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Fusione fredda nel vortice

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  • Fusione fredda nel vortice

    Ciao,

    Finalmente dopo vari insuccessi abbiamo (io e teslacoil) terminato la cella per la fusione fredda sotto pressione con vortice: la cella è costruita il policarbonato tornito resiste fino a 110 gradi continui.
    L'agitatore magnetico è formato da un motore preso dall'elettroventola di un Fiat ducato con incollate sopra 2 calamite al neodemio piuttosto grosse.

    Qui ci sono le foto ed un video della prima prova di accensione senza nessuna misurazione della potenza, la cella è alimentata a 220 volt rettificati e filtrati, la pressioe è di 1 bar relativo, il motore è alimentato a 6 volt (1/4 della potenza), l'anodo è in lastra di acciaio inox e il catodo in tugsteno.
    La fusione è silenziosa, l'unoco rumore generato dal motore e dalle 3 palline in acciaio inox che girano all'interno della cella.

    http://www.altatensione.takeaway.mine.nu:8...ice/pressionev/


    Le foto spiegano molto meglio delle parole come è formata al cella!

    Domenica (domani c'è la fiera ) inizieremo le sperimentazioni.

  • #2
    Ciao,

    Abbiamo fatto qualche prova: i rendimenti sono simili alla cella sotto pressione, il catodo si colora di nero-blu scuro, senza il copricatodo è molto critica la posizione del catodo (con l'elettrodo da 3,2mm è facile superare i 20 ampere...).

    Inizialmente le prove sono state eseguite normalmente misurando l'aumento di temperatura della soluzione (una soluzione satura di bicarbonato di sodio e acqua di rubinetto) e la quantità di acqua evaporata; poi abbiamo realizzato uno scabiatore di calore con del tubo di rame per trasferire il calore che fuoriesce dalla cella (tramite il tubo di sfiato) ad in recipiente di acqua in PE (filtro per acqua potabile), dopo che la cella ha raggiunto la temperatura colleghiamo il tubo di sfiato allo scambiatore e conteggiamo l' energia immessa.

    In tutte le prove viene pompata aria tramite un compressore da frigorifero, il motore dell'agitatore è alimentato a circa 6v (alla fine abbiamo usato un' alimentastore regolabile), la tensione di alimetazione è 230v, la pressione è 0.5 bar relativi e gli scatti del contatore sono 10.
    L'acqua è stata pesata senza effettuare travasi dopo la pesatura.

    questi sono i risultati:

    Tin.........Tfin.........Quan.H2O.......H2Oevap.
    26.8.......70.8.......320....................-5
    26.7.......65...........320...................-6.5
    26.7.......75.4.......320...................-2
    28.6.......78.6.......320...................-3
    35.3.......82.1.......320...................-3
    33.3.......80.4.......320...................-4
    31.5.......75.2.......320...................-3
    31.6.......75...........320...................-3



    con scambiatore di calore:

    30 scatti, 923 grammi di acqua nel contenitore dello scambiatore,
    Tiniziale 23 T finale 57.6, abbiamo misurato 10 grammi evaporati (x Fabio: il solenoide in rame è stato tolto dal contenitore dopo aver pesato il contenitore +acqua, quindi non abbiamo tolto acqua non conteggialta). All'uscita dello scambiatore usciva vapore ed il tubo era più caldo dell'acqua che lo conteneva, quinti non siamo riusciti a conteggiare tutto il calore generato.

    La cella funziona bene, il plasma è stabile, silenzioso, pochissime bolle anche a pressione atmosferica.


    Le prossime prove verranno effettuate con pressioni più alte utilizzando un catodo sferico al centro del vortice.

