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caldaia a legna/bricchetti o idrostufa?

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  • caldaia a legna/bricchetti o idrostufa?

    cari forumisti,
    leggendo i dati di consumo delle idrostufe a pellet,
    sono a domandarmi dove sia la convenienza economica di tali apparati:
    idrostufe da 18-24 kw (nominali) collegate, correttamente, a puffer da 500-800 litri,
    consumano in media 50 kg al giorno di pellet.

    Se consumano 50 kg di pellet al giorno, allora son più di tre sacchi, quindi l'idrostufa và ri-caricata di pellet almeno una volta al giorno.

    Vengo al dunque:
    stamattina, alle 09.30 circa ho caricato una caldaia a legna a bricchetti a tiraggio atmosferico (ossia senza elettro-aspiratore fumi) con 20 kg di bricchetti, questa
    YouTube - caldaia a legna 6_

    la temperatura esterna era di 3° circa, ed il puffer da 800 litri era a 15°
    Alle 12.00 circa, la caldaia aveva consumato i 20 kg di bricchetti,
    portando il puffer a 65° (sia sopra, sia sotto).
    Segnalo che tutta la baracca (nel vero senso della parola) è all'esterno, che i collegamenti idraulici non sono coibentati, che la canna fumaria non è nè coibentata, nè lunga neanche la metà del dovuto.
    Per cui, con una corretta installazione, il puffer avrebbe agevolmente raggiunto i 75°.

    Allora io mi domando e mi dico:
    cosa cambia tra caricare tre sacchi di pellet da 15 kg e tre pacchi di bricchetti da 10 kg?
    Tolto il valore emozionale della visione del fuoco,
    che senso ha spendere migliaia di euro in una pseudo-caldaia che, sistematicamente, ti fà impazzire con regolazioni e centraline?
    se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

  • #2
    Infatti non ha senso, se non la visone, sicura, del fuoco attraverso il vetro?

    Posso confermare che i mieri genitori hanno un termocamino a pellet, che consuma 50 Kg al giorno (senza puffer e per appartamento di 150 m2).

    quindi meglio una (qualsiasi) caldaia vera....

    Ciao

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    • #3
      concordo, da moltissime prove viste, le idrostufe non sono assolutamente convenienti.
      riscaldamento a biomassa e PDC
      Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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      • #4
        Tanto per stimolare la discussione sul cosa cambia e sulla convenienza delle idrostufe.

        tra bricchetti e pellet cambia intanto 1 punto credo imprortante sia dal punto di vista costi che da quello dello spazio: il puffer. Un sistema a pellet può essere assimilato con ovvie approssimazioni ad un sistema a gas/gpl uno a bricchetti no.

        Poi dato che uno compri il puffer deve avere un impianto di termosifoni superdimensionato o il riscaldamento a pavimento perhcè se no il puffer non può essere usato (io per es. sto tenendo i termo a 72 C per avere i 19,5-20 C in casa...)

        Poi sulla convenienza idrostufe vs caldaia sono d'accordo con DR ma non per il rendimento bensì per la scocciatura di avere cenere e segatura continuamente nel salotto... e i 4-5 KW all'aria che vanno in una sola stanza...

        I dati dei vari forum mostrano che per scaldare i sacchetti di pellet usati non differiscono di molto ed è giusto così perchè il rendimento dei generatori non può essere abissalmente diverso (parlando naturalmente di idrostufe serie)

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        • #5
          temperatura ritorno sempre > 55°

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          tra bricchetti e pellet cambia intanto 1 punto credo importante sia dal punto di vista costi che da quello dello spazio: il puffer.
          dal punto di vista dei costi, non sono d'accordo: premesso che ci sono infinite marche e modelli, a parità di autonomia di combustibile, c'è una sostanziale parità di costi tra
          caldaia a legna & puffer VS idrostufa
          ma con una sicurezza, una comodità d'esercizio ed un miglior rendimento (leggi= minor consumo) a favore della caldaia che, inconfutabilemente, nasce come macchina termomeccanica per produrre calore. L'idrostufa no.

