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fusione fredda?

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  • #31
    CITAZIONE (Ennio Vocirzio @ 21/3/2005, 16:29)
    Caro Gino,
    Quello che dici e' molto interessante e mi fai capire che sei uno che ragiona, studia e legge. Complimenti !!

    Purtroppo pero' non credo che l'eccesso di energia possa essere spiegato in questo modo. Normalmente all'anodo avvengono queste reazioni che sono tutte esoergetiche e l'incremento di energia e' trascurabile come vedi.

    W + O2 --> WO2 © = - 137180 cal/mole
    W + 3/2 O2 --> WO3 © = - 201180 cal/mole
    WO3 --> 3 O + W (l) = - 203140 cal/mole

    (la terza reazione avviene al catodo)

    Per di piu', .... al catodo si scioglie parte del materiale metallico e la reazione risulta endoenergetica per cui se da un lato metti e da un lato togli, in pratica questi piccoli incrementi e decrementi tendono perfino ad annullarsi.

    A seguito della tua proposta di usare HCl per individuare l'acido wolframico e' stata fatta personalmente gia' da me ed il risultato e' stato positivo. Come vedi avevi ragione.

    Quello che dici del vapore puo essere ....... pero' e' meglio che Rave ci dia piu' informazioni.

    Un saluto pulsante a tutti

    Temo che nei dati che tu hai preso da qualche si sia cancellata la barretta verticale del segno + che è quindi diventato -
    W + 3/2 O2 --> WO3 © = - 201180 cal/mole
    WO3 --> 3 O + W (l) = - 203140 cal/mole
    le due reazioni di cui sopra sono infatti l' una l' inverso dell'altra per cui se nella dissociazione del WO3 occorre somministrare energia al contrario nella formazione dello stesso dal W metallico si libera una grandissima quantità di energia (praticamente il wolframio "brucia" con l' ossigeno formando l' anidride che si discioglie poi nella soluzione alcalina con ulteriore sviluppo di energia).
    La reazione WO3 --> 3 O + W (l) = - 203140 cal/mole inoltre, pur essendo l' unica endotermica, non avviene poichè essendo entrambi gli elettrodi di tungsteno metallico si è visto che questi si sciolgono e non si forma W metallico che sarebbe insolubile. Se calcoli quindi il peso del tungsteno degli elettrodi consumato a quante moli corrisponde e lo moltiplichi per i dati che tu hai recuperato vedrai che la quantità di calore sviluppato è davvero ingente.
    in quanto alle analisi chimiche fatte compiere mi sembra da Redmond sulla soluzione finale di per sè non dimostrano nulla in quanto le piccolissime quantità di elementi estranei erano con tutta probabilità già presenti come impurezze negli elettrodi di partenza e si sono disciolte insieme al tungsteno. Occorrerebbe quindi fare delle analisi comparative prima e dopo la dissoluzione sullo STESSO elettrodo adoperato nella reazione e ritengo che analisi ATTENDIBILI siano MOLTO costose.

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    • #32
      Ciao a tutti.
      Se avete un termometro adatto per controllare la temperatura di un impianto di riscaldamento condominiale.( il termometro và appoggiato sul tubo mandata acqua calda)
      Se avete in casa la macchina da fare il caffè (la moka), inizierete a valutare.
      !° Usare solamente la parte inferiore della moka ripiena d’acqua.
      2° appoggiarla sul fornello a gas e portare l’acqua ad ebollizione.
      3° dove esce il vapore, appoggiare il termometro…..e aspettare…
      Secondo voi cosa registrerà il termometro?
      Ecco questo è un esempio approssimativo della misurazione effettuata sulla cella di fusione.

      La soluzione elettrolitica è un leggero acido (cloridrico oppure anche fosforico)
      La cella è di nuova ideazione cosi come gli elettrodi sono a par mio, mai stati impiegati in questo
      campo.
      Ripeto la domanda, con soli 0,5W pessimisticamente 1,5W è possibile ottenere in 10-15 minuti
      la reazione del mio reattore?
      Cordiali saluti.

