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fusione fredda elettrolitica - parte terza

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  • Caro TESLACOIL

    Troppo interessante, quello che dici. Farò tesoro di alcuni tuoi consigli e soprattutto verrò a farmi un giro in ALTATENSIONE.
    Sono d'accordo con te per quanto riguarda la disposizione dell'anticatodo.
    Devi sapere che diversi anni or sono , mentre facevo un esperimento di tipo didattico utilizzando un vero tubo a raggi X da laboratorio di fisica ho utilizzato uno schermo al platinocianuro di bario che si è illuminato nel buio appena è stato sottoposto all'intenso fascio radiogenico. Grazie alla disposizione degli strumenti siamo riusciti in classe a osservare il contenuto di una busta di cartone scuro all'interno della quale era stato posto un oggetto metallico di forma molto semplice. E' stato straordinario osservare e riconoscere l'oggetto contenuto nell'involucro opaco. Più o meno e questo che mi basta ottenere adesso nel mio modesto laboratorio. Ho uno schermo fluorescente, ho un generatore da 25 kV autocostruito, ho anche il necessario per sviluppare eventuali lastre fotografiche ma, mi manca purtroppo un tubo a raggi X. Comunque voglio riprovare con qualche tubo elettronico e soprattutto voglio verificare il tuo consiglio che prevede l'uso di lampade rosse da camera oscura.
    Poi ti faccio sapere.
    In gamba ragazzi, e grazie tanto anche a te.

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    • facciamo attenzione con la schermografia (radiografia con schermo fluorescente)
      non la usa piu' nessuno perche'...
      le dosi che ci si becca sono notevoli..
      fate una prova, andate in una stanza buia, prendete un foglio bianco, e puntateci su una torcia..
      vedrete la stanza illuminarsi di luce diffusa..
      Lo stesso accade con gli X, solo che attraversano il foglio e si riflettono benissimo sulle pareti!

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      • Ciao Ragazzi!

        Interessantissimi e geniali i vostri esperimenti ma vi volevo pregare di continuare questi discorsi su un'altro tread poichè sono veramente un pò troppo fuori topic... devo fare il mio mestiere di moderatore e visto che questi messaggi vengono letti da centinaia di persone è utile non confonderli troppo.

        Sono sicuro della vostra comprensione e collaborazione.
        Tantissimi saluti a tutti!!!
        Roy
        Essere realisti e fare l'impossibile

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        • Giustissimo Eroyka
          e come avevo gia' detto in precedenza,
          Rimbocchiamoci le maniche e sotto con la CF

          Saluti

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          • Giustissimo.......Ennio...e scusami Eroyka se abbiamo un po deviato il tread

            Infatti ritornando alla fusione fredda volevo chiedere ad Ennio,Quantum,Agostino,Eroyka ho chiunque mi sappia rispondere come si possono rilevare i "protoni di rimbalzo".
            Sappiamo che se un neutrone colpisce un materiale idrogenato(paraffina,plastica, acqua) produce per l'urto un protone di rimbalzo...
            I protoni essendo carichi si possono rilevare sicuramente...ma ....quele e lo strumento adatto? Col geiger(xquantum:sai il cont. e in viaggio e presto sara qui!!)si riescono a rilevare tali particelle?.....Oppure utilizzando un
            picoamperometro fatto in casa con transistor in darlington si riesce a rilevare qualcosa?

            Fatemi sapere ci conto....
            ciao

            Area51... Fernando

            Edited by Area51 - 8/2/2005, 13:14

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            • Caro Aria51, Gulp !!!....sai pure questa del Darlington opportunamente alimentato ? Bene !!! Bravo !!!
              In effetti, i risultati che si ottengono con una giunzione a semiconduttore cosi piccola e soprattutto cosi allestita sono deludenti. Anche se in fin dei conti funziona, posso confermarlo. Tuttavia i detector per radiazioni a semiconduttore sono tipicamente realizzati con un cristallo di germanio molto grande e soprattutto raffreddato a -197 gradi celsius. Costituisce uno dei miei sogni mai esauditi disporre di uno strumento professionale del genere, poiche' esso ha una bassa energia di soglia (tipicamente unita' di eV).

