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DECOMPOSIZIONE AEROBICA

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  • DECOMPOSIZIONE AEROBICA

    Penso che la decomposizione aerobica sia il modo migliore per ottenere calore a costo ed inquinamento zero. Niente impianti costosi, niente accise, niente rogne.<br>Si tratta di creare un composter, cioè un cumulo coperto da una tettoia ( o un telo, per non farlo bagnare troppo) di materiale organico (sfalci, segatura, rami tritati etc.) mantenendo la sola regola principale di avere un rapporto azoto/carbonio pari a 1/25-30. La decomposizione aerobica sviluppa calore oltre i 60 gradi all'interno di un cumulo superiore al metro cubo.<br>Trovate le istruzioni qui:<br><a href="http://www.provincia.torino.it/Scuole/cubertini/composta.html" target="_blank">http://www.provincia.torino.it/Scuole/cube...i/composta.html</a><br>Negli anni 80 era uscito un articolo su "Selezione del Reader's Digest" di un contadino francese che col calore del cumulo ci riscaldava la casa, tramite acqua che in una serpentina circolava nel cumulo, riscaldandosi.<br>Il processo è una semplice digestione aerobica da parte di batteri, insetti e lombrichi che genera CO2, calore e humus (residuo finale, terriccio di bosco ottimo per l'orto ed il giardino).<br>Il processo non comprende letame e non d&agrave; assolutamente odore, nè fumo nè polveri.<br>Unico costo: un biotrituratore per rami ed erba. Il Valex con motore elettrico da 2,2 KW che trita rami fino a 40 mm di diametro costa meno di 50 euro su e-bay.<br>Basta prevedere un accumulo adeguatamente isolato e sfruttare l'acqua calda del ricircolo.<br>Il comune aiuta ed incentiva il compostaggio, che comprende anche i rifiuti organici domestici.<br>Unica prerogativa: avere lo spazio necessario in giardino <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/28686a29a7e3c9454847aa5a07c18e50.gif" alt=""><br>

  • #2
    Il contadino francese in questione era Jean Pain, su cui e' stato postato qualcosa in questa sezione qualche mese fa. Il suo metodo pero' integrava digestione aerobica con quella anaerobica, inserendo nel cumulo un digestore per la produzione di biogas, in modo di sfruttare il calore a bassa temperatura dato dalla digestione aerobica anche per far andare il processo di produzione del biogas, oltre che per ottenere direttamente acqua calda. Infatti ricordo da quell'articolo che hai citato (mi pare del 1981) che il biogas lo usasse poi principalmente x alimentare le bombole della vecchia auto 2CV e per la cucina di casa, mentre x il riscaldamento domestico sopperiva con l'acqua calda ottenuta direttamente. Ma mi sembra di ricordare che il cumulo fosse di parecchi metri cubi. Mi chiedo come mai in tutti questi anni se ne ricominci a parlare solo ora, e come mai in tutti i siti delle municipalizzate o dei comuni che informano sul compostaggio dei rifiuti organici non si faccia menzione della possibilita' di recuperare calore. Magari potrebbe avere validissime possibilita' di applicazione in tutte le aziende agricole. Ciao. Barbetta.

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    • #3
      Si Barbetta,<br>faceva anche biogas ed alimentava la 2cv comprimendo il biogas in una bombola sul tetto. Il cumulo per produrre calore deve essere minimo di 1 mc, diversamente si ha la digestione aerobica fredda che produce comunque humus.<br>Io per adesso compro il biotrituratore per smaltire i resti del mio giardino, inizierò a fare compostaggio il prossimo inverno nella ragione di 1-2 mc ma soprattutto per questioni di smaltimento e produzione humus. Per scaldare una abitazione penso ci voglia un cumulo di almeno 4 mt x 4 e relativo materiale da digerire. Se hai il materiale e lo spazio il bello è che fai tutto praticamente gratis <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6df213b88036be204ed1f1cf8f07a1fb.gif" alt=""> niente investimenti lucrosi.

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      • #4
        Aggiornamento: i biotrituratori che tritano i rami da 4 cm. non tritano l&#39; erba, chi ha un giardino ottiene rami solo dalle potature + una valanga di erba ed erbacce che nn sa dove mettere.<br>Attualmente io sto rasando il prato con tecnica mulching senza sacco, faccio 1300 mq in un ora ed un quarto zigzagando fra gli alberi con un rasaerba mulching a spinta da 280 euro - 4cv tenendo la quota più alta possibile. Raso ogni 10 gg. con risultato eccezionale, prato sano (non asporto biomassa) e zero soffoco, oltre zero smaltimento.<br>Sto vagliando diversi biotrituratori che tritano anche le erbacce, appena lo acquisto posto i risultati, prevedo una spesa sui 600 euro.

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        • #5
          <span style="color:red">Espongo alcuni dubbi in modo velatamente sarcastico:<br><br>N°1-Decomposizione aerobica, ovvero quella che avviene per processo putrefattivo non dovrebbe &quot;puzzare&quot; come una balla di fieno in decomposizione? (sempre ragionevolmente di buona natura...)<br>Tenersela in giardino potrebbe essere coniderata una scelta saggia?<br><br>N°2-La Decomposizione Putrefattiva non produceva come scarto una quantit&agrave; raginevole di Alcool Etilico? (Sicuramente buono, ma con la scomoda tendenza ad essere facilmente infiammabile, soprattutto a 60°/65° C)<br>Come valutate la gestione di una modesta quantit&agrave; di compostaggio in autocombustione spontanea?(Che sicuramente produrr&agrave; acqua calda, incendiando il cumulo, la tettoia e tutto ciò che ci sta intorno)<br><br>N°3-Ammesso che facciate una grande ripulitura da arbusti e fogliame alla fine dell&#39;autunno, siete sicuri che la vita proliferi nel vostro cumulo di ciarpame per tutto l&#39;inverno?<br>Che temperature pensate di ricavarne nella stagione propriamente fredda?</span>

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Ferneèt @ 28/5/2006, 14:35)</div><div id="quote" align="left"><span style="color:red">Espongo alcuni dubbi in modo velatamente sarcastico:<br><br>N°1-Decomposizione aerobica, ovvero quella che avviene per processo putrefattivo non dovrebbe &quot;puzzare&quot; come una balla di fieno in decomposizione? (sempre ragionevolmente di buona natura...)<br>Tenersela in giardino potrebbe essere coniderata una scelta saggia?<br><br>N°2-La Decomposizione Putrefattiva non produceva come scarto una quantit&agrave; raginevole di Alcool Etilico? (Sicuramente buono, ma con la scomoda tendenza ad essere facilmente infiammabile, soprattutto a 60°/65° C)<br>Come valutate la gestione di una modesta quantit&agrave; di compostaggio in autocombustione spontanea?(Che sicuramente produrr&agrave; acqua calda, incendiando il cumulo, la tettoia e tutto ciò che ci sta intorno)<br><br>N°3-Ammesso che facciate una grande ripulitura da arbusti e fogliame alla fine dell&#39;autunno, siete sicuri che la vita proliferi nel vostro cumulo di ciarpame per tutto l&#39;inverno?<br>Che temperature pensate di ricavarne nella stagione propriamente fredda?</span></div></div><br>N°1: non puzza. Se puzza stai facendo decomposiziona anaerobica pertanto devi rivoltare il compost per aerarlo<br><br>N°2: la decomposizione anaerobica che tu chiami &quot;putrefattiva&quot; richiede calore e produce più che altro metano. Nessuno ti dice di tenerla in giardino, anzi te lo sconsiglio.<br><br>N°3: 55/60 gradi. Se non scalda hai fatto male il compost, colpa tua.<br><br>Invece di fare sarcasmo distruttivo prova a fare qualkosa di costruttivo :-)

