La fusione fredda amatoriale, ci provo anch'io... - EnergeticAmbiente.it

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La fusione fredda amatoriale, ci provo anch'io...

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  • #31
    CITAZIONE (tecnonick @ 9/4/2007, 02:28)
    e pure te però mi sa che non hai le idee chiare, forse non sei del mestiere e se cosi fosse sei il primo che NON deve realizzare il circuito

    Infatti non realizzerei mai un circuito formato da 4 mosfet,4 zener,10 transistor,17 resistenze,2 circuiti integrati,2 trimmer,3 condensatori,4 dissipatori.

    Per impulsare il plasma in duty-cycle mi basta 1 mosfet,2 poliestere, 1 NE555 con alcuni resistori.

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    • #32
      Sono daccordo, ma quando in casa hai solo IRF840 e TL082 e LM311 cosa puoi fare se non 4 mosfet che reggono in sicurezza picchi che con le mie prove hanno superato i 25 ampere?

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      • #33
        CITAZIONE (stranger @ 10/4/2007, 10:28)
        Faccio notare che NON è importante sapere in che modo è stato costruito il tavolo che sorregge il marchingegno, (non è importante sapere se il legno è trucciolato o pioppo).

        Pure NON è importante sapere se all'interno dell'alimentatore esterno c'è un diodo o una valvola elettronica.

        E' important sapere cosa succede sulla supericie del tungsteno, gli occhi dovrebbero essere puntati su quella direzione.
        Qui si sta facendo una tesi di laurea per sapere come si progetta e contruisce un alimentatore elettronico e neanche ci si accorge cosa sta succedendo dentro la fantomatica cella elettrolitica.

        Consiglio di prestare più attenzione al nocciolo della questione e NON ai pioppi o quercie.

        Parole sante!

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        • #34
          CITAZIONE (stranger @ 10/4/2007, 10:28)
          E' important sapere cosa succede sulla supericie del tungsteno, gli occhi dovrebbero essere puntati su quella direzione.

          E questo è vero.
          Ma è anche vero che impulsare il catodo in quel modo corrisponde all'impulsare il filamento di una valvola,il chè non è propriamente utile.
          Se non raggiunge una buona incandescenza,non ha emissione di elettroni.

          Diverso è invece il caso in cui,dopo aver portato a incandescenza il catodo della cella,si sovrappongano forti impulsi alla tensione continua:in quel caso,la nuvola elettronica catodica viene ''smantellata'' e subentra un nuovo e piu' intenso processo di accelerazione di elettroni,offrendo un plasma di maggior vigore.

          Il catodo in tungsteno racchiude le caratteristiche di essere filamento,catodo,griglia di un ipotetico tubo a vuoto.Ragionando in questi termini,si possono modificare gli alimentatori a nostro piacimento,purchè sia agevole fare tarature e poter toccare gli strumenti da lavoro in totale sicurezza,e l'oscilloscopio rientra sicuramente in quest'ottica di controllo visivo.
          Il fatto di non essersi fulminati dalla 300 Volt non significa che non possa inavvertitamente accadere:i trasformatori separatori di rete e i fotoaccoppiatori permettono di lavorare senza rischio alcuno;l'alta frequenza oscillante del plasma si fa un baffo se il tavolo è in legno o le suole in gomma,la corrente alternata segue principi diversi da quella continua.

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          • #35
            Caro Tecnonick

            Non stare ad ascoltare troppo le nostre chiacchiere, fai l'esperimento che senti nel cuore di fare, e pubblica foto e risultati; questo è l'importante.

            Renzo Mondaini (Ravenna)

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            • #36
              CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 10/4/2007, 22:26)
              CITAZIONE (stranger @ 10/4/2007, 10:28)
              E' important sapere cosa succede sulla supericie del tungsteno, gli occhi dovrebbero essere puntati su quella direzione.

              E questo è vero.
              Ma è anche vero che impulsare il catodo in quel modo corrisponde all'impulsare il filamento di una valvola,il chè non è propriamente utile.
              Se non raggiunge una buona incandescenza,non ha emissione di elettroni.

              Diverso è invece il caso in cui,dopo aver portato a incandescenza il catodo della cella,si sovrappongano forti impulsi alla tensione continua:in quel caso,la nuvola elettronica catodica viene ''smantellata'' e subentra un nuovo e piu' intenso processo di accelerazione di elettroni,offrendo un plasma di maggior vigore.

              Il catodo in tungsteno racchiude le caratteristiche di essere filamento,catodo,griglia di un ipotetico tubo a vuoto.Ragionando in questi termini,si possono modificare gli alimentatori a nostro piacimento,purchè sia agevole fare tarature e poter toccare gli strumenti da lavoro in totale sicurezza,e l'oscilloscopio rientra sicuramente in quest'ottica di controllo visivo.
              Il fatto di non essersi fulminati dalla 300 Volt non significa che non possa inavvertitamente accadere:i trasformatori separatori di rete e i fotoaccoppiatori permettono di lavorare senza rischio alcuno;l'alta frequenza oscillante del plasma si fa un baffo se il tavolo è in legno o le suole in gomma,la corrente alternata segue principi diversi da quella continua.

