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Caso Iran

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  • Caso Iran

    Tratto dall'edizione odierna del corriere della sera ( si trova anche sul sito http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/...18/chirac.shtml )

    CITAZIONE
    Il capo di stato proporrrà all'Onu l'avvio di una conferenza per il Libano
    Chirac: continuiamo a dialogare con l'Iran
    Il presidente francese: non si dia avvio a sanzioni contro Teheran che però deve «rinunciare all'arricchimento dell'uranio»


    PARIGI (FRANCIA) - Il presidente francese Jacques Chirac ha invitato la comunità internazionale a rinunciare alle sanzioni contro l’Iran sul suo programma di sviluppo nucleare e Teheran a «rinunciare all’arricchimento d’uranio». «Non sono pessimista - ha detto Chirac in un’intervista all’emittente radiofonica Europe-1 - penso che l’Iran sia una grande nazione e che si possano trovare soluzioni con il dialogo. Da un lato, dobbiamo tutti insieme, Iran e i sei paesi, riunirci e trovare un ordine del giorno per i negoziati, quindi avviare il negoziato».
    CONFERENZA PER IL LIBANO - Chirac ha annunciato poi che proporrà lo svolgimento di «una conferenza internazionale» per la ricostruzione del Libano, nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
    Il presidente francese ha successivamente lanciato un appello a «evitare tutto ciò che può alimentare tensioni tra i popoli e le religioni» e «ogni confusione» tra islam e fondamentalismo islamico rispondendo a una domanda sulle controverse parole pronunciate la settimana scorsa da Papa Benedetto XVI. Chirac ha voluto in particolare sottolineare la necessità di non confondere l'Islam, «che è una religione rispettata e rispettabile», e il fondamentalismo islamico, definito «un'azione di natura politica». Il presidente francese ha tenuto comunque sottolineare che non aveva «nè la vocazione nè l'intenzione di fare commenti sul discorso del Papa» e che parlava «sul piano generale e nel quadro del dialogo tra culture e civiltà » che egli appoggia.
    18 settembre 2006

    CITAZIONE
    «Non si può pensare di parlare di Medio Oriente senza parlare di Iran»
    Prodi: «Incontrerò Ahmadinejad»
    L'annuncio del premier dalla Cina. Il faccia a faccia si svolgerà mercoledì a New York a margine dell'assemblea Onu


    PECHINO (Cina) - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, incontrerà mercoledì a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Lo ha detto lo stesso Prodi ai cronisti che lo seguono nel suo viaggio in Cina. «Avrò un colloquio con il presidente iraniano Ahmadinejad a New York, come ho avuto nei giorni scorsi con ëil mediatore iraniano a Roma Aliû Larijani» ha precisato Prodi ai giornalisti. Fonti di Palazzo Chigi hanno precisato che l'incontro è stato richiesto dal presidente iraniano e che si terrà mercoledì 20. Prodi, che ha appena incontrato il presidente cinese Hu Jintao, ha poi detto di questo incontro: «Con lui abbiamo parlato a lungo di Iran, perché non si può pensare di parlare di Medio Oriente senza parlare di Iran».
    LA REPLICA DI BONDI - All'annuncio di Prodi ha fatto seguito la replica del coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi: «Appare del tutto inopportuno che Romano Prodi decida, con incredibile leggerezza, di annunciare la sua disponibilità a un incontro con il presidente iraniano Ahmadinejad proprio nel giorno in cui importanti esponenti della politica iraniana rivolgono accuse gravissime e deliranti al Santo Padre. Riteniamo dunque opportuno chiedere al presidente del Consiglio italiano che, interpretando il sentimento della grande maggioranza dei suoi concittadini, si adoperi per chiedere spiegazioni ad Ahmadinejad sia sulle parole inaccettabili del leader supremo iraniano Khamenei nei confronti di Benedetto XVI, sia sulle reiterate minacce che lo stesso Ahmadinejad continua impunemente a rivolgere contro lo Stato di Israele. Sarebbe infatti inaccettabile e vergognoso, di fronte a fatti di questa gravità, che il governo italiano si trincerasse dietro a un silenzio ipocrita e privo di dignità».
    19 settembre 2006


  • #2
    altre brutte notizie dall'iran
    Proteste in Iran per il caro benzina
    non mi dite che non possono generare elettricità col fotovoltaico,anzichè il nucleare,ed adottare mobilità elettrica!

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    • #3
      Originariamente inviato da buonuomo Visualizza il messaggio
      altre brutte notizie dall'iran
      Proteste in Iran per il caro benzina
      non mi dite che non possono generare elettricità col fotovoltaico,anzichè il nucleare,ed adottare mobilità elettrica!
      con gli stipendi medi iraniani fai fatica a comprarti una bici elettrica decente...

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      • #4
        Scusa, Buonuomo... ma le proteste (che poi scoppiano solo quando trabocca il vaso) sono per l'aumento del prezzo della benzina .... da 10 centesimi di euro al litro a 15 centesimi.
        Un centesimo di quanto costa in Italia.
        E tu vorresti che passassero al fotovoltaico?

        P.S.: del nucleare al 3% per le centrali non glie ne frega nulla, loro fanno quello al 90% per le bombe.
        <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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        • #5
          Il nucleare è una brutta bestia sempre e ovunque.
          Che l'Iran sviluppi questa tecnologia per scopi bellici o civili non è certo un bene.
          Però neppure si può impedire ad uno stato sovrano di farlo. O perlomeno, non se chi vuole impedirlo sviluppa sia centrali che armi nucleari con l'aggravante di minacciare da decenni una guerra (USA).
          Un po'di buonsenso (in questo contesto è un eufemismo) diciamo un po'di onestà ci vuole...
          "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
          “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
          "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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          • #6
            Beh, io non la girerei sulla guerra fredda fra USA ed Iran, altrimenti il discorso diventa lungo. Mi limito a rispondere a chi propone nucleare e biciclette elettriche.
            A proposito, i leader della protesta per il rincaro della benzina saranno semplicemente arrestati ed impiccati, e da settembre lo stesso regime produce 5kg al giorno di uranio weapon-grade, da aggiungere ai 300 kg che già avevano. Da usare solo per bombe.
            Non mi sembra che ci sia molto da star tranquilli.
            <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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            • #7
              Ovviamente non c'è da stare tranquilli.
              Però non sottovaluterei neppure il diritto di chiunque alla difesa. Stati uniti, Turchia e Israele sono i principali nemici dichiarati dell'Iran e possiedono armi nucleari.
              Cerco di restare superpartes e di non cadere nel giudizio morale di regimi politicamente giusti o sbagliati.
              Senza ipocrisia. Se tu fossi l'Iran e sai di essere minacciato cosa faresti? Non cercheresti di sviluppare le stesse armi dei rivali per mettere in pari l'ago della bilancia?
              "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
              “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
              "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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              • #8
                anche il Papa contro il nucleare

                Il Papa a Fukushima: «Il nucleare mi preoccupa, vidi piangere i miei genitori per le bombe a Hiroshima e Nagasaki» - Corriere.it

                A Hiroshima e Nagasaki, domenica, il Papa ha condannato come un «crimine» l’uso delle armi nucleari e affermato che «è immorale anche il possesso». Ora sceglie un tono più sfumato sull’energia atomica a scopi civili ma richiama «la preoccupazione per il prolungarsi dell’uso dell’energia nucleare, come hanno ben sottolineato i miei fratelli vescovi del Giappone», e ricorda che i vescovi del Paese «hanno chiesto l’abolizione delle centrali nucleari».

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