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          Un sistema a pellet può essere assimilato con ovvie approssimazioni ad un sistema a gas/gpl uno a bricchetti no.
          Non sono d'accordo,
          perchè è esattamente il contrario di ciò che hai scritto:

          il puffer ha un "range" di lavoro compreso nell'intervallo di temperatura 90°-50° circa.
          Una volta che la caldaia a legna-bricchetti ha consumato la sua carica, quindi portato il puffer alla massima temperatura, il circolatore dell'impianto di riscaldamento comincia a spillare calore, su gestione del termostato ambiente.
          Ed il puffer avrà energia utile da distribuire al'impianto di riscaldamento per un periodo molto più lungo di quello della carica di combustibile solido.
          Ciliegina sulla torta: una valvola miscelatrice per il controllo della temperatura di mandata, per ottenere il massimo del comfort e della durata della carica di calore, rilasciata con costante regolarità.

          L'idrostufa a pellet (ed anche la caldaia a pellet), senza puffer, fà quel che può:
          prima di tutto, bisognerebbe tutelarla da shock termici, con dispositivi anticondensa.
          Dispositivi anticondensa che obbligano la temperatura di mandata all'impianto ad essere superiore ai 65°.
          In un impianto a termosifoni con le masse radianti dimensionate correttamente, si tengono 65° quando fuori è sistematicamente sotto zero.
          La miscelazione temperature senza puffer è inoltre più difficoltosa, per esempio nel caso limite dell'accoppiamento caldaia a biomassa ed impianto di riscaldamento radiante a bassa temperatura.
          Per non parlare poi delle regolazioni coclea-ventola-modulazione-temporizzazione-ecc... che ti fanno impazzire, costringendoti ad un monitoraggio costante (magari a qualcuno può anche divertire).
          Al paragone pellet-gas, si avvicina un pò di più la caldaia a pellet, in quanto ha una massa d'acqua più grande, in pratica è un piccolo puffer anche lei stessa: ma regolarla all'impianto, rimane pur sempre un bel lavoro da certosini (specie nei tempi di modulazione e riaccensione).

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          Poi dato che uno compri il puffer deve avere un impianto di termosifoni superdimensionato o il riscaldamento a pavimento perhcè se no il puffer non può essere usato (io per es. sto tenendo i termo a 72 C per avere i 19,5-20 C in casa...)
          oltre alla prima citata questione del dimensionamento corretto delle masse radianti,
          vorrei far notare che il puffer lo puoi portare anche a 90° e quindi, anche se hai la mandata a 72°, hai ancora un accumulo d'energia notevole.

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          Poi sulla convenienza idrostufe vs caldaia sono d'accordo con DR ma non per il rendimento bensì per la scocciatura di avere cenere e segatura continuamente nel salotto... e i 4-5 KW all'aria che vanno in una sola stanza...
          una macchina da calore con un buon rendimanto, ha la cofanatura a temperatura ambiente, fredda.
          Se rilascia 4-5 kw nella stanza dove si trova, ha un rendimento ridicolo, quindi un alto consumo.
          Specifico che tra le idrostufe che ho montato, ho montato una Ecoidro che scalda una stanza da 6-7 mq dove è alloggiata, il bagno col canale da fumo non coibentato, e due termosifoni (alternatamente) di un ambulatorio medico.

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          I dati dei vari forum mostrano che per scaldare i sacchetti di pellet usati non differiscono di molto
          da che cosa? Dai pacchi di bricchetti?

          Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
          ed è giusto così perchè il rendimento dei generatori non può essere abissalmente diverso (parlando naturalmente di idrostufe serie)
          anche se non lo fosse, io volevo capire dov'era la differenza di autonomia di combustibile tra una caldaia a legna-bricchetti ed un'idrostufa (NB: idrostufa, non caldaia a pellet).

          Ciao Steve57!
          massimo
          se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

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          • #6
            Buongiorno a tutti, è da diverso tempo che sto cercando la migliore soluzione di collegare una caldaia a legna per la produzione di acqua calda all'impianto di riscaldamento a circuito chiuso a gasolio. Premetto che l'appartamento da scaldare è di circa 300m2, recente ristrutturazione con buona coibentazione delle pareti e infissi nuovi a taglio termico e doppi vetri. L'appartamento è situato attaccato per 1 lato al mio stabilimento che è una falegnameria, quindi legno vergine in quantità a costo ZERO!!!!!! anzi se lo smaltisco mi costa per farmelo portare via visto che ora è rifiuto, grazie all'allora ministro ronchi. quindi ricapitolando velocemente, caldaia da 34kw all'interno della falegnameria che produce acqua per una pressa, basta mezz'ora di funzionamento per avere 1 gg di calore a 90-100 gradi per i piani della macchina. come faccio a collegarli e che tipo e marca di puffer mi conviene comprare per installarlo per produrre pure acqua calda???? Mi piaceva l'impianto di tekneri, anche se ho diciamo la fortuna di avere questa caldaia e la possibilità durante il giorno ed orario di laavoro di persone che costantemente me la possono caricare. Grazie

