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Fusione nucleare fredda mediante valvola elettronica

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  • #31
    Caro Hellblow,
    ti ringrazio ma nel frattempo ho già trovato qualcosa sul Web, che commenterò in seguito.

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    • #32
      Ecco l'esperimento di cui vi avevo accennato.
      Il primario di una bobina di accensione di auto era stata collegata alla rete (240VAC) attraverso un condensatore di qualche microfarad (ovviamente non elettrolitico) e un interruttore costituito da una lima su cui veniva fatto scorrere il capo che chiudeva il circuito alla presa. Allo scorrere del filo e interrompendo così bruscamente l'alimentazione del primario, il secondario produceva scintille di qualche centimetro. Verificato questo funzionamento il secondario della bobina veniva collegato a due elettrodi che penetravano per circa 15-20 centimetri in un matraccio (chiamato anche beuta) da vuoto, in vetro robusto, e in cui veniva progressivamente ridotta la tensione, fino a ridurre la scarica a una luminosità bluastra su ambedue gli elettrodi. Tra di loro avevo messo la plastica su cui volevo verificare l'effetto ossidante della scarica. La scarica era durata qualche decina di secondi, e alla fine ho notato che gli elettrodi erano incandescenti al rosso scuro.
      Mi sono meravigliato ceh un periodo così breve e con un circuito siffatto fosse stata fornita così tanta energia.
      Gli elettrodi erano, penso, di alluminio, e la pompa era una pompa ad olio di tipo industriale (Brizio Basi)
      Attenzione, questa descrizione non è a favore di una generazione anomala di calore, ma solo un esempio, che certo qualche esperto in circuiti elettrici potrà certamente spiegare.
      Dopo qualche calcolo per vedere se attraverso il condensatore fosse possibile far transitare tale energia, ho anche pensato che probabilmente all'interno del matraccio potessero essersi generate delle alte frequenze che potrebbero aver "succhiato", attraverso il condensatore, più energia di quanto potesse passare attraverso i 50 hertz o i discontinui rari impulsi presi dalle interruzioni.
      Se qualcuno ha la possibilità di replicarlo, potrebbe essere un interessante esercizio.
      Salvatore

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      • #33
        Caro Skeptic,ricordati sempre ,quando presenti sperimentazioni di tale portata,di specificare che si lavora su TENSIONI MORTALI,essendo la bobina un trasformatore che,in quelle condizioni , eroga ben oltre 50mila Volt.
        Tante volte qui entrano persone giovani e con poche conoscenze di elettronica,e vedendo che usi un componente automobilistico potrebbero pensare che si tratta solo di 'scintilline' e niente più.
        In realtà il sistema è un ottimo produttore di raggi ultravioletti,ozono,e,quando colpisse elementi pesanti,anche di raggi X di tipo molle.
        Bye

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        • #34
          Caro Oggetto Volante Identificato,
          ti ringrazio per le tue precisazioni, ma mi sembra cghe questo gruppo non sia costituito da ragazzini, inoltre anche con le tensioni in gioco negli esperimenti di elettrolisi con plasma c'è pericolo da vendere.
          Ad ogni modo concordo con te, la prossima volta farò precedere la descrizione da un banner adeguato.
          Salvatore

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          • #35
            Speravo che questa discussione andasse a finire nel dimenticatoio, (ad ogni modo...)



            Tutti sanno che la cosidetta bobina di una autovettura alza di molto la tensione, (a patto che ci sia qualche sorta di variazione sulla corrente di ingresso).

            Qualsiasi bobina, (sia che si tratti della bobina di un autovettura o del primario di un a qualsiasi trasformatore), ha dei limiti ben precisi per ciò che riguarda la tensione tra spira e spira.

            Se ipotesi il limite di tensione tra spira e spira è di un solo volt e le spire ipotesi sono 100 allora io posso mettere al massimo 100 volts, se io metto 200 volts anzichè 100 la tensione tra spira e spira diventa 2 volts, ma se il costruttore aveva prescritto massimo 1 volt allora c'è un serio rischio che l'isolamento della spira venga forato dalla tensione e succede un pata-track.