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            • #7
              <span style="color:red">Bhe ti riporto qualcosina da WIKI sammai che impariamo qualcosa l'uno dall'altro.<br><br>N°1 ovvero parlando di puzze ed emissioni gassose.</span><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">La decomposizione (anche detta, impropriamente, putrefazione) è il processo di disfacimento dei corpi (o di parte di essi) di organismi precedentemente viventi, che si scompongono nelle forme più semplici della materia dopo la morte.[...]<br><br>In questa fase la decomposizione è causata principalmente da due fattori:<br><b>autolisi</b> (la suddivisione dei tessuti dai propri prodotti chimici interni del corpo ed enzimi)<br>e <b>putrefazione</b> propriamente detta (scissione degli elementi costitutivi dei tessuti operata dai batteri).<br><br>Questi processi rilasciano gas che sono la causa principale dell'odore caratteristico dei corpi morti[...]"</div></div><br><span style="color:red">E ti argomento il sopracitato odore di fieno in decomposizione</span><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">"[...]<br>Una fonte di ammoniaca per il suolo deriva dalla decomposizione dell'azoto organico, come gli amminoacidi presenti nei prodotti di rifiuto e nella sostanza organica in putrefazione. Questo processo è detto ammonificazione ed è attuato da particolari batteri e funghi che, degradando l'azoto amminico, liberano l'ammoniaca nel terreno, dove può reagire con diversi composti per formare dei sali d'ammonio.[...]"</div></div><br><span style="color:red">2°- A questa mia argomentazione non hai risposto in modo adeguato, attendo una risposta mirata alla eliminazione delle fonti di lievitazione alcolica, che in un compostaggio aerobico andrebbero inibite.<br>Soprassedendo, pensavo stessi proponendo una soluzione proponibile per la cogenerazione casalinga, non un impianto di proporzioni ingenti, quindi un comune interessato, considerando abbia anche disponibilit&agrave; abitative medio/alte, dove potrebbe collocare il cumulo di compostaggio?<br><br>3°- Colpa Mia... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fa7471fafa6989101d004bb358b58e28.gif" alt=""><br> Comunque la domanda è composta in due parti, la prima ti chiede di esprimere una durata dell'azione riscaldante, puramente teorica, semmai appoggiandola con considerazioni personali.<br>La seconda considera l'ubicazione del cumulo di compostaggio ed eventualmente i sistemi di isolamento necessari per conservare il calore generato.<br><br>Nota personale: Volevo indurti ad approfondire il discorso, così che altri aspetti non relativi alla raccolta degli sfalci, potessero essere alla portata di tutti. easy <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fa7471fafa6989101d004bb358b58e28.gif" alt=""></span>

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              • #8
                1. Se la massa in decomposizione non è troppo &quot;ricca&quot;, cioè troppo fermentescibile (presenza di zuccheri, proteine), puzza poco. Se metti a decomporre fogliame, erba, ramaglie triturate la puzza è minima. Negli impianti di compostaggio, dove ci sono materiali ricchi come avanzi di cibo, la puzza è notevole e infatti la fermentazione avviene in luoghi chiusi e l&#39;aria viene espulsa dopo aver attraversato un biofiltro. Molto dipende però dalle quantit&agrave; in gioco, un cumulo di compostaggio casalingo non d&agrave; alcun problema anche con avanzi di cucina.<br><br>2. Per quanto riguarda la formazione di alcol ciò avviene in minima parte e non può essere considerato in alcun modo pericoloso. E&#39; vero che in alcuni casi un compost non proprio maturo deprime la vegetazione anche perché, tra le altre sostanze tossiche per le piante, può emettere minime quantit&agrave; di alcol (infatti si fa il test del crescione per valutare la maturit&agrave; di un compost). L&#39;autocombustione è però impossibile.<br><br>3. La massa in fermentazione raggiunge in pochi giorni la massima temperatura (se c&#39;è una massa critica di almeno un metro cubo si dovrebbero superare leggermente i 70°, all&#39;interno, ma dipende dal tipo di materiale). Entro pochi giorni la temperatura decresce, dunque il cumulo va rivoltato per arieggiarlo (a meno di poter insufflare aria nella massa) perché la fermentazione riprenda con un certo vigore. Dopo il terzo rivoltamento nel giro di un mese o due la fase &quot;calda&quot; del processo di compostaggio è praticamente finita. Se comunque prelevi calore dal cumulo è probabile che la fermentazione rallenti e si prolunghi un po&#39;, ma sviluppando temperature più basse.<br><br>Se si vuole fare un calcolo dell&#39;energia che si può ricavare è sufficiente stimare il potere energetico di quella massa. Se si tratta di materiale vegetale si potrebbe ipotizzare un contenuto di circa 4,5 kcal/g sul peso secco (è il potere calorico dei carboidrati, della cellulosa, della lignina, delle proteine).<br>Il rendimento del sistema di prelievo di calore da una massa in fermentazione secondo me è molto basso.<br>In più la massa durante la fermentazione non libera tutta la sua energia perché non si arriva alla completa mineralizzazione della sostanza organica come avviene invece nella combustione.<br>In definitiva a me sembra che il sistema sia scomodo e poco praticabile, e consenta di recuperare una parte modesta dell&#39;energia contenuta nella sostanza organica.

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                • #9
                  Ciao lollo, grazie dell&#39; intervento.<br>Che il sistema sia scomodo e poco praticabile non è vero, a condizione che disponi dello spazio necessario. La controparte è che ha costi molto bassi.<br>Certamente è più comodo rivoltare il cumulo due volte la settimana piuttosto che alimentare in continuo una stufa a legna (nn so se l&#39;hai mai fatto :-))) )<br>Ora parliamo di ecologia.<br>La combustione, certamente più rapida, produce rifiuti fortemente alcalini (cenere), polveri e porcherie varie, tanto ke pure le pizzerie oggi sono obbligate ad abbattere i fumi. La decomposizione aerobica produce humus.<br>Che il rendimento sia basso è indubbio, cosa certa è che puoi facilmente lavorare su quantit&agrave; che comunque ti garantiscano il riscaldamento di casa tua, se hai spazio sufficiente in giardino.<br>Non prendere il compost dal punto di vista solo della resa energetica, considera anche il beneficio dello smaltimento rifiuti e del prodotto finale, oltre ai costi ridottissimi, e vedrai che nelle biomasse non esiste processo più vantaggioso :-)<br><br>A.T.

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                  • #10
                    Volevo aggiungere che questo metodo potrebbe essere una valida alternativa ad altri laddove si deve comunque procedere alla raccolta di fogliame, piccoli scarti di potature, sfalci etc. per potere condurre piu&#39; agevolmente un frutteto o un campo coltivato. Vi e&#39; mai capitato in campagna di vedere grandi falo&#39; dove vengono bruciati mucchi di rami o dei cosiddetti &quot;sterpagli&quot;?. Questo sistema, oltre al rischio incendi, libera in una volta sola quantita&#39; enormi di fumo senza nessun recupero energetico (anzi, spesso e volentieri i contadini, trattandosi in genere di materiale ancora verde e umido, lo innaffiano abbondantemente di gasolio prima di accendere, per velocizzare la procedura) e come concime e&#39; possibile utilizzare solo la cenere. Questo l&#39;ho visto fare anche in montagna nei castagneti non abbandonati, dove vengono rastrellari ed ammucchiati il fogliame ed i ricci dell&#39;anno prima nonche&#39; gli sterpi e l&#39;erba alta tagliati, per agevolare la raccolta della nuova produzione. In questi casi, che comportano egualmente un lavoro di raccolta ed ammuccjiamento, non e&#39; meglio cercare di valorizzare il materiale raccolto anziche&#39; bruciarlo tout-court, ottenendone concime e calore? E&#39; laborioso anche badare ad un fuoco ed intervenire in caso di sua propagazione. Al termine del processo di compostaggio, gli eventuali pezzetti di ramaglie troppo grossi che non si sono decomposti possono sempre essere setacciati ed utilizzati come una sorta di pellet. Ho detto un&#39;eresia?

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                    • #11
                      Ciao barbetta,<br>che la cenere sia un concime... nn ci credo troppo. Essendo alcalina ti uccide ad esempio mirtilli e rododendri e tutto il sottobosco di castagneti e conifere, tipicamente acidi-<br>Sto facendo una prova sul taglio con tecnica mulching: tenendo l&#39;era bassina posso rasare ogni 7 gg forse 10.<br>Sto cercando un&#39;alternativa a un biotrituratore da 8/900 euro per i residui vegetali, la maggior parte di biotrituratori a basso costo trita solo legnetti :-(((

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                      • #12
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (AlessandroTesla @ 3/6/2006, 23:38)</div><div id="quote" align="left">che la cenere sia un concime... nn ci credo troppo. Essendo alcalina ti uccide ad esempio mirtilli e rododendri e tutto il sottobosco di castagneti e conifere, tipicamente acidi-</div></div><br>Lo è&#33; I casi che citi tu sono detti &quot;in copertura&quot; cioè a vegetazione gi&agrave; cresciuti. Le ceneri vengono applicate a terreno nudo in quanto, essendo anche sali, alle prime pioggie idrolizzano. Che io sappia il pH del terreno non ne risente.