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            • #7
              specifico quanto scritto prima, puffer per stoccare ovviamente acqua calda e produrre quella sanitaria. la caldaia a legna è circa a 15 metri dall'impianto a gasolio a circuito chiuso che è a piano terra, adiacente alla falegnameria. quindi si tratta solo di stoccare l'acqua calda prodotta durante il giorno e sfruttarla per il resto della giornata fino alla mattina, per poi procedere alla riaccensione della caldaia da parte dei falegnami e ripristino della temperatura nel puffer.

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              • #8
                per geppetto

                ho un amico che fa il falegname, impianto aspirante in tutti gli attrezzi che vengono convogliati in un silos, da qui la segatura viene mandata a "sorsi" in una caldaia per mezzo di un aspiratore che riempie un cassetto con una parete che fa da porta alla caldaia e aperto e chiuso con un semplice martinetto pneumatico...... scada una intera corte... visto che sono 4 fratelli case indipendenti;i tubi sono interrati nel cortile, niente puffer ,
                Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
                cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html

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                • #9
                  nuovo 3d

                  sarebbe meglio creare una nuova discussione,
                  perchè siamo fuori tema...


                  Originariamente inviato da geppetto1966 Visualizza il messaggio
                  come faccio a collegarli?
                  la caldaia a legna, è a vaso aperto o vaso chiuso?
                  La domanda è un pò vaga, servono altri particolari, meglio se qualche foto

                  Originariamente inviato da geppetto1966 Visualizza il messaggio
                  e che tipo e marca di puffer mi conviene comprare per installarlo per produrre pure acqua calda????
                  più o meno, tecnicamente si equivalgono.
                  Un mio cliente che sà lavorare in ferro, se lo è costruito da solo, con culotte di rimanenza

                  Originariamente inviato da geppetto1966 Visualizza il messaggio
                  ...e la possibilità durante il giorno ed orario di laavoro di persone che costantemente me la possono caricare. Grazie
                  questo aspetto sociale è di non poco conto, che mi fà ipotizzare che la tua caldaia a legna sia a circuito aperto.

                  Ciao Geppetto!

                  massimo
                  se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

                  Commenta


                  • #10
                    La caldaia necessita di un lacale tecnico che non tutti hanno a disposizione mentre la idropellet si può mettere in salotto.

                    Io prenderei in considerazione anche il termocamino.


                    Ciao,
                    Solare Termico: 60 tubi SHCMV a svuotamento superficie lorda 12mq, orientamento Ovest pieno inclinazione 21°, Boiler Sanicube 500L.

                    Commenta


                    • #11
                      ci sono caldaie che non necessariamente hanno bisogno di locale termico, e giustamente ci sono anche i termocamini.
                      riscaldamento a biomassa e PDC
                      Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

                      Commenta


                      • #12
                        dal punto di vista dei costi, non sono d'accordo: premesso che ci sono infinite marche e modelli, a parità di autonomia di combustibile, c'è una sostanziale parità di costi tra
                        caldaia a legna & puffer VS idrostufa
                        ma con una sicurezza, una comodità d'esercizio ed un miglior rendimento (leggi= minor consumo) a favore della caldaia che, inconfutabilemente, nasce come macchina termomeccanica per produrre calore. L'idrostufa no.
                        Sul costo complessivo non commento ulteriormente perchè come dici correttamente ci sono tanti prodotti in giro con diverse funzionalità. Sulla autonomia di combustibile invece non sono d'accordo perchè se ho visto bene tu carichi circa 20 KG di bricchetti mentre un serbatoio di una idrostufa può tenere 35-45 Kg di materiale.

                        Poi non capisco a cosa debbano servire le idrostufe se non a produrre calore. la differenza rispetto alle caldaie è che una parte lo cedono all'ambiente e non all'acqua. Questo può essere uno spreco o meno a seconda del posizionamento della idrostufa.

