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  • Grazie Renzo,

    Grazie innanzi tutto, ero nella zeppa sala Gramsci di Ravenna. Ehi, ma non è che tra tutti quei scintillii che fai liberi anche gas di mercurio che poi ti aprono la mente a nuove visioni della scienza.... ?

    Sai è interessante sia la semplicità con la quale riesci a illustrare in breve tempo concetti fisici e chimici teorici e sperimentali, come esponi con la parola, con l'azione, con il video computer, il percorso che stai facendo...

    Ecco qualche domanda, ma poi se ritieni di non rispondere per me va bene lo stesso, il mio vero interesse è per la fusione calda, nel senso che è sempre calda e soltanto calda la fusione del nostro Sole interiore, della nostra anima con l'infinito, questo l'ho imparato dalla meditazione puoi scorrere le pagine di www.atmanyoga.it

    Quando rilevi con lo spettrogramma di massa quei 327 o cosa che sarebbe forse deuterio ? Cosa succede ?
    Quando avviene ? nel primo istante dell'esperimento ? Poi si passa all'elettrolisi ? O avviene quando si passa dall'elettrolisi dell'acqua a una reazione più concentrata di energia ? E se aggiungi nuova acqua ? Cioè immetti nel sistema qualche altro deuterio potresti rilevare altri nuovi picchi ? cosa significheebbe ?
    E se pieghi ad "U" il catodo senza lasciare in soluzione nessuna superficie piana e spigolosa, ma solo appunto una superficie cilindrica ? Poi magari ci metti una lampadina all'estremità? Ma dove finisce il tungsteno? E se si fa una misura del peso specifico del catodo del tungsteno, poi a parità di volume trovi una massa maggiore allora significa che sì, il catodo ha inglobato dei nuovi neutroni o protoni?
    Te lo detto, se non rispondi va bene, magari ci si vede a un'altra conferenza.
    Ciao,
    Om Shanti,
    Fabio.

    Edited by atman - 1/3/2005, 16:40

  • #2
    Carissimo atman

    Cercherò di rispondere alle tue domande; allora, cominciando dall'inizio, metto a bagno in acqua e bicarbonato di sodio un anodo in metallo, metto a bagno anche un catodo, ma solo un quinto di lunghezza rispetto all’anodo.
    Comincio ad alzare la tensione partendo da zero, si comincia ad avere elettrolisi dell’acqua, bollicine di idrogeno al catodo e bollicine di ossigeno all’anodo, non si nota all’analizzatore di spettro nessuna emissione radio.
    Alzando ulteriormente la tensione, si supera una soglia fatidica, che va da 70 Vcc a 150 Vcc, dipende dalla temperatura e dalla concentrazione dell’elettrolita, oltre la quale si comincia a vedere qualche lucciola di luce sul catodo.
    Da quel momento si registra all’analizzatore di spettro una emissione elettromagnetica, che va da pochi megahertz fino a circa 600 MHz; alzando ancora fino ad arrivare a 250 Vcc, si ha un aumento di intensità di segnale con picchi a 117 MHz, 327 MHz e a circa 500 MHz.
    Superati i circa 250 Vcc, si instaura un bel plasma al catodo ed in concomitanza a questo, si ha un calo sulle suddette frequenze ma si ha una emissione sulle alte frequenze, fino a circa 3-4 GHz, di bassa entità, oltre è calma piatta fino a 26,9 GHz.
    Ho notato che se eseguo il plasma per un’ora, questo sembra affievolirsi di intensità, poi quando rabbocco per reintegrare l’acqua evaporata, noto una ripresa del plasma, in verità doveva diminuire, perché diluisco la soluzione.
    Alla conferenza ho fatto notare che le lucciole luminose al catodo, iniziano sulla parte piatta terminale, e non sul corpo cilindrico dell’elettrodo; il prossimo esperimento di fusione fredda che farò, sperimenterò un elettrodo come hai suggerito tu, poi vi terrò informati sul risultato.
    Ho già eseguito un esperimento in cui ho acceso a luce fioca una lampada da 25 Watt collegata in parallelo agli elettrodi con applicato in serie un condensatore.

    Renzo Mondaini (Ravenna)

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