            Ci sono trasformatori enormi, il cui primario può sopportare tensioni da 15000 volts ma è logico che l'isolamento tra spira e spira non è una banale vernice spessa un decimo di millimetro, sarà forse una guaia isolante spessa 3 millimetri.

            Tra una spira e la prossima che gli stà di fianco può esserci anche 100 mila volts, ma è sottinteso che una spira è molto distante dall prossima spira che gli sta di fianco.


            Un ottimo modo per avere un milione di volts non è la stupidaggine di usare la bobina dell'autovettura, (la quale verrebbe distrutta dall'alta tensione), ma è usare più trasformatori UGUALI con i primari in parallelo e i secondari in serie.

            Se ipotesi il costruttore dice nel primario ci deve essere non più 220 volts... quello noi dobbiamo fare.
            Se ipotesi il costrutore dice nel secondario ci deve essere non più di 2200 volts... quello noi dobbiamo fare.

            Quello che il costruttore prescrive deve essere rispettato, pena conseguenze imprevedibili, questo non significa che noi non possiamo avere un milione di volts da più trasformatori 220v/2200v.


            Possiamo ottenere all'uscita anche un miliardo di volts, (non c'è limite), ma la tensione tra spira e spira deve essere quello che dice il costruttore, poi noi possiamo giocare con il numero dei trasfornmatori e fare il cavolo che ci pare e piace.

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            • #36
              Caro Generatore,
              quanto dici mi è ben noto, ma poichè in pratica la cosa ha funzionato, almeno per quanto riguarda l'isolamento, che probabilmente permette tali survoltaggi, tengo a dirti che non ho citato la mia esperienza per indurre in tentazione chi volesse generare alte tensioni per il puro piacere di farlo. Probabilmente quello che ho descritto avverrebbe anche alimentando la bobina a 12 Volts, ma di fatto allora io ho usato la tensione di rete, e volevo descrivere quanto fatto con la massima fedeltà possibile, con la speranza che qualcuno, con le precauzioni del caso, potesse ripetere l'esperienza e possibilmente spiegare ciò che accade.
              Salvatore

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              • #37
                Caro Skeptic,purtroppo ti confermo che qui entrano pure ragazzini,il Forum è aperto a tutti.Non volevo criticarti,anche perchè stai dando una mano e ciò è meritevole.Volevo solo evitare che qualcuno si bruciacchiasse i ditini,cosa che di sicuro non capiterebbe nè a me nè a te <img src="> Ma il ragazzino Einstein-pirla con lentiggini e occhialini lo si trova dappertutto,anche nei Forum di Marta Flavi.....
                La bobina auto,in condizioni normali,eroga all'incirca 15KiloVolt. Se collegandola alla 220 A.C. viene interposto un condensatore (reattanza),si ha una caduta di tensione dipendente dai microFarad. Nel caso di Skeptic,come giustamente osserva,scoccano archi di alcuni centimetri,ed è indice che la tensione supera i 15KiloVolt; per sapere quale tensione di uscita si è raggiunta sarebbe opportuno misurare a tester il primario. Se si riscontra una 40 Volt A.C.,l'uscita potrà avere circa un 60KiloVolt.
                Conoscere l'uscita della bobina è utilissimo per stabilire fenomeni dielettrici,di vuoto-gas,di ionizzazione e via dicendo,anche perchè i tester commerciali non possono effettuare misure di così alto livello nel secondario. Bye

                P.S. Gencaccio,il problema dei trasfomatori in serie non è quello del 'tra spira e spira',quanto quello del 'tra spira e primario'.
                Ne convieni?

