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Ma qualcuno ha mai rilevato questi neutroni?

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  • #31
    Salve,

    lo spettro di emissione della cella è MOLTO ampio e non è purtroppo solo ampio ma molto vario. Questo rende difficilissimo schermare le forti emissioni in modo completo.
    Qualsiasi strumento che abbia precisione tale da poter individuare quei pochi neutroni che sono li presenti (Se ci sono, perchè io sono convinto che non ce ne sono :P) và in palla. A condire la minestra c'e' il fatto che in prossimità del plasma la temperatura è tremendamente alta e questo azzoppa qualsiasi tentativo di avvicinare la sonda allo stesso. Siamo quindi costretti a tenere le sonde a distanza ma i neutroni, che se ci sono sono pochi abbiamo detto, trovano un bel pò di impedimenti nell'acqua date le energie in gioco.
    Quindi il modo migliore è quello passivo ed arrivo cosi' ad essere completamente in accordo con Rik e i Quantum.

    Domanda: Teslacoil la sonda di cui parli com'e' stata schermata dalle EM? Forse trattandosi di un apparato per uso militare sia piu' tarato per individuare radiazioni dannose all'organismo che non radiazioni a livello di "laboratorio" e dunque non penso che alla fine lo strumento sia in effetti cosi' affidabile. Se è come ho appena scritto sarebbe come usare una pinza amperometrica per misurare pochi microampere. Hai delle info sulla schermatura usata? Ciao ^^

    PS Aggiungo che raffreddare porta la cella allo spegnimento.

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    • #32
      Hola All!

      Il gioco delle schermature e' difficile, ma a mio avviso NON impossibile.
      fino a quando si tratta di schermature per 70-80dB direi che i problemi NON sono poi cosi' gravi, per arrivare a 100dB occorre sudare decisamente di piu', ma con un po di impegno si puo' arrivare anche a 140-150dB, anche in virtu' del fatto che i neutroni sono di natura nettamente differente dalle radiazioni EMI.


      CITAZIONE
      Domanda: Teslacoil la sonda di cui parli com'e' stata schermata dalle EM? Forse trattandosi di un apparato per uso militare sia piu' tarato per individuare radiazioni dannose all'organismo che non radiazioni a livello di "laboratorio" e dunque non penso che alla fine lo strumento sia in effetti cosi' affidabile. Se è come ho appena scritto sarebbe come usare una pinza amperometrica per misurare pochi microampere. Hai delle info sulla schermatura usata? Ciao ^^

      Ti sbagli di grosso, il RAM63 era uno strumento destinato all' allestimento di laboratori di misura da campo; al contrario dei vari contatori geiger che venivano fatti "indossare" dall' addetto (che poi andava in giro ad ispezionare terreni, acque, fognature, ortaggi e simili), nel caso del RAM63 uno o piu' addetti doveva collezionare campioni di terreno, acqua, prodotti agricoli e simili e portarli poi al laboratorio di ricerca da campo, dove era situato in maniera piu' o meno stabile il RAM63 con tutto il suo corredo di accessori.

      il RAM 63 viene fornito a corredo di un supporto metallico da fissare al tavolo (in occorrenza si poteva usare anche il contenitore in legno dello strumento) per tenere bloccate le sonde sopra al supporto portacampioni alla corretta distanza prestabilita, 50 piattini portacampioni monouso in plastica, altri 50 piattini in alluminio destinati all' uso sul fornello, un fornelletto a combustibile solido per fare evaporare l' umidita dai campioni ed eventualmente ottenere il residuo radioattivo dell' acqua, beaker, contagocce, vernice anticontaminazione, pennellino ed altre attrezzature da laboratorio di emergenza; volendo era pure possibile usarlo come strumento portatile per controllare la radiazione in stile contatore geiger (infatti erano fornite due cinghie in stoffa per appenderlo alle spalle) ma le dimensioni, il peso e l' assoluta mancanza di supporti prolungabili per le sonde lo rendevano assolutamente scomodo da utilizzare.


      Quanto alla sensibilita'...... nisba, credo che questo sia lo strumento piu' sensibile in dotazione all' esercito tedesco........ il rovescio della medaglia q' l' assoluta assenza di sonde per livelli di radiazione medi, alti o altissimi, NON ha nessunissima possibilita' di poter essere usato per valutare la radiazione da fallout perche' e' stato progettato per lavorare all' interno dello shelter principalmente per controllare cibi, capi di vestiario ed oggetti di uso d' emergenza ed e' facilissimo "accecarlo" con livelli di radiazioni troppo elevati.

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      • #33
        CITAZIONE (Hellblow @ 15/8/2007, 21:34)
        Salve,

        lo spettro di emissione della cella è MOLTO ampio e non è purtroppo solo ampio ma molto vario.

        Uno spettro vario? Scusa ma potresti fare un esempio di spettro vario?
        CITAZIONE
        Questo rende difficilissimo schermare le forti emissioni in modo completo.
        Qualsiasi strumento che abbia precisione tale da poter individuare quei pochi neutroni che sono li presenti

        Forse volevi dire sensibilita' non precisione ... che e' un'altro paio di maniche ..
        CITAZIONE
        (Se ci sono, perchè io sono convinto che non ce ne sono :P) và in palla. A condire la minestra c'e' il fatto che in prossimità del plasma la temperatura è tremendamente alta e questo azzoppa qualsiasi tentativo di avvicinare la sonda allo stesso. Siamo quindi costretti a tenere le sonde a distanza ma i neutroni, che se ci sono sono pochi abbiamo detto, trovano un bel pò di impedimenti nell'acqua date le energie in gioco.
        Quindi il modo migliore è quello passivo ed arrivo cosi' ad essere completamente in accordo con Rik e i Quantum.

        Non se la raffreddi ... la sonda. ... non la cella ...
        CITAZIONE
        Domanda: Teslacoil la. ...cut
        schermatura usata? Ciao ^^

        PS Aggiungo che raffreddare porta la cella allo spegnimento.

        Infatti come ebbi a dire occorre raffreddare la sonda. Nessuno credo qui' aveva menzionato il fatto di raffreddare la cella. Leggi bene.
        Ciauzzzzz
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        • #34
          Se l'acqua impedisce di rilevare i neutroni (perchè li assorbe) allora perchè non togliere l'acqua ?

          Se non sbaglio... il generatore di neutroni (basato sul principio fisico di bombardare un target di titanio con ioni di deuterio), non contiene ACQUA e funziona benissimo altrimenti che generatore di neutroni sarebbe ?

          Ovviamente lo scopo del generatore di neutroni non è produrre energia ma solo generare neutroni, fa niente se assorbe un mare di energia.

          Siccome lo scopo della fusione fredda è lostesso di un generatore di energia, è evidente che il classico generatore di neutroni con target di titanio non va bene, si tratta quindi si sotituire il titanio con altro materiale per esempio piombo; poi necessitano ioni di idrogeno e non ioni di deuterio che costano una barca di soldi.

          Fatte queste modifiche non c'è problema a rilevare i neutroni, sarebbe un problema stupido perchè se abbiamo fatto un generatore di neutroni è logico che questo emette neutroni, altrimenti che generatore di neutroni sarebbe ?.

