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fusione fredda elettrolitica - parte sette

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  • #31
    Cari amici,
    da tanto seguo le discussioni sul forum.
    ho trovato il coraggio di scrivere e .... siete spariti tutti.
    Dove è Remond, dove elettroRik, dove Hellblw, dove gli altri ????
    Mi mancate tanto ...... un po' meno i bisticci .. ma quelli sono sicuro che sono superat 3 secondi dopod...

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    • #32
      QUOTE(leovirdis @ 7/3/2006, 23:16)
      Cari amici,
      da tanto seguo le discussioni sul forum.
      ho trovato il coraggio di scrivere e .... siete spariti tutti.
      Dove è Remond, dove elettroRik, dove Hellblw, dove gli altri ????
      Mi mancate tanto ...... un po' meno i bisticci .. ma quelli sono sicuro che sono superat 3 secondi dopod...

      Ciao Leo!
      Finalmente ti leggo qui!

      Sto preparando un po' di materiale da postare. E tu? non hai qualcosa da mostrarci? ;-)
      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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      • #33
        Ciao Leo!
        Finalmente ti leggo qui!

        Sto preparando un po' di materiale da postare. E tu? non hai qualcosa da mostrarci? ;-)

        Caro ElettrorRik
        considerata la mia età ciò che potrei mostrarti sarebbe di poco interesse sul forum.
        Sai bene quali siano le mie difficoltà a capire come si usino queste maledette macchine che si chiamano P.C.
        Sai anche bene che ciò di cui mi interesso possa in certo qual modo avvicinarsi alle vostre discussioni.
        La mia ricerca viaggia su una strada che potrebbe essere molto vicina alla vostra ma estremamente diversa allo stesso tempo. Sono comunque disponibile ad inviare la mia asperienze se mai riuscirò a fare dialogare tutte queste macchine elettroniche di cui mio figlio mi ha riempito e di cui sinceramente non riesco a far dialogare.
        Per chi legge io mi sto' interessando all'estrazione di tinture metalliche attraverso un processo elettrolitico di mia invezione.
        Si tratta di un processo "alchemico", parola che in questo sito, farà venire la pelle d'oca a molte persone.

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        • #34
          Cari amici

          Sono profondamente amareggiato
          perché tutti quelli che seguono con interesse i miei esperimenti, mi contattano in privato.
          Io credo molto in questo forum, vorrei innescare una selezione naturale in senso positivo, cioè spronare le persone interessate a queste tematiche di frontiera, a farsi vive su questa discussione, al fine di mandare sul forum del cicap tutti i simpatizzanti di Piero Angela.
          Il capostipite di questa nuova schiera di amici, è Leovirdis, il quale ci seguiva da tanto ma silenzioso, fino a che spronato a dovere, si è deciso di dare inizio alla svolta del terzo millennio; chi non condivide i nostri fini, dovrà migrare verso altri lidi a loro più consoni.
          Amici non è difficile registrarsi, basta inventarsi un nome, la foto la potete inserire in un secondo tempo.
          Chi mi contattò in privato mostrando apprezzamento, spero siano i primi a farsi vivi, gli altri saranno sempre i benvenuti comunque.
          Sono ottimista come non mai.

          Con affetto

          Renzo Mondaini (Ravenna)

          Edited by remond - 8/3/2006, 00:54

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          • #35
            ciao remond,
            voglio provare a chiarire un pò il nuovo effetto chiamiamolo transistor remond.

            se abbiamo un'interruzione di corrente in un puntale,
            per forza dobbiamo trovare un dielettrico, un isolante, che mai pllulò essere un semplice muro di ioni,

            il maggior indiziato rimane sempre un muro d'acqua , formato dalle molecole d'acqua lasciate libere dagli inoni traasportati suugli elettrodi...
            un pacchetto di 5 molecole d'acqua rimane sempre comunque molto più "grosso" di elettroni,
            in qualche misura abbiamo che nel puntale isolato, le condizioni sono molto più tranquille, e il muro d'acqua riesce a isolare con efficacia.
            una specie di effetto wenhealt, si chiamava così? , ma in questo caso non ci sono bolle di gas a rompere il dielettrico,
            mentre negli altri due la situazione non permette di creare un muro d'acqua stabile ed isolante,perciò continua a passare corrente.

            saluti


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            • #36
              CITAZIONE (rabazon @ 9/3/2006, 01:20)
              se abbiamo un'interruzione di corrente in un puntale, per forza dobbiamo trovare un dielettrico, un isolante, che mai pllulò essere un semplice muro di ioni,
              il maggior indiziato rimane sempre un muro d'acqua , formato dalle molecole d'acqua lasciate libere dagli inoni traasportati suugli elettrodi...

