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Studio di un motore magnetico open source

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  • Studio di un motore magnetico open source

    Premessa.
    Un motore elettrico è mosso dai campi magnetici generati da magneti permanenti ed elettrocalamite. Per queste ultime c'è bisogno quindi di energia elettrica per farle funzionare. Ma analizziamo cosa succede in un motore elettrico. Il rotore ha una zona nord ed una zona sud. Sullo statore ci sono due zone dove sono posizionate le elettrocalamite. Con impulsi di corrente, ogni volta inversa, si fa generare dall'energia elettrica, campi magnetici orientati una volta in un senso ed una volta nell'altro. In questo modo il rotore verrà attratto prima da una parte e poi dall'altra e sarà così costretto a ruotare. L'idea, per la quale ho steso questo mio piccolo “diario di bordo”, è di far variare o almeno far pulsare i campi magnetici di magneti permanenti (al posto delle elettrocalamite) utilizzando uno schermo naturale. Ebbene l'unico modo di deviare il flusso magnetico è utilizzare materiali ferromagnetici. La controindicazione di questo sistema è che i materiali ferromagnetici sono attratti fortemente dai magneti. Quindi questi schermi certamente deviano il flusso, ma se inseriti in un contesto motoristico rimarranno bloccati sui magneti. Ho alcune idee per fare in modo che lo schermo ferromagnetico, pur deviando il flusso magnetico, resti neutro (cioè non venga attratto o almeno, attratto debolmente) nei confronti del magnete da schermare.

    L’idea.
    L’idea più papabile è la seguente (Fig.1).
    Ho posizionato due magneti ad una certa distanza in modo che l’uno contrasti l’attrazione dell’altro (Fig.2). La piastra è trapezoidale perché proviene da un’altra prova, ma può benissimo essere rettangolare.

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Nome:   FigSeconda.jpg 
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    (Fig.1)

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    (Fig.2)

    Con il telaio della figura 1 ho misurato le forze che servono per svincolare la piastra dai magneti nei vari casi.

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Nome:   Schermo01.jpg 
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ID: 1982382
    (Fig.3)

    La forza che serve per svincolare la piastra schermante da un solo magnete è di circa 590 gr. Nella figura 3 riquadro “G” è rappresentata l’operazione. La piastra viene portata al limite e per “liberarla” dal magnete B (ossia portarla a destra ed allontanarla dal magnete B) serve una forza di 590 gr. (Passare quindi dal riquadro “G” al riquadro “H” servono 590 gr.)
    Posizionando la piastra come in figura 3 riquadro “C”, per svincolarla dal magnete A serve una forza di 82 gr. questo grazie alla forza compensativa del magnete B.
    Se invece si sfrutta anche la forza attrattiva del magnete A e quindi avendo la piastra in movimento, per svincolarla dal magnete A serve una forza di soli 23 gr. (posizione di partenza riquadro “B” e posizione di arrivo riquadro “F”)
    E’ interessante quest’ultimo dato perché si potrebbe ideare un sistema schermante rotativo. Con un sistema del genere si sfrutterebbe la stessa forza dei magneti per aiutare lo “svincolo” da dagli stessi; basterebbe soltanto pochissima forza aggiuntiva (nell’esempio 23 gr.). Essendo un sistema rotante, i “frame” o riquadri in un’ipotetica animazione, sarebbero: “B”-“C”-“D”-“E” quindi di nuovo “B”-“C”-“D”-“E”…. e così via)
    E’ da sottolineare che la forza di taglio o forza tangenziale dei magneti al centro della piastra (riquadro “B” ed “F”) è nulla; è attiva soltanto ai bordi della piastra.
    I magneti usati hanno una forza di distacco ortogonale da una piastra metallica di quasi 4 kg. Lo spessore delle piastre schermanti hanno 2 mm di spessore. Schermano quasi totalmente i magneti lasciando passare solo un esiguo residuo di flusso. In questo esperimento a causa della grande attrazione dei magneti e dei miei scarsi mezzi, la piastra è distante 1 mm dai magneti.
    Ho in mente diverse configurazioni di un’ipotetico motore a magneti permanenti sfruttando questo principio.

    Saluti, stay tuned.