              Allora, senti un attimo, io ti ringrazio per tutte le osservazioni che fai riguardo la sicurezza, però ora chiudiamo qui perchè si sta divulgando troppo questa nota che non ha nulla a che vedere con questo post, casomai puoi mettere il tutto in PRECAUZIONI FUSIONE FREDDA e chiederei agli amministratori di spostare direttamente loro il tutto, perchè qui si parla solo di fasi operative non di 626 e 46/90.

              Il discorso catodo che fai non fila, ho fatto delle prove, se riduci l'ampiezza, la larghezza o la frequenza degli impulsi, il plasma perde volume. Rimane innescato alla perfezione soltanto mantenendo la più possibile continuità di alimentazione, non vedo miglioramenti agendo in modo diverso. Tra l'altro il tungsteno ha un consumo veramente veloce, mi sa che quel 30% di resa te la mangi in soldi per il tung. Secondo mè, parere da perfetto ignorante in materia "scentifica", ci sono altre vie da prendere, perchè se l'unica soluzione per avere un 30% in più è fondere il tung mi sa proprio che non ci siamo.

              Facciamo il punto della situazione:

              Tutte le preve che ho fatto non danno esito positivo riducendo l'incandescenza del tung, sia che pulso sia che vado a tensioni differenti, se mantengo l'incandescenza mi ciulo gli elettrodi in 5 minuti, ora: come procediamo??? non è bello pensare di creare un elettrodo che scorre manmano che si consuma, mi pare proprio una cosa stupida.

              oggi ho fatto un'altra prova che ha dimezzato l'usura del catodo, al posto di idrossido di sodio ho usato cloruro ferrico, con concentrazione del 20 e 30%, il plasma diventa molto intenso ma non al calor bianco, rimane una palla bella grossa arancione, il catodo si usura molto molto meno, però non ho fatto misure per vedere se rende o no, ho solo riscontrato un assorbimento continuo di 3,5 ampere contro i 2,5 dell'idrossido, e poi credo comunque che il cloruro ferrico a lungo andare usurerà di suo gli elettrodi, che ne pensate di questa reazione?

              che ci mettiamo al posto del tung? oppure, come possiamo mantenere un plasma in acqua senza fondere il tung? cosa dobbiamo creare per fare il modo che il tung non fonda? è realmente necessario portarlo al calor bianco?

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              • #37
                CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 10/4/2007, 22:26)
                Diverso è invece il caso in cui,dopo aver portato a incandescenza il catodo della cella,si sovrappongano forti impulsi alla tensione continua:in quel caso,la nuvola elettronica catodica viene ''smantellata'' e subentra un nuovo e piu' intenso processo di accelerazione di elettroni,offrendo un plasma di maggior vigore.

                poi vedi, questa tua particolare considerazione si dirige verso la teoria di stranger, ovvero quando si è creato il plasma con il suo bel velo di idrogeno ci si può iniettare alta tensione, il che assomiglia molto a quello che vorrebbe fare lui, con la differenza che lui provvede sin da subito a iniettare alta tensione in ambiente saturo di idrogeno e privo sia di acqua che di aria, che comunque sarebbe una prova che mi piacerebbe fare, però non è semplice creare il vuoto a certi stadi, perchè li bisogna succhiare via tutta l'aria, il più possibile. Però è anche vero che se fosse cosi semplice probabilmente l'avrebbero già fatto..... però tentar diverte e non nuoce (si spera.....)

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                • #38
                  Che il tungsteno si distrugga è evidente e inevitabile,il bello della cella al plasma sta tutto li'! :lol:
                  Trovare un modo di farlo durare è sempre stato l'intento iniziale di tutti gli sperimentatori.
                  Stranger propone un altro tipo di tipologia,io intendevo formulare un'altra via.Detto questo,veniamo un po' al problema da te sollevato,l'erosione catodica.
                  Il catodo,portato ad incandescenza,emette una grossa quantità di elettroni,e questo lo sai di sicuro.Moltissimi di questi elettroni vanno '''sprecati''': ricadono sul tungsteno ! Una volta ricaduti,non fanno altro che elevare la temperatura del tungsteno per via cinetica e provocano l'emissione secondaria,ossia una nuvolaglia di elettroni sparpagliati che è pressochè inutile.
                  Poichè non si puo' agire per via magnetica,l'unico espediente è quello di fornire altissimi impulsi di tensione che facciano accelerare via gli elettroni che stanno per ricadere sul catodo.
                  In definitiva,il catodo lo si alimenta in maniera tradizionale: si modula in ampiezza la tensione DC con picchi di(forse) svariati Kilovolt. In questo modo il plasma si dovrebbe formare a distanza maggiore,proprio come avviene con gli anelli magnetico-toroidali del Tokamak.
                  La velocità degli elettroni dipende infatti dalla tensione applicata:a 300 Volt il tungsteno si auto-maciulla per l'inevitabile ricaduta elettronica.
                  Tutto questo in sintesi;se poi hai qualche idea in proposito,sappi che ti leggiamo sempre e comunque volentieri,sebbene i toni qui ti sembrino a volte polemici.