              Comunque per rilevare i protoni di rimbalzo della paraffina basterebbe un buon Geiger, il problema e che questi apparecchi dovrebbero rilevare queste radiazioni mentre la cella e' in funzione. Purtroppo quando la cella elettrolitica funziona produce una quantita' impressionante di disturbi elettromagnetici che vengono acquisiti come impulsi utili (quindi errati) perfino dagli strumenti professionali. Caro Fernando, devi sapere che anche alcuni scintillatori soffrono di questo problema. Gli spiker elettrici sono purtroppo il problema principali dei dispositivi elettronici di misura che si basano sul conteggio degli impulsi

              Ecco, perche' c'e' il problema della misura dei neutroni.
              Attualmente gli amici di Caserta, per quello che riesco a leggere, pare che stanno utilizzando un metodo indiretto con i trucioli di alluminio. Questo metodo se ben fatto produce interessanti possibilita'. Per applicare il metodo occorre un pozzetto di piombo (piombo a bassa radioattivita' naturale specifica) e un buon geiger. La misura indiretta sul campione di alluminio deve essere prontamente effettuata (a cella spenta) immediatamente, si prende il campione che e' stato esposto alle radiazioni della cella al minimo per 10 o 15 minuti e si colloca lo stesso nel pozzetto di piombo dove e' anche collocata la sonda del geiger che sta funzionando. Quello che dovrebbe essere misurato corrisponde ad una attivita' beta che comincia a decadere dopo 2,2 minuti. Ovviamente per fare questa misura e' necessario acquisire tramite un computer gli impulsi dal geiger per vederli integrati nel tempo.

              Ti saluto per adesso, devo fare alcune cose.

              Un meraviglioso saluto a tutti.

              Edited by Ennio Vocirzio - 8/2/2005, 15:20

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              • CITAZIONE (Area51 @ 8/2/2005, 10:44)
                Giustissimo.......Ennio...e scusami Eroyka se abbiamo un po deviato il tread

                Infatti ritornando alla fusione fredda volevo chiedere ad Ennio,Quantum,Agostino,Eroyka ho chiunque mi sappia rispondere come si possono rilevare i "protoni di rimbalzo".
                Sappiamo che se un neutrone colpisce un materiale idrogenato(paraffina,plastica, acqua) produce per l'urto un protone di rimbalzo...
                I protoni essendo carichi si possono rilevare sicuramente...ma ....quele e lo strumento adatto? Col geiger(xquantum:sai il cont. e in viaggio e presto sara qui!!)si riescono a rilevare tali particelle?.....Oppure utilizzando un
                picoamperometro fatto in casa con transistor in darlington si riesce a rilevare qualcosa?

                Fatemi sapere ci conto....
                ciao

                Area51... Fernando

                i protoni di rimbalzo sono difficilissimi da misurare, infatti essendo carichi hanno un range nella materia di pochi micron, praticamente si fermano subito,non riuscirebbero a passare lo spessore della parete di un sensore, strapperebbero un elettrone a qualche atomo di passaggio e formerebbero un atomo di idrogeno..
                Certo se poi si parla di protoni da abbondanti MeV allora possiamo avere anche decina di centimetri di range, ad ogni modo, i protoni cedono energia con un meccanismo particolare, scoperto da un certo bragg, e detto picco di bragg.
                Infatti i protoni dissipano il 95% della loro energia in un range piccolissimo poco prima di fermarsi, range che dipende dalla loro energia iniziale..
                in pratica, all'inizio passano velocemente perdendo poca energia, non appena rallentano le forze elettrostatiche li frenano immediatamente e buonanotte..
                sono difficili da rilevare..
                Si potrebbe usare uno schermo di paraffina + Boro mischiato con solfuro di zinco..
                la paraffina rallenterebbe i neutroni magari buttando fuori un protone che il solfuro di zinco rileverebbe, in ogni caso gli eventuali neutroni termalizzati sarebbero assorbiti dal boro che a sua volta emette un gamma per riassestare i suoi livelli energetici, gamma di probabile bassa energia, che ionizzerebbe a breve distanza un atomo, con conseguente sveglia al solfuro di zinco..

                L'esperimento e' replicabile nel vuoto? se si basta una semplice camera di ionizzazione..nella materia il tutto sarebbe AMpiamente sotto il rumore termico dei semiconduttori..