  • #2
    ciao morgan, non ho capito bene come vorresti far girare il rotore, anzi, diciamo che non ho capito completamente la tua idea, se non la frase, stavolta molto breve e chiara: ipotetico motore a magneti permanenti.
    a tale progetto, ho cominciato da pochi giorni a pensarci anch'io. la mia idea è di far girare il rotore, costituito da magneti permanenti, grazie allo statore, anch'esso formato da magneti permanenti, utilizzando un solo polo, negativo o positivo chessia, e quindi la sola e semplice forza repulsiva tra i campi elettromagnetici.
    ti spiego in breve: avevo immaginato il rotore come un disco, naturalmente, con una fila di magneti posizionati sul bordo, tutti con un polo (prendiamo il positivo, come noi!) rivolto verso l'esterno. riguardo lo statore invece, i magneti saranno posizionati su di un anello, perchè al centro vi sarà il ritore, ma questa volta essi avranno il polo positivo ricolto verso il centro della circonferenza. ora, con questa disposizione di magneti, tra il rotore e lo statore, ci sarà una forza di repulsione, ma ancora nessun movimento. per ottenere un movimento rotativo del nostro rotore, dobbiamo ruotare, ancora non so precisamente quanto, dai circa 25 ai circa 35 gradi, tutti i magneti, sia del rotore (in un senso) che dello statore (nel senso opposto del rotore), facendo così in modo che la forza repulsiva non sia più perpendicolare al centro del sistema, ma leggermente spostata, diciamo "tangente" al centro. in questo modo dovremmo ottenere una rotazione.

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    • #3
      Ciao bry90. Ho capito perfettamente quello che vorresti fare. Non funziona, il sistema va in stallo immediatamente purtroppo. Trovi in rete molti filmati e feci delle prove anch'io.
      Per la mia idea, sto ultimando un disegno cad... appena pronto lo posto.
      Il principio si basa sul fatto che un materiale ferromagnetico devia i flussi dei magneti (quindi li scherma). Si basa sul fatto che la forza per "strappare" lo schermo dal magnete da schermare è molto bassa (1/25 di forza in meno circa rispetto che a toglierlo normalmente). Ogni schermo è composto da due semischermi che seguono tangenzialmente i propri magneti da schermare. A presto.

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      • #4
        il tuo progetto, nonostante sia abbastanza complesso da costruire, mi affascina e non vedo l'ora di osservare i tuoi disegni.
        per quanto riguarda quello che penso io invece, cosa intendi con l'andare in stallo? perchè ho realizzato un prototipo in miniatura e, nonstante la piccola quasi nulla forza dei magneti che ho utilizzato, il sistema funziona, il rotore gira..

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        • #5
          Ciao bry90. Cosa intendi per "il rotore gira"? Il sistema per funzionare deve accellerare. Cerco di spiegarmi meglio.
          Se tu al rotore dai una piccolissima spinta (tanto per far saltare il primo "muro magnetico") sono sicuro che il rotore dopo che incontra 3/4 magneti si ferma (va in stallo). Se tu dai una bella spinta il rotore gira per moltissimi giri. In pratica un sistema del genere, se girasse nel vuoto assoluto e non ci fosse l'attrito del cuscinetto a sfera sull'albero, data una bella spinta non si fermerebbe mai; il sistema "conserverebbe" l'energia che tu gli avresti fornito. Nella realtà c'è l'attrito dell'aria e l'attrito del cuscinetto quindi, data una bella spinta, il rotore gira per moltissimi giri ma, inesorabilmente tende a fermarsi.
          Io ho scelto la strada della schermatura perché è l'unico sistema che "assomiglia" a quel che succede in un comune motore elettrico. Nel motore elettrico i campi magnetici vengono "generati" e fatti "accendere e spegnere" dall'elettricità. Riuscendo a concepire un sistema a schermatura, si riuscirebbe a far "accendere e spegnere" i campi magnetici dei magneti permanenti.
          Il concetto da spiegare su di un forum è difficile. Sto cercando, con l'ausilio di disegni e "cad", di buttar giù tutta la spiegazione.
          A presto.

