Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno - EnergeticAmbiente.it

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Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno

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  • Ciao Val
    Allora premesso che tra un motore e l'altro può esserci differenza, anche notevole. per quello che ho misurato si può arrivare a 1 millibar di pressione, se ci sono problemi o il contenitore da svuotare è grande per quello che ho visto io si va comunque sotto i 10 millibar.
    Non ho capito quanto sia grosso il condensatore, ma la mia impressione è che più è grosso (o grossi se in parallelo) e più rapidamente viene scaricato meglio è.
    Sull'alimentazione impulsiva piuttosto che continua ci sono forti sospetti che sia così
    Ciao
    Ultima modifica di Camillo; 20-10-2012, 18:47.
    Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
    Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
    http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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    • Ciao, Val, il progetto è interessante, ma credo che i punti da risolvere siano parecchi, il primo credo sia verificare che il sistema termoionico funzioni, ovvero verificare che ci sia il passaggio di cariche tra il filo incandescente e la reticella di nichel dopo aver fatto il vuoto.
      Il secondo è come far assorbire l'idrogeno al nichel, e come controllarne la percentuale.
      Il terzo è come verificare se c'è un eccesso di temperatura e come misurarlo, e credo già riuscire a dare una risposta a queste domande sia un ottimo risultato.
      "Non date da mangiare ai troll"
      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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      • Ciao gabrichan mi rivolgo a te ma e sottinteso che chiunque ha suggerimenti idee consigli sono ben accettati.
        Tornando a noi la notte ha portato consigli:
        Il vuoto è un faso problema ,serve esclusivamente per toglire aria all'nterno del bussolotto ed evitare che si formi una miscela esplosivaa ossigeno e idrogeno ,alla prima scarica elettrica.


        i punti da risolvere siano parecchi, il primo credo sia verificare che il sistema termoionico funzioni, ovvero verificare che ci sia il passaggio di cariche tra il filo incandescente e la reticella di nichel dopo aver fatto il vuoto.

        Esatto ,risolto il problema del vuoto ,è evidente che ci sono tre variabili da controllare ,distanza anodo catodo,ma 1cm mi sembra ragionevole ,emissione di elettroni liberi da parte del filamento al fine di creare una certa ionizzazione del gas ,qui vado ad occhio nel vero senso della parola ,alimentato a 12 V.il filamento emana un bel colore rosso ciliegia,quindi non rimane che la tensione 300V.probabilmente insufficiente per creare l'innesco e relativa creazione di un arco elettrico.
        Quanto prima mi procuro una lampada da 100W a basso consumo energetico,la smonto,i fili che vanno al tubo al neon li stacco e li porto all'anodo e catodo del bussolotto, i fili della 220V.li mando al generatore dei 300V. impusati e infine tolgo il condensatore elettrolitico che si trova subito dopo il ponte di diodi al fine di non deformare l'impulso proveniente dal generatore.

        Il secondo è come far assorbire l'idrogeno al nichel, e come controllarne la percentuale.

        Qui serve la competenza di un fisico (da quello che ho imparato leggendo sul questo forum ci sono le codizione affinche il nichel assorba idrogeno monoatomico in modo automatico , attraverso un arco elettrico.

        Il terzo è come verificare se c'è un eccesso di temperatura e come misurarlo, e credo già riuscire a dare una risposta a queste domande sia un ottimo risultato.

        All'interno del bussolotto sul dissipatore vicino al crogiuolo vi sono due sonde uno per la misura delle temperatura e una per catturare eventuali segnali elettromagnetici e che và al misuratore di spettro 100Khz- 22Ghz.

        La sonda della temperatura và ad un termosrato digitale da caldaia ,è programmato affinchè a 110 gradi stacchi il filamento e inibisca il generatore impulsato, poi non c'è altro che aspettare se ci sarà calore in eccesso dovuto a una reazione e la temperatura sale a 150 gradi (nel crogiuolo la temperatura del nichel sicuramente sarà più alta e quindi emettera elettroni liberi ,interverrà il circuito che scambia le polarizzazioni anodo placca e si spera che la reazione cessi.

        Ciao a presto

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        • C.O.A

          esperimenti interessanti
          COA

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          • Reattore termoionico

            reattore termoionico
            Dopo due giorni di ricerche per fare circolare corrente nel diodo ho trovato l'inghippo,mi ero dimenticato di togliere un magnetino nel crogiuolo che avevo utilizzato provvisoriamente per tenere unita il
            nichel,in pratica gli elettroni emessi dal filamento venivano deviati lontano dal crogiuolo non permettendo di fare
            circolare corrente.
            Senza magnete ho ottenuto circolazione di corrente anche con vuoto moderato dato dal compressore del frigo.
            Ho fatto 5-6 cicli di degasatura con solo la resistenza accesa,poi ho ottenuto di nuovo il vuoto spinto,e in depressione il bussolotto ha assorbito mezzo litro di idrogeno a pressione atmosferica.
            All'accensione del filamento un botto e deformazione del fondo del barilotto,come da foto.
            Sapete spiegarmi che errore ho commesso.
            File allegati
            Ultima modifica di valbarval; 24-10-2012, 18:18.

