Di fatto il governo IT dichiara :Emergenza climatica - EnergeticAmbiente.it

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Di fatto il governo IT dichiara :Emergenza climatica

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  • Guarda Expy che ti sei ancora una volta confuso! Il tema di questa discussione è un altro, non portare anche qua la tua battaglia contro l'occidente e l'Ucraina, qui si sta trattando di emergenza climatica.

    Come spesso accade, nella vita reale non è tutto nero o bianco, a volte occorre affrontare le cose in modo realistico. In città è impensabile che ci si scaldi e si cucini bruciando la legna, anche se questa ci arrivasse gratis dai nostri amici e parenti di campagna, perché i danni da inquinamento sarebbero ben superiori a quelli prodotti dal gas. Questo non significa affatto che non si debba e non si possa rinunciare al gas. Ma la stessa scelta di sostituire il gas, con l'energia elettrica, in tutti i suoi usi, pur se tecnologicamente possibile, richiede i suoi tempi, per questo si parla di transizione e non di trasformazione tout-court.

    Comunque anche l'elettrico non è la soluzione, se per produrlo usi i combustibili fossili.

    E lascia perdere cosa si è fatto nel passato, tirando fuori anche la nonna e compagnia bella, è un dato di fatto che la vita media di allora era decisamente inferiore a quella di adesso. Chiaramente, un tempo era più facile mantenersi in movimento, come già JO GREEN ti ha fatto notare, e si sa che fare del moto fa bene alla salute in ogni tempo, prima ci si era costretti, ora chi vuole va in palestra, o corre nei parchi.

    Gli inquinanti che si sprigionano nella combustione delle biomasse sono conosciuti, non serve minimizzare, portando esempi familiari di singoli casi, per negarne l'esistenza.

    La conclusione, dici?

    La conclusione non c'è, nel senso che deve essere l'inizio di un percorso, non una conclusione, e ci deve essere perseveranza: non si può pensare a risultati immediati, quando per arrivare a questo punto ci abbiamo messo parecchi anni (comunque un tempo infinitesimo, rispetto ai tempi della Natura), ma non si possono neppure rinviare gli interventi, con la scusa che i risultati non si riescono a vedere nell'immediato.

    ••••••••••••

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    • Originariamente inviato da experimentator Visualizza il messaggio
      Mia nonna è morta a 90 anni quando io ero un ragazzino di 15-16 e cucinava con la cucina a legna.
      Quante auto giravano quando tua nonna aveva 90 anni?
      Quanta elettricità si usava per gli elettrodomestici? Che consumi elettrici medi avrvano le famiglie?
      Perché è la somma che fa il totale.
      Non conosco molte persone disposte a non usare l’auto, a rinunciare all’elettricità o stare al freddo. Ma di gente che userebbe PDC e FV come me e tanti altri, per fortuna si…
      E mica parlo solo del discorso ecologico: si risparmia una fortuna!
      Pecunia non olet…
      È una dei pochi casi in cui ci guadagna sia l’ambiente che il portafogli.
      E ci sono posti dove ci si guadagna ancora di più come la Sicilia e tutti i bei posti assolati e dal clima mite che abbiamo in Italia.
      Semmai ci si dovrebbe domandare come spiegarlo in modo semplice e rendere il tutto accessibile soprattutto a chi ha più difficoltà a fare l’investimento.
      FV: 4.68 kwp - 13 PANNELLI SunPower X22 - 360wp - inverter ABB UNO-DM 4 - azimuth = 10 - tilt = 15° - dal 15/02/2019 - Penta-split Daikin Stylish con gas R32 (25+25+25+25+42) dal 31/10/2018 http://pvoutput.org/list.jsp?id=73607

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      • Originariamente inviato da experimentator Visualizza il messaggio
        Il metano è il miglior combustibile pulito , perché tutti questi fessi di governanti vogliono rinunciare ?