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          • #6
            ecco un semplice video per gli scettici: https://www.youtube.com/watch?v=BTFQGWzGIfg
            non noto nessuno "stallo". quello che noto, anzi, è che nonostante l'utilizzo di magneti di dimensioni molto ridotte, quindi con forza attrattiva debole, credo dell'ordine di non più di 500g, il rotore acquista notevole velocità. proviamo a pensare di utilizzare magneti con forza attrattiva dell'ordine di almeno 100Kg, e come "spinta" (ovvero lo statore) non soltanto due magneti attaccati insieme, ma un anello completo di magneti tutt'intorno al rotore. lascio immaginare il seguito.

            saluti

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            • #7
              Ciao, mi spiace ma quel video è un fake. Il rotore è spinto da una pistola ad aria compressa fuori campo. I video funzionanti in rete sono tutti fake. Ciao.

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              • #8
                sei molto scettico eh? io credo che tu non abbia mai provato, o nel caso hai fatto degli esperimenti, non li hai fatti nel modo corretto.
                comunque, rimango curioso di vedere il tuo progetto finito
                buona continuazione, cordiali saluti.

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                • #9
                  morgan avevi ragione, ho riprodotto quel tipo di costruzione e non funziona, mi ero dimenticato di come si diffonde il campo magnetico, è un po che ho lasciato il campo.. ma ora che mi sono rimesso in azione, riprenderò il mio vecchio progetto del quale ho perso le tracce, probabilmente cestinato da mia madre anni fa quand'ero bimbo.. ma allora ricordo che per far girare il rotore, mio padre utilizzava degli inibitori direzionali di campo, ai lati dei magneti, imponendo così i campi magnetici dove desiderava. ti terrò aggiornato.saluti

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                  • #10
                    Ciao Bry90. Cosa ti ricordi dell'esperienza di tuo padre? Il rotore riusciva a girare? E gli inibitori direzionali di campo cosa sono?
                    Io sto creando le gif animate del motore fatto con Rhinoceros3D per fare una piccola animazione, che poi posterò. Prima o poi devo mettermi a studiare il 3dStudioMax. Ciao.

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                    • #11
                      poco e niente, e probabilmente non era ciò che pensavo io.. parlo di molti anni fa, non ricordo più...

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                      • #12
                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   NewMagneticEngine.gif 
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ID: 1940596

                        Ciao Bry90. Ho postato l'animazione di come penso dovrebbe essere un'ipotetico motore a magneti permanenti.
                        Dall'animazione si intuisce il principio di funzionamento. Gli schermi sono grigio scuro, il pistone magnetico al di sotto ha una biella attaccata all'albero motore. A questo c'è un'accoppiamento conico che fa muovere gli schermi.
                        Questi quattro semi schermi dovrebbero avere una resistenza alla rotazione totale inferiore a 100 gr. Sono divisi in semi schermi per poter seguire il movimento dei propri magneti in modo da non dover essere staccati ortogonalmente ma sempre interagire con i magneti tangenzialmente. Adesso ho buttato giù 4 righe, ma appena ho un po' di tempo butto giù una spiegazione più dettagliata.
                        Saluti.

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                        • #13
                          Bravo se riuscirai a far girare un motore magnetico, ricavando energia, avrai il premio Nobel per la fisica.
                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                          • #14
                            sorge sempre lo stesso problema: non esiste un materiale in grado di schermare un campo em ed allo stesso tempo non influenzabile dal campo stesso che sta schermando

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                            • #15
                              Originariamente inviato da bry90 Visualizza il messaggio
                              non esiste un materiale in grado di schermare un campo em ed allo stesso tempo non influenzabile dal campo stesso che sta schermando
                              E' proprio questo il punto per il quale ho aperto questo thread. Sto studiando il modo per schermare un magnete e che lo schermo resti tollerabilmente influenzato.

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                              • #16
                                si potrebbe usare il mumetal, e per risolvere la problematica che anch'esso è attratto dal campo magnetico, si usa un doppio strato, tale da isolare il campo em tra una "barriera" e l'altra di mumetal. che ne pensi?

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                                • #17
                                  Ciao. Il mumetal ha una permeabilità magnetica più alta del ferro. Questo significa che va jn saturazione più difficilmente e quindi si può rendere gli schermi più sottili. Viene attratto dai magneti anch'esso. Il doppio schermo l'ho già rappresentato nell'animazione. Devo finire tutti i calcoli ed appena pronto posto le forze che servono per girare e quelle generate. Da quanto vedo, per il momento, sembrerebbe essere più grande l'energia ottenuta che quella per girare. Certo... è un paradosso e prima o poi lo "stop" deve arrivare... ciao.