      Mauro Ravera

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      • #33
        Caro Mauro

        sei ancora reticente, non dici se la cella è chiusa o no, non dici come sono gli elettrodi; l'esempio della caffettiera è chiaro, infatti è una piccola pentola a pressione, al suo interno il vapore può raggiungere i 150 °C perchè è chiusa, il vapore che esce può essere superiore ai 100°C, ma la tua cella, è una caffettiera?
        Dando 1,5 w per 15 minuti, si fornisce una energia di 6 wattora, mi sembrano pochini per fare una qualche reazione superiore all'elettrolisi dell'acqua.
        A questo punto hai due possibilità.
        1 - Tieni tutto per te e ne fai un brevetto.
        2 - Ci dici per filo e per segno cosa hai fatto, magari pubblicando foto; cosicchè anche noi tenteremo di replicarlo, se otteniamo i tuoi stessi risultsti ti diremo bravo, altrimenti ti diremo che hai sbagliato qualche cosa.
        Questo è quanto hai scritto nel tuo primo intervento:

        "Se questa è la fusione fredda e i calcoli sono esatti, sono pronto a qualsiasi confronto con qualunque appassionato e anche con qualunque fisico."

        Noi siamo qui che teniamo caldi i nostri beaker.


        Renzo Mondaini (Ravenna)

        Edited by remond - 21/3/2005, 23:24

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        • #34
          Ciao a tutti,
          benvenuto a Gino anche da parte mia e complimenti per le osservazioni fatte. I calcoli fatti in merito alle quantità di tungsteno fuse al catodo e dissolte all'anodo non giustificano gli eccessi di calore da noi riscontrati. La neutralizzazione dell'acido dovuta al tungsteno con la soluzione alcalina neanche è sufficiente. All'inizio pensammo che l'eccesso di energia potesse provenire da una ricombustione dell'idrogeno prodotto al catodo ma, a conti fatti, non avremmo dovuto riscontrare alcun eccesso.
          Non solo.
          Se si esegue un'elettrolisi SENZA PLASMA, si ottiene lo stesso la dissoluzione del tungsteno anodico con tutte le belle reazioni conseguenti, ma NON si misurano eccessi di energia. Quindi la differenza la fa il plasma. Se c'è il plasma (ed ha le giuste caratteristiche) ci sono reazioni nucleari ed eccessi di energia.
          Gli eccessi di energia li misuriamo con metodi volumetrici. Ovviamente, quando eseguiamo la misura, ci mettiamo nelle condizioni standard (altrimenti è OVVIO che si prendono cantonate, l'acqua col calore si dilata...). Inoltre, per essere SICURI di non sbagliare, tralasciamo di misurare alcune aliquote di energia in uscita e, fra queste, tralasciamo di considerare il calore di surriscaldamento del vapore.
          Riguardo la presenza di nuclidi, le analisi degli elettrodi e delle soluzioni sono state fatte in laboratori universitari che NON sapevano cosa analizzavano (sono analisi molto delicate e costose: se le avessimo dovute fare a nostre spese sarebbe stato troppo oneroso per le nostre tasche). Tali analisi sono state fatte PRIMA e DOPO ogni prova. E per sicurezza sono stati fatti analizzare tutti i componenti e i reagenti che vengono a contatto con la cella durante l'esperimento: in nessuno di essi si sono riscontrati i nuclidi misurati sul catodo e nella soluzione DOPO l'azione del plasma. Per gli elettrodi si è ricorsi a un SEM (i grafici relativi stanno nella nostra relazione scaricabile dalla sezione fusione fredda della home-page di progettomeg.it); per le soluzioni invece siamo ricorsi ad analisi con l'assorbimento
          atomico la quale ci ha confermato i risultati del SEM. Al momento siamo in attesa di nuove analisi.

          Come vedi il fenomeno è molto complesso e interessante...

          Ciao
          ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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          • #35
            Caro Renzo, preciso che il mio reattore non è una caffettiera ma si avvicina verosimilmente a questo esempio, (non sono d’accordo sulla pentola a pressione e mezza caffettiera)
            Vorrei chiederti un consiglio: se tu pensassi di avere trovato qualcosa di “nuovo” cosa faresti?
            !° lo manderesti a questo forum, (bellissimo, istruttivo, collaborativo quanto vuoi) per sentirti
            dire bravo oppure sei un cretino.
            2° Cercheresti una persona (in modo riservato) in grado di calcolare e valutare l’esperimento?

            Io cerco la seconda soluzione e approfitto di questo mio intervento per comunicare a tutti, che gradirei l’aiuto di un esperto in via riservata per poter fare replicare l’esperimento.