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                • Giustissimo Ennio Vocirzio

                  Confermo che avvicinando il geiger oltre i 40 cm dalla cella in funzione, si hanno delle letture di disturbo, io credevo all'inizio di rilevare radiazioni emesse dalla cella, mi è bastato allontanare di 50 cm la sonda, ed ecco che tutto ritorna alla classica radioattività di fondo.
                  Un sistema semplice ed efficace per rilevare i protoni positivi, è quello di usare un elettrometro a foglioline d'oro; io per risparmiare ho acquistato ad un prezzo basso del finto oro per cornici, sono un mazzettino di fogli sottilissimi di cm 15x15, ne ho tagliato una strisciolina di 6 mm, l'ho piegata nel mezzo e l'ho sospesa con del filo di rame dentro ad un barattolo di vetro da 1 litro, costruendo un tappo con un disco di plastica sigillato con del nastro adesivo.
                  Funziona benissimo, ho strofinato una bacchetta di vetro su della lana, mi basta avvicinarla a 4-6 cm e già le lamine si aprono tantissimo per induzione, tanto da toccare con le estremità il vetro del vaso.
                  Sopra questo elettrometro, vi installate una vela di stagnola che raccolga i protoni carichi positivamente, vedrete che dopo poco si apriranno le foglioline.

                  Renzo Mondaini (Ravenna)

                  Commenta


                  • CITAZIONE (Ennio Vocirzio @ 8/2/2005, 15:19)
                    Caro Aria51, Gulp !!!....sai pure questa del Darlington opportunamente alimentato ? Bene !!! Bravo !!!
                    In effetti, i risultati che si ottengono con una giunzione a semiconduttore cosi piccola e soprattutto cosi allestita sono deludenti. Anche se in fin dei conti funziona, posso confermarlo. Tuttavia i detector per radiazioni a semiconduttore sono tipicamente realizzati con un cristallo di germanio molto grande e soprattutto raffreddato a -197 gradi celsius. Costituisce uno dei miei sogni mai esauditi disporre di uno strumento professionale del genere, poiche' esso ha una bassa energia di soglia (tipicamente unita' di eV).

                    Comunque per rilevare i protoni di rimbalzo della paraffina basterebbe un buon Geiger, il problema e che questi apparecchi dovrebbero rilevare queste radiazioni mentre la cella e' in funzione. Purtroppo quando la cella elettrolitica funziona produce una quantita' impressionante di disturbi elettromagnetici che vengono acquisiti come impulsi utili (quindi errati) perfino dagli strumenti professionali. Caro Fernando, devi sapere che anche alcuni scintillatori soffrono di questo problema. Gli spiker elettrici sono purtroppo il problema principali dei dispositivi elettronici di misura che si basano sul conteggio degli impulsi

                    Ecco, perche' c'e' il problema della misura dei neutroni.
                    Attualmente gli amici di Caserta, per quello che riesco a leggere, pare che stanno utilizzando un metodo indiretto con i trucioli di alluminio. Questo metodo se ben fatto produce interessanti possibilita'. Per applicare il metodo occorre un pozzetto di piombo (piombo a bassa radioattivita' naturale specifica) e un buon geiger. La misura indiretta sul campione di alluminio deve essere prontamente effettuata (a cella spenta) immediatamente, si prende il campione che e' stato esposto alle radiazioni della cella al minimo per 10 o 15 minuti e si colloca lo stesso nel pozzetto di piombo dove e' anche collocata la sonda del geiger che sta funzionando. Quello che dovrebbe essere misurato corrisponde ad una attivita' beta che comincia a decadere dopo 2,2 minuti. Ovviamente per fare questa misura e' necessario acquisire tramite un computer gli impulsi dal geiger per vederli integrati nel tempo.

                    Ti saluto per adesso, devo fare alcune cose.

                    Un meraviglioso saluto a tutti.

                    il famoso germanio iperpuro e' un ottimo rivelatore, sensibile, ma costosissimo e di difficile manutenzione, sopra i -120°C perde TUTTE le sue caratteristiche DEFINITIVAMENTE e si puo' buttare...
                    c'e' un altro cristallo di cui ora non ricordo il nome, cmq fatto di litio e qualcos'altro, che lavora a temperatura ambiente, ottima sensibilita', solo non riesce a rilevare le strutture piu' fini che il germanio invece separa con facilita'..

