Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno - EnergeticAmbiente.it

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Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno

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  • Stavo pensando che se il problema principale è quello di far si che l'idrogeno si trovi allo stato atomico adsorbito sul reticolo del Ni, si potrebbe fare la seguente prova:
    - trattare preventivamente la polvere di Ni con benzina purificata (es. quella utilizzata per caricare gli accendini tipo Zippo).
    - Con tale trattamento l'idrocarburo, che notoriamente contiene atomi di C e H, verrebbe a bagnare la polvere di Ni e così facendo, gli atomi dell'idrogeno sarebbero fissati e immobilizzati sul reticolo del Ni trattenuti dagli atomi più esterni grazie a forze di Van Der Waals.
    - Successivamente la miscela benzina-polvere verrebbe inserita nel reattore e riscaldata a temperatura opportuna. Con il trattamento termico, in assenza di aria, si rompe il legame C-H dell'idrocarburo
    (pirolisi) e l'idrogeno allo stato atomico verrrebbe adsorbito dal Ni senza bisogno di raggiungere le temperature elevate previste per scindere il legame H2,
    - inoltre il C potrebbe allontanare eventuale ossigeno presente come ossido sul reticolo del Ni formando CO2.
    - per completare, un trattamento con gli impulsi elettromagnetici a frequenza ultrasonica facendo vibrare il reticolo favorirebbero come già descritto nei post precedenti la fusione Ni-H.
    Ultima modifica di lordamian; 15-03-2012, 12:27.

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    • Stress meccanci, attivazione LENR, alpha

      Ciao a tutti ...

      Riprendo l'argomento degli "stress chimico-fisici" che renderebbero più sensibili o adatti i metalli di transizione alle reazioni LENR. Come dice Vettore ciò risulta frequentemente descritto nella letteratura;
      Ma la presenza di superficie irregolari, difetti reticolari, fratture in vario modo indotte semplicemente favorsice l'adsorbimento di idrogeno (H) oppure dobbiamo vedere la cosa in modo un po' diverso?
      Se ad esempio, ragioniamo avendo in mente il modello delle reazioni piezonucleari, le trasmutazioni osservate negli elementi di medio alto peso atomico (metalli di transizione e lantanidi), sono intrepretabili come conseguenti alla disponibilità a livello microscopico di una certa energia in un certo intervallo di tempo (diciamo nanosecondi); cioè in pratica serve una certa potenza.
      Ora un granulo metallico, cioè una porzione di reticolo cristallino che si deforma e in seguito si rompe lungo un determinato piano reticolare, rilascia l'energia elastica accumulata, e se il valore di E e il tempo sono tali da superare una determinata soglia si ritiene possibile la "rottura" del nucleo di atomi del nostro metallo e la formazione di frammenti più piccoli (ad esempi Fe-> 2 Al).
      L'infragilimento del metallo può essere indotto dallo stesso assorbimento dell'idrogeno, ma possiamo ritenere che una certa attitudine a un comportamento elastico-fragile del metallo possa essere incrementata con trattamenti meccanici preliminari o anche chimici (attacchi acidi).
      Di per se la maggior parte dei metalli più comuni ha un comportamento duttile e non fragile, ma sappiamo che proprio il forte assorbimento di idrogeno ne muta le proprietà e favorisce il cracking.
      In quest'ottica possiamo anche ipotizzare che la frammentazione del nucleo di elementi medio pesanti avvenga con produzione non solo di elementi leggeri ma anche con delle alpha.
      Dunque molte delle postulate reazioni D+D->He, potrebbero essere indotte da trasformazioni piezonucleari con produzione di elementi trasmutati e He (alpha); non "fusione" ma trasformazioni più simili ad una fissione non spontanea.

      Trasmutazioni e in generale fenomeni LENR associati a metalli, stirati, piegati, ecc dunque potrebbero essere eventi casuali legati a rilascio di energia elestica accumulata dal reticolo (che in condizioni normali del metallo non avviene, o meglio il rilascio avviene in tempo eccessivamente lunghi e cioè con potenza media bassa).