                  P.S. non sarebbe necessario portare il catodo al calor bianco:lo diventa per colpa della futile emissione secondaria e degli ioni+ attirati dalla nuvolaglia e-

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                  • #39
                    va bene ragazzi, ma allora dico io, se avete queste idee perchè non le si mette in pratica? fare un esperimento è sempre piacevole, io posso darvi una mano nel lato pratico, per oggetto volante: fammi uno schema di come vorresti fosse l'alimentazione della cella, per stranger: idem, fai su un disegnino degli elettrodi e della situazione in cui si devono trovare dentro l'acqua evasa dall'idrogeno, cerchiamo di utilizzare materiali facilmente reperibili e a basso costo.....

                    Dobbiamo generare alta tensione? ok, quanta e in che modo la generiamo? che trasformatori usiamo? stranger ti supplico, non mi fare andare dal rottamaio a prendere 10 bobine..... troviamo un sisema più semplice.... se si reperisce una buona ferrite e un paio di chilometri di filo forse........ ho visto in commercio genratori di tensione da 150kv e oltre, e sono anche piccoli, cosa pensate che usano all'interno? porca paperella, 100kv sono tanti, non so se un trasformatore in ferrite con avvolgimenti di filo con isolamento a 3kv possa andare... che ne dite?



                    CITAZIONE (ElettroRik @ 11/4/2007, 09:52)
                    CITAZIONE (stranger @ 11/4/2007, 08:20)
                    CITAZIONE (tecnonick @ 10/4/2007, 23:59)
                    però non è semplice creare il vuoto a certi stadi, perchè li bisogna succhiare via tutta l'aria, il più possibile. Però è anche vero che se fosse cosi semplice probabilmente l'avrebbero già fatto..... però tentar diverte e non nuoce (si spera.....)

                    Non c'è bisogno di succhiare via l'aria, è possibile procedere per sostituzione cioè riempire totalmente un contenitore con acqua distillata e poi mettere gas, per peso l'acqua scende giù ed ecco fatto idrogeno puro. non serve a niente).

                    Si, perchè l'acqua non bagna mica le pareti! Nooooo! :blink:
                    Così ti ritrovi con goccioline d'acqua che diventano vapore, il quale rappresenta un apporto di ossigeno dentro la camera piena d'idrogeno che è eccezionale per realizzare un bel BOTTO!

                    Bravo Stranger! Complimenti! Ora stai diventando anche pericoloso!

                    Attenti ragazzi, ragionate con la vostra testa e cercate di non credere ciecamente a tutto quello che trovate scritto qui dentro!

                    no be dai, se il lavoro si fa in un certo modo forse goccie d'acqua non se ne hanno, dipende anche dal materiale che utilizzi su cui scorre l'acqua.... cercate di non litigare, abbiate rispetto delle idee degli altri, questo povero stranger lo state massacrando, ma lasciatelo un pò in pace no! se commette errori, e li commettiamo tutti, individuateli e correggeteli senza ucciderlo!

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                    • #40
                      CITAZIONE (tecnonick @ 11/4/2007, 09:58)
                      ho visto in commercio genratori di tensione da 150kv e oltre, e sono anche piccoli,

                      Mi piacerebbere sapere dove lo hai visto, perchè io non ho mai visto.


                      Poi metterò giù uno schema (adesso non posso), comunque ritornado al discorso di prima non per forza si deve riempire un contenitore con acqua, potrebbe essere anche un'altro liquido inerte che non contiene ossigeno.
                      Il liquodo serve solo per essere certi che l'aria è stata tolta tutta (ossigeno compreso).
                      Nota: se anche fosse che rimane qualche gocciolina all'interno la quantità di ossigeno è talmente inrisoria che non succedere niente cioè si annerisce leggermente il contenitore e basta, l'annerimento sarebbe causato dalla infiammazione dalla traccia di ossigeno che era rimasta.

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                      • #41
                        ecco il link dell'alimentatore: LINK

                        appena hai uno schema posta che mettiamo in pratica....

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                        • #42
                          la lampadina è tagliata nel fondo, gli elettrodi che ho usato sono due pezzi di filo acciaio 316! la tensione è CONTINUA e pulsante a 10-20kv secondo la tensione sul primario (12-20v), la pressione aumenta di pochissimo fino a far uscire alcune bolle dal fondo della lampadina nell'acqua, è ovvio che li è saltato il pirex, se erano 6 atmosfere...... nel mio caso usi 10 watt, ma se ne avessi usati 400 la temperatura all'interno della lampadina sarebbe stata maggiore, di conseguenza il volume di idrogeno sarebbe aumentato, ma fino a scappar via da sotto la lampadina, quindi pressione ATMOSFERICA. Ad ogni modo non riesco a fare le foto perchè ho ciulato la lampadina, in pratica gli ho messo sopra una goccia d'acqua e si è crepata, si vede che era bollentissima, infatti la goccia d'acqua è evaporata al volo.... ora mi serve un tubo di vetro ben fatto e caricato a idrogeno, magari con un manometro..... e vediamo un pò.... comunque molto interessante vedere che con idrogeno si arroventano gli elettrodi di brutto e senza no, poi vedi proprio un'innesco che accade ad un certo punto, e riducendo la corrente rimane invariato.

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                          • #43
                            Quelle lampade funzionano a bassa tensione e siccome emetono ultravioletti allora sono utili come lampade germicide, in passato avevo già avuto a che fare con quelle lampade e ricordo che mi era venuto un malore agli occhi infatti mi avevano avvisarono prima di non guardare le lampade germicide per un tempo maggiore di 10 secondi.

