Guarda Expy che ti sei ancora una volta confuso! Il tema di questa discussione è un altro, non portare anche qua la tua battaglia contro l'occidente e l'Ucraina, qui si sta trattando di emergenza climatica.
Come spesso accade, nella vita reale non è tutto nero o bianco, a volte occorre affrontare le cose in modo realistico. In città è impensabile che ci si scaldi e si cucini bruciando la legna, anche se questa ci arrivasse gratis dai nostri amici e parenti di campagna, perché i danni da inquinamento sarebbero ben superiori a quelli prodotti dal gas. Questo non significa affatto che non si debba e non si possa rinunciare al gas. Ma la stessa scelta di sostituire il gas, con l'energia elettrica, in tutti i suoi usi, pur se tecnologicamente possibile, richiede i suoi tempi, per questo si parla di transizione e non di trasformazione tout-court.
Comunque anche l'elettrico non è la soluzione, se per produrlo usi i combustibili fossili.
E lascia perdere cosa si è fatto nel passato, tirando fuori anche la nonna e compagnia bella, è un dato di fatto che la vita media di allora era decisamente inferiore a quella di adesso. Chiaramente, un tempo era più facile mantenersi in movimento, come già JO GREEN ti ha fatto notare, e si sa che fare del moto fa bene alla salute in ogni tempo, prima ci si era costretti, ora chi vuole va in palestra, o corre nei parchi.
Gli inquinanti che si sprigionano nella combustione delle biomasse sono conosciuti, non serve minimizzare, portando esempi familiari di singoli casi, per negarne l'esistenza.
La conclusione, dici?
La conclusione non c'è, nel senso che deve essere l'inizio di un percorso, non una conclusione, e ci deve essere perseveranza: non si può pensare a risultati immediati, quando per arrivare a questo punto ci abbiamo messo parecchi anni (comunque un tempo infinitesimo, rispetto ai tempi della Natura), ma non si possono neppure rinviare gli interventi, con la scusa che i risultati non si riescono a vedere nell'immediato.
Come spesso accade, nella vita reale non è tutto nero o bianco, a volte occorre affrontare le cose in modo realistico. In città è impensabile che ci si scaldi e si cucini bruciando la legna, anche se questa ci arrivasse gratis dai nostri amici e parenti di campagna, perché i danni da inquinamento sarebbero ben superiori a quelli prodotti dal gas. Questo non significa affatto che non si debba e non si possa rinunciare al gas. Ma la stessa scelta di sostituire il gas, con l'energia elettrica, in tutti i suoi usi, pur se tecnologicamente possibile, richiede i suoi tempi, per questo si parla di transizione e non di trasformazione tout-court.
Comunque anche l'elettrico non è la soluzione, se per produrlo usi i combustibili fossili.
E lascia perdere cosa si è fatto nel passato, tirando fuori anche la nonna e compagnia bella, è un dato di fatto che la vita media di allora era decisamente inferiore a quella di adesso. Chiaramente, un tempo era più facile mantenersi in movimento, come già JO GREEN ti ha fatto notare, e si sa che fare del moto fa bene alla salute in ogni tempo, prima ci si era costretti, ora chi vuole va in palestra, o corre nei parchi.
Gli inquinanti che si sprigionano nella combustione delle biomasse sono conosciuti, non serve minimizzare, portando esempi familiari di singoli casi, per negarne l'esistenza.
La conclusione, dici?
La conclusione non c'è, nel senso che deve essere l'inizio di un percorso, non una conclusione, e ci deve essere perseveranza: non si può pensare a risultati immediati, quando per arrivare a questo punto ci abbiamo messo parecchi anni (comunque un tempo infinitesimo, rispetto ai tempi della Natura), ma non si possono neppure rinviare gli interventi, con la scusa che i risultati non si riescono a vedere nell'immediato.
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