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RAGGI-X, produzione, tecniche e loro uso

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  • #31
    Hola Ennio!
    Hola All!

    CITAZIONE
    Se la volta scorsa mi sono preso la briga di ringraziarti, semplicemente a riguardo dell'informazione relativa al sito (materiali fotoamatoriali). Questa volta devo quasi farti erigere un monumento nazionale nella capitale caro TESLACOIL. Grazie ,...Veramente grazie da parte mia.
    Straordinario, .... probabilmente riterrai poca cosa la ricetta amatariole del bagno di sviluppo ma, sapessi da quanto tempo cercavo qualcosa del genere, non tanto per risparmiare i pochi euro necessari all'acquisto di un prodotto commerciale ma, per la soddisfazione intrinseca di un preparato fatto nel tuo laboratorio.



    Hehehehe........ a me sinceramente sarebbe bastato tranquillamente il solito prodotto pronto per
    l' uso dopo la diluizione con acqua in rapporto 9:1, ma il mio amico elettrofilo-fotoamatore NON ha
    voluto sentire ragioni e, oltre ai soliti liquidi pronti "ufficiali" mi ha rifilato anche un bello scatolone
    pieno di polverine bianche da dosare al momento della diluizione con il bilancino!
    Ormai le avevo gia' li in laboratorio, potevo forse lasciarle li cosi' a prendere polvere?

    Se NON altro i chimici puri hanno il grande pregio di NON scadere mai anche se stoccate per anni,
    a differenza dei preparati liquidi da diluire che invece hanno la loro scadenza!



    CITAZIONE
    Ho quasi tutti i prodotti nel mio Lab, mi manca solo l'idrochinone che devo procurarmi.

    Domanda inutile probabilmente, ma, la faccio comunque:
    La ricetta da te fornita, permette anche il trattamento dei cartoncini ILFORD multigrade IV 100 (bianco nero) ??



    Dunque, da quello che mi ha detto il mio amico dovrebbe essere adatta a tutte le carte di stampa
    e assolutamente inusabile per le pellicole........ se vuoi avere la certezza pero' puoi provare a scrivere
    direttamente a lui, ti sapra' fornire tutte le info necessarie ed anche consigliarti altre "ricette" adatte
    per le pellicole o per altri supporti, a me per esempio ha inviato un flacone di "MYTOL", un reagente di
    sua preparazione adattissimo per lo sviluppo con tiraggio a valori di ASA piu' elevati per le pellicole
    kodak TMAX400 che si e' rivelato poi molto piu' efficace del solito D76 ( normalmente reperibile in
    commercio ), ha detto che e' quello che utilizza lui per sviluppare le foto "normali", per quelle "speciali"
    invece utilizza il pirogallo, che tira fuori tutto il possibile da una pellicola ma ha il gravissimo problema di
    dovere essere usato entro un ora dalla sua preparazione pena la NON riuscita dello sviluppo

    Ti posto il suo indirizzo in privato.

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    • #32
      Hola All!

      oggi in preda alla voglia di provare a fare un esperimento di stampa su carta
      fotografica con il sistema varicontrast ( suggeritomi da fotovale ) ho provato a
      realizzare un setup MOOOOLTO artigianale ed eseguire una stampa a contatto,
      tutte le operazioni di preparazione le ho fatte in piena luce ambientale con le
      braccia infilate nella sacca nera manipolatrice, per tenere la pellicola a contatto
      con la carta ho usato nientepocodimeno che una custodia di CD opportunamente
      privata della plastica interna nella quale ho inserito un po di gommapiuma!


      Per l' illuminazione ho usato una lampada alogena sottoalimentata a luce giallognola,
      accendendola nell' ambiente rivolta verso il soffitto ed estraendo l' accrocchio dal
      sacco nero per 4 secondi ( ovviamente prima ho dovuto spegnere la luce al neon
      e tirare le tende per levare la luce bianca.

      Volete vedere cosa e' saltato fuori?

      eccovelo in allegato, la soluzione di Fotovale FUNZIONA egregiamente, cosi' come funziona
      anche il trucco di arrossare la luce emessa per aumentare il contrasto sulla carta!

      Buone radiografie a tutti! ( pero' fate uno sforzo anche voi..... postate le scannerizzazioni
      delle vostre "radio" )

      Edited by teslacoil - 28/2/2005, 00:56

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      • #33
        Hola All!

        Se siete interessati alla radiografia amatoriale e agli intrugli chimici da
        preparare per sviluppare e stampare vi segnalo questo link
        ( originariamente postato da un socio su ALTATENSIONE )

        DR Fotografia - B&W Photograpy

        Buone miscelazioni a tutti!

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        • #34
          Hola All!

          Fotovale ha appena risposto circa la composizione del MYTOL, reagente
          di sviluppo per PELLICOLA B/N che si e' rivelato molto adatto a sviluppare
          le radiografie amatoriali, MOLTO meglio del solito reagente commerciale
          KODAK D76 ( prova fatta con pellicola KODAK TMAX400 )


          CITAZIONE
          il MYTOL e' una versione "truccata" da Paul Lewis dell'XTOL
          della Kodak la formula e' semplice ma occorre pesare un quarto di grammo
          di Phenidone.....
          Be' io vado un po' ad'occhio  (come sempre) e non ho mai avuto problemi  :-)

          800 cc d'acqua a 40 gradi
           60 g di sodio solfito anidro
            4 g di sodio metaborato
           12 g di sodio ascorbato
          0,15 g di phenidone  (hydroxymethil-4-methyl-1-phenyl-3-pyrazolidone)
            3 g di sodio metabisolfito
          e si porta a 1000 cc
          Per le solite 12 pellicole complete.
          Molto valido per i tiraggi  ;-)


          Per il fissaggio si usano i reagenti comuni, vanno benissimo e almeno
          per questi NON e' il caso di usare il fai da te

          Buone radiografie a tutti!

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          • #35
            Ciao Teslacoil, hai mai pensato al fatto che le radiazioni ionizzanti impressionano la pellicola fotografica come i raggi X?
            Quindi perchè non provi a fare una bella fusione a freddo vicino ad una pellicola dentro la carta nera e vedi cosa viene fuori?
            Così tanto per darti un'idea. I mezzi di sicuro non ti mancano!
            Ciao!

            Commenta


            • #36
              Hola Lowrence!
              Hola All!

              CITAZIONE
              Ciao Teslacoil, hai mai pensato al fatto che le radiazioni ionizzanti impressionano la pellicola fotografica come i raggi X?
              Quindi perchè non provi a fare una bella fusione a freddo vicino ad una pellicola dentro la carta nera e vedi cosa viene fuori?
              Così tanto per darti un'idea. I mezzi di sicuro non ti mancano!
              Ciao!



