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INIZIA LA CACCIA AI NEUTRONI

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  • #61
    CITAZIONE (Ennio Vocirzio @ 18/3/2006, 23:59)
    Per tutti gli altri amici: Ragazzi per quanto riguarda i neutroni ancora niente. È molto probabile che la cella non li produca affatto.

    Un abbraccio armonico per tutti voi

    Caro Ennio,
    mi dispiace che l'esito del Ledin sia questo.

    Volevo però chiederti, a proposito della rilevazione di neutroni, quale fu il motivo per cui preferisti l'Indio al Gadolinio, che, nonostante sia composto solo per il 20% dall'isotopo 'buono' per i nostri scopi, resta comunque quasi 100 volte più sensibile dell'Indio. (49.000barn / 138barn * 22% di 160Gd64)

    Che 'sconvenienza' c'era? Forse lo scrivesti anche in un post, ma non lo trovo più...
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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    • #62
      Scusate se mi intrometto, essendo nuovo qui potrebbe essermi sfuggito il fatto che sia già stato discusso, comunque voglio lo stesso formulare questa ipotesi in quanto pochi sembrano capire l’importanza di un rivelatore di Neutroni insensibile alle EMI per lo studio della cella.
      L’approccio classico in questi casi, mi viene da dire, potrebbe essere quello del rivelatore differenziale.
      In questo rivelatore i due elementi sensibili sono collegati in contro-fase in maniera da cancellare i rispettivi segnali (EMI+Particelle).
      I due trasduttori NON devono essere sensibili ai Neutroni nella stessa misura ma devono avere la stessa legge di traduzione per quanto riguarda le EMI. Abbastanza probabile se sono costruiti in maniera identica, dotati delle stessa schermatura, e per quanto possibile ravvicinati in sede di misura.
      La cancellazione del segnale su banda così estesa (parecchi MHz se ben ricordo dai post sull’argomento), potrebbe essere fatta con un mescolatore bilanciato a diodi, quindi dalla CC alla Ft dei diodi usati senza problemi o quasi. Si può tarare il rivelatore in maniera da cancellare al meglio le EMI ma nel contempo ancora in grado di raccogliere il segnale Neutroni in maniera differenziale dato che la sensibilità alle particelle dei due è mantenuta diversa per progetto.
      Che dite? Potrebbe funzionare?

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      • #63
        Carissimo Elettrorik,
        Hai perfettamente ragione, il gadolinio è un altro elemento molto efficace per la ricerca dei neutroni per attivazione e mi sa che probabilmente arrivati a questo punto bisognerà ricorrere proprio a lui. Il fatto che a suo tempo lo scartai, dipendeva unicamente dal problema del tempo di vita media dei suoi isotopi utili che risulta essere pari a 18 ore. Un tempo di vita media cosi lungo costringe di tenere in funzione gli apparati per qualche giorno. Solo in questo modo è possibile registrare ed analizzare la curva di decadimento. Se però a questo punto, l’indio del LEDIN con i sui 58 minuti di tempo di decadimento, non risolve il problema, potrà essere necessario mettere in funzione il gadolinio.
        Colgo l’occasione per ricordare e sottolineare che un campione di gadolinio (attualmente a Caserta) mi è stato regalato da Area51 che ringrazio ancora con estrema riconoscenza.

        Colgo l'occasione per salutare l'amico Elektron.

        Si amico mio, più che giusto,...anche questa strada potrebbe essere percorsa. Poichè però la rilevazione per attivazione indiretta si può farla funzionare a cella spenta, si elimina il problema dall'inizio, per il fatto che i disturbi non saranno prodotti. Quindi vediamo un po,.... Per adesso continueremo ancora per qualche giorno in questa direzione poi, le tue idee potrebbero servire a far sorgere una successiva applicazione.

        Ci sono ancora varie condizioni che devo ancora sperimentare,... ogni prova poi deve essere ripetuta almeno 3 o 4 volte nelle identiche condizioni,... come ho già detto un giorno,...la ricerca a volte e anche un po noiosa tongue.gif tongue.gif tongue.gif wink.gif

        Un abbraccio


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        • #64
          CITAZIONE (Ennio Vocirzio @ 19/3/2006, 17:24)
          Carissimo Elettrorik,
          Hai perfettamente ragione, il gadolinio è un altro elemento molto efficace per la ricerca dei neutroni per attivazione e mi sa che probabilmente arrivati a questo punto bisognerà ricorrere proprio a lui. Il fatto che a suo tempo lo scartai, dipendeva unicamente dal problema del tempo di vita media dei suoi isotopi utili che risulta essere pari a 18 ore. Un tempo di vita media cosi lungo costringe di tenere in funzione gli apparati per qualche giorno. Solo in questo modo è possibile registrare ed analizzare la curva di decadimento. Se però a questo punto, l’indio del LEDIN con i sui 58 minuti di tempo di decadimento, non risolve il problema, potrà essere necessario mettere in funzione il gadolinio.
          ...

