La fusione fredda amatoriale, ci provo anch'io... - EnergeticAmbiente.it

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La fusione fredda amatoriale, ci provo anch'io...

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  • #61
    Fatti un preventivo per il tubo di vetro poi mi mandi un messagio privato e vedrò di aiutarti con un bonifico, però assolutamente non va bene che la corrente sia cosi grossa.
    Purtroppo la resistività dell'idrogeno a temperatura ambiente è assai variabile, dipende dalla pressione, dipende da quanto è lungo il tubo, dipende dalla sezione del tubo

    La resistività dell'idrogeno aumenta se: il tubo è lungo, se il tubo ha una sezione bassa, se la pressione è bassa.


    La tensione di targa che c'è scritto sull'alimentatore è puramente indicativa, se ipotesi siamo in forte sovraccarico e c'è praticmante un corto circuito la tensione decate e la tensione valida è quella che si misura ai capi del tubo mentre che c'è il corto circuito.
    Se la tensione decade troppo tanto vale che prendo un banale caricabatterie da 24 volt e faccio prima, ma questo non deve accadere.


    Pochi ioni di H ma veloci, questa è la filosofia.

    Non fare tanti lenti, (elettrolisi)

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    • #62
      ciao stranger, ho modificato il post precedete inserendo un'idea del tubo, però a questo punto bisogna che lo progettiamo bene prima di andare a buttare soldi, progettiamolo per come credi sia meglio, perchè qui entra in gioco la fisica, e sai che non è il mio forte.......

      Certo il tubo dovrà avere necessariamente il raccordo per vuoto e idrogeno, e possibilmente gli elettrodi smontabili, quindi servirà una sorta di gommino laterale a tenuta stagna nel quale scorrerà l'elettrodo, caricando idrogeno non avremo più una stuazone di vuoto, e all'accensione questo si espanderà secondo quanto ne mettiamo, quindi i raccordi non dovranno saltare ne nel vuoto e ne in pressione.....

      Ma il preventivo per il tubo dove pizza me lo faccio fare? e poi prima serve un disegno ben fatto...... se mentre faccio l'alimentatore tu ti progetti un paio di tubi poi vediamo di farceli fare (da chi ?, mica dovrò andare a murano.....)


      A vedere da come si comporta, l'idrogeno non sembra essere un grande conduttore di corrente, ma allo stesso tempo pare avere meno resistenza dell'aria, con 24 volt non potresti mai ottenere un arco simile, strang, li, in quella scintilla, ci sono minimo 5000 volt attivi! ho provato anche con 4 bobine in serie, ma oltre quella scintilla, lavorando a 15khz, non si va.

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      • #63
        http://www.microglass.it/3_GLASS_STUDIO/3m...lass_studio.htm


        prova qui ....se fa al caso tuo...

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        • #64
          Caro Tecnonick

          Tu saprai sicuramente che a tensioni dell'ordine dei chilovolt, si producono raggi X.
          Mi raccomando, proteggiti durante gli esperimenti, perché dacci oggi e dacci domani.................

          Renzo Mondaini (Ravenna)

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          • #65
            grazie celerone! direi che potrebbe essere il posto giusto, ora appena definiamo il disegno chiederemo un preventivo.... Stranger, ho letto come si producono i raggi x: tubo soto vuoto, catodo incanescente, anodo ad alta tensione positiva, tutto qui sembrerebbe...... quindi con il vuoto è meglio che stiamo cauti, se eliminiamo l'aria e poi riempiamo di idrogeno non è cambiato nulla rispetto a quel che ho fatto fin'ora, cioè ho riempito d'acqua il vaso immerso in un cilindo pieno d'acqua, gli ho messo sotto un rotolino di acciaio e ho dato su 300 volt in continua, negativo al catodo e positivo all'anodo, ed ecco che il vaso si riempie di idrogeno, e li siamo a pressione atmosferica milanese, ora abbiamo due strade, e in base a quella che scegliamo ne deriveranno anche le caratteristiche del tubo: altra pressione o bassa pressione, in alta pressione non abbiamo sicuramente problemi di raggi x, in bassa non saprei, quindi mi affido a te e tutti coloro che hanno una certa conoscienza in fisica, mi raccomando, non ho tute di piombo, fatemi campare ancora un pò...........