              L' idea mi sembra valida!
              Per fare le cose per benino bisognerebbe mettere una pellicola all' interno di una busta nera sigillata e all' esterno di quella mettere una
              schermatura di forma nota, magari con spessore variabile per verificare la penetrazione delle radiazioni nei differenti spessori.

              Secondo te, puo' bastare per la prima prova una lastra di plastica da 4mm di spessore che ricopre la busta nera per meta e l' altra meta'
              lasciata libera completamente?
              E quanto dovrebbe essere il tempo di esposizione? ( lunghissimo, lo so )

              Commenta


              • #37
                CITAZIONE

                Secondo te, puo' bastare per la prima prova una lastra di plastica da 4mm di spessore che ricopre la busta nera per meta e l' altra meta'
                lasciata libera completamente?
                E quanto dovrebbe essere il tempo di esposizione? ( lunghissimo, lo so )


                Eh tu presumi io sappia troppo! Niente saccio uomo d'onore fui! Haah!

                Capisco cosa vuoi dire, prendi la pellicola e la metti dentro una busta nera dietro a un pannello di PVC da 3mm. Fai una bella fiammata sott'acqua e poi sviluppi e non viene nulla perchè l'esposizione è stata poca. Butti lastra e consumi sviluppo. Poi ci riprovi e così via.
                Così a lume di naso, io non metterei nulla davanti alla lastra. Poi non mi accontententerei di qualche fiammatella ma fonderei tutto il laboratorio, poi svilupperei la lastra. Se viene fuori un casino di scintille e puntini bianchi allora affinerei la cosa ma non avrei buttato la lastra, che non credo diventerà mai tutta nera. Tutt'alpiù verrà modello dalmata, confusa ed incomprensibile ma l'insoddifazione di non avere sviluppato nulla non l'avrei.
                Se dopo fuso il laboratorio la lastra rimane bianca allora hai dimostrato che non ci sono radiazioni e smetti di fare esperimenti, tanto il laboratorio l'hai fuso tutto.

                Mi è venuto in mente una storia della prima volta che sviluppavo il Cibachrome. Se non spallo la scriverei volentieri. Potrebbe servire ai più giovani o a quelli alle prime armi con la fotografia. Che ne dici la posto?
                Ciao.

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                • #38
                  Hola Lowrence!
                  Hola All!

                  CITAZIONE
                  Capisco cosa vuoi dire, prendi la pellicola e la metti dentro una busta nera dietro a un pannello di PVC da 3mm. Fai una bella fiammata sott'acqua e poi sviluppi e non viene nulla perchè l'esposizione è stata poca. Butti lastra e consumi sviluppo. Poi ci riprovi e così via.



                  Pace per il pezzo di pellicola ( tanto cosa vuoi che sia, uno spezzoncino di ritaglio di quelli che
                  magari sarebbero stati buttati via ) pace anche per lo sviluppo consumato ( tanto NON riesco mai
                  a esaurirlo del tutto prima che scada e sia da buttare a causa dell' invecchiamento )


                  Pero' forse tu NON hai capito con precisione cosa intendo fare, visto che probabilmente la pellicola
                  si velera' appena sotto l' esposizione ai neutroni ( o presunti tali ) sara' ben difficile stabilire se la
                  lieve velatura grigiastra sia da attribuire all' esposizione vera e propria o sia semplicemente un effetto
                  del tiraggio della pellicola, se invece schermo META' busta nera con plexiglass o altro materiale
                  assorbitore, dopo lo sviluppo se c'e' stata realmente un esposizione della pellicola dovrei vedere
                  la pellicola per meta' piu' scura ( parte scoperta ) e per meta' piu' chiara ( parte coperta ), alla
                  stessa maniera, disponendo sopra alla busta nera un oggetto schermante "scalinato" dovrei riuscire
                  ad apprezzare la variazione di penetrazione dei neutroni all' interno dello schermo.

                  Tieni presente che io per le radiografie normalmente la sovrasviluppo di prepotenza per tirarci
                  fuori dei buoni grigi senza dover esagerare troppo con la dose di X; usando il reagente comune per
                  pellicole, il kodak D76 riesco a tirare la pellicola da 400ASA a circa 1600ASA, utilizzando invece un
                  reagente fatto in casa specifico per i tiraggi, il MYTOL, ottengo degli ottimi risultati per tiraggi fino a
                  3200ASA a prezzo di una lieve velatura grigia della pellicola nei punti in cui sarebbe dovuta rimanere
                  trasparente ( oltre questi valori il tiraggio e' comunque possibile ma la grana e il contrasto dell'
                  immagine tendono a peggiorare un po troppo quindi e' meglio evitare di spingersi piu' avanti )


                  CITAZIONE
                  Se viene fuori un casino di scintille e puntini bianchi allora affinerei la cosa ma non avrei buttato la lastra, che non credo diventerà mai tutta nera. Tutt'alpiù verrà modello dalmata, confusa ed incomprensibile ma l'insoddifazione di non avere sviluppato nulla non l'avrei.
                  Se dopo fuso il laboratorio la lastra rimane bianca allora hai dimostrato che non ci sono radiazioni e smetti di fare esperimenti, tanto il laboratorio l'hai fuso tutto.



                  Dubito che riuscirei ad ottenere dei puntini neri, piuttosto potrei notare una velatura uniforme della
                  pellicola un poco piu' accentuata rispetto alla parte schermata, i mei primissimi esperimenti radiografici
                  li feci senza il tubo radiogeno, utilizzando la carta fotografica come elemento sensibile e un campioncino
                  di Americio 241 da 1,7 mR/h massimi come sorgente di radiazioni
                  I tempi di esposizione erano lunghissimi, in una delle radiografie piu' lunghe sono riuscito addirittura
                  ad aspettare 3 giorni e 2 notti perche' la carta si impressionasse per benino, anche se purtroppo
                  ho raggiunto il risultato di annerire un bel po la carta anche nei punti in cui era coperta da 1mm di
                  ferro!

                  Ora ho supporti decisamente piu' sensibili e perdipiu' anche tirabili chimicamente, ma resta comunque
                  il fatto che l' esposizione ai neutroni dovra' essere comunque molto lunga, probabilmente nell' ordine
                  di un intera giornata di intense prove di fusione e dara' come effetto solo una lievissima velatura
                  aggiuntiva della pellicola ( o almeno lo spero! )



                  CITAZIONE
                  Mi è venuto in mente una storia della prima volta che sviluppavo il Cibachrome. Se non spallo la scriverei volentieri. Potrebbe servire ai più giovani o a quelli alle prime armi con la fotografia. Che ne dici la posto?
                  Ciao.