              Secondo me hai il flusso di ioni tra C e B che satura la conduttività dell'acqua nel tratto base-collettore, con conseguente isolamento del restante tratto verso l'E per mancanza di ioni contuttivi.
              Infatti la base è molto più vicina al C ed è molto più negativa (50V) dell'E (37V), quindi si 'monopolizza' tutto il flusso di ioni, e di conseguenza all'E, che è più distante e a ddp minore, non restano ioni per condurre, e rimane isolato.

              Nei reostati che citavo ciò non si verifica SOLO perchè la R è lineare. Basterebbe usare dei sottilissimi fili di tusngsteno come R, per vedere che, siccome non sono lineari ma si saturano sopra una certa corrente, aumentando la propria resistenza quando interviene l'effetto joule, si verificherebbe lo stesso identico fenomeno.

              In alternativa, e' possibile forse impostare dei generatori di corrente in serie per creare un modello idoneo.

              Aumentando la concentrazione si dovrebbe poter innalzare il limite di saturazione del flusso ionico, con conseguente riavvicinamento al modello con reostati basato sulla legge di ohm. Diminuendola, viceversa, si dovrebbe aumentare quest'effetto legato alla saturazione del flusso ionico nell'elettrolita, lavorando con una legge di ohm modificata, che tenga conto delle non linearità dovute alla saturazione.

              Da studiare bene.

              ================================================== ============================


              CITAZIONE (leovirdis @ 8/3/2006, 00:09)
              considerata la mia età ciò che potrei mostrarti sarebbe di poco interesse sul forum.

              Sai bene quali siano le mie difficoltà a capire come si usino queste maledette macchine che si chiamano P.C.
              Sai anche bene che ciò di cui mi interesso possa in certo qual modo avvicinarsi alle vostre discussioni.
              La mia ricerca viaggia su una strada che potrebbe essere molto vicina alla vostra ma estremamente diversa allo stesso tempo. Sono comunque disponibile ad inviare la mia asperienze se mai riuscirò a fare dialogare tutte queste macchine elettroniche di cui mio figlio mi ha riempito e di cui sinceramente non riesco a far dialogare.
              Per chi legge io mi sto' interessando all'estrazione di tinture metalliche attraverso un processo elettrolitico di mia invezione.
              Si tratta di un processo "alchemico", parola che in questo sito, farà venire la pelle d'oca a molte persone.

              Beh, la tua esperienza invece secondo me sarebbe di MOLTO interesse!

              Per le difficoltà tecniche con i post, posso forse darti una mano.

              Credo che ci siano molte più verità nell'antica alchimia di quanto non si possa comunemente immaginare...

              Non sono tecnicamente convinto delle spiegazioni che essa dà, ma basta non guardare alla cosa con approccio 'scientifico' per comprendere che di fatto molto spesso ha ragione.
              Certo, ci vuole la mente aperta come un paracadute... tongue.gif

              Edited by ElettroRik - 9/3/2006, 10:31
              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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              • #37
                ciao rik,
                quando dici difficoltà degli ioni,
                non basta,
                occorre indicare un perchè preciso,
                e non è certo una maniera di isolare mettere dei potenziali diversi,ma dove l'hai letto?

                e poi ,uffa, ma quante volte devo ripetere, non è possibile che ioni positivi possono isolare elettroni...
                mannaggia, magari tra un pò poi verrà fuori qualcuno, che l'avrà sentito dire da qualche altra parte,
                ma per ora sembra che questa semplicissima costatazione, che occorre per isolare un dielettrico,
                non sembra passare propio
                come per avere un condensatore, occorre sempre un isolante,
                saluti

                Commenta


                • #38
                  CITAZIONE (rabazon @ 9/3/2006, 11:32)
                  ciao rik,
                  quando dici difficoltà degli ioni,
                  non basta,
                  occorre indicare un perchè preciso,
                  e non è certo una maniera di isolare mettere dei potenziali diversi,ma dove l'hai letto?

                  e poi ,uffa, ma quante volte devo ripetere, non è possibile che ioni positivi possono isolare elettroni...
                  mannaggia, magari tra un pò poi verrà fuori qualcuno, che l'avrà sentito dire da qualche altra parte,
                  ma per ora sembra che questa semplicissima costatazione, che occorre per isolare un dielettrico,
                  non sembra passare propio
                  come per avere un condensatore, occorre sempre un isolante,
                  saluti

                  Sì Rab, ricarica il post (l'ho ritoccato 3/4 volte).... e rileggi bene con attenzione... ;-)

                  Ho parlato di... mancanza di ioni, che dà isolamento. La conseguenza è che il potenziale all'E non è più visibile dalla zona di Base perchè c'è l'area di acqua SENZA ioni nel tratto B-E che isola l'E.

                  Perchè l'acqua è senza ioni? Perchè sono TUTTI impiegati (positivi e negativi) nel passaggio C-B, quindi NON ce ne sono di liberi per viaggiare tra B ed E.

