Lampada in gas Idrogeno - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Lampada in gas Idrogeno

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #31
    Ciao a tutti,
    io ho un trasformatore in alta tensione che alimento con 230 V in continua pulsante a 25 Hz. Mettendo gli elettrodi a 0,5 cm consuma 7,5 ampere e quindi 1725 W, di tensione penso siamo nell'oridne dei 20000 V... che ne dite può andar bene per fare qualche prova?
    I 20000 V li deduco io, visto che non so proprio come misurarli ho utilizzato il seguente principio anche se un po' empirico:
    0,5 mm di aria isolano più o meno 1000 V, dopo di che scocca la scintilla, quindi se la mia scintilla scocca fino a un cm di conseguenza sono 20000 V... lo so che dipende anche dall'umidità dell'aria, ma più o meno dovrebbe essere giusto.
    Possono essere sufficenti 1725 W e 20000V per fare qualche prova?

    Ps: ho notato che alimentandolo con 230 V in corrente alternata a 50 Hz il suo consumo cala parecchio si scende a 1,5 ampere, 345 W... forse i 25 Hz della continua pulsante sono troppo pochi, per questo consuma 7,5 ampere, devo provare ad aumentare gli Hz ma per fare ciò devo costruirmi un oscillatore.

    Edited by kekko.alchemi - 3/5/2007, 02:47

    Commenta


    • #32
      a quindi viaggi diretto a 300v raddrizzati, bè si in effetti va bene, basta dosare il vuoto.... ti sei visto quel link che ho postato? quello lo provo subito..... il tuo esperimento se lo fai in idrogeno ottieni subito il 30% di resa in più rispetto ad una resistenza, secondo mè questo surplus esiste eccome, lavorando bene aumenta di sicuro.

      Commenta


      • #33
        Scusate se mi itrometto, leggendo le vostre discussioni mi è venuto in mente un componente che forse potrebbe esservi utilile nelle sperimentazioni il Thyratron caricato a idrogeno (ce ne erano pure caricati a deuterio).
        Eccone un esempio http://frank.pocnet.net/sheets/127/c/CH1095.pdf

        Spero di esservi stato utile, se così non fosse cancellate pure il post.

        Ciao
        Docrates

        Commenta


        • #34
          CITAZIONE (Docrates @ 3/5/2007, 10:35)
          Scusate se mi itrometto, leggendo le vostre discussioni mi è venuto in mente un componente che forse potrebbe esservi utilile nelle sperimentazioni il Thyratron caricato a idrogeno (ce ne erano pure caricati a deuterio).

          image

          Ciao Doc!
          L'ho già segnalato diverse volte anch'io. Il vero problema è che lì c'è veramente molto poco H2. Bisognerebbe modificarli per poterli caricare/scaricare con una valvolina, ma è un lavoro da artista soffiatore di vetro....

          CITAZIONE (kekko.alchemi @ 3/5/2007, 02:07)
          Ciao a tutti,
          io ho un trasformatore in alta tensione che alimento con 230 V in continua pulsante a 25 Hz. Mettendo gli elettrodi a 0,5 cm consuma 7,5 ampere e quindi 1725 W, di tensione penso siamo nell'oridne dei 20000 V... che ne dite può andar bene per fare qualche prova?
          I 20000 V li deduco io, visto che non so proprio come misurarli ho utilizzato il seguente principio anche se un po' empirico:
          0,5 mm di aria isolano più o meno 1000 V, dopo di che scocca la scintilla, quindi se la mia scintilla scocca fino a un cm di conseguenza sono 20000 V... lo so che dipende anche dall'umidità dell'aria, ma più o meno dovrebbe essere giusto.
          Possono essere sufficenti 1725 W e 20000V per fare qualche prova?

          Ps: ho notato che alimentandolo con 230 V in corrente alternata a 50 Hz il suo consumo cala parecchio si scende a 1,5 ampere, 345 W... forse i 25 Hz della continua pulsante sono troppo pochi, per questo consuma 7,5 ampere, devo provare ad aumentare gli Hz ma per fare ciò devo costruirmi un oscillatore.

          Raddoppiando la frequenza raddoppi l'impedenza, quindi la potenza dovrebbe dimezzare.

          P = V2 /R => se R' = 1/2R P' dovrebbe diventare P/2. Evidentemente hai una grossa differenza per via della forma d'onda: una quadra è ricca di armoniche (infinite) mentre la sinusoide no.

          Comunque i 1750W consumati così mi sa che se ne vanno tutti in calore, non li ottieni al secondario. Tanto vale alimentare a 220V ac.
          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

          Commenta


          • #35
            CITAZIONE (ElettroRik @ 3/5/2007, 12:35)
            Ciao Doc!
            L'ho già segnalato diverse volte anch'io. Il vero problema è che lì c'è veramente molto poco H2. Bisognerebbe modificarli per poterli caricare/scaricare con una valvolina, ma è un lavoro da artista soffiatore di vetro....