          Caro Ennio,

          come sai sono un 'affamato' del capire, e questa cosa mi intriga molto. Purtroppo nonostante i miei sforzi non ho trovato grandi risorse in rete che mi possano aiutare.
          In particolare, dato che ho capito che ci sono parecchi isotopi naturali del Gd, alcuni molto 'sensibili' ed altri molto 'sordi', vorrei comprendere bene questo meccanismo.

          Per esempio, qui :
          http://www.ncnr.nist.gov/resources/n-lengt...lements/gd.html
          ho trovato alcune info utili, ma non c'è il tempo di decadimento...

          Mi sai indicare qualche link un po' più completo?

          Tutto ciò perchè avrei un paio di idee (ne accennai anche a Mgb2) sul metodo per massimizzare le probabilità di impatto dei neutroni sul Gd.

          L'idea era quella di usare un catodo di W 'filettato' in cui, nei solchi, viene avvolto un 'filo' di Gd. Dato che i neutroni sono diretti verso il catodo, potrebbe essere una buona posizione. Inoltre il plasma se i filetti sono profondi si ferma sugli spigoli esterni delle filettature per effetto punta, mantenendo forse il Gd ad una temp tale da non fonderlo, ma consentendone la cattura neutronica. Forse.
          Altra idea era tentare una deposizione elettolitica di Gd su W reso prima spugnoso chimicamente, per poi cercare di sfruttare i pori interni 'riempiti di Gd' come bersagli.

          Che ne pensate? Stupidate o qualcosa si salva?.

          Edited by ElettroRik - 20/3/2006, 00:58
          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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          • #65
            Caro Elettrorik,
            rispondo subito al tuo quesito sperando di riuscire a soddisfare la tua esigenza. Il problema Gadolinio è presto detto: Il gadolinio come sai ha un certo numero di isotopi naturali che vedo che tu hai pescato con estrema perizia nelle pagine della nostra rete. Il problema principale si manifesta per il fatto che l’isotopo con una sezione d’urto molto elevata è il numero 157 (15,65 %) con una valore in barn pari a 259.000 (molto elevata). Questo isotopo però appena assorbe un neutrone (di tipo termico) si trasforma in un isotopo 158 che resta stabile e non emette quindi niente. Risulta anche vero che questo nuclide può assorbire a sua volta un neutrone con una sezione d’urto un po più bassa pari a 47.000 e trasformarsi nel nuclide 159 che ha sua volta un tempo di dimezzamento pari a 18,6 ore ed emette un beta a 855 kev (principale). In effetti, o si spara sul nuclide 158 (24,84%) accontentandosi dei 47.000 barn , che comunque è una sezione d’urto soddisfacente, oppure si spara due volte sul 157 a 259.000 barn . Il problema principale resta il tempo di decadimento che per le normali condizioni operative dei nostri apparati risulta un tempo troppo grande.

            In ogni caso, il gadolinio risulta essere un ottimo candidato per la ricerca dei nostri neutroni ed eventualmente bisognerà farci un pensierino per realizzare una testa sensibile.

            Non mi convince molto però la disposizione da te suggerita. Per quanto sono estremamente colpito dell’idea in generale, ti ricordo che la temperatura di fusione del gadolinio è 1585 °C quindi fonderebbe certamente. Bisognerebbe studiare invece la collocazione di un solenoide in gadolinio opportunamente distanziato che avvolge il catodo delle nostre celle GDPE. C’è un problema però. Il gadolinio reagisce (anche se lentamente) in acqua non riesco a immaginare come si comporterebbe in una soluzione alcalina ma, non credo che resterebbe integro. Ricoprendo il solenoide con del teflon forse si riuscirebbe ad ottenere un risultato. Apprezzo molto il tuo intuito. Infatti, la strada migliore è proprio quella caratterizzata da una misura degli eventuali neutroni in prossimità del catodo.