    Ecco le foto e 2 video:

    http://www.altatensione.takeaway.mine.nu:8...calorimetric a1/

    Edited by deltaHF - 5/6/2005, 22:24

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    • #3
      Veramente complimenti ragazzi! Un ottimo lavoro e vedo dal video anche molto ben organizzato.
      Sarebbe veramente interessante porre la vostra cella così configurata sotto l'esame degli apparati scientifici di quantum leap. Vedere ciò che accade in questo modo potrebbe svelare un pò di arcano e comunque chiarire le idee.
      O aprire nuovi dubbi!!

      Che dici quantum un incontro con teslacoil e delta si riesce a fare?

      Saluti a tutti e in particolare ai casertani... ci siamo quasi!!!
      Roy
      Essere realisti e fare l'impossibile

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      • #4
        Hola Delta!
        Hola All!

        CITAZIONE
        (x Fabio: il solenoide in rame è stato tolto dal contenitore dopo aver pesato il contenitore +acqua, quindi non abbiamo tolto acqua non conteggialta)


        Per la verita' hai prima pesato tutto, quindi hai estratto la serpentina di rame gocciolante ed
        infine hai effettuato una nuova pesatura.
        la prima pesatura e' influenzata in positivo dall' elettrolitocondensato rimasto all' interno della serpentina,
        la seconda pesatura e' invece influenzata in negativo dall' acqua rimasta aderente alla serpentina.

        Poi, secondo particolare importante:
        ti sei dimenticato di indicare il peso della serpentina dello scambiatore di calore!!!!!!
        sono quasi mezzo kilo di rame, e' chiaro che un po di calore lo ha assorbito pure lui per scaldarsi
        insieme all' acqua!!!!!!

        Infine.....
        come gia' scritto da DeltaHF, dal tubo di rame dello scambiatore uscivano vapori reflui ancora
        piu' caldi della temperatura dell' acqua, nonostante il recupero termico c'e' comunque sfuggita
        almeno meta' dell' energia!!!!


        In ogni caso si trattava di una prova preliminare che e' segno che un sacco di energia viene persa
        e che come tale dovrebbe essere comunque conteggiata nelle prove calorimetriche, altro che
        127% di rendimento.....siamo ben oltre tale valore!!!!!!!


        Preciso che uno "scatto" del contatore corrisponde sempre a 2,2periodico W/h


        Buona sperimentazione, e ripeto SPERIMENTAZIONE a tutti!!!!

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        • #5
          Ciao,
          per Tesacoil e DeltaHF:
          si e' visto benissimo che i vostri primi esperimenti con il vortice sono stati preliminari: dai vostri dati ho calcolato un rendimento massimo del 107%. Per non parlare poi quello con lo scambiatore di calore che non vi riporto perche' affetti da grossolani errori di misura. Comunque vi auguro di continuare su questa strada e di scoprire cose nuove.
          A proposito di sperimentazione, mi sono messo d'accordo con un amico di papa' per poter eseguire insieme degli esperimenti di trasmutazione elettrolitica. La cella sara' di metallo in maniera tale da poter assorbire anche onde elettromagnetiche visibili e per poter essere usata anche sotto pressione (si parla di arrivare anche a 30 bar). I catodi di tungsteno possono essere lavorate, quindi potremo sbizzarirci sulle possibili loro forme. Dovrete pazientare un bel po' prima di poter avere i primi risultati: cominceremo a lavorare dalla meta' di luglio in poi.
          Un saluto a tutti
          Francesco

          Edited by berlitz - 6/6/2005, 23:31

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          • #6
            Hola Berlitz!
            Hola All!


            Passi per gli errori di misura, siamo ancora in fase prettamente preliminare.

            Cosi' ad occhio pero' mi e' sembrato che NON ci siano differenze tra la cella
            statica e quella a vortice, anzi, forse quella a vortice rende pure
            qualcosina di meno!

            Il vantaggio della cella a vortice e' la facilita' di regolazione, con l' acqua
            in rotazione infatti e' possibile regolare la penetrazione dell' elettrodo
            all' interno dell' elettrolito, e' sufficiente aumentare o diminuire la velocita'
            del motore per alzare o abbassare il livello dell' elettrolito!