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                • #38
                  Edit: Ach nel frattempo OVI ha risposto al posto mio :lol:
                  @skeptic
                  Non e' generatore ma bensi' Genco-stranger. (Gencaccio)
                  Ora ti chiederai perche' perdo tempo a dirtelo .... beh ...fra non molto ti sara' piu' chiaro.
                  Riguardo a te' genco-strano, scusami ma non mi posso trattenere:
                  CITAZIONE
                  Possiamo ottenere all'uscita anche un miliardo di volts, (non c'è limite), ma la tensione tra spira e spira deve essere quello che dice il costruttore, poi noi possiamo giocare con il numero dei trasfornmatori e fare il cavolo che ci pare e piace.

                  ASSOLUTAMENTE SCORRETTO.
                  Cio che limita la tensione in uscita e', oltre all'isolamento fra i due terminali secondari, la massima magnetizzazione del nucleo del trasformatore detta B, oltre la quale il nucleo satura e oltre la quale ogni aumento di tensione al primario ha il solo effetto di cambiare il fatore di forma dell'onda in uscita. Da sinusoidale a quadra ... rememmberrrr?
                  La tensione interspira in un trasformatore a ferro o ferrite ben dimensionato non costituisce mai valore di progetto se non ai boundaries, cioe' dove la fine di uno strato e' alla minima distanza dallo strato successivo.

                  Riguardo a questa discussione, l'idea della spallazione non e' banale, ma NON ti basta ai fini di quello che ti proponi. Per cui e' lettera morta.
                  Diversa e' la questione elettrolitica ... ora oggetto di studio ... da parte di persone competenti e soprattutto disincantate.

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                  • #39
                    proposta
                    a) preparo gli elettrodi di palladio titanio o altro fuori dalla lampada
                    b) carico con il sistema che gia funziona detti elettrodi in liquido
                    c) li posiziono all'interno della lampada
                    d) vuoto + deuterio
                    e) facilito l'nnesco a mezzo di rubidio o argon o xenon o neon o altro (rubidio per
                    la facilita di ionzz. gli altri gas per la loro Nobilta')


                    per la discussione sopra le alte tensioni a bassa corrente ricordo che esistono

                    generatore Tesla o quello a nastro di seta Van der Graaf o quello a rulli di recente brevetto
                    o
                    anche un monitor a colori + pompa di tensione

                    o innesco a mezzo scarica di condensatore + trigger a mo di flash

                    giustu un po di poll emica :woot: :woot:

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                    • #40
                      Aggiungo anche i generatori di Marx...

                      Assieme ai condensatori possono venire usati anche in modo impulsivo...

                      A proposito c'è un "piccolo" dispositivo che attraverso questi ultimi...
                      Genera scariche da 20 milioni di Ampere (20 MA), scaricando ben 290 TeraWatt (290 TW)...
                      Quindi 14,5 milioni di Volt (14,5 MV)...

                      Come diceva un amico...
                      CITAZIONE
                      Questo "piccolo" dispositivo NON e' nulla di eccezionalmente complesso, si tratta semplicemente di un insieme di generatori di Marx tutti connessi in parallelo tra di loro e triggerati nel medesimo istante .

                      PS: il generatore di marx e' un banale dispositivo in cui un certo numero di condensatori vengono caricati lentamente tutti in parallelo attraverso vari induttori o resistori e vengono scaricati istantaneamente per mezzo di vari spinterometri che li connettono IN SERIE tra loro...

                      Chiunque potrebbe costruirsi questo "piccolo" dispositivo...se avesse a disposizione un autotreno pieno di costosissimi condensatori HV a bassissima ESL per impieghi impulsivi, un po di sfere di ottone per gli spinterometri e, un po di induttanze HV e naturalmente una piscina olimpionica da usare come "carico fittizio liquido" sul quale dissipare l' energia in eccesso!

                      Non voglio sapere che cosa succederebbe se questo venisse usato su una bobina superconduttrice...
                      Che razza di IEM (EMP) verrebbe fuori ?
                      Distruggerebbe tutti gli apparati elettrici/elettronici/informatici del pianeta o solo 3/4 ?

                      P.S.: Scusate epr la lunga assenza ma sono un po' impegnato in questo periodo...

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                      • #41
                        Hola All!