      Seguendo questa linea di ragionamento potremmo forse trarre alcune conseguenze:
      1) la nanoparticella è troppo piccola, non c'è sufficiente energia accumulabile e rilasciabile
      2) il microgranulo consente di accumulare energia elastica sufficiente per le trasformazioni anzidette
      3) trasferimenti impulsivi di energia, onde acustiche, cavitazione rappresentano un mezzo più controllabile di indurre le trasformazioni rispetto all'evento casuale che si manifesta nei metalli "infragiliti"

      E le particelle alfa?
      Pensando a quest'ultime mi sono ricordato dell'effetto (osservabile quando si guardano le rocce al microscopio in sezione sottile), prodotto nei minerali che contengono elementi radioattivi (Torio in particolare) sui reticoli cristallini degli stessi. Si nota in modo evidente un alone scuro circolare, una sorta di bruciatura.
      Questo è l'effetto cumulato nel tempo della lenta emissione di alpha, da parte del nucleo instabile a lungo periodo di dimezzamento. il reticolo cristallino del minerale che ospita, come incluso il radioattivo ne risulta fortemente alterato.

      E se fosse questo il trucchetto per rendere il reticolo cristallino del metallo di transizione più "sensibile" alle reazioni LENR (e mi riferisco in questo momento alla interazione Metallo+Idrogeno).
      Immagino che la particella alpha che attraversa un microgranulo trasferendo la sua energia possa "mandare in oscillazione" in modo coerente i punti del reticolo con le conseguenze sulla interazione Metallo+H più volte discusse.

      Il catalizzatore della trasformazione LENR sarebbe dunque "fisico" ma richiederebbe una sorgente alpha.
      Io ho una particolare simpatia per il litio (e il suo idruro!), che nel momento in cui si dissocia (termicamente) scarica una "valanga" di H-
      Vediamoli come similneutroni e pensiamo alla reazione 7Li+{p+e+e}->8Li->beta(-)+alpha ??


      ciao
      Piolos

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      • Originariamente inviato da piolos Visualizza il messaggio
        Io ho una particolare simpatia per il litio (e il suo idruro!), che nel momento in cui si dissocia (termicamente) scarica una "valanga" di H-
        Vediamoli come similneutroni e pensiamo alla reazione 7Li+{p+e+e}->8Li->beta(-)+alpha...
        Il ragionamento riguardante l'importanza degli ioni H- (Hydride) è in accordo con quanto descritto nel Brevetto Piantelli e questa ipotesi andrebbe tenuta in considerazione.
        La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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        • Molto interessante la tua disquisizione caro Piolos.
          Molto spesso mi sono chiesto perchè trovi in letteratura che elettrodi di nichel usati per elettrolisi, ad uncerto punto diventino porosi e assorbano grandissime quantità di idrogeno. Poi si sbriciolano.
          La domanda è perchè solo ad alcuni capita tale fenomeno mentre in genere non si vede?
          La tua potrebbe essere una strada interessante da battere.
          Ciao
          Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
          Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
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          • Gli ultimi interventi mi hanno fatto balzare alla coscienza un istante di una lezione di un mio stimatissimo insegnante di tecnologia meccanica. Stava parlando delle leghe, e di come alcune loro proprieta`vengano ottenute con particolari additivi ("catalizzatori" ?)
            Diceva che molte leghe proprietarie, dalle caratteristiche importanti, erano ottenute mediante l'impiego di componenti segreti, che non erano rilevabili da una successiva analisi della lega. E faceva l'esempio della ghisa sferoidale, ottenuta facendo evaporare del magnesio, se non ricordo male, nel bagno del convertitore. Concludeva dicendo " I pani di magnesio gettati nel convertitore si fondono, evaporano, fanno ribollire la lega di ghisa in fusione nel convertitore, e, poiche` il punto di fusione del magnesio e` molto differente da quella della ghisa, il magnesio evapora e non ne rimane traccia nel getto. Ad un'analisi microscopica si evidenziano solo particelle di carbonio pressoche` sferoidali in una matrice di ferrro, e uno che non sa il trucco si chiede come siano riusciti ad ottenerle".
            Se riporto questa lezione alle nostre considerazioni, potrei dire: Rossi ha messo a disposizione le ceneri della reazione, ed ha detto che usa un catalizzatore, per cui noi, pensando che un catalizzatore rimane immodificato a fine reazione, siamo andati a cercarlo nelle ceneri.
            Ma se invece lo chiamassimo "innesco", allora prenderebbe parte alle prime fasi della reazione, che poi proseguirebbe per conto proprio, come un fronte di fiamma, ma non ne resterebbero tracce a posteriori. E questo mi fa pensare che la strada suggerita da Piolos abbia buone possibilita` di essere quella giusta. Sarebbe interessante se a qualche altro venissero in mente processi simili, come alternativa.
            Qualcosa che, al primo istante, genera componenti primari che vengono poi catturati dalla fase di mantenimento della reazione che, a quel punto, si autosostiene.

