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La mia cella a pressione

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  • Caro Elettrorik,
    finalmente sono riuscito a leggere il file di Remond relativo all'analisi effettuata.
    Non mi sembra ci sia scritto in quanta soluzione siano stati disciolti i campioni forniti, anche se la concentrazione relativa la si può dedurre riferendo i valori trovati a quelli relativi al tungsteno. Ma non capisco bene se l'analisi si riferisce a due campioni elettrolizzati e "trasmutati". In tal caso sarebbe stato necessario fare anche un analisi del tungsteno non trattato, per un confronto.
    Salvatore

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    • salve salvatore...
      allora le analisi si riferiscono ad un campione prodotto a meno di 50 V e con semplice elettrolisi...
      in questo caso si è sciolto l'anodo di W (elettrocorrosione),senza nessun tipo di plasma

      nell'altro campione si è sciolto il catodo di W con plasma.. a 300V...

      purtroppo remond non ha dato indicazione di quanta soluzione ha adoperato nei due casi,
      inoltre la concentrazione diversa del W è data propio da questa differenza che non riusciamo a quantificare,...ora...

      per questo occorre riprovare...
      e per meglio identificare i fenomeni ..oltre a avere le stesse quantità di soluzione all'inizio...e alla fine...
      occorre comparare anche con una semplice dissoluzione senza elettrolisi...

      nella prova abbiamo usato acqua bidistillata..con pochissimi microgrammi di impurità,
      magari si possono spiegare differenze con maggiori sedimentazioni adoperando maggiori quantità di acqua,
      e il caso di platino ed oro potrebbe anche rientrare in questa casualità...
      ma il piombo ,sopratutto il mercurio, il renio.. esulano troppo...sono troppo differenti ...i microgrammi....
      inoltre vatti a fidare dei certificati...
      poi per il renio abbiamo il sospetto(ripeto sospetto) che possano esserci trasmutazioni anche con semplice elettrolisi...

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      • Dal documento non si capisce come sia stata fatta esattamente la dissoluzione nei due casi.
        Se dopo la dissoluzione il liquido è stato esaminato con uno strumento (quale?) senza ulteriori manipolazioni, perchè usare una quantità così grande di materiale?
        E perchè una tensione così alta (50 Volt) quando bastano pochi volt per far procedere l'elettrolisi, naturalmente in tempi più lunghi, accettabili se si usa una quantità minore di metallo, e operare potenzialmente meno soggetti a "trasmutazioni".
        Sono anche sorpreso che il bicarbonato di sodio attacchi il tungsteno, sia pur con l'ausilio della corrente, ma dal momento che non ho esperienza diretta con il tungsteno, grazie per aver imparato qualcosa!
        Tuttavia, se la "trasmutazione" avviene prevalentemente nella parte a contatto con il liquido, converrebbe operare con una foglia sottile quanto basta a sostenere la scarica, per aumentare il rapporto superficie/volume.
        Infine, se il confronto normalizzato delle due analisi sembra effettivamente dimostrare qualche effetto, specialmente nel mercurio, non avendo alcuna idea della riproducibilità dell'intera operazione, che andrebbe al limite ripetuta almeno sul solo campione non trasmutato, non è però facile capire se la differenza trovata nella concentrazione sia da attribuire ad una "trasmutazione", o ad un errore sperimentale. Per quello suggerivo tre campioni per tipo, e tra l'altro, bisognerà adottare la pratica del "doppio cieco", per evitare involontari influenzamenti sui risultati.
        Salvatore

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        • in merito alle quantità di mercurio riscontrate temo che siano dovute alla contaminazione ambientale di un precedente esperimento. ci sono molte discussioni in merito alla necissità di operare in modo standard e con chimici puri per analisi e acqua bidistillata. questo per poter analizzare delle anomalie in modo più semplice.
          Remond ha un approccio diverso che non necessariamente è sbagliato, infatti lui sostiene che se analizzi prima e dopo puoi usare pure l'acqua di fogna il che in effetti può pure essere. io personalmente credo che meno variabili ci sono in gioco e meglio è, ma il mio parere vale come il due di coppe con la briscola a spade. (remond non ti incazzare non è una critica <img src="> )

          il W reagisce molto bene con l'ossigeno e sopra certe temperature vaporizza in ossido di tungsteno in un attimo. l'ossido in acqua tende a formare acidi e questo spiegherebbe perchè il W reaggisce meglio in ambiente alcalino.

          certo la corrente da una grossa mano.