                        Sono rimasto sconcertato dalla somma di caz....e che ho letto in questo forum circa l' alta tensione, evidentemente NON ci avete mai giocato
                        oppure vi siete limitati a fare qualche scintillina con l' accendigas.

                        qualche noticina di servizio:


                        NON si possono raggiungere tensioni troppo alte mettendo trasformatori in serie perche' man mano che si aggiungono trasfi la tensione tra il primario e secondario sale, fino a raggiungere valori DISTRUTTIVI, il giochino funziona fino a qualche centinaio di volt (con trasformatori a bassa tensione), fino a qualche migliaio di volt (con trasfi ad alto isolamento (e fino a tensioni pari a circa 3 volte la tensione d' uscita di uno solo trasfo nel caso di trasformatori per alta tensione, ma la cosa deve essere valutata caso per caso, con gli NST ad esempio NON si puo' a causa della presa centrale e dello scarso isolamento tra primario e pacco lamellare)
                        Ad ogni modo, nessun normale trasformatore e' fatto per lavorare in
                        simili configurazioni, e' perfettamente normale che i trasfi possano avere vita breve o bruciarsi all' istante alla prima accensione.
                        mi consola sapere che in tanti hanno cercato di confutare questa idea.


                        la bobina della macchina NON e' un trasformatore, scordatevi di poter calcolare la tensione d' uscita misurando quella di ingresso ed introducendo un fattore moltiplicativo.
                        il rapporto spire di una bobina da auto e' piu' basso di quello che pensate, per fargli ottenere HV occorre magnetizzargli il nucleo con tensione continua e levarglli improvvisamente la corrente di eccitazione,
                        lasciando che la legge di lentz faccia il resto generando un forte impulso di sovratensione che tenta di opporsi al brusco abbassamento della corrente (l' impulso di sovratensione si presenta a parimerito sul primario e sul secondario, ovviamente con ampiezze differenti a causa del differente numero di spire)


                        Una bobina di tesla (tesla coil) e' tutto fuorche' un apparato idoneo ad alimentare un carico che assorba corrente in maniera unidirezionale, il carico deve essere in alternata altrimenti il tesla si rifiuta di funzionare correttamente.



                        infine..... quello che quota conan e' corretto..... sbaglio o il "piccolo" dispositivo da replicare e' la Z-pinch machine????? <img src=">

                        Commenta


                        • #42
                          ahahah,Teslacoil, come tu ben sai,quando si parte male si arriva peggio ! :lol:
                          E' vero che la bobina di auto non è un trasformatore,bensì un autotrasformatore: tuttavia, ricordo che è possibile distinguere, in essa,un primario e un secondario,e il rapporto bobina è dato dalle spire totali e dalle spire del primario.
                          Perchè mai non vi dovrebbe essere un rapporto tra la tensione di entrata e la tensione di uscita?
                          Intendi dire che è la corrente ampere che influisce maggiormente?
                          Byee

                          Commenta


                          • #43
                            CITAZIONE
                            infine..... quello che quota conan e' corretto..... sbaglio o il "piccolo" dispositivo da replicare e' la Z-pinch machine?????

                            Beh, come al solito non perdi un colpo...
                            Si, il piccolo dispositivo da replicare è la Z-Machine (o Z-pinch, se i piace di più), per di più, tesla, il testo quotato lo hai scritto te (a parte la mia aggiunta di "piccolo", vorgolette comprese...), quindi non mi sorprende che tu abbia capito di cosa stavo parlando...

                            Un' ultima cosa, avrei potuto dare il link del forum, da cui ho preso quel post che ho quotato, ma non lo ho fatto, in quanto là si è registrato con il suo vero nome, e io per rispettare la sua provacy (e anche le regole di forumfree), ho preferito non divulgarlo.

                            Dai tesla, lo replichiamo ?