                  ALLA LUCE dei recenti SVILUPPI di questo theread, improvvisamente VIRATO dalla produzione di
                  raggi X alle tecniche di radio/fotografia amatoriale e lette le IMPRESSIONI degli altri soci che RIVELANO
                  una certa curiosita' in argomento, NON ci vedo alcun male se ci ESPONI le tue prime esperienze
                  fotografiche, METTENDO A FUOCO tutte le cose che ti sono rimaste FISSATE nella tua mente a lungo!
                  Mi raccomando, cerca di essere quanto piu' OBIETTIVO possibile!

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                  • #39
                    Veniamo al primo argomento tecnico ( )

                    Hai perfettamente ragione su tutta la linea per le esposizioni lunghe come dici ad un isotopo che irradia anche se poco ma costantemente, quindi "Vela" la pellicola......uniformemente.
                    Solo ora ho capito il fatto che ne vuoi coprire mezza con qualcosa per evidenziare il contrasto.
                    Per la fusione, io mi ero fatto l'idea che emettesse dei neutroni un pò più "energici", ho un lontano ricordo di un fuoco artificiale registrato su una pellicola radiografica da dei ragazzi che studiavano fisica nucleare, ma era proprio come quando una scintilla della saldatrice cade su un pezzo di cartone. La mia idea era quella, una bella palla di qualche decimo di millimetro di neutroni, particelle alfa, raggi gamma, alabarde spaziali ecc... con tutte le lame rotanti d'intorno. Non pensavo alla velatura del "Rumore" casuale delle particelle.
                    Poi se lo fai, sono curioso di sapere cosa viene fuori.

                    Per l'aneddoto di quando ero piccolo, come diceva il buon Testla:

                    Avevo circa 16 anni, andavo a scuola ed ero squattrinato. Ma mi era nata una profonda passione per la fotografia. Perchè andavo a vedere i rally e mi piaceva fotografare le macchine durante le prove speciali prendendo sassate e schizzi di mota ovunque.
                    Oltre alla passione per l'elettronica, l'HI-FI, ed altre amenità, la fotografia mi svuotava le tasche fino a raggiungere il vuoto spinto. Dopo tanto penare, ero arrivato ad avere i soldi per comprarmi tutto il Kit di sviluppo Cibachrome, per le diapositive, con 10 fogli 20x30 inclusi nel prezzo. Tutto contento arrivo a casa entro nello stanzino/camera oscura e.... fino al giorno prima avevo sviluppato solo il bianco e nero, ora si parlava di colore, la lampadina rossa non andava più bene, avrei velato di rosso la carta positiva a colori. Allora? Lo so, c'è la lampada verde/ciano che non impressiona il colore, ma io non l'avevo comprata. Allora? Si fa tutto al buio. Mi metto a sedere con calma, preparo l'ingranditore, piazzo la dia più bella che avevo, aggiungo il filtraggio suggerito sulla carta, preparo il tamburo per lo sviluppo, apro il pacchetto di carta, a tasto tolgo il primo foglio di carta, ne taglio una striscia per fare i provini cercando di andare dritto. Ripongo il foglio dentro il sacchetto di polietilene nero, ripongo il tutto dentro la scatola in cartone, e comincio ad impressionare con diversi tempi di esposizione la striscia di carta. L'emulsione era evidente che era la parte più liscia, mentre la parte dove si sentiva il cartoncino era la parte non sensibile come per il bianco e nero.
                    Finite le esposizioni, metto la striscia nel tamburo ed accendo la luce, corro in bagno preparo le soluzioni e sviluppo.
                    Finito il processo chimico, estraggo la striscia..... tutta nera. Possibile? Essendo positiva almeno una macchia bianca ci doveva essere. Tutto nero, significa:
                    Pellicola vecchia, marcia, scaduta.
                    Ho sbagliato le soluzioni.
                    Mi hanno imbrogliato.
                    La luce che filtrava dalla porta era troppa.
                    Che cavolo ne so?
                    Il panico cominciava a crescere.
                    Ripeto la solita procedure per ben cinque volte, il risultato? Lo stesso, carta nero assoluto.
                    Me ne andai a letto, perchè erano ormai le due ed era di lunedì.
                    La notte dormii male con le gonadi intrecciate e doloranti per la delusione. La mattina andai a scuola e assassinai il mio compagno di banco con tutta la storia, alla fine mi mandò a quel paese e cambiò di posto. Presi un due a italiano ed un quattro a storia, ma solo perchè non le avevo studiate, non le ho mai studiate.
                    Arrivo a casa, mangio in tutta fretta e ricomincio con gli esperimenti.
                    Niente. Ottengo sempre una striscia di carta nera. Con il giramento che cresceva esponenzialmente al costo della carta sciupata, ero sull'orlo di una crisi di nervi. Avevo già telefonato tre volte al negozio che mi aveva assicurato che tutto il materiale era fresco e che nessuno aveva mai avuto problemi con quel kit.
                    Finii il primo foglio 20x30, una perdita immane, se si mette in conto anche le soluzioni sprecate.
                    Ma prima di andare a spaccare il negozio che mi aveva venduto il Kit volli fare un'ultima prova.
                    Entrai nello stanzino, spensi la luce, aprii il cartone, estrassi la busta nera, la aprii ed estrassi il secondo foglio di carta................era diverso! Più sottile e..... non era di cartoncino, avevo sviluppato il cartoncino nero protettivo!

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                    • #40
                      Hola Lowrence!
                      Hola All!


                      CITAZIONE
                      Solo ora ho capito il fatto che ne vuoi coprire mezza con qualcosa per evidenziare il contrasto.



                      Ecco, giustappunto, secondo te' 4 mm di plastica sono sufficienti o e' meglio abbondare per evitare il rischio che
                      l' attraversino troppo facilmente impressionando ugualmente la pellicola?


                      CITAZIONE
                      Poi se lo fai, sono curioso di sapere cosa viene fuori.



                      Ma certo che la faccio!
                      Questa sera preparo subito 4-5 spezzoni di pellicola ( circa 6x6cm ciascuno ) dentro nei sacchettini neri, poi
                      domani vediamo di provare le esposizioni da DeltaHF ( per l' occasione oscureremo il cesso della cantina di
                      DeltaHF, la porta e' di legno e c'e' solo una minuscola finestra vetrata verso l' esterno ( facile da coprire )
                      gliel' ho sempre detto io che quel posto si prestava molto bene per essere usato come camera oscura )

                      Male che vada butto via un po di pellicola e reagente, tanto ne ho qui' ancora una dozzina di rullini da 6x80 cm
                      e il necessario per 5 litri di reagente che dovro' pur consumare prima della scadenza, poco male, sara' sempre
                      un ottimo pretesto per fare un po di pratica


                      CITAZIONE
                      Avevo circa 16 anni, andavo a scuola ed ero squattrinato. Ma mi era nata una profonda passione per la fotografia [CUT...]
                      la fotografia mi svuotava le tasche fino a raggiungere il vuoto spinto



                      Bene, potevi approfittarne per infilarti in tasca un paio di elettrodi ed applicare loro un bel po di alta tensione.
                      ma sai che belle radiografie ci potevi fare con tutto il laboratorio fotografico a disposizione?