            CITAZIONE (remond @ 13/4/2007, 23:05)
            Caro Tecnonick

            Tu saprai sicuramente che a tensioni dell'ordine dei chilovolt, si producono raggi X.
            Mi raccomando, proteggiti durante gli esperimenti, perché dacci oggi e dacci domani.................

            Renzo Mondaini (Ravenna)

            caro Remond, manco a farlo apposta ho appena scritto un post dove temevo appunto la produzione di raggi x, quindi la prima cosa che dobbiamo stabilire con certezza al 100% è se si producono raggi x in questa situazione e a che livello, ed eventualmente saranno necessarie sostanze che danno fluorescenza per verificarne l'esiastenza:

            - tubo di vetro con anodo e catodo a punta immersi in pressione di idrogeno variabile
            - uno dei due elttrodi sicuramente è rovente
            - tensione variabile da 10 a 100kv
            - potenza presumibilmente utilizzata: da 50 a 300 watt

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            • #66
              Caro Tecnonick

              I raggi X si producono anche a pressione atmosferica, basta lavorare con scariche di 1000 volt o più per produrli.
              Evita di stare a guardare per dei minuti senza protezione.
              Basta una piccola lastra di piombo messa vicino alla cella, poi guardi di tanto in tanto.

              Renzo Mondaini (Ravenna)

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              • #67
                Stai sempre dietro ad una piastra di piombo e guarda attraverso uno specchio, (questo per i raggi X).



                In futuro: (quando la tensione elettrica non decadrà perchè il gas è abbastanza rarefatto) ci saranno anche i neutroni...
                Per proteggerti da essi dovrai mettere un acquario davanti alla piastra di piombo, (successivamente se i pesci si sentiranno male li porterai dal veterinario).



                image

                Edited by stranger - 17/4/2007, 18:12

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                • #68
                  ciao, quindi alla fine dobbiamo fare più che un tubo un contenitore anche apribile, bè non male, ora vedremo un pò che si riesce a fare.....

                  però: le dimensoni? le dimensioni degli elettrodi? e i pezzi che hai disegnato è roba da tornitura.... che li fa?

                  riguardo la protezione io direi di mettere il reattore in una scatola di piombo(dove la troviamo???) e la stessa immersa dentro l'acquario(però i poveri pesci li togliamo e ce li friggiamo), cosi protezione ok e meno sbattimento, poi mettiamo una webcam dentro la scatola di piombo e osserviamo da pc cosa accade....

                  nel frattempo dai un'occhiata qui, io capisco poco di inglese: FUSIONE

                  Edited by tecnonick - 14/4/2007, 18:42

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                  • #69
                    Direi di fare un tubo lungo 0,5 metri (sarebbe meglio un metro ma non credo sia realizzabile).
                    Tutte le altre misure seguono di conseguenza.
                    Per gli elettrodi non sono daccordo di fare punte, meglio progettarle come se fossero le armature di un condensatore quindi grande superficie senza punte o spigoli.
                    Per quanto riguarda il link inglese quella è la solita storia dell'elettrolisi che parla di un catodo di tungsteno e di un anodo di platino che costa 22 euro al grammo.
                    Noi non siamo milionari e facciamo ambedue gli elettrodi di tungsteno e poi in seguito proveremo anche sostituire il tungsteno con del volgare ferro.

                    Anche il ferro è un elemnto interessante, esso fu creato per la prima volta durante l'esplosione di una supernovae, durante l'esplosione di una supernova si formano tutti gli elementi che conosciamo, si formano anche quelli pesanti come l'uranio plutonio eccetera.
                    Siamo stati creati grazie alle supernove senza le quali gli elementi chimici sarebbero solo 9: dall'idrogeno al fluoro.
                    Nelle stelle al massimo si formano 9 elementi, poi per acquisizione elettronica potrebbe formarsi qualche atomo più avanzato ma si tratta sdi quantità inrilevanti, soltanto le supernove contengono concentrazioni di energia sufficienti per fare tutti gli altri elementi che conosciamo.

