L'idrato di metano sarà il sostituto del petrolio ? - EnergeticAmbiente.it

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L'idrato di metano sarà il sostituto del petrolio ?

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  • L'idrato di metano sarà il sostituto del petrolio ?

    Nelle profondità dell'oceano ci sono immense quantità di idrato di metano, li la pressione è molto alta e la temperatura molto fredda, circa 274 kelvin.

    Qui c'è un link che spiega più dettagliatamente.

    http://www.difesa.it/Pubblicistica/i..._589futuro.pdf


    Alcuni petrolieri diventeranno dei gassatori ?
    i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

  • #2
    La riserva di metano degli idrati in effetti sembra enorme.
    Molti temono però che lo sfruttamento comporti un grave rischio di squilibrio nelle masse del fondo marino, specie dei versanti ripidi al confine delle piattaforme.
    Se leggi il quinto giorno di Schatzing il problema viene trattato in maniera forse un pò spettacolare, ma realistica.
    Comunque le tecnologie per uno sfruttamento economicamente vantaggioso non credo siano ancora disponibili.
    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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    • #3
      ciao ragazzi ,nn vorrei sembrare catastrofista ,ma la sola idea di estrarre metano dagli idrati nei meandri degli oceani mi fa venire la pelle d'oca e i capelli bianchi ... nn riesco ancora a capire come l'uomo possa minimamente pensare di continuare con l'utilizzo delle fonti fossili(cioè formatesi milioni di anni or sono) ... nonostante tutti i danni che sn stati rilevati negli anni dopo la scoperta di giacimenti petroliferi (appunto fossili) ..l'uomo continua a perseverare nell'errore ?? nn abbandona ,barcolla ma nn molla?? incredibile !! e pensare che siamo gli esseri piu' intelligenti del pianeta (bha' sinceramente o molti dubbi in proposito) . con tutte le forme energetiche rinnovabili che esistono continuano a buttare via soldi per fare queste ricerche inutili ...le risorse terrestri hanno un limite la terra stessa ha una determinata massa ,e nn è infinita ... (è come giocare a scacchi e nn prevedere le mosse successive) ...dobbiamo studiare di piu' le rinnovabili che sn infinite se ben gestite ...dobbiamo sforzarci un po' di piu' al posto di prendere alla natura il suo creato in milioni di anni ..quando sara' tutto finito cosa facciamo?? ricordo che i consumi energetici viaggiano su una curva logaritmica esponenziale ... l'uomo si limita ad estrarre risorse gia' fatte ...nn pensando al futuro dei nostri figli che si ritroveranno a dover gestire un problema dato dai loro genitori .. ma i genitori nn dovrebbero pensare che i loro figli abbiano un futuro? .. l'amore per i propri figli dove sta'? io spero vivamente che le generazioni future pensino maggiormente a questo fenomeno e che finalmente l'uomo possa vivere senza continuare a distruggere tutto cio' che ha in torno ( casa sua) ...è come se io mi mettessi a spaccare tutto in casa mia con una mazza da baseball ..sn sempre piu' perplesso sull'effettiva intelligenza dell'essere umano .. cordialita' ..Francy

      Uno sguardo al passato
      Alcune evidenze geologiche mostrano che si sono verificate "crisi" climatiche su grande scala, che hanno modificato la
      distribuzione delle forme viventi sulla Terra. Recenti ricerche geologiche e paleontologiche sembrano dimostrare che in
      almeno una di queste crisi il ruolo giocato dagli idrati di metano potrebbe essere stato molto importante.
      55 milioni di anni fa, tra il Paleocene e l'Eocene, sul nostro pianeta si è verificata una catastrofe climatica e ambientale di
      enormi proporzioni, nota ai ricercatori come il Massimo Termico Paleocene-Eocene (o PETM, Paleocene-Eocene
      Thermal Maximum).
      Il riscaldamento globale, che ha interessato tutto il pianeta, ha portato sulla terraferma a migrazioni di animali dalle zone
      subtropicali alle alte latitudini, mentre il 70% degli esseri viventi sui fondali marini è scomparso. Per cause non ancora
      comprese (ma probabilmente dovute ad un periodo di intensa attività vulcanica), si è verificato un riscaldamento degli
      oceani, a causa del quale grandi quantità di metano si sono liberate dai fondali marini e si sono poi disperse
      nell'atmosfera. Si parla di miliardi di tonnellate di gas liberate nel giro di qualche millennio, forse anche di qualche secolo.
      La fusione degli idrati ha reso instabili le scarpate continentali che, franando e scivolando, hanno liberato altro metano
      creando un processo ciclico che si è autoalimentato per un periodo durato 80.000-200.000 anni.
      L'effetto serra provocato dal metano liberato ha ulteriormente riscaldato gli oceani, provocando la liberazione di altro
      metano e una riduzione dell'ossigeno disciolto nelle acqua marine, con gravi danni per la vita marina. L'analisi di
      sedimenti marini e del loro contenuto paleontologico ha portato, negli anni '90, a stimare un riscaldamento degli oceani di
      8-10°C. Questo ha modificato la circolazione oceani ca e la circolazione atmosferica, provocando intense modificazioni
      climatiche, oltre che l'estinzione di numerose forme di vita.
      Altre "crisi" di questo genere sono documentate nella storia geologica della Terra 250 milioni di anni fa, nel Permiano o
      all'inizio del Giurassico. Per questi eventi così lontani nel tempo, non esistono prove geologiche che dimostrino una
      relazione con gli idrati di metano. In un passato più recente, invece, l'analisi dei sedimenti oceanici e lo studio della
      presenza di batteri che si nutrono di metano, mostra che in diverse parti del mondo ai periodi più caldi dell'ultimo periodo
      glaciale corrisponde sistematicamente la presenza di grandi quantità di metano emesse dai fondali marini (70.000 -
      Home / Energia / Gas naturale
      12.000 anni fa).
      Alcuni scienziati che studiano il problema del riscaldamento globale, considerano che un aumento della temperatura del
      nostro pianeta possa innescare, a sua volta, una liberazione improvvisa del metano contenuto negli idrati.
      Altre conseguenze
      Gli idrati di metano, ora che sono stati scoperti, stanno dimostrando di essere presenti sui fondali marini in quantità
      enormi. Come già accennato, alcuni ricercatori ipotizzano che proprio gli idrati di metano costituiscano il "collante" che
      permette la stabilità dei sedimenti depositati lungo le scarpate continentali. La rapida fusione degli idrati di metano
      avrebbe, quindi, come effetto immediato la destabilizzazione dei sedimenti accumulati lungo le scarpate continentali.
      Questo potrebbe innescare fenomeni di franamento sottomarino, anche su scala molto grande, che a loro volta
      potrebbero provocare la propagazione di onde anomale.
      Ultima modifica di nll; 28-03-2013, 06:27. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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      • #4
        Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
        comporti un grave rischio
        L'umanità avrà certamente convenienza a correre quei rischi, perché se non li corre, va incontro ad un certezza catastrofica.