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            • Originariamente inviato da bwana Visualizza il messaggio
              E questo mi fa pensare che la strada suggerita da Piolos abbia buone possibilita` di essere quella giusta. Sarebbe interessante se a qualche altro venissero in mente processi simili, come alternativa.
              Qualcosa che, al primo istante, genera componenti primari che vengono poi catturati dalla fase di mantenimento della reazione che, a quel punto, si autosostiene.
              Piolos però parla di fissione.... noi invece cerchiamo la fusione. Ci sono esperienze piezonucleari di fusione? La fusione, secondo me, dovrebbe essere più delicata.

              La fissione potrebbe usufruire del fatto che il reticolo potrebbe, in certi punti, concentrare molta energia per una sorta di scomposizione attraverso il reticolo, che potrebbe concentrarsi in un punto e spaccare un atomo.... La fusione richiede una maggior delicatezza per me.....

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              • Potrebbe pure darsi che contemporaneamente si verifichino fenomeni di riaggregazione dei nucleoni tali da ricadere in entrambe le categorie. Se guardiamo, e crediamo a quanto esposto da Rossi, ma mi sembra pure da Piolos, se non ricordo male, abbiamo la comparsa di elementi al di sopra e al di sotto del "canonico" Ni.

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                • In tutti gli esperimenti LENR in cui sono state fatte analisi spettroscopiche si nota la comparsa di parecchi elementi, con numeri atomici sia sopra che sotto quello di partenza. Mi meraviglierei se non fosse così anche nel caso di Rossi (che comunque in mancanza di informazioni certe e precise sconsiglierei di prendere come modello o esempio).

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                  • credo sia meno probabile che il piezonucleare possa fondere 2 atomi, ma sicuramente tutti voi potrete formulare delle ipotesi molto "più solide"

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                    • Non ho mai inteso prendere Rossi a modello, era solo perche` al momento e` lui il piu` in vista. Comunque, dopo la conferma di Vettore, direi che mi sembra piu` che ragionevole investigare ipotesi in tal senso.
                      Anzi, rileggendo gli ultimi posts, mi sono fatto, e vi giro, la seguente osservazione/domanda:
                      All'inizio si e` usato il deuterio, perche` sembrava piu` fusibile, a causa del neutrone nel suo nucleo.
                      Poi ci si e` accorti che il prozio in certe situazioni era migliore, perche` favorito nella configurazione simil-neutrone. Ma fin qui abbiamo preso in conto le sole forze coulombiane, tralasciando la forza debole.
                      Dal punto di vista dell' elettrostatica, il prozio, completo di elettrone, e` certamente schermato, ma, magari, sotto il profilo della forza debole (non sono un esperto in merito) ha una configurazione sbilanciata, asimmetrica, che gli riduce la probabilita` di interagire e fondere. Non e` che l'He4, il cui nucleo e` identico ad una particella alfa, ha una configurazione con maggiore probabilita` di interazione con i nuclei circostanti proprio a causa del doppio neutrone che contiene? Che sia possibile che i campi di forza debole sviluppati dalla coppia di neutroni si estendano oltre la zona di cattura e stabilita` dei protoni (dell'He4) e ne favoriscano l'avvicinamento ad altri nuclei, con conseguente "rimescolamento" della conformazione di tutti i nuclei coinvolti? questo spiegherebbe come i salti, in piu` ed in meno, spesso siano di due posti invece che, come a prima vista ci si aspetterebbe, di uno solo. E, poiche`, a questo punto, l'energia differenziale di legame fra le specie precedenti e successive al "rimescolamento" potrebbe essere molto bassa, si spiegherebbe anche la mancanza di emissione sia di particelle che di radiazioni dure.
                      Ultima modifica di bwana; 18-03-2012, 09:30.

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                      • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                        In tutti gli esperimenti LENR in cui sono state fatte analisi spettroscopiche si nota la comparsa di parecchi elementi, con numeri atomici sia sopra che sotto quello di partenza.
                        Potresti citare qualcuna di queste analisi per vedere quali elementi sono usciti?

