fusione fredda elettrolitica - parte sesta - EnergeticAmbiente.it

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fusione fredda elettrolitica - parte sesta

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  • #91
    Ciao remond,

    benissimo mettiamo da parte l'inutile battibecco sulla sicurezza che siè dilungato sin troppo e focalizziamo l'attenzione sul fenomeno.
    Innanzitutto cosa intendi per "superfluido"?avevo sentito parlare di uno stato di aggragazione detto superfluido in cui i liquidi quasi non hanno attrito.Effettivamente ci devono essere delle cause che vanno a modificare la viscostià del mercurio.
    Forse avvengono reazioni chimiche particolari.Se intendi lo stato di aggrgazione superfluido ho trovato notizie interessanti
    qui.

    A presto

    Edited by Dareus - 23/12/2005, 12:44

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    • #92
      Si si tratta di evaporazione. Se fosse stata superfluidità il mercurio sarebbe inanzitutto risalito dalle pareti del contenitore. Invece per qualche motivo il mercurio inizialmente non evapora, forse per fattori elettrici, ci si dovrebbe fermare a pensarci su. Pero' dopo quel che avviene è evaporazione, per via dell'alta temperatura. Scusami, ma non me la sento di approfondire il discorso catodo a mercurio perchè si rischia parecchio.
      Il video mostra che quel mercurio è in aria e nell'elettrolita. Analisi all'elettrolita dovrebbero evidenziare la cosa.
      Ciao..

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      • #93
        Ciao Ragazzi. Ciao a tutti.

        Come avrete visto sono nuovo, ma vi seguo da un po'.. diciamo che seguo le argomentazioni da anni, ma questo forum e' qualche mese che lo seguo e vi faccio i complimenti. tongue.gif

        Allora io faccio parte di un piccolo circolo di LEGAMBIENTE a Padova, dove vivo, e mi cimento in sperimenti vari e piu' disparati..(senza avere grossi risultati se non quelli della mia ragazza che sbraita nel vedere tutto il casino in casa... sad.gif ...)
        Comunque ho visto l'esperimento di Remond, che tra l'altro ho trovato in rete nei canali piu' diversi ( emule, dc++) e di cio' sono contento, vuol dire che qualcuno che cerca di fare qualcosa di concreto ancora c'è!!, e mi chiedevo questo:

        1) volendo replicare l'esperimento in "piccolo" come si potrebbe fare?
        mi spiego meglio:
        Premesso che non so' nulla di chimica, di fisica, di matematica e di scienze... wacko.gif ... nella mia mente bacata pero' ho pensato che si potesse fare l'esperimento con un semplice trasformatore, io ne ho uno che fa da 3 volt a 24 volt a scalare, se non erro quelli sono in corrente continua.
        Quello che mi chiedo è se la riuscita possa non avvenire a causa del basso amperaggio oppure del fatto che gli elettrodi in questo caso debbano essere molto sottili, oppure la soluzione debba essere già ad una alta temperatura?
        Pensavo di utilizzare poca soluzione in modo da avere meno materiale da surriscaldare ma non saprei misurare una quantita' adeguata...
        Io non voglio rompervi le scatole assolutamente... volevo solo sapere se qualcuno di voi ci aveva pensato e magari aveva provato...
        Comunque grazie mille e sono contento di essermi registrato... a Presto. Sugo

        Edited by sugo76 - 23/12/2005, 15:03

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        • #94
          Ciao sugo76,

          non è questo il post adatto a porre questa domanda.Aprine un altro.

          A presto

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          • #95
            CITAZIONE
            Io non voglio rompervi le scatole assolutamente... volevo solo sapere se qualcuno di voi ci aveva pensato e magari aveva provato...


            Non rompi, piu' siamo meglio è wink.gif

            Allora, devi procurarti un contenitore possibilmente in pyrex, in modo che sia piu' resistente. Fatto questo usa acqua distillata ed un sale, ad esempio NaCl (sale da cucina) da sciogliere in acqua.
            Riguardo l'alimentazione, purtroppo serve una tensione superiore a 80 V perchè da questo dipende l'innescarsi del plasma. La corrente invece dipende molto dal tipo di elettrolita.
            Su altri post troverai un po di info a riguardo, anche se so che leggere scoccia parecchio wink.gif
            Buon Lavoro e se serve fai un fischio smile.gif

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            • #96
              No no.. tranquillo hell.. li ho letti tutti i post.. leggere accresce...!! tongue.gif

              Pero' non sapevo di questa cosa che servisse una tensione di almeno 80 volt..oppure mi sarà sfuggita... grazie!!
              biggrin.gif

              Edited by sugo76 - 23/12/2005, 21:58

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              • #97
                Ciao a tutti e BUON NATALE

                mah, il mercurio......
                che dire....
                Che sia pericoloso questo è certo.
                Riguardo i nostri esperimenti, forse è meglio che ci diamo tutti, iniziando da me, una regolatina!
                Mi sembra i esssere in una cucina in cui tutti sforniamo ricette nuove per "provare"
                e ripeto mi ci metto anch'io che se nn fosse stato per un foglio di plexiglass a quest'ora forse nn riuscirei a vedere quello che c'è sullo schermo x una esplosione che si poteva evitare!
                Mah....non so.......