        Insomma siamo proprio dei fessi e ci vogliamo fustigare per fare piacere all'Ucraina , ci vogliamo inquinare noi ed il nostro ambiente ?
        Adesso dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco e continuare a comprarlo dalla Russia e da altri paesi ma c’è una risorsa più pulita e che ci renderà più autonomi dalle paturnie internazionali: il SOLE e per fortuna in Italia ce n’è tanto.
        Ci produci energia elettrica, ci cucini e ti ci scaldi (con le PDC).
        Dobbiamo sfruttare meglio ciò che abbiamo.
        FV: 4.68 kwp - 13 PANNELLI SunPower X22 - 360wp - inverter ABB UNO-DM 4 - azimuth = 10 - tilt = 15° - dal 15/02/2019 - Penta-split Daikin Stylish con gas R32 (25+25+25+25+42) dal 31/10/2018 http://pvoutput.org/list.jsp?id=73607

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        • Originariamente inviato da JO GREEN Visualizza il messaggio

          E ci sono posti dove ci si guadagna ancora di più come la Sicilia e tutti i bei posti assolati e dal clima mite che abbiamo in Italia.
          Semmai ci si dovrebbe domandare come spiegarlo in modo semplice e rendere il tutto accessibile soprattutto a chi ha più difficoltà a fare l’investimento.
          Questo e' altro grande problema. Tutta roba che costa e molti non riescono proprio a permetterselo.
          [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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          • Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggio
            Guarda Expy che ti sei ancora una volta confuso! Il tema di questa discussione è un altro, non portare anche qua la tua battaglia contro l'occidente e l'Ucraina, qui si sta trattando di emergenza climatica.
            .
            La guerra non centra nulla col discorso ma non può avere la botte piena e la moglie ubriaca come si dice .
            Momentaneamente se vogliamo limitare i danni climatici e l'inquinamento dobbiamo utilizzare il metano , dopo si passerà al solare o fonti rinnovabili .
            Ma ancora non siamo autonomi da questo punto di vista .
            Cosa vogliamo fare ?
            Proponi una soluzione ...
            Tutte soluzioni analizzate e bocciate per il momento a tempi brevi ....

            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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            • Guarda che la soluzione, a fatica, è da tempo che la si è presa: "transizione ecologica" non ti suggerisce proprio nulla?

              Poi sono in tanti che devono prendere la decisione, che lo faccia uno soltanto serve a ben poco, ciascuno faccia la propria parte, nel mio precedente intervento l'ho anche sottolineato. Fare finta di nulla e continuare come prima non risolve il problema e neppure lo stabilizza, ma lo peggiora!

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              • Sono 20 anni che si parla di transizione ecologica ed altri 20 anni per arrivarci , forse ma non completamente .

                Il prossimo inverno cosa vuoi fare ?

                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

                Commenta


                • Ho già scritto qui sopra, non farmi ripetere le cose, rileggiti i messaggi, che facciamo prima.

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                  • Originariamente inviato da experimentator Visualizza il messaggio
                    Sono 20 anni che si parla di transizione ecologica ed altri 20 anni per arrivarci , forse ma non completamente .
                    Il prossimo inverno cosa vuoi fare ?
                    Non saprei. Spiegacelo tu, semmai!
                    Al momento l'idea è quella di accelerare il più possibile il distacco dal produttore russo, non certo di rinunciare al gas!
                    Già ridurre l'importazione di gas russo del 30% (come sembra riusciremo a fare in autunno) è un colpo non da ridere per la Russia.
                    La decarbonizzazione è un altro paio di maniche. Servono certo anni!
                    Ma dato che qui sul forum ci sono ancora molti TUOI interventi di quando la priorità era per te evitare che si spendessero troppi soldi (poi non dipsonibili per le pensioni, ovvio) per le FER visto che eri un chairo negazionsita climatico e la tua idea era la solita "macheccefrega del global warming! Datemi gas e petrolio a basso costo che tanto il cambiamentoe climatico non esiste!" Direi che tu sei proprio l'ultimo a potersi ora ergere a pensionato col ditino agitato che dice "sono 20 anni che si parla..."

