Cari amici ciao a tutti,
il forum evolve, il cambio del titolo del thread è stato quanto mai opportuno (grazie Roy ) e il nocciolo, sfuggente, della discussione si sta facendo moooolto interessante. Anche se non c'è. Anzi, forse questa discussione è bella perchè ha un thread "non locale" e coerente come i fenomeni che studiamo.
x Meucci: i tuoi interventi, da un punto di vista scientifico, sono impeccabili complimenti . Mi piacerebbe che approfondissi un po' di più il discorso sull'estensione del dominio dei plasmi e la loro relazione con parametri macroscopici (e quindi più facilmente controllabili) quali la pressione o altro. Il tuo contributo potrebbe essere fondamentale a fornire uno stimolo alla interpretazione teorica di questo complesso fenomeno. Per ora noi ci stiamo rifacendo principalmente al modello di scarica di Townsend che pare spiegare bene i fenomeni che osserviamo. Come già ribadito più volte, riteniamo che la presenza del condensatore virtuale sia fondamentale non solo in fase di innesco, ma anche di oscillazione del plasma. Che ne pensi?
Sono daccordo con te sulla produzione di deuterio nella cella: molto improbabile anche se non si può mai dire che succede in quel putiferio. Sono daccordo con te sull'interpretazione dei picchi elettromagnetici: è il plasma che con le sue caratteristiche capacitive e induttive, usando il catodo come antenna, spara tutto quel rumore.
x Lawrence: Sono perfettamente daccordo con te riguardo la complessità del plasma visto come componente elettrico. Uno schema elettrotecnico equivalente della nostra cella lo postai già tempo fa (è anche inserito nel nostro ultimo pdf scaricabile dalla home page). Tuttavia se in tale schema si ipotizza la circolazione di una corrente continua, gli effetti dell'induttore e del condensatore sarebbero praticamente "invisibili". Infatti, il condensatore equivarrebbe ad un circuito aperto (all'incirca) e l'induttore a un corto circuito. In realtà, ciò che si osserva da un punto di vista più macroscopico, è l'esistenza di specifiche condizioni di lavoro del plasma in cui esso non appare reagire a una stimolazione di tipo "lineare" ma sembra reagire a qualcosa di più complicato. Sicuramente il suo innesco determina l'instaurarsi di fenomeni non lineari molto complessi (oltre alla "luce" esso emette anche una vasta gamma di frequenze elettromagnetiche). Le misure che ci limitiamo a fare sono solo quelle relative alla corrente e alla tensione che forniamo alla cella dall'esterno e, come ha detto Ennio (ciao !), esse vengono fatte da due strumenti in contemporanea e i dati di uno di essi vengono memorizzati in un pc. Talvolta, in casi particolari, il segnale della tensione in ingresso viene monitorato anche tramite elettroscopio. Il comportamento della cella dalla fase di semplice elettrolisi fino all'innesco del plasma è ben compreso (ne abbiamo parlato diffusamente) tuttavia ciò che il plasma combina là dentro va analizzato in altra maniera. Una pista che stiamo seguendo è quella di trovare, combinando modelli teorici e dati sperimentali, la "finestra" di funzionamento in cui gli effetti del plasma si manifestano più marcatamente (overunity in primis). Al momento, attraverso mille difficoltà, stiamo ancora esplorando.
L'associazione col comportamento elettrico delle lampade a scarica è estremamente interessante e mi piacerebbe sapere più dettagli su questa tua opinione. In ultimo... non penso che sei uno che rompi. A volte prendi troppo facilmente per il c.lo ma non penso che rompi. Ciao
Un saluto a tutti quanti, Roy, Ennio, rabazon e un caloroso benvenuto a berliz
mi piacerebbe incontrarci di persona domenica prossima a grottammare o il 30 aprile a Pisa per parlare di persona, faccia a faccia, senza nick name o avatar...
Ciao!