            Riccardo , si potrebbe usare un aggeggio di vetreria di laboratorio chimico ... SEPARATORY FUNNEL il saparatore funnel , chiuso da una parte e con tappo e dall'altra una valvolina per creare il vuoto e chiudere . Questo si usa per separare liquidi con peso specifico diverso . Ci sono anche altri reattori chimici che potrebbero essere adattati .

            http://en.wikipedia.org/wiki/Laboratory_glassware



            Attached Image

            Attached Image

            Commenta


            • #36
              CITAZIONE (kalos66 @ 3/5/2007, 12:53)
              Riccardo , si potrebbe usare un aggeggio di vetreria di laboratorio chimico ... SEPARATORY FUNNEL il saparatore funnel , chiuso da una parte e con tappo e dall'altra una valvolina per creare il vuoto e chiudere . Questo si usa per separare liquidi con peso specifico diverso . Ci sono anche altri reattori chimici che potrebbero essere adattati .

              Ne ho un paio, ma non saprei come 'saldare' gli elettrodi al vetro. Ci sono problemi di:
              - differente dilatazione termica
              - tenuta al vuoto
              - compatibilità chimica con idrogeno (fortemente reattivo perchè monoatomico)
              - isolamento ed elevata dielettricità
              - resistenza alle alte temperature
              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

              Commenta


              • #37
                CITAZIONE (ElettroRik @ 3/5/2007, 15:02)
                Ne ho un paio, ma non saprei come 'saldare' gli elettrodi al vetro. Ci sono problemi di:
                - differente dilatazione termica
                - tenuta al vuoto
                - compatibilità chimica con idrogeno (fortemente reattivo perchè monoatomico)
                - isolamento ed elevata dielettricità
                - resistenza alle alte temperature

                Gli elettrodi non li devi saldare al vetro ma sospendere con un porta elettrodi all'interno dell'ampolla , il porta elettrodi lo puoi costruire con della ceramica istantanea ( bicomponente ) che saldi l'imboccatura alta dell'aggeggio . La tenuta a vuoto della valvola inferiore è garantita dal grasso siliconico . Credo che se devi eseguire l'esperimento delle scariche ad alta tensione non dovrebbero esserci temperature eccessivamente elevate ... comunque credo che siano confinate all'interno . Il vetro è pirex ( quindi resistente alle temperature e dilatazione ) , potresti immergerlo in acqua distillata per raffreddarlo . Il tappo portaelettrodi puoi ulteriormente rendere stagno con della colla termica . Volere e potere <img src=">


                Ciao

                Commenta


                • #38
                  CITAZIONE (kalos66 @ 3/5/2007, 16:31)
                  Gli elettrodi non li devi saldare al vetro ma sospendere con un porta elettrodi all'interno dell'ampolla , il porta elettrodi lo puoi costruire con della ceramica istantanea ( bicomponente ) che saldi l'imboccatura alta dell'aggeggio . La tenuta a vuoto della valvola inferiore è garantita dal grasso siliconico . Credo che se devi eseguire l'esperimento delle scariche ad alta tensione non dovrebbero esserci temperature eccessivamente elevate ... comunque credo che siano confinate all'interno . Il vetro è pirex ( quindi resistente alle temperature e dilatazione ) , potresti immergerlo in acqua distillata per raffreddarlo . Il tappo portaelettrodi puoi ulteriormente rendere stagno con della colla termica . Volere e potere <img src=">

                  La bicomponente ce l'ho, ma è data per non più di 180°C, e credo che li supererò di brutto.
                  Fa conto che ho 'fuso' un provettone di pyrex spesso 4mm ! L'idrogeno è un tremendo conduttore termico!

                  Inoltre, un elettrodo di W che diventa incandescente sulla sua estremità, sai a quanti °C arriva nel punto di 'saldatura' della bicomponente? Mi sa che la cuoce subito. Andrebbe raffreddato pure lui... Ci devo studiare un po'... forse è un'idea! :woot:

                  Per quanto riguarda l'immersione in un secondo contenitore di acqua ok, ma il mio dubbio è che una parete di pyrex tenga quando è sottoposta a centinaia di gradi sul lato interno ed alle poche decine di °C dell'acqua di raffreddamento esterna...
                  Mi sa che si cricca e salta.... <_<
                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                  Commenta


                  • #39
                    Scusa Elettro, al posto di usare il vetro usa il metallo, fatti un contenitore con una bombola di ferro per freon, quelle da 1kg, tanto se gli elettrodi sono vicini non interferiscono con il metallo, in questo modo hai una tenuta ottima, un ottima dispersione del calore e zero problemi........ lasci giusto un foro dove applichi una finestrelle di vetro per vedere dento e sei aposto...