                      CMQ la tua esperienza mi ha fatto riflettere.

                      Fotovale mi ha consigliato di sprecare una pellicola per imparare a maneggiarla e conoscerla prima alla luce
                      guardandola con gli occhi poi alla luce ma con gli occhi chiusi ( una sbirciatina ogni tanto puo' essere utile ) ed
                      infine, quando si riesce a maneggiarla senza piu' il bisogno di sbirciare, al buio completo esattamente come
                      avrei dovuto maneggiare le pellicole "vere"

                      Per invogliarmi a farlo peraltro mi ha inserito nel pacco anche una pellicola gia' bruciata ( o perlomeno,
                      cosi' mi ha detto lui, quello di cui sono sicuro e' che si trattava di una pellicola a colori ) da maneggiare
                      senza patemi d' animo

                      In effetti, doversi affidare solo al tatto e' veramente difficile, almeno per le prime volte!

                      Commenta


                      • #41
                        CITAZIONE

                        In effetti, doversi affidare solo al tatto e' veramente difficile, almeno per le prime volte!


                        Già, io non era la prima volta che lo facevo al completo buio, ormai ero un praticone. Solo che quel cartoncino stramaledetto era uguale identico alla carta da stampa in bianco nero. Lucido dalla parte nera e cartonoso dall'altra parte, che ne sapevo io?

                        Poi per la foto-fusione io userei sempre 4mm si ma di piombo tanto per stare sul leggerino ed essere sicuri di non soffrire poi del dubbio che la plastica non abbia schermato a sufficienza, nel caso venga nera. Se rimane bianca...
                        Ciao!

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                        • #42
                          Ciao,

                          Quindi preparo gli elettrodi da da 3.2 mm di diametro!

                          Se metto del cibo, la camera oscura-bagno è auto sufficente finchè non si esauriscono le scorte di cibo/si intasa il sifone...

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                          • #43
                            Hola All!

                            Esperimento di esposizione di carta e pellicola mediante reattore a fusione fredda ESEGUITO!


                            Primo step: preparazione delle carte/pellicole all' interno di piccoli sacchetti in plastica a prova di luce

                            L' operazione e' stata interamente eseguita alla luce normale maneggiando i supporti sensibili e
                            i vari accessori ( forbice, sacchettini neri, pacchetto di carta fotografica e rullino di pellicola fotografica )
                            all' interno di un apposita sacca manipolatrice per fotografia.

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                            • #44
                              Secondo step:


                              I 4 sacchettini neri ottenuti nella fase precedente ( 2 contenenti carta fotografica AGFA MCP 310RC GLOSSY
                              e due contenenti pellicola fotografica KODAK TMAX400 ) sono stati posti ad un paio di centimetri di distanza
                              dalla cella a fusione
                              Per ottenere un sicuro contrasto ( o perlomeno questa era la nostra intenzione iniziale ) abbiamo
                              applicato degli schermi sui campioncini in modo da lasciare parte della superficie sensibile esposta
                              interamente e parte della superficie ricoperta.
                              sono stati usati schermi in piombo ( circa 8mm di spessore ), di vetroresina ( 4mm di spessore )
                              e di plexiglass ( uno da 10mm ed un altro da 4mm )

                              La cella a fusione e' stata tenuta accesa per circa 1 ora di tempo complessivo in parte con soluzione
                              al bicarbonato di sodio e in parte con soluzione al cloruro di sodio intervallando numerose operazioni
                              di rabbocco e di riaggiustamento degli elettrodi.




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                              • #45
                                Terzo step:


                                Preparazione della camera oscura:

                                E' stato scelto il luogo piu' adeguato per la realizzazione di una camera oscura provvisoria.
                                tale luogo deve essere facilmente oscurabile ( ovvio! ) e deve avere a disposizione acqua
                                corrente, e' stato scelto il bagno della cantina di riccardo, l' acqua corrente e' disponibile,
                                la porta e' interamente in legno e la finestra e' molto piccola e si prestava benissimo ad
                                essere ricoperta con una tavola dall' esterno.
                                per bloccare le piccole ma inevitabili infiltrazioni di luce dalla porta e' stato utilizzato uno
                                zerbino incastrato di sotto e un ritaglio di carta infilato nella toppa della serratura.


                                In foto si vede il setup spiegato:

                                A = tavolo con materiale fotografico ( vedi messaggio successivo )
                                B= lampadina di sicurezza per camera oscura ( colore rosso per carta ortocromatica )
                                C= lavandino per il lavaggio dei supporti fotografici
                                D= provini vari fotografici ( per passare un po di tempo e collaudare le soluzioni mentre
                                la fusione e' accesa )
                                E= WC ( utilissimo quando si maneggiano liquidi freddi e si e' impossibilitati ad uscire
                                dalla camera oscura pena l' ingresso della luce dalla porta )



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                                • #46
                                  Quarto step:

                                  Ed ecco la parte principale di tutto l' esperimento....... i materiali fotografici usati per questa prova sono
                                  stati i seguenti:


                                  A: Tank di sviluppo per la pellicola ( vedi sotto )
                                  B: Rivelatore per la carta ( ricetta postata poco tempo fa )
                                  C: MYTOL, super sviluppatore per pellicola fatto in casa ( vedi sotto )
                                  D: Lavaggio carta ( acido acetico diluito 1:19 )
                                  E: Fissaggio carta ( ILFORD Rapid Fixer diluito 1:9 )
                                  F: Fissaggio pellicola ( ILFORD Rapid Fixer diluito 1:4 )
                                  G: Buste in plastica nera varie dimensioni
                                  H: Torcia elettrica ( poi sostituita con una lampada da comodino )
                                  I: Imbuto ( per rimettere i reagenti nei loro flaconi )
                                  L: Spezzoni di pellicola ( gia' sviluppati per esperimenti )
                                  M:Carta igenica ( NON pensate male, serve per assorbire le gocce dei reagenti )
                                  N:Custodia di CD riempita di gommapiuma ( per fare le stampe a contatto )
                                  O:Bagno rivelatore per carta
                                  P:Bagno di lavaggio carta
                                  Q:Bagno di fissaggio carta
                                  R:Sacco manipolatore ( per maneggiare le superfici sensibili alla luce )
                                  S:Carta fotografica vergine AGFA MCP 310RC GLOSSY ( ovviamente in busta nera )
                                  T:Rullino di pellicola 6x80 cm da 400 ASA KODAK TMAX400 120
                                  U:Pinze per manipolare la carta durante i bagni ( una per reagente )
                                  V:Timer digitale con doppio countdown separato per camere oscure
                                  Z:Forbici antiinfortunistiche ( no forbici con la punta nel sacco manipolatore! )