Edited by Quantum Leap - 19/4/2005, 18:59
il forum evolve, il cambio del titolo del thread è stato quanto mai opportuno (grazie Roy ) e il nocciolo, sfuggente, della discussione si sta facendo moooolto interessante. Anche se non c'è. Anzi, forse questa discussione è bella perchè ha un thread "non locale" e coerente come i fenomeni che studiamo.
x Meucci: i tuoi interventi, da un punto di vista scientifico, sono impeccabili complimenti . Mi piacerebbe che approfondissi un po' di più il discorso sull'estensione del dominio dei plasmi e la loro relazione con parametri macroscopici (e quindi più facilmente controllabili) quali la pressione o altro. Il tuo contributo potrebbe essere fondamentale a fornire uno stimolo alla interpretazione teorica di questo complesso fenomeno. Per ora noi ci stiamo rifacendo principalmente al modello di scarica di Townsend che pare spiegare bene i fenomeni che osserviamo. Come già ribadito più volte, riteniamo che la presenza del condensatore virtuale sia fondamentale non solo in fase di innesco, ma anche di oscillazione del plasma. Che ne pensi?
Sono daccordo con te sulla produzione di deuterio nella cella: molto improbabile anche se non si può mai dire che succede in quel putiferio. Sono daccordo con te sull'interpretazione dei picchi elettromagnetici: è il plasma che con le sue caratteristiche capacitive e induttive, usando il catodo come antenna, spara tutto quel rumore.
x Lawrence: Sono perfettamente daccordo con te riguardo la complessità del plasma visto come componente elettrico. Uno schema elettrotecnico equivalente della nostra cella lo postai già tempo fa (è anche inserito nel nostro ultimo pdf scaricabile dalla home page). Tuttavia se in tale schema si ipotizza la circolazione di una corrente continua, gli effetti dell'induttore e del condensatore sarebbero praticamente "invisibili". Infatti, il condensatore equivarrebbe ad un circuito aperto (all'incirca) e l'induttore a un corto circuito. In realtà, ciò che si osserva da un punto di vista più macroscopico, è l'esistenza di specifiche condizioni di lavoro del plasma in cui esso non appare reagire a una stimolazione di tipo "lineare" ma sembra reagire a qualcosa di più complicato. Sicuramente il suo innesco determina l'instaurarsi di fenomeni non lineari molto complessi (oltre alla "luce" esso emette anche una vasta gamma di frequenze elettromagnetiche). Le misure che ci limitiamo a fare sono solo quelle relative alla corrente e alla tensione che forniamo alla cella dall'esterno e, come ha detto Ennio (ciao !), esse vengono fatte da due strumenti in contemporanea e i dati di uno di essi vengono memorizzati in un pc. Talvolta, in casi particolari, il segnale della tensione in ingresso viene monitorato anche tramite elettroscopio. Il comportamento della cella dalla fase di semplice elettrolisi fino all'innesco del plasma è ben compreso (ne abbiamo parlato diffusamente) tuttavia ciò che il plasma combina là dentro va analizzato in altra maniera. Una pista che stiamo seguendo è quella di trovare, combinando modelli teorici e dati sperimentali, la "finestra" di funzionamento in cui gli effetti del plasma si manifestano più marcatamente (overunity in primis). Al momento, attraverso mille difficoltà, stiamo ancora esplorando.
L'associazione col comportamento elettrico delle lampade a scarica è estremamente interessante e mi piacerebbe sapere più dettagli su questa tua opinione. In ultimo... non penso che sei uno che rompi. A volte prendi troppo facilmente per il c.lo ma non penso che rompi. Ciao
Un saluto a tutti quanti, Roy, Ennio, rabazon e un caloroso benvenuto a berliz
mi piacerebbe incontrarci di persona domenica prossima a grottammare o il 30 aprile a Pisa per parlare di persona, faccia a faccia, senza nick name o avatar...
Ciao!
Edited by Quantum Leap - 19/4/2005, 18:59
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