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                                  • #18
                                    Forse non avete capito che la schermatura è migliore se il materiale ferromagnetico è più puro

                                    Cioè che le linee di forza dei magneti permanenti si "inseriscono nel materiale" (permeabilità)

                                    Meglio in materiali puri, come il materiale G Iron

                                    comunque per prove reali va bene qualsiasi ferro che si può lavorare a piacere e dovere

                                    questo perché lavorarlo come sagomarlo lo si deve capire a prove di interazione

                                    dalle prove va il progetto, perché ad esempio quanto sopra non può funzionare

                                    dato che il movimento delle piastre rotanti che si avvicinano e poi si allontanano

                                    per l'effetto a distanza dei magneti permanenti
                                    le piastre così ingegnerizzate imprigionano le linee di forza che vanno anche a metri se si liberano

                                    dunque si imprigionano e impediscono queste meccaniche dinamiche solo con il software

                                    per tentare qualcosa, queste linee di forza, questi campi magnetici permanenti
                                    vanno come affogati nel materiale CALAMITA cioè si deve applicare al magnete un notevole spessore

                                    Dato che io ho provato ad incamiciare con ferro due calamite cilindriche, per come dire che imprigiono tutto tranne la testa del campo nord, per cui ottengo un monopolo di interazione a dipolo (sarebbe o stesso con un vero monopolo completo, singolo polo, che non esiste) l'interazione non va bene per sempre la stessa ragione, lo stesso motivo: per dinamica un passaggio oppure un fare come avvicinare ed allontanare a tempo di meccanismo, l'interazione risente del problema, per cui NIENTE DINAMICA !

                                    Riassumo: lo schermo funziona per interazione banale, quella che rende l'interazione NULLA, per cui si pensa di avere vinto, ma è pensiero illuso... dopo, cioè per la composizione di una dinamica nascono gravi problemi davanti al procedere, al fare, al combinare, al tentare... gravi problemi davanti ai passi di ricerca fanno fallire la ricerca !

                                    La ricerca passo a passo, che è la più fruttifera, anche la più scientifica, dato che si conosce sempre una base di studio che si ripete per la verità di esistere un effetto, se non procede passo a passo con [sempre effetto spinta] fallisce, non va a funzionare nemmeno col motore ausiliario, perché così l'effetto dinamico di schiacciamento del campo magnetico non può nemmeno esserci, c'è solo troppo - inutile - FERRO e lo si vuole porre dove non deve stare... è anche ovvio dove dovrebbe stare... ma non può funzionare ! Durante la dinamica per ragioni di ferromagnetismo le linee di forza si immergono nel materiale ferromagnetico e questo va bene per la schermatura reale ESTERNA, per chiudere l'espandesi del campo statico... mentre per la dinamica è come porre dei freni a ceppo, cioè provare per credere: niente dinamica e niente in qualsiasi modo la si progetti

                                    Nota Bene, la schermatura di elettronica è per proteggere l'interno da campi esterni, quella dei motori a calamite è viceversa, cioè i campi magnetici dentro sono e devono essere fortissimi, fuori darebbero pure dei problemi, perché sono permanenti, comunque persistenti... e dunque ferro all'esterno di macchina blocca il campo residuo e non solo: verso il centro il campo di interazione per la dinamica (l'effetto è dinamico, il campo è statico) rimane come rafforzato

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da mostromagnetico Visualizza il messaggio
                                      dalle prove va il progetto, perché ad esempio quanto sopra non può funzionare

                                      dato che il movimento delle piastre rotanti che si avvicinano e poi si allontanano

                                      per l'effetto a distanza dei magneti permanenti

                                      Veramente tutto l'ambaradam, lo sto ideando per fare in modo che non accada quello che dici... Appena ho un po' di tempo (sono oberato di impegni) posto qualcosa... a presto.