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                        • #13
                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (nicola @ 5/6/2006, 19:26)</div><div id="quote" align="left">Lo è&#33; I casi che citi tu sono detti &quot;in copertura&quot; cioè a vegetazione gi&agrave; cresciuti. Le ceneri vengono applicate a terreno nudo in quanto, essendo anche sali, alle prime pioggie idrolizzano. Che io sappia il pH del terreno non ne risente.</div></div><br>Ciao Nicola,<br>valga come esempio lo sterminio dell&#39; amazzonia, i contadini bruciano la foresta e le ceneri tamponano il suolo acido permettendo le coltivazioni. Dopo poco tempo il suolo torna acido e le coltivazioni nn crescono, così i contadini bruciano un&#39;altra fetta di foresta.PURTROPPO :-(<br>A mirtilli e rododendri mai applicare stallatico o altri concimi alkalini, li uccideresti.<br>Piccoli quantitativi di cenere sono concessi anche nel compost, grossi direi di no.<br>Caspita, per una cultura alcalina su suolo acido certamente la cenere è un fertilizzante, per altre piante no.<br>Un chiaro esempio: le piante carnivore vanno innaffiate solo con acqua distillata o piovana, l&#39;acqua di rubinetto (contenente sali di Mg e Ca) le ucciderebbe rapidamente.<br>In ogni caso il pH del terreno risente di quello ke ci butti sopra...

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                          • #14
                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (AlessandroTesla @ 6/6/2006, 00:13)</div><div id="quote" align="left">Ciao Nicola,<br>valga come esempio lo sterminio dell&#39; amazzonia, i contadini bruciano la foresta e le ceneri tamponano il suolo acido permettendo le coltivazioni. Dopo poco tempo il suolo torna acido e le coltivazioni nn crescono, così i contadini bruciano un&#39;altra fetta di foresta.PURTROPPO :-(<br>A mirtilli e rododendri mai applicare stallatico o altri concimi alkalini, li uccideresti.<br>Piccoli quantitativi di cenere sono concessi anche nel compost, grossi direi di no.<br>Caspita, per una cultura alcalina su suolo acido certamente la cenere è un fertilizzante, per altre piante no.<br>Un chiaro esempio: le piante carnivore vanno innaffiate solo con acqua distillata o piovana, l&#39;acqua di rubinetto (contenente sali di Mg e Ca) le ucciderebbe rapidamente.<br>In ogni caso il pH del terreno risente di quello ke ci butti sopra...</div></div><br>Io mi riferivo a questo tipo di ceneri:<br><br><a href="http://www.cti2000.it/solidi/biocen.htm" target="_blank">http://www.cti2000.it/solidi/biocen.htm</a><br><br>Il terreno può risentire di tutto, dipende da quanto ne butti. In copertura le ceneri secondo me sono improponibili, ma stiamo andando fuori tema.<br>Ciao

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                            • #15
                              aggiornamento:<br>I biotrituratori in commercio tritano solo i rami e non l&#39;erba, per tritare l&#39;erba bisogna applicare al trituratore un tritaverdure con aggravio dei costi (circa 1000 euro per il tutto)<br>Visto che gli euro non crescono come le patate ho eseguito questa tecnica:<br>taglio mulching senza raccolta erba con falciatrice da 4cv mulching (280 euro) per il prato, le erbacce le metto sul prato e ci passo sopra la falciatrice che le polverizza.<br>Pertanto la biomassa che devo riciclare è solo quella che mi produrranno le potature, siepe compresa.<br>Ne riparliamo a novembre - dicembre, intanto non porto in discarica più nulla :-)