          Dentro il reattore di Rubbia c'era un generatore di neutroni basato sul principio fisico di bombardare con ioni di idrogeno un bersaglio di piombo, questo bersaglio emetteva grani quantità di neutroni, poi questi neutroni venivano inviati contro il torio che fissionava.
          Lo scopo del reattore di Rubbia non era quello del generatore di energia ma quello di bruciare le scorie provenienti da altre centrali nucleari a fissione, questo spiega il rimando inutile di inviare i neutroni contro il torio o scorie radioattive.

          Se lo scopo è il generatore di energia... allora il rimando non interessa, il piombo è già bollente per i fatti suoi e quindi questo piombo liquido può essere raffreddato con un radiatore che a sua volta alimenta una turbina, ecco fatto la centrale nucleare portatile senza diventare scemi a rilevare neutroni in mezzo all'acqua che li assorbe, l'acqua non c'è punto è basta, l'acqua sta fuori e serve per raffreddare il piombo liquido e basta.

          ---------------------------------------------------------------

          (Fusione fredda) = (generatore di neutroni)

          (generatore di neutroni) = (Fusione fredda)

          Infatti il professore Rubbia aveva affossato la fusione fredda proprio perchè l'equazione sopra descritta non era rispettata, infatti è ovvio che eventuale fusione fredda deve per forza generare neutroni altrimenti che fusione è ?

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          • #35
            CITAZIONE
            stranger

            Inviato il: 16/8/2007, 10:54
            ---------------------------------------------------------------

            (Fusione fredda) = (generatore di neutroni)

            (generatore di neutroni) = (Fusione fredda)

            Infatti il professore Rubbia aveva affossato la fusione fredda proprio perchè l'equazione sopra descritta non era rispettata, infatti è ovvio che eventuale fusione fredda deve per forza generare neutroni altrimenti che fusione è ?

            Gencolino ... io la cambierei cosi':

            Se Fusione fredda -> neutroni

            Se neutroni -> forse Fusione fredda

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            • #36
              Salve,

              CITAZIONE
              Uno spettro vario? Scusa ma potresti fare un esempio di spettro vario?

              Se vuoi capire cosa intendo con il termine poco tecnico vario che sembra "brutto" rispetto a quelli piu' Telecomunicazionistici come trasformata di Fourier, segnale aperiodico, spettro di fase, ampiezza o ancora densità spettrale di potenza chiediti da cosa sono prodotte quelle EM, alla definizione di spettro e poi pensa a come questo spettro potrebbe essere.

              CITAZIONE
              Forse volevi dire sensibilita' non precisione ... che e' un'altro paio di maniche ..

              Qualsiasi strumento che abbia precisione tale da poter individuare quei pochi neutroni che sono li presenti (Se ci sono, perchè io sono convinto che non ce ne sono ) và in palla.

              No mi riferisco alla precisione. E' scontato che lo strumento debba essere abbastanza sensibile da "sentire i neutroni" (che swaranno quanti? Poche centinaia? il RAM65 lavora se ho letto bene in rete con pochi micro roetgen e forse già siamo altini. Però il fatto che si debba poter discriminare da emissioni di fondo e emissioni di cella ed in ogni caso avere certezza di un errore di misurazione contenuto su una quantità di neutroni già bassa ed in presenza di emissioni di disturbo continua a farmi pensare. Infatti se un errore del 10% (per far un esempio) su 1000000 di neutroni permette di fare certe discriminazioni, un errore di pari entità su pochi neutroni non potrebbe permette piu' di capire se quei neutroni sono dovuti alla cella o altro. Ecco cosa intendevo.
              Comunque il RAM usa un fotomoltiplicatore da quanto leggo in rete e "per sentito dire" (ahahah) so che "Travagghiunu bunazzi" (lavorano abbastanza bene).


              CITAZIONE
              Non se la raffreddi ... la sonda. ... non la cella ...

              Uh come? Azoto liquido? Ricircolo d'acqua? Con una sorgente a 3500 K e passa si calore che la sfiora? Tutto entro uno spessore di due millimetri?

              CITAZIONE
              Infatti come ebbi a dire occorre raffreddare la sonda. Nessuno credo qui' aveva menzionato il fatto di raffreddare la cella. Leggi bene.
              Ciauzzzzz

              Eh ma scusami, vuoi raffreddare davvero la sonda tenendola vicino ad un catodo che come minimo è avvolto da un plasma a temperatura sufficiente da fondere il tungsteno? Meno male che avevo letto male allora! Se la tieni troppo vicina credo che non esista raffreddamento che tenga e che sia di dimensioni cosi' contenute da consentirti di tenere la sonda a pochissimi millimetri dal catodo, praticamente sfiorando il plasma. Se stai abbastanza lontano dal plasma invece sei troppo distante. Se poi trovi un modo per tenere la sonda cosi' vicina ad un plasma a quella temperatura senza che risenta del calore prodotto (parliamo di pochi millimetri dal plasma perchè oltre non ti serve raffreddare) allora bravo! Ricordo che parliamo di oltre 3000 K, parecchio oltre si pensa.

              Ciao Teslacoil,

              mi sono documentato sul RAM63. Hai ragione è un buon strumento ma ho ancora i miei dubbi riguardo le possibilità che ha di individuare neutroni nel contesto in cui lavoriamo. Ad esempio osservando le sonde queste non sembrano cosi' adatte ad essere usate come vorreste fare voi. Non so se volete modificarle o altro (raffreddarle come suggerisce Elektron? Spero di no...) però serve comunque tenerle vicino al catodo. Ma questo in ogni caso non basterebbe. Infatti dovreste studiare una geometria adatta a far si che l'emissione sia "focalizzata" in una direzione unica in modo da ottenere un'emissione piu' concentrata. Nel 3D del LEDIN si parla di questa cosa.

              Ribadisco di essere convinto dell'assenza di quantità importanti di neutroni (per importante intendo sufficiente a dimostrare l'origine nucleare del fenomeno).

              La mia l'ho detta, giusta o sbagliata che sia. Buon lavoro.

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              • #37
                Sei d'accordo anche tu' teslacoil sulle argomentazioni di Hellblow?

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                • #38
                  Hola All!

                  CITAZIONE
                  No mi riferisco alla precisione. E' scontato che lo strumento debba essere abbastanza sensibile da "sentire i neutroni" (che swaranno quanti? Poche centinaia? il RAM65 lavora se ho letto bene in rete con pochi micro roetgen e forse già siamo altini.

                  In realta' la lancetta con la scala di misura serve principalmente per poter conteggiare il numero di impulsi quando questi sono troppo ravvicinati per poter essere conteggiati a mente, se la radiazione e' veramente troppo poca si possono tranquillamente conteggiare a mano gli impulsi in un minuto ed applicarsi la formuletta per il calcolo della radiazione (ed e' solo il caso della sonda alfa, perche' se si usa la sonda beta gamma la sola radiazione naturale produce un numero di impulsi troppo elevato per poter essere conteggiato manualmente, quando dico che e' uno strumento molto sensibile dico che lo e' veramente!!!)


