-20 min di funzionamento, mentre nel normale funzionamento alla massima potenza arrivo al 40%).

    Inoltre il labirinto che formano i mattoni con la fessura di gasificazione, aumenta sia il tempo di reazione della fiamma sia e di molto, rispetto all' originale! la turbolenza, sia lo spessore del refrattario e la sua temperatura.

    Ora vorrei sostituire il mattone copri fessura, con una piastra in ghisa con gli opportuni fori, lasciando chiaramente i tre mattoni sottostanti, per la facilità di pulizia (ogni 2-3 giorni) del fondo del magazzino, ora complicata dalla sporgenza del mattone coprifessura. Credo che la ghisa aumenti anche la temperatura di reazione della gasificazione, in quanto il calore si allargherebbe a tutto il fondo del magazzino.....

    Ho un caro amico che lavora su un grosso centro di lavoro, e magari mi fa una delle sue opere!! fresando in maniera opportuna i condotti dell' aria!!

    Questo è il risultato, per ora! ... spero che l' inferno non sia così caldo!!!!


    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   IMAG0273.jpg 
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ID: 1934223

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    • #32
      Beh che dire...complimenti...Questo tipo.di controllo può essere applicato anche a caldaie a pellet un po piu economiche ?

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      • #33
        Ciao Daniel, questa centralina è specifica per caldaie a triti, adattata alla mia caldaia a fiamma rovesciata!

        Ora ne hanno una piu' semplificata (meno input e output), senza possibilità di collegamento alla rete lan, ma controllabile e programmabile tramite usb e pc , e, mi hanno detto, abbastanza economica.

        Biocontrol

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        • #34
          L'ultima modifica che hai fatto non ti ha ridotto lo spazio per la legna?

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          • #35
            Si in realtà il magazzino si è ridotto di 3 cm circa! Ma è poca cosa!.

            La caldaia funziona meglio, dato che cadono pochissime parti incombuste sul fondo. Inoltre posso utilizzare la fase di lavaggio del braciere della biocontrol , come fosse una caldaia a pellet!
            La combustione inoltre, è molto piu' costante, mentre prima, la potenza aumentava quando molte braci erano nelle vicinanze della fessura di gasificazione, ma diminuiva quando si formava un po di "tunnel" sopra la fessura. Di fatto ora è stata allargata la porzione di "reazione" del fuoco, da 3x20 cm della fessura di prima, a 1,5 x 50 cm circa (quasi tutto il perimetro del mattone che copre la fessura).

            Ierii sera ho sentito un mio amico, per fargli preparare un braciere così fatto in ghisa o acciaio per alte temperature, formato da due piastre:

            1- una piastra che copia il fondo originale della caldaia, con la fessura standard al cemtro
            2- una seconda piastra fissata alla prima, che copra la fessura sostenuta da 4 viti sugli angoli, come la mattonella che ho sistemato provvisoriamente ora.

            Il difficile è trovare il materiale giusto! Poi vedremo se resiste a quelle temperature. C'è da dire che la fase di gassificazione avviene 10 cm piu' sotto con l' introduzione dell' aria secondaria, ma anche sopra dove poggia la legna non è proprio a bassa temperatura....

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            • #36
              Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
              ... posso utilizzare la fase di lavaggio del braciere della biocontrol , come fosse una caldaia a pellet!
              In cosa consiste la fase di lavaggio?
              ... Di fatto ora è stata allargata la porzione di "reazione" del fuoco, da 3x20 cm della fessura di prima, a 1,5 x 50 cm circa (quasi tutto il perimetro del mattone che copre la fessura).
              In pratica hai messo una tavella refrattaria da 3cm di spessore e la tieni sollevata dal fondo con quattro pezzetti di mattone spessi 2 cm?

              Ierii sera ho sentito un mio amico, per fargli preparare un braciere così fatto in ghisa o acciaio per alte temperature, formato da due piastre...
              Il difficile è trovare il materiale giusto! ....ma anche sopra dove poggia la legna non è proprio a bassa temperatura....
              Ti consiglio la ghisa. Potresti provare a recuperare qualcosa da una vecchia cucina a legna.
              L'acciaio te lo sconsiglio perchè si deformerebbe come un cartoccio. Te lo dico perchè la mia caldaia aveva il bruciatore in acciao inox di forte spessore e si è deformò lasciando passare molta più fiamma. Dovetti ricostruire mezza caldaia. Qui il servizio della riparazione fatta...
              Ultima modifica di psq; 24-01-2013, 18:17.