                        Grazie

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                        • trasmutazione nei sistemi LENR

                          Ciao a tutti ...

                          Credo valga la pena di soffermarsi sulla questione della produzione di elementi trasmutati a n.atomico inferiore e superiore a Z=26, Z=28 (cioè gli elementi che si trovano nel punto di massimo della curva della binding energy per nucleone).
                          Se da questi otteniamo degli elementi leggeri (diciamo Z circa la metà), la cosa non ci sorprende troppo, esistono pubblicazioni numerose e ben documentate (e ricordo ancora le reazioni piezonucleari coinvolgenti Fe in particolare);
                          possiamo chiamare queste trasformazioni "fissioni indotte" per distinguerle dalle fissioni spontanee degli isotopi instabili.
                          La reazione più nota o meglio "famosa alle cronache" cioè la ipotizzata "fusione" fra Ni e H è di fatto un po' particolare nel senso che coivolge due nuclei di grandezza molto diversa.
                          E non c'è motivo di ritenere che reazioni simili possano avvenire con elementi anche parecchio distanti da Ni (conosciamo studi sul Titanio e altri metalli di transizione). Potremmo in pratica salire verso Z crescenti passo dopo passo.
                          Ma il processo di base rimarrebbe l'interazione fra il nucleo più semplice e nuclei più grossi con peso anche di due ordini di grandezza superiori.

                          Diverso tuttavia è il discorso della produzione di elementi trasmutati per "fusione" di due specie isotopiche entrambe diverse dagli isotopi dell'idrogeno (ad esempio Ni+Ti oppure P+Cl ecc.{gli esempi sono casuali!}).
                          Cioè la specie neoformata e più pesante non è stata prodotta da una sorta di "reazione a catena" in cui passo dopo passo Z cresce di una unità come averrebbe con H.

                          Mi pare che nella vasta letteratura riguardante le LENR non sia stata evidenziata questa possibilità; tranne forse quando si parla di elementi leggeri quali ad esempio Si, C, O, He ...

                          Insomma siamo di fronte a una sola trasformazione - {Elemento} + {Idrogeno} ;
                          oppure possiamo avere {Elemento} + {Elemento} ?

                          Per quest'ultimo caso ho mediatato a lungo sulla possibilità che la trasformazione del secondo tipo in realtà sia semplicemente mascherata dalla trasformazione {Elemento1}+{nH}+{Elemento2} = {Elemento12+nH};

                          dove {Elemento12+nH} indica un neoformato con massa atomica maggiore della somma delle masse degli elementi di partenza e ciò si realizza attraverso una reazione simultanea di Elemento1 e Elemento2 con nH.

                          Dove ho considerato specie privilegiata per questa reazione lo ione H- per la possibiltà di
                          1) sostituire gli elettroni di orbitali interni;
                          2) essere condiviso fra i due atomi;
                          3) essere catturato simultaneamente dai due nuclei - di fatto producendo la "fusione" degli stessi

                          Per quanto riguarda infine i miei test, non ho ancora certezza dei risultati relativi alla produzione di terre rare pesanti o oltre, poichè il sistema d'analisi utilizzato (fluorescenza RX) implica la possibilità di "falsi positivi" legati in determinati casi alla vicinanza delle righe spettrali di taluni elementi. Il discorso dovrebbe essere approfondito in particolare per verificare la "produzione" di elementi con Z intorno a 70.


                          saluti
                          Piolos

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                          • Ciao Piolos, mi hai fatto pensare al modello alfa esteso di Monti, "non Mario" ehehe ma Robero, comunque per me devi condiserare la possibilità anche di due atomi uguali, che a quanto pare hanno ottime possibilità di fondersi com O + O ==> S oppure Cl + Cl = Se, ecc.
                            "Non date da mangiare ai troll"
                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                            • Hai dei dati a supporto di queste ottime possibilità?