            Sono a tua completa disposizione. ammiro molto anche Mgb2 che apprezzo per la sua personalità e la sua umanità.

            Un abbraccio a te e a tutti gli altri che ci leggono in questo momento.

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            • #66
              Salve,

              riguardo l'idea di elettrorik credo che usando un metallo che fonda a temperature non troppo alte (ad esempio il rame) di modo che sia proprio il catodo a fondere prima dell'anodo e vaporizzarsi forse il catodo stesso fa da limite alla temperatura (come accade con l'acqua che bolle fissando la temperatura a 100 gradi) di modo da dare il tempo al Gd di catturare elettroni. Inoltre utilizzando un rapporto maggiore di 5 a 1 e alternando a meno di un secondo di plasma qualche secondo di raffreddamento è possibile secondo me avere appunto il tempo di catturare qualche elettrone.
              Fra l'altro secondo l'idea che mi son fatto della cella oltre ad un fattore di temperature di funzionamento il catodo in rame dovrebbe produrre un plasma più freddo di quello in tungsteno...si può provare credo....
              Che ne dite?

              Edited by Hellblow - 21/3/2006, 06:49

              Commenta


              • #67
                CITAZIONE (Hellblow @ 21/3/2006, 06:47)
                Salve,

                riguardo l'idea di elettrorik credo che usando un metallo che fonda a temperature non troppo alte (ad esempio il rame) di modo che sia proprio il catodo a fondere prima dell'anodo e vaporizzarsi forse il catodo stesso fa da limite alla temperatura (come accade con l'acqua che bolle fissando la temperatura a 100 gradi) di modo da dare il tempo al Gd di catturare elettroni. Inoltre utilizzando un rapporto maggiore di 5 a 1 e alternando a meno di un secondo di plasma qualche secondo di raffreddamento è possibile secondo me avere appunto il tempo di catturare qualche elettrone.
                Fra l'altro secondo l'idea che mi son fatto della cella oltre ad un fattore di temperature di funzionamento il catodo in rame dovrebbe produrre un plasma più freddo di quello in tungsteno...si può provare credo....
                Che ne dite?

                Beh, l'idea non è mia, o per lo meno non solo. E' nata da una discussione in cui hai partecipato anche tu.. wink.gif
                A tal proposito chiederei ad Ennio come si potrebbe rendere poroso il rame chimicamente.
                Grazie.
                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                • #68
                  E' uguale ele, sai che non ci sono problemi di sorta fra noi wink.gif
                  Per il rame usando l'elettrodepositazione credo si hanno buoni risultati....fra l'altro cosi' si aumenta l'effetto punta di parecchio e quindi si lavora molto meglio. Ma è importante che il plasma non resti in superficie per troppo tempo se no fonde tutto.
                  Suggerisco meno di 0,25 secondi intervallati da almeno 3 secondi per raffreddare il tutto. Il rame è un buon conduttore di calore, e questo dovrebbe facilitare la distribuzione del calore. Inoltre il primo a fondere sarà proprio il catodo, e questo credo che fisserà, almeno per piccoli intervalli di tempo, la temperatura ad un valore sotto la temperatura di fusione del Gd.
                  Enniooo dove seiiiiiii wink.gif

                  Commenta


                  • #69
                    Salve a tutti e …
                    Grazie Ennio per non aver stroncato subito l’idea…
                    Ho guardato alcuni circuiti d’ingresso di contatori …. e…. potrebbe essere semplice perseguire questa strada. Quasi tutti hanno un’operazionale d’ingresso, basterebbe usare anche l’altro ingresso (invertente o non …dipende..) per il secondo trasduttore. Occorre aggiungere una regolazione dell’amplificazione e una compensazione per ottenere la massima cancellazione dei disturbi. Infine, uno dei due trasduttori andrebbe schermato con un po’ di borace in direzione della cella…

                    Per Elettrorik, mi permetto di rispondere sul rame poroso …
                    Una tecnica relativamente recente per ottenere metalli porosi consiste nel solidificare la fusione in maniera direzionale in atmosfera controllata. In pratica, del rame molto puro è posto in fusione tramite riscaldamento ad induzione in un forno a vuoto particolare. Il forno ha la possibilità di raffreddare la colata partendo da una direzione ben precisa, di solito dalla base, mediante immissione d’acqua o altro liquido.
                    Quando il rame è in fusione viene immessa una miscela di idrogeno ed argon ad una determinata pressione, infine la colata viene raffreddata a partire dalla base verso l’alto per effetto della circolazione del refrigerante nello stampo di colata stesso.