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                              • #16
                                La nuit était presque tombée lorsque j'arrivai au domaine des Templiers, un espace forestier de 240 hectares adossé aux Alpes de haute Provence. Au détour d'une piste de terre cahoteuse qui serpente &agrave; travers une maigre garrigue près de Villecroze, dans le Var, je découvris la grande maison blanche de Jean Pain.<br>Il y a dix ans, alors âgé de quarante et un ans, ce petit industriel de Grenoble décidait de tout lâcher pour devenir garde forestier sans salaire, quitte &agrave; nourrir difficilement sa femme et son fils sur 3 hectares de terres médiocres. Aujourd'hui, il est salué comme «le pape de l'or vert». De tous les continents, des spécialistes de l'énergie ont accouru au domaine des Templiers pour étudier le miracle qu'il a accompli: une méthode simple et économique permettant de produire de l'énergie et de l'engrais &agrave; partir de la broussaille. Un système original dans lequel ces savants voient un solide espoir, une réponse non négligeable au problème mondial posé par la pénurie de carburants.<br><br>Expert international en matière d'énergie, M. Robert Giry, auteur de Le Nucléaire inutile? (Éditions Entente), a écrit: «A notre époque de crise où nous risquons de nous trouver un jour brutalement privés d'énergie, la voie tracée par Jean Pain pour la production d'engrais, de carburant et d'électricité est une solution pleine d'avenir.»<br>Un «gâteau» magique. Carrure de lutteur et sérénité d'ermite, le maître des lieux m'accueille sur le seuil, avec sa femme Ida. Aussitôt il m'entraîne &agrave; une cinquantaine de mètres de l&agrave; pour me montrer l'objet qui provoque tant de curiosité, cette «centrale» qu'il a conçue et qui fournit &agrave; sa famille l'énergie dont elle a besoin. Ce que j'aperçois, c'est un énorme «gâteau cylindrique» de 3 mètres de haut sur 6 de diamètre, pesant 50 tonnes, fait de menus débris de broussailles: bruyère, genévrier, fougère, genêt, thym, pin, etc.<br><br>Ce cocktail végétal, m'explique Jean Pain, est un compost constitué uniquement de matières ligneuses (branches vertes en feuilles ou en bourgeons) et de broussailles broyées, comparable aux tas de matières organiques en décomposition (feuilles et résidus alimentaires) que beaucoup de gens entretiennent dans leur jardin. Enterrée au milieu du compost, il y a une cuve d'acier hermétique de 4 mètres cubes aux trois quarts pleine de ces mêmes débris de deux mois d'âge, macérant dans l'eau. Chauffé lui-même par la fermentation du compost qui l'entoure, ce réservoir produit du méthane qui sera stocké &agrave; proximité dans des chambres &agrave; air de camion raccordées &agrave; la cuve par un tuyau.<br>«Une fois lavé par un passage sur des cailloux humides, puis compressé, précise l'inventeur, ce gaz sert &agrave; cuire notre nourriture et &agrave; fabriquer notre électricité ; il fournit aussi le carburant de nos véhicules.» Il faut quatre-vingt-dix jours &agrave; l'installation pour produire les 500 mètres cubes de gaz qui alimentent les deux cuisinières et le réchaud trois feux d'Ida. Derrière la maison, dans une pièce spéciale, Jean Pain me montre un moteur &agrave; explosion, fonctionnant au méthane, qui fait tourner une génératrice produisant 100 kilowatts par heure. La famille n'a pas besoin d'autre chose pour éclairer sa maison. Quand Ida démarre au volant de sa camionnette Citroën, je remarque sur le toit deux bonbonnes de gaz en forme d'obus, contenant 5 mètres cubes de gaz et permettant une autonomie de 100 kilomètres. «Dix kilos de broussaille, me dit son mari, fournissent en gaz l'équivalent d'un litre de super: il a suffi de modifier légèrement le carburateur.» &#33;<br><br>Revenant au compost, Jean me montre un tube de plastique de 40 millimètres de diamètre qui sort d'un puits, traverse le ‹‹gâteau» de débris et aboutit &agrave; un robinet dans la maison. Il m'explique qu'au centre de l'installation la fermentation du compost fait monter la température, de sorte que l'eau froide arrivant du puits, après avoir parcouru 200 mètres dans le tuyau enroulé en serpentin autour de la cuve d'acier, ressort &agrave; 60 degrés. Je vérifie qu'en entrant l'eau est froide et qu'elle est brûlante &agrave; la sortie. Cette eau chaude, circulant dans des radiateurs, sert &agrave; chauffer la maison.<br>Un amas de compost, de la taille de celui que je vois peut débiter cette eau chaude pendant près de dix-huit mois au rythme de 4 litres &agrave; la minute, assez pour alimenter le chauffage central, la salle de bains et la cuisine. Puis l'installation sera démontée, le tuyau sera récupéré pour servir &agrave; une nouvelle opération qui sera mise en place immédiatement pour assurer la continuité, et le compost sera rendu &agrave; la terre.<br><p align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/086391ea9cc6251e6808da2af023ed31.jpg" alt="image"></p><br><br>Légende :<br> Cold Water : eau froide<br> Hot Water : eau chaude<br> Inner-tube Reservoir : pneus<br> Gas Pipe : tuyau &agrave; gaz<br> Support Poles : poteaux de maintient<br><br><br> Tubing around Tank : tuyauterie autour du réservoir<br> Cover : couvercle<br> Steel Tank : réservoir en acier<br> Compost Heap : tas de compost<br><br>Quinze ans d'efforts. Car cet amas de broussaille réduite en charpie a encore un autre usage. Une fois la fermentation terminée, ce gâteau magique cesse de produire de l'énergie, mais il fournit alors 50 tonnes d'engrais naturel et équilibré. En épandant une épaisse couche de cet humus sur le terrain caillouteux qui entoure sa maison, Jean Pain a créé un somptueux potager où poussent jusqu'&agrave; des légumes tropicaux. J'admire des plants de tomates de 2,50 m de haut, une pastèque de 6 kilos; il y a même des christophines, sorte de courges sucrées qu'on ne trouve ordinairement qu'aux Antilles et en Afrique noire. Ce qui me surprend le plus, c'est que tous ces produits géants sont obtenus sans arrosage : c'est dans le compost, m'indique Jean Pain, que s'effectue la synthèse de l'eau dont ils ont besoin.<br>L'ingénieuse centrale d'énergie qu'il a mise au point et construite de ses propres mains lui a coûté quinze ans d'efforts inlassables. En ramassant des broussailles, il n'avait pas manqué de remarquer que, partout où l'on en trouvait, la végétation semblait plus vigoureuse; rien d'étonnant &agrave; cela : en se décomposant, les branches, les feuilles et les buissons forment de l'humus. Il se dit que, pour imiter la nature, on pouvait prélever la broussaille en excès dans les foréts, et peut-être aussi domestiquer l'énergie produite par la fermentation qui transforme ces broussailles en humus. Comme le dit André Birre, auteur de L'humus, richesse et santé de la Terre (édition La maison rustique) : «On s'hypnotise sur l’or noir du pétrole, aux gisements limités, sans voir que tout le monde peut faire fructifier sans épuisement, en l'accroissant même continûment, cet autre or, celui de l'humus››<br>Dépourvu de tout diplôme mais doué d'une vive intelligence ainsi que d'exceptionnelles facultés d'adaptation et d'observation, Jean Pain, dès 1965, dévore des dizaines d'ouvrages scientifiques tout en réalisant ses premières expériences. Il commence par mettre &agrave; fermenter la broussaille telle qu'il l'a coupée dans le sous-bois, mais il s'aperçoit très vite que pour les branches ayant un diamètre plus important il faut hacher les débris le plus finement possible. Comme il n'existe pas de machine adaptée &agrave; ce travail, il en imagine une et la construit dans son garage, en utilisant des matériaux de récupération.<br><br>Forêt providence. L'impact de cette découverte est immense. Pour Jean Pain, la forêt peut devenir la providence de l'homme du 21° siècle. L'enjeu est évidemment de taille pour la France. Alors qu'elle importe chaque année 126 millions de tonnes de pétrole, ce qui déséquilibre gravement sa balance commerciale, la forêt française représente un appoint énergétique dont le biologiste Robert du Pontavice chiffre le potentiel &agrave; 20 millions de tonnes d'équivalent pétrole (T.E.P.). Et il ne s'agit pas de ressources théoriques inexploitables; Jean Pain n'élude pas la question de la rentabilité. Il a fait et refait ses calculs, et les chiffres sont l&agrave; : 1000 hectares de forêt peuvent fournir chaque année 6 000 tonnes d'engrais, 960 000 mètres cubes de biogaz et des millions de litres d'eau chaude. Or pour exploiter la forêt on ne dépense que 12&#37;, de l'énergie que l'on recueille. Et le cycle se reproduit indéfiniment, puisque la broussaille se renouvelle tous les sept ans. L'idée est doublement intéressante : d'un côté la forêt nettoyée et &agrave; l'abri du danger du feu, de l'autre un réservoir inépuisable d'engrais et d’énergie thermique.<br><br>En France comme &agrave; l'étranger, nombreux déj&agrave; sont ceux qui mettent en œuvre les techniques développées par l'inventeur. Huit municipalités, dont Draguignan (Var), Nice (Alpes-Maritimes), Lutter bach (Haut-Rhin), Caen (Calvados), Commensacq (Landes), ont choisi d'adopter sa méthode de recyclage de la végétation pour produire de la chaleur et de l'eau chaude destinées &agrave; des bâtiments publics, des immeubles, des serres ou des installations sportives. «A Saintpuits, dans l'Yonne, village de 500 habitants, nous chauffons plusieurs bâtiments d'habitation dans le but de démontrer la valeur du procédé», m'affirme Étienne Bonvallet, maître d'œuvre de cette opération pilote.<br>La municipalité de Chambéry (Savoie) utilise la méthode de Jean Pain depuis janvier 1980. Une meule de compost de 200 mètres cubes, formée de branches broyées provenant de l'élagage des platanes et des tilleuls de la ville, fournit 23 400 calories &agrave; l'heure et assure le chauffage d'une serre de 200 mètres carrés. Au terme de deux ans, il sera possible de récupérer 80 mètres cubes de terreau destiné aux jardins municipaux.<br>Au coeur des Landes de Gasgogne, &agrave; Pontenx-les-Forges, une expérience intéressante est réalisée depuis le début de 1980 par l'Association intercommunale du Born, qui regroupe 14 communes. Une équipe d'écologistes volontaires est en train de rassembler 20 mètres cubes de branchages, de broussailles et d'écorces provenant de l'élagage des pins. Déchiquetés par un broyeur Jean Pain, ces débris vont constituer deux meules complétées &agrave; 50&#37;, par des ordures ménagères pulvérisées. Après fermentation, le produit qu'on en tire sera vendu comme engrais aux horticulteurs, aux agriculteurs et aux propriétaires de jardins de la région.<br>Comme le dit M. Henri Stehlé, agronome et botaniste de réputation mondiale, lauréat de l'lnstitut de France : ‹‹Au bout du chemin tracé par Jean Pain, il y a l'entreprise agricole de demain, autonome, produisant elle-même de quoi fertiliser ses sols et faire fonctionner ses équipements.››<br><br>En Belgique et ailleurs. Les méthodes d'extraction de l'or vert commencent &agrave; se répandre en Europe. A Londerzeel, &agrave; 20 kilomètres au nord de Bruxelles, s'étend un chantier de compostage flanqué d'un jardin florissant. C'est le centre d'expérimentation du Comité international Jean Pain (18, avenue Princesse Élisabeth, 1030 Bruxelles, Belgique), créé en 1978 par M. Frederik Vanden Brande, son président, ancien secrétaire général belge du Conseil des communes d'Europe.<br>Sur le chantier, c'est un incessant va-et-vient de camions et de tracteurs déversant leur chargement de broussaille. Trois meules de compost (150 tonnes au total) alimentent le jardin en engrais; il y a l&agrave; un verger, une pépinière d'arbres, de fleurs et de plantes médicinales, et une section expérimentale pour le blé. Les rendements y sont de 15 &#37;, supérieurs &agrave; la moyenne. Comme le centre n'est pas une entreprise commerciale, les récoltes sont distribuées gratuitement &agrave; des familles de la commune.<br>Mince, la mèche blanche en bataille, vêtu de velours et chaussé de bottes, Frederik Vanden Brande responsable de l'équipe de quatre travailleurs mis &agrave; sa disposition par le gouvernement, m'explique : «En 1979, nous avons lancé un premier appel aux 17 000 habitants de Londerzeel pour qu'ils recueillent la broussaille et les bois de taille ou d'élagage; en quinze jours ils nous ont apporté 280 mètres cubes de végétaux. En un an, notre production de compost est passée de 25 &agrave; 275 mètres cubes.»<br>Fort de ce succès, le Comité belge a lancé, en janvier 1980, une campagne nationale pour la collecte de broussaille: 200 communes sur les 600 que comporte le royaume participent &agrave; l'opération.<br>Le centre de Londerzeel est aujourd'hui la vitrine et la fierté du Comité Jean Pain, mais celui-ci a bien d'autres activités. ll publie des brochures, donne des conférences, organise chaque mois des journées portes ouvertes et, deux fois par an, des stages de quinze jours où une centaine d'agriculteurs, d'étudiants et d'écologistes venus des horizons les plus variés s'initient aux méthodes de broyage, de compostage et de production du méthane. En avril 1980, le ministère belge des Affaires étrangères et de la Coopération a confié au Comité l'organisation d'un séminaire qui a regroupé 32 agronomes, en majorité africains.<br><br>Dans le monde entier, les méthodes de Jean Pain voient s'ouvrir devant elles un immense champ d'application. L'inventeur compte de fervents disciples aux États-Unis, en Australie, en Tunisie, en Amérique latine et au Japon. Le livre qu'il a écrit avec sa femme, traduit en cinq langues, s'est vendu &agrave; 70 000 exemplaires.<br><p align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0ca123aee591c20d08895db4adfb35da.jpg" alt="image"></p><br><br><span class="edit">Edited by Für eine neue Welt ;-) - 7/8/2006, 21:20</span>