                Meglio fermarsi un secondo e chiedere a Gesu bambino una mano e ringraziarlo che finora nessuno ci ha rimesso la pelle!!!
                Anno nuovo, vita nuova, vediamo se riusciamo a sistemare questo groviglio di post e di esperimenti.......

                BUON NATALE SPERIMENTATORI, ricordatevi che esistono cose molto importanti, molto più della cella e che una volta persi difficilmente si riconquistano.....
                il calore e la gioia di una famiglia, del Natale, degli amici, dei sentimenti......

                BUON NATALE ANCORA!!!!!
                user posted image
                BrunoVR
                Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                • #98
                  CITAZIONE (sugo76 @ 23/12/2005, 15:01)
                  1) volendo replicare l'esperimento in "piccolo" come si potrebbe fare?
                  mi spiego meglio:
                  Premesso che non so' nulla di chimica, di fisica, di matematica e di scienze... wacko.gif ... nella mia mente bacata pero' ho pensato che si potesse fare l'esperimento con un semplice trasformatore, io ne ho uno che fa da 3 volt a 24 volt a scalare, se non erro quelli sono in corrente continua.

                  Carissimo sugo76

                  Proprio ora ho fatto una prova, usando come catodo uno spillo, immerso appena 1 mm in una soluzione satira di bicarbonato di sodio, a temperatura ambiente.
                  Ho notato la comparsa di plasma a 90 volt, ma se immergo lo spillo per 2 mm, si spegne; se si porta ad ebollizione la soluzione, si abbasserà la soglia di una decina di volt.
                  La tensione di innesco di un plasma decente, si aggira dai 150 ai 200 volt, di corrente bastano 1-2 ampere.

                  Ti ricordo inoltre che una tensione superiore ai 50 volt, viene considerata MORTALE,
                  Pertanto si consiglia l'uso di guanti dielettrici da 5000 volt, reperibili nei negozi di antinfortunistica.
                  Buoni esperimenti a tutti

                  Renzo Mondaini (Ravenna)

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                  • #99
                    Salve amici tutti

                    Dopo i roventi interventi di questi giorni, vorrei stemperare un po’ il clima caldo, della fusione fredda elettrolitica; anche perché siamo alla vigilia del Santo Natale.
                    Siccome fino ad ora, la fusione fredda elettrolitica è usata solo per fare acqua calda, visto che l’acqua calda era già stata inventata alcuni millenni fa, mi sono proposto di usarla per accendere una lampada, come una stella sul presepe sopra il Bambinello.
                    Ho usato come al solito una soluzione satura di bicarbonato di sodio, ed elettrodi di tungsteno; fra gli elettrodi ho applicato con dei morsetti a coccodrillo, un condensatore da 0,25 microfarad 400 volt in polipropilene; la capacità non è critica, da 0,1 ad 1 microfarad va bene, in serie al condensatore ho messo una lampada da 12 volt 5 watt.
                    Sui due fili che portano alimentazione agli elettrodi, ho montato due impedenze avvolgendo filo smaltato da 1 mm di diametro, su di un tubo di plastica da 20 mm lunghi 240 mm, ci sono venute circa 170 spire, all’interno vi ho messo in ognuna, una barretta di ferrite lunga 200 mm e 9 mm di diametro, quelle da radio ad onde medie per intenderci.

                    user posted image

                    Ora viene il bello, non credo che si sia mai visto prima d'ora, una lampada accendersi con una cella elettrolitica di fusione fredda.
                    La lampada viene accesa dalle enormi correnti a radiofrequenza, che vengono generate dal catodo incandescente, in reazione "nucleare" con l'elettrolita.

                    user posted image

                    Vorrei con questo esperimento, iniziare una sana competizione, vediamo chi accende una lampada più potente in watt.
                    Ritengo che le competizioni, siano utili a migliorare sempre più i limiti umani, come le competizioni di formula 1, dove si compete per costruire auto sempre più performanti.
                    Vorrei anche svegliare Cirillo e Iorio, che mi sembra dormino sugli allori; ElettroRik si dà abbastanza da fare, sarà un osso duro per me tenergli testa; gli altri in ogni modo, si sentiranno stimolati a partecipare a questo gioco, poiché le competizioni debbono essere vissute come gioco, solo così sono sane.

                    Potete scaricare il filmato dell'esperimento "FF-Lampada" su:

                    http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2

                    Altri filmati scaricabili:

                    http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini
                    http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond

                    Buon Natale e Buone Feste da

                    Renzo Mondaini (Ravenna)

                    Edited by remond - 24/12/2005, 02:14

                    Commenta


                    • QUOTE (sugo76 @ 23/12/2005, 21:57)
                      No no.. tranquillo hell.. li ho letti tutti i post.. leggere accresce...!! tongue.gif

                      Pero' non sapevo di questa cosa che servisse una tensione di almeno 80 volt..oppure mi sarà sfuggita... grazie!!
                      biggrin.gif

                      Ciao, clicca sulle immagini che porto in firma, nel mio sito troverai tutte queste info. Dai un'occhiata soprattutto alle prime prove.
                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                      Commenta


                      • QUOTE (remond @ 24/12/2005, 02:07)
                        Salve amici tutti

                        ....
                        La lampada viene accesa dalle enormi correnti a radiofrequenza, che vengono generate dal catodo incandescente, in reazione "nucleare" con l'elettrolita.
                        ....