                    Durante l'esplosione di una supernova la composizione del ferro è una composizione che assorbe energia anzichè restituirne, questo significa che la fusione del ferro richiede energia quindi si presume che l'effetto opposto (cioè la fissione tramite bombardamento ionico) dovrebbe darne.
                    Da questo discorso ne consegue che anche il ferro è interessante, però per adesso è più importante provare prima il tungsteno che è molto pesante e quindi non impossibile da scindere per mezzo di ioni di idrogeno.

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                    • #70
                      ok, tubo di vetro tagliato al lati, due tappi con bordo stagno che facendo il vuoto tengono sempre più, quindi volendo si potrebbe usare anche un tubo al neon tagliato ai lati, e siccome le frese al tung tagliano bene il vetro credo si possa fare in modo piuttosto semplice ed economico, al limite si sigilla con resina tosta. Facendo il vuoto e caricando qualche pizzico di idrogeno, quando dai tensione si dorebbe vedere qualcosa che non ha nulla a che vedere con la scarica precedente, ma resta di fatto che qulcosa si deve arroventare per generare calore, quindi una volta fatto il tubo nel caso dando i 100kv non si dovesse arroventare niente siamo a cacca.....

                      100kv 0,001A = 100 watt, presumendo che le bobine abbiano un rendimento del 80%, quando sul primario di ogniuna delle 4 (4 perchè sovralimentate dovrebbero arrivare a 100kv, e lo confermo inquanto innesco archi permanenti in aria a 6 centimetri, ma solo a 6khz) leggo un assorbimento di 1,1A con la tensione a 25 volt, dovrei avere i 100kv in uscita.

                      Ora però tu mi trovi le placche di tungsteno e il piombo per arrotolare il tubo è !

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                      • #71
                        Stavo dimenticando!
                        Con la pompa del vuoto non si riesce mai a fare il vuoto perchè rimane sempre un residio di aria quindi di ossigeno, conviene quindi:

                        1sostituire tutta l'aria con un liquido, (per esempio acqua)
                        2sostituire tutto liquido con gas di idrogeno a pressione atmosferica
                        3con la pompa del vuoto rarefare l'idrogeno


                        Cioè la pompa del vuoto deve servire soltanto per diminuire la pressione dell'idrogeno e non per togliere l'aria.

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                        • #72
                          certo, è cosi che sarà fatto, era già in preventivo.... allora, per fare una prova possiamo usare un tubo al neon svuotato da fosfori e neon, però per ora ho soltanto tubi da 8 watt, quindi lunghi circa 30cm e 1,5 di diametro, quindi servono placchette di tung da 7-8mm di diametro, già so che se diventeranno roventi mi ciuleranno il tubo, quindi questo sarà giusto un piccolo esperimento per vedere che mi combinano 100.000 volt nell'idrogeno sul tung.

                          Devo fare un'osservazione, oggi ho distrutto barattolo e un paio di vetri a furia di prove, però una cosa strana che mi fa pensare che non sia cosi semplice azzeccare la giusta configurazione è la seguente:

                          prima di distruggere il barattolo ho fatto un'altra prova, in pratica ho riempito 2/3 di barattolo con idrogeno ottenuto da alluminio e idrossido di sodio, sempre con gli stessi elettrodi in acciaio ho dato su tensione alle 4 bobine in serie, aumentando il duty si sono arroventati gli elettrodi fino a vedere scomparire la scarica blu di tensione, in pratica tutti e due incandescenti arancione chiaro per 6 millimetri e non si vede più la scarica, ma la corrente in gioco per questa prova era di 24v 5a, dopo pochi secondi si è crepato il vetro.