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                                • #17
                                  Ciao Fur,<br>premetto che il francese non è il mio forte, volevo farti una domanda.<br>Secondo te quanti mc di vegetale devo compostare per riscaldare un&#39;abitazione di un 100 mq tramite pannelli a pavimento, almeno per tenerla a 10 gradi dove d&#39;inverno siamo abitualmente attorno allo zero?<br>Ogni quanto tempo devo sostituire il compost?<br>Penso che queste siano le domande che interessano ai lettori...<br>Tieni presente che il contadino francese nel mezzo del compost produceva biogas, una reazione ENDOTERMICA <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6b905460c2881fcf7411346693e81e04.gif" alt=""><br>Tieni inoltre presente che l&#39;abitazione sar&agrave; certamente individuale, impossibile fare il compost per un appartamento sul balcone <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6b905460c2881fcf7411346693e81e04.gif" alt=""><br>Ciao Bello e grazie.<br><br>AT

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                                  • #18
                                    Ciao <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2e547a157614fec1882bf131e8c4d792.gif" alt=":lol:"><br> diciamo che la tua domanda è una di quelle "classiche" da un milione di euro &#33;&#33;&#33;<br>Immagino che non ci sia un parametro fisso , ma una linea di massima da seguire per ottenere quello che ricerchi.<br>Tieni conto che <i>"Ce que j'aperçois, c'est un énorme «gâteau cylindrique» de 3 mètres de haut sur 6 de diamètre, pesant 50 tonnes, fait de menus débris de broussailles: bruyère, genévrier, fougère, genêt, thym, pin, etc." </i> , vuol dire un "sistema" decisamente non alla portata di tutti , ma ovviamente di chi ha spazio e materia prima in "quantit&agrave;" , mi spiego meglio , nella descrizione si parla di un panettone di 3 metri di altezza per 6 di diameto , di un peso di circa 50 ton ....per ottenre quanto descritto , sia la digestione aerobica e acqua calda , che la digestione anaerobica ( che riceve il calore da quella aerobica ) per produrre metano.<br><br>Il calore ottenuto dipende purtroppo da tante cose , tra cui la materia con cui alimenteresti il composter , l'umidit&agrave; all'interno della materia in decomposizione , l'et&agrave; ( dimenticati di avviare il composter in inverno...., deve essere gi&agrave; attivo per allora ) , la posizione , l'isolamento ( il compostaggio ralenta in presenza di temperature basse ) e finalmente l'impianto idraulico di scambio...<br><br>come vedi ,non è cosi " evidente" , anche se tutto sembra semplice in apparenza.<br><br>( tieni conto che non sono un impiantista di sistemi di riscaldamento / composter <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/91979346c469a628f00b6aaf43b1aca0.gif" alt=":B):"> )<br>

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                                    • #19
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Für eine neue Welt &#59;&#45 @ 7/8/2006, 21:00)</div><div id="quote" align="left">La nuit était presque tombée lorsque j&#39;arrivai au domaine des Templiers............</div></div><br>Fur<br><br>Ho accorciato un po&#39;....<br>Mi daresti il link quel coso m&#39;interessa.<br>Non ho un terreno enorme (2000mq) ma se non per scaldare casa il compostaggio potrebbe aiutarmi nel risparmiare energia per l&#39;acqua sanitaria.<br>L&#39;altro giorno ho tagliato l&#39;erba del èrato, poi si e&#39; messo a piovere e l&#39;ho lasciata nel carrello coperta da un telo di plastica.<br>il giorno dopo sono andato per metterla nel sacco e ho notato che era gia&#39; iniziato il processo, una vampata di calore mi ha investito.....<br>Ecco a quel punto ho pensato di poter sfruttare questa energia.<br>In Francia dove io vivo normalmente, si usa il compostaggio ma per fini meno nobili, quello che invece ho letto sul tuo post era interessante.<br><br>MetS<br><br>Sempre che tu voglia postare quel link.....

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                                      • #20
                                        Eh eh...MetS ..<br><br>ah , il mio nick non è Fur , ma <b>Für eine neue Welt ;-)</b> , o se preferisci <i><b>FENW</b></i>.<br>In tedesco questo vuol dire <i>Per un nuovo Mondo</i><br><br>Poi , come dici tu....cercare , a volte , non fa male , tiene allenati &#33;&#33;&#33; ( aspetto sempre i link nell'altra discussione , remeber <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/63c01373f8926399defad9e3a60c6172.gif" alt=":P"> )<br><br>Ma visto che di MetS , per fortuna , c'è n'è solo uno ( manco male <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a30bae3d848a3f64757ed57ebe2def99.gif" alt=":lol:"> ) ,<br>qualche piccola info la dò lo stesso...<br><br><p align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9b44f5603fcba14c2ab760ee5a149963.jpg" alt="image"></p><br><p align="center"><a href="http://www.daenvis.org/technology/Jeanpan.htm" target="_blank">http://www.daenvis.org/technology/Jeanpan.htm</a></p><br><br><p align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d8175018509b474c6c8cc12ff05dc5f0.JPG" alt="image"></p><br><p align="center"><a href="http://www.jean-pain.com/index_ang.htm" target="_blank">http://www.jean-pain.com/index_ang.htm</a></p><br><br>e per chi proprio non vuol far fatica... <a href="http://www.google.it/search?hl=it&amp;q=jean+pain&amp;btnG=Cerca+con+Go ogle&amp;meta=" target="_blank">http://www.google.it/search?hl=it&q=jean+p...on+Google&meta=</a><br><br>perso x MetS ( e ADP )<br>Ah , serve a poco mettersi in anonimo , nel forum, sotto sotto , che tanto i "2" soliti si s&agrave; gi&agrave; chi sono ...prova a indovinare <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6a3236d9c3443bbb8aa9873fd406d4bb.gif" alt=":woot:"><br>uno crede di non farsi beccare , ma... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d78ceaef95b51217018775f2315d5de8.gif" alt=":B):">

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                                        • #21
                                          FENW<br><br>Il tedesco lo mastico e sapevo gia&#39; cosa voleva dire, solo e&#39; difficile da ricordare lo short.<br>Sul sito ci sono gia&#39; andato, volevo solo vedere se tu lo fornivi (non solo per me ma anche per gli altri).<br>E&#39; una piccola delusione, il metodo sarebbe giusto solo un metodo, di quei panettoni non c&#39;e&#39; traccia, 70mila venduti? E dove?<br>Sul web lui vende di tutto ma stranamente non quel sistema che forse, ma non e&#39; colpa tua, costa un occhio ed i francesi che son piu&#39; tirchi degli scozzesi forse non li comprano facilmente...<br><br>La questione della presenza in chiaro non e&#39; invece affar tuo, ognuno fa come vuole, c&#39;e&#39; una legge sulla privacy in Italia e le scelte di ognuno devono essere rispettate anche se a qualcuno non piacciono.<br>Saluti<br><br>MetS

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                                          • #22
                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (MetS&#45;Energie @ 19/8/2006, 23:19)</div><div id="quote" align="left">FENW<br><br>Il tedesco lo mastico e sapevo gia' cosa voleva dire, solo e' difficile da ricordare lo short.<br>Sul sito ci sono gia' andato, volevo solo vedere se tu lo fornivi (non solo per me ma anche per gli altri).<br>E' una piccola delusione, il metodo sarebbe giusto solo un metodo, di quei panettoni non c'e' traccia, 70mila venduti? E dove?<br>Sul web lui vende di tutto ma stranamente non quel sistema che forse, ma non e' colpa tua, costa un occhio ed i francesi che son piu' tirchi degli scozzesi forse non li comprano facilmente...<br>MetS</div></div><br>Pour l'allemand peut'ètre , mais je vois que pour le francais , c'est pas le top ...<br><br>le 70mila , sono relative alle copie vendute del manuale che Ida e Jean Pain hanno realizzato , e non ai panettoni di compost...<br>Il manuale spiega il "metodo Jean Pain" per il compostaggio e l'uso el compost coi ottenuto ...<br><br>per la privacy , libero di credere che facendo cosi la preservi.....tanto , oggi come oggi , chi crede ancora alla privacy , o è uno poco informato ( tss , e spegni il cell...) , o è uno paranoico che rifiuta praticamente tutta la tecnologia.<br>Vedi tu ...<br>" a qualcuno non piacciono " , beh di sicuro <b>non</b> ti riferisci a me , perche se sei o non sei online...personalmente non me ne può "fregar" di meno &#33;&#33;&#33;<br><br><span class="edit">Edited by Für eine neue Welt ;-) - 20/8/2006, 00:14</span>