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            • Ciao Val, bello l'impianto e bella l'idea di usare dei fogli di vetroresina ramati per circuiti stampati per avere la conduzione dei segnali e della potenza, complimenti
              L'esplosione potrebbe essere stata data al fatto che ci fosse ancora un po di ossigeno nel reattore, o che ce ne fosse nell'idrogeno immesso, questo come lo generi?
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              • Viste le tempistiche (corrente --> botto) Trovo molto più probabile il pensiero di GabriChan, ma da non sottovalutare anche il fatto che l'ossido rameico in presenza di riducenti (idrogeno) e calore si trasforma in rame metallico più ossigeno.
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                • Caro valbarval,ti ammiro per la tua sagacia nel ripetere quell'isperimento,ma trovo che i mezzi che ai usato,non siano idonei ad avere risultati Innanzi tutto,il contenitore deve essere almeno di acciaio inox,di un certo spessore per resistere alle alte pressioni,con camera esterna di raffreddamento.Poi devi una prima volta ,degasare tutti i materiali che usi al suo interno,in un forno ad una certa temperatura,che superi i 100 C°.Poi devi introdurli nel contenitore ed immettere azoto per un lavaggio,facendolo anche uscire.Dopo fare il vuoto spinto (e quì ci vorrebbe una pompa molecolare multiturbina)una volta fatto il vuoto, immettere l'idrogeno almeno a 20 Bar. A questo punto puoi iniziare l'esperimento.Comunque non intendo scoraggiarti,prosegui come la pensi tu.

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                  • Reattore termoionico

                    Grazie per le info che mi avete dato.

                    x gabrichan
                    l'idrogeno l'ho creato per elettrolisi con due campane separete una per idrogeno e l'altra per l'ossigeno.
                    metodo utilizzato:
                    Ho riempito una bottiglia d'acqua l'ho immersa in verticale in una bacinella d'acqua e ho inserito il tubo proveniente dalla campana dell'idrogeno all'interno della bottiglia,piano piano le bollicine hanno svuotato l'acqua quindi ho chiuso il tutto,solo in questa fase può essere entrata aria.

                    x lupino l'ossido rameico in presenza di riducenti (idrogeno) e calore si trasforma in rame metallico più ossigeno.
                    Se pitturo con vernice acrilica tutte le parti in rame viste le basse temperature e bassa pressione in gioco si elimina la formazione di ossigeno? o è meglio ricoprire
                    con silicone termico ?

                    x giopi-areand
                    Preso nota metodo di degasare , per quanto riguarda il contenitore ammetto che il tutto è molto spartano e che puo far sorridere ma il mio scopo è di verificare
                    se c'è un aumento di calore anomalo attorno ai 150 gradi e con bassa pressione e quindi il tutto è stato assemblato per tale scopo.

                    Ora prima di ripartire mi dovrei chiarire una cosa con voi,l'idrogeno dentro a un contenitore assolutamente privo di ossigeno può detonare se questo contenitore viene portato a 600 gradi? in pratica l'idrogeno ha un punto di calore che può autodetonare ? e c'e un modo per evitarlo ?
                    l'idrogeno monoatomico e immune dal detonare ?

                    A sentire Rossi con H-cat è arrivato a 1000 gradi senza nessun problema ?
                    Ultima modifica di valbarval; 27-10-2012, 12:38.

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                    • L'idrogeno ma, più in generale, qualsiasi combustibile, senza comburente non può "detonare" o, meglio, chimicamente parlando, non può ossidarsi.
                      Se la vernice di cui parli è in grado di resistere alle temperature (150 gradi?) che ipotizzi di ottenere nel reattore và benissimo..... non ti fissare però sul CuO -> Cu + O, la mia era solo un ipotesi; perché la reazione avvenga non basta il riducente ma servono anche alte temperature.
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                      • Ciao Val, una piccola percentuale di ossigeno c'è sempre nell'acqua (se no i pesci non vivrebbero) e quindi anche nell'idrogeno che crei per via elettrolitica, il problema è che non credo che il vuoto che riesci ad ottenere sia vuoto vero e quindi una percentuale di ossigeno rimane sempre nell'aria che residua, l'unico suggerimento che ti posso dare è immettere il gas molto lentamente e con la resistenza accesa in modo che la reazione sia lenta e quindi innocua.