                        Ciao Remond.

                        Quello che hai fatto tu, se non erro, è mettere la lampada tra un elettrodo e l'altro con in serie un C. Così in pratica non fai altro che sfruttare l'effetto impedenza di carico variabile presentata dalla cella per indurre variazioni della tensione cc a 300v che si riperquotono quindi sulla lampada attraverso il C.
                        Lo stesso effetto lo otterresti con un reostato di adeguata potenza opportunamente mosso avanti e indietro a velocità sostenuta, messo al posto della cella.

                        Io credo che sarebbe molto più interessante poter accendere la lampada usando delle induttanze o accoppiamenti LC come antenna, in un circuito TOTALMENTE scollegato dalla cella.
                        Questo inoltre ci permetterebbe di trovare riscontro con le famose 'risonanze' che tu rilevi sull'analizzatore di spettro.

                        Purtroppo io non ne possiedo uno, nè ho modo di farmelo prestare, per cui non posso fare test di questo genere. Quando troverai il tempo di fare quella prova che ti ho chiesto in merito all'arco in aria (o plasma stabile), te ne sarò infinitamente grato.

                        Auguri e Buon Natale e te e tutti gli altri amici del forum.

                        Edited by ElettroRik - 24/12/2005, 11:03
                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                        Commenta


                        • Siete veramente in gamba.ciao celerone

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                          • Ghgh bella sfida wink.gif

                            Colgo l'occasione per augurarvi un buon Natale e delle feste serene.

                            Commenta


                            • CITAZIONE (ElettroRik @ 24/12/2005, 11:01)
                              Quello che hai fatto tu, se non erro, è mettere la lampada tra un elettrodo e l'altro con in serie un C.  Così in pratica non fai altro che sfruttare l'effetto impedenza di carico variabile presentata dalla cella per indurre variazioni della tensione cc a 300v che si riperquotono quindi sulla lampada attraverso il C.
                              Lo stesso effetto lo otterresti con un reostato di adeguata potenza opportunamente mosso avanti e indietro a velocità sostenuta, messo al posto della cella.

                              Carissimo ElettroRik

                              Anche quando parli al cellulare, lo puoi fare movendo avanti ed indietro un reostato, collegato ad una batteria, 800 milioni di volte al secondo.
                              Quello che dici tu è un'equivalenza, io ho dimostrato che il plasma della cella, non conduce uniformemente come una scarica a bagliore, ma lo fa diversi milioni di volte al secondo, in questo frastuono, s’intravedono dei picchi che non possono essere casuali, bisogna ipotizzare che sia qualcuno che preferisce emettere su quella frequenza, piuttosto che su di un'altra.
                              Io non ho fatto altro, che cercare l'impronta digitale del possibile colpevole.
                              Con acqua leggera, i colpevoli del trambusto sono:

                              OH = 117 MHz
                              D = 327 MHz
                              H = innocente (mancanza dell'emissione a 1420 MHz)

                              Con acqua pesante al 99,8% i colpevoli sono:

                              D = 327 MHz (picco con sella di assorbimento)
                              H = 1420 Mhz

                              La cosa strana, è che non trovo l'emissione dell'idrogeno quando uso acqua leggera, che ne contiene tantissimo; mentre la trovo usando acqua pesante, che ne contiene pochissimo.
                              Per quanto riguarda l’analisi spettrale del plasma stabile, io non riesco a riprodurlo, inoltre ora non ho sottomano l’analizzatore di spettro, terrò presente per il futuro.

                              Buone Feste ed un meraviglioso anno nuovo a tutti

                              Renzo Mondaini (Ravenna)

                              Commenta


                              • Ciao remond,

                                carino il tuo esperimento e sopratutto redatto in uno spirito giusto.Vediamo se rieci ad alimentare tutto il presepe. wink.gif
                                Ancora auguri...

                                Commenta


                                • QUOTE (remond @ 24/12/2005, 13:27)
                                  Anche quando parli al cellulare, lo puoi fare movendo avanti ed indietro un reostato, collegato ad una batteria, 800 milioni di volte al secondo.

                                  Mi fa piacere che tu dica così, significa che mi hai seguito nel ragionamento. biggrin.gif
                                  Solo che il filtro passa basso che hai creato tu è tagliato molto più in basso degli 800Mhz che dici.
                                  Se mi dici la resistenza in ohm della lamp e il valore di C che hai messo in serie possiamo anche capire dove taglia (all'incirca, perchè l'impedenza della lamp in a.c. sarà diversa).
                                  Io, 'a naso', ho l'impressione che tagli molto in basso. Tipo a centinaia di Herts. Comunque, ne converrai che usare un circuito accordato (magari con un alto Q) sarà molto meglio per rilevare la... 'risonanza', no?