                  CITAZIONE
                  Però il fatto che si debba poter discriminare da emissioni di fondo e emissioni di cella ed in ogni caso avere certezza di un errore di misurazione contenuto su una quantità di neutroni già bassa ed in presenza di emissioni di disturbo continua a farmi pensare. Infatti se un errore del 10% (per far un esempio) su 1000000 di neutroni permette di fare certe discriminazioni, un errore di pari entità su pochi neutroni non potrebbe permette piu' di capire se quei neutroni sono dovuti alla cella o altro. Ecco cosa intendevo.

                  in realta', un errore del 10& su 1000000 neutroni corrisponde ad un numero di impulsi di errore pari a 100000 impulsi in piu' o in meno (quindi
                  900000 o 1100000, un errore del 10% su 10 impulsi sarebbe pari a 1 impulso in piu' o in meno (quindi 9 o 11 impulsi), qualunque sia il numero di impulsi presi in considerazione, l' errore sempre del 10% rimarrebbe!

                  NB: in realta' 10% di errore su una misurazione di radiazione e' un valore assolutamente ottimistico, la radiazione e' difficile da misurare e, anche con
                  apparecchi professionali, sono normalissimi scartamenti di +/-20% tra la misura letta e il reale valore della radioattivita' presente, questo vale anche e sopratutto per il RAM63, che sara' pure uno strumento superprofessionale ma che risente della tecnologia "antica" di costruzione e anche di un bel po di annetti di invecchiamento alle sue spalle!

                  Quanto al rischio che le letture possano essere derivate dai neutroni realmente emessi dalla cella piuttosto che dalle emissioni EMI, il sistema per essere certi e' ben facile da attuarsi...... basta levare il moderatore in boro dalla testa di misura ed accertarsi che senza di questo lo strumento cessi di rivelare impulsi..... facile no?????

                  la totale ciecita' della sonda alfa nei confronti della radiazione beta e gamma (quindi anche ai famigerati raggi cosmici che sempre infastidiscono mettendosi in mezzo nelle misure!) sara' di grandissimo aiuto per trovare questi neutroni (ammesso che ci siano)



                  CITAZIONE
                  mi sono documentato sul RAM63. Hai ragione è un buon strumento ma ho ancora i miei dubbi riguardo le possibilità che ha di individuare neutroni nel contesto in cui lavoriamo. Ad esempio osservando le sonde queste non sembrano cosi' adatte ad essere usate come vorreste fare voi. Non so se volete modificarle o altro (raffreddarle come suggerisce Elektron? Spero di no...) però serve comunque tenerle vicino al catodo. Ma questo in ogni caso non basterebbe. Infatti dovreste studiare una geometria adatta a far si che l'emissione sia "focalizzata" in una direzione unica in modo da ottenere un'emissione piu' concentrata. Nel 3D del LEDIN si parla di questa cosa.

                  in realta', i neutroni dovrebbero viaggiare alla grandissima attraverso l' aria, attraverso il vetro, attraverso la roccia ed anche attraverso il piombo, ma esistono materiali assai meno densi che li moderano facilmente destinandoli all' impotenza...... uno di questi materiali e' certamente l' acqua (con il suo contenuto elevatissimo di H), se pero' noi facciamo avvenire la reazione sul pelo dell' acqua anziche' in profondita',
                  lo spessore di acqua che dovrebbero riuscire ad attraversare per raggiungere la sonda di misura dovrebbe essere molto ridotto, e ce la potrebbero anche fare!

                  Del resto, se i neutroni ci sono e sono anche tanto pochi che finora nessuno e' mai riuscito a provarne l' esistenza, allora sara' molto difficile che questi neutroni riescano ad attivare una sostanza di cui si possa poi misurare il decadimento in seguito, secondo me l' unica speranza che abbiamo per cercare di misurarli e' quella di farlo in tempo reale, con strumenti sensibili e sopratutto in grado di discriminare i neutroni da tutto il resto della radiazione!!!

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                  • #39
                    Tesla,riesci a fare una foto della sonda,possibilmente allegando le misure dimensionali in mm.?
                    Avevo un pensiero,ma potrei sbagliarmi,che forse era possibile creare un bozzolo attorno alla sonda;un bozzolo magnetico,per intenderci.Un forte campo magnetico,statico e intenso,potrebbe impedire l'ingresso di radiofrequenza facendola deviare tutt'attorno al rilevatore.Le particelle neutroniche,non possedendo alcuna carica,non saranno minimamente deviate dal campo magnetico nel loro acquoso girovagare.

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                    • #40
                      CITAZIONE
                      qualunque sia il numero di impulsi presi in considerazione, l' errore sempre del 10% rimarrebbe!

                      Si ma si deve poter discriminare dal fondo. Inoltre nella sperimentazione non basta dire si o no ma bisogna avere quantità precise da presentare
                      e relazionare ad un modello.

                      CITAZIONE
                      se pero' noi facciamo avvenire la reazione sul pelo dell' acqua anziche' in profondita',

                      Provate allora <img src="> ma non credo che avrete buoni risultati con il plasma.


                      CITAZIONE
                      sono normalissimi scartamenti di +/-20% tra la misura letta e il reale valore della radioattivita' presente

                      La tecnologia attuale garantisce errori molto bassi insieme ad una sensibilità elevatissima. Il problema però per questi sistemi sono le EM. Quindi usare sistemi che non danno conteggi quasi esatti ma ci dicono solo si o no con una scarsa capacità di discriminare dal fondo (dato che ripeto se ci sono neutroni questi sono pochissimi) non consente di avere informazioni sufficienti a capire il fenomeno.


                      Alcune foto del ram sono qui http://digilander.libero.it/gicgioc/Ram-63_1.html sperando di non sbagliarmi.


                      Per un certo periodo mi sono dedicato ai rilevatori basati su semiconduttore (spettrometro di neutroni a semiconduttore) che sembrano dare ottimi risultati ma le EM rompono parecchio purtroppo (ne parlai tempo fa con Rik). Per quel che volete fare voi credo ci si debba orientare su questo tipo di rilevatori ma si devono risolvere i problemi delle EM.

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                      • #41
                        Ciao a tutti,
                        di ritorno dal mare eccomi di nuovo a parlare di neutroni.


                        CITAZIONE (teslacoil @ 17/8/2007, 01:11)
                        Quanto al rischio che le letture possano essere derivate dai neutroni realmente emessi dalla cella piuttosto che dalle emissioni EMI, il sistema per essere certi e' ben facile da attuarsi...... basta levare il moderatore in boro dalla testa di misura ed accertarsi che senza di questo lo strumento cessi di rivelare impulsi..... facile no?????

                        Il problema dei disturbi elettromagnetici, nonostante la loro schermabilità e la robustezza del gruppo rilevatore-sonda in merito a questi ultimi, è stato uno dei più ostici e difficoltosi in tutta la storia delle celle al plasma.
                        Mizuno, Mastromatteo, Ohmori... tutti hanno avuto difficoltà di misura. Attenzione però. La difficoltà di misura non era dovuta al fatto che questi ricercatori non fossero in grado di schermare disturbi elettromagnetici o di dotarsi della migliore strumentazione, ma dovuti al fatto che lo spettro di emissione della cella dipende strettamente dalle condizioni in cui lavora (molarità, voltaggio ma, ancora più importante, geometria..) che, per il modo in cui si sviluppa l'esperimento NON sono tutte intrinsecamente prevedibili. A noi a volte capita di asistere ad accensioni, spegnimenti, emissioni e picchi spettrali che, anche ripetendo l'esperimento 100 volte, non siamo in grado di ottenere una seconda volta.