                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • Originariamente inviato da fedonis Visualizza il messaggio

                      Ma quel che e' da dire, si dovrebbe dire. ... Non ci serve questo impianto. Non c'e' alcuna ricaduta per il territorio che comunque non si puzza di fame e che in ogni caso, si puo' evitare.
                      Se preferite trasportare il greggio da Trieste fino in Austria, Repubblica Ceca e Germania con i camion cisterna, fate pure...
                      Ma sappiate che si immetterà molta più CO2 ed inquinanti in atmosfera di quanta se ne immette oggi con il TAL.
                      "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                      • Originariamente inviato da atomax Visualizza il messaggio

                        Se preferite trasportare il greggio da Trieste fino in Austria, Repubblica Ceca e Germania con i camion cisterna, fate pure...
                        Ma sappiate che si immetterà molta più CO2 ed inquinanti in atmosfera di quanta se ne immette oggi con il TAL.
                        Credo che da noi si preferisca nulla, che lo facciano in Austria l'impianto ci cogenerazione, serve a loro, non a noi. Se lo possono fare a Cavazzo Carnico che e' a uno sputo dall'Austria piuttosto che a Trieste, lo facciano in Austria. Se ' invece necessario che sia vicino agli impianto dove verra' scaricato (Trieste) non si capisce perche' si debba fare a Cavazzo che e' ben distante da Trieste. Insomma, non si capisce cosa azz c'entri Cavazzo Carnico con il petrolio austriaco. Un po' come Tagliacozzo sta ai rifiuti di Milano. Praticamente nulla.
                        [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                        • Mi inserisco nel discorso, non per criticare le giuste osservazioni che avete fatto, ma per una semplice valutazione di convenienza economica e ambientale.

                          Se ho una materia grezza, è certamente più conveniente, tecnologia e fattori geopolitici permettendo, trasformarla in loco e spostare il prodotto finito, così trasporterò meno volume, con più valore.
                          Di contro c'è il caso del teleriscaldamento e della cogenerazione, dove la convenienza è nel produrre nelle vicinanze dell'utilizzatore, per limitare le dispersioni e per intervenire più rapidamente in caso di problematiche sia dal lato produzione, sia da quello dell'utilizzatore.

                          Per quanto riguarda la questione gas, o prodotti petroliferi, finché non se ne potrà definitivamente fare a meno, credo che la questione economica debba comunque venire subito dopo quella ambientale e non prima. Non so dimostrarlo, non essendo il mio campo, ma a sensazione il trasporto tramite gasdotti e oleodotti dovrebbe essere meno inquinante che mandare in giro un adeguato numero di mezzi cisterna (sia via terra, che mare), però ci si vincola per lungo tempo a un fornitore. Inoltre è impensabile che la soluzione del trasporto in condotte lo si debba limitare a una singola nazione (nel nostro caso l'Italia), tagliando fuori quelle nazioni che non hanno un confine diretto con il paese produttore.

                          Quindi immagino che, data la posizione geografica dell'Italia, non trovo scandaloso che il petrolio e il gas liquido, tramite navi, e quello gassoso (e il petrolio), tramite gasdotti/oleodotti, arrivino prima da noi e poi si diramino anche verso altri paesi europei. Secondo quanto sopra, è logico che rigassificatori e raffinerie siano in prossimità dei punti di approdo nel nostro paese, ma i porti non sono asserviti solo a quei prodotti, giocoforza sarà necessario valutare altre ubicazioni che costituiranno un compromesso tra le varie esigenze (sempre auspicando che l'aspetto ecologico possa essere quello preminente).

                          Detto questo, non possiamo neppure sottovalutare il fatto che l'orientamento è quello di ridurre gradualmente, fino a quasi azzerarlo, l'utilizzo delle fonti fossili, ragione per cui si aggiunge anche la necessità di considerare l'impiego di impianti provvisori, piuttosto che fissi.

                          Per scrivere quanto sopra ho fatto violenza a me stesso, avrei preferito scrivere dell'ampliamento di impianti di produzione da fonti rinnovabili e pulite, ma di questi tempi serve anche un po' di realismo e tanto pragmatismo.