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                    • #70
                      [QUOTE=Elektron,21/3/2006, 11:54]
                      Moderazione: non riportate per favore tutto il testo di un messaggio appena sopra: appesantite la lettura inutilmente. O riportate una frase particolare o una parte di testo molto indietro...
                      Grazie


                      Quindi un procedimento simile a quello per la creazione di 'spugne' metalliche?
                      L'effetto dovrebbe errere similie a quelle cioccolate piene di bollicine.... tongue.gif

                      Il casino è procurarsi una barretta di siffatto metallo....

                      Edited by eroyka - 21/3/2006, 13:23
                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                      • #71

                        La matrice comune a tutte queste osservazioni e suggerimenti, prescindendo dal particolare elemento da attivare, è la VICINANZA geometrica al plasma in azione.

                        Fino ad ora, eccetto eventi sporadici, una rilevazione di neutroni sistematica NON è stata ancora ottenuta. Tuttavia, proprio alla luce di questo genere di osservazioni geometriche, ciò non è necessariamente motivo di scoraggiamento: l'acqua della soluzione potrebbe moderare troppo i già lentissimi neutroni prodotti senza consentirne il conteggio all'esterno della cella.

                        La soluzione gadolinio, anche se non abbiamo la possibilità di misurare la composizione percentuale di isotopi "attivabili" è molto interessante. Per ora ci stiamo divertendo con il solito indio , ma all'esterno della cella. Una soluzione immediata sarebbe quello di proteggerlo in maniera adeguata e avvicinarlo il più possibile al plasma.

                        Riguardo invece le tecnologie depositi attivabili direttamente sul catodo la vedo una soluzione molto interessante. La cosa che un po' scoraggia è la realizzazione pratica di tutto ciò. Però qua dentro possono nascere le giuste sinergie..

                        wink.gif

                        Ciao
                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                        • #72
                          Cari Amici, scusate il ritardo ma ho avuto un po da fare.
                          Sono rimaste in sospeso alcune cose e quindi volevo aggiungere qualche mia considerazione. Per quanto riguarda il gadolinio che con la sua forma piu’ opportuna prossima all’elettrodo catodico ed a circondarlo per ragioni di cattura e di sensibilita’ , vorrei ribadire il concetto della sua protezione chimica.
                          Non vi dimenticate quello che ho detto, a parte il deterioramento termico quello che piu’ mi preoccupa e il deterioramento chimico a causa della reattivita’ del metallo.

                          Rispondo infine al caro Hellblow, non prima di averlo salutato con estremo affetto, che il rame e’ una buona idea, ma, a parte i guadagni energetici sostenuti da Thoth, non abbiamo prova del fatto che si emettano neutroni. Per meglio dire,…non ci sono trasmutazioni di sorta dichiarate da qualche esperimento. Ne consegue che che il nostro protagonista principale e’ il tungsteno almeno cosi sembra essere.

                          Il problema e’ quindi un po complesso. Tuttavia non vi preoccupate troppo, se dalla nostra campagna congiunta non dovessero essere misurati neutroni, e meglio a questo punto che tutti gli altri amici non perdano altro tempo su questo fatto. Non vi preoccupate poiche’ sia io, che gli altri amici impegnati (esempio i Quantum oppure Area51) vi avviseremo se riusciamo a misurare qualche neutrone. Attualmente la mia cella e’ costantemente monitorata da un misuratore di neutroni al fluoruro di boro che non sta emettendo il piu’ piccolo segnale a parte ovviamente il solo segnale di fondo.

                          Non appena uno di questi sistemi di misura rilevera’ un neutrone significativo allora tutti ci concentreremo per accrocchiare qualcosa di funzionale gadolinio/indio/ecc per dimostrare aldilà di ogni ragionevole dubbio che l’esistenza di queste particelle e’ legata alle reazioni di trasmutazione che avvengono nella cella.

                          Per adesso, mi vado sempre piu’ convincendo che forse queste esotiche reazioni che potrebbero essere state misurate nelle nostre celle, avvengano con procedure molto originale seguendo schemi, forse, non convenzionali che solo il Dio sa,……..