                            A proposito, te che conosci bene l' alta tensione e la Z-Pinch..puoi dirmi che ne pensi di questa frase che ho scritto ?
                            Riferito alla Z-Pinch
                            CITAZIONE
                            Non voglio sapere che cosa succederebbe se questo venisse usato su una bobina superconduttrice...
                            Che razza di IEM (EMP) verrebbe fuori ?
                            Distruggerebbe tutti gli apparati elettrici/elettronici/informatici del pianeta o solo 3/4 ?

                            P.S.: Scusate per l' OT !

                            Commenta


                            • #44
                              Cari amici

                              Se non sbaglio lo Z-Pinch è un TOKAMAK lineare, almeno così lo definisce questo documento.

                              http://www.to.infn.it/~gbosia/Fisica_Tecno...stellarator.pdf

                              Renzo Mondaini (Ravenna)

                              Commenta


                              • #45
                                La bobina di una macchina puo' essere considerata in certe applicazioni (tecnicamente corrette ma praticamente sbagliate) come un autotrasformatore perche' ha il suo bravo nucleo magnetico, il suo primario, il suo secondario e, inserendo una tensione alternata sinusoidale di basso valore sul primario otterremo una tensione piu' alta sul secondario (sempre alternata sinusoidale)...... ma scordatevi di poter mettere una tensione alternata sinusoidale a 12V RMS per ottenere in uscita una trentina di kV (tensione abbastanza tipica in uscita dalla bobina in condizioni di motore a medio regime), la tensione d' uscita sara' notevolmente inferiore perche' il rapprto spire delle bobine da automobile e' piu' basso di quello che pensate.
                                (questo sarebbe l' uso come autotrasformatore, tecnicamente corretto ma praticamente sbagliato)


                                Quello che conta per pilotare una bobina d' automobile e' il fattore di forma, piu' precisamente la bobina dell' auto ha bisogno di essere pilotata con tensione alternata avente fronti di discesa estremamente ripidi per funzionare adeguatamente ed erogare forti tensioni, questi fenomeni avevano fatto gridare al miracolo moltissimi fisici ottocenteschi che credevano che al crescere della frequenza il rapporto spire perdesse di significato e si potesse avere in uscita piu' potenza di quella immessa all' ingresso.

                                Commenta


                                • #46
                                  CITAZIONE (teslacoil @ 3/8/2007, 00:41)
                                  Hola All!

                                  Sono rimasto sconcertato dalla somma di caz....e che ho letto in questo forum circa l' alta tensione...

                                  Eh, credo che presto ti farai un'idea dell'autore delle stesse, a prescindere dall'argomento in questione.. Purtroppo sono mesi che stiamo combattendo con questo personaggio, e il discutibile modo che ha di porsi qui dentro. Pare comunque che ne sia scaturita una spontanea tendenza ad ignorarlo. :P
                                  Ti prego di fare attenzione a trovare la corretta chiave di lettura per ciascun personaggio... tutto sarà molto più chiaro.
                                  <img src=">
                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Hola All!


                                    CITAZIONE
                                    Un ottimo modo per avere un milione di volts non è la stupidaggine di usare la bobina dell'autovettura, (la quale verrebbe distrutta dall'alta tensione), ma è usare più trasformatori UGUALI con i primari in parallelo e i secondari in serie.

                                    Se ipotesi il costruttore dice nel primario ci deve essere non più 220 volts... quello noi dobbiamo fare.
                                    Se ipotesi il costrutore dice nel secondario ci deve essere non più di 2200 volts... quello noi dobbiamo fare.

                                    Quello che il costruttore prescrive deve essere rispettato, pena conseguenze imprevedibili, questo non significa che noi non possiamo avere un milione di volts da più trasformatori 220v/2200v.


                                    Possiamo ottenere all'uscita anche un miliardo di volts, (non c'è limite), ma la tensione tra spira e spira deve essere quello che dice il costruttore, poi noi possiamo giocare con il numero dei trasfornmatori e fare il cavolo che ci pare e piace.

                                    Guarda che, tra le caratteristiche tecniche di un trasformatore, oltre alla tensione e la corrente nominali e massime di funzionamento c'e' anche la tensione isolamento garantita ed a volte pure la tensione di rottura
                                    dell' isolamento.