                  Spero di essermi spiegato un po' meglio ora...

                  Edited by ElettroRik - 9/3/2006, 11:39
                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                  • #39
                    cia rik,
                    ti sei spiegato meglio,
                    ma la cosa non funziona,
                    i moti browniani e termici a cui sono soggetti gli ioni
                    non rendono possibile la mancanza sic e simpliciter di ioni in una zona della soluzione,
                    a meno che non si crei una barriera isolante,
                    e qui ritorno a proporre le molecole d'acqua che dopo aver trasportato sulla schiena gli ioni sugli elettrodi,
                    rimangono intrappolate da forze elettrostatiche contrapposte, e formano lo strato isolante, il dielettrico...
                    spero di essere stato chiaro...
                    e che non mi censurino...
                    salluti

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                    • #40
                      CITAZIONE(rabazon @ 10/3/2006, 13:36)
                      ...i moti browniani e termici a cui sono soggetti gli ioni
                      non rendono possibile la mancanza sic e simpliciter di ioni in una zona della soluzione,...

                      ... mi interessa questa cosa...
                      ma non mi è chiara...
                      perchè dici che il flusso collettore-base non può saturare monopolizzando tutti gli ioni disponibili in zona e lasciando così uno strato di acqua isolante?

                      Dico così perchè forse diciamo la stessa cosa...


                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                      • #41
                        ..ciao remond, seguo abbastanza assiduamente i tuoi esperimenti e le varie discussioni sulla fusione fredda,... e vorrei porti una domanda (anche se questa non ha molto a che fare con la FF, mi rivolgo a te perchè so che sei uno dei maggiori sperimentatori e saprai dirmi sicuramente qualcosa a riguardo...):

                        sappiamo che se facciamo passare una corrente elettrica inferiore a 300 Vcc e 8/10 ampere in acqua otteniamo elettrolisi...se superiamo questi parametri e gli elettrodi vengono posti in una determinata maniera passiamo alla FF...detto ciò cosa accadrebbe all'acqua se ci passasse una tensione pari a quella di un fulmine ? cioè trascurando le proporzioni degli elettrodi, una scarica di quella portata cosa provocherebbe ? evaporazione ? elettrolisi ? FF ? che valori può avere la scarica di un fulmine in termini di volts e ampere (se di ampere si può parlare) ?

                        è solo una curiosità, grazie in anticipo, in ogni caso.
                        buona sperimentazione.

                        Caro s.....

                        Ti rispondo pubblicamente, in quanto altri amici possono essere interessati a questo argomento.
                        Il fulmine è caratterizzato da milioni di volt e correnti fino a 200.000 ampere, la potenza in watt è data dal prodotto di questi due numeri, per cui immensa anche se breve.
                        Se cade un fulmine in mare, credo che faccia tutto quello che dici tu più dell'altro; per altro intendo pirolisi, cioè rottura di molecole dovuto al calore.
                        Ho letto che il fulmine produce un plasma di 30.000 gradi centigradi, siccome la molecola dell'acqua si spezza per pirolisi a circa 1500 °C, puoi immaginare cosa succede.
                        Sfrutto questa occasione per precisare che con fusione fredda, si intende la creazione di una "trasmutazione" a debole energia ed a temperature relativamente basse, da qui il termine "fredda".
                        La reazione di pirolisi, è stata tirata in ballo da alcuni amici che volevano su questo forum, minimizzare gli effetti di elevate temperature al catodo, negli esperimenti di fusione fredda elettrolitica.
                        Voglio ricordare nuovamente a tutti, che la chimica accademica afferma, che la combustione di idrogeno ed ossigeno, generano la stessa energia che era servita per separarli, quindi rendimento unitario.

                        Renzo Mondaini (Ravenna)

                        Edited by remond - 11/3/2006, 00:36

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                        • #42
                          ciao rik,
                          beh, forse "ora" diciamo la stessa cosa,
                          che dire,non è mai troppo tardi...
                          comunqe assieme a remond abbiamo ideato un esperimento per falsificare la teoria del muro d'acqua isolante,
                          lascio a lui la parola ..

