Saluto tutti gli amici in linea e l'amico Elektron
Carissimo Elettrorik,
Quello che mi chiedi non e’ molto semplice. Poiche’ voglio subito cercare di darti una mano, prova a risponderti.
Innanzitutto le condizioni da te illustrate devono essere esaminate con maggior dettaglio. In questo modo potremo stabilire se fosse possibile trovare un percorso alternativo per misurare l’energia degli urti. Comunque l’energia media posseduta da un gas atomico che si trova ad una temperatura (T) e’ data facilmente da questa formula:
|E| = 3/2 k T
ove k e’ la famosa costante di Boltzman 1,38 10^-23 K^-1 J
Se il gas e biatomico dovrebbe essere kT (ma vorrei verificare).
La pressione diventa un fenomeno indiretto poiche’ la sua variazione influira’ sulla temperatura, ma come sai questo dipende anche dal sistema se lavora a volume costante , ecc. In pratica occorrerebbe conoscere piu’ esattamente come lavora il sistema da te proposto. I dettagli infatti, che ti chiedevo sopra.
Per quanto riguarda la temperatura del metallo quello e’ un problema che riguarda l’equilibrio del sistema visto nella sua globalita’. Quindi l’energia della superficie del metallo calcolata con vari metodi sara’ poi sottratta.
L’aspetto si complica poiche’ un metallo caldo perde energia anche per emissivita’ (irragiamento). Ecco perche’ sostengo che a parte il ridotto numero di dati che mi hai fornito, comunque si tratta di un problema di calcolo molto delicato.
Il problema del Geiger e’ una cosa piuttosto semplice. Devi sapere che ogni strumento del genere ha una sua curva di taratura. Tu devi conoscere qual e’ la curva relativa al tuo apparecchio. I REM sono una misura vecchia (tuttavia io la uso ancora spesso) che dipende dai rad (dose assorbita) essa esprime un energia specifica (1 rad = 10^-5 j/kg).
I REM sono quindi definiti come “rad equivalent man” e quindi trattasi di una misura molto approssimativa che piu’ o meno puo’ essere calcolata come pari a 1,15 rad (1 rem =1,15 rad). Questo significa che noi cerchiamo di tenere piu’ conto dei danni arrecati alla materia vivente, da parte di una radiazione ionizzante, rispetto alla materia inerte dove vengono appunto usati i solo rad.
Comunque, dipende tutto dal rapporto della sonda del Geiger e normalmente c’e’ una tabella che per ogni impulso al secondo misurato dal tubo corrisponde una misura, generalmente calcolata in microrem/ora. Infatti, il tuo Geiger lo potrai tarare anche solamente con un generatore di segnali.
L’utilizzo di radioisotopi come cesio, stronzio ecc serve solo come riferimento di soglia di energia di rilevazione. Ovviamente se fosse conosciuta l’esatta quantita’ in grammi della sorgente , la sua emivita e l’eta’ della sorgente stessa, potremo agevolmente calcolare gli impulsi al minuto prodotti da quella particolare sorgente.
1 curie e’ infatti, pari a 3.7 10^10 disintegrazioni al secondo. Quindi conoscendo l’attivita’ del radioisotopo (in internet e nei libri queste cose sono ampiamente indicate), e’ possibile fare un calcolo.
Ovviamente, le emissioni alfa non passano in acqua, ma, ti dico, che per fermarle basta un foglio di giornale o alcuni cm di aria. Quindi scordati il fatto di poterle misurare. I beta, ovviamente pure vengono assorbiti, sia dall’acqua che dalla plastica.
Per il tuo ultimo quesito, non saprei proprio cosa potrei risponderti. Non saprei dirti cosa e’ quella materia bluastra.
Ti ringrazio pero’ per il fatto che tu mi permetti ora di fare una importante precisazione chimica (non da tutti conosciuta). L’argon non e’ inerte,…….!? Si mi rendo conto, l’affermazione cosi espressa e’ una provocazione, comunque, quello che voglio dire e’ che esistono condizioni particolari nelle quali possono verificarsi legami (eccimeri) fra i gas inerti e gli alogenuri per esempio o altri tipi di atomi. Con questo non voglio assolutamente dire che la tua polvere blu si tratta di una particolare sostanza a base di argon, sto semplicemente dicendo che non sono escluse probabili reazioni chimiche che riguardano i gas inerti. Guarda caso le condizioni di eccitazione elettromagnetica favoriscono la formazione di Eccimeri.
Sarebbe bello se tu possa riprendere con una foto (chiara e ingrandita) questa polvere, mi piacerebbe osservarla, e soprattutto capire bene dove si forma.