                                    il trasformatore puo' essere fatto lavorare solo entro i parametri di funzionamento garantiti, se NON ci credi, prova a comprare un lotto di trasformatori e prova a connetterli assieme per raggiungere il megavolt, vedrai
                                    che bei fuochi artificiali! :-P


                                    Date retta ad uno che queste cose qui' le ha gia' fatte di persona (OVVIAMENTE ben sapendo a cosa stavo
                                    andando incontro!) ho fatto piu' di una volta la serie dei secondari con primari in parallelo fino a sfiorare il
                                    limite fisico di rottura dei trasformatori, ci sono sempre riuscito salvo una volta, in cui purtroppo mi sono
                                    avvicinato cosi' tanto da raggiungerlo ed ho visto tanti bei fuochi artificiali!!!! <img src=">


                                    con trasformatori da rete a doppio isolamento normali puoi arrivare a metterne in serie abbastanza da
                                    raggiungere i 12kV, ma devi realizzare una presa centrale a massa (quindi, in sostanza, 6kV da una parte e 6kV dall' altra) e devi immergere il tutto in olio isolante per trasformatori.
                                    Se trovi trasformatori a doppio isolamento fatti un po meglio, potresti arrivare ad 8+8kV, ma a questi
                                    livelli c'e' il rischio che si bruci tutto dopo poco tempo.


                                    Altro che megavolt...... quelle tensioni lasciale maneggiare a chi le sa maneggiare! :P

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                                    • #48
                                      CITAZIONE (Elektron @ 22/11/2006, 22:02)
                                      Edit: Ach nel frattempo OVI ha risposto al posto mio :lol:
                                      @skeptic
                                      Non e' generatore ma bensi' Genco-stranger. (Gencaccio)
                                      Ora ti chiederai perche' perdo tempo a dirtelo .... beh ...fra non molto ti sara' piu' chiaro.
                                      Riguardo a te' genco-strano, scusami ma non mi posso trattenere:
                                      CITAZIONE
                                      Possiamo ottenere all'uscita anche un miliardo di volts, (non c'è limite), ma la tensione tra spira e spira deve essere quello che dice il costruttore, poi noi possiamo giocare con il numero dei trasfornmatori e fare il cavolo che ci pare e piace.

                                      ASSOLUTAMENTE SCORRETTO.
                                      Cio che limita la tensione in uscita e', oltre all'isolamento fra i due terminali secondari, la massima magnetizzazione del nucleo del trasformatore detta B, oltre la quale il nucleo satura e oltre la quale ogni aumento di tensione al primario ha il solo effetto di cambiare il fatore di forma dell'onda in uscita. Da sinusoidale a quadra ... rememmberrrr?
                                      La tensione interspira in un trasformatore a ferro o ferrite ben dimensionato non costituisce mai valore di progetto se non ai boundaries, cioe' dove la fine di uno strato e' alla minima distanza dallo strato successivo.

                                      Riguardo a questa discussione, l'idea della spallazione non e' banale, ma NON ti basta ai fini di quello che ti proponi. Per cui e' lettera morta.
                                      Diversa e' la questione elettrolitica ... ora oggetto di studio ... da parte di persone competenti e soprattutto disincantate.

                                      22 Dicembre 2006

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                                      • #49
                                        Hola Elektron!

                                        Rileggiti bene il mio e il tuo post, scoprirai che stavamo dicendo due cose nettamente differenti l' uno dall' altro......


                                        CITAZIONE
                                        Quello che conta per pilotare una bobina d' automobile e' il fattore di forma, piu' precisamente la bobina dell' auto ha bisogno di essere pilotata con tensione alternata avente fronti di discesa estremamente ripidi per funzionare adeguatamente ed erogare forti tensioni

                                        CITAZIONE
                                        Cio che limita la tensione in uscita e', oltre all'isolamento fra i due terminali secondari, la massima magnetizzazione del nucleo del trasformatore detta B, oltre la quale il nucleo satura e oltre la quale ogni aumento di tensione al primario ha il solo effetto di cambiare il fatore di forma dell'onda in uscita. Da sinusoidale a quadra ... rememmberrrr?