                          per tutti,

                          vorrei poter falsificare la mia teoria sulla f.f :
                          gli eventi importanti di f.f sono sempre comunque superficiali,
                          e per fare questo ho bisogno di laboratori dove esiste una buona disponibilità di acqua pesante, di eletrodi in palladio, ecc..
                          con una buona esperienza sulla cella pons..
                          la mia idea è quella di partire con catodo in palladio con superficie bagnata,circa 1/3 dell'anodo,
                          con condizioni iniziali abbastanza simili a quelle della cella mizuno,
                          ma non abbastanza da innescare il plasma, poi di caricare il palladio con deuterio, fino al rapporto di 1/1,
                          e vedere se si innesca il plasma,
                          in questo caso potremmo cominciare a provare che il caricamento serve ad influire sulle condizioni superficiali,a portare il catodo verso le condizioni di 1/5/6 che sono quelle della cella cella mizuno.
                          poi con prove sempre più mirate , individuare con precisione quale tipo di rapporto iniziale permette la ripetibilità migliore, e quali over unity si ottengono nei vari casi....
                          se qualche anima buona raccoglie questa possibilità..
                          magari i pirelli lab..
                          saluti


                          Commenta


                          • #43
                            QUOTE (rabazon @ 11/3/2006, 02:50)
                            ciao rik,
                            beh, forse "ora" diciamo la stessa cosa,
                            che dire,non è mai troppo tardi...

                            I miei post sono tutti lì....e lo sono sempre stati, insieme ai tuoi.

                            Il tuo "ORA" cosa significa?

                            Che finalmente hai capito quello che ho scritto?

                            Che pensi che io abbia cambiato idea?

                            Che adesso hai le idee più chiare?

                            Spiegati, per favore.

                            Fare il misterioso ed enigmatico non serve a nessuno, se butti la pietra non nascondere la mano.
                            Hai affermato che ciò che sostengo "non è possibile", ma spiega perchè...

                            Io non mi offendo di certo se qualcuno mi dimostra che la mia teoria è una str....
                            Non ho problemi ad ammettere che potrei prendere delle cantonate. Ne ho già prese in passato, e ne prenderò ancora. Però mi piace imparare dagli errori, quando li faccio.
                            biggrin.gif

                            Edited by ElettroRik - 13/3/2006, 00:02
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                            • #44
                              Girando a far spese con la moglie, in un supermercato ho visto ed acquistato un raffredda bottiglie in acciaio inox della capacita di circa 1,2 litri
                              Penso che si possa utilizzare per le prime misure, magari migliorando il suo isolamento termico con una guaina esterna.
                              Per testare questo recipiente ho messo un termometro digitale ( misura il decimo di grado), all'interno e un termometro digitale per la misura della temperatura delle superfici, al suo esterno.
                              Vi ho versato dentro ¾ di litro di acqua bollente e cronometro alla mano ho rilevato che:


                              ------------------------------------- t int.°C----------------------- t ext.°C

                              -------0' 0'' --------------------------93.0---------------------------23
                              dopo 0' 30''------------------------- 91.8 --------------------------25
                              -------1' 00''--------------------------89.7---------------------------28
                              -------2' 00''--------------------------87.5---------------------------31
                              -------3' 00''--------------------------84.8---------------------------33
                              -------9' 30'' -------------------------75,2---------------------------35
                              -------12' 00'' ------------------------71.2---------------------------34
                              -------15' 00'' ------------------------69.8---------------------------33
                              Considerato che il recipiente può essere utilizzato anche come anodo, posto alla Vostra attenzione questo mio modesto contributo.
                              Buon lavoro a tutti.

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                              • #45
                                QUOTE(leovirdis @ 11/3/2006, 18:44)
                                Girando a far spese con la moglie, in un supermercato ho visto ed acquistato un raffredda bottiglie in acciaio inox della capacita di circa 1,2 litri
                                Penso che si possa utilizzare per le prime misure, magari migliorando il suo isolamento termico con una guaina esterna.
                                Per testare questo recipiente ho messo un termometro digitale ( misura il decimo di grado), all'interno e un termometro digitale per la misura della temperatura delle superfici, al suo esterno.

                                Ciao Leo,

                                direi che è un ottimo punto di partenza per fare un calorimetro adatto a misure di energia....
                                Sto lavorando ad un mio calorimetro, fatto in tutt'altro modo. Appena ho i dati li confrontiamo.

                                Ottima idea, comunque!
                                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                • #46
                                  ciao rik,
                                  stai teorizzando che in una soluzione salina degli ioni più possano essere isolanti per gli elettroni,
                                  semplicemente non esiste questa possibilità,
                                  per spiegare effetti isolanti, dobbiamo ipotizzare per forza,
                                  che in condizioni di asimmetria anodo/catodo, le molecole che trasportano per le forze elettrostatiche gli ioni fino algli elettrodi, una volta mollato lo ione, si affollino pressate , questo sì, da muri di altre molecole che trasportano altri ioni,
                                  nel caso dell'effetto isolante puntali remond-leovirdis,
                                  le condizzioni di asimmetria sono date dal diverso voltaggio, e potrebbero essere date anche dalle relative distanze,
                                  nel caso mizuno, sono le diverse dimensioni,
                                  a dare l'effetto condensatore e gli effetti isolanti..
                                  anche se il plasma non si accende per effetto condensatore,
                                  l'effetto condensatore ha certo lun effetto stabilizzante, e potrebbe influire sulla quantità e qualità delle trasmutazioni...
                                  saluti


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                                  • #47
                                    CITAZIONE (ElettroRik @ 5/1/2006, 11:06)
                                    CITAZIONE (akqua @ 5/1/2006, 10:35)
                                    ciao kalos e gli altri amici,

                                    non ho grandi competenze con l'elettronica, il sistema da te proposto che genere di tensione pulsante produce (ampere e volts) ?