            Cordiali saluti e grazie

            Mauro Ravera

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            • #36
              Caro Mauro

              se scegli la seconda soluzione, devi rispondere col tasto "MSG PVT" così facendo puoi inoltrare un messaggio privato a chi riscuote la tua fiducia (fidarsi è bene, non fidarsi è meglio).
              Comunque devi sempre spiegare il tuo esperimento a qualcuno, solo così ti può dire se hai preso una cantonata, oppure se sei candidato al premio Nobel.
              Oppure studi per conto tuo e poi corri in un ufficio brevetti, dove qualcuno ti chiede di spiegargli che cosa vuoi brevettare, ti risponderà che non è possibile brevettare una simile cosa, e poi subito dopo la brevetta a nome suo.
              A questo punto ti fuma la testa e ti stendi a letto, sperando che quando ti alzerai, sia svanito questo incubo.

              Renzo Mondaini (Ravenna)

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              • #37
                Se utilizziamo come elettrodo che si riscalda maggiormente il contenitore stesso si dovrebbe poter contare su una maggior efficienza della reazione in quanto il calore prodotto si dovrebbe produrre su una superficie molto maggiore ed evitare la fusione dell' elettrodo (il contenitore). Sarebbe sufficiente utilizzare una comune pentola di adatte dimensioni e peso come elettrodo mentre l' altro elettrodo verrebbe introdotto al centro della soluzione elettrolitica. L' esperimento è già stato fatto e se no c'è qualcuno che ha voglia di farlo

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                • #38


                  Gino hai perfettamente ragione a riguardo dell'errore commesso da una mia precedente comunicazione. Grazie mille del tuo aiuto. Ci vuole effettivamente un segno piu' (+) nell'ultima equazione.

                  Comunque quella relazione l'ho presa nei documenti pdf degli amici di Caserta

                  Amico Quantum Leap, che combinate ....cortesemente cercate di correggere, distratti voi e distratti pure io.

                  Un abbraccio affettuoso a tutti voi e auguri di buona pasqua



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                  • #39
                    CITAZIONE (gino @ 23/3/2005, 08:18)
                    Se utilizziamo come elettrodo che si riscalda maggiormente il contenitore stesso si dovrebbe poter contare su una maggior efficienza della reazione in quanto il calore prodotto si dovrebbe produrre su una superficie molto maggiore ed evitare la fusione dell' elettrodo (il contenitore). Sarebbe sufficiente utilizzare una comune pentola di adatte dimensioni e peso come elettrodo mentre l' altro elettrodo verrebbe introdotto al centro della soluzione elettrolitica. L' esperimento è già stato fatto e se no c'è qualcuno che  ha voglia di farlo

                    Caro gino

                    si vede che non leggi molto questi interventi, altrimenti non faresti simili affermazioni.
                    L'ho detto molte volte, il plasma si forma al catodo, ma solo se questo ha una superficie immersa più piccola rispetto all'anodo, diciamo 1/6 circa.
                    Quindi puoi fare un recipiente di metallo, ma deve essere un anodo, solo così puoi immergere un catodo più piccolo.
                    Naturalmente si può ingrandire la cella, invece di immergere un catodo di 1 cm quadrato, se ne può mettere uno da 1 metro quadrato, soltanto che l'anodo dovrà essere di conseguenza di 6 metri quadri, e la corrente invece di essere di 2 ampere, bisognerà fornirne 20000 ampere ( 1 metro quadro è composto da 10 mila cm quadri).
                    Spero di essere stato chiaro, altrimenti chiedi pure.

                    Renzo Mondaini (Ravenna)

                    Edited by remond - 24/3/2005, 00:31

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                    • #40
                      Non ho avuto il tempo di leggere tutti gli interventi relativi all' argomento e volevo porre una domanda: Se invece di una soluzione acquosa di elettroliti si adoperano dei sali anidri fusi il plasma si forma lo stesso?
                      Grazie a chi mi dà la risposta.

                      Commenta


                      • #41
                        CITAZIONE (gino @ 24/3/2005, 23:58)
                        Non ho avuto il tempo di leggere tutti gli interventi relativi all' argomento e volevo porre una domanda:  Se invece di una soluzione acquosa di elettroliti si adoperano dei sali anidri fusi il plasma si forma lo stesso?  
                        Grazie a chi mi dà la risposta.