Spero di poterti essere piu’ utile alla prossima occasione
Un abbraccio enorme
Carissimo Elettrorik,
Quello che mi chiedi non e’ molto semplice. Poiche’ voglio subito cercare di darti una mano, prova a risponderti.
Innanzitutto le condizioni da te illustrate devono essere esaminate con maggior dettaglio. In questo modo potremo stabilire se fosse possibile trovare un percorso alternativo per misurare l’energia degli urti. Comunque l’energia media posseduta da un gas atomico che si trova ad una temperatura (T) e’ data facilmente da questa formula:
|E| = 3/2 k T
ove k e’ la famosa costante di Boltzman 1,38 10^-23 K^-1 J
Se il gas e biatomico dovrebbe essere kT (ma vorrei verificare).
La pressione diventa un fenomeno indiretto poiche’ la sua variazione influira’ sulla temperatura, ma come sai questo dipende anche dal sistema se lavora a volume costante , ecc. In pratica occorrerebbe conoscere piu’ esattamente come lavora il sistema da te proposto. I dettagli infatti, che ti chiedevo sopra.
Per quanto riguarda la temperatura del metallo quello e’ un problema che riguarda l’equilibrio del sistema visto nella sua globalita’. Quindi l’energia della superficie del metallo calcolata con vari metodi sara’ poi sottratta.
L’aspetto si complica poiche’ un metallo caldo perde energia anche per emissivita’ (irragiamento). Ecco perche’ sostengo che a parte il ridotto numero di dati che mi hai fornito, comunque si tratta di un problema di calcolo molto delicato.
Il problema del Geiger e’ una cosa piuttosto semplice. Devi sapere che ogni strumento del genere ha una sua curva di taratura. Tu devi conoscere qual e’ la curva relativa al tuo apparecchio. I REM sono una misura vecchia (tuttavia io la uso ancora spesso) che dipende dai rad (dose assorbita) essa esprime un energia specifica (1 rad = 10^-5 j/kg).
I REM sono quindi definiti come “rad equivalent man” e quindi trattasi di una misura molto approssimativa che piu’ o meno puo’ essere calcolata come pari a 1,15 rad (1 rem =1,15 rad). Questo significa che noi cerchiamo di tenere piu’ conto dei danni arrecati alla materia vivente, da parte di una radiazione ionizzante, rispetto alla materia inerte dove vengono appunto usati i solo rad.
Comunque, dipende tutto dal rapporto della sonda del Geiger e normalmente c’e’ una tabella che per ogni impulso al secondo misurato dal tubo corrisponde una misura, generalmente calcolata in microrem/ora. Infatti, il tuo Geiger lo potrai tarare anche solamente con un generatore di segnali.
L’utilizzo di radioisotopi come cesio, stronzio ecc serve solo come riferimento di soglia di energia di rilevazione. Ovviamente se fosse conosciuta l’esatta quantita’ in grammi della sorgente , la sua emivita e l’eta’ della sorgente stessa, potremo agevolmente calcolare gli impulsi al minuto prodotti da quella particolare sorgente.
1 curie e’ infatti, pari a 3.7 10^10 disintegrazioni al secondo. Quindi conoscendo l’attivita’ del radioisotopo (in internet e nei libri queste cose sono ampiamente indicate), e’ possibile fare un calcolo.
Ovviamente, le emissioni alfa non passano in acqua, ma, ti dico, che per fermarle basta un foglio di giornale o alcuni cm di aria. Quindi scordati il fatto di poterle misurare. I beta, ovviamente pure vengono assorbiti, sia dall’acqua che dalla plastica.
Per il tuo ultimo quesito, non saprei proprio cosa potrei risponderti. Non saprei dirti cosa e’ quella materia bluastra.
Ti ringrazio pero’ per il fatto che tu mi permetti ora di fare una importante precisazione chimica (non da tutti conosciuta). L’argon non e’ inerte,…….!? Si mi rendo conto, l’affermazione cosi espressa e’ una provocazione, comunque, quello che voglio dire e’ che esistono condizioni particolari nelle quali possono verificarsi legami (eccimeri) fra i gas inerti e gli alogenuri per esempio o altri tipi di atomi. Con questo non voglio assolutamente dire che la tua polvere blu si tratta di una particolare sostanza a base di argon, sto semplicemente dicendo che non sono escluse probabili reazioni chimiche che riguardano i gas inerti. Guarda caso le condizioni di eccitazione elettromagnetica favoriscono la formazione di Eccimeri.
Sarebbe bello se tu possa riprendere con una foto (chiara e ingrandita) questa polvere, mi piacerebbe osservarla, e soprattutto capire bene dove si forma.
Spero di poterti essere piu’ utile alla prossima occasione
Un abbraccio enorme
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