                                  Per il resto, potrebbe essere un ragionamento che fila. Cioè, ammesso che effettivamente i picchi RF siano dovuti a quello che dici tu (non me la sento di prenderlo per 'oro colato'), probabilmente nel test col deuterio c'é un 'passaggio' intermedio per cui il D dell'acqua deuterata DEVE passare per idrogeno PRIMA di diventare idrino. Questo significherebbe che nella scissione dell'H2O la trasformazione in idrino è praticamente CONTESTUALE al momento della scissione... Chissà, magari è proprio quello il passaggio che porta l'overunity. Una scissione molecolare dell'acqua che passa per una.... porta di servizio avvenendo a bassa energia...
                                  Vabbè, quella di Natale l'abbiamo sparata... Oh, tienitene un po' per capodanno, eh? wink.gif

                                  Ancora auguri.

                                  Edited by ElettroRik - 26/12/2005, 00:30
                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                  Commenta


                                  • Poiché a suo tempo avevo proposto l’ uso del catodo a mercurio per un esperimento da farsi mi sento obbligato ad intervenire anch’ io su questa vicenda della tossicità del mercurio paragonato quasi all’uso del plutonio. Senza nulla togliere alla pericolosità d’ uso dello stesso vorrei comunque far notare che il mercurio è pressoché ubiquitario in natura, si trova come inquinante in moltissimi prodotti alimentari pesci e funghi in particolare, lampade fluorescenti, vernici, pile, conservanti, medicine e in quantità massicce nelle amalgame dentarie che ne contengono sino al 50%. Esso è stato massicciamente adoperato dagli alchimisti, dai cercatori d’ oro e dai cappellai per produrre cappelli di feltro. Fu largamente adoperato quale medicinale contro la sifilide prima dell’ avvento degli antibiotici, come purgante (calomelano), e come vermifugo nei bambini. Con l’ andare del tempo si riconobbe che il suo uso non era scevro da rischi per cui si è iniziato a bandirlo per gli usi più comuni. La sua pericolosità è data principalmente (unico tra i metalli) dalla sua notevole volatilità per cui si possono facilmente raggiungere concentrazioni tossiche nell’aria se si opera in ambienti chiusi o non ventilati.. La sua tossicità si esplica particolarmente a riguardo di reni e sistema nervoso centrale e tende a dare fenomeni di accumulo per esposizioni ripetute. Negli esperimenti con catodo al mercurio la principale possibilità di intossicazione è data dall’ inspirazione dei vapori del mercurio tal quale (in quanto è improbabile si formino vapori di altri composti del mercurio nelle condizioni di operazione) particolarmente consistenti nelle immediate vicinanze della cella. I vapori inoltre essendo particolarmente pesanti tendono a concentrarsi verso il basso( pavimento). Ulteriori esaustive informazioni sulle proprietà del mercurio potranno essere trovate (per chi conosce un po’ d’ inglese) al link: http://www.atsdr.cdc.gov/toxprofiles/tp46.html .
                                    E’ VIVAMENTE SCONSIGLIATO operare questi esperimenti da persone incompetenti e men che mai da ragazzini di 13 o 14 anni che MAI dovrebbero tentare di compiere ALCUN ESPERIMENTO con QUALUNQUE tipo di cella in quanto, oltre alla pericolosità intrinseca della stessa dovuta alle alte tensioni adoperate, NON SI CONOSCE pressoché nulla sul tipo di radiazioni nocive che possono prodursi e neanche sulla composizione dei fumi che si sviluppano dalla cella. Il tungsteno che viene comunemente adoperato in questo forum, ad esempio, è un prodotto sulla cui tossicità si conosce poco perché poco studiato rispetto al mercurio ma di cui si sospettano già proprietà carcinogeniche, ed anche gli acciai inossidabili contengono elementi quali il nickel, ad es,, potenzialmente tossici. Se poi si trasmutassero davvero gli elementi si potrebbero avere composti quali il già citato tetrossido di osmio molto volatile ed estremamente tossico. Sarebbe quindi da incoscienti far credere che una volta tolto il mercurio gli esperimenti possano con tranquillità essere fatti in un garage o nel sottoscala!
                                    Tutto quanto premesso mi complimento con Remond per l’ esperimento compiuto permettendomi di fare qualche considerazione sullo stesso.
                                    1) Pur rendendomi conto delle difficoltà operative consiglierei, se avesse voglia di replicarlo, di operare con un imbuto piegato ad U verso l’alto per evitare fuoriuscite accidentali di mercurio durante l’ operazione.
                                    2) La colonna di soluzione acquosa sopra il mercurio dovrebbe essere molto più alta per condensare al massimo i vapori di mercurio surriscaldato.
                                    3) Sconsiglio l’ uso del filo di rame a contatto col mercurio in quanto specie a caldo reagisce facilmente con lo stesso disciogliendosi e formando un’ amalgama.
                                    4) Consiglio l’ uso di un filo di ferro in quanto esso non ha tendenza a dare amalgama.

                                    Torno a ripetere di non compiere ALCUN esperimento se non si ha la consapevolezza di ciò che si fa, l’ INCOMPETENZA può essere MORTALE!