            Working in progress, ora sono proprio curioso di vedere cosa succede
            senza il flusso d' aria aggiuntivo del compressore con la misura
            calorimetrica tradizionale e recupero di calore dai vapori caldi in
            contemporanea!

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            • #7
              Ciao,

              Nelle prove effettuate nella cella a pressione senza vortice (quella nel filtro per acqua) avevo fatto qualche prova senza copricatodo ed i rendimenti erano bassi (sono convinto che se il catodo è troppo in alto non riesce a trasferire tutta l'energia alla soluzione.

              Le prove con il vortice avevano un vortice largo 1 cm, quindi il catodo era o tropo immerso o troppo poco; oggi taglio un pezzetto di barretta di aciaio inox per fare un altro agitatore che creerà un vortice di 3-4 cm creando più spazio di lavoro.

              Ho paura che molta acqua che evaporava nella cella a pressione senza vortive sia acqua "frullata" (schizzi), gli aumenti di temperatuira fra le 2 celle sono molto simili (a parità di energia fornita) e l'aumento di temperatura sembra non essere legato alla quantità di acqua evaporata (mentre dovrebbe esserlo!).

              Nella cella a vortice il flusso di acqua vorticoso porta le bolle verso il basso e successivamente le riporta in alto: gli eventuali schizzi vengono riassorbiti dalla soluzione (se riesco ad allargare il vortice e lavorare più in basso, ora siamo piuttosto in alto, dovremmo limitare ulteriormnete l'evaporazione) inoltre lo sfiato dell'aria è 12 cm più alto rispetto alla soluzione.

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              • #8
                Ciao,

                Ho fatto altre prove mettendo un agitatore più grosso (il vortice ha il diametro maggiore di prima) ed il catodo che sfiora la superfice dell'acqua al centro del vortice(è immerso in obliquo) : i rendimenti sono peggiorati ulteriormente! (ho fatto una prova a 2 bar ed è peggio che a mezzo bar)
                Sembra che troppa circolazione d'acqua non vada bene.

                Addirittura per i primi 2 giri del contatore la reazione non avviene (nonostante la tensione sia 220 v rettificati e filtrati dall'inizio delle prove alla fine), poi inizia a "lampeggiare" ed al terzo giro si accende completamente.

                Mi tocca ritornare ad usare i copricatodi: avrei dovuto continuare gli esperimenti sotto pressione aumentando la turbolenza lentamente (nelle varie prove) fino a trovare il massimo rendimento.

                Ho notato che il catodo usato nelle prove di oggi presenta dei cristalli strani: sulla punta (nel lato non a contatto con la soluzione) il tugsteno si è ricristasllizzato; il lato a contatto con la soluzione presenta fusioni (crateri) mentre l'altro lato ha dei cristalli neri maggiormente concentrati sulla punta, ma visibili al microscopio anche più in alto. I solchi sono su entrambi i lati.

                A questo indirizzo ci sono le foto del catodo da 3.2 mm nero:
                http://www.altatensione.takeaway.mine.nu:8...trica1/catodoo/

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                • #9
                  QUOTE (deltaHF @ 3/6/2005, 20:06)
                  Ciao,

                  Finalmente dopo vari insuccessi abbiamo (io e teslacoil) terminato la cella per la fusione fredda sotto pressione con vortice: la cella è costruita il policarbonato tornito resiste fino a 110 gradi continui.
                  L'agitatore magnetico è formato da un motore preso dall'elettroventola di un Fiat ducato con incollate sopra 2 calamite al neodemio piuttosto grosse.

                  Qui ci sono le foto ed un video della prima prova di accensione senza nessuna misurazione della potenza, la cella è alimentata a 220 volt rettificati e filtrati, la pressioe è di 1 bar relativo, il motore è alimentato a 6 volt (1/4 della potenza), l'anodo è in lastra di acciaio inox e il catodo in tugsteno.
                  La fusione è silenziosa, l'unoco rumore generato dal motore e dalle 3 palline in acciaio inox che girano all'interno della cella.

                  http://www.altatensione.takeaway.mine.nu:8...ice/pressionev/


                  Le foto spiegano molto meglio delle parole come è formata al cella!