                                  ************************************************** ******************************

                                  Per sviluppare la CARTA FOTOGRAFICA occorre seguire questa procedura, da
                                  svolgere interamente in camera oscura con luce di sicurezza per supporti ortocromatici ( rossa )

                                  1) estrarre la carta esposta dalle buste nere ed inserirla interamente all' interno
                                  della vaschetta del primo bagno ( rivelatore ) ed attendere 1 minuto
                                  durante questa fase sulla carta apparira' l' immagine che gli era stata impressionata.

                                  2) estrarre la carta dal primo bagno e lavare accuratamente con acqua corrente, i reagenti
                                  NON sono particolarmente nocivi quindi e' possibile ( anzi consigliabile ) accellerare un po il
                                  processo di lavaggio passando piu' volte il dito sulla superficie della carta )
                                  La carta fotografica apparira' piuttosto viscida.

                                  3) immergere la carta fotografica all' interno del secondo bagno ( lavaggio ) a base di
                                  acido acetico diluito, sono sufficienti 10 secondi muovendo un poco la carta per togliere
                                  la patina viscida alla carta, questo processo NON e' indispensabile e serve solamente
                                  per velocizzare le operazioni di lavaggio e far durare di piu' il liquido di fissaggio.

                                  4) estrarre la carta dalla soluzione di lavaggio e risciacquare con acqua corrente, la
                                  carta ora NON apparira' piu' viscida al tatto.

                                  5) immergere la carta nella soluzione di fissaggio e lasciarcela per 5 minuti

                                  6) risciacquare la carta con acqua corrente per almeno 2 minuti e posizionare in
                                  verticale ( oppure appenderla ad un filo ) per lasciarla asciugare
                                  NON TENTARE MAI DI ASCIUGARE CON STOFFA O CARTA ASSORBENTE perche' si rischia
                                  di rovinare il supporto.
                                  Per velocizzare l' operazione si puo' invece usare aria calda.

                                  7) si puo' riaccendere la luce normale ( a meno che NON ci siano altri supporti fotografici
                                  in corso di lavorazione ), anche se la luce si potrebbe accendere gia' subito dopo la fase 2,
                                  e' meglio evitare di farlo perche la carta, pur se gia' rivelata nelle zone in qui era stata
                                  impressionata, e' ancora sensibile alla luce e le piccolissime tracce di liquido sviluppatore
                                  rimaste al suo interno potrebbero velarla leggermente.
                                  Molto meglio dunque accendere la luce solo dopo la fase di fissaggio ( la fase che
                                  leva dalla pellicola lo strato di materiale fotosensibile NON rivelato ), durante la fase di
                                  risciacquo (6) e' invece possibile accendere la luce senza problemi

                                  Si nota che i tempi indicati in questa procedura NON sono affatto critici e dipendono dalla
                                  temperatura dei reagenti e dal loro stato di usura e conservazione, i tempi indicati sono
                                  quelli massimi relativi a reagenti molto scarichi e temperature basse, se vi squilla il telefono
                                  potrete comunque rispondere dimenticandovi la carta nei bagni per intere ore senza rischi
                                  di danneggiamento ( ma ricordatevi di NON fare mai entrare luce in camera oscura! )

                                  Si noti che i reagenti ( in particolare il rivelatore ) sono sensibili all' aria e si danneggiano
                                  se lasciati in contenitori aperti dopo meno di 24 ore, per conservarli a lungo vanno posti
                                  all' interno di apposite bottiglie in plastica fisarmonicate, da schiacciare quanto basta per
                                  far arrivare sempre il livello di liquido al tappo.

                                  ************************************************** ******************************

                                  Per sviluppare la PELLICOLA invece occorre invece seguire questa procedura; si ricorda che la
                                  pellicola NON TOLLERA LA LUCE DI SICUREZZA, QUINDI OCCORRE MANEGGIARLA NEL BUIO ASSOLUTO,
                                  per comodita' di processo, anziche' lavorare al buio senza sapere cosa si sta cercando di fare ho
                                  utilizzato una comodissima tank di sviluppo per pellicole e un altrettanto comodo sacco manipolatore,
                                  accessori che permettono di eseguire tutte le operazioni alla luce normale.
                                  purtroppo durante la fase di caricamento della pellicola nella tank sara' impossibile guardare la pellicola
                                  e i vari accessori che la contengono quindi bisognera' prima fare un po di pratica caricando piu' volte
                                  uno spezzone di pellicola bruciata

                                  1) introdurre la busta nera con la pellicola impressionata nel sacco manipolatore insieme alla tank
                                  di sviluppo e chiudere la doppia zip

                                  2) introdurre le braccia nelle due apposite protuberanze del sacco manipolatore, le operazioni
                                  successive andranno fatte all' interno di esso affidandosi solo al tatto!

                                  3) smontare la tank nel sacco ed assicurarsi che siano presenti tutte le sue parti

                                  4) aprire la busta contenente lo spezzone di pellicola impressionata ed estrarla da essa

                                  5) inserire lo spezzone nella apposita spirale portapellicola all' interno della tank

                                  6) rimontare la tank

                                  7) assicurarsi di NON avere dimenticato qualche pezzo e di aver chiuso bene il coperchio della tank,
                                  quindi estrarre il tutto dal sacco manipolatore

                                  8) portare alla corretta temperatura il liquido di sviluppo

                                  9) selezionare il tempo di sviluppo corretto sul timer e versare il liquido di sviluppo nella tank
                                  facendo partire il conto alla rovescia ( la tank ha un inbuto a prova di luce nel quale versare i liquidi )

                                  10) chiudere bene il coperchio della tank e ribaltare sottosopra piu' volte, quindi eseguire un
                                  doppio ribaltamento ogni 30 secondi circa.
                                  controllare ad intervalli regolari la temperatura del reagente e se necessario riscaldarlo o raffreddarlo
                                  mettendo a bagnomaria la tank

                                  11) a tempo scaduto travasare il liquido nell' apposita bottiglia fisarmonicata e risciaquare
                                  immediatamente con abbondante acqua corrente, riempiendo, agitando e svuotando piu' volte la
                                  tank per lavare i residui di sviluppatore.

