Buongiorno a tutti, questo è il mio primo post quindi mi scuso se dovessi chiedere informazioni già discusse,sono giorni che cerco per il forum ma non trovo risposta al mio quesito.
Premessa: mia madre ha dato mandato ad un rivenditore di rifare,coadiuvato da un ingegnere termico, l'impianto di riscaldamento a termosifoni di casa.
trattasi di casa singola con appartamento a piano terra di metri quadri 90, e piano superiore di metri quadri 230 attualmente come unico appartamento ma da suddividersi in due tra qualche anno.
Per ora il riscaldamento viene gestito da un termocamino (vaso aperto) legna/pellet Carinci da 24 kw che gestisce il piano superiore, e una caldaia gpl che gestisce l'appartamento al piano terra.
La soluzione proposta consiste in una Carinci modello Prestigè 350 (35 kw) a vaso chiuso con puffer Cordivari Eco-Combi 3 da 1000 litri, che produrrà anche l'acs e 3 pannelli solari da 2,5 mt quadri l'uno per il solare termico ad integrazione.
Su mia richiesta di mantenere collegato all'impianto anche il camino come "supporto" al puffer (e anche perchè oramai c'è,eliminarlo del tutto mi dispiacerebbe enormemente e poi fa sempre compagnia) mi hanno detto che per normativa devo obbligatoriamente montare uno scambiatore a piastre per il camino.
Di qui il mio dubbio: il puffer in questione è dotato di 3 serpentine distinte, una per l'acs, una per il solare termico e quella superiore per l'integrazione da un'altra fonte di calore.
Lo scambiatore a piastre quindi perchè dovrebbe essere obbligatorio, nel momento in cui utilizzerei la serpentina superiore del puffer per collegare l'impianto del camino?
La normativa parla di separazione degli impianti, e se il camino entra nella serpentina superiore del puffer non va quindi a "mescolarsi" con la caldaia, quindi rimanendo separato dall'impianto di riscaldamento, è giusta come logica?
Sono quindi costretto a montare questo scambiatore a piastre o posso farne a meno?
Perchè ho timore che lo scambiatore mi abbassi di troppo la resa del camino,rendendolo quindi inutile allo scopo.
Grazie a chi potrà diradare i miei dubbi
Premessa: mia madre ha dato mandato ad un rivenditore di rifare,coadiuvato da un ingegnere termico, l'impianto di riscaldamento a termosifoni di casa.
trattasi di casa singola con appartamento a piano terra di metri quadri 90, e piano superiore di metri quadri 230 attualmente come unico appartamento ma da suddividersi in due tra qualche anno.
Per ora il riscaldamento viene gestito da un termocamino (vaso aperto) legna/pellet Carinci da 24 kw che gestisce il piano superiore, e una caldaia gpl che gestisce l'appartamento al piano terra.
La soluzione proposta consiste in una Carinci modello Prestigè 350 (35 kw) a vaso chiuso con puffer Cordivari Eco-Combi 3 da 1000 litri, che produrrà anche l'acs e 3 pannelli solari da 2,5 mt quadri l'uno per il solare termico ad integrazione.
Su mia richiesta di mantenere collegato all'impianto anche il camino come "supporto" al puffer (e anche perchè oramai c'è,eliminarlo del tutto mi dispiacerebbe enormemente e poi fa sempre compagnia) mi hanno detto che per normativa devo obbligatoriamente montare uno scambiatore a piastre per il camino.
Di qui il mio dubbio: il puffer in questione è dotato di 3 serpentine distinte, una per l'acs, una per il solare termico e quella superiore per l'integrazione da un'altra fonte di calore.
Lo scambiatore a piastre quindi perchè dovrebbe essere obbligatorio, nel momento in cui utilizzerei la serpentina superiore del puffer per collegare l'impianto del camino?
La normativa parla di separazione degli impianti, e se il camino entra nella serpentina superiore del puffer non va quindi a "mescolarsi" con la caldaia, quindi rimanendo separato dall'impianto di riscaldamento, è giusta come logica?
Sono quindi costretto a montare questo scambiatore a piastre o posso farne a meno?
Perchè ho timore che lo scambiatore mi abbassi di troppo la resa del camino,rendendolo quindi inutile allo scopo.
Grazie a chi potrà diradare i miei dubbi
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