                    Commenta


                    • #40
                      La prova la potrei fare senza problemi, l'uncia cosa che mi frena è il caricamento di idrogeno... ho paura che se riamane un po' di ossigeno faccio un gran botto!
                      Cosa mi consigliate per eliminare tutto l'ossigeno, a parte di riempire il reattore con acqua?

                      Commenta


                      • #41
                        CITAZIONE (kekko.alchemi @ 3/5/2007, 23:47)
                        La prova la potrei fare senza problemi, l'uncia cosa che mi frena è il caricamento di idrogeno... ho paura che se riamane un po' di ossigeno faccio un gran botto!
                        Cosa mi consigliate per eliminare tutto l'ossigeno, a parte di riempire il reattore con acqua?

                        Io ho sempre 'lavato' abbondantemente con H2 immesso dall'alto con un soffio non troppo energico, e atteso che tutta l'aria (più pesante) uscisse da un foro posizionato in basso.
                        Fai 5 minuti di 'lavaggio' in H2 e di aria non ne resta più. Poi ho sempre 'tirato' giù la pressione dell'H2 a 0,1Bar, riducendo quindi la quantità totale di gas in gioco, per non rischiare.



                        CITAZIONE (tecnonick @ 3/5/2007, 17:28)
                        Scusa Elettro, al posto di usare il vetro usa il metallo,

                        è quel che ho usato fin'ora. Con tanto di camicia per l'acqua e 'testa' porta elettrodi raffreddata, ma il problema è risultato l'isolamento elettrico adeguato degli elettrodi ed evitare scariche per Paschen sulla superficie metallica.

                        Però così si vede veramente molto poco... ecco perchè sto puintando ad un 'bulbo' di vetro-pyrex (meglio sarebbe di quarzo)....
                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                        Commenta


                        • #42
                          è ho capito, però sai bene quanto scarso sia il vetro in conduzione termica, non so fino a che punto esca qualche test calorico affidabile..... per l'isolamento dalle scariche non c'è problema secondo me, basta che la distanza tra gli elttrodi sia inferiore a quella tra ferro e stelo elettrodo, al limite il supporto degli steli potrebbe essere di ceramica, un elettrodo potrebbe essere già la stessa bottiglia in ferro, fissando a dovere un supporto in ceramica tieni il vuoto senza problemi, tanto non devi lavorare in pressione, quindi non ci sono nemmeno rischi......

                          Commenta


                          • #43
                            CITAZIONE (tecnonick @ 4/5/2007, 00:38)
                            è ho capito, però sai bene quanto scarso sia il vetro in conduzione termica, non so fino a che punto esca qualche test calorico affidabile.....

                            Per quello non c'è problema. I Reattori incamiciati fanno parte della normale vetreria da laboratorio e funzionano molto bene per asportare calore.

                            CITAZIONE
                            fissando a dovere un supporto in ceramica tieni il vuoto senza problemi,

                            Hai qualche idea in proposito? Con cosa li sigilleresti sulla ceramica? Il casino è che la temperatura lì dentro fa presto a superare le centinaia di gradi! E le l'elettrodo si arroventa, anche molto di più...!?

                            CITAZIONE
                            tanto non devi lavorare in pressione, quindi non ci sono nemmeno rischi......

                            No però in depressione sì, e bisogna che tenga bene, in modo da evitare l'ingresso di aria (ossigeno).
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                            Commenta


                            • #44
                              Puoi sigillare con silicone nero per guarnizioni testate, fissi due rondelle di ceramica da 2-3cm con il foro centrale per l'elettrodo, anche se dentro hai centinaia di gradi difficilmente quel silicone si danneggerà, avrai una tenuta più che stagna fissando le rondelle all'esterno che con la depressione premono sul ferro aumentando la tenuta, avrai quei minuti necessari per fare una prima prova, a risultati ottenuti puoi pensare a qualcosa di più robusto..... perchè se scendi nei dettagli, oltre che andare incontro a difficoltà nel reperire il tutto, vai incontro a bei soldoni da tirar fuori, e qui vedo che nessuno sventaglia.......

                              CITAZIONE (kekko.alchemi @ 3/5/2007, 23:47)
                              La prova la potrei fare senza problemi, l'uncia cosa che mi frena è il caricamento di idrogeno... ho paura che se riamane un po' di ossigeno faccio un gran botto!
                              Cosa mi consigliate per eliminare tutto l'ossigeno, a parte di riempire il reattore con acqua?