                                    volevo poi chiedere, l'efficacia dell'elettrolisi dipende da quale parametro ? dai volts o dagli ampere ?

                                    è lecito pensare, riguardo all'elettrolisi ad impulso, di poter elettrolizzare una goccia d'acqua con un solo impulso, istantaneamente ? secondo voi che intensità dovrebbe avere l'impulso ?

                                    Ammazzaquantoseibbrutto!!! tongue.gif

                                    Scherzi a parte,mi sa che devi mettere parecchio ordine nelle tue idee.
                                    Ciò che dissocia l'acqua è l'energia, ovvero Potenza per Tempo applicato, ovvero ancora, Tensione x Corrente x Tempo.

                                    Caro ElettroRik

                                    Nella discussione "Acqua-Fuel, Bingo-Fuel e simili", hai dato una risposta sbagliatissima; io prima di scrivere qualcosa da comunicare agli altri, mi rileggo i libri di scuola.
                                    Credo che debba essere tu a mettere ordine alle tue idee, sopratutto devi darti una calmata nel fare il sapiente del forum, devi ancora imparare molto dalla vita, come noi tutti d'altronde; non credo che tu sia nato imparato, chi ti legge lo capisce, ricordalo.
                                    Ti allego alcune righe, dove si parla della " Prima Legge di Faraday" (Ha più di cento anni), si enuncia che le molecole dissociate per elettrolisi, dipendono dalla quantità di corrente circolante, quindi NIENTE tensione e NIENTE Potenza, ma solo Coulomb (Ampere x Secondo).

                                    image

                                    Tanto dovevo a chi ci legge

                                    Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                    • #48
                                      CITAZIONE (remond @ 13/3/2006, 01:18)
                                      Nella discussione "Acqua-Fuel, Bingo-Fuel e simili", hai dato una risposta sbagliatissima; io prima di scrivere qualcosa da comunicare agli altri, mi rileggo i libri di scuola.
                                      Credo che debba essere tu a mettere ordine alle tue idee, sopratutto devi darti una calmata nel fare il sapiente del forum, devi ancora imparare molto dalla vita, come noi tutti d'altronde; non credo che tu sia nato imparato...

                                      Sono il primo a sostenerlo! (giusto nel mio post precedente).
                                      E poi io adopero il forum per confrontarmi con gli altri, altro che fare il sapiente! Se so una cosa, la scrivo. Se sospetto o ipotizzo una cosa, la scrivo, usando il condizionale (e spesso lo faccio anche nel primo caso). Se non so una cosa, la chiedo.
                                      Ma, dimmi, tu cosa vorresti, un forum pieno di mentecatti dove puoi raccontare loro quel che ti pare? Spero di no....

                                      CITAZIONE
                                      Ti allego alcune righe, dove si parla della " Prima Legge di Faraday" (Ha più di cento anni), si enuncia che le molecole dissociate per elettrolisi, dipendono dalla quantità di corrente circolante, quindi NIENTE tensione e NIENTE Potenza, ma solo Coulomb (Ampere x Secondo).

                                      Non è un errore. Intendo l'Energia richiesta per compiere un lavoro: la dissociazione. Questa è una legge fisica di base che viene prima di Faraday e delle altre leggi specifiche, che peraltro sono assoggettate anche loro a questo principio.

                                      Vedi, in generale, nei circuiti elettrici, se non c'è tensione , NON può circolare alcuna corrente....Questo a meno che tu non intenda far rotolare gli elettroni giù da un pendio... ma anche qui se non c'è la discesa la palla non rotola, è evidente.

                                      Di conseguenza, anche se non compare nella formula che determina la q.tà di materia accumulata, la tensione è RICHIESTA dal principio fisico dell'elettrolisi. No tensione, no corrente! No martini, no party!

                                      In pratica: se vuoi aumentare la q.tà di materia in elettrolisi, devi aumentare la carica, quindi, a parità di tempo, aumenti la corrente.

                                      Puoi fare in 2 modi, aumentando la concentrazione e quindi abbassando la R, oppure alzando la tensione. Nel primo caso, il limite è la saturazione, nel secondo è l'innesco di plasma al catodo, che cambia totalmente le carte in tavola.

                                      In tutti i casi Faraday descrive ciò che avviene sulla superficie degli elettrodi, non nell'intera cella. Il lavoro per muovere gli ioni e portarli in prossimità di anodo e catodo dove lo mettiamo?