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                          • nll capisco la situazione. Ma se il tutto arriva a Trieste e da li deve ripartire per Austria e altre nazioni, non si capisce (almeno io non lo capisco) pensare ad un impianto di cogenerazione a Cavazzo Carnico, a un passo dalle dolomiti friulane, sul lago di Cavazzo e attaccato al Tagliamento. Considerando oltretutto che Cavazzo Carnico e' ben distante da Trieste. Hai bisogno di un impianto di quel tipo? Fallo in Austria visto che sono loro i fruitori. Ok, spetta al fornitore averlo per poter distribuire il petrolio? Bene, fallo a Trieste. Cosa c'entri Cavazzo Carnico e' un enigma. Potevano dire di farlo a Cortina D'Ampezzo che era lo stesso. Questo non capisco. Se non e' un mero calcolo economico perche' probabilmente costa molto meno che non farlo a Trieste, non capisco cosa altro possa essere. Se la risposta e': tanto anche se e' lontano non importa, la controrisposta sara': allora fatevelo a Milano o Roma. Se mi dici Trieste perche' e' vicino gli impianti di trasferimento ci sta, si puo' capire, la materia prima arriva li, la lavoro e la rispedisco. Ma perche farlo a 120 km di distanza? Se la distanza non conta, lo facciano in zone che sono gia' compromesse, tanto ne abbiamo a bizzeffe. O dobbiamo continuare a riempire di inquinamento zone che ancora bene o male si salvano solo perche' ci si riempie meglio il portafoglio? Beh, qualche cosa da dire e sopratutto qualche dubbio da fugare, come dicevo c'e'. Basta guardare il confine Austriaco. E' piu' vicino quello a Trieste che non Cavazzo. Lo facciano da loro....Ah gia', gli Austriaci vogliono la pappa pronta e la casa pulita, se si porca casa degli altri e' molto meglio. Un po' come la politica del pellett e delle foreste romene che vengono tagliate abusivamente dalle ditte austriache. Pare si abbia la vocazione al vassallaggio..Lo avevo gia' postato ma lo ripropongo:https://www.balcanicaucaso.org/aree/...Romania-200194

                            Ultima modifica di fedonis; 10-05-2022, 15:47.
                            [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                            • Ripeto che comprendo il tuo punto di vista, così come quello di atomax, e a pelle direi che hai ragione da vendere. Mi sono posto anch'io più dubbi che soluzioni, a maggior ragione vedendo la cartina che hai postato. Col classico ragionamento nimby potrei dire che è giusto che lo si vada a fare a Cavazzo Carnico, ma solo perché uno dei miei figli abita a Trieste, mi rendo però conto che nessuno ha il diritto di fare questo tipo di obiezione.
                              La logica direbbe che l'impianto andrebbe fatto o a Trieste, come punto di approdo in Italia, o in Austria, come luogo più prossimo all'utilizzatore. Ogni altra ubicazione necessita di studi accurati che ne giustifichino la diversa collocazione.

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                              • Originariamente inviato da fedonis Visualizza il messaggio
                                nll capisco la situazione. Ma se il tutto arriva a Trieste e da li deve ripartire per Austria e altre nazioni, non si capisce (almeno io non lo capisco) pensare ad un impianto di cogenerazione a Cavazzo Carnico, a un passo dalle dolomiti friulane, sul lago di Cavazzo e attaccato al Tagliamento. Considerando oltretutto che Cavazzo Carnico e' ben distante da Trieste. Hai bisogno di un impianto di quel tipo? Fallo in Austria visto che sono loro i fruitori. Ok, spetta al fornitore averlo per poter distribuire il petrolio? Bene, fallo a Trieste. Cosa c'entri Cavazzo Carnico e' un enigma. Potevano dire di farlo a Cortina D'Ampezzo che era lo stesso. Questo non capisco. Se non e' un mero calcolo economico perche' probabilmente costa molto meno che non farlo a Trieste, non capisco cosa altro possa essere. Se la risposta e': tanto anche se e' lontano non importa, la controrisposta sara': allora fatevelo a Milano o Roma. Se mi dici Trieste perche' e' vicino gli impianti di trasferimento ci sta, si puo' capire, la materia prima arriva li, la lavoro e la rispedisco. Ma perche farlo a 120 km di distanza? Se la distanza non conta, lo facciano in zone che sono gia' compromesse, tanto ne abbiamo a bizzeffe. O dobbiamo continuare a riempire di inquinamento zone che ancora bene o male si salvano solo perche' ci si riempie meglio il portafoglio? Beh, qualche cosa da dire e sopratutto qualche dubbio da fugare, come dicevo c'e'. Basta guardare il confine Austriaco. E' piu' vicino quello a Trieste che non Cavazzo. Lo facciano da loro....Ah gia', gli Austriaci vogliono la pappa pronta e la casa pulita, se si porca casa degli altri e' molto meglio. Un po' come la politica del pellett e delle foreste romene che vengono tagliate abusivamente dalle ditte austriache. Pare si abbia la vocazione al vassallaggio..Lo avevo gia' postato ma lo ripropongo:https://www.balcanicaucaso.org/aree/...Romania-200194

                                Cit. Ci sono situazioni che non puoi controllare, ci devi convivere.Erano meglio altre soluzioni? (discorso di prima). Certo, si puo' fare meglio, ma alcune situazioni comunque non le puoi controllare. Ci piaccia o meno...