                        Caro gino

                        Un sale anidro (senza acqua) fuso, non mi viene in mente niente, su come fare, il cloruro di sodio fuso non è facile farlo, non so a che temperatura fonde.
                        Però è un'idea da sviluppare.

                        Per rave, io ti ho risposto in privato, mandami un altro MSG PVT di conferma.

                        Renzo Mondaini (Ravenna)

                        Edited by remond - 25/3/2005, 00:28

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                        • #42
                          per remond

                          mandato MSG PVT

                          saluti

                          M.R.

                          Commenta


                          • #43
                            Se qualcuno vuol provare a fare un esperimento per vedere se si forma il plasma con un sale anidro bassofondente potrei consigliare di adoperare il monosodio fostato che fonde a circa 190 °C, non è tossico nè pericoloso (e penso poco costoso). allego un link sulle proprietà dello stesso http://www.ebigchina.com/ebcps/4/pd/426811.html oppure www.ebigchina.com/ebcps/4/pd/1287087.html . Una farmacia ben fornita dovrebbe essere in grado di procurarlo.

                            Commenta


                            • #44
                              CITAZIONE (gino @ 25/3/2005, 23:20)
                              Se qualcuno vuol provare a fare un esperimento per vedere se si forma il plasma con un sale anidro bassofondente  potrei consigliare di adoperare il monosodio fostato che fonde a circa 190 °C, non è tossico nè pericoloso (e penso poco costoso). allego un link sulle proprietà dello stesso http://www.ebigchina.com/ebcps/4/pd/426811.html  oppure www.ebigchina.com/ebcps/4/pd/1287087.html  . Una farmacia ben fornita dovrebbe essere in grado di procurarlo.

                              Carissimo gino

                              ci sei quasi, trovami un altro sale con bassa temperatura di fusione, questo che segnali contiene acqua nella formula.

                              Properties:NaH2PO4 is white powder, and melting point is at 190℃.NaH2PO4.2H2O is colorless crystal, relative density at 1.915, melting point at 57.4℃. All easily soluble in water, but not in organic solution


                              Renzo Mondaini (Ravenna)

                              Edited by remond - 25/3/2005, 23:43

                              Commenta


                              • #45
                                Caro Remond
                                I due links che ti ho mandato si riferiscono allo stesso prodotto. Il primo indica il monofosfato di sodio cristallizzato con due molecole di acqua (H2O) che fonde a 57,4 °C. Il secondo www.ebigchina.com/ebcps/4/pd/1287087.html il composto anidro che fonde a 190 °C. Se tu hai difficoltà ad operare all'inizio ad una temperatura di 190 °C puoi adoperare il sale idrato che fonde a 57,4 °C nel corso della reazione il calore che si sviluppa dovrebbe facilmente far evaporare le due molecole di acqua e restare il sale anidro.
                                Se ci sono difficoltà fammi sapere.

                                Commenta


                                • #46
                                  Caro Renzo

                                  Dammi conferma di avere ricevuto la mia ultima e-mail

                                  Cordiali Saluti

                                  Mauro Ravera

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Ciao a tutti
                                    mi rivolgo a tutti gli esperti del forum per fare replicare alcuni miei esperimenti, in via riservata.

                                    Cordiali saluti.

                                    M.R.

                                    Commenta


                                    • #48
                                      Caro rave,
                                      ho ricevuto il tuo messaggio privato. Dalla tua foto (che allego) però, non si riesce a capire dove stanno gli elettrodi. Per caso li hai inseriti dal basso?

                                      Ciao.

                                      Edited by Quantum Leap - 10/4/2005, 18:39

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                                      ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                      • #49
                                        caro rave,
                                        voglio rispondere alla tua ultima mail in modo pubblico.

                                        hai contattato privatamente prima remond e poi me e adesso quantum.
                                        non credo che ci sia sul forum persona che ti firmi un contratto come quello che proponi senza prima conoscerti e almeno vedere cosa stai facendo con pentolini e trasformatori.
                                        non credo che tu possa aver raggiunto i risultati che dichiari anche se lo spero.

                                        il mio consiglio spassionato è:
                                        diffondi la tua scoperta su questo forum o se vuoi anche privatamente a più utenti in modo che possano replicarlo e confermare i tuoi dati. avrai l'appoggio di tutti quelli che contatterai e se fosse vero saresti riconosciuto come il detentore dell'idea, decidendo poi cosa fare.