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                                      • #20
                                        OK, attendo un effetto che posso replicare... con le slitte a guida per prove in lineare sono stato sempre incapace di costruire... ora sto facendo dei lavoretti e se riesco ne piazzo una per capire meglio... ti dico che con la forza motrice non si scherza... se non ha un assetto meccanico o magnetico che risponde non la si trova, non esiste possibilità... in pratica di sgobbare intorno a problemi di movimento reale di un runner o rotore.

                                        Cioè non ambaradam, non discorsi intorno al problema, enfatizzati o altro... ma con il fai da te intenzionale tipo sfida la reazione deve stare in vicinanza... in attrazione qualcosa deve andare molto vicino

                                        E quando è così la tensione in attrazione risente di tensione tipo [S N] [S N] che blocca la dinamica alternata in lineare oppure di passaggio in rotazione del runner !

                                        Una tattica utile sarebbe costringere un ribaltamento di polarità tramite una meccanica resa fine mente inerte ma che risponde in dinamica con pochi newton... in modo che possa agire la modellazione del sistema su potenziarlo a piacere. Dato che la Meccanica di Macchine possiede tutto, però è in funzione di avere un motore reale che consuma energia per il meccanismo anche fine ed intelligente delle viti tipo come le punte di trapano del forare il legno... mentre e se poi c'è meccanica su macchina speciale il passo della vite non è tanto costante... si può variare... e simulare persino una attrazione... circa, gli ultimi momenti di vicinanza sono penso impossibili da replicare in meccanica, sono "molto svelti".

                                        La questione problematica è se questa TECNICA risponde ad un problema di auto-sostentamento

                                        Mi sa che il problema tuo sarà come di avere bisogno di una apparizione di forza che poi deve sparire e ritornare ad apparire in perpetuo

                                        Oppure sarà come le macchine di fondamento elettrotecnico, che funzionano con la manovella.

                                        Nota questo:
                                        http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b8/Crankshaftrendering.png

                                        Fa pensare che se si applicano forze tipo magnetiche permanenti che si avvicinano e si allontanano a tempo di macchina la manovella o albero a camme gira da sé... ma questo è forse impossibile... esiste poi un modello, un motore di free energy, chiamato cinese per forse sua costruzione oppure decisa funzionalità di sistema autonomo... che però è dubbio come tutta la free energy senza spiegazione del fondamento di fisica strana e della sua tecnica.

                                        Lo studio degli attuatori, come i pistoni magnetici permanenti, invece è utilissimo...

                                        studiare la regolazione fine è poi interessantissimo... per applicarli alla forza di auto-sostentamento di un coso che funziona. Tutto questo me lo dice la mia ricerca reale, non congetturo più su cose passe, vecchie, le novità però sono sempre possibili

                                        ciao, buona ricerca

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                                        • #21
                                          I magneti usati per il progetto hanno le seguenti caratteristiche:
                                          Materiale NdFeB
                                          Forma Disco
                                          Diametro 12 mm
                                          Altezza 6 mm
                                          Tolleranza +/- 0,1 mm
                                          Rivestimento nichelato (Ni-Cu-Ni)
                                          Magnetizzazione N45
                                          Forza di attrazione ca. 3,9 kg
                                          Temperatura massima di esercizio 80°C
                                          Peso 5,2 g
                                          Sono magneti abbastanza potenti nonostante le dimensioni, ma facilmente schermabili con lastre di ferro dello spessore di 2 mm.
                                          Nella prova, i magneti sono mantenuti distanti dalla lastra con uno spessore di carta di1 mm ed il flusso residuo che passa attraverso lo schermo, è trascurabile.
                                          Ho provato anche a coprire solo metà dei magneti con le lastre e, mettendoli l'uno di fronte all'altro, si ha lo stesso flusso residuo.
                                          Nella Figura 4 c'è la rappresentazione della parte “front” del motore.

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                                          (Fig.4)

                                          Questa è la posizione dove la schermatura “abbandona” un magnete e va a coprire l'altro. La forza misurata nelle prove, con lo schermo in movimento, è di circa 23gr.; questo è esattamente quello che succedeva negli esperimenti fatti in figura 15 riquadro “D”. Nel motore, gli schermi sono 4 e va calcolato l'effettivo sforzo da sostenere tenendo conto del rapporto dei raggi degli schermi e dell'albero motore. Il motore ha una corsa di 20 mm, mentre i punti centrali dei magneti sono distanti 36 mm. Con 4 schermi avremmo: 23gr. * 4(schermi) / 20(Diametro della corsa effettuata dal bottone di manovella) * 36(diametro schermo) = 165gr.
                                          Nella figura 5 è rappresentato uno schema biella manovella. Detto schema è utile per capire e calcolare la posizione di inizio interazione tra i magneti.