        Quale certezza catastrofica ?
        La certezza catastrofica che prima o poi tutti quei gas si liberino in un sola volta, creando giganteschi tsunami e poi incendiando mezzo mondo, infatti l'accumulo di idrato tende ad aumentare sempre e prima o poi gassifica tutto in un solo botto.

        E' già successo circa 7000 anni fa, di forti mareggiate che causarono una grande diluvio.
        Forse il famoso diluvio di Mosè dell'antico testamento ?
        Quindi conviene degasare piano piano, sfruttando anche la situazione per fini energetici.
        i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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        • #5
          il problema è che se andiamo a toccare un sistema gia' instabile rischiamo di far avvenire tutto prima del tempo , ma secondo gli scienziati quello strato sottomarino avrebbe una funzione ben determinata .. basterebbe evitare l'effetto serra dato proprio dalla combustione di combustibili fossili e non ...noi uomini a furia di toccare gli equilibri stiamo facendo solo danni in quanto nn ne capiamo na sega ...vedi discorso cambiamenti ambienti per inserimento animali non autoctoni ...etc etc ....dove mettiamo mano sbagliamo ...

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          • #6
            forse ti riferivi all'arca di noè,mosè ha riportato il popolo ebraico dall'egitto alla terra promessa e scacciato
            gli indigeni poi la storia si ripete è anche associato alla trascrizione dei 10 comandamenti
            degasare non è una cattiva idea,potrebbe essere il sostituto del petrolio intanto che troviamo energie alternative
            oltre le fer

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            • #7
              sisi mi riferivo all'arca di Noè :-D... no skerzo mi riferivo al disastro che ha fatto l'uomo in casa prorpia ...l'uomo ,il cancro della terra l'unico essere vivente che al posto di rientrare nell'equilibrio degli ecosistemi e far funzionare gli stessi .... si limita a distruggerli

              io per fare capire sempre come partecipa l'uomo nell'equilibrio terrestre faccio sempre questo paragone : una mosca che si posa dove sappiamo ed è famosa per quello..... partecipa di piu' all'equilibrio ed al mantenimento degli ecosistemi di tutta la popolazione umana ..se mi sbaglio fatemelo presente ... ma nn penso di andare errando..... se vado errante spiegatemi in che ramo del biosistema è l'uomo e una mosca ...mi spiego meglio .. come partecipa l'uomo nell'equilibrio terrestre????
              Ultima modifica di nll; 28-03-2013, 06:26. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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              • #8
                eh che ci vuoi fare siamo essere umani con vizi e virtù si vive una sola volta e ce la vogliamo spassare
                pensiamo anche ai nostri figli

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                • #9
                  Comunque non facciamo l'errore di considerare ogni fonte un'alternativa del petrolio!
                  Che i gas e altri idrocarburi, variamente estratti come lo shale oil americano che ora si spinge molto, siano del tutto sovrapponibili nell'utilità al petrolio è un pio deisderio. Non è la realtà!
                  Per modificare tutte le infrastrutture nello sfruttamento ottimale dei gas occorreranno investimenti ciclopici.

                  Per capire qualcosa di più:
                  Effetto Cassandra: Il Tramonto del Petrolio
                  Effetto Cassandra: Fracking: rendimento energetico, economico ed ecologico

                  A questo punto le alternative rinnovabili, solare FV in primis, assumono un peso molto, molto diverso.
                  Il principale vantaggio delle fonti fossili tradizionali infatti sta tutto nel non avere bisogno di grandi costi di investimento (creare una smart-grid con i sistemi di accumulo come si deve non sarà proprio una sciocchezzuola!). Ma se la necessità di passare a una società fondata sul gas comporta comunque investimenti giganteschi... forse conviene rivedere qualche certezza!
                  Resta ovviamente la possibilità di un nucleare pulito o della fusione. Ma dando per scontato che ci si arrivi saranno necessari almeno 30 anni.
                  Li abbiamo?
                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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