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                                    • Salve amici

                                      Sono sicuro che avete passato un bellissimo Santo Natale.
                                      Sono in contatto con una persona, sia tramite e-mail privata che per telefono, che si è messo ad usare la cella elettrolitica, per migliorare ed accellerare delle sue reazioni particolari, usando elettrodi di tungsteno, è rimasto letteralmente sconvolto da un fenomeno che lo ha sconcertato; gli ho chiesto il permesso di rendervi partecipi del fatto.

                                      Renzo Mondaini (Ravenna)

                                      Caro Renzo
                                      Ti invio le foto dell'elettrolisi fatta con le mie soluzioni e con due elettrodi di W verdi da 2 mm. Di diametro. l'alimentatore era un casereccio e forniva 30 Vcc e il tutto assorbiva una corrente di circa 50 mA.
                                      user posted image
                                      A destra vedi l'elettrodo positivo ed a sinistra il negativo che sviluppa bollicine di non so quale/i gas. Dopo 2 gg di lavoro ho trovato l'elettrodo positivo rotto, presumo per fusione, proprio a livello del liquido.
                                      user posted image
                                      Il negativo appare perfettamente integro ( a destra) il positivo, rotto, co9n segni di forte corrosione. Questo è l'elettrodo positivo.
                                      user posted image
                                      A sinistra è quella parte che è rimasta a contatto con l'aria, mentre a destra quella che era nel liquido e che ha subito un'aggressione così forte che il diametro dell'elettrodo si è ridotto da 2mm a 1,2 mm.
                                      La temperatura del bagno elettrolitico era di 11,3°C (non fa' per nulla caldo nella mia cantina) e durante tutta la fase elettrolitica non ha mai superato i 17°C (controllati con un buon termometro digitale).

                                      Il calcolo energetico che io ho fatto è il seguente:
                                      V= 30 Vcc, Imax. 50MA, W= 30 x 0,05 = 1,5 Watt.
                                      Energia consumata 1,5 Watt x 48 h. = 72 Watt/h.

                                      Ora io non so' fare calcoli termodinamici ma considerato che il liquido era di circa 200 cc e che ha subito un Delta T° di 5,7 °C, non credo di aver “speso” tanta energia che giustifichi sia il consumo dell'elettrodo e la sua fusione la cui temperatura
                                      supera i 3.300 °C.
                                      Facendo i conti dell'oste una tale energia anche se sviluppata per pochi istanti avrebbe evaporato totalmente l'elettrolita ed altro.
                                      Come dice Jachetti :”di più nin zo “. Mi sto comunque attrezzando per ripetere questa prova cercando di misurare altri parametri ed in particolare lavorando con una tensione più bassa.....diciamo 10-15 volt. Se si ri-rompe l'elettrodo sarà facile calcolare i watt consumati.
                                      Più difficile calcolare i jaule necessari a consumare e fondere gli elettrodi ..... ma qui posso chiedere un aiuto a mia cugina che è ricercatrice dell'università di Genova ed anche dell'Ansaldo e si occupa di cellule industriali ad idrocarburi : una con quattro ********. Se hai tu un'idea su questi calcoli ancora meglio.
                                      Più vado avanti (si fa per dire) e più questo fenomeno mi stupisce.
                                      D'altro canto l'amato Fulcanelli, che era anche un grande scienziato, di cui non si può divulgare il nome per sua volontà, diceva:
                                      “esistono fatti sulla nostra strada dove le nostre menti vacillano e dove chimica e fisica si vestono di un manto di fragilità e debolezza”.
                                      Un grande, grande abbraccio con tanti auguri per te e famiglia.

                                      P.S.
                                      Ti aggiungo la foto di cosa si è verificato nel liquido elettrolita a fine lavoro
                                      user posted image
                                      Ti premetto che la foto è illuminata dal basso e che ho alzato il contrasto con il computer però rende bene l'idea che oltre al sale precipitato sul fondo che intravedi come una lunetta bianca, si sono formate due sospensioni colloidali di sostanze diverse che vedi colorate in giallo l'una ed in rosso arancione l'altra.

                                      E tutto con 72 watt......ma non fatemi ridere Zicchicchiani del CICAP.

                                      Leo Virdis

                                      Edited by remond - 25/12/2005, 23:28

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                                      • Carissimo ElettroRik

                                        In una discussione qui a fianco, leggo e vedo che stai approntando un circuito, per alimentare ad impulsi la cella elettrolitica.
                                        Per fare ciò, usi dei mosfet che debbono interromper il flusso di corrente alla cella, ma come ti ho detto altre volte, questo flusso di corrente è composto da una forte componente a radiofrequenza; questo comporta che è molto più difficile interromperlo. io ci ho provato con un relè da radiofrequenza da 10 ampere di contatto, con una separazione fra le punte di 1,2 mm corrispondenti ad un isolamento in corrente continua di 3600 volt.
                                        Con un siffatto relè non sono riuscito ad interrompere il flusso di corrente, poiché mi si creava un arco di plasma fra le punte. Ti consiglio di trovare dei mosfet per alte tensioni, da una mia veloce ricerca, non ho visto nulla sopra i 1500 volt.
                                        Mi sa che dovrai stare lontano dal circuito di potenza mentre darai tensione al tutto; per ora guardati un mio video in cui interrompo il circuito catodico, formando un secondo plasma in aria.