                                  12) introdurre nella tank il liquido di fissaggio per pellicole, chiudere bene e capovolgere piu' volte la tank
                                  ogni 30 secondi circa, sono necessari 5 minuti per il fissaggio ( tempo NON critico )

                                  13) a tempo scaduto travasare il liquido di fissaggio nella bottiglia fisarmonicata e risciacquare
                                  accuratamente con acqua corrente, si puo' gia' aprire la tank ed ammirare la pellicola.

                                  14) immergere la pellicola in una soluzione inibente ( una goccia di sapone liquido in un litro di
                                  acqua demineralizzata ), questa operazione e' facoltativa

                                  15) lasciare asciugare all' aria aperta ( appendendo la pellicola o appoggiandola in verticale se
                                  si tratta di uno spezzone )


                                  Si ricorda che il tempo di sviluppo, la temperatura del bagno di sviluppo e il suo stato di
                                  usura sono critici, nel caso della pellicola TMAX400 sviluppata con MYTOL con tiraggio a 3200 ASA
                                  il reagente dovra' essere mantenuto alla temperatura di 20C° e il tempo di sviluppo sara' di 14 minuti.

                                  Con 1 litro di reagente si fanno 12 pellicole intere da 6x80 cm ( formato 120 ) avendo cura di
                                  aggiungere 1 minuto ogni 4 pellicole per compensare l' usura del liquido.
                                  Per altre soluzioni fare affidamento alle relative tabelle.


                                  ************************************************** ******************************


                                  Anche se i risultati di questi esperimenti ci hanno fornito solo 2 spezzoni di carta bianchi e due
                                  spezzoni di pellicola appena velati di grigio ( velatura dovuta al tiraggio fotografico NON all' esposizione
                                  da neutroni ) mi sembrava giusto postarveli, se NON altro queste tecniche sono utilissime per
                                  farsi le radiografie in casa......... almeno con i tubi radiogeni FUNZIONANO BENISSIMO!!!!


                                  Buone radiografie a tutti!

                                  Edited by teslacoil - 7/3/2005, 01:00

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                                  • #47
                                    Ciao,

                                    Aggiungo che abbiamo rotto un barattolo in vetro ed un bicchiere prima di passare al barattolo in plastica (era un filtro per acqua)!

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                                    • #48


                                      Ragazzi, mi ricordate qualcuno qualche decina di anni fa..........
                                      Proprio così, fusione a parte, erano le mie esperienze fotografiche. Complimenti, complimenti. Ottimo servizio!
                                      Ciao!

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                                      • #49
                                        Hola "qualcuno qualche decina di anni fa"!
                                        Hola All!


                                        CITAZIONE
                                        Ragazzi, mi ricordate qualcuno qualche decina di anni fa..........
                                        Proprio così, fusione a parte, erano le mie esperienze fotografiche. Complimenti, complimenti. Ottimo servizio!



                                        La differenza sostanziale e' che noi in questo caso volevamo vedere a tutti i costi una stampa completamente nera...... e invece ci
                                        sono venute fuori tutte bianche!


                                        Pazienza, alla sperimentazione NON si comanda!
                                        A proposito di sperimentazione, le hai poi acquistate le pellicole lith?
                                        sei gia' riuscito a farci qualche esperimento?


                                        X DeltaHF, visto che i supporti fotografici li hai in casa tu, se riesci a fotografarli o
                                        scannerizzarli e metterli online ci fai un piacere ( anche se NON e' che ci sia molto da vedere )

                                        Buona sperimentazione a tutti!

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                                        • #50
                                          Ciao Teslacoil, si le ho ordinate l'altra settimana. Appena arrivano ne uso qualcuna per fare qualche esperimentino.

                                          Peccato non sia venuto nulla, nelle tue prove, qualcosa sarebbe dovuto comunque venire, anche dai raggi X che normalmente accompagnano gli archi, anche senza particelle subatomiche o prodotti di fusione.
                                          Anche con l'arco della saldatrice, si ottengono buone quantità di raggi X tanto che i saldatori di professione portano il grembiule schermante.
                                          Cosa c'è secondo te che non ha funzionato?
                                          Ciao!

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                                          • #51
                                            Secondo me avevamo le pellicole troppo poco sensibili e molto spazio di acqua (2 cm) tra le pellicole ed il catodo.

                                            La prossima volta che teniamo accesa la cella così a lungo andremo in giardino per non sporcare il pavomento di sali bianchi!

                                            Edited by deltaHF - 7/3/2005, 19:51

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                                            • #52

                                              Cari deltaH/Teslacoil/lawrence
                                              Mi interessano molto i vostri risultati, anche se credo che non misurerete niente di interessante, come ho detto in precedenza sono già stati effettuati diversi tentativi.
                                              Tuttavia poichè non si può mai affermare niente con certezza, attendo impaziente i vostri dati.
                                              I rilievi precedenti (parlo di prove effettuate con la mia consulenza sulla cella di Caserta), possono aver avuto un risultato negativo anche per la scarsa preparazione degli improvvisati fotografi, .... quindi vediamo un po.

                                              Ricordate che la massima emissione di radiazioni si dovrebbe ottenere per tensioni di alimentazione della cella molto elevate. Inoltre, le geometrie catodiche favoriscono la produzioni di UVA. Fra gli UVA e i Raggi X il passo non è proprio breve ma, non si sa mai.


                                              Un saluto affettuoso

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                                              • #53
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                                                Hola Ennio!
                                                Hola All!


                                                CITAZIONE
                                                Ciao Teslacoil, si le ho ordinate l'altra settimana. Appena arrivano ne uso qualcuna per fare qualche esperimentino.



                                                Ma la sensibilta' ridottissima delle lith e' sufficiente a rivelare le debolissime ( ammesso che esistano )
                                                radiazioni emesse dalla cella a fusione fredda??????

                                                Ovvio, tentar NON nuoce, ma dubito fortemente che i pochi ASA della LITH riescano a tirar fuori
                                                qualcosa di meglio dei 400ASA portati a 3200 mediante tiraggio con il MYTOL della TMAX400.

                                                Poi naturalmente in questo campo tutto e' possibile, magari una grossa differenza tra lo spettro
                                                sensibile delle pellicole, che potrebbe farne preferire una rispetto ad un altra nonostante la inferiore
                                                sensibilita' quindi solo la prova puo' togliere il dubbio ( proprio per questo nel nostro esperimento
                                                abbiamo usato sia la carta che la pellicola! )


                                                CITAZIONE
                                                Peccato non sia venuto nulla, nelle tue prove, qualcosa sarebbe dovuto comunque venire, anche dai raggi X che normalmente accompagnano gli archi, anche senza particelle subatomiche o prodotti di fusione.
                                                Anche con l'arco della saldatrice, si ottengono buone quantità di raggi X tanto che i saldatori di professione portano il grembiule schermante.
                                                Cosa c'è secondo te che non ha funzionato?