                                        Tu mi vieni a dire che pilotando la bobina con una tensione sinusoidale di valore molto elevato il nucleo satura e modifica il fattore di forma della tensione d' uscita, io invece ti dico che per ottenere il meglio dalla bobina dell' automobile e' necessario pilotarla con una tensione d' ingresso avente un fattore di forma particolare....... sono due cose nettamente distinte!!!!!!


                                        Peraltro, il tuo intervento e' solo parzialmente corretto perche', si, e' vero che in un trasformatore ideale succede proprio questa cosa, ma nella bobina dell' auto la situazione e' ben differente perche'........ NON ci troviamo al cospetto di un trasformatore ma di un rocchetto di rumkorff, con nucleo ferromagnetico APERTO richiuso solo dall' aria.....
                                        in queste condizioni il nucleo NON puo' saturare, si limita solo a variare la sua permeabilita' magnetica entro certi limiti.


                                        L' uso di un fattore di forma particolare e' necessario proprio per questo motivo, il nucleo deve prima magnetizzarsi adeguatamente e poi, improvvisamente, la corrente di pilotaggio deve venire a mancare, inducendo nella bobina (sia la primaria che la secondaria) un forte picco di back-EMF.

                                        LA TENSIONE d' uscita NON e' pari alla tensione d' ingresso per il rapporto spire (trasformatore) ma e' pari alla tensione di back-EMF moltiplicata per il rapporto spire (la tensione di back-EMF e' poi proporzionale alla tensione d' ingresso e all' inverso del tempo di discesa)

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                                        • #50
                                          Mi riferivo a questa, non e' corretto dire che la bobina di un automobile a nucleo aperto non satura. Altrimenti si potrebbe fare piccola a piacere e di tensione generata alta a piacere. B e' sempre uguale a u*H.

                                          CITAZIONE (stranger @ 22/11/2006, 15:31)
                                          Speravo che questa discussione andasse a finire nel dimenticatoio, (ad ogni modo...)



                                          Tutti sanno che la cosidetta bobina di una autovettura alza di molto la tensione, (a patto che ci sia qualche sorta di variazione sulla corrente di ingresso).

                                          Qualsiasi bobina, (sia che si tratti della bobina di un autovettura o del primario di un a qualsiasi trasformatore), ha dei limiti ben precisi per ciò che riguarda la tensione tra spira e spira.

                                          Se ipotesi il limite di tensione tra spira e spira è di un solo volt e le spire ipotesi sono 100 allora io posso mettere al massimo 100 volts, se io metto 200 volts anzichè 100 la tensione tra spira e spira diventa 2 volts, ma se il costruttore aveva prescritto massimo 1 volt allora c'è un serio rischio che l'isolamento della spira venga forato dalla tensione e succede un pata-track.

                                          Ci sono trasformatori enormi, il cui primario può sopportare tensioni da 15000 volts ma è logico che l'isolamento tra spira e spira non è una banale vernice spessa un decimo di millimetro, sarà forse una guaia isolante spessa 3 millimetri.

                                          Tra una spira e la prossima che gli stà di fianco può esserci anche 100 mila volts, ma è sottinteso che una spira è molto distante dall prossima spira che gli sta di fianco.


                                          Un ottimo modo per avere un milione di volts non è la stupidaggine di usare la bobina dell'autovettura, (la quale verrebbe distrutta dall'alta tensione), ma è usare più trasformatori UGUALI con i primari in parallelo e i secondari in serie.

                                          Se ipotesi il costruttore dice nel primario ci deve essere non più 220 volts... quello noi dobbiamo fare.
                                          Se ipotesi il costrutore dice nel secondario ci deve essere non più di 2200 volts... quello noi dobbiamo fare.

                                          Quello che il costruttore prescrive deve essere rispettato, pena conseguenze imprevedibili, questo non significa che noi non possiamo avere un milione di volts da più trasformatori 220v/2200v.