                        Ciò ha portato al fatto che, sebbene in più occasioni tali neutroni venissero misurati (e talvolta in maniera veramente copiosa - vedi grafici di Ohmori e Mizuno)
                        image
                        tali misure NON erano credibili in quanto l'imprevedibile comportamento della cella non garantiva le certezze richieste dall'importanza della misura.
                        Quando dico che il comportamento elettromagnetico è imprevedibile mi riferisco al fatto che il plasma, innescandosi in una matrice liquida altamente turbolenta ha comportamenti elettromagnetici molto vari nel tempo. Certamente con una certa esperienza taluni comportamenti più macroscopici si possono prevedere, ma NON tutto.

                        Ed è questo il motivo per cui si è ricorso a metodi di misura indiretti.


                        CITAZIONE (teslacoil @ 17/8/2007, 01:11)
                        Del resto, se i neutroni ci sono e sono anche tanto pochi che finora nessuno e' mai riuscito a provarne l' esistenza, allora sara' molto difficile che questi neutroni riescano ad attivare una sostanza di cui si possa poi misurare il decadimento in seguito, secondo me l' unica speranza che abbiamo per cercare di misurarli e' quella di farlo in tempo reale, con strumenti sensibili e sopratutto in grado di discriminare i neutroni da tutto il resto della radiazione!!!

                        Sul fatto che pochi neutroni non attivino un elemento a basso tempo di dimezzamento (indio?) mi trovi d'accordo. Tuttavia, oltre all'indio esistono molti altri metodi indiretti e "cumulativi" sui neutroni.
                        C'è il CR39, ci sono dosimetri a bolle (link) che garantirebbero una certa discernibilità anche di pochi neutroni.

                        Se però i neutroni NON sono pochi, ma tanti (relativamente) e lenti, allora sarebbero perfettamente in grado di attivare l'indio. Cosa a cui ci stiamo dedicando in questo periodo di fine estate.

                        Insomma Teslacoil, mi auguro che il tuo RAM 63 sia veramente così affidabile da rilevare e dare speranza a noi tutti. Il boro10, in condizioni non estreme, resta uno dei migliori elementi per una misura in real time. Caso mai le cose però dovessero andare diversamente e di neutroni nemmeno l'ombra, sarebbe bello poter testare il tuo strumento (sonda beta gamma) su materiali attivati e poi misurati <img src="> .

                        Un salutone a tutti Rik, Hell, OVI, Elektron e all'irrequieto Stranger. <img src=">
                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                        • #42
                          Hola All!

                          CITAZIONE
                          Si ma si deve poter discriminare dal fondo. Inoltre nella sperimentazione non basta dire si o no ma bisogna avere quantità precise da presentare e relazionare ad un modello.

                          Fondo??? quale fondo??????????
                          Usando la testa di misura RAM63/2 (quella per gli alfa, per intenderci) la radiazione di fondo e' pari a *ZERO* impulsi al minuto, e il perche' della cosa e' anche abbastanza semplice da capire: il cristallo scintillatore e' sensibile esclusivamente alle particelle Alfa e NON si accorge affatto della
                          presenza di beta o gamma: i raggi cosmici e le eventuali radiazioni provenienti da materiali di costruzione e/o campioni radioattivi presenti nelle vicinanze giustappunto sono formati da soli gamma, peraltro molto penetranti, e NON vengono rilevati dal cristallo! (mettendo un campione che emette in alfa, beta e gamma davanti alla sonda rileva un intensa dose di radiazioni, interponendo un foglio di carta tra la il campione e la sonda la lettura crolla pressoche' a zero.... solo occasionalmente qualche particella alpha riesce a passare attraverso al foglio, ma se ne metto due la rivelazione cessa inesorabilmente; se acquisti un RAM63 procurati anche un campione radioattivo che emetta anche in alfa, viceversa NON potrai sapere se la sonda alfa funziona veramente o no!!!).

                          Quanto alle quantita' precise.... nisba, purtroppo ci servirebbe un VERO contatore di neutroni, calibrato e certificato per questo scopo, per poterli misurare con certezza; per ora accontentiamoci di poterli rilevare discriminandoli dal fondo e dalle EMI, poi eventualmente si decidera' il dafarsi.


                          CITAZIONE
                          La tecnologia attuale garantisce errori molto bassi insieme ad una sensibilità elevatissima. Il problema però per questi sistemi sono le EM. Quindi usare sistemi che non danno conteggi quasi esatti ma ci dicono solo si o no con una scarsa capacità di discriminare dal fondo (dato che ripeto se ci sono neutroni questi sono pochissimi) non consente di avere informazioni sufficienti a capire il fenomeno.

                          Il problema del fondo e' gia' risolto in partenza..... semplicemente NON c'e' alcun fondo quando utilizzo la sonda alfa, quanto alle radiazioni EMI probabilmente per avere la certezza che si tratti realmente di neutroni in caso di conteggio del misuratore


                          CITAZIONE
                          Attenzione però. La difficoltà di misura non era dovuta al fatto che questi ricercatori non fossero in grado di schermare disturbi elettromagnetici o di dotarsi della migliore strumentazione, ma dovuti al fatto che lo spettro di emissione della cella dipende strettamente dalle condizioni in cui lavora (molarità, voltaggio ma, ancora più importante, geometria..) che, per il modo in cui si sviluppa l'esperimento NON sono tutte intrinsecamente prevedibili.

                          Ma cosa accadrebbe se la sonda rivelatrice, pur ottenendo risultati estremamente ballerini, rilevasse la presenza di qualcosa che invece NON rileva senza la presenza del Boro10 davanti alla finestra di misura?

                          Quello che io spero che succeda e' che la sonda del RAM63 con davanti un portacampioni in alluminio vuoto se ne stia zitta anche a fianco alla cella a FF, poi, se sostituendo il portacampioni vuoto con uno spolverato di boro succede qualcosa tanto meglio!!!!!


                          Insomma..... chi ha sottomano del Boro10 da prestarmi???? <img src=">



                          Quanto alle foto della sonda: eccotele!


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                          La parte sensibile di tutto questo "missile" e' ovviamente solo la faccia con la finestrella in alluminio bucherellata, tutto il resto e' impugnatura!


                          Gia' che ci sono, vi faccio vedere anche la sonda aperta e il cristallo scintillatore.... sembra fatto apposta per me!!! <img src=">

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                          NB: il cristallo e' spalmato di vasellina per migliorare la conducibilita' ottica tra lo stesso e il tubo fotomoltiplicatore.

                          NB2: sconsiglio di aprire la sonda a meno che NON la dobbiate riparare, in questo caso la sonda che vedete e' guasta, me ne sono procurata un altra di ricambio.

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                          • #43
                            CITAZIONE
                            teslacoil: Hola All! ... cut ...