                                      Quindi, l'affermazione è corretta.

                                      image image

                                      Edited by ElettroRik - 13/3/2006, 19:15
                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                      • #49
                                        Confermo, infatti partendo dalla legge di OHM:

                                        V=R I

                                        l'unico caso in cui I <> 0 e V = 0 è quando R = 0, infatti avremmo:

                                        0 = 0 * I

                                        ovvero qualsiasi valore di I ci da tensione 0. Ma neanche nei superconduttori la resistenza vale 0, per cui niente da fare anche matematicamente.
                                        Nel caso dell'elettrolita ci troviamo inanzi un conduttore di seconda specie, ove la dissociazione avviene per separazione dei legami che hanno una certa energia di legame. Ora spostandoci in un altro settore, i tubi a vuoto, sappiamo che se nelle valvole la corrente trasportata è legata alla corrente emessa dal filamento, sappiamo anche che tale trasporto avviene a mezzo della ddp applicata fra le placche. Il campo elettrico è quello che fa muovere gli ioni in pratica, mentre la corrente diciamo che ci dà la portata del flusso. Niente campo elettrico (che dipende dalla ddp) niente trasporto di ioni. Ovviamente più è forte il campo più questi elettroni sono attratti. Oltre i 90 V succede che si forma plasma, e questa soglia di tensione è secondo me molto importante da valutare, insieme all'effetto punta.

                                        Fra l'altro non siamo in grado di costruire un generatore di corrente (che non può esistere) mentre siamo bravissimi a fare generatori di tensione.

                                        Saluti.

                                        Edited by Hellblow - 13/3/2006, 13:15

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                                        • #50
                                          CITAZIONE (Hellblow @ 13/3/2006, 13:10)
                                          Fra l'altro non siamo in grado di costruire un generatore di corrente (che non può esistere) mentre siamo bravissimi a fare generatori di tensione.

                                          Infatti il generatore di corrente normalmente usato nella pratica non è altro che un generatore di tensione controllato elettronicamente, il quale adatta la sua tensione d'uscita in modo da mantenere costante la corrente che gli circola attraverso.

                                          Ovviamente è solo un'approssimazione, perchè esso ha dei limiti funzionali legati alla massima tensione fornibile, che per elevati valori di R non può dare la corrente voluta.

                                          Es. R=1k, corrente impostata 0,5A: La tensione sarà 500V così da soddisfare V(500)=R(1000)*I(0,5)
                                          Ma se R=1meg, e cercando di avere sempre i 0,5A, occorrerebbeto V=500.000V, il che è ovviamente difficilmente realizzabile in un generatore di tensione variabile con continuità da 0 a.... X volt.

                                          Ciao.

                                          Edited by ElettroRik - 13/3/2006, 15:30
                                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                          • #51
                                            CITAZIONE (rabazon @ 13/3/2006, 01:15)
                                            ciao rik,
                                            stai teorizzando che in una soluzione salina degli ioni più possano essere isolanti per gli elettroni,
                                            semplicemente non esiste questa possibilità,..........

                                            Ciao Rab,
                                            intanto grazie per la tua risposta.

                                            Non mi torna il tuo riferimento agli elettroni, perchè anche gli ioni negativi (almeno nell'esperimento di Renzo) io li vedo sempre come atomi con carica negativa che vagano nella soluzione acquosa.

                                            Provo ad illustrare il mio punto di vista con questo schema:
                                            image

                                            In pratica, nell'area vicina alla base c'è una tendenza a migrare da parte di cationi ed anioni verso la zona C-B perchè lì il campo è
                                            a) molto più forte per ddp (50V contro -12V)
                                            b) molto più vicino, quindi a maggior potenziale relativo.

                                            Si viene così a creare una 'scarsità' di ioni in prossimità della base che in pratica isola l'emettitore.

                                            Questo è il mio punto di vista, ecco una simulazione della distribuzione del campo, fatta con Maxwell3d:
                                            image

                                            Si vede bene perche gli ioni in prossimità della base si muovono verso il C invece che verso l'E.

                                            Edited by ElettroRik - 13/3/2006, 19:57
                                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                            • #52
                                              Scusatemi se mi permetto:
                                              Hellblow afferma che oltre i 90 Volt si forma il plasma per cui questa diventa la tensione di riferimento.
                                              Mi permetto far notare che il sottoscritto ed Elettrorik abbiamo precisato in precedenti post, che con un buon ago di acciaio un bel plasma lo si ottiene già con 60 Volt.

                                              Saluti a tutti e buon lavoro.

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                                              • #53
                                                Caro ElettroRik

                                                Se nella zona blu non esistono ioni, come si evince dai tuoi interventi, applicando quattro elettrodi in modo da formare un "Quadristor", nome da me inventato, non dovrebbe circolare corrente fra i due elettrodi neri.
                                                Allego un disegnino, ti prego fammi sapere cosa ne pensi, grazie.