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                              • Ciao Piolos,
                                la grandissima parte dei casi considerati in letteratura riguarda il Deuterio ed il Palladio (o qualche altro metallo come il Titanio). l'attenzione verso l'idrogeno ed altri elementi in fase gassosa è relativamente recente, anche se in effetti le trasmutazioni sono state notate inizialmente in ambiente elettrolitico, quindi in presenza di elementi quali H e W (Mizuno et al.). Sulla possibilità di reazione tra elementi più pesanti ci sono pochissimi lavori: uno di questi è relativamente famoso e descrive la produzione di Fe a partire da C e gas presenti in aria (Oshawa), altri coinvolgono metalli alkalini e ossigeno. Purtroppo essendo lavori un pò "atipici" rispetto agli altri, soffrono un pò di mancate repliche (nel senso che non sono state fatte, non che non sono riuscite). Poi ci sarebbe tutto il filone delle trasmutazioni biologiche di Kervran, che ipotizza proprio reazioni tra elementi di peso medio, ma che non è facilmente confrontabile per questioni metodologiche...

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                                • Mi e` venuto in mente un possibile "catalizzatore", seguendo il filo delle emissioni alfa, piu` una sensazione che un ragionamento.
                                  Il Torio e` un materiale debolmente radioattivo (saltate la prima riga di wikipedia che dice il contrario, ha un dimezzamento di miliardi di anni), che spesso si usa nelle leghe per le punte usate nella saldatura TIG, per renderle altofondenti e limitarne l'usura. Una volta veniva anche usato nelle reticelle delle lampade a gas, per aumentare la temperatura di colore della luce prodotta. Non ho dati in mano, ma immagino che. come in tutti i materiali radioattivi naturali, ci sia un aumento della radioattivita` con l'aumento della temperatura. Se allora noi usassimo una reticella o un tubetto di Torio intorno alla resistenza centrale dell'e-cat, avremmo che, accendendo la resistenza, l'emissione alfa aumentera` con la temperatura fino, sperabilmente, ad interagire con i materiali circostanti, Ni e H. Non solo, con l'emissione alfa, il Torio si trasmuta in Radio(228), che pero` avrebbe un dimezzamento di 5 anni. Non sono andato tanto avanti, qui c'e` sicuramente qualcuno piu` esperto di me, ma l'dea e` che in quella particolare situazione il Torio non decada in Radio ma in Radon, e si possa formare un picco di emissioni alfa dopo un certo intervallo di tempo . Questo, oltretutto, spiegherebbe perche` in alcuni casi il reattore si e` rifiutato si spegnersi: la temperatura nella zona circostante il Torio rimaneva comunque elevata anche dopo aver spento la resistenza. E spiegherebbe anche perche` la radioattivita` generata sparirebbe al massimo in qualche giorno, posto ovviamente che tutta la catena di decadimento del Torio vada rapidamente a finire in prodotti stabili o a lungo dimezzamento. E data la comunque bassa percentuale di trasmutazioni, scoprire anche questi prodotti sara` difficile anche disponendo del supposto innesco. Nella massa dei materiali trasmutati poi saranno presenti in tracce di ancor piu` difficile rilevazione. Per di piu`, come ben sapete, sembra che queste reazioni nucleari atipiche (v. cavitazione) distruggano le ceneri nucleari, e con esse le prove dell'avvenuta reazione. Ovviamente non ho la minima idea se delle particelle alfa possano innescare il fenomeno che tanto cerchiamo di riprodurre.
                                  Ultima modifica di bwana; 20-03-2012, 10:29.

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                                  • Bwana, l'ipotesi del torio era stata fatta già dopo la prima dimostrazione dello scorso gennaio, però non ha avuto molto seguito... Del resto non è vero che l'emissione alfa (o di qualsiasi altro genere) aumenta con la temperatura, anzi l'invarianza dei fenomeni nucleari rispetto all'ambiente chimico-fisico in cui si trovano è proprio uno dei capisaldi della fisica nucleare classica... (che è in totale contraddizione con quello che avviene nelle reazioni LENR)...

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                                    • Hai ragione Vettore, me ne sono accorto da un po' e stavo per correggere le castronate e scusarmi con voi tutti, evidentemente sto dando un po' di numeri...la dipendenza dalla temperatura che ricordavo io era quella della reattivita` in una fissione normale e dipendeva dalla variazione con la temperatura dell'energia dei neutroni di fissione, che qui non c'entrano una mazza.