                  Domenica (domani c'è la fiera ) inizieremo le sperimentazioni.

                  cari amici progressisti veri,

                  per caso ho scoperto che salla fine dei “suggerimenti per la fusione fredda”
                  http://www.neutronstructure.org/fusione-fredda.htm
                  il prof. santilli ha aggiunto i links per due lavori in formato pdf, uno con 7 (sette) teoremi di ”inconsistenze catastrofiche” della relativita’ generale ed il secondo su una caterva anche di “inconsistenze catastrofiche” delle ipotesi dei neutrini e dei quarchi. mamma mia! mamma mia! che altra magliata mortale alla credibilita’ dei profs ortodossi! come fanno a chiacchierare ancora su queste cose cosi; inconsistenti quando si legge il danno diretto alla ricerca di nuove energie pulite? forse perche’ come si dici in americano “dishonest people have no share.” da queste implicazioni cosi’ serie per l’ambiente apisco meglio il motivo per cui il prof. santilli non ha proprio potuto usare un “linguaggio bellino”. penso che stiamo proprio vivendo una vera rivoluzione scientifica sotto al nostro naso, per chi la vede...
                  in bocca al lupo per le vostre ricerche

                  luca

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                  • #10
                    x Berlitz:

                    Se non vuoi aspettare puoi realizzare la fusione col metodo classico con cella aperta usando tutte le protezioini elettriche e fisiche appriopriate.

                    x progressistall:

                    Le prove le facciamo a "naso" senza basarci sulla meccanica quantistica...

                    Con tutte le batterie al piombo che abbiamo potremo alimentare un reattore adronico e misurare i rendimenti, però non sappiamo dove recuperare gli elettrodi!

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                    • #11
                      Ciao,

                      Nelle prove effettuate questa sera mi sono reso conto che l'aumento di pressione ed il vortice modificano di poco l'efficenza della reazione (modificando molto il modo in cui la reazione si accende e si mantiene)

                      Ho effettuato le prove con copricatodo a 0.5 e 2 bar di pressione con agitatore spento o a velocità bassa: nelle prove con agitatore spento ho ottenuto rendimenti molto più bassi rispetto alla cella realizzata con il filtro per acqua (dovrei calcolare il calore che disperde questa cella e la quantità di calore necessario a scaldare il recipiente, la cella pesa 560grammi ed il tappo di più)

                      Con il copricatodo la reazione è più luminosa (si vede il punto luminoso)

                      In tutte le prove la cella è alimentata a 220v rettificati e filtrati, la quantità di soluzione ( bicarbonato di sodio satura) è 300 grammi, gli scatti del contatore sono 10.
                      Siccome sono riuscito a mettere il copricatodo centrato l'elettrodo si è consumanto meno di 1 mm ed il copricatodo è intatto!

                      Queste sono i dati sperimentali:

                      Tin....Tfin....H2Oevap....BAR...Vagitatore
                      19.5..62.7..-5.....................0.5......0
                      20.3..68.8..-3.....................0.5......2v
                      20.8..69.7..-3.....................0.5......2.5v
                      20.7..68.8..-4.....................0.5......3v
                      21.3..69......-3.....................0.5......3v
                      20.6..69.5..-5.....................0.5.......2.5v
                      20.7..69.5..-4.....................0.5.......2v
                      20.7..64.5..-5.....................0.5.......0
                      20.7..62.2..-6.....................2...........0
                      20.7..70.8..-4.....................2...........2v
                      20.7..70.4..-4.....................2...........2.5v
                      20.1..69.8..-3.....................2...........3v

                      Edited by deltaHF - 9/6/2005, 22:43

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                      • #12
                        ma non bisogna scaldare l'elettrolito verso gli 80 gradi C prima di partire con l'alimentazione?