                          Apro una parentesina che potrebbe interessare a chi vuole ottenere idrogeno senza elettrolisi(o quasi): quando si è rotto il barattolo ho fatto una prova veloce che volevo fare da tempo: due piastrine di ferro da 6x3cm di lato e spesse 1mm sono poste faccia a faccia separate da un vetro di 6mm di spessore, una la tengo lontana dal vetro di 1mm circa, do su i 100kv e si creano una caterba di scariche violacee tra le due piastre, il vetro funge da isolante e non permette di avere un'arco elettrico ma solo queste scariche che sono costantemente presenti e coprono tutta la superficie delle piastrine, dopo un minuto le piastrine diventano abbastanza bollenti, predo una gocciolina d'acqua e la butto nello spazio che ho tra vetro e piastrina, cosa succede: la goccia fa un tragitto verso l centro della piastra e poi esplode! non evapora, vedi proprio una piccola esplosione, e questo mi riporta a quello che potrebbe essere il discorso dell'auto a idrogeno di Daniel Dingel, nella sua elettrolisi c'è alta tensione, e sembra ottenere idrogeno per scissione del vapore acuqeo se non erro. Il piccolo botto ch fa la goccia d'acqua è molto simpatico, perchè la goccia scompare e non vedi vapore, ma soltanto una serie di altre probabili microgoccie che scoppiettano tutte belle arancioni tipico dell'idrogeno, peccato che dopo 5 minuti il vetro da 6mm di spessore è stato forato dalle scariche elettriche ed è scoppiato frantumandosi in 1000 pezzettini, e qui ho spento la baracca.....

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                          • #73
                            salve tecno,
                            beh, l'elettrolisi su vapore ad alta temperatura è effettivamente un effetto che si sta studiando,
                            questo per migliorare i rendimenti di produzione idrogeno...
                            si pensa di migliorare nettamente il consumo di energia elettrica..
                            questo perchè parte dell'energia per rompere la molecola di H2O si prende direttamente dalllla termica...
                            però si parla di vapore a 900°, o giù di lì....
                            inoltre a 2000° la molecola si rompe direttamente per termolisi...


                            beh, finalmente uno che fa....

                            non voglio mettere assolutamente negatività,nei tuoi bellissim
                            esperimenti,i
                            ma "pompare"elettroni a 100Kv,
                            inevitabilmente, quando rilasciano energia, per urti vari, ed effetti caotici vari,
                            rilasciano fotoni X, o raggi X,e anche abbastanza duretti...
                            quindi ,qualche precauzione...non guasta...

                            per la produzione eventuale di neutroni...
                            beh..qui le cose sono complicate...
                            ma il rischio per me rimane...
                            ogni volta che si lavora oltre il kV,
                            BEH, non bisogna prenderla troppo sottogamba...

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                            • #74
                              Si infatti, è piuttosto rischioso come esperimento, non è neanche facile da fare e gestire e livello "amatoriale", riguardo la scissione dell'acuqa con elettrolisi a vapore, potrebbe essere capitato questo: le due placche di metallo si trovavano almeno a 100 gradi, la goccia nel suo tragitto sulla placca ha iniziato ad evaporare, il vapore deve attraversare migliaia di piccole scariche blu che tempestano tutta l'area delle placche, queste scariche sicuramente offrono temperature di migliaia di gradi, basta vedere che dopo un paio di minuti ti si buca il vetro.... passando in questa tempesta elettrica con queste temperature il vapore si scinde ed ecco che scoppia! tutto qui....

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                              • #75
                                Qualcuno vuole farti credere che stai facendo una volgare lampada a scarica in gas di idrogeno che già vendono in un magazzino di articoli per forniture elettriche all'ingrosso.
                                Non è cosi!
                                Quelle lampade a scarica in gas sono sottoposte a bassa tensione inoltre la densità di idrogeno non permetterebbe neanche di alzare la tensione perchè si scioglierebbe tutto.
                                Essendo alta tensione ed essendo l'idrogeno molto rarefatto stai facendo caso mai un acceleratore di ioni da tavolo.
                                Anche nel reattore di Rubbia c'era un acceleratore di ioni che serviva per fissionare il piombo, quest'ultimo si scaldava ed emetteva neutroni, questi neutroni andavano a finire su un secondo bersaglio che era un pezzo di torio, il quale fissionava pure esso e vaporizzava l'acqua, il vapore in pressione faceva girare la turbina, la turbina alimentava l'acceleratore di ioni e avanzava ancora il 90% per mettere sulla rete di distribuzione elettrica.