                        Se l'idrogeno non entra a contatto in nessun modo con l'ossigeno non c'è nessuna reazione, anche a temperature molto alte, al limite potrebbe interagire con i vari metalli per generare degli idruri, Rossi, usa appunto degli idruri o una "molecola" che rilascia idrogeno superata una certa temperatura e poi lo riassorbe al di sotto di questa.

                        Comunque fai molta attenzione devi considerare l'idrogeno come benzina o alcol, e quindi occhio a maneggiarlo.
                        "Non date da mangiare ai troll"
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                        • Promoters assorbimento H2 nel Nichel

                          Salve, sono un nuovo iscritto al Gruppo.
                          Faccio riferimento in particolare a alcuni interventi di Piolos
                          Ho in corso sperimentazioni su di un reattore tipo nichel – idrogeno con risultati concreti per ora scarsi anche se i tentativi fatti sono stati utili per chiarire alcuni aspetti che qui sintetizzo:
                          1. Soglia di temperatura. Le relazioni disponibili riportano che a 60-70°C dell'acqua di raffreddamento si innescano emissioni termiche anomale , con una potenza imposta di ca 300 W. L'integrale di conducibilità del complesso cilindrico parete-reattore , nichel fa stimare una temperatura interna max (con una assunzione conservativa della conducibilità della polvere di Ni pari a 30% di quella del metallo) di circa 250-300 °C (i test da me effettuati confermano questo calcolo). Dai report su Rossi-Focardi non emergono dati certi diretti.

                          2. Si possono fare alcune congetture sui fenomeni innescati dalla temperatura:
                          a) che avvengano modifiche nella struttura cristallina del Ni; ciò interesserebbe l'H già penetrato nel cristallo in fase beta (ad es. per superamento della T di Curie), con conseguente incremento della sezione d'urto macroscopica delle interazioni H-H o H-Ni; (v. a supporto osservazioni astrofisiche - Raiola).
                          In tal caso catalizzatori potrebbero agire sullo stato cristallino (ad es. temperatura di Curie).
                          b) che ad una temperatura soglia possa cambiare qualcosa nel meccanismo di assorbimento dell'H da parte del Nichel (da fase alfa a beta); una variante a tale ipotesi è che la temperatura agisca sul deadsobimento di H da parte di idruri eventualmente contenuti nella miscela (che agirebbero da catalizzatori).
                          L'idea è che all'interfaccia grano di nichel-grano MgH2 (ionico stabile) possa avvenire una cessione di idrogeno atomico immediatamente assimilabile dal nichel per diffusione in forma interstiziale.
                          Altri processi non sembrano probabili.
                          In proposito mi hanno molto colpito gli interventi di piolos del nov. 2011, che ho recentemente letto, circa una piastrina contenente polvere di nichel e idruri sinterizzati.
                          (è proprio quello che noi abbiamo intenzione di sperimentare con idruro di magnesio e/o idruri AB5 aventi basse temperature di decomposizione) .

                          Come piolos aveva sottolineato nell'intervento citato, l'atmosfera di H2 a 15 bar potrebbe avere la funzione di impedire il pullback di H da parte del nichel il cui idruro è instabile.
                          Una domanda a Piolos: la sinterizzazione della piastrina come può non aver provocato il deadsorbimento di H da parte degli idruri mescolati al Ni?
                          Avete idee in proposito a quanto descritto?
                          Saluti
                          >>
                          >>

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                          • Ciao Val,
                            Come avrai visto io ho fatto riempimenti di Idrogeno decine di volte, sia in piccoli recipienti da 300cc sia nella campana da 3000 cc.
                            All'inizio anch'io lo facevo elettroliticamente in tal caso l'idrogeno contiene un po' di umidità comunque va bene e a me non ha mai dato problemi.
                            Ora uso la bombola (molto costosa soprattutto il riduttore).
                            Quando ho usato per la prima volta la campana di vetro da 3000 cc sono stato MOLTO attento nelle prime accensioni. Mi ero premunito riparandomi distante.
                            Non ho mai avuto problemi, ma ti assicuro che sono sempre MOLTO prudente, anche adesso.

                            Io però ho due sensori di pressione elettronici collegati all'interno uno per il vuoto spinto, l'altro per il vuoto normale 1 mb
                            Se non hai il controllo della pressione non puoi sapere se è entrato ossigeno. Guarda che i problemi li ho avuto proprio lì nelle perdite microscopiche. Io lasciavo il vuoto per giorni in modo da controllare che non ci fossero microperdite. Purtroppo ne ho trovarte. Con il vuoto spinto 0,01 te ne accorgi più facilmente. Ovviamente se fai vuoto spinto dopo giorni un po' si perde c'è il degasamento delle pareti e quant'altro contenuto. Con il vuoto spinto ti accorgi di quanto sia difficile mantenerlo proprio perchè il degasamento dei materiali è notevole, sorprendente almeno per me.