                                                image

                                                Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                Commenta


                                                • #54
                                                  Credo che i 60 Volt dell'ago,o i 90 Volt di un filo sottile,o i 300 Volt di un perno di tungsteno non rappresentino tanto la soglia di innesco,quanto la 'saturazione' della nube di elettroni sulla superficie del catodo:su piccole superfici non si puo' avere termoemissione piu' di tanto,cio' avviene anche nelle valvole.In realtà si puo' avere un plasma anche con 2 Volt,basta usare un filamento microscopico di metallo e un buon microscopio ottico.Il problema è dunque 'visivo', un plasma di micron non è visibile a occhio nudo.Hanno realizzato plasmi infinitesimali,di dimensioni pazzesche,usando singoli atomi ionizzati,in definitiva il problema del voltaggio dipende solo dalla dimensione fisica del catodo,è tutto proporzionale.

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                                                  • #55
                                                    QUOTE (remond @ 13/3/2006, 21:19)
                                                    Caro ElettroRik

                                                    Se nella zona blu non esistono ioni, come si evince dai tuoi interventi, applicando quattro elettrodi in modo da formare un "Quadristor", nome da me inventato, non dovrebbe circolare corrente fra i due elettrodi neri.
                                                    Allego un disegnino, ti prego fammi sapere cosa ne pensi, grazie.

                                                    Caro Remond, se tu avessi voglia e tempo di fare questa prova, te ne sarei grato, sarebbe molto interessante.

                                                    Per mantenere le stesse condizioni dovresti usare una tensione più bassa per, intorno ai 5V o meno, e gli elettrodi neri dovresti applicarli un po' più vicini alla base, diciamo a metà tra dove li hai disegnati e la base stessa, a cavallo tra i due livelli di blu. In quell'area secondo me gli ioni risentono molto dell'influenza del Collettore e, tendenzialmente, anche quelli nella zona destra della base, si spostano verso sinistra, abbassando la conducibilità di quell'area.

                                                    Prova a misurare la corrente tra gli elettodi neri con e senza alimentazione del flusso tra quelli bianchi della batteria da 50V. In base all'esito, dovremmo poter capire qualcosa di più.

                                                    Remond, ora i complimenti te li faccio davvero. Seriamente.

                                                    Un bel post pulito e costruttivo (indipendentemente che sia esso volto a confermare o confutare la mia ipotesi).
                                                    Bravo. smile.gif

                                                    Edited by ElettroRik - 14/3/2006, 00:23
                                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                    • #56
                                                      Anche se non son chiare le distanze tra questi elettrodi,vedo bene una piccola circolazione di ioni 'a perimetro': il -50Volt si concatena col +12Volt.......e il -12Volt si concatena col +50 Volt: infatti i due negativi si respingono a vicenda. La conduzione a perimetro cambia spessore a seconda delle distanze prescelte tra gli elettrodi. Guardando le vostre immagini occorrerebbe ragionare anche immaginando archi voltaici in aria ,anzichè ioni in acqua,in fondo il principio è simile.

                                                      Edited by OggettoVolanteIdentificato - 13/3/2006, 21:47

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                                                      • #57
                                                        Carissimo Remond io sono colui che ti ha telefonato qualche g.g. addietro x info. su f.f. Mi sono letto (quasi) tutto il forum su tuo prezioso consiglio, ho accuistato il variac da 13 A. che dopo montaggio con V+A raddrizzatore e cond. ha funzionato egregiamente come da tue descrizioni con elettrodi in W e pentolino in vetro.
                                                        Interessante e folcloristico, pero alla luce dei fatti mi è sembrata la scoperta dell'acqa calda. Piu avanti ti spiegherò il perchè.
                                                        Ho costruito un pentolino da c.c. 500 c.a. in acc. inox aisi 304 con coperchio stagno da resistere ad alta pressione (20-30 bar) con intercapedine x raffredd. presa per pressione, per temperatura e vario.
                                                        Mi necessiterebbe a questo punto la tua preziosa consulenza x metterlo in moto.
                                                        Avendo già appurato che con il vapore d'acqua si trova miscelato anche H e parti di O avrei pensato che potrebbe anche tirare un botto, pertanto ho già studiato un procedimento che ci permetta la max sicurezza.
                                                        Presumo che quasi con certezza all'aumentare della pressione il plasma si spegnerà, ma se non faccio questo esperimento non dormirò + alla notte. Ti telefonerò x prendere accordi, e ti ringrazio anticipatamente.
                                                        Saluti a tutti del Forum.