                        Non sono d'accordo,
                        perchè è esattamente il contrario di ciò che hai scritto:

                        il puffer ha un "range" di lavoro compreso nell'intervallo di temperatura 90°-50° circa.
                        Una volta che la caldaia a legna-bricchetti ha consumato la sua carica, quindi portato il puffer alla massima temperatura, il circolatore dell'impianto di riscaldamento comincia a spillare calore, su gestione del termostato ambiente.
                        Ed il puffer avrà energia utile da distribuire al'impianto di riscaldamento per un periodo molto più lungo di quello della carica di combustibile solido.
                        Ciliegina sulla torta: una valvola miscelatrice per il controllo della temperatura di mandata, per ottenere il massimo del comfort e della durata della carica di calore, rilasciata con costante regolarità.
                        La mia assimilazione tra pellet e gas nasce dal fatto che entrambi permettono una alimentazione continua e dosata e su entrambi è possibile applicare meccanismi di retroazione sulla alimentazione in base a gradnezze misurate (es. temperatura acqua, temperatura ambiente, temperatura fumi) sulla legna e sui bricchetti la cosa è decisamente più complicata. Poi certo il puffer diventa indispensabile per dosare il rilascio di energia termica all'ambiente

                        L'idrostufaa pellet (ed anche la caldaia a pellet), senza puffer, fà quel che può:
                        prima di tutto, bisognerebbe tutelarla da shock termici, con dispositivi anticondensa.
                        Dispositivi anticondensa che obbligano la temperatura di mandata all'impianto ad essere superiore ai 65°.
                        In un impianto a termosifoni con le masse radianti dimensionate correttamente, si tengono 65° quando fuori è sistematicamente sotto zero.
                        La miscelazione temperature senza puffer è inoltre più difficoltosa, per esempio nel caso limite dell'accoppiamento caldaia a biomassa ed impianto di riscaldamento radiante a bassa temperatura.
                        Molte idrostufe hanno una protezione che attiva la pompa solo a T> 55-60 C proprio per evitare condense.

                        D'accordo che impianti radianti senza puffer non hanno senso. Ma aggiungo io credo che sia più igienico abbassare la temperatura notturna cosa difficile con impianti a pavimento...

                        Per non parlare poi delle regolazioni coclea-ventola-modulazione-temporizzazione-ecc... che ti fanno impazzire, costringendoti ad un monitoraggio costante (magari a qualcuno può anche divertire).
                        Il problema delle idrostufe è semplicemtne che in giro ci sono troppo prodotti fatti alla boia d'un G...a
                        In generale comunque quello che si perde se le regolazioni non sono perfette è un po' di rendimento, la stessa cosa avviene in una caldaia economica senza sonda lamda e giri fumo sofisticati.

                        Al paragone pellet-gas, si avvicina un pò di più la caldaia a pellet, in quanto ha una massa d'acqua più grande, in pratica è un piccolo puffer anche lei stessa: ma regolarla all'impianto, rimane pur sempre un bel lavoro da certosini (specie nei tempi di modulazione e riaccensione).
                        A parte che una bella caldaia a pellet è anche per me la soluzione ottimale dove installabile mi chiedo perchè vuoi mettere il puffer per forza. le caldaie a gas/GPl vanno tranquillamente senza....


                        Quote:
                        Originariamente inviata da steve57
                        Poi dato che uno compri il puffer deve avere un impianto di termosifoni superdimensionato o il riscaldamento a pavimento perhcè se no il puffer non può essere usato (io per es. sto tenendo i termo a 72 C per avere i 19,5-20 C in casa...)

                        oltre alla prima citata questione del dimensionamento corretto delle masse radianti,
                        vorrei far notare che il puffer lo puoi portare anche a 90° e quindi, anche se hai la mandata a 72°, hai ancora un accumulo d'energia notevole.


                        una macchina da calore con un buon rendimanto, ha la cofanatura a temperatura ambiente, fredda.
                        Se rilascia 4-5 kw nella stanza dove si trova, ha un rendimento ridicolo, quindi un alto consumo.
                        Se rilascia 4-5 Kw in garage o in un locale esterno è uno spreco se li rilascia in salone fa parte del calore globale che viene ceduto all'ambiente domestico.

                        Specifico che tra le idrostufe che ho montato, ho montato una Ecoidro che scalda una stanza da 6-7 mq dove è alloggiata, il bagno col canale da fumo non coibentato, e due termosifoni (alternatamente) di un ambulatorio medico.
                        Fermo restando che non ritengo ottimale la soluzione della idrostufa in casa , ti assicuro che in giro esistono vari frequentatori di forum che con macchine più potenti scaldano 150-200 m2. Io stesso con una caldaia che in realtà è una idrostufa coibentata messa in un locale esterno a cui cede ad occhio 1-1,5 KW scaldo 170-180 m2 e l'unica cosa che vorrei è un serbatoio più grande.

