Amici tutti
Sono super felice che questa discussione si sia così allargata.
Sia la fusione fredda elettrolitica (umida), che la fusione fredda secca, vanno analizzate profondamente perché nel profondo contengono un unico segreto; la reazione nucleare a debole energia non radioattiva; (TRASMUTAZIONE).
È per questo che nessuno muore davanti ad una lampada a carboncini o ad una cella elettrolitica, credo inoltre che se si analizzavano i fumi, che uscivano dal camino della macchina cinematografica, si sarebbe trovato altra roba oltre al CO2.
In questi esperimenti mi ci sono buttato anima e corpo, e come vi avevo preannunciato nella discussione (fusione fredda elettrolitica), nell’intervento di pag. 13 del 19-12-04, in cui accennavo alla preparazione di un elettrolita concentrato per poi mandarlo ad analizzare; orbene ho ricevuto proprio oggi i risultati delle analisi di 11 metalli per la modica cifra di € 650,00 iva inclusa.
Il laboratorio a cui mi sono rivolto, non mi ha fornito l’autorizzazione scritta per pubblicare il certificato che mi hanno consegnato, quindi lo pubblicherò privo dell’intestazione e della firma.
I valori letti vanno moltiplicati per 0,9 in quanto non ho fornito 1 litro di campione, ma bensì 0,9 litri.
Il campione conteneva anche soda caustica, in quanto prolungando la reazione di fusione fredda elettrolitica, il bicarbonato di sodio (NaHCO3) si decompone e forma con lo ione ossidrile dell’acqua (OH-) la soda caustica (NaOH).
I valori con il simbolo di minore, vanno intesi come limite di lettura dello strumento di analisi, quindi o sono assenti, oppure questi elementi sono sotto la soglia di analisi strumentale.
Di questa analisi, le cose che mi stupiscono sono 2, la bassa quantità di tungsteno rilevata e la spropositata presenza di mercurio, il resto è prevedibile.
Naturalmente questa analisi da sola non dice assolutamente nulla, potrebbe essere l’elenco delle impurità contenute nelle barrette di tungsteno; per questo sto già pensando di tirare fuori un’altra volta, dai miei sudati risparmi, la cifra di € 650,00 per far analizzare una egual quantità di elettrodi di tungsteno, disciolti per via elettrolitica, ma senza raggiungere lo stadio di plasma.
Credo che farò anche fare l’analisi aggiuntiva di Tulio, Itterbio e Lutezio, appartenenti alle terre rare; mi è stato fatto un preventivo di € 190 per questi ultimi tre elementi.
Renzo Mondaini (Ravenna)
Edited by remond - 11/1/2005, 21:24
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Sono super felice che questa discussione si sia così allargata.
Sia la fusione fredda elettrolitica (umida), che la fusione fredda secca, vanno analizzate profondamente perché nel profondo contengono un unico segreto; la reazione nucleare a debole energia non radioattiva; (TRASMUTAZIONE).
È per questo che nessuno muore davanti ad una lampada a carboncini o ad una cella elettrolitica, credo inoltre che se si analizzavano i fumi, che uscivano dal camino della macchina cinematografica, si sarebbe trovato altra roba oltre al CO2.
In questi esperimenti mi ci sono buttato anima e corpo, e come vi avevo preannunciato nella discussione (fusione fredda elettrolitica), nell’intervento di pag. 13 del 19-12-04, in cui accennavo alla preparazione di un elettrolita concentrato per poi mandarlo ad analizzare; orbene ho ricevuto proprio oggi i risultati delle analisi di 11 metalli per la modica cifra di € 650,00 iva inclusa.
Il laboratorio a cui mi sono rivolto, non mi ha fornito l’autorizzazione scritta per pubblicare il certificato che mi hanno consegnato, quindi lo pubblicherò privo dell’intestazione e della firma.
I valori letti vanno moltiplicati per 0,9 in quanto non ho fornito 1 litro di campione, ma bensì 0,9 litri.
Il campione conteneva anche soda caustica, in quanto prolungando la reazione di fusione fredda elettrolitica, il bicarbonato di sodio (NaHCO3) si decompone e forma con lo ione ossidrile dell’acqua (OH-) la soda caustica (NaOH).
I valori con il simbolo di minore, vanno intesi come limite di lettura dello strumento di analisi, quindi o sono assenti, oppure questi elementi sono sotto la soglia di analisi strumentale.
Di questa analisi, le cose che mi stupiscono sono 2, la bassa quantità di tungsteno rilevata e la spropositata presenza di mercurio, il resto è prevedibile.
Naturalmente questa analisi da sola non dice assolutamente nulla, potrebbe essere l’elenco delle impurità contenute nelle barrette di tungsteno; per questo sto già pensando di tirare fuori un’altra volta, dai miei sudati risparmi, la cifra di € 650,00 per far analizzare una egual quantità di elettrodi di tungsteno, disciolti per via elettrolitica, ma senza raggiungere lo stadio di plasma.
Credo che farò anche fare l’analisi aggiuntiva di Tulio, Itterbio e Lutezio, appartenenti alle terre rare; mi è stato fatto un preventivo di € 190 per questi ultimi tre elementi.
Renzo Mondaini (Ravenna)
Edited by remond - 11/1/2005, 21:24
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