                            Se ipotesi moltiplicassimo per 10 volte la tensione otterremmo raggi X, se ipotesi moltiplicassimo x 100 volte la tensione otterremo la fissione del tungsteno quindi neutroni come prova.

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                            • #44
                              no, scusa una attimo, stai parlando di RAGGI X ???? cioè fammi capire, ma quanto sicuro è questo esperimento???? non è che se applico si 10kv dentro una bolla di idrogeno tiro fuori raggi x vero??????????

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                              • #45
                                Noooooooooooooooo!
                                Tiri fuori soltanto neutroni.
                                Comunque c'è il contradditorio, qui nel forum hanno sempre cercato i neutroni per dimostrare che la FF funziona, ma non hanno trovato niente, paradossalmente i neutroni sono pericolosi quindi il pericolo rappresenta quello che noi cerchiamo perchè il pericolo è la prova di sicuro funzionamento.
                                Senza pericolo non c'è funzionamento e anche la benzina è pericolosa, se un corto circuito produce una scintilla che va sulla benzina questa esplode, ma se la scintilla cade sull'acqua l'acqua non esplode, però l'autovettura con solo acqua non funziona bisogna aggiungere un pò di pericolosa benzina.
                                Del resto se con un chilo di tungsteno faccio il giro di tutta l'Europa forse conviene correre qualche rischio con tutte le precauzioni che necessitano.
                                L'acqua del rubinetto protegge dai neutroni, la lastra di piombo protegge dai raggi X, gli occhiali da sole proteggono dagli ultravioletti (se ipotesi vuoi guardare gli ultravioletti).

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                                • #46
                                  Bene, (bene? forse...) tira fuori neutroni, i quali non sono molto salutari se in certe dosi, ora facciamo una bella cosa: creiamo una minifusione in aria stile quella che ho fatto oggi, ci limitiamo a verificare se il calore generato dalla reazione in idrogeno supera quello generato da una resitenza che assorbe la stessa corrente della fusione, però come prima prova userò elttrodi in acciaio, perchè in tung da 1mm non li ho trovati, come tensione ci accontenteremo di 20-30kv che in teoria dovrebbero uscire dalla bobina alimentata in switch a 25-30v, considerando che l'aria ha un isolamento medio(dipende dall'umidit&agrave di 20kv per centimetro, e che lavorando bene sulla frequenza/duty riesco a far scattare l'alrco anche a 3cm e mantenerlo fino a 5, presumo che almeno 20-30kv puliti li ho, e forse ho un'altra bobina da qualche parte devo cercare bene.... quindi si potrebbe anche arrivare a 60kv.

                                  Come procederò:

                                  Barattolo di vetro immerso in acqua caricato a idrogeno mediante elettrolisi, all'interno del barattolo ci saranno due elttrodi con le punte poste a circa 1cm, nel barattolo ci sarà un dissipatore in alluminio che trasferirà il calore accumulato dall'idrogeno all'acqua sottostante, durante la reazione misurerò il tempo che impiegherà un litro d'acqua a variare la temperatura di un grado o più, fatto questo, al posto degli elettrodi inserirò la resistenza che dovrà assorbire la stessa corrente, sempre in barattolo pieno di idrogeno, ricaricherò l'acqua alla temperatura iniziale, farò ancora la misura e vedremo quale sistema ha fatto variare la temperatura dell'acqua più velocemente. Se

                                  Questa prova utilizzerà una potenza di 30-40 watt in entrabi i casi (resistenza e fusione), quindi il tempo di riscaldamento dell'acqua sarà sufficientemente lungo da permettere una misura abbastanza attendibile, se la differenza di resa è alta lo vedremo subito, se invece si tratta di poca roba samo a punto da capo....

                                  Se avete idee o consigli postate pure......

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Esercizio di fisica.
                                    Sapendo che la tensione è di 100 KILO volt e che la frequenza è di 50 KILOhz (onda quadra) calcolare la distanza massima tra gli elettrodi, oltre la quale lo ione di idrogeno non farà in tempo a raggiungere l'altro elettrodo perchè nel frattempo il senso della tensione è invertito.
                                    ------------------------------------------
                                    Soluzione dell'esercizio
                                    sappiamo che il periodo è l'inverso della frequenza quindi
                                    periodo = 1 / 50000 = 0,00002 = 2x10^-5 secondi
                                    Ma dobbiamo considerare solo la metà del periodo perchè il viaggio di andata dura solo metà del periodo
                                    quindi
                                    tempo = Periodo / 2 = (2 x 10^-5 secondi) / 2 = 1 x 10^-5 secondi

                                    In questo tempo cosi limitato lo ione di idrogeno deve avere il tempo fisico di raggiungere l'altro elettrodo diversamente otterremmo una oscillazione dannosa che non serve a NESSUNO.