                    I neutroni emessi sarebbero principalmente di bassa energia o termici, a questo punto basta prendere una carta degli elementi radioattivi, cercare un elemento che abbia un tempo di dimezzamento di qualche minuto o ora, con una discreta sezione di cattura, e possibilmente emissione monoenergetica senza stati eccitati..
                    lo si irradia per un tempo pari a 3-5 volte la sua vita media, poi si misura immediatamente...
                    per queste misure e' meglio un emettitore Beta piuttosto che un gamma visto che i ridotti neutroni sarebbero in grado di attivare pochi nuclei..e i beta si rilevano meglio e piu' efficacemente.

                    Vi servirebbe un Geiger a finestra di berillio, non certo un geiger qualunque, progettato per rilevare gamma...

                    L'alluminio sembra un candidato ideale, monoisotopico, solido, bassa densita', un solo figlio possibile, emissione gamma e beta monoenergetica di discreta entita'...
                    l'unica fregatura e' che non riesco a trovare la Capture cross section in barn...se come immagino e' molto piccola allora si sta cercando di prendere la luna nel pozzo...

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                    • CITAZIONE (remond @ 8/2/2005, 22:21)
                      Giustissimo Ennio Vocirzio

                      Confermo che avvicinando il geiger oltre i 40 cm dalla cella in funzione, si hanno delle letture di disturbo, io credevo all'inizio di rilevare radiazioni emesse dalla cella, mi è bastato allontanare di 50 cm la sonda, ed ecco che tutto ritorna alla classica radioattività di fondo.
                      Un sistema semplice ed efficace per rilevare i protoni positivi, è quello di usare un elettrometro a foglioline d'oro; io per risparmiare ho acquistato ad un prezzo basso del finto oro per cornici, sono un mazzettino di fogli sottilissimi di cm 15x15, ne ho tagliato una strisciolina di 6 mm, l'ho piegata nel mezzo e l'ho sospesa con del filo di rame dentro ad un barattolo di vetro da 1 litro, costruendo un tappo con un disco di plastica sigillato con del nastro adesivo.
                      Funziona benissimo, ho strofinato una bacchetta di vetro su della lana, mi basta avvicinarla a 4-6 cm e già le lamine si aprono tantissimo per induzione, tanto da toccare con le estremità il vetro del vaso.
                      Sopra questo elettrometro, vi installate una vela di stagnola che raccolga i protoni carichi positivamente, vedrete che dopo poco si apriranno le foglioline.

                      Renzo Mondaini (Ravenna)

                      caro redmond
                      purtroppo non puoi usare espedienti usati nell'elettrostatica classica per misurare l'infinitamente piccolo.
                      anche il "vuoto" infatti e' pieno di materia, e la carica di un protone e' ridottissima..
                      in questo modo rilevi solo il campo elettrico indotto dalla macchina che stai usando, o la TUA carica, e la carica del tuo maglione

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                      • Carissimo Amaurot

                        Finchè qualcuno non prova, non si può dire che non funziona.
                        In fisica quantistica non si dice "impossibile" ma "improbabile", c'è un mare di differenza fra queste due parole.
                        Medita!

                        Renzo Mondaini (Ravenna)

                        Commenta


                        • CITAZIONE (remond @ 8/2/2005, 23:22)
                          Carissimo Amaurot

                          Finchè qualcuno non prova, non si può dire che non funziona.
                          In fisica quantistica non si dice "impossibile" ma "improbabile", c'è un mare di differenza fra queste due parole.
                          Medita!

                          Renzo Mondaini (Ravenna)

                          vero
                          pero' secondo me e' cosi poco probabile che funzioni da considerare la probabilita' trascurabile..
                          secondo me la via giusta e' lo scintillatore o l'attivazione di materiale, ma aime' anche l'ultimo caso e' abbastanza ostico..
                          quasi sarebbero i prodotti di fusione? magari si possono cercare le "scorie" per vedere se c'e' stata fusione..
                          servirebbe uno spettrometro di massa MOLTO sensibile pero'..
                          macchinario non eccessivamente specialistico, magari qualcuno vi ha accesso..


                          Commenta


                          • CITAZIONE
                            L'alluminio sembra un candidato ideale, monoisotopico, solido, bassa densita', un solo figlio possibile, emissione gamma e beta monoenergetica di discreta entita'...
                            l'unica fregatura e' che non riesco a trovare la Capture cross section in barn...se come immagino e' molto piccola allora si sta cercando di prendere la luna nel pozzo...