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
                                                  Teoricamente si , sempre se il compost è ben avviato. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/401f592add42e8e06961d863eeef67b1.gif" alt="^_^"><br>magari aiuta anche il fatto di realizzare il composter in una buca scavata nella terra , <b>senza pareti in cemento</b> però , perchè la terra aiuta il compostaggio ( microorganismi , lombrichi , insetti vari...) e nello stesso tempo espone all'aria "solo" una parete , cosi si ha minor dispersione termica in inverno.<br>Una cosa molto importante , è che ognitanto <b>devi "aerare" il compost</b> , visto che si tratta per l'appunto , di reazione aerobica , e quindi in caso di scambiatore , bisogner&agrave; considerare con attenzione anche quello .<br>Infatti , la soluzione adottata da Pain è l'ideale , perchè è nella parte centrale che si ha la max t° .<br>se il compost è ben avviato , non esala nessun odore sgradevole , al contrario , se ci sono problemi ci saranno odori di marcio , nauseabondo ...<br>Se hai voglia di "sperimentare" ,considera di realizzare il tuo impianto " a doppia alimentazione" , nel caso che ci sia una defaillance del tuo "congegno".<br>Ovviamente sono richiesti materiali inossidabili ,capaci di resistere a temperature fino a 70° nel caso usi mat plastiche , per lo scambiatore ...<br><br><br>Da parte mia , si , ho un composter , ma non è abbastanza grande per poter riscaldare casa <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/7ec06904100fbf60eaf87825378ee51f.gif" alt=""> , è "solo" un 400lt circa , che mi basta per quello che devo fare , per ora ...<br>E devo dire che quando è ben avviato , "mangia" allegramente quello che gli butto dentro.<br>Una cosa molto interessante da sapere , che esiste in commercio un prodotto "per avviare" il compostaggio , cosa che aiuta molto e accellera notevolmente l'avvio di un nuovo composter.<br><br>buon lavoro &#33;&#33;&#33;

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                                                  • #26
                                                    Ciao FENW, sto godendo come un suino davanti ad una cesta di ghiande <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0a69c4310156f46df3a1d54597df5d1f.gif" alt=""> Ho una casetta di circa 120 mq dove non ci sono che qualke week end col riscaldamento a pannelli radianti, scaldarla a metano è un salasso, ma se facessi circolare l&#39;acqua che mi scalda il compost sarebbe una vera goduria. Quest&#39;anno faccio il primo compostino e vedo come butta, certo che il volume richiesto non è assolutamente indifferente, anche per il recupero della materia prima.<br>Sarebbe utile un calcolo in calorie fornite e la durata del cumulo... insomma scalda fino in primavera? Il contadino francese non d&agrave; indicazioni a riguardo?<br>Inoltre rigirare il cumulo quando questo ha una serpentina dentro non è facile, persi che si possano mettere dei tubi di aereazione?