                                    massa dello ione di H = massa del protone = 1,6726231 x 10^-27 kg
                                    Carica del protone = 1,6 x 10^-19 Coulomb
                                    Energia in joule = tensione in volt x Carica in Coulomb
                                    Energia in joule = 100000 x 1,6 x 10^-19
                                    Energia in joule = 1,6 x 10^-14 joule
                                    1 elettronVolt = 1,6 x 10^-19 Joule
                                    Energia in elettronvolt = Energia in joule / (1,6 x 10^-19) = 10^5 elettronvolt = 100 kev

                                    Accorciando le distanze tra gli elettrodi la forza in newton sarà più grande e l'energia di impatto sarà di 100 kev.
                                    Allungando le distanze tra gli elettrodi, la forza sarà certamente minore ma avrà piu tempo per spingere, quindi l'energia di impatto sarà sempre di 100 kev (ma ci vorrà più tempo).
                                    C'è ovviamente un limite all'allungamento che dipende dalla frequenza.

                                    Energia = 1/2 massa x velocità^2
                                    inversamente...
                                    velocità = RadiceQuadrata(2xEnergia / massa)
                                    velocità = RadiceQuadrata(2x1,6 x 10^-14 / 1,6726231 x 10^-27)
                                    velocità = RadiceQuadrata(3,2 x 1,6726231 x 10^13)
                                    velocità = RadiceQuadrata(5,35 x 10^13)
                                    velocità = 7316005 metri al secondo
                                    velocità = 7316 km/s

                                    accelerazione = velocità / tempo
                                    accelerazione = 7,316x10^6 / 1x10^-5 secondi
                                    accelerazione = 7,316 X 10^11 metri/sec
                                    distanza = (accelerazione * tempo^2) / 2
                                    distanza = (7,316 X 10^11 * (1x10^-5 secondi)^2) / 2
                                    distanza = (7,316 X 10^11 * 1x10^-10) / 2
                                    distanza = (7,316 X 10^1) / 2
                                    distanza = 73,16 / 2
                                    distanza = 36 metri

                                    E' consigliabile che la distanza tra gli elettrodi sia MINORE di 36 metri, altrimenti si ottiene una oscillazione dannosa che non serve a nessuno.

                                    Siccome sicuramente la distanza degli elettrodi è minore di 36 metri ne consegue che 50 KILOhz (onda quadra) vanno benissimo

                                    Poi c'è da tenere conto che la distanza degli elettrodi deve essere comunque MINORE della distanza disruptiva dell'idrogeno, e questo discorso elimina a priori il problema della frequenza perchè il limite disruptivo è MINORE rispetto all'altro limite. <img src="> <img src=">

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                                    • #48
                                      bene, ma quindi? scusa ma di fisica non ci capisco una mazza, allora switch a 50khz e distanza elettrodi 5mm ok? unendo 4 bonine che ho recuperato nei rottami(tutte uguali) innesco l'arco a 5cm con frequenza 6khz, non posso andare oltre perchè le bobine non sono in ferrite, butta giù una dritta per 6khz....

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                                      • #49
                                        i 5 millimetri vanno bene per l'aria, per l'idrogeno si può fare di più.
                                        La distanza tra gli elettrodi deve essere tale da innescare la conduzione ma non conosco la distanza teorica disruptiva dell'idrogeno che poi dipende anche dalla pressione.
                                        Va visto sperimentalmente.
                                        Comunque la tensione quadratica è meglio di quella sinusoidale, perchè quando l'inizia la sinusoide già lo ione è arrivato a destinazione e il resto della sinusoide è inutile, è come continuare spingere un treno che è arrivato già al capolinea.

                                        Facci vedere qualche foto che qui sono contenti se vedono foto.

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                                        • #50
                                          comunque per la cronaca ho fatto due cazzettini di tungtung da 1mm con la fresa, però a grande sorpresa non ne vogliono sapere di arroventarsi, o almeno dentro l'idrogeno, perchè all'aria diventano rossi, strano, ieri con l'acciaio ho avuto la reazione opposta, le foto? e che foto metto se non ho combinato una mazza....

                                          Con 4 bobine, 25 volt, 5 ampere, non diventano incandescenti per niente, vedi solo l'arco di 1cm (ho provato con distanza 1cm) e basta, se riduci il duty diventa più sottile e rosso.

                                          Edited by tecnonick - 20/4/2007, 20:02

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                                          • #51
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                                            • #52
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                                              (questo non è da 12mm è solo per renderti l'idea di ciò che ho fatto...)

                                              image


                                              ecco il nuovo barattolo con gli elettrodi in acciaio, sono riuscito a forare il vetro con una fresa al tungsteno <img src=">, gli elettrodi sono a spirale per non far surriscaldare il punto nel cui sono incollati con una colla rivoluzionaria: la tecnocolla, si fa a strati di attak e polvere di cemento, diventa un mastice durissimo, resistente al calore, tiene pressione e acqua, e aderisce perfettamente al vetro:

                                              image

                                              image

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                                              • #53
                                                Bene, ho effettuato un primo test, però con una sola bobina alimentata in switching a 30 volt, quindi in aria umida dovrei avere circa 30kv (scoccano scintille a 3cm), perchè una sola bobina: se ne metto 4 scoccano scintille a 6 cm, oltre non posso vederlo perchè se supero 6cm le scariche trovano una strada più corta uscendo fuori dai portacavi delle candele facendo curve a gomito e se ne vanno in giro tutte belle contente, e mi guardano pure dicendomi di fare il bravo......