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                                      • Ho avuto modo di leggere l'articolo citato qualche giorno fa a proposito della dissociazione dell'idrogeno tramite scariche elettriche. Negli esperimenti vengono utilizzate scariche da 12kV con energia di frazioni di Joule ripetute con una frequenza di 100 Hz in atemosfera di H a pressione atmosferica. La conclusione è che questo metodo risulta molto efficiente (oltre il 40% dell'energia immessa produce idrogeno monoatomico), e che l'idrogeno atomico è molto più stabile del previsto, riuscendo a muoversi per parecchi centimetri senza ricombinarsi!
                                        Quindi se cerchiamo idrogeno atomico, mi sembra che questo sia un ottimo metodo, anche semplice da realizzare (basta una bobina di ignizione di automobile). Nell'articolo si conferma anche che si può ottenere idrogeno atomico con un filamento incandescente (1700-2000K), anche se risulta meno efficiente e più difficile da gestire...

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                                        • hyzone

                                          Se può interessarvi posto un articolo su cosa può formarsi con scariche o raggi in atmosfera di idrogeno:
                                          Hyzone

                                          + Author Affiliations
                                          • Department of Physics, AlbaNova, Stockholm University106 91 Stockholm, Sweden


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                                          Abstract

                                          I discuss in this short paper the origin of the name ‘hyzone’ given to the molecules and H3, and how this name was forgotten, never to appear again in the scientific literature.
                                          The ion was discovered by Thomson (1911) using mass spectrometry. The history of has been described in detail by Oka (1983). However, one aspect of was excluded in this historical account, namely its name, or to be more precise, the name for H3.
                                          Wendt & Landauer (1920), at the Kent Chemical Laboratory of the University of Chicago, performed a series of experiments, where they modified hydrogen using gaseous ionization. Different means were used to cause ionization, such as irradiation by ?-rays and electrical discharge, and they ascribed the properties of the modified hydrogen gas to the existence of H3. In analogy with the name for O3, ozone, they proposed H3 to be called hyzone.
                                          Hyzone is not a name that made its way into the scientific literature; on the contrary, it was almost completely forgotten. A search in the scientific literature reveals three articles in which the name ‘hyzone’ appears. These articles are very different and were all published within a decade after the one by Wendt & Landauer (1920). Interestingly, the first two articles have clear commercial and industrial aspects. In the first article, an anonymous author speculates whether hyzone could become as important as ozone for technical applications (Anonymous 1921). The author points out that ozone made a chemical ‘career’ from initially being a peculiar odour to becoming a very important industrial chemical and speculates that maybe H3 can make a similar career. In the second article, Aykroyd (1922) discusses a topical issue, namely the fear of the exhaustion of the present (i.e. in 1922) liquid oil supplies and advocates a more scientific approach to refining oil. He notes in passing that hyzone may play a role in the extraction of oil from shale. In the third article, Schwarz & Royen (1931) report on an attempt to reproduce the findings of Wendt & Landauer (1920); they fail and conclude that they have found evidence against the existence of hyzone (‘Hyzons’ in German). The first spectroscopic observation of H3 came almost a half-century later, when Herzberg (1979) used a hollow cathode discharge to produce an emission spectrum of H3. At that time, the name hyzone was long forgotten.
                                          I do not propose the revival of the name hyzone. Some names are used for a while and then they disappear. The conducting layers of the atmosphere are called the F- and E-layers, and not by their old names, the Heaviside and Appleton layers. Hence, it is best for ‘hyzone’ to join the cats up in the Heaviside layer.
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                                          Footnotes

                                          • One contribution of 26 to a Discussion Meeting Issue ‘Physics, chemistry and astronomy of H3+’.
                                          • © 2006 The Royal Society

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                                          • ECAT.com - The Official Website of Andrea Rossi's Energy Catalyzer, E-Cat - ECAT

                                            Bello non l'avevo ancora visto il sito ufficiale dell' e-cat la cosa interessante è il tempo di consegna del modello da 1MW di 4 mesi vuol dire che è già in vendita?

                                            Sto continuando le prove di caricamento della reticella di nichel, in effetti in elettrolisi si caricano bene e abbastanza velocemente, fino al punto critico dove inizia la fusione, in ambiente gassoso invece ho qualche problemino, per adesso ho fatto solo un paio di prove devo ancora capire come precaricare la reticella.