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              • #37
                Prendi un tombino.

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                • #38
                  Originariamente inviato da daniel3 Visualizza il messaggio
                  Prendi un tombino.
                  Tu scherzi ma io ci avevo già pensato Avevo anche adocchiato una griglia per lo scolo dell'acqua in ghisa che aveva le fessure della stessa larghezza del bruciatore della mia caldaia

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                  • #39
                    Si daniele, ci avevo pensato anch'io. So chi c'è l'ha, mi pare chieda 30 euro cad.

                    Domani passo a vedere come sono fatti di preciso.

                    Nella mia zona esistono ancora delle forge che producono materiali in ghisa per le caldaie e le termocucine, solo che sono diventati dei gioiellieri e non piu' fabbri. Per la griglia in ghisa dello spolert un paio di anni fa mi hanno chiesto 40 euro!!! e mi sono dovuto adattare, non avevo scelta!

                    Per lavaggio intendo la possibilità di far funzionare le ventole (primaria, secondarie ed aspirazione) fino al 100% della potenza per tot secondi ogni tot minuti di lavoro della caldaia. In questo modo si puliscono bene tutte le "fessure" di gasificazione e spesso anche la legna che tende a creare dei ponti senza poggiare sul braciere, con il forte insufflaggio di aria tende a cadere e sistemarsi bene sul braciere.
                    Ultima modifica di scresan; 24-01-2013, 18:03.

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                    • #40
                      Beh pensa che da me qualche tempo fa si trovavano dai ferro vecchio i tombini.

                      I ladruncoli li rubavano dalle strade e li vendevano per pochi spicci al ferro vecchio !!!

                      Io non me la prendo con loro ma con chi li ritirava...

                      Se ci sono delle fonderie, potresti provare a vedere se ti fanno il pezzo di colata, gli porti le misure e loro ti realizzano lo stampo in terra di fonderia e poi colano.

                      Però non so bene quanto possa venire a costare.

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                      • #41
                        Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
                        non hanno un web serve integrato, sarebbe stato il massimo, per gestirle tramite il fonino con il browser!!!!!
                        Ciao scresan, i miei complimenti per l'eccellente studio e il TENACE lavoro che hai svolto, veramente impeccabile.
                        Speriamo che si sviluppino anche delle APP per il fonino, sarebbe il massimo della libidine.

                        Saluti

                        Originariamente inviato da daniel3 Visualizza il messaggio
                        si trovavano dai ferro vecchio i tombini.
                        Si potrebbero anche utilizzare dei vecchi tappi flangia per acquedottistica in ghisa, penso sia più facile reperirli a gratis, ed hanno sezione di 3-5 cm circa e di diametro trà 20 40 cm.
                        Saluti
                        Ultima modifica di Zanna91; 25-01-2013, 20:44. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente.
                        Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                        • #42
                          esatto proprio quello intendevo

                          Commenta


                          • #43
                            Ciao, bè se il problema è il costo la ghisa è quella più adatta, al massimo si cambia, come quelle di cemento o ceramica/mattone refrattario, altrimenti serve l'acciaio austenico AISI 310,in nessuna caldaia civile lo troverete, è il ferro o l'acciaio 304 quello più scadente e inadatto al calore, il 310 è refrattario e sfido a deformarlo, ma costa e non 40€ ! Secondo me ne vale la pena per levarsi il problema.

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                            • #44
                              Originariamente inviato da buran001 Visualizza il messaggio
                              l'acciaio austenico AISI 310
                              Esatto buran è il migliore sicuramente, l'unico problema è che costa un botto, forse lo si può reperire in qualche vecchio grosso impianto industriale, in dismissione o rifacimento. Qui ci sono le caratteristiche.

