Salve a tutti. E' il primo messaggio su questo forum, quindi abbiate pietà di un povero niubbo. ^__^'
La mia fidanzata ha un casetta sull'Appennino marchigiano/romagnolo. E' una casa costruita senza molto "criterio" nei primi anni '80. Una su tutte: non ha il riscaldamento.
Si sviluppa su tre piani: una tavernetta seminterrata sviluppata in un unico vano, un piano d'ingresso con appunto un ingresso e una camera da letto con bagno, un sottotetto con camera da letto, ripostiglio e bagno. Ogni piano misura circa 40 mq.
Per ovviare al freddo, durante una ristrutturazione, abbiamo installato nella tavernetta un inserto a legna nel camino preesistente (con due canali per l'aria nelle stanze sovrastanti) e una stufa da cucina (mia suocera ama cucinare; e a me mangiare).
Il problema è l'assoluta mancanza di un riscaldamento autonomo gestibile in nostra assenza. Infatti d'inverno arriviamo di solito al sabato pomeriggio che in casa ci sono 2/3 gradi.
Stiamo quindi pensando di trovare un rimedio, almeno parziale, a questo inconveniente (io in particolare mi sono un po' stufato di andare a dormire il sabato sera con 13 gradi in camera da letto; per non parlare del risveglio all'adiaccio...).
L'obiettivo non è tanto mantenere una temperatura antigelo, quanto piuttosto stemperare l'aria quel tanto che basta per non morire assiderati. Il grosso del lavoro lo svolgerebbero comunque le stufe a legna.
Tra le varie soluzioni ho scartato subito il gas: non arriva nemmeno l'utenza.
Anche una termostufa a pellet è da scartare perché il gioco non varrebbe la candela: la casa è frequentata solo nei fine settimana e nemmeto tutti. Quindi costruire di sana pianta un'impianto di riscaldamento con questo sistema diventa troppo oneroso.
Di primo acchito ho pensato a dei termosifoni elettrici da comandare con un timer settimanale, ma come idea di piace poco e non mi danno l'impressione di avere una grande resa termica.
La seconda opzione sono le stufette a combustibile liquido come le Zibro o le Kero. Ho visto che alcuni modelli sono comandabili con un timer settimanale. Ne abbiamo già una a stoppino e fa egregiamente il suo lavoro.
La soluzione ideale è una stufa a pellet: si può programmare, non ha grandi costi di esercizio, piace un mondo alla mia fidanzata e le canne fumarie non mancano. Unico neo il costo: guardandomi in giro ho notato che per un buon prodotto si parte dai 1000 Euro in sù e prima di affrontare una spesa simile vorrei farmi un'idea del tipo di potenza che mi servirebbe. 6 kw possono bastare? Oppure è meglio qualcosa di un po' più potente?
La posizione ideale sarebbe nell'ingresso al piano terra per scaldare i due piani superiori. Alla tavernetta ci penserebbero comunque le altre due stufe.
Grazie mille per qualsiasi aiuto saprete darmi.
La mia fidanzata ha un casetta sull'Appennino marchigiano/romagnolo. E' una casa costruita senza molto "criterio" nei primi anni '80. Una su tutte: non ha il riscaldamento.
Si sviluppa su tre piani: una tavernetta seminterrata sviluppata in un unico vano, un piano d'ingresso con appunto un ingresso e una camera da letto con bagno, un sottotetto con camera da letto, ripostiglio e bagno. Ogni piano misura circa 40 mq.
Per ovviare al freddo, durante una ristrutturazione, abbiamo installato nella tavernetta un inserto a legna nel camino preesistente (con due canali per l'aria nelle stanze sovrastanti) e una stufa da cucina (mia suocera ama cucinare; e a me mangiare).
Il problema è l'assoluta mancanza di un riscaldamento autonomo gestibile in nostra assenza. Infatti d'inverno arriviamo di solito al sabato pomeriggio che in casa ci sono 2/3 gradi.
Stiamo quindi pensando di trovare un rimedio, almeno parziale, a questo inconveniente (io in particolare mi sono un po' stufato di andare a dormire il sabato sera con 13 gradi in camera da letto; per non parlare del risveglio all'adiaccio...).
L'obiettivo non è tanto mantenere una temperatura antigelo, quanto piuttosto stemperare l'aria quel tanto che basta per non morire assiderati. Il grosso del lavoro lo svolgerebbero comunque le stufe a legna.
Tra le varie soluzioni ho scartato subito il gas: non arriva nemmeno l'utenza.
Anche una termostufa a pellet è da scartare perché il gioco non varrebbe la candela: la casa è frequentata solo nei fine settimana e nemmeto tutti. Quindi costruire di sana pianta un'impianto di riscaldamento con questo sistema diventa troppo oneroso.
Di primo acchito ho pensato a dei termosifoni elettrici da comandare con un timer settimanale, ma come idea di piace poco e non mi danno l'impressione di avere una grande resa termica.
La seconda opzione sono le stufette a combustibile liquido come le Zibro o le Kero. Ho visto che alcuni modelli sono comandabili con un timer settimanale. Ne abbiamo già una a stoppino e fa egregiamente il suo lavoro.
La soluzione ideale è una stufa a pellet: si può programmare, non ha grandi costi di esercizio, piace un mondo alla mia fidanzata e le canne fumarie non mancano. Unico neo il costo: guardandomi in giro ho notato che per un buon prodotto si parte dai 1000 Euro in sù e prima di affrontare una spesa simile vorrei farmi un'idea del tipo di potenza che mi servirebbe. 6 kw possono bastare? Oppure è meglio qualcosa di un po' più potente?
La posizione ideale sarebbe nell'ingresso al piano terra per scaldare i due piani superiori. Alla tavernetta ci penserebbero comunque le altre due stufe.
Grazie mille per qualsiasi aiuto saprete darmi.
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