                            Ineffetti, la sezione d'urto trasversale, in una fonte unidirezionale di neutroni ..e ridotta rispetto ad un irradiamento in tutte le direzioni che si ha in un reattore nucleare......
                            cmq si puo ovviare a questo problema esponendo una superfice maggiore di Al hai neutroni della cella.. ... magari avvolgendo uno strato facilmente rimovibile intorno...il problema e poi infilarlo in pozzotto di piombo(rilevare i beta) visto le dimensioni.....
                            ciao
                            Area51


                            Edited by Area51 - 9/2/2005, 00:14

                            Commenta


                            • spiego:
                              se la sezione di cattura e' troppo piccola la probabilita' che un neutrone venga catturato attivando l'alluminio e' troppo ridotta..
                              quindi servirebbe un grosso flusso neutronico, che mi pare di capire non c'e' (anche perche' chi fa l'esperimento e' ancora qui)
                              non riesco a trovare il mio libro di fisica atomica, li c'e' per forza.

                              aggiungo: deve avere una grossa sezione di cattura per neutroni termici...
                              ma l'esperimento va effettuato in una grande massa di acqua?
                              perche' in quel caso, l'acqua se li divora i neutroni...diventa difficile rilevarli a meno di non avere qualche espediente particolare..



                              Edited by Amaurot - 9/2/2005, 00:08

                              Commenta


                              • No, di solito il volume e di 300cl max
                                Quale e l'espediente risolutivo?
                                Area51

                                Edited by Area51 - 9/2/2005, 00:20

                                Commenta


                                • CITAZIONE (Area51 @ 9/2/2005, 00:17)
                                  No, di solito il volume e di 300cl max
                                  Quale e l'espediente risolutivo?
                                  Area51

                                  boh, ora ci penso un po' su e domani vediamo se la notte porta consiglio..
                                  se l'accrocco e' quello con i due elettrodi tra cui scocca l'arco la prima cosa che mi viene in mente e' di creare una zona vicino all'arco dove lo spessore di acqua sia minimo..per esempio facendo scoccare l'arco MOLTO vicino al vetro del contenitore..
                                  i neutroni interagiscono poco col vetro, se si potesse usare un materiale ad alto Z meglio ancora, per esempio il Pb e' completamente trasparente ai neutroni..pero' ho paura che fonda presto
                                  il tasso di reazione e' dipendente da qualche grandezza che avete misurato?
                                  qualcuno ha effettuato la prova con acido borico in soluzione?
                                  ciao

                                  Commenta


                                  • CITAZIONE
                                    se l'accrocco e' quello con i due elettrodi tra cui scocca l'arco

                                    Il plasma si forma solo al catodo



                                    Veramente penso che ancora nessuno abbaia usato l'acido borico in soluzione...ma appena mi arriva il Geiger ti prometto che faro qualche prova
                                    Cmq noi usiamo elettrodi in tungsteno : gia di elevato peso atomico(elettrodi per saldatura tig quelli puri)
                                    Ineffetti il plasma che si forma al catodo ed e distante dal contenitore un cm...... piu vicinio proprio non si puo.....per evitare che fonda tutto!!!!!!
                                    il tasso di reazione non dipende dalla quantitata di soluzione.... ma parte catodica esposta !!!
                                    ciao Area51

                                    Edited by Area51 - 9/2/2005, 10:28

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                                    • Per Quantum Leap:Ciao Quantum ...Come va? Volevo sapere se quando e stata fatta l'analisi al Sem era solo superficiale oppure totale...



                                      Area51 Fernando

                                      Edited by Area51 - 9/2/2005, 16:10

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                                      • Per Quantum:Stiamo discutendo con Agostino la questione neutroni....
                                        Il discorso è questo: i neutroni si termalizzano e immediatamente vengono divorati dall'acqua quindi e difficile rilevarli.
                                        Un modo da lui suggerito potrebbe essere rililevarli con la tecnica della gelatina fotosensibile b/n....che tu gia conosci!
                                        A proposito mi hai detto che di avere rilevato qualcosa su delle carte o simili...mi potresti scrivere i dati in forum..
                                        Dopo lo spegnimento ce un emissione gamma?.Se si,in che fattore di m/Gray?
                                        Per le attivazioni che tu sai ci sono dati?

                                        Faccio da porta voce....visto che Amaurot e impegnato come te al dipartimento!

