Inquinamento acustico - Rumori inutili - EnergeticAmbiente.it

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Inquinamento acustico - Rumori inutili

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  • Inquinamento acustico - Rumori inutili

    L'inquinamento acustico presuppone che ci sia una fonte con eccesso di potenza, che invece di essere sfruttata come si vorrebbe si trasforma in rumore.

    Esempio: parte della potenza di un motore si trasforma - invece che in moto utile - in rumore, calore e vibrazioni.

    Riducendo l'emissione acustica si riduce di fatto anche lo spreco energetico. Non c'e' qualche specialista che se la sente di informarci sull'argomento dell'inquinamento acustico e delle soluzioni per combatterlo o attenuarlo?

    Ciao
    Mario
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    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
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  • #2
    Originariamente inviato da mariomaggi Visualizza il messaggio
    Non c'e' qualche specialista che se la sente di informarci sull'argomento dell'inquinamento acustico e delle soluzioni per combatterlo o attenuarlo?
    Beh, molto volentieri...

    L'argomento e' molto vasto. Soltanto rimanendo all'interno della legislazione italiana, c'è una legge quadro sull'acustica (ormai risalente a 15 anni fa) ed ormai circa una ventina di decreti attuativi che disciplinano la rumorosità consentita a seconda delle sorgenti (strade, ferrovie, aerei, locali danzanti, etc.) oppure più in generale per i rumori dovuti a sorgenti singole.

    La legge non si occupa, se non marginalmente, delle tecniche per abbattere la rumorosità, ma fissa dei livelli di pressione sonora a cui attenersi a seconda dei casi. Ovviamente il problema della "bonifica" acustica se lo porranno i tecnici incaricati di far rientrare il rumore nei limiti di legge, ed in certi casi è un problema di non poco conto, risolvibile soltanto sostituendo la sorgente o spostandola dalla posizione originaria.

    Quanto al recupero energetico connesso alla potenza dissipata, onestamente è ancora un ambito abbastanza di frontiera. Nella mia piccola esperienza professionale non mi è mai accaduto di occuparmene.

    Fabrizio

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    • #3
      Argomento vastissimo.

      Alcuni motori per autotrazione sfruttano la depressione dei condotti per aumentare la portata d'aria e aumentare la potenza.

      Lo riutilizzo per creare energia... credo abbia rendimento ed efficacia minima (penso ad esempio alle strade piezoelettriche, o che in qualche modo sfruttano un elemento elastico per creare energia... il pavimento o attrezzi di una palestra... ma l'energia in gioco è piccola). In un impatto il rumore è parte trascurabile del trasferimento d'energia. In un motore, la camera di combustione fornisce già una grande "trappola".


      I metodi per abbattere il rumore si dividono in tre filoni: massa, elasticità, risonanze.

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      • #4
        Classificazione acustica obbligatoria per i nuovi edifici dal 2012.
        Gli atti di compravendita delle unita' immobiliari dovranno contenere la dichiarazione della classe acustica.
        Forse e' il caso di aprire una discussione specifica, credo che l'argomento interessera' molti.
        Ciao
        Mario
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        • #5
          ehhh argomento così vasto e complicato , mio mal grado ho purtroppo avuto a che fare con l'inquinamento acustico... e purtroppo ho notato come la normativa sia al solito italiano fatta da ignoranti in materia.

          Prima di tutto converrebbe chiedersi "cosa" è l'inquinamento acustico? possiamo includere anche le vibrazioni a bassa\altissima frequenza o solo quelle percepibili dall'orecchio umano?

          Successivamente bisogna considerare che non esiste una soluzione unica, ogni frequenza (o meglio range di frequenze) ha un suo proprio modo di propagazione.

          Bisogna inoltre tener conto della "fonte" di tali vibrazioni, dal tipo di attività svolta e conseguentemente valutare se si parla di inquinamento sul posto di lavoro, o di inquinamento ambientale (che cioè genera inquinamento al di fuori del proprio "dominio") e così decidere quale soluzione è meglio adottare per la bonifica.


          in ogni caso fondamentalmente si parla di due tipi di limiti in normativa... un limite è sulla pressione sonora massima (il cosiddetto livello di decibel massimi) il secondo limite meno conosciuto riguarda le cosiddette misure differenziali ( cioè la misura di quale pressione sonora aggiuntiva sia dovuta ad una certa fonte di "inquinamento" )

          Anche se siamo abituati a sentir parlare del livello massimo di rumore (che è ciò che causa i principali danni all'udito) , il valore differenziale è in realtà il rumore percepito dal nostro corpo (che può essere anch'esso dannoso a lungo andare)

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          • #6
            La legge non si occupa, se non marginalmente!

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