                                        brevetta la tua idea senza avere il parere di altri e qui ti faccio i miei più sinceri auguri perchè ti muoverai in un ginepraio e non credo che tu riesca a sfruttarla commercialmente, ci saranno 1000 modi per aggirare il tuo brevetto.

                                        forse sbaglio e forse sono un idealista ma il mio pensiero è questo e penso lo sia anche di altri del forum.

                                        qualsiasi cosa tu decida, buon lavoro e tanti auguri per la tua idea


                                        danilo


                                        Commenta


                                        • #50
                                          Caro Danilo,

                                          non devi scrivere cose che non sai.
                                          Quantum non è stato contattato per proporle "l'accordo"
                                          Ad ogni modo l'accordo che ti ha tanto scandalizzato, o deciso di renderlo pubblico per sapere come la pensano le altre persone.

                                          ACCORDI PER MANDATO E RISPETTO DI PROPRIETA’ INTELLETTUALE


                                          Stipulato tra le Parti:

                                          A) Sig. Ravera Mauro dom. a …………. (Ge), Via ……………, in qualità di ideatore non professionista di apparati elettrici, in specie di un “reattore a fusione fredda”, che intende sviluppare industrialmente le sue opere/prototipi.


                                          B) Sig.




                                          C) Sig.

                                          PREMESSO

                                          - Che A ha ideato e collaudato i prototipi in piccola dimensione, ipotizzandone un rendimento interessante (1:1000)
                                          - Ammesso che non si possa escludere che qualcuno abbia già provveduto a depositare richiesta di registrazione di Modello e/o Brevetto.
                                          - A concede a B e C un 50% da dividersi in parti uguali su eventuali futuri interessi derivanti dalla fattibilità dell’apparato elettrico.


                                          Concordano che:

                                          A incarica B e C di:
                                          - verificare e riprodurre gli esperimenti, controllandone la resa effettiva.
                                          - esaminare la possibilità di svilupparli ulteriormente.


                                          B e C
                                          - Accettano l’incarico suddetto, in autonomia professionale e indipendenza.
                                          - riservatezza dati: in rispetto alla legge 675/96 art. 10, 11 e 20 sulla privacy, ogni qualvolta B e C dovranno presentare dati sensibili ad interlocutori interessati, dovranno farsi sottoscrivere un documento di “Rispetto e non Circonvention” a tutela degli interessi di tutte le parti.

                                          - Di ammettere validità della corrispondenza anche via fax/internet.

                                          - Le parti e le persone concernenti e/o collegate sia direttamente che indirettamente, si impegnano a “non circuire” né ad aggirare in alcun modo gli accordi sopraelencati.


                                          Per Accettazione

                                          Parte A Parte B Parte C

                                          data


                                          Cordiali saluti a tutti.

                                          M.R



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                                          • #51
                                            Per Rave, daniloz e tutti:
                                            scindiamo questo argomento da questo 3d è alquanto off topic.
                                            Per favore aprite un altro 3d e cancellate questi 2 ultimi messaggi.

                                            Grazie, altrimenti facciamo troppa confusione.
                                            Roy
                                            Essere realisti e fare l'impossibile

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                                            • #52

                                              Caro Rave,
                                              Per rendere utile la tua partecipazione al forum devi parlare,...cioe spiegarci quello che stai facendo, altrimenti non possiamo aiutarti.

                                              con affetto sincero.

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                                              • #53
                                                Ciao a tutti.

                                                Per Roy, sono d’accordo sul tuo intervento, chiedo scusa, ma…..

                                                Per Quantum, Ennio Vocirzio ecc. ecc,

                                                Ho alcune domande da rivolgervi:
                                                1° a quanti Watt riuscite ad accendere il catodo? (W=VxI)
                                                2° avete provato in C.A.? i Watt?
                                                3° Qual è lo scopo di questo “plasma”? E’ forse quello di produrre più vapore possibile?
                                                O quello di portare ad ebollizione solamente l’elettrolita?
                                                Per la seconda ipotesi, occorrono pochi Watt. e una piccola tensione, poi ragioniamo sull’Imput
                                                e sull’output.

                                                Cordiali saluti e grazie

                                                M.R.

                                                Commenta


                                                • #54
                                                  CITAZIONE (rave @ 11/4/2005, 22:22)
                                                  Ciao a tutti.

                                                  Per Roy, sono d’accordo sul tuo intervento, chiedo scusa, ma…..