                            Non posso che quotare teslacoil in pieno. Se invece della polvere di Boro si utilizza una soluzione (comunque ottenuta) e si pompa questa soluzione davanti alla finestrella con metodo opportuno, si puo' anche "sostituirla on fly" con altra soluzione non moderatrice ottenendo nel giro di pochi millisecondi una lettura comparativa.

                            Es. due becker, uno appena piu' grande della sonda e che la contiene, ed un'altro esterno con diametro tale da consentire il passaggio della soluzione nello spazio fra i due, manicotti ingresso uscita nell'intercapedine fra i bicchieri e si puo' gia' provare ... senza toccare nulla della sonda originale. Inutile dire che con lo zappalattine di tesla si potrebbe anche superraffreddare il tutto riuscendo cosi' ad avvicinarsi all'arco molto di piu del campione di Indio (156 C Tf).
                            Se si usa quartz glass addirittura si tocca quasi l'arco (1670 C rammollito, non ancora fuso).
                            Per me si puo' fare. Un grazie e bentornato a Quantum per la precisa e dettagliata informazione condivisa.

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                            • #44
                              Hola All!

                              Continuo ad insistere sul boro in polvere, anzi, per essere ancora piu' preciso, sul boro in polvere diluito in acqua, distribuito su un piattino portacampioni e
                              poi fatto seccare riscaldandolo in modo che il boro si depositi sul fondo restandovi attaccato e l' acqua se ne vada per evitare che possa schermare le delicate radiazioni alfa (questo dopotutto e' il metodo che consigliano di fare i costruttori del RAM63 per ottenere misure alfa valide su campioni umidi!!!!)

                              A conferma di quanto dico, ti faccio notare fin da ora che il sistema con i due beacker (a proposito, si chiamano beacker di Marinelli http://www.orau.org/ptp/collection/Miscell...s/marinelli.htm ) entro i quali introdurre la sonda alfa NON potra' MAI funzionare perche' la radiazione alfa verrebbe certamente assorbita dal vetro e il contatore NON rileverebbe nulla (ti ricordo ancora una volta che il boro ricade in alfa e che la mia sonda e' sensibile ESCLUSIVAMENTE alle particelle alfa)
                              la scarsissima capacita' di penetrazione degli alfa attraverso la materia e' il motivo per il quale voglio usare uno strato SOTTILISSIMO di boro deposto sopra al piattino portacampioni ed anche il motivo per il quale voglio pure deidratarlo scaldandolo fino a fare evaporare tutta l' acqua!


                              Il sistema con il beacker di Marinelli da te proposto sarebbe buono qualora venisse utilizzato al suo interno un liquido che assorbe neutroni ricadendo in gamma, ma poi e' chiaro che dall' altra parte ci deve essere una sonda sensibile a questo tipo di radiazioni (compreso il fondo naturale, che a questo punto darebbe anche molto fastidio!!!!!!)

                              Ti dico anche che, nell' eventualita' che mi dovesse servire un contatore con il beacker di Marinelli teoricamente NON avrei assolutamente alcun bisogno di ingegnarmi con le soluzioni arrabattate perche' ho gia' la sonda che mi serve, la meravigliosa sonda geiger a bicchiere FHZ73 dotazione dell' altrettanto meraviglioso contatore geiger FH40T-SATZ2, che peraltro e' sensibile sia ai gamma che ai beta (cosa che difficilmente un Marinelli riesce a fare)

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                              image


                              Peraltro, sul libro "la radioattivita" ho letto che il boro viene usato all' interno delle camere di ionizzazione per rilevare i neutroni LENTI, per quelli VELOCI invece dice di utilizzare materiali che contengono idrocarburi, ad esempio la paraffina, ma NON specifica se detti materiali ricadono poi in alfa, beta o gamma, qualcuno ne sa qualcosa di piu???? :unsure:

                              Quanto al vetro al quarzo, avra' anche una temperatura di rammollimento elevata ma, come qualunque altro vetro, tende a rompersi in presenza di forti differenze termiche (ovvero, NON e' idoneo per fare da separatore tra il caldo e il freddo!!!!)


                              Ultima cosa, per Quantum Leap: cosa significano l' unita' di misura sull' asse X dei tuoi grafici ( E/V )?
                              Sta per elettronvolt oppure, banalmente, per tensione ai capi della cella???

                              Buone rilevazioni a tutti!

                              Commenta


                              • #45
                                Io non sono di certo un guru della comunicazione (diciamo che scrivo malaccio <img src="> ) però poco a poco state arrivando al punto di cui discutevo.
                                Quantum ha risposto in modo piu' esauriente e completo.
                                Elektron, quantum ti dice:

                                CITAZIONE
                                A noi a volte capita di asistere ad accensioni, spegnimenti, emissioni e picchi spettrali che, anche ripetendo l'esperimento 100 volte, non siamo in grado di ottenere una seconda volta.

                                Ecco cosa intendo per spettro vario. Per questo ti dicevo prova a vedere lo spettro della cella per capire cosa voglio dire.
                                L'unica strada sicura è quella della misurazione indiretta come a questo punto appare chiaro <img src=">

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                                • #46
                                  Hola Hellblow!
                                  Hola All!


                                  CITAZIONE
                                  L'unica strada sicura è quella della misurazione indiretta come a questo punto appare chiaro

                                  NON capisco il perche' di questa affermazione!
                                  Se la cella emette neutroni a casaccio, se vogliamo fare una misurazione attendibile dobbiamo innanzitutto cercare di stabilizzare il plasma il piu' possibile (in modo che la reazione avvenga, grossomodo, nelle medesime condizioni) e poi...... aumentare a dismisura il tempo di acquisizione per ridurre l' incertezza dovuta ad un emissione incostante.

                                  Dopotutto, si usano tempi di acquisizione molto lunghi anche quando si devono misurare oggetti DEBOLMENTE radioattivi (come ad esempio i materiali da costruzione, magari "diluiti" con altri che NON emettono), e in tale modo si riescono a quantificare valori di emissione anche inferiori ad un decimo rispetto alla radioattivita' naturale, se si riescono ad ottenere risultati del genere con tutto il fondo che disturba, NON vedo per quale ragione NON si dovrebbe riuscire ad ottenere risultati migliori senza alcun fondo naturale!!!!!!!!!

                                  Volendo fare le cose fatte bene, si potrebbe pure collegare il RAM63 al computer e dare a lui il compito di disegnare un grafico di emissione in funzione del tempo, il programma di misura ce l' ho!



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                                  • #47
                                    QUOTE (Hellblow @ 20/8/2007, 12:45)
                                    Io non sono di certo un guru della comunicazione (diciamo che scrivo malaccio <img src="> ) però poco a poco state arrivando al punto di cui discutevo.
                                    Quantum ha risposto in modo piu' esauriente e completo.
                                    Elektron, quantum ti dice:

                                    QUOTE
                                    A noi a volte capita di asistere ad accensioni, spegnimenti, emissioni e picchi spettrali che, anche ripetendo l'esperimento 100 volte, non siamo in grado di ottenere una seconda volta.