                        Commenta


                        • #13
                          Hola Andrea!
                          Hola All!

                          CITAZIONE
                          ma non bisogna scaldare l'elettrolito verso gli 80 gradi C prima di partire con l'alimentazione?



                          Tutto da stabilirsi questo, dalla prove che avevamo
                          fatto in precedenza sembrava di si ma........ una
                          manciata di prove con risultato positivo e tanti altri
                          parametri lasciati al caso NON possono confermare o
                          smentire proprio nulla, occorrera' analizzare un numero
                          di esperimenti maggiore prima di poterlo stabilire con
                          certezza quindi, meglio riprovare piu' volte con differenti
                          temperature iniziali per togliersi il dubbio.

                          Commenta


                          • #14
                            Hola Delta!
                            Hola All!


                            CITAZIONE
                            (dovrei calcolare il calore che disperde questa cella e la quantità di calore necessario a scaldare il recipiente, la cella pesa 560grammi ed il tappo di più)



                            Piu' che altro dovresti provare a riscaldare la soluzione
                            all' interno del vortice mediante una resistenza elettrica
                            facendogli dissipare la medesima potenza in un
                            intervallo di tempo il piu' possibile vicino alla durata
                            media delle prove

                            Dal confronto con la resistenza NON si scappa.

                            Commenta


                            • #15

                              Condivido perfettamente quello che hai detto Teslacoil. Ottimo, sono fiero di scambiare opinioni con te.
                              Scusami ma, dovevo dirlo.
                              Bravo, Ottimo

                              Commenta


                              • #16
                                Ciao,

                                Esiste l'unione delle menti!
                                Senza leggere gli ultimi messaggi ho eseguito le prove con le resistenze.

                                Le 3 prove (ho avuto poco tempo)sono state eseguite con 300 grammi di acqua demineralizzata, 10 scatti del contatore e la tensione di rete rettificata e filtrata (circa 300 volt continui).

                                Tin........Tfin............H2Oevap........resisten za................Press.......Vagita.
                                21.5.......60.2...........-4........................2*47ohm.................. .2bar............0
                                21.9.......69.6...........-4........................3*47ohm.................. .2bar............0
                                22.1.......73.7...........-2........................3*47ohm.................. .2bar............2.5volt

                                Per le prove ho usato 2 e 3 resistenze da 47 ohm 5w (erano attraversate da 7 e 5ampere circa nella prove!) ceramiche senza ceramica.

                                Dalle prove emerge che la cella ha una "massa termica" notevole (la prima prova ha dei rendimenti bassi perche la cella era a temperatura ambiente, nelle prove successive l'ho raffreddata con acqua corrente, prima di fornigli tensione, come se facessi la fusione però non è stato sufficente).

                                La prima prova ha avuto un rendimento inferiore anche alle prime prove effettuate in precedenza con la fusione.

                                Domani mattina farò altre prove facendo raffreddare completamente la cella.

                                xFabio: quando farai anche tu le prove a casa in settimana?

                                La cella in policarbonato sembra molto resistente: non si è minimamente danneggiata in tutte le prove eseguite!

                                Commenta


                                • #17
                                  Hola Delta!
                                  Hola All!

                                  CITAZIONE

                                  Esiste l'unione delle menti!
                                  Senza leggere gli ultimi messaggi ho eseguito le prove con le resistenze.



                                  C'e' poco da unire le menti.
                                  la prova calorimetrica con le banali resistenze era tra le prime prove da
                                  fare ( e che giustamente noi NON avevamo mai fatto! )


                                  CITAZIONE
                                  Le 3 prove (ho avuto poco tempo)sono state eseguite con 300 grammi di acqua demineralizzata, 10 scatti del contatore e la tensione di rete rettificata e filtrata (circa 300 volt continui)
                                  Per le prove ho usato 2 e 3 resistenze da 47 ohm 5w (erano attraversate da 7 e 5ampere circa nella prove!) ceramiche senza ceramica..