                              Saluti
                              Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                              • #45
                                Grazie delle dritte. Ricordavo l' acciaio 310!! A trovarlo!. Mi serve un rettangolo di 520 x 220 mm, piu' uno piccolo da posizionare sopra di 200 x 100 mm. Non sarebbe tantissimo, ma non so dove cercarlo. Le piastre in ghisa, invece, conosco bene il tizio che le forgia, ma come dicevo si fa pagare come un gioielliere, e se il prezzo segue quello dell' oro........

                                Domani vado a vedere cosa trovo, prima da un rottamaio, poi da un grossista che acquista fallimenti a stock, poi dal "forgiatore" ..... vediamo cosa combino.

                                Male che vada usero' il coperchio di un tombino, vedremo se tiene il calore!

                                Commenta


                                • #46
                                  L'ideale sarebbe ghisa al cromo ma costa un botto, e' da fondere e poi la potresti lavorare solo con dischi abrasivi!

                                  Viceversa potresti usare del refrattario per forni di fonderia (mi sembra si chiami tixotropico) che puoi colare a tuo piacimento, magari realizzando la forma intagliando dei fogli di polistirene (facilissimo con un banalissimo cutter!).
                                  Partendo dal livello basso:
                                  1 - pellicola traparente per terra o su di un piano (cosi' non sporchi)
                                  2 - ci posi sopra un foglio di polistirene spessore x con intaglio passante per i piedini (anche piu' di 4 a questo punto)
                                  3 - posi ulteriore foglio di polistirene spessore y con finestra rettangolare intagliata (secondo il fondo della tua caldaia) ed in corrispondenza della piedinatura del primo foglio
                                  4 - se volessi realizzare anche dei condotti, io ho utilizzato dei pezzi di candela o di legno che, bruciando al primo fuoco, liberano fori e nicchie
                                  5 - prepari la malta refrattaria e la coli nello stampo cosi' ottenuto. Il giorno successivo la puoi estrarre e prepari un'altra griglia per futuro utilizzo (anche piu' d'una ripetendo lo stesso procedimento visto che lo stampo e' disponibile).
                                  6 - fai asciugare lentamente il pezzo prima di utilizzarlo, prima all'aria, poi esposto al calore ma senza portarlo al massimo fino a totale stagionatura

                                  Consiglio di fare piu' pezzi perche' i sacchi sono da 25 kg (un paio di anni fa costava circa 1 euro/kg) ed il preparato invecchia perdendo le proprie caratteristiche. Magari hai altri ammenicoli da realizzare con lo stesso principio visto che sei uno smanettone!
                                  Bye

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Grazie ancora per le dritte.!

                                    Il refrattario originale, difficilissimo da lavorare anche con la mola per pietra, all' interno conteneva visibilmente dei trucioli metallici. In pratica in slovacchia, oltre al normale cemento refrattario apposito, impastano anche del metallo (potrebbe essere anche paietta a frana grossa??) ma non saprei il motivo. Forse per evitare che si rompa facilmente. Ma il metallo non peggiora la stabilità dello stesso quando raggiunge le alte temperature ? (immagino abbia una dilatazione termica diversa rispetto al refrattario!)

                                    Chiaramente il produttore della mia caldaia è un piccolo artigiano a conduzione famigliare, e non credo abbia tecnologie evolute, ma una semplice betoniera e degli stampi!!!

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                                    • #48
                                      Se ti può interesare questo è il calcestruzzo che usai per ricostruire i refrattari della mia caldaia.

                                      Ti anticipo che è molto caro. Se non ricordo male due sacchi li pagai 160€ nel 2007

                                      il metallo che trovi incluso nel tuo sono fibre d'acciaio che vengono aggiunte al conglomerato cementizio per migliorarne la resistenza in trazione

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                                      • #49
                                        Conosco un acciaieria che lo fa qui vicino, molto vicino... La Cogne acciai speciali... ma vendono quantità da autotreno (fai scorta ) a parte gli scherzi, il refrattario in mattoni è quello più duraturo e robusto ma ovviamente i pezzi speciali o con tagli particolari è impossibile farseli fare, il cemento deve essere di ottima fattura altrimenti si sbriciola in poco tempo, anni fa rifeci l'interno di una caldaia a legna marina, si ruppe per via meccanica colpa di chi caricava la caldaiona... le pagliuzze confermo servono per armare l'impasto come il cemento per l'inghisaggio dei tombini. Oltre ai refrattari esistono i "cementi" isolanti da colare, ma meccanicamente sono pietosi, come mattonella isolante potresti usare .... SPACE SHUTTLE BURAN HEAT SHIELD THERMAL BLACK TILE LARGE SIZE | eBay ciao

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                                        • #50
                                          Oggi non sono riuscito a fare il "giro di ricerca!". Giornata troppo piena!