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          • Hei ma... nessuno si sbilancia su Sclafani?

            Se per caso vi venisse in mente di farlo, fatelo qui:
            http://energierinnovabili.forumcommunity.n...stpost#lastp ost
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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            • Sono naturalmente del tutto d'accordo con Topolinus. Quando si mette in discussione una scienza consolidata come la conservazione degli elementi in una reazione chimica (incluso l'elettrochimica), occorre operare con la massima cura e scegliere i reattivi e gli strumenti più adattti per minimizzare effetti attribuibili ad errori e contaminazioni, a cui specialmente i denigratori e gli scettici si appellerebbero.
              Tuttavia, se le differenze sono significative, e se il metodo utilizzato è identico per le due sostanze esaminate, le impurezze dei reattivi possono essere meno influenti, anche se non raccomandate. Però, per poter dare credito alle analisi fatte, occorre conoscere bene i dettagli del procedimento seguito, e che non vedo perchè chi li ha seguiti non ci metta a conoscenza per averne un commento costruttivo e forse un'avallo.
              Forse è giunto il momento di programmare una nuova analisi chimica, delineando anticipatamente con chi la eseguirà le precauzioni da prendere per rendere i dati massimamente credibili.
              Nel frattempo mi auguro che Remond, o chi ne sappia qualcosa di più, ci comunichi il protocollo seguito nelle analisi già fatte, per non disperdere preziosi elementi informativi che potrebbero guidare i nuovi sforzi, semprechè la mia collaborazione e quella di altri chimici del gruppo sia ritenuta utile.
              Salvatore

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              • beh, molte osservazioni giuste savatore e topo,

                provo a dare alcune risposte, anche se remond è il più indicato...
                non abbiamo usato foglie di W,perchè è molto più semplice ed economico trovare elettrodi di W per TIG nel mercato...
                siamo poveri di mezzi e non abbiamo laboratori personali di supporto..
                per lo stesso motivo si è dissolto l'anodo di W con oltre 50v nell'elettrolisi , per non perdere troppo tempo...
                poi il sospetto che anche l'elettrolisi ..in queste condizioni, potesse avere delle trasmutazioni ..ci è venuto dopo.. guardando le analisi del renio...

                la grande quantità di W, perchè si pensava che comunque il tempo di esposizione al plasma della soluzione oltre che dell'elettrodo potesse favorire le trasmutazioni...
                ripeto.. un semplice sospetto..se avessimo il tempo ed i soldi ..da qui potremmo fare un sacco di esperimenti di falsificazione..

                mi sembra di ricordare che siano occorsi un paio di giorni con l'elettrolisi e una mezz'ora od ora per il plasma per sciogliere gli elettrodi....
                il punto è che non abbiamo tenuto bene in conto i rabbocchi di acqua bidistillata ... e la concentrazione finale del liquidi risulta diversa...

                va bèèè..

                poi certamente, e finalmente che forse qualcuno ci capisce,
                abbiamo cercato di provare con elementi esenti da impurezze nei nostri limiti...

                quando però remond porta l'esempio dell'acqua di fogna,
                è solo per far capire che il punto saliente nelle misurazioni è la comparazione dei risultati..
                non la purezza in sè...
                ma insomma.. prima nessuno ci capiva..
                per farlo abbiamo portato un esempio estremo e paradossale.. e adesso ci venite a dire che l'esempio è troppo da grossolani...
                ma vabbèèè