                                                Riassunto della prima piccola prova:

                                                - modulazione switching a 13khz 30v in CONTINUA, senza quindi fare iversione di fase ai capi del primario della bobina(faremo anche quello, ma serve una modifica radicale all'alimentatore. PS. a 6khz è un disastro, ti scoppiano le orecchie, a 13 senti un robo minimo e funge comunque, strano ma vero)
                                                - corrente assorbita da tutto il complesso: 2,2A
                                                - resa della baracca alimentatrice: 65% circa
                                                - corrente "probabilmente" sfruttata nella reazione: 1,4 ampere
                                                - vaso zuppo di idrogeno con elettrodi in acciaio 316 a 1cm di distanza
                                                - pressione nel vaso puramente atmosferica con oscillazioni in fase di plasma(vedi l'acqua che appena scocca il plasma si sposta subito di 1cm in basso, questo per via dell'aumento del volume di gas douto al calore generato dal plasma)

                                                veniamo ia fatti, l'unica misura che ho fatto, per questoni di tempo e configurazione del tutto non perfetta, è stata la temperaura all'interno del vasetto, misura effettuata con termocoppia in vaso a idrogeno e vaso ad aria. Il vasetto si trova immerso per 1/3 in due litri d'acqua a 50°, accendo il plasma, attendo 1 minuto, effettuo la misura orizzontalmente e internamente al barattolo, sonda a metà tra plasma e vetro del barattolo:

                                                MISURA CON IDROGENO: 90°

                                                MISURA CON ARIA: 60°

                                                protrebbe essere un buon segno? considerate che nelle due misure la corrente assorbita è stata fissata sempre a 2,2A


                                                però però però..... c'è un fatto strano: ieri, tenendo gli eletrrodi a 0,5cm, vedevi proprio innescarsi una forte incandescenza, e abbassando la corrente si manteneva tale fino a 1A, oggi, mantenendo a 1cm questo non accade più, ed è forse il perchè di quando non è neanche accaduto con il tungsteno, perchè questa volta se al posto di idrogeno c'è aria l'acciaio diventa più incandescente, ma come un controsenso pur essendo più roventi scaldano di meno di quando si trovano meno roventi in idrogeno.

                                                Ora posto un pò di foto, però si tratta soltanto di quelle fatte con aria, non idrogeno, purtroppo non ho avuto il tempo, ma meglio di niente, domani se riesco posto quelle aria e idrogeno ma facendo una nuova prova distanziando gli elettrodi a 0,5cm e non 1cm:


                                                Ecco il plasmino all'anodo, lo sporco dento al barattolo è causato dal precedente riempimento a idrogeno tramite elttrolisi, all'interno c'è anche del vapore acqueo, la temperatura del plasma è di oltre 980°, ho misurato fino a qui con la termo e poi l'ho tolta per non fonderla:

                                                image

                                                image


                                                qui ho regolato la luminosità della fotocamera a -2 (il massimo di attenuazione che ha):

                                                image


                                                qui vedete in mezzo al vasetto la termocoppia mentre sceglievo il punto in cui fissarla(che non è il punto che vedete in questa foto):

                                                image

                                                e questi i gradi misurati dopo un minuto dal posizionamento della termo:

                                                image


                                                a voi i commenti.......

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                                                • #54
                                                  Penso che il tuo esperimento è di importanza storica perchè è la prima volta, finora qui si è sempre fatto con liquidi e quindi elettrolisi.

                                                  Invece adesso c'è gas, questo rende possibile avere ioni di alte velocità proprio quello che serve per fare veramente reazioni nucleari.
                                                  Ora che ho visto le foto ho più fiducia che la fissione fredda (o fusione fredda) si possa fare veramente.

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                                                  • #55
                                                    Carissimo Tecnonick

                                                    Ora si che sei grande, hai portato una ventata nuova di esperimenti innovativi.
                                                    Sei uno sperimentalista nato, però mi devi spiegare come hai fatto ad usare 4 bobine da auto che hanno il secondario collegato internamente al primario.
                                                    Da prove eseguite, ho potuto constatare che l'idrogeno ha una conducibilità termica altissima; un filamento di una lampadina da 12 volt, a cui avevo rotto il bulbo, si accendeva immersa in idrogeno solo dopo avere superato i 20 volt, a 12 volt rimaneva spenta pur passando il doppio della corrente nominale.

                                                    Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                                    • #56
                                                      caro Remond,