                                          Possiamo ottenere all'uscita anche un miliardo di volts, (non c'è limite), ma la tensione tra spira e spira deve essere quello che dice il costruttore, poi noi possiamo giocare con il numero dei trasfornmatori e fare il cavolo che ci pare e piace.

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                                          • #51
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                                            P.S. Ma la bobina auto non lavora in onda quadra,con passaggi 0-12 Volt istantanei?

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                                            • #52
                                              La tensione e' quadra ma non la corrente che assomiglia ad una parabola. Ovvio che satura .. e' come un trafo con gap molto ampio ma e' un trafo ...

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                                              • #53
                                                No signori, la bobina dell' automobille NON satura perche' ha un gap enorme di aria.


                                                Si potrebbero (in teoria) realizzare piccole a piacere con la tensione grande a piacere, fatto salvo che poi l' induttanza sul primario sarebbe eccessivamente bassa (quindi tantissima corrente continua necessaria per la carica) e che l' isolamento del secondario NON terrebbe (quindi si guasterebbe dopo poco tempo.




                                                In una bobina da auto si puo' elevare quanto si vuole la tensione e corrente d' ingresso per avere tensioni elevatissime d' uscita, il nucleo NON saturera' mai ma prima o poi si aprira' il filo del primario per sovracorrente o andranno in corto le spire del secondario per sovratensione, questi sono i veri limiti della bobina.

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                                                • #54
                                                  buon giorno,
                                                  <img src=:"> :woot: guardate un po' che han fatto sti inglesi!: http://www.dailymail.co.uk/pages/live/arti...in_page_id=1965

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                                                  • #55
                                                    Evidentemente, qualcuno si è mosso per fare il famoso 'scaldabagno a fusione fredda'.
                                                    http://www.ecowatts.co.uk/
                                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                    • #56
                                                      brh,acinese...
                                                      articolo interessante...
                                                      non ho capito granchè...
                                                      alimentazione,elettrodi...
                                                      che funzione ha il composto di cromo...
                                                      ma un dato ,da inglesi puntigliosi...
                                                      parlano di un investimento minimo di 1.4 milioni di euri...
                                                      siamo a qualcosa in più..di un garage....
                                                      comunque...auguri...se hanno risolto tutti i problemi......

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                                                      • #57
                                                        posto che l'immagine esposta non sia falsata ma descriva macroscopicamente il fenomeno fisico che si svolge nell'invenzione esposta, tento di osservare che il fenomeno "eccesso di calore" avviene non a ridosso degli elettrodi ma un po' lontano da essi lungo il fluire del liquido.
                                                        ovvero il rilascio di calore avviene dopo un certo tempo dal contatto del liquido con gli elettrodi.
                                                        al contatto del liquido con gli elettrodi pare si avvii una reazione/processo che si concludera' dopo x tempo con rilascio di energia-calore in quantita' maggiore dell'energia utilizzata agli elettrodi per innescare la reazione/processo.


                                                        image

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                                                        • #58
                                                          beh,
                                                          sempre considerando valida l'immagine,
                                                          non credo che la soluzione sia a diretto contatto con l'acqua normale per il riscaldamento,
                                                          forse è solo uno scambiatore di calore......

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                                                          • #59
                                                            vero iperabazon, osservando meglio l'immagine si nota che esiste una specie di bulbo chiuso in cui sono contenuti gli elettrodi e la soluzione con il misterioso catalizzatore, il resto appare proprio essere uno scambiatore di calore.
                                                            mah! a me piace il dispositivo e mi pare proprio bene ingegnerizzato, il rendimento "overunity" dichiarato "150-200 %" e' in linea con i rendimenti rilevati dai migliori sperimentalisti del forum.
                                                            per ora non speculo oltre e terro' d'occhio gli sviluppi futuri del progetto, lo dichiarano in vendita tra circa 18 mesi .
                                                            grazie della chiacchierata, me ne torno a ronfare sotto l'orecchio di fido, ciao

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