                                            Un'altra considerazione, Quando si innesca la reazione vengono emesse della forti EM che la spengono. Nel senso che bisogna aspettare che si ricarichi il reticolo per avere un'altro impulso, credo che sia per quello che barrette, fili e strutture solide grandi di questo tipo, alla fine non vadano bene, e l'unica soluzione siano le polveri più o meno fini, e i granelli tenuti a una certa distanza fra di loro.

                                            Ciao.
                                            Ultima modifica di GabriChan; 25-03-2012, 13:15.
                                            "Non date da mangiare ai troll"
                                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                            • Non so se il mio ultimo post e` stato spostato dai moderatori oppure non mi sono accorto io di averlo postato nella stanza sbagliata, comunque facevo delle traduzioni sul sito citato da Gabri circa la disponibilita` dell'ECAT a breve.
                                              Ritengo comunque utile postare in questa stanza la notizia, nella quale sono incappato, che Rossi sta cercando aiuto dalla comunita` internazionale per ingegnerizzare la versione home. Se vi interessa, guardate qui:
                                              OS:Cold Fusion E-Cat Case Design Competition - PESWiki
                                              Ciao a tutti

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                                              • OOps! La lettura della pagina che ho teste` segnalato mi ha fatto poi andare a cercare la definizione di aerogel.
                                                Leggendola, mi e` sembrato che una simile struttura, se realizzata con Nichel, fosse l'equivalente meglio disposto del Nichel Raney.
                                                Ho detto un'altra cavolata? Puo` essere un'idea percorribile?
                                                Un'altra cosa appena trovata: webinar al CERN sulla fusione fredda 2 giorni fa:
                                                http://coldfusionnow.org/?p=15307
                                                Ultima modifica di bwana; 26-03-2012, 14:03.

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                                                • Ciao riporto qui una domanda che mi assilla da un po di tempo

                                                  se sparo un PROTONE contro un atomo pesante cosa succede?

                                                  Mi piacerebbe che chi ne sa più di me desse il suo contributo alla soluzione del quesito.
                                                  Personalmente credo che sia una possibile soluzione alla domanda; come funziona e-cat.
                                                  "Non date da mangiare ai troll"
                                                  http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                  • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                                    Ciao riporto qui una domanda che mi assilla da un po di tempo

                                                    se sparo un PROTONE contro un atomo pesante cosa succede?
                                                    La spallazione. Viene usata per produrre neutroni.

                                                    Spallation - Wikipedia, the free encyclopedia

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                                                    • Ciao Endy, interessante la risposta, ma andiamo per gradi li viene considerato solo lo scontro distruttivo con il protone a grande energia, ma se questo ne ha di meno?
                                                      Ultima modifica di GabriChan; 27-03-2012, 16:08.
                                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                      • Continuo la divagazione....
                                                        Dustfusion Part1 - YouTube
                                                        il filmato è molto interessante, sarebbe importante provare a mettere in un'ampolla dell'idrogeno e della polvere di nichel il tutto nel forno a microonde, se si forma il plasma e del rame siamo sulla buona strada.
                                                        ciao.
                                                        "Non date da mangiare ai troll"
                                                        http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                        • Interessantissimo ed insospettato e` pure il rimando a ferrocarbon.it di uno dei post relativi.

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                                                          • Ciao oggi prima di pranzo ho fatto una prova, e funziona proprio così si forma del materiale che viene attratto dalla calamita, che prima non c'èra e mi ha fuso la provetta in pires....
                                                            se è ferro si ha avuto una fusione di 3C126 + O168 ==> Fe5426 davvero molto interessante, che rossi abbia messo un magnetron nell'e-cat?
                                                            Ultima modifica di GabriChan; 28-03-2012, 19:37.
                                                            "Non date da mangiare ai troll"
                                                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                            • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                                              Ciao oggi prima di pranzo ho fatto una prova, e funziona proprio così si forma del materiale che viene attratto dalla calamita, che prima non c'èra e mi ha fuso la provetta in pires....
                                                              se è ferro si ha avuto una fusione di 3C66 + O88 ==> Fe2626 ... che rossi abbia messo un magnetron nell'e-cat?

                                                              L'esperienza che riferisci è molto bella ed interessante.
                                                              Si, sarebbe da provare con la polvere di Nickel e l'Idrogeno, magari all'interno di un contenitore in vetro al quarzo, ho paura che diventi pericoloso nel forno a microonde senza fare il vuoto d'aria.
                                                              Complimenti GabriChan!
                                                              La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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