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gasificaore Biomassa = Diossina ?

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  • gasificaore Biomassa = Diossina ?

    Leggevo in un forum inglese ( scusate , ma l&#39;nglese lo mastico male <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/82aa80bdcc65649484b4fe2fa3368719.gif" alt=":wacko:"> ) che il Syngas cioe&#39; il gas di risulta di un gasificatore a biomassa , puo&#39; contenere diossina ed altre polveri dannose alla salute<br>Non cambia la storia anche se viene bruciato o usato nei motori...<br><br>E&#39; veramente cosi&#39; pericoloso per la salute umana ?
    Ciao,


    -Illo41100-

  • #2
    Ciao illo oggi ho visto un gassificatore , e fra le altre cose ho chiesto della diossina , non viene prodotta perchè la temperatura dello stesso non arriva alle temperature in cui si forma la diossina e le polveri sottili , poi se uno introduce biomassa gia contaminata questo è un altro problema .<br><br>Ciao a presto ( su come si accende te lo dico nell&#39;altra discussione del forum) <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/8e2b6cc76321c64f0a897a3165676694.gif" alt=":shifty:">
    Siamo tutti mendicanti, fino a che pretendiamo la ricompensa per quello che facciamo.

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    • #3
      La diossina è una classe di composti aromatici clourati, pertanto la sua produzione dipende dalla presenza di cloro nella biomassa di partenza (scarsa a meno che non si parli di rsu, ma quella è un&#39;altra storia) e dalle temperature di esercizio.<br>Alle temperature di esercizio dei gassificatori il cloro finisce praticamente tutto in HCl, mentre i PAH prodotti sono essenzialmente naftalene e benzene + residui di composti ossigenati (come l&#39;anisolo C6H7O)... ma le quantit&agrave; sono relativamente modeste ed elminabili con opportuni clean-up&#33;<br>Per quanto riguarda le polveri, queste sono prodotte in quantit&agrave; non trascurabile (soprattutto per decomposizione termica dei tar), ma le temperature relativamente basse fanno sì che la granulometria sia tale che si possano eliminare totalmente coi filtri a manica.<br>Saluti<br>

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (jonata80 @ 19/3/2007, 19:01)</div><div id="quote" align="left">La diossina è una classe di composti aromatici clourati, pertanto la sua produzione dipende dalla presenza di cloro nella biomassa di partenza (scarsa a meno che non si parli di rsu, ma quella è un&#39;altra storia) e dalle temperature di esercizio.<br>Alle temperature di esercizio dei gassificatori il cloro finisce praticamente tutto in HCl, mentre i PAH prodotti sono essenzialmente naftalene e benzene + residui di composti ossigenati (come l&#39;anisolo C6H7O)... ma le quantit&agrave; sono relativamente modeste ed elminabili con opportuni clean-up&#33;<br>Per quanto riguarda le polveri, queste sono prodotte in quantit&agrave; non trascurabile (soprattutto per decomposizione termica dei tar), ma le temperature relativamente basse fanno sì che la granulometria sia tale che si possano eliminare totalmente coi filtri a manica.<br>Saluti</div></div><br>Scusa Jonata , ma non sono un chimico.. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/66524cb31e10e868314a1d99b647beca.gif" alt=""> e quindi se potessi spiegarmelo in parole piu&#39; comprensibili per me te ne sarei grato. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/66524cb31e10e868314a1d99b647beca.gif" alt=""><br><br>Che cosa sono gli HCI ed i PAH ? ed inoltre di che emperature stiamo parlando...?<br>Quando nei peggiori dei casi si ha la formazione di diossina , supponedo ovviamente che la biomassa sia pura?<br>Clean - up : Di cosa stai parlando ?<br><br>Per le polveri , se ho capito bene , devono essere trattate prima di mandarle su un gruppo elettrogeno ?<br>Anche qui mi parli di temperature , di quanto stiamo parlando..<br><br>Ciao<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (claudio5 @ 19/3/2007, 18:45)</div><div id="quote" align="left">Ciao illo oggi ho visto un gassificatore , e fra le altre cose ho chiesto della diossina , non viene prodotta perchè la temperatura dello stesso non arriva alle temperature in cui si forma la diossina e le polveri sottili , poi se uno introduce biomassa gia contaminata questo è un altro problema .<br><br>Ciao a presto ( su come si accende te lo dico nell&#39;altra discussione del forum) <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d225043e07d6d4ec8513907a34c7be5a.gif" alt=":shifty:"></div></div><br>Quello della Caema ?<br>Quindi pero&#39; e&#39;possibile che si formi comunque...<br><br>Per&#39; l&#39;accensione ci conto... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/71fc86c6380fe1700732b650bc68aa71.gif" alt=":B):">
        Ciao,