                              non fai il minimo botto se lavori in depressione, anche se rimane aria mista a idrogeno, te lo garantisco io che l'ho già fatto.......

                              Commenta


                              • #45
                                Silicone nero? ... Mmm gia' provato, non aderisce bene ai metalli e non e' che tenta la temperatura .. potrebbe andar bene ma vedrei meglio ceramica o cemento permanente per uso odontotecnico.
                                Proverei anche cemento refrattario setacciato finemente ed impastato con pochissima acqua.
                                Hobbylandia vende ceramica in polvere e il forno a vuoto a prezzi accessibili ... si puo' pensare di costruire un "crogiolo-cella" ex-novo.

                                Commenta


                                • #46
                                  ma che stai dicendo? lo sai dove si mette quel silicone? c'è quello nero e quello rosso, non si tratta di silicone normale, è studiato apposta per resistere a temperature oltre i 200 gradi, è perfettamente aderente al metallo e ha un potere sigillante e di tenuta pressione molto elevato, mi sa che stiamo parlando di due cose diverse......

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Ma si che lo so', il fatto e' che possono esservi degli spot di temperatura (disomogeneita') e non c'e' silicone che tenga, neanche il Silastic. Quoto da Dow Corning:
                                    http://www.dowcorning.com/content/rubber/r...hermal_high.asp
                                    Passiamo da 22000 ore a 1/4 d'ora, non sto dicendo che non vada bene, non la ritengo una soluzione duratura.

                                    Commenta


                                    • #48
                                      Infatti, ma se ti leggi bene quello che ho scritto vedi che specifico che puoi fare una prova per qualche minuto.... è ovvio che per fare un reattore che dura 10 anni non ci metterai il silicone........ se pensi che io ho lavorato a 150° con l'attak ti ho detto tutto no.......

                                      Commenta


                                      • #49
                                        CITAZIONE (tecnonick @ 4/5/2007, 13:05)
                                        Infatti, ma se ti leggi bene quello che ho scritto vedi che specifico che puoi fare una prova per qualche minuto.... è ovvio che per fare un reattore che dura 10 anni non ci metterai il silicone........ se pensi che io ho lavorato a 150° con l'attak ti ho detto tutto no.......

                                        Ragazzi, per fare misure calorimetriche mi serve una roba che resista per molte ore, non solo per qualche minuto, giusto per scattare una foto.

                                        Il silicone rosso arriva a 240°C ma non basta assolutamente. Cemento o polvere di ceramica impastata.... ma tengono il vuoto? Non sono porosi? Inoltre, se l'elettrodo ci si dilata dentro? Si spaccano?
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                        Commenta


                                        • #50
                                          La ceramica e' meno porosa se vetrificata, anche vetrificata l'idrogeno passa in buona misura... mi sa' ...
                                          Resta solo il vetro al quarzo con tutti i problemi connessi ...

                                          Fossi io tornerei al metallo, per gli elettrodi ... magari delle candele per motori a >>benzina<< per modellismo

                                          Commenta


                                          • #51
                                            CITAZIONE (Elektron @ 4/5/2007, 18:17)
                                            La ceramica e' meno porosa se vetrificata, anche vetrificata l'idrogeno passa in buona misura... mi sa' ...
                                            Resta solo il vetro al quarzo con tutti i problemi connessi ...

                                            Fossi io tornerei al metallo, per gli elettrodi ... magari delle candele per motori a >>benzina<< per modellismo

                                            Già. E' la strada attualmente percorsa, Romano ci sta lavorando, ma io speravo in un 'piano-B' se questa non va avanti... <img src=">
                                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                            Commenta


                                            • #52
                                              Senti, io butto la mia poi basta perchè se no mi esaurisco: secondo il mio modesto parere stai pensando ad un prototipo un pò troppo grosso(in dimensioni), prova a miniaturizzare un pò il tutto, e anche se su due piccoli elettrodi hai 1000 gradi farai a tempo a dissipare quel calore, un sistema per non farlo arrivare nel punto dove isoli l'elettrodo dall'esterno è di arrotolare a molla il filo che arriverà all'elettrodo, in pratica come ho fatto io, mi trovavo con un elettrodo rovente eppure l'attak impastata con cemento ha tenuto perfettamente il vuoto e non è ceduta per calore..... fai un reattorino in miniatura, dove sarai sicuro di riuscire a disperdere il calore prima che giunga alle giunzioni siliconiche...... se la ceramica è porosa gli spalmi un velo di silicone e sei aposto.... tanto oltre i 10 millibar stai sicuro che senza spendere 1000 euro non ci vai quindi non vedo il problema... i 10 millibar te li tiene benissimo il velo di silicone, fai conto che me li tiene il nastro isolante da elettricista......

                                              Commenta

                                              Attendi un attimo...
                                              X