                          P.S. saluto i Quantum Leap

                          Una felice serata a tutti voi

                          Commenta


                          • #73
                            Ho trovato questo dispositivo (fai da te) per la rilevazione dei neutroni, spero possa esservi utile...

                            http://rhull.home.infionline.net/highenergy006.htm

                            Commenta


                            • #74
                              CITAZIONE (Docrates @ 28/3/2006, 10:17)
                              Ho trovato questo dispositivo (fai da te) per la rilevazione dei neutroni, spero possa esservi utile...
                              http://rhull.home.infionline.net/highenergy006.htm

                              Bello, però è un rilevatore di Alfa, non di neutroni...

                              Le radiazioni Alfa sono nuclei di elio (2protoni+2neutroni) ad alta energia. Purtroppo i neutroni sono molto più pericolosi perchè non possiedono carica elettrica, e quindi penetrano molto in profondità nel corpo umano.

                              Alfa e beta (elettroni) si fermano invece entro pochi mm o cm di pelle, e sono pericolosi solo se respirati o ingeriti, perchè attivi dall'interno sui tessuti.

                              Per rilevare neutroni un modo classico è quello di farli passare attraverso una barriera di materiale che a sua volta emette alfa o beta se colpito da neutroni. Ma il giochino funzia solo se i neutroni sono sufficientemente energetici per la 'carambola'.

                              Mi fermo qui perchè non so molto di più....

                              Edited by ElettroRik - 28/3/2006, 10:46
                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                              Commenta


                              • #75


                                Caro Elettrorik, ho poco tempo stasera, ma, casualmente ho visto il tuo sito. Ebbene,... prima di andare a letto volevo farti i miei complimenti.

                                Ottimo Lavoro, un sito molto interessante.

                                Ho letto i contenuti, anche quelli di teoria. Ottimo,...veramente ottimo.


                                Per wutki: Domani risponderò al tuo quesito, scusami ma non ho avuto molto tempo in questi giorni.


                                Un abbraccio a tutti, buona notte

                                Commenta


                                • #76
                                  CITAZIONE (Ennio Vocirzio @ 9/4/2006, 00:34)
                                  Ho letto i contenuti, anche quelli di teoria. Ottimo,...veramente ottimo.

                                  Grazie Ennio, sono lusingato.

                                  Se ne avrai voglia e tempo, mi piacerebbe sapere cosa cambieresti e/o aggiungeresti.

                                  Mi auguro che possa essere davvero d'aiuto a chi ha voglia seriamente di capire l'argomento e dare una mano ad affrontare il rompicapo.

                                  Purtroppo non tutti 'remano' in questa direzione, quindi avrò il mio bel da fare... <img src=">

                                  Edited by ElettroRik - 10/4/2006, 12:30
                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                  Commenta


                                  • #77
                                    http://lenr-canr.org/acrobat/CisbaniEneutrondet.pdf

                                    La cosa interessante è che sembra sia stato rilevato He, T ed eccesso di calore, ma niente neutroni.

                                    Commenta


                                    • #78
                                      Vi segnalo questi:http://www.bubbletech.ca/pdfs/BTI_BUBBLE_General_October2006.pdf

                                      sono dosimetri che rilevano neutroni anche termici, magari possono essere utili....
                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                      • #79
                                        CITAZIONE (ElettroRik @ 27/2/2007, 01:58)
                                        Vi segnalo questi:http://www.bubbletech.ca/pdfs/BTI_BUBBLE_General_October2006.pdf

                                        sono dosimetri che rilevano neutroni anche termici, magari possono essere utili....

                                        Un saluto a tutti , sembrerebbe che la ricerca sulla FF vada aventi e sia data nuova linfa alla cosa :
                                        Ci sono nuove conferenze con la partecipazione del vecchio team di Fleishman e Pons e con la straordinaria partecipazione di Fleishmann ( si era ritirato nella campagna inglese )

                                        http://www.newenergytimes.com/Conf/2007/APS/APS2007.htm
                                        http://www.iscmns.org/iccf13/goals.html
                                        La ricerca della FF ha un nuovo tassello che proviene da ambianti militari :shifty: :shifty: :

                                        http://www.springerlink.com/content/75p457...b40c4031e7&pi=1

                                        un nuovo rivelatore di fenomeni anomali .

                                        http://lenr-canr.org/acrobat/KrivitSextraordin.pdf


                                        I tempi credo siano maturi .

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