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                                                    • #27
                                                      A conti fatti , se ci sei &quot;solo qualche&quot; week end , ti conviene davvero mettere in piedi un discorso del genere ???<br>Tieni conto che il compostaggio ha comunque bisogno di &quot;manutenzione&quot; e controlli ( pochi , non si può pretendere di ammucchiare tutto li , e poi basta...)<br>Forse è più interessante una soluzione pannelli solari termici , decisamente meno impegnativo come discorso.<br>Purtroppo il sistema compostaggio e riscaldamento , per una casa , non è come installare una caldaia , e richiede attenzione e metodo , da quanto si può capire qui sotto .<br>E in merito alla tua specifica domanda , se scalda fino a primavera , purtroppo le variabili sono molte , e è difficile definire con certezza questa cosa.( il compost arriva ad essere pronto anche in 3 mesi , a seconda di quanto è grosso il cumulo ...)<br>Dipende molto da quanto gi&agrave; detto prima , e la miglior cosa da fare , per evitare insuccessi , è quella di iniziare con un composter &quot;piccolo&quot; ( tipo il 400lt , che gi&agrave; a riempirlo con erba e altro , ovviamente triturato adeguatamente , ti impegna quel poco.)<br>fatta pratica con quello piccolino , ci si può lanciare in progetti più grandi.<br>Ah , solo ossigenarlo non basta , bisogna proprio mischiare il compost per avere una buona ripartizione della materia , omogenea .<br><br>Un biotrituratore è molto pratico ( se non indispensabile...)per la materia in alimentazione al composter.<br><br>Cmq non credo proprio che questo sistema sia adatto a condizioni di avviamento rapido , visto il tipo di reazione che avviene nel tempo.<br><br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br><br><br><a href="http://www.aiab.it/nuovosito/informazione/bioagricultura/articolo.php/157" target="_blank">http://www.aiab.it/nuovosito/informazione/...rticolo.php/157</a><br><br>La trasformazione degli scarti in humus è il modo in cui opera la natura stessa. Controllato dall’uomo il processo diventa solo più veloce<br><br>Il continuo sfruttamento dei terreni agrari, dovuto a tecniche colturali intensive come l’aratura profonda e la monocoltura, il massiccio impiego di fertilizzanti chimici, ecc., hanno arrecato considerevoli danni alla fertilit&agrave; del terreno.<br>I concimi chimici, in particolare, pur avendo l’effetto immediato di aumentare la fertilit&agrave; dei terreni, hanno di fatto portato all’esclusione dei fertilizzanti organici, con conseguente degradazione delle caratteristiche fisiche dei terreni (struttura in primis).<br>In modo del tutto simile l’impiego di grandi quantit&agrave; di liquami zootecnici ha contribuito ad aumentare il degrado fisico dei terreni agrari e comportato inquinamento delle falde acquifere causato da un apporto eccessivo di nitrati.<br>In carenza di sostanza organica, i concimi minerali e i liquami, che sono facilmente solubili in acqua, vengono dilavati velocemente senza essere trattenuti dalle particelle del terreno causando l’eutrofizzazione delle acque.<br>L’eutrofizzazione è un processo grazie al quale l’acqua diventa eccessivamente ricca di sostanze nutritive disciolte (principalmente azoto e fosforo): ciò provoca uno sviluppo eccessivo di alghe e di altre piante microscopiche, con conseguente diminuzione dei livelli di ossigeno disciolto.<br><br>Importanza della sostanza<br>organica nei terreni agrari<br>La sostanza organica è la vera e propria energia del terreno; una sua riduzione comporta il peggioramento delle caratteristiche chimico-fisiche dello stesso, rendendolo sempre meno adatto allo sviluppo dell’apparato radicale delle piante.<br>La sostanza organica, infatti:<br>- arricchisce il terreno di microrganismi in grado di demolire le sostanze inquinanti presenti a favore di una migliore crescita vegetale;<br>- migliora e stabilizza la struttura fisica del terreno permettendo il rilascio graduale degli elementi nutritivi indispensabili per la crescita delle piante;<br>- aumenta la capacit&agrave; di ritenzione idrica dei terreni sabbiosi e la porosit&agrave; dei terreni più argillosi favorendone l’aerazione e rendendoli più lavorabili.<br><br>Perché fare il compost<br>in azienda<br>Il compostaggio in ambito rurale, se condotto in condizioni controllate, permette di dare una risposta alle necessit&agrave; di ripristino e mantenimento della fertilit&agrave; organica dei suoli. Questa tecnica rappresenta, inoltre, una valida soluzione al problema dello smaltimento delle deiezioni animali. Tali materiali, se non compostati, posseggono un elevato contenuto di sostanza organica altamente fermentescibile: col compostaggio si ottiene un prodotto stabile e sicuro in termini di fitotossicit&agrave;.<br>Questa tecnica, inoltre:<br>1. a differenza della distribuzione tal quale delle deiezioni animali permette di liberare l’azoto organico in modo graduale favorendo, così, un rilascio equilibrato e costante degli elementi nutritivi ed evitando, contemporaneamente, i pericoli di dilavamento ed inquinamento delle falde acquifere;<br>2. rappresenta una valida soluzione per il recupero e la valorizzazione dei residui di natura organica, in particolare quelli di indiscutibile qualit&agrave; come gli scarti provenienti dalle colture agricole biologiche e le deiezioni zootecniche;<br>3. permette, infatti, di ottenere un ammendante compostato di ottima qualit&agrave;, prezioso per l’impiego agronomico soprattutto in terreni a basso tenore di sostanza organica, con conseguente aumento della fertilit&agrave; e miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno.<br>Va comunque sottolineato che questa importante pratica deve essere sempre accompagnata da tecniche agronomiche di salvaguardia della sostanza organica come le lavorazioni ridotte e superficiali del terreno, l’interramento dei residui colturali (quando non ci sono rischi di patogeni in essi albergati), le rotazioni ampie, le colture intercalari, i sovesci. Non va dimenticato che l’agricoltura biologica è un’agricoltura “integrata” e che per la fertilizzazione del terreno si devono “integrare” tutte le possibilit&agrave; agronomiche.<br><br>Che cos’è il compostaggio?<br>Il compostaggio è un processo biossidativo controllato a carico di un substrato eterogeneo allo stato solido, che viene degradato e trasformato dai microrganismi aerobi presenti naturalmente nel terreno e negli scarti, in sostanza organica stabilizzata di tipo umosimile definita compost; tale processo avviene con liberazione di calore e porta alla produzione di composti chimici più semplici quali sali minerali, acqua, anidride carbonica e sostanza organica.<br>Con il compostaggio non si è inventato nulla di nuovo perché in natura tutta la sostanza organica prodotta e non più vitale subisce comunque questo tipo di trasformazione ad opera di complesse popolazioni microbiche presenti sia sui residui organici che nel terreno. Però, mentre in natura il tempo richiesto affinché il materiale organico si trasformi in humus è molto lungo, con il compostaggio tale processo viene riprodotto in forma controllata e accelerata, riducendo drasticamente i tempi necessari per ottenere questo prezioso componente della fertilit&agrave; del suolo.<br><br>Che cosa si può compostare<br>Tutti gli scarti di origine agricola come i residui colturali, gli stocchi di mais, le ramaglie di potature dei fruttiferi e le deiezioni animali possono essere compostati in azienda impiegando tecnologie semplici ed economiche. Le caratteristiche del compost finale dipenderanno dalla qualit&agrave; degli scarti compostabili; le aziende biologiche, in particolare, possiedono scarti di elevata qualit&agrave; ed il compost che si ottiene dalla loro trasformazione sar&agrave; un ottimo ammendante senz’altro da reimpiegarsi nell’azienda stessa.<br><br>Allestimento dei cumuli<br>Il compostaggio aziendale non richiede particolari tecnologie; i macchinari necessari (es. trattore con pala frontale, spandiletame, carro miscelatore) sono spesso gi&agrave; presenti in un’ azienda agricola di piccole-medie dimensioni.<br>In presenza di residui legnosi di medio-grandi dimensioni, prima della miscelazione viene effettuata la triturazione dei residui stessi.<br>La triturazione permette una riduzione volumetrica, attraverso un’azione di taglio e sfibratura del materiale lignocellulosico permettendo, inoltre, attraverso la creazione di una grande superficie di attivit&agrave; per i microrganismi responsabili del processo, una più veloce trasformazione degli stessi.<br>Alla triturazione degli scarti lignocellulosici seguir&agrave; la miscelazione degli scarti compostabili. In assenza di attrezzature specifiche come il carro miscelatore, la miscelazione potr&agrave; essere attuata con il trattore aziendale munito di pala frontale. In alternativa si può utilizzare uno spandiletame, spesso presente nelle aziende zootecniche.<br>Le stesse macchine potranno poi essere utilizzate per l’allestimento dei cumuli aziendali.<br>Il materiale così triturato e miscelato viene posto in cumulo dove rimarr&agrave; fino ad avvenuta stabilizzazione. L’allestimento dei cumuli è molto semplice: per agevolare alcune operazioni, come il rivoltamento, è consigliabile allestire i cumuli su una platea pavimentata costituita, eventualmente, da concimaie gi&agrave; esistenti in azienda ed inutilizzate.<br><br>Dimensioni e forma<br>dei cumuli<br>La forma e le dimensioni del cumulo dipenderanno dalla quantit&agrave; e dalla qualit&agrave; del materiale da trattare, ma anche dalla disponibilit&agrave; di attrezzature, dalla stagione e dagli spazi opportunamente attrezzati.<br>La forma dei cumuli che più si adattano alle esigenze di compostaggio delle aziende agricole sono cumuli a sezione triangolare o parabolica o trapezoidale.<br>Anche la formazione del cumulo potr&agrave; essere attuata con una pala frontale avendo cura di scaricare il materiale dall’alto verso il basso, così da evitare una sua eccessiva compattazione.<br>Se i materiali da compostare sono prevalentemente legnosi e, quindi, poco fermentescibili, come ad esempio i residui di potatura, si consiglia di allestire cumuli a sezione triangolare o parabolica aventi una base di 3-3,5 m di larghezza e un’altezza di 1,5-1,8 m, mentre la lunghezza dipender&agrave; dalla quantit&agrave; di materiali disponibile.<br>Se, invece, i materiali da trattare sono particolarmente fermentescibili, come gli scarti delle colture orticole o le deiezioni zootecniche, l’allestimento del cumulo potr&agrave; essere a sezione triangolare, parabolica o trapezoidale, con l’obbligo di rivoltare periodicamente i cumuli per garantire, soprattutto nella prima fase del processo, la presenza di ossigeno nella massa in fermentazione.<br>I cumuli così costituiti dovranno avere una base con larghezza di 3,5-4 m, mentre l’altezza non dovr&agrave; essere superiore a 1,5-1,8 m.<br>Più è umido e compatto il materiale, minore dovr&agrave; essere l’altezza del cumulo. Al decrescere della compattezza e dell’umidit&agrave; è possibile elevare l’altezza del cumulo a 1,5-2,0 m e la larghezza a 4,5-5,0 m.<br><br>Rivoltamenti della massa<br>Durante il compostaggio sar&agrave; necessario verificare periodicamente la temperatura e l’umidit&agrave; del cumulo e procedere a dei periodici rivoltamenti al fine di garantire un corretto andamento di processo. Dovr&agrave;, inoltre, essere costantemente assicurata una buona porosit&agrave; al cumulo, tale da permettere all’ossigeno di circolare all’interno della massa.<br>Per favorire ciò è necessario rivoltare periodicamente il cumulo. Ciò avverr&agrave; ogni 2-3 giorni nei primi 15-20 giorni di trattamento, per poi arrivare ad effettuare un rivoltamento ogni 10-15 giorni con il progredire della maturazione del compost. Il numero dei rivoltamenti sar&agrave; tanto maggiore quanto più elevata è la fermentescibilit&agrave; dei materiali trattati.<br>Le operazioni di rivoltamento potranno essere eseguite con la pala meccanica o con apposite rivoltatrici presenti sul mercato in diverse tipologie e soluzioni economiche.<br><br>Parametri da tenere<br>sotto controllo<br>Affinché il processo di compostaggio sia efficiente devono essere controllati i seguenti parametri:<br>Ossigeno: deve essere garantito soprattutto nella fase iniziale di processo. Per assicurare la sua presenza nella biomassa in trasformazione e ottenere, quindi, un compost valido è necessaria una buona porosit&agrave;, che viene garantita dalla presenza del materiale lignocellulosico.<br>Rapporto C/N: è importante utilizzare materiali di diversa natura e composizione in modo tale da allestire una miscela che presenti un giusto equilibrio tra residui azotati e residui carboniosi. Il rapporto carbonio-azoto (C/N) ottimale è del 25-35&#37;.<br>Umidit&agrave;: è necessaria la presenza di umidit&agrave;, in quanto l’acqua è essenziale per la vita dei microrganismi che intervengono nel processo di compostaggio. Il contenuto ideale è tra il 55-65&#37;, in funzione dei residui da compostare.<br>Temperatura: è importante raggiungere temperature di almeno 60°C che, mantenute per un periodo di almeno 5 giorni, permettono l’igienizzazione della biomassa compostata, eliminando così i microrganismi patogeni e disattivando i semi di infestanti presenti nei materiali avviati al compostaggio.<br>pH: anche il pH è un parametro da tenere sotto controllo; le condizioni migliori si hanno quando il pH del prodotto da trattare è compreso tra i valori di 5,5 – 8, in quanto i microrganismi preposti alla degradazione degli scarti lavorano bene in un ambiente con una reazione prossima alla neutralit&agrave;.<br><br>Durata e prodotti ottenibili<br>La durata del processo di compostaggio varia in funzione del tipo di prodotto che si vuole ottenere e dell’utilizzo che se ne vuole fare.<br>Si possono individuare principalmente due tipologie di compost in funzione della durata del processo di compostaggio e del grado di maturazione:<br>- il compost pronto che si ottiene in circa 3 mesi. È un prodotto stabile in cui l’attivit&agrave; biologica non produce più calore; è sufficientemente asciutto e può essere utilizzato con qualche precauzione anche a diretto contatto con le radici. Esso può essere impiegato per fertilizzare orti, giardini e in pieno campo subito prima della semina e del trapianto.<br>- il compost maturo, invece, ha subìto una fase di maturazione di almeno 4-5 mesi. È un prodotto di elevata stabilit&agrave; anche se possiede un minore effetto concimante. Il suo impiego non ha controindicazioni e può essere utilizzato anche a diretto contatto delle radici e dei semi in periodi vegetativi delicati. Questo tipo di compost è indicato soprattutto come terriccio nel florovivaismo, per le risemine e per i rinfittimenti dei prati.<br><br>Utilizzo del compost<br>Il compost potr&agrave; essere utilizzato in agricoltura in sostituzione del letame rispetto al quale presenta i vantaggi di non avere cattivi odori e di essere più asciutto e, quindi, più maneggevole.<br>Il compost, per espletare al meglio i suoi effetti positivi, dovr&agrave; essere interrato superficialmente, ma non troppo per evitare la riduzione dell’effetto fertilizzante con conseguente perdita di elementi nutritivi. La distribuzione può essere fatta con un normale spandiconcime.<br>Non dimentichiamo che il compost oltre che in agricoltura e nel florivivaismo può essere utilizzato nelle aree verdi, come parchi e giardini, e nei recuperi ambientali di discariche, cave dismesse, scarpate, campi da gioco, ecc.<br><br>Conclusioni<br>I vantaggi che si possono ottenere effettuando il compostaggio sono molteplici; oltre ad utilizzare materiali di scarto che sono dannosi per l’ambiente e costosi da smaltire, questa pratica permette di ottenere un prodotto stabile, ricco di sostanza organica e di elementi nutritivi, che può essere tranquillamente utilizzato nei terreni dell’azienda agricola con conseguente aumento della fertilit&agrave; e miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno.<br>Grazie alle sue caratteristiche biochimiche il compost può tranquillamente sostituire i tradizionali ammendanti di origine animale (quelli commerciali sono particolarmente costosi) ed è di impiego molto elastico. Il compostaggio può essere, quindi, un’operazione vantaggiosa per l’ambiente ed una grande opportunit&agrave; per l’azienda agricola.<br><br>