                                                  Per Quantum, Ennio Vocirzio ecc. ecc,

                                                  Ho alcune domande da rivolgervi:
                                                  1° a quanti Watt riuscite ad accendere il catodo? (W=VxI)
                                                  2° avete provato in C.A.? i Watt?
                                                  3° Qual è lo scopo di questo “plasma”? E’ forse quello di produrre più vapore possibile?
                                                  O quello di portare ad ebollizione solamente l’elettrolita?
                                                  Per la seconda ipotesi, occorrono pochi  Watt. e una piccola tensione, poi ragioniamo sull’Imput
                                                  e sull’output.

                                                  Cordiali saluti e grazie

                                                  M.R.

                                                  Carissimo rave

                                                  alle domande che poni tu, abbiamo risposto abbondantemente su varie discussioni; ora se guardi in cima ed in fondo ad ogni discussione, troverai la scritta "stampa discussione", se clicchi li sopra, ti verrà stampata l'intera discussione senza nessuna foto, ti salterà fuori un fascicoletto di una decina di pagine neanche; lo potrai leggere con comodo in un'oretta buona, seduto comodamente sulla tua poltrona preferita.
                                                  Noi sperimentatori abbiamo bisogno di andare avanti nelle nostre ricerche, dà un po’ fastidio sentirsi tirare indietro, costringendoci a riferire cose già dette e ridette.
                                                  Perdilo un pò tu il tempo, non farlo perdere a noi inutilmente, di watt ed ampere ne abbiamo parlato più di una volta te lo assicuro, sui miei filmati poi si vede in diretta sia il voltmetro che l'amperometro, cosa vuoi di più, che ti faccia l'esperimento a casa tua?
                                                  Per quanto riguarda la tua terza domanda, il plasma si forma da solo superata una certa tensione (dipendente da temperatura e concentrazione dell'elettrolita 100-200 volt) non come sembra dire tu che lo produciamo per un particolare scopo, noi ti facciamo vedere che si forma, poi a quale scopo adibirlo ce lo devi dire tu, noi ci proviamo a fare bollire l'acqua per vedere se ci può dare energia, ma fra plasma ed acqua fredda si forma una barriera che impedisce una uniforme distribuzione di calore.
                                                  Ho provato a rimescolare il liquido con un'elica, ma il plasma tende a spegnersi, come una fiamma di un fiammifero quando tira vento.
                                                  A questo punto entri in gioco tu e gli altri che ci seguite, suggeriteci come si può fare ad utilizzare questo fenomeno di probabile fusione fredda.

                                                  http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
                                                  http://album.foto.virgilio.it/remond

                                                  P.S. tutti quelli che hanno pubblicato una foto, hanno sempre spiegato cosa vi era rappresentato, tu non hai spiegato cosa è il bagliore che si vede dentro ad un vaso, da dove non fuoriesce nessun cavo elettrico (hai forse inventato la lampada perpetua?) a suo tempo te lo aveva chiesto anche Quantum Leap.
                                                  Siamo tutto orecchie.

                                                  Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                  Edited by remond - 12/4/2005, 00:17

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                                                  • #55
                                                    Caro Rave,
                                                    Dai dati in mio possesso (e prendo come riferimento sia la mia cella che quella di Caserta) ti rispondo:

                                                    CITAZIONE
                                                    1° a quanti Watt riuscite ad accendere il catodo? (W=VxI)


                                                    Il catodo si accende per una potenza di ingresso che oscilla da 150 W a 500 W mediamente 400 W.

                                                    CITAZIONE
                                                    2° avete provato in C.A.? i Watt?


                                                    Si ! ... in corrente alternata pero' e' un macello, ci sono problemi di difficolta' di innesco degli elettrodi. Infatti non si struttura bene il condensatore virtuale (secondo la teoria di Caserta) La potenza di innesco e' comunque la stessa. Ovviamente facendo riferimento ai valori efficaci.

                                                    CITAZIONE
                                                    3° Qual è lo scopo di questo “plasma”? E’ forse quello di produrre più vapore possibile?
                                                    O quello di portare ad ebollizione solamente l’elettrolita?


                                                    L'una e l'altra cosa, ... dipendera' poi dal campo di impiego.

                                                    Continuo a non capire dove vuoi arrivare ....Facci sapere

                                                    P.S. Non hai risposto a Quantum Leap " La tua foto non e' chiara...dove sono gli elettrodi ???"