                                                Mah, forse la scarsa sensibilita' dei supporti fotografici, forse il tempo di esposizione troppo breve, forse
                                                l' acqua e le pareti della cella a fusione bloccano le emissioni..... forse, forse, forse....... eh, quanti
                                                dubbi.......

                                                .........e se fosse l' orgone che fa muovere il rotorgon ( che finora nessuno e' riuscito a stroncare
                                                spiegandolo con fenomeni fisici conosciuti e provandone la veridicita' ) ?????


                                                CITAZIONE
                                                Cari deltaH/Teslacoil/lawrence
                                                Mi interessano molto i vostri risultati, anche se credo che non misurerete niente di interessante, come ho detto in precedenza sono già stati effettuati diversi tentativi.
                                                Tuttavia poichè non si può mai affermare niente con certezza, attendo impaziente i vostri dati.



                                                Eh si, tenendo ben presente un proverbio di Einstein
                                                "analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza"
                                                ogni pista percorribile e' da provare, NON importa se poi termina nel deserto!


                                                CITAZIONE
                                                I rilievi precedenti (parlo di prove effettuate con la mia consulenza sulla cella di Caserta), possono aver avuto un risultato negativo anche per la scarsa preparazione degli improvvisati fotografi,  .... quindi vediamo un po.



                                                Capirai!
                                                Io sono arrivato a srotolare la mia 4 pellicola 6x80cm giusto giusto sabato, per consumarne poi
                                                i due piccoli spezzoni richiesti per l' esperimento.
                                                in quanto alla carta, sono arrivato a 3 fogli 20x30, consumati interamente in tanti piccoli
                                                provini e tante piccole esposizioni varie
                                                A pellicole 35mm sono messo ancora peggio, ho provato a caricarne solo UNA in macchina per
                                                fare qualche foto e svilupparmele in casa ( anzi, adesso ci infilo il secondo rullo perche' potrebbe
                                                servirmi per scattare qualche foto! )


                                                Piuttosto.....
                                                Fotovale, il mio amico che mi ha fornito i materiali fotografici e una valanga di consigli e' espertissimo
                                                in queste cose ed ha una camera oscura strapiena di materiale misto.... guardacaso ha fatto anche
                                                lui alcuni esperimenti radiografici e di fusione fredda ( ma solo per fotografare la luce nel bicchiere
                                                come dice lui )

                                                Lui di certo NON avra' alcun problema a metterci intorno 40 tipi differenti di supporti fotografici e
                                                svilupparli sempre nel miglior modo possibile..... mi hai dato un idea ottima, provo a chiedere a lui!

                                                SE e dico SE riuscira' a trovare qualche combinazione che permette l' annerimento del supporto
                                                fotografico..... bingo, possiamo passare la notizia ai fusionisti piu' esperti che la potranno replicare
                                                con successo!


                                                CITAZIONE

                                                Ricordate che la massima emissione di radiazioni si dovrebbe ottenere per tensioni di alimentazione della cella molto elevate. Inoltre, le geometrie catodiche favoriscono la produzioni di UVA. Fra gli UVA e i Raggi X il passo non è proprio breve ma, non si sa mai.



                                                Bene bene..... Riccardo tieni libero il cess.... ehm la camera oscura, sabato prossimo si riprova!

                                                Buoni esperimenti a tutti ( ricordo che i consigli fotografici che ho specificato nei mie precedenti MSG
                                                NON hanno avuto riscontro per la fusione fredda ma sono usabilissimi per rivelare i raggi X, e qui
                                                ritorniamo a bomba all' argomento del theread, ed ovviamente RADIOGRAFARE con gli stessi! )

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                                                • #54
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                                                  x tesla coil: la tua esperienza di radiografo amatoriale, post dopo post, è straordinaria e sconvolgente e con la passione e l'esperienza che ci stai mettendo potrebbe a venir fuori qualcosa. Anche se questo qualcosa è molto, molto sfuggente.
                                                  Come ha già detto in parte dal caro Ennio, per quanto riguarda la nostra esperienza, nonostante i primi sei mesi di sperimentazione trascorsi a mettere cartoncini fotografici ovunque, non abbiamo misurato nulla di significativo.
                                                  Il tutto era fatto, oltre che per capire le emissioni della cella, soprattutto in funzione della nostra incolumità. Tuttavia, visto il responso dato dagli sviluppi fotografici abbiamo desistito. Ovviamente, avevamo già pensato di dotare i cartoncini con dovuti supporti di contrasto ma, vuoi per la scarsa sensibilità del cartoncino, vuoi per la nostra inadeguatezza di fotografi, non misurammo niente.
                                                  Poi, con l'avanzare della comprensione dei fenomeni che avvengono nella cella, ci siamo resi conto del fatto che il mancato responso del supporto fotografico non era dovuto all'assenza di radiazioni, ma era dovuto al fatto che queste non erano direttamente gamma (o X) ma erano prevalentemente neutroni. Un basso flusso di neutroni. E' per questo che abbiamo cambiato target e, cio' che ci stiamo approntando a rilevare proprio in questo periodo, sono proprio questi ultimi. Rilevarli con mezzi fotografici, tuttavia, è qualcosa di VERAMENTE delicato e difficile. Certamente, se la loro azione venisse sufficientemente amplificata (con l'attivazione o altra reazione indiretta che emetta gamma) e il supporto fotografico fosse VERAMENTE sensibile ed esposto per tempi sufficientemente lunghi, non è escluso che qualcosa si possa rilevare.
                                                  Ovviamente, per essere veramente sicuri del fatto che ciò che ha impressionato la pellicola sia realmente generato dalla cella, ed evitare di ripetere i nostri errori, la soluzione ottimale è quella di schermare il cartoncino fotografico con lastrine di piombo (che fermano i gamma e gli X, ma che sono trasparenti ai neutroni) e porre, immediatamente dietro al piombo, un elemento facilmente attivabile dai neutroni (non l'alluminio) quindi qualche plastica ricca di boro10 o qualche composto a base di Indio, oppure uno straterello d'oro oppure un composto a base di manganese, poi il cartoncino fotografico e poi ancora uno strato di piombo. La predisposizione ad incamerare neutroni (la sezione d'urto) degli elementi da frapporre fra piombo e pellicola fotografica è molto buona. Ho scelto questi perchè le reazioni di disattivazione prevedono tutte l'emissione di un fotone gamma con energia intorno a 1 MeV. Per essere sicuro che, al momento dello sviluppo, tutti i nuclei attivati si siano disattivati e che quindi tutti i gamma abbiano impressionato la tua pellicola, dovrai fare lo sviluppo e il fissaggio dopo che siano trascorsi almeno cinque giorni dall'attivazione. Più prove effettuerai su una stessa pellicola, maggiori saranno le probabilità di vedere qualcosa (scusa l'ovvietà ) .
                                                  Una volta approntato tutto ciò, SE il materiale scelto per l'attivazione è buono, SE il plasma viene innescato con le dovute caratteristiche, SE il test viene preceduto (o fatto in contemporanea) con un test LONTANO dal plasma (controprova), SE il numero di neutroni è sufficiente, SE la pellicola è sufficientemente sensibile, allora dovresti vedere qualcosa. E, sinceramente, lo spero.