                                :-D

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                                • Questa si puo' controllare senza grossi patemi.
                                  [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                  • Originariamente inviato da matador0975 Visualizza il messaggio

                                    Cit. Ci sono situazioni che non puoi controllare, ci devi convivere.Erano meglio altre soluzioni? (discorso di prima). Certo, si puo' fare meglio, ma alcune situazioni comunque non le puoi controllare. Ci piaccia o meno...

                                    :-D
                                    Si lo ricordo bene il discorso. Ti capisco.
                                    [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                    • Ti avevo visto "preso" da questa decisione senza senso e me l'avevi messa su un piatto d'argento ... :-)

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                                      • Originariamente inviato da matador0975 Visualizza il messaggio
                                        Ti avevo visto "preso" da questa decisione senza senso e me l'avevi messa su un piatto d'argento ... :-)
                                        Mi era ben chiaro anche questo. Tuttavia, piu' che preso, perplesso. Non sono un nimby, pur comprendendo chi lo e'. Ma come hai detto questa cosa a mio avviso non ha il minimo senso.
                                        https://www.google.com/maps/place/33...1!4d13.0390809
                                        Ultima modifica di fedonis; 10-05-2022, 19:26.
                                        [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                        • Originariamente inviato da fedonis Visualizza il messaggio
                                          Se ' invece necessario che sia vicino agli impianto dove verra' scaricato (Trieste) non si capisce perche' si debba fare a Cavazzo che e' ben distante da Trieste. Insomma, non si capisce cosa azz c'entri Cavazzo Carnico con il petrolio austriaco.
                                          Lungo la pipeline ci sono dei punti di rilancio che usano pompe elettriche per imprimere pressione al petrolio. Man mano che questo scorre in condotta, a causa degli inevitabili attriti, perde pressione e quindi portata. È necessario, pertanto, fornirgli la dovuta spinta di tanto in tanto. Se il petrolio viene scaldato in prossimità della stazione di rilancio, chiaramente diventerà più fluido richiedendo meno energia alla pompa. La stazione di rilancio non è solo quella di Cavazzo Carnico, ma ce n'è una vicino Trieste (San Dorligo della Valle), una vicino Udine (Resina del Rojale) una ad un tiro di schioppo dell'Austria (Paluzza). Altre ce ne sono negli altri Paesi attraversati dal TAL.
                                          Ad oggi, allo scopo, viene usata energia elettrica da rete, prodotta principalmente con metano. Producendo energia elettrica in loco e sfruttando anche il calore di un cogeneratore ad alto rendimento, si risparmia sensibilmente (sia la SIOT economicamente, sia l'ambiente in termini di minori emissioni globali.
                                          In termini di impatto paesaggistico non credo che un occhio inesperto riesca a capire dove si trova il cogeneratore nell'impianto esistente.
                                          P.S. Non lavoro per la SIOT, ma mi fa comodo usare i derivati del petrolio.
                                          "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                                          • Originariamente inviato da atomax Visualizza il messaggio