                        anche se non lo fosse, io volevo capire dov'era la differenza di autonomia di combustibile tra una caldaia a legna-bricchetti ed un'idrostufa (NB: idrostufa, non caldaia a pellet).
                        La differenza sta semplicemente nella capacità del serbatoio in kg rispetto al vano di carico di una cladaia a bricchetti visto che in entrambi i casi si tratta di segatura compressa

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                        • #13
                          si l'impianto è a circuito aperto, quindi serve uno scambiatore a piastreo qualunque altra cosa che mi colleghi il circuito chiuso a quello aperto..

                          Commenta


                          • #14
                            Originariamente inviato da tekneri Visualizza il messaggio
                            sarebbe meglio creare una nuova discussione,
                            perchè siamo fuori tema...




                            la caldaia a legna, è a vaso aperto o vaso chiuso?
                            La domanda è un pò vaga, servono altri particolari, meglio se qualche foto
                            vaso aperto con cassoncino messo 3 metri sopra la caldaietta



                            più o meno, tecnicamente si equivalgono.
                            Un mio cliente che sà lavorare in ferro, se lo è costruito da solo, con culotte di rimanenza come la isolo??? e come e dove potrei trovare uno schema?



                            questo aspetto sociale è di non poco conto, che mi fà ipotizzare che la tua caldaia a legna sia a circuito aperto.
                            si aperto e ripeto avrei persone che durante il giorno la caricano tranquillamente.... e legna di faggio asciutta a max al 15-16% a volontà

                            Ciao Geppetto!

                            massimo
                            ciao Massimo, Gianni ..:: Formitalia - luxury group ::.. MIRABILI Arte d'Abitare - Collection of italian design furniture.

                            Commenta


                            • #15
                              confronto

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              non sono d'accordo perchè se ho visto bene tu carichi circa 20 KG di bricchetti mentre un serbatoio di una idrostufa può tenere 35-45 Kg di materiale.
                              ok, cerco di stringere il campo:
                              ipotizzata la pari capacità di serbatoio/camera di combustione, voglio solo far notare che per entrambi generatori servono lo stesso tempo e la stessa frequenza per caricarli

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              Poi non capisco a cosa debbano servire le idrostufe se non a produrre calore. la differenza rispetto alle caldaie è che una parte lo cedono all'ambiente e non all'acqua. Questo può essere uno spreco o meno a seconda del posizionamento della idrostufa.
                              la caldaia che rende bene non deve disperdere calore all'ambiente circostante,
                              il calore dev'essere distribuito dai corpi scaldanti.
                              Poi, se se fà di necessità virtù (e ripeto, l'ho già fatto anch'io), è un altro paio di maniche


                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              Molte idrostufe hanno una protezione che attiva la pompa solo a T> 55-60 C proprio per evitare condense.
                              tale protezione è gestita da un termostato inserito a secco in un bulbo posto in alto alla carcassa, bulbo dove talvolta sono inseriti altre due sonde. L'inaffidabilità è data da:

                              1. scarsa sensibilità intrinseca del termostato
                              2. scarsa sensibilità perchè la sonda non aderisce perfettamente al bulbo
                              3. l'aspetto più importante: l'idrostufa, se sprovvista di ricircolo, percepisce l'abbassamento della temperatura con troppo ritardo, perchè il bulbo è posto in alto, mentre il ritorno freddo è in basso. E la "mazzata" se l'è già presa.

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              Il problema delle idrostufe è semplicemente che in giro ci sono troppo prodotti fatti alla boia d'un G...a
                              E vi pare poco?
                              Per non parlare dell'assistenza!
                              Io ho venduto ed installato idrostufe, caldaie a pellet ed a legna di diverso tipo:
                              sono stanco di correre avanti e indietro per l'Italia, per colpa di costruttori-banditi.

                              Il consumatore, con le leggi cme stanno ora, non ha nessuna tutela.
                              Son qui a raccontare le mie disavventure perchè altri ne possano fare tesoro.