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                                          (Fig.5)

                                          Con ? (Theta) è indicato l’angolo corrispondente all’angolo di apertura completa dei magneti (da parte dello schermo) tale valore è di 34° (Nella figura questo angolo è maggiore. La figura è presa solo come esempio grafico e non corrisponde ai rapporti tra le effettive misure).
                                          Con la lettera M è indicato il bottone di biella, con la lettera P il piede di biella, con la lettera O è indicato il fulcro dell’albero motore. A rappresenta il punto morto superiore e la lettera X è il valore da calcolare, ossia la distanza tra i magneti dove comincia la forza attiva di repulsione. Tale valore è legato all’angolo ?, e tale angolo è esattamente uguale all’angolo che ha lo schermo appena aperto sul magnete.
                                          Quindi
                                          OM = 10 mm
                                          PM = 37 mm (ricavato dal disegno del progetto)
                                          ? = 34°
                                          Per ricavare X dovremo trovare la lunghezza di PO sapendo che AO è 47 mm (PM + MO).
                                          Non si può applicare il teorema di Carnot non conoscendo l’angolo tra i due lati noti.
                                          Tracciamo una retta perpendicolare da M su PO e tracciamo un nuovo triangolo rettangolo KMO.
                                          Calcoliamo il cateto MK = MO * sen ? = 10 * 0.559 = 5.59 mm
                                          Con il teorema di Pitagora calcoliamo PK = ?(372 – 5.592) = 36.57 mm
                                          Calcoliamo KO = ?(102 – 5.592) = 8.29 mm
                                          Adesso possiamo calcolare X che è data da AO – (PK + KO) = 47 – 44.86 = 2.14 mm
                                          Ora finalmente che abbiamo la distanza da cui i magneti cominciano ad interagire possiamo trovare, istante per istante, la forza agente sul pistone.
                                          I magneti, al punto morto superiore sono distanti 6 mm, ma come abbiamo visto pocanzi, devono allontanarsi ancora circa 2 mm.
                                          Alla distanza di 8 mm, questi magneti hanno una forza repulsiva di 400 gr.
                                          A questo va sommata l’attrazione dell’altro magnete dalla parte opposta: 27 grammi, quindi in totale 427 gr.
                                          A 9 mm abbiamo in totale 364 grammi
                                          A meta corsa, ossia 16 mm: 188 gr totali.
                                          Nelle fasi attive la forza generata è sempre maggiore della forza necessaria a far ruotare gli schermi.
                                          La fase passiva dura 136° mentre la attiva 224°; la fase passiva necessita di una forza di 165 gr, la forza attiva è sempre superiore a 188 grammi con un picco di 427 grammi.

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                                          • #22
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                                            io ho qui qualcosa... è più piatto (2 mm diametro 10 mm)
                                            provvederò a ricercare come stai dicendo con sovrapposizione (stack)


                                            ciao

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                                            • #23
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                                              E' stato provato che quei magneti che hanno una forza al contatto di 3.9 Kg., possono essere schermati con 2 mm di ferro in pratica totalmente.
                                              E' stato pensato di porre il doppio schermo per fare in modo che seguisse la corsa del magnete da schermare.
                                              Ci sono buone speranze... E' logico che andrebbe costruito.
                                              Io penso di fermarmi qui per il momento, non lo costruisco.
                                              Ho tante altre passioni e passo da una all'altra per poi tornare sulle vecchie.
                                              Un saluto.

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                                              • #24
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                                                La schermatura l'ho già provata io ed ideata ben migliore di quella che proponi tu , con materiale diamagnetico . Io ho ottenuto anche un apparato funzionante, ma non di soli magneti.
                                                Ottenere movimenti con i soli magneti è impossibile , forse tu vivi tra le nuvole.
                                                Realizza quello che proponi, mostraci delle foto e poi vediamo se funziona.
                                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                • #25
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