                                Commenta


                                • #76
                                  CITAZIONE (stranger @ 16/4/2007, 12:23)
                                  Qualcuno vuole farti credere che stai facendo una volgare lampada a scarica in gas di idrogeno che già vendono in un magazzino di articoli per forniture elettriche all'ingrosso.
                                  Non è cosi!
                                  Quelle lampade a scarica in gas sono sottoposte a bassa tensione inoltre la densità di idrogeno non permetterebbe neanche di alzare la tensione perchè si scioglierebbe tutto.
                                  Essendo alta tensione ed essendo l'idrogeno molto rarefatto stai facendo caso mai un acceleratore di ioni da tavolo.
                                  Anche nel reattore di Rubbia c'era un acceleratore di ioni che serviva per fissionare il piombo, quest'ultimo si scaldava ed emetteva neutroni, questi neutroni andavano a finire su un secondo bersaglio che era un pezzo di torio, il quale fissionava pure esso e vaporizzava l'acqua, il vapore in pressione faceva girare la turbina, la turbina alimentava l'acceleratore di ioni e avanzava ancora il 90% per mettere sulla rete di distribuzione elettrica.

                                  magari sparo una cavolata...proviamo
                                  dai vaghi ricordi del liceo, ricordo che il principio delle lampade a fluorescenza (e ne facemmo appunto una specie di) è che la luminescenza è appunto generato dai vari atomi che, 'sbatacchiandosi', si eccitano. se non ricordo male, l'urto gli fa cambiare stato quantico, e ritornando a quello normale emettono un fotone. o qualcosa del genere.
                                  in questo caso, si tratterebbe sempre di sbatacchiare gli atomi fra loro ma in maniera da farli fondere, e non solo fargli cambiare stato.

                                  se ho sbagliato correggetemi pure ma non tirate pietre x favore grazie <img src=">
                                  www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                  • #77
                                    E' necessario conoscere con esattezza a quanti millibar si deve scendere per avere gas rarefatto quanto basta, secondo mè con 20mb non ci faccio una mazza, poi in base al livello di vuoto devo contattare il vetraio che forse mi fa il tubo, poi altra cosa mooolto importante, la distanza tra gli elettrodi compromette il tutto, dammi un colpo di telefono che appena posso ti faccio venire qui in centrale atomica.

                                    Edited by tecnonick - 20/4/2007, 19:55

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                                    • #78
                                      Premetto che Genco-stranger ultimamente e' diventato molto piu' umile di quello che era una volta. Rileggiti i vecchi post se vuoi avere l'esatto panorama. Quindi l'aggressivita' di Rick e' non giustificata ma comprensibile sotto alcune speciali considerazioni.

                                      Riguardo alle scariche in atmosfera di idrogeno, sono ben studiate e realizzate con componenti industriali acquistabili un po' ovunque. Cerca su Google "lampade per spettroscopia". Se ne trovano anche al Deuterio oltre che all'idrogeno e in tutte le salse di composizione di gas nobili e non. Innescano nel caso dell'idrogeno a circa 800 volt che cadono attorno ai 150 in conduzione. La presenza degli elettrodi in Tungsteno e' a parer mio assulutamente irrilevante.
                                      Ciao e complimenti per la foga sperimentale ... anche se temo che le tue speranze andranno prima o poi deluse dai risultati.

                                      Commenta


                                      • #79
                                        Dunque a vuoto la tensione è 800 volt (circuito aperto) e a pieno carico decade a 150 volt, quindi è un discorso diverso.

                                        Quello che conta è solo a pieno carico

                                        100.000 è diverso da 150

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                                        • #80
                                          hei,magari rifacciamo il meeting....

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                                          • #81
                                            oooooo catarina, chi è che mi presta una pompa per fare il vuoto fino a 1 millibar ?????

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                                            • #82
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                                              credo ci arrivi,al momento non mi serve.

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                                              • #83
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                                                • #84
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                                                  La ditta che produce pompe per vuoto si trova a 200 metri da casa mia e mi ha detto i costi: <img src=">


                                                  La pompa ALTO vuoto arriva fino a 1 millibar e costa 400 euro (non ci sarebbe problema se fossi sicuro che 1 millibar bastasse)

                                                  La pompa a due stadi ULTRA ALTO vuoto arriva fino a 0,03 millibar e costa 1600 euro (qui c'è il problema).

                                                  Faccio altre ricerche per vedere se le cosidette micro pompe tascabili costano meno ma non mi illudo più di tanto.

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                                                  • #85
                                                    arriva a 0,1 bar.Se vieni a prenderla è disponibile,per un paio di mesi credo non mi occorra.