                                        http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini

                                        P.S.
                                        Notare che nel plasma in aria, diventa incandescente l'elettrodo che riceve le cariche negative; io lo trovo anomalo, mi sarei aspettato un egual riscaldamento.
                                        Ho trovato proprio ora un componente a 3000 volt.
                                        http://www.sensitron.com/hv/DATASHEET1138.pdf

                                        Renzo Mondaini (Ravenna)

                                        Edited by remond - 26/12/2005, 00:58

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                                        • Complimenti all'amico che ha inviato foto e informazioni circa l'esperimento a 30 Volt.La corrosione è notevole,anche se non è possibile affermare che la rottura sia avvenuta per 'frattura meccanica' da escursione termica,o per fusione. 72 Watt/ora sono tuttavia una buona quantità di energia,non è poca,anche se è certo diluita nel tempo.Quanto all'ultimissimo video di Remond ,vorrei suggerire umilmente l'uso di un condensatore antiarco collegato tra i due spezzoni di catodo: dovrebbe evitare la ionizzazione dell'aria,e garantire così un efficace contatto impulsivo.Poichè siamo in radiofrequenza,il condensatore antiarco va scelto di piccola capacità,e con tensioni molto ma molto maggiori rispetto all'alimentazione: sui 5 Kilovolt lavoro potremmo stare tranquilli.Quanto ai mosfet,concordo,probabilmente passano a miglior vita durante l'innesco,il gate ha poi un'isolamento troppo sottile e debolucciottimale sarebbe l'uso di valvole in luogo dei mosfet.Rik,valuta con astuzia prima di realizzare la scheda,se no ci spendi denaro e la cosa dispiacerebbe anche a me... sick.gif

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                                          • CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 26/12/2005, 01:33)
                                            Quanto all'ultimissimo video di Remond ,vorrei suggerire umilmente l'uso di un condensatore antiarco collegato tra i due spezzoni di catodo: dovrebbe evitare la ionizzazione dell'aria,e garantire così un efficace contatto impulsivo.Poichè siamo in radiofrequenza,il condensatore antiarco va scelto di piccola capacità,e con tensioni molto ma molto maggiori rispetto all'alimentazione: sui 5 Kilovolt lavoro potremmo stare tranquilli.

                                            Carissimo OggettoVolanteIdentificato

                                            Ho eseguito subito un esperimento, in cui dimostro la diversa natura del plasma elettrolitico e del plasma in aria; ho usato un condensatore ceramico da 4,7 nF 3 kV.
                                            user posted image
                                            Nella tabella che segue, potrai leggere la reattanza che ha il condensatore alle diverse frequenze; in pratica pochi ohm.
                                            user posted image
                                            Nel video che potete scaricare qui:
                                            http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini
                                            Si vede nella prima parte che il plasma in aria, è attenuato tantissimo dal condensatore in parallelo.
                                            Nella seconda parte invece, si può vedere che il plasma elettrolitico non si attenua col condensatore in parallelo.

                                            http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini
                                            http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2
                                            http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini
                                            http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond

                                            Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                            • Ciao remond,

                                              interessante la prova del tuo amico.Nella cella quindi avviene qualcosa anche a tensioni basse è affascinante.Sarebbe importante ( come sempre ) verificare le trasmutazioni.

                                              A presto

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                                              • QUOTE (remond @ 26/12/2005, 00:34)
                                                ... questo comporta che è molto più difficile interromperlo. io ci ho provato con un relè da radiofrequenza da 10 ampere di contatto, con una separazione fra le punte di 1,2 mm corrispondenti ad un isolamento in corrente continua di 3600 volt.
                                                Con un siffatto relè non sono riuscito ad interrompere il flusso di corrente, poiché mi si creava un arco di plasma fra le punte. Ti consiglio di trovare dei mosfet per alte tensioni, da una mia veloce ricerca, non ho visto nulla sopra i 1500 volt.

                                                Ciao Remond,

                                                come hai potuto verificare tu stesso, nonostante le difficoltà che hai incontrato in precedenza, la soluzione al problema l'hai avuta con un banale C x alte tensioni da qualche €cent.
                                                Basta approcciare correttamente il problema e prima o poi la soluzione la trovi (o te la passa qualcuno).
                                                Con 3 o 4 di quelli in parallelo le scintille sparirebbero quasi del tutto, ma io avevo in mente qualcosa che dovrebbe funzionare ancora meglio.
                                                L'alimentazione switchata dovrebbe essere fornita attraverso un fltro passa basso a Pi-greco (o di ordine superiore, se è il caso) che evita il ritorno di RF dalla cella sull'alimentazione, ma che tagli abbastanza in alto da evitare di 'stondare' troppo la quadra modulata in pwm.

                                                Inoltre sono abbastanza convinto che non serva una pwm a frequenze elevatissime. Anzi, probabilmente saremo sotto il kHz.
                                                In ogni caso, nel Pcb è previsto un C di protezione in parallelo al diodo messo tra Drain e Source di ciascun mosfet.