                                  Alla faccia del bicarbonato di sodio come direbbe qualcuno!
                                  Scherzi a parte, le prove andrebbero teoricamente fatte con la medesima
                                  soluzione usata per la fusione ( quindi acqua e...... bicarbonato di sodio
                                  appunto! ) usando pero' resistenze isolate e di idonea potenza.
                                  certo che fare dissipare 1,8kW ad un gruppetto di resistenze da 15W
                                  in totale e' qualcosa di un po esageratino, nemmeno io ero mai arrivato a
                                  tanto nemmeno con il mio carico fittizio autocostruito in olio arrivato a
                                  sopportare un lineare da 400W contro i 40W teorici totali dei resistori,
                                  meno male che in entrambi i casi ci abbiamo messo il raffreddamento
                                  forzato a liquido!!!!


                                  CITAZIONE
                                  Dalle prove emerge che la cella ha una "massa termica" notevole (la prima prova ha dei rendimenti bassi perche la cella era a temperatura ambiente, nelle prove successive l'ho raffreddata con acqua corrente, prima di fornigli tensione, come se facessi la fusione però non è stato sufficente).


                                  Il carico termico della cella andrebbe valutato piu' attentamente visti
                                  i risultati che hai ottenuto, purtroppo il policarbonato sembra "caricarsi
                                  termicamente" al suo interno e faticare a scaricarsi a causa della sua
                                  scarsa conducibilita' termica...... certo, quel calore intrappolato nelle
                                  pareti fatichera' pure a raggiungere i bordi ma in qualche modo ci riesce,
                                  sfalsandoti le misure!

                                  Uhmmmmm..... le prove calorimetriche si prospettano piu' complesse del
                                  previsto!

                                  CITAZIONE
                                  xFabio: quando farai anche tu le prove a casa in settimana?


                                  Lasciami prima terminare di sistemare la testa a raggi X
                                  mi sono fatto un paio di calcoletti scoprendo che come al solito Fotovale
                                  ha esagerato un pochino con le forniture, 100 fogli di qui, 100 di li, 20
                                  di la, un po di rulli, un po di pellicole in fogli, qualche litro di reagente puro,
                                  qualche kg di chimici in polvere e come per incanto mi ritrovo in casa
                                  circa 7,7 metri quadri di carta fotografica, 0,75 mq di pellicola, i chimici
                                  necessari per preparare 55 litri di varie soluzioni di sviluppo/fissaggio
                                  e, giusto per mettere la cigliegina sulla torta, una splendita testa RX
                                  ancora da finire di restaurare che per ora ho fatto sparare solo provvisoriamente per una sola volta usando pochi cmq di pellicola....... capisci ora perche' ora sono un po preso con gli RX???

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                                  • #18
                                    Hola Delta!
                                    Hola All!


                                    Dimenticavo, se vuoi un po di ( decine di ) campioni imbustati di pellicola
                                    e carta fotografica da porre contro la cella e lasciarceli per mesi nella
                                    speranza di registrare la minima emissione chiedi pure!

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                                    • #19
                                      Ciao,
                                      x Progressistall: ho letto qualche documento sulla fisica adronica.

                                      Ho letto che sei un fisico, (a me tutti i calcoli presenti nelle pagine hanno fatto paura! La teoria in inglese la capisco) come si potrebbe fare per ordinare i nuclei degli atomi con spin opposti?
                                      Nei reattori a magnegas viene usata moltissima corrente (creando un campo magnetico fortissimo)per ordinare i nuclei e per fare ruotare gli elettroni come attorno ad un toroide.