                                                    Un abbraccio

                                                    Edited by Ennio Vocirzio - 12/4/2005, 10:06

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                                                    • #56

                                                      Per Remond, ti ringrazio per le spiegazioni e ho capito anche dove avete tutti difficoltà.
                                                      La soluzione è sotto i vostri occhi ma non riuscite ancora a vederla.
                                                      Le foto mandate, sono volutamente poco istruttive.
                                                      Secondo me, il plasma non è necessario per realizzare la “fusione”, perché bastano pochi Watt con
                                                      una bassa tensione.

                                                      Dammi ancora un po’ di tempo e forse mi unirò a voi.


                                                      Per Ennio Vocirzio, le domande sono per paragonare le mie esperienze.

                                                      Il catodo della mia “cella al plasma” non ancora monitorata totalmente, (non ho il Variac)
                                                      si accende in C.C. mantenendosi sui 80-100 W.
                                                      Si accende normalmente in A.C. mantenendosi sui 30-50W. (forse ancora meno)
                                                      Un dato importante:
                                                      Il catodo non fonde come invece succede nei vostri esperimenti.

                                                      Possibile che non ci sia tra voi, una o più persone che vogliano riprodurre le mie ricerche, sottoscrivendomi un accordo di reciproca riservatezza?

                                                      Cordiali saluti a tutti.

                                                      M.R.

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                                                      • #57
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                                                        http://fusionefredda.interfree.it


                                                        M.R.

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                                                        • #58

                                                          Caro Rave,
                                                          Continui a fornirci informazioni troppo limitate. Io ho studiato sociologia, e il mio professore mi diceva sempre che e' molto difficile mettersi nei panni degli altri. Chi ha questa possibilita' diventa molto saggio.

                                                          Mettiti nei panni nostri, ....capisci che tu puoi dire tutto quello che vuoi, ma, non serve a niente. Tutto quello che affermi e' sempre contestabile.
                                                          Le soluzioni sono due: Tacere o Parlare.

                                                          L'eventuale condizione intermedia non e' utile, provoca dispendio di tempo.

                                                          Io per esempio, posso affermare di avere generato 60.000 watt con un determinato esperimento e non aggiungere altro alla mia dichiarazione se non pochi elementi. Non serve a niente....completamente a niente,.......

                                                          Come li ho misurati questi 60.000 watt ? con quale strumento ? E in quali condizioni ? Li ho misurati solo una volta oppure ho ripetuto la misura piu' volte ?
                                                          Quale e' la classe di precisione dello strumento ? In che modo ho fatto il circuito di misura ?

                                                          Ti rendi conto che stare in un forum a contatto con persone che in fin dei conti sono un po evanescenti, quasi virtuali, e parlare di fatti troppo sbiaditi come fai tu non porta nessun risultato ?

                                                          In un forum come questo bisogna essere piu' concreti.

                                                          Allora amico mio, ascoltami, ......certo che vogliamo aiutarti ma, tu devi assolutamente dirci qualcosa. Forniscimi indicazioni piu' precise, cerchero' io di ripetere il tuo esperimento.

                                                          Se vuoi ti invio in privato il mio indirizzo di posta elettronica e gia' in questi giorni nel mio laboratorio posso tentare di fare qualcosa.

                                                          Anche se a me farebbe piu' piacere che tu condividessi con tutti noi questa tua ricerca.

                                                          A presto, ..... un abbraccio fortissimo

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                                                          • #59
                                                            allora questi risultati non mi sembrano da corrente alternata(te lo dice il primo che ha fatto le prove in AC) a meno che tu non abbia usato voltaggi superiori

                                                            in oltre volevo dire una cosa mica gli elettrodi sono vicini quasi a contatto?

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                                                            • #60
                                                              il fatto che l'elettrodo non si consuma non ti fa pensare che l'outpout sia cosi' baso da non spigionare nemmeno il calore necessario alla fusione dell'elettrodo?

                                                              altra cosa dalle foto mi sembra di aver capito che un elettrodo e' costituito dal contenitore stesso... certo le foto non sono il massimo della chiarezza ce ne vorrebbe qualcuna con il reattore spento

                                                              in oltre sarebbe bene che gli schermi dei multimetri siano visibili altruimenti potrebbe benissimo essere una scempiaggine quello che dici... in oltre quel trasformatore che usi mi sembra ben piu potente di 150w....

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