                                                  Fammi sapere
                                                  e incrociamo le dita.
                                                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                  • #55
                                                    Ciao a tutti, e buongiorno.
                                                    Sicuramente le foto di Teslacoil non sono venute perchè non era esposto ad est ed il flusso orgonico era quindi caricato negativamente ed ha impedito ai raggi gamma di fare girare... ehm di impressionare la pellicola!

                                                    Scherzi a parte, il rotorgon è effettivamente qualcosa di strano, sicuramente ha la sua spiegazione e prima o poi si troverà.

                                                    Ma veniamo alle cose serie, per quello che mi ricordo, e non sono esperimenti di ieri, io ho sempre usato pellicola lith da 15-20 ASA sviluppata come carta da stampa in B/N. Nulla di alta sensibilità tirata oltre. Solo sviluppo standard da carta. Con un televisore in B/N da 15'' la mano appoggiata sullo schermo e subito dietro un foglio di lith dentro la sua busta nera, dentro la sua busta di cartoncino a premere contro la mano. Tempo di esposizione circa tre minuti. Ho ottenuto la chiara radiografia della mano. La mano è ancora lì, nel senso che non me la hanno amputata e sta ancora bene dopo trenta anni. Un altro esperimento che feci, fu quello di esporre il solito cartoncino con dentro il sacchetto nero e ancora dentro la solita pellicola lith ad una saldatura a arco. Usai un elettrodo da 3.5mm con corrente massima della saldatrice mi pare intorno ai 400A. Il risultato sulla lastra fu un verme nero in mezzo ad una chiazza ovale grigia mascherata su di un lato dalla lamiera del tavolo in ferro dove feci la saldatura. Il tempo di esposizione fu circa di 20/30 Sec.
                                                    Nel 1976 non si sapeva nulla di fusione fredda altrimenti avrei provanto anche con quella.
                                                    Non vorrei mettere in dubbio l'operato di due "tecnici della fusione" come voi ma posso pensare che la fusione fosse poco fusa.....fonduta......bagna cauda..... ? Prima di dire che la colpa sia stata della pellicola?
                                                    Ciao.

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                                                    • #56
                                                      Effettivamente per non consumare subito gli elettrodi la abbiamo alimentata a rete; la prossima prova la faremo a 350v.

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                                                      • #57

                                                        Hola DeltaHF!
                                                        Hola All!

                                                        CITAZIONE
                                                        Effettivamente per non consumare subito gli elettrodi la abbiamo alimentata a rete



                                                        QUESTA E' UNA PALLA BELLA E BUONA!

                                                        Di la verita', su, la prova e' stata iniziata in camera di Delta usando il variac e tirandolo ben su, poi, visto
                                                        il casino che si stava formando in camera e visto che sarebbe dovuta rimanere li incustodita a lungo, abbiamo
                                                        deciso di sbaraccare ( piu precisamente il padre di delta ha deciso di farci sbaraccare ) e portare giu' in cantina l' esperimento.......


                                                        ......... Ovviamente il variac, ENORME, pesava troppo e nessuno aveva voglia di fargli fare due rampe di scale quindi dopo
                                                        pochi minuti di esposizione sotto variac abbiamo deciso di usare la rete rettificata e filtrata direttamente!


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                                                        • #58
                                                          Anche con il variac non ho superato i 220v (tu eri in camera oscura!): volevo fare salire la temperatura della cella (e tentare di far rimanere fermi gli elettrodi), poi sono andato in sala a giocare con il rotorgon e mi sono ricordato della cella 15 minuti dopo quando si è rotto il barattolo allagando tutto e siamo andati giù.

                                                          La prossima prova la realizziamo in un barattolino di vetro con diametro piccolo (tipo quello delle spezie)in cui gli elettrodi sono ben fissati (in modo che non possono toccare il vetro) ed il copricatodo deve riamere al suo posto senza muoversi.

                                                          x Fabio: procurati delle bustine nere impermiabili agli schizzi di soluzione!

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                                                          • #59
                                                            Hola Riccardo!
                                                            Hola All!

                                                            Probabilmente Sabato prox saro' impegnato, poco male cmq, c'e' sempre la domenica.

                                                            Ho pensato a qualche nuovo sistema per impressionare la pellicola, proveremo ad utilizzare oltre ai sistemi di contrasto
                                                            gia' utilizzati anche quelli per radiografia.

                                                            in particolare useremo:

                                                            -spezzone di alluminio
                                                            -spezzone di piombo
                                                            -spezzone di plastica
                                                            -spezzone di ferro

                                                            da mettere davanti a tutto per vedere se c'e' qualcosa che incrementa o decrementa la velatura della pellicola poi

                                                            -sacchetto nero ( indispensabile per oscurare la pellicola )

                                                            quindi schermo di rinforzo salino in solfuro di zinco ( quello che avevamo usato per incrementare il contrasto nella radiografia del
                                                            tuo portachiavi, ha funzionato molto bene anche se ha sfocato terribilmente l' immagine )

                                                            quindi

                                                            -pellicola, con il lato sensibile rivolto verso il solfuro di zinco

                                                            poi

                                                            -specchio in lastra di ottone 0,3mm ( rinforzo passivo dietro la pellicola )

                                                            infine ancora il sacchetto nero ( che pero' ormai NON influisce piu' sul passaggio dei raggi )


                                                            C'e' qualcosa che ho dimenticato che si puo' ancora aggiungere????

                                                            fatemi sapere qualcosa!



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                                                            • #60

                                                              Si, del boro. Una scheggetta posta in un punto particolare.

                                                              Oppure anche del bismuto (e' facile fare una strisciolina)

                                                              (sono entrambi sensibili ai neutroni)

                                                              Vi fornisco un'altra idea: Una striscia di cartone al platinocianuro di bario.
                                                              Anche se il solfuro di zinco dovrebbe bastare.


                                                              Un saluto circolare a tutti

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