                                        Ciao appena puoi fammi sapere

                                        Area51

                                        Edited by Area51 - 10/2/2005, 11:34

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                                        • Ciao a tutti, mi presento: sono laureato in Chimica Industriale e lavoro nel campo dell'energia, per cui sono interessato a fare chiarezza su un argomento come questo; oltretutto sono un gran curioso. Sinceramente sono tra gli scettici sulla fusione fredda, ma è convincendo questa categoria che si può vincere l'atteggiamento ostico della comunità scientifica! Naturalmente servono argomenti convincenti; ho letto un po' di interventi e di esperimenti casalinghi come quello di Remond. La cosa che mi ha lasciato più stupito è la presunta rilevazione di elementi estranei sull'elettrodo usato. Se così fosse sarebbe evidente l'avvenuta reazione nucleare. Per ora ho trovato solo una analisi di questo tipo, nella relazione del gruppo Cirillo-Dattilo-Iorio. Si tratta di un'analisi fatta al microscopio SEM, con un accessorio che si chiama EPMA. Questo strumento si basa sui raggi X emessi dal materiale bombardato da elettroni accelerati. E' uno strumento che conosco in quanto utilizzo il SEM con una certa regolarità. Ebbene: in quell'analisi io non mi sognerei nemmeno di riportare i segnali relativi a Sn, Os e Re! Leggerei solo W, K e O. Un ricercatore serio non azzarda l'assegnazione di segnali confusi con il rumore di fondo o con altri molto più intensi. Se la concentrazione di quegli elementi è al di sotto della sensibilità dell'EPMA, che nello strumento usato da me è indicata nell'ordine dell'1% in atomi, allora bisogna eseguire l'analisi con un altro strumento. Potrebbero presentare un'analisi fatta con lo spettrometro di massa prima e dopo dell'esperimento"elettrolitico", allora il dato diventerebbe credibile.
                                          L'analisi che contesto si trova al link http://www.progettomeg.it/all/relazione10.04.pdf a pagina 17 e chiunque può verificare quello che affermo.

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                                          • Caro Alessandro77 benvenuto ,
                                            la tua osservazione sui rilievi SEM è giusta ma non nel caso nostro.
                                            Mi spiego. I grafici pubblicati si riferiscono solo all'analisi dell'elettrodo DOPO essere stato sottoposto alle fenomenologie indotte dall'azione del plasma. Ovviamente NON abbiamo pubblicato la analisi eseguite sulla stessa porzione catodica PRIMA dell'azione del plasma. Tuttavia, come di regola per tutti quelli che eseguono analisi di laboratorio, tali grafici ci sono e dimostrano che prima del plasma l'elettrodo è formato solo da tungsteno puro. Dopo il plasma, invece, appaiono "spalle", "ginocchi" e picchi di nuovi elementi.
                                            Anche se tutto questo avrebbe potuto bastare, ci siamo presi la briga di far analizzare anche le soluzioni. Prima del plasma avevamo acqua bidistillata, tungsteno puro e carbonato di potassio analitico. Dopo la prova avevamo ancora tutto questo, ma con l'aggiunta di renio, afnio, tulio, erbio, oro e molti altri elementi.
                                            A rigore, abbiamo fatto analizzare anche la composizione chimica del copricatodo in ceramica, ma niente. Gli elementi "compaiono" dopo l' azione del plasma. Ovviamente il plasma deve avere certe caratteristiche.

                                            Ma, una volta comprese, ci riesce di fargli fare cose straordinarie.

                                            Ciao.

                                            x Area, Agostino, Ennio, Teslacoil: ho creato una nuova discussione sulla misura indiretta dei neutroni. Continuiamo là .

                                            PS ho tutti i grafici SEM disponibili (ceramica, blank test del tungsteno). Se vuoi, te li posto.
                                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                            • Grazie per l'attenzione e la pronta risposta, Quantum Leap. Non ho avuto modo di leggere tutti i tuoi interventi, ma fai parte del gruppo Cirillo-Dattilo-Iorio?

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                                              • Ciao Alessandro77, anche io ti do il benvenuto.
                                                Si, quantum è uno dei tre ricercatori e colgo l'occasione per suggerire a quantum di inviarmi un pò di grafici in modo che possano essere messi su progettomeg e chiarire meglio le idee ai vari utenti.