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                                                    • #86
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                                                      non posso entrare nei dettagli di questo vulcanico thread, nè intervenire per indicare le numerose inesattezze espresse dai vari interlocutori, probabilmente scaturite dall'animosità che noto sempre pronta e assolutamente indegna di un gruppo che dovrebbe avere come unico obiettivo la ricerca della verità, che così si allontana sempre più.

                                                      Dalle ultime attività descritte mi sembra che si cerchi di realizzare una cella a "raggi canale", che troverete descritta in vari link web, per per esempio in:

                                                      http://magazine.enel.it/golem/Puntata26/ar...o=&mpp=&ed=&as=
                                                      http://www.itclucca.lu.it/museo/xray045.htm

                                                      Qualche mese fa avevo fatto presente a Quantum Leap l'opportunità di seguire questa strada, e di realizzare un dispositivo in grado di ionizzare del gas idrogeno rarefatto e indurre la generazione di protoni accelerati, da inviare contro un target di vari metalli, ma la mia proposta non ha avuto seguito nè particolare interesse.

                                                      Non ho purtroppo tempo per intrattenermi più a lungo, ma sarò interessato ai vostri commenti, e pronto a dare eventuali suggerimenti, se graditi.
                                                      Cordialmente,
                                                      Salvatore

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                                                      • #87
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                                                        Lascerò solo questo messaggio:

                                                        ATTENTI AI NEUTRONI
                                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                        • #88
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                                                          Mi sembra piuttosto inusuale e deludente l'iniziativa di cancellare i propri messaggi.
                                                          Lo fa chi ha una grande coda di paglia.
                                                          Questo comportamento non fa che confermare la mia impressione, che i partecipanti a questa discussione tengano più al proprio protagonismo che all'osservazione dei fenomeni della natura.
                                                          Non è il gruppo che pensavo di incontrare.
                                                          Magari, la prossima volta, dedicate più tempo a riflettere prima di rispondere, così non dovrete più eliminare i vostri solenni e supponenti messaggi.
                                                          Salvatore

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                                                          • #89
                                                            Tornando in topic....
                                                            non credo che si possano ricavare molti dati da un tubo di idrogeno,se non altro perchè esiste una ricchissima biblioteca di dati facilmente 'attingibili' da chiunque.
                                                            Una semplice prova che ho fatto è stata quella di fornire 10kiloVolt ad un bulbo contenente gas neon,la potenza immessa è di 0.9 Watt,ossia milioni di volte maggiore rispetto a quella del suo innesco.
                                                            L'unica cosa che se ne ricava è che il catodo (potenziale -) presenta un forte bagliore e emissione di calore.

                                                            image

                                                            L'anodo rimane freddo,spento,e inerte.Direi che in un tubo sottovuoto contenente minime dosi di idrogeno avvenga la medesima cosa,l'anodo freddo e il catodo di tungsteno che fonde a causa dei watt impiegati.
                                                            Ora,non so se dobbiate impiegare due elettrodi di tungsteno di particolare geometria, o elettrodi simmetrici:fatto sta che vi ritroverete sempre un plasma in prossimità del catodo,con fusione di quest'ultimo.Valli a convincere gli elettroni! <img src=">
                                                            Ciauzzzz

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                                                            • #90
                                                              E' no, e qui ti dico perchè il plasma non sarà intorno al catodo, ma rimbalzerà dal catodo all'anodo: la 100000 volt sarà si pulsante, ma sfasata ad ogni ciclo, quindi questo:

                                                              sequenza al catodo + - + - + - + -
                                                              sequenza all'anodo - + - + - + - +

                                                              in pratica ti trovi + - e poi - +, quindi rimbalza da catodo ad anodo alla velocità di 50000 impulsi al secondo, tuttavia secondo il tuo ragionamento potrebbe comunque accadere che avrai catodo e anodo roventi, e se questo si dovesse PER FORTUNA verificare, allora è li che ci piazzeremo il misuratore di neutroni, e li sarà la risposta.

                                                              Tornando a noi, serve sempre una pompa che tira il vuoto almeno a 1 millibar, poi lo scintillatore, e un pò di elevatori di tensione in serie. Ora è inutile continuare a ipotizzare, togliamoci lo sfizio di provare no? è semplice la cosa, molto semplice da fare, ma non è semplice trovare ciò che ci serve.

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