                                            Lungo la pipeline ci sono dei punti di rilancio che usano pompe elettriche per imprimere pressione al petrolio.
                                            Ad oggi, allo scopo, viene usata energia elettrica da rete, prodotta principalmente con metano. Producendo energia elettrica in loco e sfruttando anche il calore di un cogeneratore ad alto rendimento, si risparmia sensibilmente (sia la SIOT economicamente, sia l'ambiente in termini di minori emissioni globali.
                                            In termini di impatto paesaggistico non credo che un occhio inesperto riesca a capire dove si trova il cogeneratore nell'impianto esistente.
                                            P.S. Non lavoro per la SIOT, ma mi fa comodo usare i derivati del petrolio.
                                            Grazie per la spiegazione. Stavo approfondendo proprio alcuni aspetti. La Siot dice che non hanno intenzione di usare il metodo americano, basto sui pannelli solari, ma di preferire il metodo classico basato su impiego di gas. Io preferirei quello con pannelli, tuttavia probabilmente le condimeteo nel periodo invernale non aiuterebbero, quindi potrebbe essere quasi una scelta forzata, anche se un po' castrata a mio modo di vedere(leggasi congiuntura attuale gas e prospettive future transizione eologica). Comunque, e' iniziato il confronto con le parti, vedremo cosa ne esce.
                                            Anche io, un po come tutti uso i derivati del petrolio. Sono anche conscio del fatto che gli impianti servano. Ma devono essere tutte cose pensate bene(inteso come progetto e posizione) e gestite meglio. Altrimenti sono piu danni e svantaggi che non i vantaggi. D'altra parte il nostro paese, non e' che sia particolarmente virtuoso(anzi) in merito la gestione delle risorse naturali e della necessaria coniugazione con le esigenze industriali.
                                            [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                            • Originariamente inviato da fedonis Visualizza il messaggio
                                              La Siot dice che non hanno intenzione di usare il metodo americano, basto sui pannelli solari, ma di preferire il metodo classico basato su impiego di gas.
                                              Ricorrere al fotovoltaico per questo scopo vorrebbe dire continuare ad utilizzare comunque energia elettrica da rete durante la notte e durante le corte e poco luminose giornate invernali.

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                                              ISono anche conscio del fatto che gli impianti servano. Ma devono essere tutte cose pensate bene(inteso come progetto e posizione) e gestite meglio.
                                              Posso dirti che un motore a ciclo otto alimentato a gas naturale (o con qualche piccola modifica a biogas) da 7,7 MWel e scambiatore di calore fumi acqua entra in una stanza di qualche centinaia di metri quadri. Sono motori che lavorano ad alto rendimento (anche 45% - 50% di rendimento elettrico) ed emettono poche emissioni rispetto, ad esempio, ad un analogo a ciclo diesel. Chiaramente la Regione imporrà dei limiti alle emissioni in termini di CO, NOx e COT. Se il motore da solo non riesce a garantire questi limiti allora saranno costretti ad installare i dovuti sistemi di abbattimento (catalizzatori ossidativi per il CO, SCR per gli NOx e post combustore per il COT). L'importante è che l'ARPA esegua i controlli a sorpresa al camino, in modo che tali eventuali sistemi di abbattimento vengano manutenuti correttamente.
                                              Per il resto non mi preoccuperei più di tanto.

                                              "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                                              • Se potesse andar peggio io credo che lo stesso sia avvenuto/stia accadendo, ora,adesso, in quasi tutti i settori dello sciibile umano .E anche come poi ,""naturalmente"", questa si riverbera su Tutta la conoscenza e gli effetti pratici concreti che ne conseguono... https://comune-info.net/i-semi-del-profitto
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                                                • E' molto interessante come libro e come argomento.
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                                                  "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                                                  • “Distruggere le barriere burocratiche”
                                                    L'impegno di Draghi sulle rinnovabili


                                                    ... https://www.staffettaonline.com/arti...SQ&dt=20220519 ... PUTROPPO nella tassonomia FER della UE ci stan mettendo considerandole rinnovabili anche gas e nuke.Anche se io penso che l energia è una cosa fondamentale NON credo lo sia il suo stupido sciupio...In questo mese abbiamo raggiunto l overshoot day per l it .
                                                    Ultima modifica di Peace and Love; 21-05-2022, 22:01.
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                                                    • https://comune-info.net/i-tanti-univ...el-cambiamento ... anche questo È profondamente legato alla distruzione del Ecosistema come era 100/50 anni fà...Anzi È il tema principale.Ero a casa di parenti che avevano TV e stavano guardando un qualcosa in cui persone mi pare in australia stavano sbancando una quantità enorme di terreno solo con la previsione di poter guadagnare dal trovare, stimavano e SPERAVANO, sugli 84 kg .. kilogrammi .. ovvero 84000/ottantaquattromila grammi di un metallo giallognolo e brillucicante...Chissa che azz combinano nei fondali oceanici che stanno SVENTRANDO ... E i pazzi da incarcerare saremmo noi ..Imb....i ... ..Per chi non riesce a credere che la specie umana sia in grado di modificare la Natura suggerirei di recarsi su un qualsiasi promontorio sufficentemente alto e guardare giù comè il territorio . .
                                                      Ultima modifica di Peace and Love; 25-05-2022, 06:57.
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                                                      • ... col prolungarsi del conflitto in Ucraina, che coinvolge Paesi tra i principali esportatori di cereali e fertilizzanti d'Europa, c’è chi prova ancora a far passare l’idea che serve dare la caccia all'ultimo pacco di pasta o all'ultimo pezzo di pane.
                                                        Le navi cariche di grano ferme nei porti, l'aumento dei prezzi delle materie prime, hanno alimentato la sensazione di essere tutti, ugualmente, «a rischio fame», anche se così non è. Le lobby dell’agro-industria hanno capito subito cosa fare: alimentare la paura per fare passi indietro sulla sostenibilità e continuare ad espandere il sistema degli allevamenti intensivi. E in parte ci sono riuscite.