                                                Un caro saluto a tutti!

                                                P.S. per quantum: ho bisogno di sentirti telefonicamente il prima possibile.
                                                Roy
                                                Essere realisti e fare l'impossibile

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                                                • Cari amici

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                                                  Ho disciolto un cucchiaino di bicarbonato di sodio in 200 cc di acqua depurata, con elettrodi di inox ho innescato un leggero plasma a 150 Vcc, vi ho versato dentro mentre era in funzione la cella, 100 cc di soluzione contenente mezzo cucchiaino di acido borico, il plasma ha proseguito imperterrito come prima, ho dato manetta a 350 Vcc e fondo come al solito il catodo.
                                                  Vorrei chiedere ad Amaurot cosa gli fa pensare questo esito.

                                                  Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                                  • Ciao a tutti.
                                                    Sto per fare la fusione fredda con il carbonato di potassio, l'elettrodo in tungsteno e le protezioni in metacrilato e piombo per le elevatissime radiazioni.
                                                    Che cosa posso usare per il baker, (il contenitore per fare la fusione fredda) che non fonda?
                                                    Cosa posso usare per misurare le radiazioni?
                                                    Basta se mi allontano di 10 metri dal reattore a fusione?
                                                    Grazie ed a presto!

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                                                    • caro einstein2, se ti posso dare un consiglio, è quello di rileggerti con attenzione tutti gli interventi fatti in questa sezione del forum e le relazioni in progettomeg, lo so sono molti ed è piu' comodo chiedere, ma vedrai che scoprirai molte cose che nemmeno ti saresti aspettato e troverai tutte le risposta alle domande che hai appena fatto.. altrimenti a cosa serve il forum!! buona lettura...
                                                      ps. si vengono usate protezione per le radiazioni, il becker è meglio in pirex perkè resiste di più ma è consigliabile anche una piasta metallica sul fondo a causa delle goccie di materiale fuso dell'elettrodo che cadendo posso letteralmente spaccare il beaker..

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                                                      • Per le temperture siamo sicuri che si sviluppano superiori a 3500°C....per le radiazioni stiamo valutando ancora il flusso neutronico!!Quindi poniti a circa 4 metri dalla protezione in metacrilato"plexiglass" che non dovra essere inferiore ai 3cm!!!
                                                        ciao
                                                        Area51

                                                        Edited by Area51 - 12/2/2005, 12:08

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                                                        • Qualcuno mi ha detto che i filmati sulla fusione fredda possono essere dei falsi.
                                                          Cosa devo dirgli?
                                                          Non è possibile che la luce che si vede durante la fusione fredda sia dovuta al fatto che il tungsteno se dentro ci passa l'elettricità si illumina?

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                                                          • CITAZIONE (Einstein2 @ 12/2/2005, 15:34)
                                                            Qualcuno mi ha detto che i filmati sulla fusione fredda possono essere dei falsi.
                                                            Cosa devo dirgli?
                                                            Non è possibile che la luce che si vede durante la fusione fredda sia dovuta al fatto che il tungsteno se dentro ci passa l'elettricità si illumina?

                                                            per fare emettere luce a un elettrodo di tungsteno da 3mm semplicemente facendoci passare elettricita' quindi col funzionamento normale come tutte le lampadine ci vorrebbero migliaia di kw

                                                            quindi rispondi a quello che ti ha detto questa scempiagine che se ce un bufalaro questo e' lui...

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                                                            • Caro einstain,
                                                              possono dire quello che vogliono, ma la gente che l'ha visto dal vivo, e tutti quelli che la stanno replicando non hanno certo il minimo dubbio difronte a ciò che accade.
                                                              E poi posso capire che siano scettici sulle trasmutazioni nucleari e gli eccessi di energia ma addirittura sulla luminosità......
                                                              Io personalmente ti posso assicurare che tutto ciò che viene detto (almeno per quanto riguarda gli amici di caserta) è assolutamente vero in quanto ho assistito in prima persona e più volte al plasma e non c'è nulla di costruito.
                                                              Ma ovviamente possono dire che anche io mento ed è tutta una messa in scena.... allora fagli fare un giretto a ravenna il 28 febbraio e vedranno con i loro occhi ciò che remond presenterà!

                                                              Salutoni!
                                                              Roy
                                                              Essere realisti e fare l'impossibile

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