Ciao a tutti.
Volevo alcuni pareri, da chi ha esperienze in merito, riguardo la totale integrazione di un'impianto in un tetto a falda.
Il tetto è quello di un capanno agricolo, e l'impianto coprirà una porzione dello stesso (corca 1/3), su un lato, in previsione di un'estensione dell'impianto.
Attualmente il tetto è coperto con tegole marsigliesi (abbastanza piatte).
Si pensava di togliere le tegole dove deve andare il tetto, realizzare uno strato di impermeabilizzazione con carta catramata in tutto il tetto, e ancorare i moduli, mediante profili direttamente al tetto, facendo attenzione a ripristinare l'impermeabilizzazione dove sono ancorati i profili.
1. Il primo dubbio è riguardo all'altezza: il gse, nella sua guida, specifica che i moduli al più possono sporgere rispetto al bordo superiore del manto di copertura della loro stessa altezza. Altre fonti invece, mi dicono che anche il modulo dovrebbe rimanere sotto al limite delle tegole.
Cosa mi dite? A voi è capitato un caso simile?
2. Con la soluzione ipotizzata, l'aqua piovana passerebbe sotto i pannelli, scivolando via sopra la carta catramata impermeabile, e una volta arrivata alla fine dei moduli, passerebbe sotto le tegole restanti (un paio di file). In pratica non è previsto uno scolo continuo dell'acqua da tegole-pannelli-tegole, senza passare sotto i pannelli stessi.
Indubbiamente non è il massimo, ma il cliente, e l'installatore preferirebbero operare così.
Il mio unico dubbio, è se in fase di valutazione il GSE possa contestare la cosa, appigliandosi al fatto che non è "ripristinata la funzionalità di impermeabilizzazione orignale", ossia i pannelli non sostituiscono le tegole anche nella funzionalità.
Per ovviare a ciò si dovrebbero mettere delle scorsaline (tipo quelle che si mettono nei lucernai), di raccorda sia dalle tegole ai pannelli, che dai pannelli alle tegole, e inoltre bisognerebbe isolare perfettamente i pannelli contigui (consideriamo che siliconici ecc, venti anni sotto il sole e alle intemperie, non so quanto possano durare, e di conseguenza qualche infiltrazione sotto i pannelli con il tempo si verrebbe a creare).
Cosa ne pensate? Che esperienze avete?
Che consigli mi date, per evitare che l'impianto in fase di valutazione con il gse venga contestato ?????
p.s. se il gse non approva una parte della soluzione, che voi sappiate, permette nei 90 giorni, di modificare in modo migliorativo anche l'impianto, o i 90 gg sono solo per modificare e integrare la documentazione ????
grazie.
Volevo alcuni pareri, da chi ha esperienze in merito, riguardo la totale integrazione di un'impianto in un tetto a falda.
Il tetto è quello di un capanno agricolo, e l'impianto coprirà una porzione dello stesso (corca 1/3), su un lato, in previsione di un'estensione dell'impianto.
Attualmente il tetto è coperto con tegole marsigliesi (abbastanza piatte).
Si pensava di togliere le tegole dove deve andare il tetto, realizzare uno strato di impermeabilizzazione con carta catramata in tutto il tetto, e ancorare i moduli, mediante profili direttamente al tetto, facendo attenzione a ripristinare l'impermeabilizzazione dove sono ancorati i profili.
1. Il primo dubbio è riguardo all'altezza: il gse, nella sua guida, specifica che i moduli al più possono sporgere rispetto al bordo superiore del manto di copertura della loro stessa altezza. Altre fonti invece, mi dicono che anche il modulo dovrebbe rimanere sotto al limite delle tegole.
Cosa mi dite? A voi è capitato un caso simile?
2. Con la soluzione ipotizzata, l'aqua piovana passerebbe sotto i pannelli, scivolando via sopra la carta catramata impermeabile, e una volta arrivata alla fine dei moduli, passerebbe sotto le tegole restanti (un paio di file). In pratica non è previsto uno scolo continuo dell'acqua da tegole-pannelli-tegole, senza passare sotto i pannelli stessi.
Indubbiamente non è il massimo, ma il cliente, e l'installatore preferirebbero operare così.
Il mio unico dubbio, è se in fase di valutazione il GSE possa contestare la cosa, appigliandosi al fatto che non è "ripristinata la funzionalità di impermeabilizzazione orignale", ossia i pannelli non sostituiscono le tegole anche nella funzionalità.
Per ovviare a ciò si dovrebbero mettere delle scorsaline (tipo quelle che si mettono nei lucernai), di raccorda sia dalle tegole ai pannelli, che dai pannelli alle tegole, e inoltre bisognerebbe isolare perfettamente i pannelli contigui (consideriamo che siliconici ecc, venti anni sotto il sole e alle intemperie, non so quanto possano durare, e di conseguenza qualche infiltrazione sotto i pannelli con il tempo si verrebbe a creare).
Cosa ne pensate? Che esperienze avete?
Che consigli mi date, per evitare che l'impianto in fase di valutazione con il gse venga contestato ?????
p.s. se il gse non approva una parte della soluzione, che voi sappiate, permette nei 90 giorni, di modificare in modo migliorativo anche l'impianto, o i 90 gg sono solo per modificare e integrare la documentazione ????
grazie.
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