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                                                      • #28
                                                        Caro FENW, un sistema a pannelli a bassa temperatura ci mette giorni a portare la casa in temperatura, questo vuol dire per me lasciare l&#39;impianto sempre acceso con un consumo nei mesi freddi anche di 500 mc/mese nonostante la casa sia isolatissima. I pannelli solari sono abbastanza utopistici vista la zona a ridosso della montagna... quindi il composter era proprio quello che faceva per me...<br>Adesso spiegami 2 cose:<br>1) come fai a mantenere il giusto rapporto fra C e N, che parametri usi?<br>2) visto che il cumulo necessita di rimescolamento, come faceva il contadino a rimescolare 50 ton di cumulo per giunta con nel mezzo la produzione di biogas a dare fastidio?<br>Non mi sembra che gli attuali composter abbiamo una struttura da prevedere rimescolamento... tu rimescoli?<br>Attendo tue nuove,<br><br>AT

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                                                        • #29
                                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (AlessandroTesla @ 23/8/2006, 00:41)</div><div id="quote" align="left">Adesso spiegami 2 cose:<br>1) come fai a mantenere il giusto rapporto fra C e N, che parametri usi?<br>2) visto che il cumulo necessita di rimescolamento, come faceva il contadino a rimescolare 50 ton di cumulo per giunta con nel mezzo la produzione di biogas a dare fastidio?<br>Non mi sembra che gli attuali composter abbiamo una struttura da prevedere rimescolamento... tu rimescoli?</div></div><br><i>Rapporto C/N: è importante utilizzare materiali di diversa natura e composizione in modo tale da allestire una miscela che presenti un giusto equilibrio tra residui azotati e residui carboniosi. Il rapporto carbonio-azoto (C/N) ottimale è del 25-35%.<br></i><br>effettivamente , tra teoria e pratica , la "cosa" non è proprio evidente come sembra...<br>Diciamo che si cerca di essere abbastanza equilibrati , sapendo che molta erba , per farti un esempio , si compatter&agrave; e avr&agrave; tendenza a putrefarsi ( dig anaerobica) , invece molte ramaglie , rametti difficilmente si composteranno correttamente ...<br>Il discorso sta proprio nell' avere una miscela "equilibrata" , per dirla in modo semplice e comprensibile, visto anche la scarsa possibilit&agrave; per chi si lancia nel compostaggio , ad appoggiarsi ad un laboratorio di analisi o di avere l'adeguata strumentazione per effettuare questi controlli.<br>Un buon mix di ramaglie e erba , per farti sempre un esempio " comprensibile" , sar&agrave; alla base di una buona riuscita del compostaggio.<br><br>il fatto di rimescolare ognitanto il compost serve sopratutto per ottenere un compost omogeneo e anche garantire una buona aerazione di questo.<br><br>Ritornando a quanto detto sopra , è evidente che una sapiente miscela di più "componenti" aiuta e facilita l'aerazione del compost .<br>Sicuramente , nel caso di Pain , il suo "trucco" è proprio li , nel dosaggio della materia da compostare .<br>Questa cosa però non è un dato fisso , ma dipende dal tipo di materia che si ha a disposizione e da altri fattori specifici di questa ( umidit&agrave; intrinseca , per es )<br><br>Io personalmente rimescolo il compost , ognitanto , circa ogni 3-4 mesi , ma considera che nel mio caso il compost mi serve principalmente come fertilizzante , e quindi cerco l'omogeneit&agrave; di quest'ultimo &#33;&#33;&#33; ( attualmente non ho spazio e possibilit&agrave; di realizzare una soluzione di compostaggio "seria" , non essendo di mia propriet&agrave; il terreno adiacente a casa... )<br><br> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/bf031865010f6fb96c7ba410f66ba8f7.gif" alt="^_^"><br><br>col materiale a disposizione allora , dovresti essere ormai in grado di iniziare il discorso compost.<br>valuta anche la possibilita di usare un riscaldamento combinato a legna o pellet , che esistono oramai caldaie a pellet molto efficienti per fare sia acqua da riscaldamento che sanitaria...( a costi decisamente minori del metano &#33;&#33;&#33<br>Affidarsi a un solo sistema potrebbe essere "sconveniente" , vedendo il sistema composter come un coadiuvante piuttosto che una soluzione unica...( se non è un problema per te avere casa al freddo se va male qualcosa <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c0cd7071ed0055f3f7ea2d474a73fc6a.gif" alt=":lol:"> &#33;&#33;&#33<br><br>Questa è una cosa da tener ben presente quando si iniziano "avventure" come questa.<br>

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                                                            Ciao FENW,<br>nella situazione in cui sono messo il metano è gi&agrave; installato con tanto di contatore,per cui nessuno più lo muove da lì, vista anche la produzione acqua sanitaria in istantanea.<br>Vorrei usarlo il meno possibile per il riscaldamento, pertanto sto installando una classica stufa a legna e vorrei integrare un riscaldamento di minima con il compost.Tieni presente che la casa è così ben isolata che non scende mai sotto i 5 gradi, anche con la neve fuori.<br>Caro FENW, non hai risposto come faceva il contadino Pain a rigirare il cumulo; evidentemente questo era composto da molta ramaglia tritata che formava una struttura interna che permetteva l&#39;areazione, senza necessitare il rimescolamento.<br>Ad ottobre inizierò il primo compost con tutte le ramaglie della siepe tritata di alloro e tutto quanto riesco a racimolare per arrivare ad almeno 8mc (un cubo da 2 mt di lato) e vedo come si comporta da allora sino in primavera.Ovviamente acquisterò un biotrituratore elettrico. E un termometro a sonda <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/bb938745c253c75ecd2d0f2f418e455e.gif" alt=""><br>Mal che vada sar&agrave; un ottima tana per ricci, talpe, volpi etc. etc.<br>Tutte care bestiole che non mi danno alcun fastidio.<br><br>AT

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