                                                      il mio stupere è stato quando un giorno decisi di acquistare una bella Lancia Delta 2.0 t HF HPE da 193cv, questa macchina mi ha saputo regalare grandi emozioni, purtroppo per colpa di un extracomunitario fuso l'ho dovuta rottamare, e menomale che il tipo era regolarmente assicurato! ma la mia carissima delta ha saputo farmi felice fino alla sua morte, perchè il giorno che decisi di mettere in pratica l'esperimento proposto da Stranger cercai delle bobine, e guarda un pò mi trovai una bobina proprio della mia deltina, ed ovviamnte la prima cosa che feci era verificare gli avvolgimenti, ed ecco qui l'ultimo regalo della bambina: il primario è completamnte isolato dal secondario!!! cerca cerca negli scatoloni e ne ho trovate altre 3, infatti la delta ne monta due che fanno 4 cilindri, un gruppo lo avevo raccattato da una delta rottamata giusto per pezzi di ricambio, e l'altro l'ho smontato dalla mia prima di rottamarla, ed ecco qui il miracolo, peccato però che trattare con gli 80kv minimi che generano a 20 volt non è cosi semplice, e menomale che queste bobine hanno 4cm di isolante dal oro del cavo in su, perchè se no mi sa che i 30kv ch tiro fuori me li sognavo di notte...... il fatto che ho dei problemi a metterle tutte e 4 in parallelo è dovuto anche all'alimentatore che sto usando, infatti questo mi da massimo 5A a 20 volt, essendo la bobina un cortocircuito quasi netto, capisci che per pilotarle non bastano 5 ampere, ma non ti preoccupare, perchè il tecnonik ha un trasformatore 220-24v ac da 100 ampere! devo solo collegarlo, e farò anche quello, però prima di lavorare a 100kv voglio fare la verifica del litro d'acqua, devo vedere quanto impiega a scaldarsi con l'arco e con una resistenza. Certo che comunque è risaputo che due pezzi di acciaio bombardati da 30kv si arroventano, ma forse nessuno si è mai preoccupato di vedere se questo produce più energia di quanta immessa...... e bene se cosi fosse ora lo vedremo! Riguardo il discorso della conducibilità dell'idrogeno è quello che ho sospettato, però il vetro ha una scarsa conducibilità, per tanto il calore che acquista l'idrogeno e quello che acquista l'aria possono arrivare a determinate temperature in un certo arco di tempo, ma essendo il volume del barattolo molto piccolo, credo che la differenza di tempo non potrà essere cosi grande da giustificare una differenza di ben 30 gradi! però questa è la solita ipotesi da puro ignorante in materia, io e la fisica siamo due mondi in parallelo ma piuttosto distanti.....

                                                      Non centra una mazza, ma apro una parentesi: oggi ho distillato una miscela di acqua, zucchero e lievito fresco per pizza che è stata a macerare per 3 giorni, ebbene ho ottenuto alcol etilico trasparente squisito, brucia di blu e lascia un residuo acquoso del 5-10%, un chilo di zucchero tira fuori il 95% in alcol, il resto è anidride carbiricchina, mi chiedo: un litro di alcol al supermarket costa mediamente dai 5 euro in su, un chilo di zuchero costa da 60 cent in su secondo la marca, l'alcol evapora a 78° e quindi con un bel termostato e una miseria di gas o resistenza elettrica mi tiro fuori un litro d'alcol, quindi ho ci metto le ciliege ho ce lo ficco nella moto o me lo bevo tutto d'un botto e poi mi metto a giocare con i 30kv, considerando di spendere tra zucchero, lievito e gas 70 centesimi...........

                                                      Edited by tecnonick - 13/4/2007, 00:10

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                                                      • #57
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                                                        image

                                                        ed ecco invece con atmosfera a idrogeno:

                                                        image

                                                        in questo test ho utilizzato 15khz, 20 volt e 2,1A, un bobina a furia di prove si è ciulata. Le bobine in serie sono ingestibili, poi mi sa che in uscita offrono pochissima corrente, servirebbe un buon generatore di 100kv......

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                                                        • #58
                                                          Mi sto chiedendo il perchè la corrente elettrica è cosi grossa, in altre parole mi sto chiedendo perchè l'impedenza è cosi bassa.

                                                          Forse che il gas di idrogeno deve essere rarefatto ?
                                                          Quindi depressione cioè quasi il vuoto ?.

                                                          Qual'è la resistività del vuoto assoluto?



                                                          C'è qualcosa che non va...
                                                          La corrente non dovrebbe essere maggiore di un millesimo di ampere e la tensione non deve decadere da 100 kv a 20 volt, (lo credo bene che la bobina si brucia).

                                                          Edited by stranger - 13/4/2007, 16:18

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                                                          • #59
                                                            beh,ottimi esperimenti...veramente interessanti....

                                                            qualche dato sarebbe interessante...
                                                            certo che trovare che con l'idrogeno al posto dell'aria si ha una resa energia elettrica/immessa ed energia calorica emessa maggiore sarebbe un gran scoperta...
                                                            ma come evidenziarla dalle varie resistività?

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                                                            • #60
                                                              CITAZIONE (stranger @ 13/4/2007, 16:02)
                                                              Mi sto chiedendo il perchè la corrente elettrica è cosi grossa, in altre parole mi sto chiedendo perchè l'impedenza è cosi bassa.

                                                              Forse che il gas di idrogeno deve essere rarefatto ?
                                                              Quindi depressione cioè quasi il vuoto ?.

                                                              Qual'è la resistività del vuoto assoluto?



                                                              C'è qualcosa che non va...
                                                              La corrente non dovrebbe essere maggiore di un millesimo di ampere e la tensione non deve decadere da 100 kv a 20 volt, (lo credo bene che la bobina si brucia).

                                                              dunque, tieni conto che se vedi quella scarica è perchè li dentro ci sono almeno 20kv, forse tu immaginavi di vedere non una scarica ma una cosa uniforme di plasma per caso? non so se e come ci si potrebbe riuscire a ottenerla, ma una cosa è certa, se prima fai il vuoto e poi carichi un certa quantità di idrogeno è molto probabile che accada ciò che credo tu voglia, e ci si potrebbe provare, ma non certo con un barattolo, li serve un contenitore di vetro con due raccordi e due valvoline, uno per il vuoto e uno per l'idrogeno, e i due elettrodi fusi nel vetro, vero che me lo fate avere??? io ci metto tutta la buona volontà, ma a farmi fare un tubo cosi non saprei proprio a chi rivolgermi....