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                • no no l'esempio non è grossolano anzi è adeguato. se io analizzo prima e dopo, e trovo elementi che prima non c'erano, non cambia molto se l'acqua è bidistillata o del rubinetto. ma da un punto di vista di credibilità dei dati invece cambia molto. gli scettici e i crociati della mistificazioni, i paladini della fisica classica si aggrappano proprio a queste cose. quindi proprio per evitare di fornirgli degli appigli facili sarebbe meglio lavorare in modo standardizzato. non intendo e non ho mai inteso apostrofare nessuno come grossolano... e se anche questo fosse desumibile dalle mie parole me ne scuso ma non era tra le mie intenzioni.

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                  • ok, giò..
                    non era per te...

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                    • Cari amici

                      State discutendo del sesso degli angeli; sono stato accusato di essere uno sperimentatore da acqua di rubinetto, solo perché negli esperimenti quotidiani uso quella, per non spendere centinaia di euro, ma quando ho fatto gli esperimenti da analizzare, ho usato acqua depurata di farmacia, con tanto di certificato pubblicato. Ho usato bicarbonato di sodio da supermercato denominato "purissimo", ma siccome le sostanze purissime non esistono, ho telefonato in fabbrica, la quale mi ha fornito il certificato con le impurità contenute, e questo sempre pubblicato qui.

                      Renzo Mondaini (Ravenna)

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                      • per quello che ho capito io finora (pochissimo fidatevi)
                        la GDPE evidenzia essenzialmente svariati fenomeni importanti e interessanti.
                        ma, almeno il linea puramente teorica, la purezza è indispensabile solo per la valutazione di elementi trasmutati.
                        se io studio l'overunity o le radiadzioni o i campi magnetici o gli spettri di emissioone(anche se qui farei un eccezione) non è indispensabile. o meglio non nelle prove di routine.

                        il discorso cambia invece nell'ottica di un lavoro di gruppo.
                        in questo caso infatti sarebbe bene usare strumentazioni e chimica quanto più possibile pura e magari della stessa ditta.
                        questo per ridurre il numero di variabili.

                        certo è che se io ottengo dei risultati strani con l'acqua del rubinetto e con quella distillata invece no, farò analizzare anche l'acqua del rubinetto... chissà che non c'è qualcosa di interessante.

                        (se ho detto ca..ate perdonatemi sto ancora imparando.)

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                        • ok,giò...
                          comunque,sì...
                          ci sono due aspetti importanti nella FF..

                          le trasmutazioni e quell'over del 120%...AA(poi gli spettri... i precipitati...e altre cosucce ... ma per il momento.. facciamo finta di niente)
                          alcuni ritengono più interessante l'over, altri le tras...
                          certo è che sono già difficili da comprendere singolarmente... metterli assieme diventa propio difficile da scalare la vetta..
                          ma questo è...
                          e anche studiarli separatamente... mah...forse il tentativo di semplificare
                          non è male...

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                          • che i due fenomeni siano collegati in modo modo molto intimo direi che è altamente probabile... probabilmente con un legame di causa effetto.
                            quindi diventa difficile studiarli separatamente. ma quello che è evidente è che studiare l'overunity è relativamente semplice anche per un laboratorio casalingo, mentre studiare le trasmutazioni è difficile e costoso.

                            non lo so magari dico una st...ata ma forse si potrebbe cercare di studiare i due fenomeni separatamente o differenziare gli ambiti in qualche modo.
                            è anche vero che nello studio di un fenomeno "strano" l'inizio è spesso una serie interminabile di ripetizioni standardizate e per quanto noioso possa sembrare credo sia assolutamente necessario.

                            quello che certamente si dovrebbe evitare è la dispersione caotica della sperimentazione, che magari una volta su un miliardo becca qualcosa, ma per il resto confonde le acque con dati con confrontabili e quindi ... inutili.

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