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              In generale comunque quello che si perde se le regolazioni non sono perfette è un po' di rendimento, la stessa cosa avviene in una caldaia economica senza sonda lamda e giri fumo sofisticati.
                              un particolare: cosa succede se si cambiano le regolazioni "blindate" del costruttore?
                              Decade la garanzia.

                              Non chiami il CAT alla prima accensone?
                              Decade la garanzia.

                              Chiami il CAT alla prima accensione?
                              Nel 20% di possibilità che avvenga questa remota azione, ti vengono addebitati "alla muta" non pochi €.

                              Domanda: chi vuol comprare un indrostufa, viene informato sulle difficoltà di regolazione parametri? Oppure vien detto lui che è semplicissimo, e sarà tuto rose e fiori?

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              mi chiedo perchè vuoi mettere il puffer per forza.
                              primo: ridurre i cicli di accensione e spegnimento, con nontevole diminuzione della sporcizia nel bracere, aumento di durata della candeletta elettrica, minor consumo elettrica da accensione candeletta.
                              Domanda ai possessri di stufe/idrostufe: la candeletta non si è mai rotta?

                              Secondo: ho installato caldaie a pellet da 35 kw in impiati relativamente grandi, tipo bi-tri-familiari, perchè ero convinto che la grande massa d'acqua fosse assimilabile ad un puffer.

                              Anche se ciò fosse vero, è sorto un altro problema: la gestione della temperatura di mandata nelle mezze stagioni, che, con un dimensionamento corretto della massa radiante, può essere di 50-55°.

                              E con una massa d'acqua insufficiente, le miscelatrici si aprono e chiudono contiunuamente, e la caldaia si accende e spegne più spesso.

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              le caldaie a gas/GPl vanno tranquillamente senza....
                              ma potrebbero andar meglio
                              Escluse le caldaie a condensazione, le caldaie a gas funzionerebbero meglio (quindi durerebbero di più, e forse consumerebbero anche meno) se collegate ad un inerziale, sempre per i benefici relativi agli spegnimenti ed alle miscelazioni.

                              Un esempio:
                              installazione di una pdc aria-acqua t max mandata 55°, in una quadrifamiliare, circa 400 mq in sasso (Vignola MO).
                              _rimozione di quattro vecchie caldaiette murali
                              _installazione di un puffer da 1000 nell'ex locale CT
                              _installazione di quattro boiler pensili da 120 litri, un per appartamento
                              _quattro valvole mot. tre vie gestite dal termostato ambiente attuale
                              _una pompa elettronica da 9 metri di prevalenza che collega il puffer alle quattro zone/appartamenti

                              Purtoppo, causa ENEL (maledetti), non arriva l'aumento di potenza richiesto a 15 kw.

                              Soluzione temporanea:
                              caldaia a condensazione a gas murale da 20 kw, come muletto.
                              Temperatura di mandata impostata: 55° (nb: cosa un oò più complicata con una caldaia non a condensazione).
                              Sorpresa: una caldaia sola, scalda quattro appartamenti (dove ci sono anche degli anziani).
                              Unica differenza: per avere lo stesso caldo di prima, bisogna allungare il tempo dell'intervallo di funzionamento dell'impianto termosifoni.

                              Se insisto tanto, è perchè ho provato più volte.

                              Qualcun altro che ha provato?

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              Se rilascia 4-5 Kw in garage o in un locale esterno è uno spreco se li rilascia in salone fa parte del calore globale che viene ceduto all'ambiente domestico.
                              le caldaie che tratto io, nel peggiore dei casi rendono almeno l'80%, per cui, il garage rimane freddo (e cmq non si possono montare in garage)

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              Fermo restando che non ritengo ottimale la soluzione della idrostufa in casa , ti assicuro che in giro esistono vari frequentatori di forum che con macchine più potenti scaldano 150-200 m2.
                              Uno dei primi dati che chiedo a chi è interessato ad una caldaia a biomassa, è quanti € spende per riscaldarsi: e c'è tanta gente che spende poco, ma ha i pinguini in casa.
                              Ricordando che ne ho vendute e installate di tutti i tipi:
                              le parole sono sassi, ma i fatti sono macigni.
                              Fate tesoro delle disavventure altrui!