                                          Mi era balenata l' idea di utilizzare proprio dei mattoni in refrattario (ho visto al negozio dell' edile vicino casa, ne esistono di 3 spessori), e ricostruire tutto il blocco all' interno della caldaia, partendo dal fondo fino ad arrivare al livello attuale. Per tenerli insieme pensavo di impastare della fibra ceramica (quello bianca per alte temperature) con del cemento refrattario o meglio con dell' argilla ( a scuola ricordo che con l' argilla facevamo i piatti in ceramica!!!) da interporre sulle file dei mattoni, come quando si costruisce un muro!!!

                                          Idee strane, ma lo spolert artigianale che ho in taverna, costruito (e ricostruito sul posto ormai 23 anni fa!) è fatto in questo modo: un telaio esterno di ferro che trattiene i mattoni appoggiati ed incastrati l' uno sull' altro che stanno insieme per il semplice peso. Eppure sostiene pure un forno in ghisa in monofusione di 100 kg (non vi dico che pizze vengono!!) e tutto il resto. Essendo costruito come i mattoncini lego, alla fine tiene perfettamente le dilatazioni ed il calore. Se si apre il respiro al massimo si riesce a far brillare la piastra in ghisa superiore, quella usata per cucinare.

                                          Per ora il refrattario è rovinato, ma tiene ancora, e credo che la soluzione piu' semplice sarà quella delle 2 piastre in ghisa...... vi terro' informati.

                                          Grazie per le dritte!

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                                          • #51
                                            Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
                                            ...Per tenerli insieme pensavo di impastare della fibra ceramica (quello bianca per alte temperature) con del cemento refrattario o meglio con dell' argilla ( a scuola ricordo che con l' argilla facevamo i piatti in ceramica!!!) da interporre sulle file dei mattoni, come quando si costruisce un muro!!!...
                                            Ti sconsiglio di usare la fibra di ceramica come inerte per fare una malta. Oltre ad essere molto pericolosa per le vie respiratorie, non è proprio adatta per quello scopo.
                                            Per allettare i mattoni refrattari puoi usare una malta refrattaria premiscelata.

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                                            • #52
                                              Ciao scresan,
                                              una curiosità, che ne pensi della centralina di controllo SY250 ti è mai capitato di vederla?
                                              Il mio TC a policombustibile la utilizza per gestire il tutto, non è male ma, penso che la BIO sia superiore, qui per fare programmazioni un pò avanzate, bisogna utilizzare il loro software proprietario System Evolution 3. @azz# che iella.

                                              Ciao
                                              Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                              • #53
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                                                Per ora sono molto soddisfatto della scheda, per vari motivi:

                                                1- è fornita con tutti gli ingressi-uscite che servono, fra cui 2 triac e 2 uscite 0-10 volt per 2 inverter (e non è poco!)
                                                2- gestisce sia sonde pt1000 che per termocoppie
                                                3- ha un piccolo schermo lcd che visualizza un' infinità di dati (tutte le temp., le potenze in atto, i grafici delle ultime 2 ore, ed altro)
                                                4- si programma direttamente dalla plancia con i 4 tasti touch, che in maniera evoluta dalla rete lan tramite pc
                                                5- il sw ( e questo per me è fondamentale) è open source, liberamente disponibile e scaricabile da internet, oltre ad avere anche assistenza dall'ing. che l'ha sviluppato. (con misura!, da semplice privato, ma quando ho avuto bisogno è sempre stato disponibile a darmi alcune dritte!)
                                                6- è una scheda che viene utilizzata anche su sistemi industriali di grosse dimensione (olio diatermico, vapore, ect)
                                                7- è espandibile tramite rs485 e gestisce 1 o 2 sonde lambda, pressione della camera di combustione, ed altri
                                                8- il sw viene continuamente aggiornato, ritoccato e modificato ogni 15 gg circa, è in continua evoluzione..........