                                                x OVI:
                                                comunque mi terrò alla larga nel dare alimentazione... wink.gif

                                                P.S. Ci sono IGBT da 6000volt e >500Ampere, ma non credo sia il caso... almeno per ora. Preferisco mandare in fumo 3 mos da 1,5€ prima di ricorrere a un modulo da 4/500€, no?


                                                Auguri a tutti, e con un motivo in più a Brunovr !
                                                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                • Volevo segnalare che non si riesce a visualizzare l'ultimo video,quello del plasma+condensatore.Tutti gli altri si. Per Elettrorik,se ti serve,ho una mega-valvola per Uhf-Shf,nuova,che eroga impulsi pazzeschi.Di solito la si adoperava per inviare fasci radar impulsivi,impulsi veloci da megawatt a frequenze di Ghz;la si puo' alimentare anche con 1500 Volt.O vuoi stare davvero in banda audio,con lo switching? wink.gif

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                                                  • QUOTE (OggettoVolanteIdentificato @ 26/12/2005, 23:02)
                                                    Volevo segnalare che non si riesce a visualizzare l'ultimo video,quello del plasma+condensatore.Tutti gli altri si. Per Elettrorik,se ti serve,ho una mega-valvola per Uhf-Shf,nuova,che eroga impulsi pazzeschi.Di solito la si adoperava per inviare fasci radar impulsivi,impulsi veloci da megawatt a frequenze di Ghz;la si puo' alimentare anche con 1500 Volt.O vuoi stare davvero in banda audio,con lo switching?  wink.gif

                                                    Ciao OVI.
                                                    Caspita! Una bella bambina davvero! Purtroppo non me la sento di mettermi a lavorare in RF. Troppo complicato.
                                                    Inoltre credo davvero che la cella non abbia bisogno di RF per aumentare l'efficienza... Confido molto nel tempo di mantenimento della termoionica, che è di diverse centinaia di millisecondi...il che dà una frequenza intorno alle centinaia di Hz.

                                                    Quello a cui mirate con Remond è la risonanza RF, ma è altra roba da quello che sto tentando io con lo switching. wink.gif

                                                    P.S. Il problema del video è perché Remond ha usato il + nel nomefile. Selezionalo con la spunta e poi clicca sul tasto scarica. Così va.

                                                    Edited by ElettroRik - 26/12/2005, 23:18
                                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                      Ti invio le foto dell'elettrolisi fatta con le mie soluzioni e con due elettrodi di W verdi da 2 mm. Di diametro. l'alimentatore era un casereccio e forniva 30 Vcc e il tutto assorbiva una corrente di circa 50 mA.


                                                      Lo dicevo io.... biggrin.gif
                                                      La mia mente non era poi così bacata allora.... biggrin.gif biggrin.gif


                                                      Ragazzi complimenti a tutti veramente!!!! Ringrazio Dio che esiste della gente come Voi (e anche come me.. wub.gif )

                                                      Arrivo in ritardo per gli auguri di Natale, ma in tempo per quelli di Buona fine e miglior principio!!!

                                                      A presto geniacci!!!!

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                                                      • Dear amici,
                                                        sono rabazon e rispondo momentaneamente dalla postazione di remond perché ho beccato un virus che mi impedisce l’uso del mio computer

                                                        premetto che su quanto scriverò remond non è d’accordo, non dategli ulteriori colpe quando è innocente…

                                                        ritorno sul problema RF, perché abbiamo quelle determinate RF CON LA CELLA MIZUNO E ELETTRODI IN W?

                                                        Allora abbiamo tre sheet , una di ioni trasportati da molecole di H2O di K+, uno schermo di molecole di H2O,che sono quelle che hanno trasportato e perso lo ione H+, e una sheet di ioni H+ a diretto contato con il catodo..lo schermo d’acqua isolante, viene continuamente perforato da gruppi di ioni H+ che si portano sul catodo, per prendersi un elettrone, diventare H2 e poi risalire alla superficie, e le molecole d’acqua che li trasportavano ricostruiscono lo schermo.
                                                        Abbiamo una stabilizzazione per saturazione nel numero di tunnel.
                                                        Quando attraversano il tunnel i gruppi di ioni H+ hanno comportamento coerente, hanno quindi la stessa direzione e la stessa accelerazione, ad occhio circa 100Km/sec e penso se ne formino attorno a 327 milioni /sec di tunnel

                                                        Queste accelerazioni di ioni producono RF,
                                                        ma i tunnel possono avere lunghezze di circa 10-6cm,le RF dovrebbero essere, mi dice remond , dell’ordine dei 30 milioni di GHz,(infrarossi) mentre noi registriamo emissioni fino a 3GHz, e inoltre le abbiamo solo quando si innesca il plasma.