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                                      • #20
                                        QUOTE (teslacoil @ 10/6/2005, 23:34)
                                        QUOTE
                                        Le 3 prove (ho avuto poco tempo)sono state eseguite con 300 grammi di acqua demineralizzata, 10 scatti del contatore e la tensione di rete rettificata e filtrata (circa 300 volt continui)
                                        Per le prove ho usato 2 e 3 resistenze da 47 ohm 5w (erano attraversate da 7 e 5ampere circa nella prove!) ceramiche senza ceramica..



                                        Alla faccia del bicarbonato di sodio come direbbe qualcuno!
                                        Scherzi a parte, le prove andrebbero teoricamente fatte con la medesima
                                        soluzione usata per la fusione ( quindi acqua e...... bicarbonato di sodio
                                        appunto! ) usando pero' resistenze isolate e di idonea potenza.
                                        ...

                                        Va ovviamente evitata (minimizzata) ogni modifica alla massa termica e alle perdite per fare il confronto tra riscaldamento a plasma contro riscaldamento tramite resistenze.

                                        La soluzione deve esser la stessa nei due casi, come Tesla suggerisce, ma occhio anche alle "porcherie" inserite nella soluzione.

                                        Nel caso plasma, nella soluzione ci sono gli elettrodi e parte del copricatodo.

                                        Nel caso resistenza, ci sono le resistenze a mollo (con la loro massa termica). Inoltre le resistenze immerse nell'elettrolita aumentano il volume totale soluzione+resistenze, aumentando anche la superficie di contatto elettrolita/contenitore, e aumentando di conseguenza le perdite.

                                        Ora, mi sembra di capire che sto mettendo i puntini sulle "i" della parola "inezie", visto che rapportati a 300cc di soluzione le 3 resistenze di Delta sono piccoline, ed anche gli elettrodi non influenzano un gran che' ... pero' ...

                                        Ciao
                                        Antonio

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                                        • #21
                                          Cari amici ciao a tutti,
                                          chiedo scusa per la prolungata assenza da queste pagine ma ho (abbiamo) avuto la necessità di un periodo di riflessione su quanto si stava facendo e su come lo si stava facendo. E non solo nei confronti della sperimentazione in quanto tale.
                                          Chiedo scusa a tutti quelli le cui domande meritavano approfondimenti e considerazioni che non sono state colte.

                                          Ma ora si riprende.
                                          Innanzitutto volevo rinnovare pubblicamente gli auguri al caro amico Eroyca che, in sordina, ci è stato vicino in questo periodo di (con)fusione.

                                          Riguardo le prove in pressione: vi seguo da tanto, e i risultati che portate sono molto interessanti. Le misure però vanno assolutamente affinate, le perdite calorimetriche devono essere stimate all'interno di ordini di grandezza accettabili e la fuoriuscita di aria compressa (che asporta comunque calore) va assolutamente tenuta in considerazione. Inoltre, volevo informarvi sul calcolo del calore latente di evaporazione a pressione maggiore di quella atmosferica.
                                          Per la sua valutazione si ricorre alla formula:
                                          r = q + (p x u)
                                          dove r è il calore latente (in Joule/ grammo) da usare nel calcolo. q è il "calore latente interno" che è una costante che deriva dalle forze di coesione fra le molecole del liquido (per l'acqua vale 2091 Joule/grammo), p è la pressione a cui si lavora (in Pascal o Newton/metroquadro), u è il "volume differenziale" che non è altro che la differenza fra volume di vapore saturo e volume liquido saturo relativi alla pressione in cui si lavora (tali dati sono desumibili da tabelle o da diagrammi di stato dell'acqua). Quindi in pratica, misurando il calore latente in Joule /grammo si avrà che r = 2091 + (p x u).
                                          Tale valore è di estrema importanza quando si calcolano le energie attraverso la quantità di acqua evaporata.

                                          Fatemi sapere.

                                          Ciao ciao.