                                    Ecco cosa intendo per spettro vario. Per questo ti dicevo prova a vedere lo spettro della cella per capire cosa voglio dire.
                                    L'unica strada sicura è quella della misurazione indiretta come a questo punto appare chiaro <img src=">

                                    Ah ecco ... forse era "non riproducibile" o "non sempre uguale come distribuzione spettrale"
                                    Pero' non sono d'accordo sulla infattibilita' di una misura diretta ... siamo d'accordo sul fatto che occorre correlare lo spettro emesso con i neutroni rilevati in quel momentop o in quell'esperimento ...

                                    Diciamo che se le alfa .. per tornare a teslacoil ... non passano per il vetro ... mi verrebbe da dire che il bicchiere esterno potrebbe in quartz glass immerso e vicino all'arco e quello interno in alluminio spolverato boro ... e contiene la sonda
                                    Senza questa ipotesi ... i due metodi si equivalgono ... cioe' il bicchiere in alluminio e' conduttivo, quindi va' distante dal plasma come il campione di indio per evidenti ragioni ... +-
                                    mah?

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                                    • #48
                                      Hola All!


                                      CITAZIONE
                                      Pero' non sono d'accordo sulla infattibilita' di una misura diretta ... siamo d'accordo sul fatto che occorre correlare lo spettro emesso con i neutroni rilevati in quel momentop o in quell'esperimento ...

                                      Un attimo, un attimo..... facciamo un passo alla volta!
                                      PRIMA proviamo a vedere se realmente riesco a conteggiare qualcosa con il Boro10 e la sonda alfa del RAM63, POI, nell' eventualita' che un conteggio ci sia, possiamo pensare ai passi successivi (uno di questi passi deve assolutamente essere quello che ci porta alla certezza che i conteggi rilevati siano realmente dovuti a neutroni; sappiamo quali materiali li fanno passare (piombo ad esempio) e quali invece li moderano (paraffina e grafite ad esempio), proviamo a metterceli davanti per vedere cosa succede!).


                                      Se poi NON riusciamo a trovare assolutamente nessuna correlazione tra l' emissione neutronica e gli stati della cella, poco male, quella sara' una cosa che potremo provare a cercare in seguito!


                                      CITAZIONE
                                      Diciamo che se le alfa .. per tornare a teslacoil ... non passano per il vetro ...

                                      No, NON sono io a dirlo..... e' la fisica atomica che lo dice, le particelle alfa sono nuclei di elio, quindi tutto sommato abbastanza grossi e pesanti e la probabilita' che urtino contro altri nuclei atomici o elettroni periferici ionizzandoli e perdendo energia e' molto elevato.
                                      Certo, dipende dallo spessore del vetro, se venisse tirato allo spessore di un foglio di pellicola per alimenti allora probabilmente qualche particella riuscirebbe a passare, ma in quelle condizioni il vetro si romperebbe anche soffiandogli contro!

                                      NB: per essere piu' precisi, NON e' *impossibile* che una radiazione alfa attraversi il vetro, la frasa andrebbe corretta con "e' estremamente improbabile" perche', pur con una probabilita' infinitesimale, potrebbe anche capitare che la particella alfa riesca a trovarsi una strada aperta tra gli atomi che compongono la lastra di vetro riuscendo ad uscire dall' altra parte senza urtare nulla..... NON e' impossibile, e' solo estremamente improbabile!


                                      CITAZIONE
                                      mi verrebbe da dire che il bicchiere esterno potrebbe in quartz glass immerso e vicino all'arco e quello interno in alluminio spolverato boro ... e contiene la sonda
                                      Senza questa ipotesi ... i due metodi si equivalgono ... cioe' il bicchiere in alluminio e' conduttivo, quindi va' distante dal plasma come il campione di indio per evidenti ragioni ... +-

                                      Questa proprio NON l' ho capita?????

                                      Innanzitutto, perche' il bicchiere interno deve essere per forza di alluminio?
                                      i neutroni il vetro lo attraversano agevolmente, e la stessa cosa la fanno con l'alluminio........ sono invece le particelle alfa a NON attraversare il vetro..... ma neppure l' alluminio se e' per questo, infatti il boro andrebbe deposto ALL' INTERNO del portacampioni in alluminio, mica in mezzo tra i due bicchieri!!!!!! <img src=">


                                      e poi, per quale ragione il bicchierino d' alluminio dovrebbe rimanere distante dal plasma mentre quello di vetro no?
                                      il fatto che sia un conduttore elettrico NON ha alcuna importanza ai fini della rivelazione, anzi, aumenta pure la schermatura nei confronti delle EMI!!!


                                      Torno cmq a ripetere che l' esperimento di rilevazione verra' eseguito fuori dall' elettrolito, con plasma innescato sul pelo dell' acqua.



                                      Allora, ma qualcuno ce l' ha un po di Boro10 da prestarmi o no???? :lol:

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                                      • #49

                                        Ciao teslacoil,

                                        il boro ha una distribuzione isotopica naturale, sul nostro pianeta, tale che il 20% è costituito da Boro 10 e l'80% da Boro 11. Ciò significa che se possiedi un pezzo di boro appartenente a questo pianeta, il 20% circa di questo pezzo fa al caso tuo. Non è necessario separare le due specie isotopiche, il boro 11 sarà una zavorra (quasi) passiva e null'altro.

                                        Il boro lo puoi ricavare in ferramentra dal borace (3 euro al chilo), in farmacia dall'acido borico, in bagno dal borotalco. Non è necessario isolarlo dal composto e purificarlo se lo scopo è quello ci rilevare neutroni. Certamente purificandolo elimini eventuali problemi di interazione ma, al momento, visti i costi e viste le risorse, le fonti che ti ho citato vanno più che bene per i nostri scopi.

                                        Borace e acido borico sono le fonti migliori (l'acido borico va seccato e va utilizzato il residuo secco).

                                        Mi auguro con tutto il cuore che le tue misure costituiscano una svolta.

                                        In bocca al lupo <img src="> .

                                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                        • #50
                                          MODERAZIONE = Questo post contiene contenuti tecnici errati e grossolani e, per tale motivo, andrebbe cancellato. Lo si lascia solo perchè ha in sè una certa comicità intrinseca . Non aggiungo note di correzione in quanto tale operazione richiederebbe chiarimenti molto più prolissi di quanto sia il post .


                                          Premesso che il reattore di Rubbia si può fare anche in miniatura, basta avere un bottiglione (acetiera) con almeno 4 fori di cui 1 usato per estrarre l'aria e poi riempire di gas di H e poi fare quasi il vuoto: farò ora un confronto tra la cella di Quantum Leap e il reattore di Rubbia.

                                           incertezza nelle misuremateria interpostacatodoCOP
                                          Cella quantum LeapSIliquido elettrolita (acqua o acido solforico)tungsteno2
                                          reattore di RubbiaNOgas rarefatto di H ovvero bombardamento ionicopiombo10



                                          Nota 1:
                                          Il cop del reattore di Rubbia sarebbe 20 ma poi diventa 10 perchè ci sono pesanti perdite di calorie nella turbina e nel generatore elettrico, queste macchine non sono ancora state considerate nella cella di Quantum Leap.