                              Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                              La differenza sta semplicemente nella capacità del serbatoio in kg rispetto al vano di carico di una cladaia a bricchetti visto che in entrambi i casi si tratta di segatura compressa
                              ok, allora faccio un esempio: 45 di serbatoio in idrostufa a pellet, 45 kg di bricchetti in una caldaia a legna-bricchetti, esempio che esula da tutti i casi dove non ci sia lo spazio di almeno 8 mq per alloggiare caldaia-puffer-canna fumaria (questa sì che può costare una cifra, ma fondamentale)

                              La caldaia a legna-bricchetti che ne contiene 45 kg, è circa una 35 kw.
                              Con 45 kg di bricchetti, una caldaia a legna-bricchetti da 35 kw fà aumentare, pessimisticamente, la temperatura di un puffer da 2000 litri da 40° a 90°.
                              Senza problemi di regolazione coclea, regolazione ventola, temporizzazioni mantenimenti, menù protetti: la carichi, la accendi, te ne vai. Stop.
                              Senza patemi di controllare la combustione di un termocamino, senza paura che ti si incendi il salotto, senza girar per casa con legna o pellet.

                              ciao

                              massimo
                              se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

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                              • #16
                                Massimo,

                                voglio aggiungere che è un piacere vedere, in mezzo a tanti pseudo tecnici improvvisati che esistono persone serie come te che aggiungono anche passione al lavoro svolto.

                                Io peraltro ho scelto la mia caldaia anche in base alla serietà sia del fabbricante (percepita dai feedback sui forum) che del termotecnico che l'ha installata (percepita nelle telefonate prima dell'acquisto e confermata all'atto pratico.

                                Hai ragionissima a sottolineare questi punti ma purtroppo sembra che la situazione con la crisi in atto peggiori invece di migliorare e il cliente diventa ostaggio di questi signori senza possiblità di rivalersi....

                                P.S. per l'anticondensa ho cercato di migliorare la situazione rallentando la pompa di circolazione da velocità 3 a velocità 2 comunque la mia acqua riparte dai 20C perchè abito in zona non glaciale

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                                • #17
                                  T° pavimento zona notte

                                  Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio

                                  D'accordo che impianti radianti senza puffer non hanno senso. Ma aggiungo io credo che sia più igienico abbassare la temperatura notturna cosa difficile con impianti a pavimento...
                                  Difficile? ...e perchè?...un impianto a pavimento è solo un grande termosifone
                                  e va gestito come tale: per la T° notturna ottimale richiesta basta chiuderlo!
                                  OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                  • #18
                                    grazie per la considerazione, contraccambio

                                    Originariamente inviato da steve57 Visualizza il messaggio
                                    il cliente diventa ostaggio di questi signori senza possiblità di rivalersi....
                                    questo è il movens che mi spinge a proporre prodotti che abbiano, per prima cosa, manutenzioni e regolazioni semplici, e minime.

                                    Se devo spendere € 20.000 per una caldaia a pellet decente, allora spendo gli stessi soldi in un impianto con pompa di calore: stessa spesa per impianto e consumo periodico, ma problemi zero assoluto.

                                    Se devo spendere € 5.000 per un'idrostufa-giocattolo, allora mi compro una caldaia a legna-bricchetti professionale con puffer: stesso tempo per carica e pulizia, possibilità di utilizzo estivo.

                                    Il mercato dei generatori di calore a combustibili solidi è relativamente piccolo, malato di nanismo: dietro al sito internet?
                                    Niente.

                                    E ti costringe a vendere ed installare lontano dalla sede, per cui, l'obbiettivo dev'essere quello di
                                    non ritornare.

                                    L'alternativa corrente?
                                    Fregarsene, un bello scarica-barile, e via!
                                    Colpa della canna, colpa dell'idraulico, colpa dei facchini, colpa sempre di qualcun altro.

                                    Col calore non si scherza,
                                    lo scrive anche il legislatore, che purtroppo, come al solito, dorme.
                                    Ed il suo sonno profondo allunga la già lunga lista degli insoddisfatti/litiganti.
                                    Nel caso specifico, ben che vada, gente che rimane al freddo.
                                    Mal che vada, son case che vanno a fuoco.

                                    Sò bene cos'è il freddo.
                                    Sono anni che lavoro all'aria aperta, ed il freddo, quando ti entra nelle ossa, ci mette giorni per andarsene.

                                    Gente,
                                    l'impianto di riscaldamento, è una cosa importante, perchè ne và della vostra salute, e del vostro portafogli: meditate bene, perchè andare in paradiso in carriola, è impossibile.

                                    ciao Steve!

                                    massimo
                                    se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

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