                                                        Questo é un messaggio privato che ho ricevuto, lo pubblico perchè si veda che qualcuno si muove anche se non scrive sul forum, ed altri potrebbero avere bisogno degli stessi consigli.
                                                        Caro amico, durante questa reazione, si formano vari gas, oltre H2 ed O2, si possono formare anche Acqua Fuel, Bingo Fuel e Magnegas, gas infiammabili; basta usare l'accortezza di non far scintille dove si raccoglie il gas, ma mantenere il plasma immerso, casomai un recipiente per la reazione ed uno per raccolta gas, sovrapposti.
                                                        A me è successo più di una volta, di fare il botto a beaker aperto, mi è volato tutto il liquido per aria, per fortuna senza rottura del vaso.
                                                        A vaso pressurizzato, sorge il problema di come avanzare l'elettrodo catodico, in quanto in pochi minuti si consuma un centimetro di catodo di tungsteno.
                                                        Altri amici hanno fatto prove sotto pressione (Teslacoil e Delta-HF), se sono in ascolto ti possono dire qualcosa, io non ricordo bene i loro esiti, dovrei andarmi a leggere vecchi post, mi sembra che a pressioni lievi aumentava il rendimento, ma a pressioni alte calava.
                                                        Questi amici non si fanno sentire da un pò, forse sono impegnati all'ufficio brevetti.

                                                        Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                                        • #58
                                                          dear amici,
                                                          ecco come la penso,
                                                          nel caso dei collettori remond.leovirdis,

                                                          la distribuzione degli ioni , fatta da rik,
                                                          riguarda una cella con due elettrodi,
                                                          in una soluzione gli ioni secondo me hanno drifting non molto alti, forse 2mm/sec
                                                          ma si muovono con moti browniani caotici attorno ai 100km/sec,
                                                          ipotizzo comportamenti simili ad elettroni in un normale conduttore,
                                                          e qui devo dire che sto un pò azzardando,
                                                          inoltre i moti convettivi dell'acqua tendono a distribuire gli ioni,
                                                          quindi anche se a minor voltaggio, dobbiamo avere passaggio di corrente anche nel puntale minore,dovrebbe lo stesso produrre e catturare i suoi ioni anche il campo elettrico minore,
                                                          per spiegare l'assenza di corrente, dobbiamo ipotizzare il formarsi di un muro d'acqua isolante, un sottile strato di molecole d'acqua pressate da muri di ioni,

                                                          attorno all'eletrodo minore,in questo caso dovuto ad una asimmetria del voltaggio,e forse anche della distanza..relativa..
                                                          se le dimensioni degli elettrodi sono uguali....

                                                          pre il quadristor..
                                                          per me passa corrente nel quadristor remond...
                                                          mi sembra di essere d'accordo con ovi, lascio a lui...

                                                          saluti

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                                                          • #59
                                                            CITAZIONE(leovirdis @ 13/3/2006, 18:59)
                                                            Scusatemi se mi permetto:
                                                            Hellblow afferma che oltre i 90 Volt si forma il plasma per cui questa diventa la tensione di riferimento.
                                                            Mi permetto far notare che il sottoscritto ed Elettrorik abbiamo precisato in precedenti post, che con un buon ago di acciaio un bel plasma lo si ottiene già con 60 Volt.

                                                            Saluti a tutti e buon lavoro.

                                                            Ciao Leo happy.gif

                                                            Si esatto, 60 V è anche una soglia, come 70 o 80, dipende dalla geometria del catodo. Ho un'idea piuttosto presisa sulla formazione e mantenimento del plasma e sulle sue cause, oltre che per quanto riguarda le trasmutazioni. Prima o poi mi deciderò a postarla wink.gif Per questo 90 V vanno bene per un tondino, ma 60 bastano ad un ago...questione di campo elettrico smile.gif

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                                                            • #60
                                                              CITAZIONE (rabazon @ 14/3/2006, 00:36)
                                                              la distribuzione degli ioni , fatta da rik,
                                                              riguarda una cella con due elettrodi,

                                                              ........
                                                              per spiegare l'assenza di corrente, dobbiamo ipotizzare il formarsi di un muro d'acqua isolante, un sottile strato di molecole d'acqua pressate da muri di ioni,
                                                              attorno all'eletrodo minore,in questo caso dovuto ad una asimmetria del voltaggio,e forse anche della distanza..relativa..

                                                              no Rab, gli elettrodi ci son tutti e tre, inoltre non è propriamente una distribuzione degli ioni, ma un tracciato delle zone equipotenziali di campo E, il quale dovrebbe generare un comportamento da parte degli ioni.

                                                              Elettodo minore ? Intendi la Base o l'Emettitore? (assumiamo la stessa terminologia presentata da Remond all'inizio, sennò nn ci capiamo più un tubo...).

                                                              Beh, non resta che.... provare!

                                                              Edited by ElettroRik - 14/3/2006, 09:27
                                                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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