                                                              Allora, poco fà ho testato la differenza di tempo che si impiega a scaldare con resistenza e con plasma a idrogeno, e se non ho commesso qualche errore è probabile che con il plasma nell'idrogeno si riscalda il 100% più velocemente, ecco perchè:

                                                              l'alimentatore si aggira su un rendimento del 50% nelle condizioni in cui l'ho fatto operare oggi, il plasma in idrogeno ha impiegato esattamente 20 minuti per elevare la temperatura di 3 gradi in due litri d'acua, la resistenza, però immersa nel barattolo pieno d'aria, ha impiegato 10 minuti per elevare di 1,5 gradi, e voi direte: 10 minuti 1,5 - 20 minuti 3 gradi, è uguale! e invece no, perchè: l'alimentatore mi da 20 watt dentro il barattolo, la resistenza mi da 40 watt nel barattolo, per il semplice fatto che la corrente è sempre 2 ampere e la tensione 20 volt ma l'alimentatore rende il 50%, la resistenza mi butta tutti i 40 watt nel barattolo(100%), quindi significa che se avessi alimentato la resistenza a 20 watt, avrei ottenuto un incremento di temperatura più o meno di 1,5 gradi in 20 minuti, il chè è la metà di quanto impiega il plasma in idrogeno.

                                                              Ora ragazzi, servirebbe di fare un test un pò più approfondito, non serve molto, basta il tubo di vetro sopraccitato e un generatore decente da 100kv con magari 10-20mA disponibili a pieno regime(che abbia una resa almeno dell'80%), queste cosucce si possono fare con una spesa piuttosto bassa, o acquistando i vari pezzi o facendoceli noi, per il tubo sarà un pò dura, ma l'alimentatore si potrebbe fare partendo da dei trasformatori in ferrite che già elevano a 20-30kv e offrano una certa corrente, questi li mettiamo in serie e il problema è risolto. Le bobine dell'auto non vanno bene, scaldano parecchio e non sono progettate per lavorare in questo modo, offriranno si 10kv di picco con 12 volt, ma in assorbimento continuo ne offriranno se va bene 5....... e non possiamo superare i 15khz, perchè il materiale ferromagnetico di cui è fatto il nucleo non può lavorare oltre, già a 15khz si ha una resa che è 3 volte meno di quando sei a 4khz, e se tutto va bene se faccio una prova a 4khz l'acqua mi si scalda il 300% più velocemente, perchè? perchè se metto la scarica in aria libera a 15khz arroventa pochissimo cioè quello che vedete nelle ultime foto, se metto a 4khz ho lo stesso assorbimento ma gli elettrodi mi si arroventano per 5-6mm, e qui mi sa che domani ci devo fare un'altra bella prova, però con meno acqua perchè 20 minuti di 4khz nelle orecchie generati dalle 4 bobine non ve li consiglio proprio......

                                                              Oltre questo, è assolutamente necessario fare una sonda di alta tensione per misurare cosa abbiamo prima e nel momento in cui scocca l'arco.

                                                              Detto ciò vedete un pò se riuscite a darmi una mano in qualche modo, non voglio soldi, ma se reperite qualcosa di nuovo o usato che possa andar bene dovete tassativamente spedirmelo, mettiamo su un esperimento fatto bene, e partiamo dal materiale di cui dovranno essere gli elettrodi, poi segue il tubo in vetro, poi si farà un piccolo generatore di idrogeno senza elettrolisi, da quale uscirà idrogeno che sarà privato del vapore acqueo mediante condensazione in tubo di rame(che ho), questo verrà messo nel tubo tramite il vuoto che avremo creato con la pompa, ne ho una che mi tira il vuoto fino a 20 millibar, non sarà perfetta ma sicuramente ci darà modo di vedere che accade alle varie pressioni e densità di idrogeno.

                                                              E per la cronaca, se non ho letto male, la fusione atomica in plasma idrogeno con 100kv la sta studiando l'università di Milano bicocca, però loro usano deuterio, trizio, palladio, nikel e un altro che non ricordo, da quel che ho letto con questi metalli hanno un'emissione di neutroni molto forte.

                                                              Allora mi date una manina??? reperiamo ciò che serve? poi se volete vi fate anche un giro da me e vedremo insieme l'evolversi della cosa.

                                                              Ora realizzo un circuito di pilotaggio su basetta seria per ciò che troveremo, lo farò per pilotare contemporaneamente al massimo 10 bobine, quindi reperiamo o 5 bobine in ferrite in grado di erogare almeno 20kv CONTINUI (assai difficile) o 10 bobine sempre in ferrite in grado di erogare almeno 10kv CONTINUI, e poi tassativa la sonda HT, questa in teoria ce la possiamo fare noi, ma sinceramente non ricordo come, perchè per 'alta tensione servono resistenze particolari, e la lettura deve essere fatta da un multimetro con altissima impedenza, perchè la corrente che si legge dopo le resistenze è bassissima, se il multimetro non è adatto potrebbe falsare la misura.

                                                              Ecco come potrebbe essere il reattore:

                                                              image

                                                              Edited by tecnonick - 13/4/2007, 20:34

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