Libellula: Pala Minieolico italiana certificata - EnergeticAmbiente.it

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Libellula: Pala Minieolico italiana certificata

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  • Libellula: Pala Minieolico italiana certificata

    Un grande riconoscimento per un'azienda toscana che opera nel settore della green economy.

    Si tratta della Aria srl di Prato la cui turbina eolica "Libellula 55KW", fiore all'occhiello dell'azienda, ha ricevuto la certificazione da Icim la società milanese leader nella certificazione nelle energie rinnovabili."Libellula" è la prima turbina eolica certificata (in riferimento al schema specifico Icim e alla Norma CEI EN 61400-) ed è anche il primo caso italiano, e uno dei pochi a livello internazionale, di certificazione emessa su una macchina finita per la produzione di energia eolica sotto i 200 kw, un segmento per il quale le associazioni di categoria da tempo richiedono uno standard di valutazione dei generatori.
    «Con questa certificazione, che si aggiunge al recente riconoscimento delle prestazioni risultante da uno studio realizzato da Rse SpA (società del Gse SpA) nell'ambito dell'Accordo di programma con il ministero dello Sviluppo Economico - ha dichiarato Manuele Morelli, presidente di ARIA - Libellula 55 diventa l'unico prodotto totalmente italiano nel suo settore a poter garantire sia ottimi rendimenti che grande sicurezza dell'investimento».
    Questa particolare turbina di piccola taglia, sviluppata in Italia come evoluzione di una tecnologia di origine nordeuropea -spiegano dall'azienda- è stata studiata per garantire un elevato rendimento anche con venti medio bassi e una lunga vita utile che consente il funzionamento al di fuori delle turbolenze presenti ad altezze minori. Libellula può essere impiantata sia singolarmente sia in lotti creando piccoli parchi eolici, costituendo un'importante integrazione di reddito per aziende agricole, artigiane e piccole imprese.
    Questo riconoscimento di un Ente terzo quale Icim che ha definito parametri qualitativi certi, conferisce da una parte vantaggi all'azienda produttrice in termini di mercato ma soprattutto garanzie per i cittadini (singoli o aziende) che intendono utilizzare questa macchina.«Continuiamo il lavoro di affinamento delle nostre competenze nel campo delle energie rinnovabili e siamo particolarmente orgogliosi di aver segnato una tappa importante con una certificazione nell'eolico iniziando da un'eccellenza interamente italiana - ha sottolineato Gaetano Trizio, Ad di Icim - La storia dell'eolico nel nostro Paese, nonostante alcune polemiche e situazioni non chiare nel passato, presenta molti capitoli ancora da scrivere per le grosse potenzialità non ancora pienamente sfruttate, in particolar modo per il mini e micro eolico, sia in termini di risparmio economico sia di impatto ambientale e può costituire una risorsa fondamentale solo lavorando in un'ottica di crescente efficienza, sicurezza e garanzia degli investimenti».

    Lo schema di certificazione Icim per le macchine eoliche applicabile anche al mini e micro eolico, cioè a macchine in grado di produrre energia elettrica su piccola scala e per questo adatte ad un uso domestico, può segnare un punto di svolta per contribuire ad allargare la rete di impianti necessari per incrementare la produzione diffusa di energia, che garantisce maggiore sostenibilità da tutti i punti di vista (ambientali, sociali ed economici).

    Tratto da; [url=http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=12182&mod=greentoscana]E
    Essere realisti e fare l'impossibile

  • #2
    Buongiorno. Il problema mi pare obiettivamente proprio questo. La certificazione di un ente terzo va nella giusta direzione. Da mesi vago su internet e contatto telefonicamente molte aziende, ma mi forniscono dati sulle rese così diversi da indurmi a frenare. Per giunta è pieno di prodotti presentati come innovati, ma rispetto ai quali è impossibile verificare un'esperienza pregressa. La certificazione può essere la strada giusta, anche rispetto agli istituti di credito, che hanno più di un dubbio sui rendimenti e sui piani finanziari presentati.

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