                                          Nota 2:
                                          Nessuno dice che nel reattore di Rubbia il mezzo interposto sia qualche gas, ma siccome il catodo subisce bombardamento ionico e gli ioni di idrogeno sono un gas allora possiamo dire che esiste del gas rarefatto.


                                          Nota 3:
                                          Il gas rarefatto esiste anche nella cella di Quantum Leap ma si tratta di un velo sottilissimo, impossibile fare qualche misura all'interno di questo velo ed è impossibile che all'interno di questo sottile velo gli ioni possano accelerare più di tanto perchè la tensione ai capi del liquido non può salire oltre una certa misura (corto circuito).
                                          Senza liquidi in mezzo ai piedi non c'è problema di alzare la tensione e quindi gli ioni possono essere accelerati anche di molto, siccome la superficie dello ione è 1x10^-32 metri quadrati e la pressione di calcola facendo Forza fratto superficie ne consegue che la pressione è gigantesca e può provocare qualche piccola reazione nucleare, ma un pò di velocità lo ione deve avere altrimenti non si vede niente di buono.

                                          MODERAZIONE = Questo post contiene contenuti tecnici errati e grossolani e, per tale motivo, andrebbe cancellato. Lo si lascia solo perchè ha in sè una certa comicità intrinseca . Non aggiungo note di correzione in quanto tale operazione richiederebbe chiarimenti molto più prolissi di quanto sia il post .

                                          Edited by Quantum Leap - 27/8/2007, 15:22

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                                          • #51
                                            OK, appena riesco a trovare il tempo per respirare (ho passato due settimane a fare....... il muratore e l' imbianchino!) eseguo l' esperimento! :-D

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                                            • #52
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                                              Primi passi fatti.....
                                              oggi ho dato la prima mano di tempera all' ultimo dei 5 locali e domani finiro' del tutto il lavoro.... ehmmm, no, NON e' dell' imbiancatura che devo parlarvi..... :lol:


                                              Ricominciamo, mi ero fatto tante paranoie sulla reperibilita' del boro 10, poi quantum mi ha parlato di borotalco, di acido borico e di borace...... stavo per andarlo a prendere in ferramenta quando, per curiosita', mi sono documentato sui suoi usi in internet......

                                              nome tecnico...... sodio tetraborato decaidrato...... io questo nome l' ho gia'
                                              sentito da qualche parte, provo a fare mente locale, poi mi dirigo in garage ed ecco la sorpresa...... sopra alla mensola avevo un bel contenitore da 1kg di sodio tetraborato decaidrato da laboratorio di chimica, faceva parte di un lotto di materiali che avevo recuperato a gratis da un negozio di acquari che ha chiuso l' attivita'! <img src=">


                                              Chiusa parentesi fortunata....... ho sciolto un po di borace dentro un beacker di plastica agitandolo copiosamente fino alla completa dissoluzione, quindi ho aggiunto altro borace ed ho nuovamente riagitato fino a dissoluzione, quindi ne ho aggiunto altro, agitato e..... finalmente la soluzione era satura.


                                              l' ho aspirato con un flaconcino contagocce e l' ho depositato sul piattino in alluminio portacampioni (originale RAM63), ora aspetto che evapori un po di acqua, eventualmente domani l' aiuto scaldandola un po oppure accendendo il condizionatore nell' ambiente (dipende dalla temperatura esterna!) ^_^

                                              image


                                              WORK IN PROGRESS..............................

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                                              • #53
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                                                Visto che il liquido stenta ad evaporare, ho acceso il climatizzatore a stecca (in laboratorio ora fa freddo, alla faccia del risparmio energetico!!!) ed ho messo il piattino sopra al fornellino originale del RAM63........
                                                il fornellino sara' si originale, ma il combustibile proprio no: le pastiglie di combustibile solido fanno troppa puzza e fumo, meglio appoggiare di sotto il saldatore e regolarlo in modo tale da scaldare il piattino senza farlo pero' bollire.


                                                image

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                                                • #54
                                                  Hola All!

                                                  L' assorbitore di neutroni al Boro e' pronto, l' ho riempito ed essicato per due volte di seguito per avere un maggiore spessore dello strato assorbente, determinante e' stato l' aiuto del saldatore, che ho accoppiato termicamente alla base metallica portacombustibile sotto al fornello per far si che la lastra superiore in alluminio fosse scaldata uniformemente per convenzione naturale, l' evaporazione e' avvenuta in maniera perfetta e sul fondo si sono formati numerosi cristalli !!!! :B):


                                                  image



                                                  OK, dopo aver fatto il moderatore in boro....... e' arrivato il momento di usarlo! <img src=:">

                                                  Domani vado a fare un salto da un mio amico fotoamatore / teslaro / radiologo amatoriale / collezionista di apparati radiologici di misura e radioprotezione / appassionato di elettronica, alta tensione e fisica amatoriale ............. abita a TRINO VERCELLESE a poche centinaia di metri dalla centrale atomica Enrico Fermi di Trino............


                                                  Allestiremo una cella a fusione di fortuna a fianco del mio misuratore di neutroni lenti homemade ed a fianco del SUO misuratore di neutroni veloci (ex centrale sottocasa), il tutto in una stanza stracolma di oggetti strani con vista sulla centrale atomica..... mica male!!!!!..... dopotutto quando si fanno le cose bisogna farle bene, anche l' occhio vuole la sua parte! :woot:

                                                  Dunque, per evitare insuccessi, cerchiamo di metterci nella migliore condizione possibile per fare gli esperimenti:

                                                  Innanzitutto, quale tensione/corrente sarebbe opportuno utilizzare nella cella???? io pensavo di partire abbastanza alto in tensione (tipo 600 / 800V) con una vagonata e mezza di corrente..........

                                                  ..... dite che 4kW di potenza possano bastare, sono troppo pochi oppure sono esagerati?????

                                                  ..... forse e' il caso di salire ancora un po con la tensione????

                                                  ..... qualche altro consiglio??????


                                                  ..................... WORK IN PROGRESS!!!! .....................

                                                  Commenta


                                                  • #55

                                                    Ciao Teslacoil,
                                                    stai facendo una cosa straordinaria e non puoi immaginare quanto mi piacerebbe stare lì con voi a fare questi test :woot: ....

                                                    Ad ogni modo, se vuoi avere una certa possibilita di cogliere queste particelle eventualmente enerate dalla cella, secondo me dovresti partire da una tensione bassa.
                                                    In pratica dovresti portare la temperatura della soluzione a 85°C, poi innescare il plasma (90 V) e, lentissimamente, planare con le tensioni verso il massimo possibile al tuo alimentatore.

                                                    L'esplorazione di ogni tensione dovrebbe essere lenta, nel passare gradualmente da 100 a 200 V dovresti impiegarci almeno 300 secondi (o di più) e così via per tutto il range consentito.

                                                    Speriamo che il tuo RAM faccia il suo bravo dovere, che la testa al boro sia efficace e che tutto fili alla grande...

                                                    FACCI SAPERE AL PIU' PRESTO :woot: :woot: !!!!!


                                                    PS, quant'è lo spessore del boro che usi?

                                                    -
                                                    ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                    • #56
                                                      Hola All!