                                                        Il 23 Marzo la Commissione europea ha deciso, in nome dell’emergenza, che i Paesi membri quest’anno potranno coltivare ovunque, ovvero anche sui terreni che sarebbero dovuti restare a riposo per preservare la ricchezza e quindi produttività del suolo, e sulle aree di interesse ecologico, così importanti per la biodiversità.
                                                        Parliamo di 4 milioni di ettari di terreni in Europa e 200 mila in Italia dove sarà possibile derogare anche all'uso di pesticidi. Quello spazio, però, molto probabilmente non sarà usato per produrre cibo, ma principalmente mangimi!
                                                        Oggi oltre due terzi dei terreni agricoli dell’Unione europea, sono utilizzati per produrre alimenti per gli animali, e non per le persone. Alimentando il sistema pericoloso degli allevamenti intensivi.
                                                        A quasi tre anni dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite, questo non è più accettabile. Dobbiamo pretendere decisioni per la salute delle persone e del Pianeta.
                                                        non intendiamo fermarci.
                                                        La nostra Campagna STOP ALLEVAMENTI INTENSIVI continua e ora più che mai vogliamo farci sentire.


                                                        Produrre di più e a qualunque costo, a scapito delle norme di salvaguardia climatica e di protezione ambientale, è la risposta sbagliata a questa ennesima crisi di un modello agroalimentare malato.

                                                        Non è vero che non ci sono alternative. Ad esempio, sapevi che basterebbe ridurre del 10% il numero di animali allevati in Unione europea per compensare gran parte del frumento che l'Ucraina probabilmente non potrà produrre quest'anno e che è diretto principalmente verso il Nord Africa e il Medio Oriente?

                                                        Contro chi vuole alimentare solo la paura, non le persone.
                                                        Contro chi vuole distruggere e continuare ad utilizzare pesticidi.
                                                        Contro queste decisioni miopi dei politici europei, asservite alle lobby dell’agro-industria e degli allevamenti intensivi…

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                                                          [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                                          • Forse il gas e il nucleare sono fuori dalla tassonomia, ma non è detta l ultima parola.Stanno tentando in tutti i modi di farle denominare rinnovabili.
                                                            ..

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                                                              Produrre di più e a qualunque costo, a scapito delle norme di salvaguardia climatica e di protezione ambientale, è la risposta sbagliata a questa ennesima crisi di un modello agroalimentare malato.

                                                              Non è vero che non ci sono alternative. Ad esempio, sapevi che basterebbe ridurre del 10% il numero di animali allevati in Unione europea per compensare gran parte del frumento che l'Ucraina probabilmente non potrà produrre quest'anno e che è diretto principalmente verso il Nord Africa e il Medio Oriente?
                                                              Concordo pienamente e su questo ognuno di noi può far qualcosa: basta sostituire una pietanza a settimana a base di carne con una a base di legumi.
                                                              Nei ristoranti più trendy lo propongono come “comfort food”.
                                                              Modestamente sono cintura nera di zuppe e, per la mia pasta e fagioli, gli amici si mettono in fila e marito e figli vanno in visibilio.
                                                              Ci guadagna la salute, il portafogli e il pianeta.
                                                              Per non parlare del profumo che per qualche ora si espande in ogni direzione: da standing ovation!
                                                              FV: 4.68 kwp - 13 PANNELLI SunPower X22 - 360wp - inverter ABB UNO-DM 4 - azimuth = 10 - tilt = 15° - dal 15/02/2019 - Penta-split Daikin Stylish con gas R32 (25+25+25+25+42) dal 31/10/2018 http://pvoutput.org/list.jsp?id=73607

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