                                                e questo per me è fantastico!

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                                                • #54
                                                  Finalmente mi sono arrivati i turbolatori !!!

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                  Ora non ricordo bene, ma il diametro dei tubi è di 63 mm, mentre i turbolatori sono da 60 mm (coclee standard) e passano perfettamente!! Ho provato ad infilarne una e pulisce molto bene il tubo!


                                                  Ora devo inventarmi un sistema di scuotimento da inserire nella slovacca, il tutto chiaramente attivato dalla biocontrol.

                                                  Pensavo di modificare il tappo superiore, posteriore della caldaia, da dove si accede ai tubi di scambio dei fumi. Potrei forarlo e saldarci dei tubi verticali, dove far scorrere dei perni collegati ai turbolatori e movimentarli con un motore elettrico e riduttore........

                                                  Vedremo se mi vengono delle idee in questi giorni. Ora sono alle prese con l' installazione delle pompe di calore, per sfruttare i kwe prodotti dall'impianto fotovoltaico, che mamma enel mi paga una miseria!!!

                                                  A si ho collegato la biocontrol alla rete lan, ed ora posso controllare direttamente dal notebook cosa succede sulla caldaia:

                                                  1- controllo temperature, allarmi e potenze di funzionamento, compresa la visualizzazione dei grafici
                                                  2- modificare le ricette, i tempi le temperature o quanto serve, come da pannello.

                                                  Stupendo farlo seduto in casa mentre scrivo sul forum!

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                                                  • #55
                                                    Bravo Scrensan, viva la creatività costruttiva. Stavi pensando a uno scuotitore tipo Froling?
                                                    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                    Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                                    • #56
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                                                      In questo modo posso lavorare a tempo perso sui meccanismi senza fermare la caldaia che ormai da mesi mi riscalda tutto il mio impianto.

                                                      Userei una piastra come coperchio, senza modificare i pezzi originali......... non si sa mai che perdo la garanzia!!!!!!!!!!

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                                                      • #57
                                                        Certo scresan, conviene realizzare un nuovo coperchio in acciaio da 10mm, dove realizzare il meccanismo che aziona i turbolatori.
                                                        Piuttosto bisogna calcolare la forza necessaria per azionarli correttamente, dimensionando motore e motoriduttore.
                                                        Che dici qualcosa tipo questo pensi possa andar bene? Costa 39,00 €, ma non ho idea di quanti N/M siano neccessari.
                                                        Si potrebbe usare anche un morino di tergicristallo o alzavetro di recupero, tanto per fare qualche prova
                                                        Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                                        • #58
                                                          No Renato, serve un vero motore a 230 volt con un suo motoriduttore, controllato direttamente dal relè della biocontrol.

                                                          Come avrai capito ho la fortuna di avere in casa una piccola (forse è un' eufemismo!) officina .... sempre ben fornita di vari materiali elettrici, meccanici e quant'altro...

                                                          ... quello che mi manca è il tempo!!!

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                                                          • #59
                                                            Scresan, ho ipotizzato l'utilizzo di quei componenti solo per le prove, era logico che una volta noti, n° di giri e forza N/M del kit di azionamento, si monta un bel motore 220v.
                                                            Conosci già questi dati, pensi di calcolarli in qualche modo o farai come si dice in gergo ad' "occhiometro"??
                                                            Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                                            • #60
                                                              Occhiometro!!! Ho già in casa il materiale, chiaramente sovradimensionato....... Costo irrisorio. Preso dal solito rivenditore di fallimenti a peso, ma nuovo di scatola!

                                                              Il difficile è usare e mettere insieme quello che ho......... In questi giorni, comunque, sono impegnato in altri lavori faidate. Oggi dovrei finire di sistemare le pompe di calore (3 di cui una doppio split), ho già fatto le "carottature " da 60 mm sui muri di casa che sono spessi ben 55-60 cm di dura pietra dell' 800!!!!!

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