                                                      Vi sto scrivendo da quelli di Trino, all' ombra della centrale, presso le officine teslawood (appena registrate a questo forum!)


                                                      anche se sono sorti dei problemi tecnici durante la realizzazione dell' esperimento, qualcosa e' realmente successo.......... e' un po presto per dire che sono neutroni, ma realmente ci sono stati alcuni impulsi conteggiati di troppo..... incrociate le dita...... altri esperimenti in programma per i prox giorni.


                                                      in allegato una mia foto, alla mano la sonda del RAM63 (con il trucco del boro!), a fianco un contatore di neutroni veloci SNOOPY della Tracerlab (che invece e' rimasto silenzioso).......

                                                      image


                                                      Nel frattempo, il mio "collega" mi suggerisce di pubblicizzarvi il suo sito http://www.teslawood.com


                                                      WORK IN PROGRESS!!!!!!

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                                                      • #57
                                                        CITAZIONE (Teslawood @ 26/8/2007, 21:10)
                                                        .... anche se sono sorti dei problemi tecnici durante la realizzazione dell' esperimento, qualcosa e' realmente successo.......... e' un po presto per dire che sono neutroni, ma realmente ci sono stati alcuni impulsi conteggiati di troppo..... incrociate le dita...... altri esperimenti in programma per i prox giorni. ...

                                                        :woot:

                                                        siamo in ansiosa e sofferente attesa .

                                                        Se e quando puoi, facci sapere di più, mi sento come uno fuori dalla sala d'attesa.

                                                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                        • #58
                                                          Hola Quantum!
                                                          Hola All!

                                                          Purtroppo, i cosidetti "problemi tecnici" che sono sorti riguardano la comparsa di un fondo anche nella sonda alfa:

                                                          NON ho ancora ben capito cosa gli sia successo, potrebbe essere stato qualche problema causato dal trasporto, potrebbe essere stato un problema di contaminazione della sonda (prima di usarla per l' esperimento abbiamo giocato con vari campioni radioattivi, NON tutti sigillati a prova di polverizzazione!) oppure.... potrebbe anche essere dovuto ad un problema di contaminazione locale nel luogo scelto per gli esperimenti (e questo sarebbe anche molto peggio!!!!)

                                                          Sta di fatto che, mediamente, avevamo 12cpm di fondo (cosa che in alfa NON mi era mai accaduta prima d' ora!!!!), avvicinando il sensore alla cella il numero di impulsi al minuto mediamente era intorno ai 20-25cpm

                                                          E' ancora troppo presto per dire che sono neutroni (anche perche' bisognerebbe prima cercare di capire cos'e' questo fondo ed eliminarlo!), sta di fatto che qualche speranza che il metodo possa funzionare ce l' abbiamo veramente! <img src=:">


                                                          WORK IN PROGRESS....... prima di pensare ai neutroni devo pensare a far sparire il fondo che e' apparso.... proprio nel momento meno opportuno purtroppo, la legge di Murphy NON sbaglia mai!! :unsure:


                                                          Nel frattempo...... mi sono portato a casa il contatore di neutroni veloci SNOOPY della Tracerlab (con tanto di PESANTISSIMO moderatore in plastica tornita!), anche se dalla cella sembra che di neutroni veloci NON ne escano, magari potrebbe tornare utile in seguito (un contatore di neutroni veloci fa sempre comodo in casa!) :woot:

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                                                          • #59
                                                            salve teslacoil...
                                                            moolto interessanti i tuoi esperimenti...

                                                            voglio solo evidenziare un mio dubbio...
                                                            da altre esperienze...

                                                            sembra,ripeto sembra...
                                                            non c'è certezza di evidenza sperimentale...

                                                            ma personalmente penso che aumentando la tensione,

                                                            si possa aumentare la possibilità di burst improvvisi di neutroni....
                                                            che non sono propio il massimo per la salute...

                                                            ma penso che lo sappiate molto bene...

                                                            auguri per gli esperimenti

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                                                            • #60
                                                              CITAZIONE (teslacoil @ 27/8/2007, 13:18)
                                                              Hola Quantum!
                                                              Hola All!

                                                              Purtroppo, i cosidetti "problemi tecnici" che sono sorti riguardano la comparsa di un fondo anche nella sonda alfa:

                                                              NON ho ancora ben capito cosa gli sia successo, potrebbe essere stato qualche problema causato dal trasporto, potrebbe essere stato un problema di contaminazione della sonda (prima di usarla per l' esperimento abbiamo giocato con vari campioni radioattivi, NON tutti sigillati a prova di polverizzazione!) oppure.... potrebbe anche essere dovuto ad un problema di contaminazione locale nel luogo scelto per gli esperimenti (e questo sarebbe anche molto peggio!!!!)

                                                              Porc.... quindi a Trino hai riscontrato un fondo alfa (allucinante) ... ma... se riaccendi il RAM a casa tua il fondo alfa lo riscontri lo stesso?
                                                              Perchè se è così puo' essere che il RAM abbia accusato una qualche contaminazione o altro, altrimenti l'amico Teslawood ha casa contaminata e... povero lui...

                                                              CITAZIONE (teslacoil @ 27/8/2007, 13:18)
                                                              Sta di fatto che, mediamente, avevamo 12cpm di fondo (cosa che in alfa NON mi era mai accaduta prima d' ora!!!!), avvicinando il sensore alla cella il numero di impulsi al minuto mediamente era intorno ai 20-25cpm

                                                              E' ancora troppo presto per dire che sono neutroni (anche perche' bisognerebbe prima cercare di capire cos'e' questo fondo ed eliminarlo!), sta di fatto che qualche speranza che il metodo possa funzionare ce l' abbiamo veramente! <img src=:">

                                                              Questa notizia mi fa accapponare la pelle <img src=:"> <img src=:"> <img src=:"> ... è troppo presto per ululare, ok, ma ti rendi conto che forse ci siamo :blink: ?

                                                              :woot: :woot: :woot:


                                                              CITAZIONE (teslacoil @ 27/8/2007, 13:18)
                                                              WORK IN PROGRESS....... prima di pensare ai neutroni devo pensare a far sparire il fondo che e' apparso.... proprio nel momento meno opportuno purtroppo, la legge di Murphy NON sbaglia mai!! :unsure:


                                                              Nel frattempo...... mi sono portato a casa il contatore di neutroni veloci SNOOPY della Tracerlab (con tanto di PESANTISSIMO moderatore in plastica tornita!), anche se dalla cella sembra che di neutroni veloci NON ne escano, magari potrebbe tornare utile in seguito (un contatore di neutroni veloci fa sempre comodo in casa!) :woot:

                                                              L'idea da cui siamo partiti è che gli eventuali neutroni generati dovrebbero essere ultralenti....

                                                              fai tutte le verifiche che ti servono, azzera, regola, controlla.... e poi fai sapere che mi sto sentendo male, quest'attesa è lancinante .

                                                              Speriamo, speriamo speriamo....

                                                              PS:

                                                              - dove hai posto la sonda borata?
                                                              - a che tensione hai fatto funzionare la cella?
                                                              - che elettrolita hai impiegato?

                                                              ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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