                            Quindi attendi un bel po' di giorni e controlla che ci sia tenuta prima di reimmettere idrogeno.
                            Poi inizialmente stai a 300 mb così corri meno rischi Piantelli lavorava a quelle depressioni lì.
                            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                            Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                            http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                            • Reattore termoionico

                              Stralcio della teoria di RNBE ,questo è l'indirizzo
                              http://rnbe.blogspot.it/2012/02/teor...eare-ni-h.html

                              Credo ora di dover fare una riflessione sul discorso catalizzatore, elemento determinate del processo, in grado di favorirlo e soprattutto potenziarlo.
                              Da quanto sopra esposto scaturisce la convinzione che sia necessario disporre di moltissimi elettroni liberi nelle bande di valenza del Nichel per favorire la formazione degli ioni H-.
                              L'idea base potrebbe essere quella di cercare di incrementare la quantità di elettroni liberi addizionandone al metallo e cioè depositarne sulla superficie del Nichel ad esempio attraverso l'effetto termoionico.
                              L'esempio più semplice potrebbe proprio essere costituito da un filamento (per esempio di Tungsteno) riscaldato dal passaggio di corrente elettrica e posizionato in prossimità del metallo, filamento che emettendo elettroni (nuvola elettronica), provvederebbe ad "inondare" continuamente la superficie del Nichel di cariche negative libere per tutta la durata del processo.
                              Il convogliamento del flusso di cariche, gli elettroni, sulla superficie del metallo avviene imponendo un campo elettromagnetico sul sistema Metallo-Tungsteno, cioè applicando una differenza di potenziale (generatore di tensione DC od impulsiva) con le polarità opportune in modo da favorire lo spostamento delle cariche elettriche negative emesse dal


                              Catodo di Tungsteno verso la superficie del Nichel avente la polarità di Anodo.Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   diodo_gas.JPG 
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Dimensione: 119.4 KB 
ID: 1933810

                              Dopo diverse prove sono riuscito ad ottenere il vuoto sufficiente per far circolare
                              corrente tra anodo e catodo (100mA con 600V),purtroppo ,vuoi per il
                              degasamento dei materiali interni o per nanoperdite ,ho una decine di ore per
                              esegure dei test.
                              1 Test
                              Ho inserito idrogeno in quantità tale da ridurre la corrente circolante da 100mA
                              a 80mA.
                              Dal circuito stampato dove ho tolto il rame per i passanti per le connessioni
                              interne si intravede all'interno del bussolotto un bel bagliore rossastro tipico
                              dell'innesco dell'idrogeno.
                              Purtroppo la temperatura del grogiulo (Anodo) con all'interno il mix di polvere di
                              nichel è bassa (La potenza del filamento (catodo) più la corrente anodica non
                              sono in grado di portare il grogiuolo a non più di 60 gradi ).
                              Nei prossimi giorni proverò con una pistola ad aria calda a scaldare il bussolotto
                              dall'esterno per vedere se c'e qualche inizio di reazione ,vi terrò informati.
                              Ultima modifica di valbarval; 29-12-2012, 18:11.

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                              • Reattore termoionico

                                Salve ,durante le prove è successo qualcosa di anomalo come vedesi nella foto, purtroppo non ero presente in quel momento ,al mio ritorno ho visto che non circolava corrente,malgrado che tutta la parte elettronica funzionava regolarmente quindi non è stato un corto circuito.(l'alimentatore sarebbe andato in blocco)



                                Una volta aperto il bussolotto ho visto metà del mix di polvere del crogiuolo sparse sul fondo e una fusione importante del catodo,in origine terminava con una punta ora e presente una pallina di materiale fuso di circa 3mm,inoltre un torroide che rivelava la presenza di campo elettromagnetico distante dal crogiuolo e completamente isolato da tutta la parte elettrica ,risulta carbonizzato.



                                Inoltre ho trovato nel mix di polvere un grumo di nichel fuso.

                                Cosa ne pensate?



                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   P1040436.jpg 
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ID: 1933920
                                Ultima modifica di valbarval; 04-01-2013, 16:09.

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                                • COA
                                  Ho letto questa tabella dal sito COA

                                  Considerando che il bollitore è di 200 litri nell'ultima ora questo dispositivo avrebbe un cop di circa 6 o ho sbagliato i calcoli.Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   coa_cop6.JPG 
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ID: 1934111

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                                  • Old test, alcuni dati

                                    Ciao a tutti... Inserisco in allegato una sintetica relazione accompagnata da un grafico per illustrare i dati ricavati da un test su un sistema Ni-H (solido gas). Piolos
                                    File allegati

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