                                          PS un saluto particolare a Lowrence che, indirettamente, ci ha aiutato in alcune nostre riflessioni sul come e sul se.
                                          ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                          • #22
                                            una domanda per deltaHF,

                                            e' pensabile sfruttare il vortice per far circolare la soluzione in uno scambiatore?
                                            provo a spiegarmi meglio, facendo due attacchi sulla tangente del cilindro e opposti a 180 gradi basterebbero a fare una circolazione forzata?

                                            ciao

                                            Commenta


                                            • #23

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                                              Stavo aspettando un tuo post da parecchio tempo. Ti leggo gia' da prima che mi iscrivessi al Forum, complimenti per le cose che state facendo.
                                              Comunque , apprezzo molto quello che stavo leggendo dal tuo breve intervento, mi auguro che gli amici presenti in questa discussione possano apprezzare l'aiuto che stai dando.

                                              Da quello che sembra (io non me lo ricordavo sto fatto) i calcoli sono da rifare. Io personalmente avrei usato il lambda classico pari a circa 588 calorie per grammo d'acqua evaporato,....da quello che vedo non e' cosi. Ci stanno cose che ho dimenticato anche io.

                                              Ecco, vedi...tu mi stai a da ragione, per quello che dicevo na volta,....le persone come te so importanti,....dacce na mano a capi.
                                              Per esempio, mettendoci nel caso di DeltaHf, come dovrebbero essere calcolati i parametri "p" ed "u" ? Possiamo usare un diagramma come quello di Molier ?
                                              Per esempio ?

                                              Per quanto riguarda le mie prove, ottengo rendimenti di cella molto prossimi a quelli che misurate voi, solo che le letture non sono molto stabili. A volte pare che la cella fornisca pure il doppio dell'energia ma poi, con gli stessi parametri, come se qualcosa andasse storto, ... pare che misuro 0,6 - 0,7.
                                              Che puo' essere ? Ti dico che adopero lo stesso elettrolita che adoperi tu e gli stessi elettrodi.
                                              Poi ti vorrei parlare delle prove con il rame, con il quale uso del solfato di sodio.

                                              Ma di questo ne dobbiamo parlare meglio un altra volta.

                                              SAluto tutti gli amici presenti tra cui Daniloz e chiedo scusa se a volte vado un po; su di giri... Le sorie le vorrei sempre chiare e luminose,...scusate

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                                              • #24
                                                Cari amici ciao a tutti,
                                                visti i dubbi sollevati da thot (ciao ) chiarisco un po' per tutti la relazione del calore latente.
                                                L'evaporazione di un liquido richiede un lavoro. Questo lavoro dipende evidentemente dalla pressione che preme sulla superficie. A pressione atmosferica tale lavoro è circa 2260 J/g (539 Cal/g). Ma a pressioni diverse tale lavoro è diverso. Ci tengo a precisare che comunque, finchè non si sale di un dacina di bar (o più), le differenze fra i calori latenti non sono notevoli.

                                                Ciao ciao.
                                                ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                • #25
                                                  Hola Daniloz!
                                                  Hola All!


                                                  e' pensabile sfruttare il vortice per far circolare la soluzione in uno scambiatore?
                                                  provo a spiegarmi meglio, facendo due attacchi sulla tangente del cilindro e opposti a 180 gradi basterebbero a fare una circolazione forzata?



                                                  Direi che dipende dallo scambiatore, se ha poche spire di tubo di rame di elevato
                                                  diametro probabilmente si ma, con il tipo di scambiatore che usiamo noi ( circa 2
                                                  metri di tubetto in rame da 6mm ) c'e' poco da sperare in una autocircolazione del
                                                  liquido.

                                                  Poco male cmq, con una pompa si puo' risolvere tranquillamente il problema, tra l' altro,
                                                  se disponi i tubi di ingresso ed uscita in maniera opportuna nella cella ( quello d' ingresso
                                                  quasi sulla tangente del lato interno del cilindro e quello d' uscita sul fondo, al cento
                                                  esatto della cella ) puoi riottenere il vortice senza bisogno di un ulteriore agitatore.



                                                  Buona autocostruzione a tutti

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