                                                        DOBBIAMO RITENERE CHE le emissioni sono assorbite dallo schermo eccitato dai fotoni del plasma,che comincia ad oscillare in armoniche più basse e fa oscillare le sheet (a loro volta eccitate)di ioni collegati che emettono nelle RF rilevate…
                                                        A questo punto anche il catodo potrebbe diventare un’antenna oscillante…mah,sembra che le frequenze non cambiano modificando la lunghezza dei cavi collegati,,,

                                                        Rimane il dubbio, perché il picco proprio alla frequenza del deuterio?
                                                        Un caso dovuto alle geometrie particolari della cella?
                                                        Con elettrodi molto più grandi dovremmo avere più tunnel, anche se penso che lo spessore delle sheet non dovrebbe cambiare di molto, e quindi magari sempre per effetti di saturazione non cambiano molto le armoniche di oscillazione…
                                                        Inoltre le eventuali emissioni dell’acqua eccitata dello schermo potrebbero essere coperte dalle emissioni molto chiassose degli schermi di ioni che oscillano in maniera coerente..ed e,mettono sulle oscillazioni casuali delle sheet.
                                                        Questa spiegazione riguarda solo le emissioni RF,

                                                        OVI che ne pensi?
                                                        Saluti da rabazon


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                                                        • Che ne penso?... sick.gif Ti diro' che spesso ho dubbi,non certezze.Il dubbio maggiore è quello del 'cosa ci sia in prossimità del catodo'.In teoria,dovrebbe esserci H20.Nella pratica,non sarei troppo sicuro; se ci fosse H2O,avrebbe temperature nell'intorno dei 2000,2500 gradi.Mi chiedo se qualcuno abbia mai visto un cucchiaino che contiene acqua a 2000 gradi.Se attorno al catodo vi è acqua,questa è a temperatura altissima,di sicuro sotto forma di vapore molto rarefatto;se è vapore rarefatto,conduce poco o nulla,al pari dell'aria.Quindi isola il catodo,originando un condensatore.E arrivati a questo punto,non so se siano gli elettroni catodici che vanno verso gli ioni+ da te citati,o siano gli ioni+ che si dirigono verso gli elettroni.Il catodo infatti sublima per l'alta temperatura,non so se si sfaldi per il fatto che gli ioni+ lo bombardano.Per quanto riguarda gli infrarossi,so solo che il catodo ne irradia una valanga,già a tensioni di 40,50 Volt. Sul picco del deuterio,sto ancora valutando,e cercando materiale utile alla voce 'lampade al deuterio'.Son lampade a gas di deuterio,che sotto tensione emettono ultravioletti e onde luminose:forse si becca qualcosa di utile.

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                                                          • dear amici,
                                                            sono sempre rabazon,

                                                            rispondo ad OVI-
                                                            d'accordo, la sheet isolante d'acqua è sotto forma di vapore-(quando si accende il plasma e bombarda di fotoni energetici la sheet)

                                                            questo però dovrebbe avere effetti sullo spessore della sheet.
                                                            che da 10-6cm,10-7cm, potrebbe diventare 10-4cm,anche 10-3 cm, o meno cambiando le rf sparate
                                                            dagli ioni H+ che attraversano ,oppure gli spessori cambiano continuamente ed abbiamo medie di tunnel tra queste dimensioni…
                                                            non so se possiamo rilevare infrarossi lontani, tipo 30.000GHz fino a oltre 100 milioni di GHz,infrarossi normali…
                                                            anche perché potrebbero essere mascherati da armoniche delle sheet di ioni eccitati oscillanti..

                                                            Per me sono soprattutto gli ioni H+ che attraversano,gli elettroni sembrano troppo indisciplinati e soggetti ai browniani casuali,anche se fosse il contrario oppure si trovassero a metà strada,quale esperimenti dovremmo trovare per falsificare?
                                                            Forse modifiche alle frequenze RF?
                                                            forse…non riesco a trovare esperimenti per falsificare queste ipotesi..
                                                            pensavo a una cella che lavora in elettrolisi in fase di preplasma,dovremmo incominciare a notare effetti dovuti
                                                            all’ affollamento delle molecole d’acqua e non so se sia possibile notare uno spessore diverso
                                                            delle sheet quando si accende il plasma.
                                                            Il fatto che aumenta decisamente l’effetto isolante quando si accende il plasma, sembra indicare un ingrossamento della sheet d’acqua, dovuto all’evaporazione delle molecole di H2O,che rompono i legami elettrostatici,e diventano gas libero molto più isolante dello stato precedente.
                                                            Forse proprio mentre le normali molecole di H2O lasciano passare abbastanza liberamente gli ioni,quando diventa vapore rarefatto sotto pressione, aumenta decisamente l’isolamento e le oscillazioni delle shett, aumentando enormemente le emissioni RF…
                                                            forse il densimetro che hell dovrebbe preparare potrebbe dare delle informazioni al riguardo…

                                                            a parte mi servirebbe la conferma che le emissioni RF non cambiano modificando la lunghezza dei cavi di alimentazione degli elettrodi,in particolare il catodo, per capire i fenomeni di saturazione che si potrebbero instaurare…


                                                            rispondo da questa postazione perché ho il computer completamente bloccato, e non ricordo più le password…
                                                            saluti da rabazon

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                                                              acqua a 2000 gradi


                                                              Infatti non c'e', a temperature di plasma l'acqua va in pirolisi.

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