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AUTUNITE + HCL

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  • AUTUNITE + HCL

    Salve, mi presendo essendo la I° volta che partecipo al forum, ho 51 anni, sono di Ferrara, artigiano, ( lavoro materie plastiche, semilavorati), e fra le varie passioni mi diverto a cercare radioattività un po ovunque, ho un quesito, sicuramente stupido e banale, ma non ho la risposta, eccolo:

    avendo un campione di Autunite da 1500 mR/h, (sonda Ludlum 44-9 + ratemeter Bicron), sciogliendo tutto in HCL, le radiazioni spariscono tutte contemporaneamente, senza picchi precipitano e basta, cosa ne è succesaso dell'energia presente, non essendoci neanche variazione termica rilevante?

    grazie anticipato a tutti

    D548H

  • #2
    CITAZIONE (d548h @ 23/1/2008, 17:23)
    Salve, mi presendo essendo la I° volta che partecipo al forum, ho 51 anni, sono di Ferrara, artigiano, ( lavoro materie plastiche, semilavorati), e fra le varie passioni mi diverto a cercare radioattività un po ovunque, ho un quesito, sicuramente stupido e banale, ma non ho la risposta, eccolo:

    avendo un campione di Autunite da 1500 mR/h, (sonda Ludlum 44-9 + ratemeter Bicron), sciogliendo tutto in HCL, le radiazioni spariscono tutte contemporaneamente, senza picchi precipitano e basta, cosa ne è succesaso dell'energia presente, non essendoci neanche variazione termica rilevante?

    grazie anticipato a tutti

    D548H

    Ciao, presumo che te le assorba l'acqua (solvente dell'HCl).

    Per tornare a leggere la radiazione, dovresti, molto, ma molto lentamente, asciugare il precipitato ed evaporare l'acqua (al max a 35-40°C) per diversi giorni, finchè non ti resta la polvere solida. Okkio a non respirare i vapori!!!
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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    • #3
      Ciao Elettrorik,
      grazie per il consiglio, proverò a farte come dici tu, io avevo provato a neutralizzare la reazione acida dell'ACL con del gesso, e a solidificare il tutto, facendo reagire anche l'H2O presente, ma ho ottenuto solo del gesso giallo zafferano senza particelle ionizzanti, e ne ho parecchia dell'atrezzatura per vedere cosa capita, ho meso tutto sotto uno scaller con camera di ionizzazione e fotomoltiplicatore, ma niente oltre il fondo naturale, per tutti e 2 i giorni necessari alla solidificazione del gesso.
      comunque alle prossime dopo la verifica del nuovo metodo.
      ciao
      D548H

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      • #4
        Ciao D548H!

        Ho un quesito per te.... conosco un signore di Ferrara appassionatissimo di radiazioni che e' in possesso di svariati strumenti tra i quali pure quelli.....
        per caso sei tu??? ti chiami Andrea, giusto? :-)


        Se NON sei tu, ad ogni modo hai trovato un amico dalle tue parti (Andrea appunto!)



        NB: certo che 1500 mR/h sono veramente tanti, occhio alla penna.... e anche a tutto il resto!!!!

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        • #5
          Fai attenzione, stai facendo una cosa molto pericolosa. Se cristallizzi il composto cloridrico dell'uranio, i cristalli in polvere possono essere inalati con conseguenze letali a lungo termine.

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          • #6
            Ciao Schrödinger,

            grazie per il consiglio, ma di norma sto mooooolto attento quando maneggio "le mie sorgenti", solo sono rimasto molto impresionato dalla immediata scomparsa della radioattività quando è avvenuta la reazione con HCL, come detto stavo monitorando il tutto con una sonda Ludlum 44-9 quindi era impossibile non rilevare la presenza di radioattività, niente sparita, anche asciugando il prodotto non si ripresente niente, dove è finita lenergia presente, dato che anche termicamente il salto non ha superato i 4 °C per alcuni minuti?

            grazie, ciao
            D548H

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            • #7
              CITAZIONE (d548h @ 1/2/2008, 16:06)
              Ciao Schrödinger,

              grazie per il consiglio, ma di norma sto mooooolto attento quando maneggio "le mie sorgenti", solo sono rimasto molto impresionato dalla immediata scomparsa della radioattività quando è avvenuta la reazione con HCL, come detto stavo monitorando il tutto con una sonda Ludlum 44-9 quindi era impossibile non rilevare la presenza di radioattività, niente sparita, anche asciugando il prodotto non si ripresente niente, dove è finita lenergia presente, dato che anche termicamente il salto non ha superato i 4 °C per alcuni minuti?

              grazie, ciao
              D548H

              In effetti è strana questa cosa... Non sono molto informato sull'argomento, ma da quanto ne so i sali dell'uranio sono radioattivi. Forse c'è qualche eccezione...
              Forse potresti provare ad usare altri acidi come il solforico e il nitrico per ottenere i rispettivi solfati e nitrati/nitriti d'uranio..

              Ah attento che c'è un altro pericolo (minore) riguardante il trattamento delle roccie con acidi. I minerali contengono tanti elementi che a contatto con un acido li porti in soluzione formando composti o acidi secondari che possono essere molto pericolosi. Nel caso dell'autunite non hai particolari rischi in tal senso, ma se tratti minerali contenenti fluoro formi acido fluoridrico, altamente tossico e volatile.

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              • #8
                Ciao Schrödinger,

                grazie dei consigli, proverò con solforico e nitrico, filtrerò il tutto e farò cristallizare tutto sotto HP-360 e EBERLINE ESP-2, lascierò anche in remoto con il portatile collegato, in 40/50 ore dovrei riuscire ad evaporare l'H2O presente ed ottenere i cristalli, ti saprò dire poi, ora ci voglio arrivare il fondo, anche perchè sarebbe comodo avere una sostanza potenzialmente radioattiva all'occorenza ma non emanante beta/gamma al trasporto o allo stoccaggio.

                alle prossime

                D548H

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                • #9
                  io non giocherei con l'autunite e gli acidi senza quanto meno una cappa a flusso laminare. inalare radionuclidi ha degli effetti devastanti per la salute, anche a distanza di anni.

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