        -Illo41100-

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        • #5
          Scusa se non sono stato chiaro...<br><br>HCl sta per acido cloridrico<br>PAH per idrocarburi poliaromatici<br>Per il clean-up mi riferivo principalmente agli scrubber (se ne stanno progettando anche di innovativi a biodiesel che abbattono quasi totalmente il naftalene)<br><br>In un gassificatore down-draft le temperature hanno un gradiente lungo il reattore, cmq per le diossine servono temp + elevate di quelle raggiungibili, tipiche dei processi di combustione... per la gassificazione la diossina non è un rischio.<br><br>Le polveri SONO un problema perchè prodotte nel syngas, come ti dicevo, ma parlando di temp dell&#39;ordine degli 800°C non si dovrebbe produrre il famigerato PM2,5 (particolato ultrasottile), per cui un comune filtro a manica le elimina dal gas prima di arrivare al motore.<br><br>p.s. per l&#39;accensione si usa uno stoppino di gasolio e una soffiante che aspira l&#39;aria fino a che il gas non diventa trasparente <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a951a4e9a0c69dd1e22950e27c520667.gif" alt=""><br><br>errata corrige: rileggendo mi sono accorto di un errore, la formula dell&#39;anisolo è C7H8O (C6H5OCH3)...<br><br><span class="edit">Edited by jonata80 - 19/3/2007, 22:46</span>

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          • #6
            Scusate ma a questo punto quali impianti sono realmente funzionanti nel rispetto delle norme?

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            • #7
              Al contrario, la combustione delle biomasse produce sia diossine che PAH, ci sono indagini sugli incendi boschivi che evidenziano che la cosa è effettivamente presente.

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              • #8
                Per generare Diossina necessita della presenza di cloro che possiamo considerarlo assente nella biomassa al &quot;Naturale&quot;, se dopo uno decide di inserire del materiale non &quot;idoneo&quot; è un altro discorso, ma questo non giustifica la considerazione della presenza di diossina. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/968b3729d3f282025ad9b5962e6e6c91.gif" alt="">

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                • #9
                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Paolo Cattani @ 20/3/2007, 08:56)</div><div id="quote" align="left">Al contrario, la combustione delle biomasse produce sia diossine che PAH, ci sono indagini sugli incendi boschivi che evidenziano che la cosa è effettivamente presente.</div></div><br>Allora c&#39;e&#39; pericolo per la salute oppure no ?<br><br>Decidetevi &#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/25f958b60e4ed5ee3657e8edea7cb329.gif" alt=""> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/88c2fb6c0e0480c3baab87867c6680a5.gif" alt="-_-">
                  Ciao,


                  -Illo41100-

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                  • #10
                    Teoricamente con materiale considerato idoneo ( cippato etc ) non vedo problemi di diossina, mentre per quanto riguarda i PAH considerate sostanze di scarto non devono essere disperse nell&#39;ambiente ma trattate e/o smaltite come per tutte le sostanze di questo genere che quotidianamente vengono smaltite.

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                    • #11
                      Il discorso dei possibili inquinanti prodotti dai gassificatori è estremamente interessante. Senza dubbio la tecnologia per realizzarli è in continuo sviluppo e alla lunga porter&agrave; alla costruzione di &quot;macchine&quot; molto efficienti.<br>Da quel che si sente in giro, comunque non sono ancora disponibili impianti funzionanti al 100&#37;, ma di questo non ne ho la certezza.<br>Un problema molto importante che sta sorgendo con i gassificatori è appunto capire quanto e cosa inquinano.<br>Tornando al tema della discussione sarei propenso a rispondere NI alla domanda riguardante la produzione di diossina.<br>Servirebbero dati da analizzare nel dettaglio per rispondere con sicurezza.<br>Ma parliamo di diossine.... le più note sono prodotte quando il materiale organico viene bruciato in presenza di cloro o di qualche suo composto...il più noto è il PVC... E&#39; frequente quindi trovare diossina nei fumi emessi da impianti di smaltimento dei rifiuti se non adeguatamente trattati.<br>Aspetto meno noto, e qui entro nello specifico, è la combustione non controllata o mal controllata delle biomasse; questo potrebbe essere il caso dei gassificatori.<br>Camini, stufe, barbecue o simili seppur in quantit&agrave; minori producono diossine perchè hanno combustioni a temperature basse. Attenzione, minor quantit&agrave; non significa minor pericolosit&agrave;.<br>Le diossine sono sostanze solubili nei grassi. La loro pericolosit&agrave; nasce propio dal fatto che sono in grado di accumularsi nei tessuti animali e alla lunga posso produrre danni all&#39;organismo.<br>Diventa quindi pericolosa per l&#39;uomo se dovesse entrare nella sua catena alimentare.<br>Con questo non voglio dire che non dovete più farvi la vostra bella bistecca alla brace...come ho gi&agrave; detto la quantit&agrave; possibile di diossina prodotta è risibile. La natura ne produce un quantitativo minimo che il &quot;sistema ambiente&quot; è in grado di smaltire.<br>Idem dicasi per il caminetto di casa....<br>Il problema nasce quando si vogliono bruciare grandi quantitativi di biomassa. In questo caso l&#39;ipotetico impianto deve essere in grado di abbattere queste emissioni. L&#39;impianto perfetto, che non emette inquinanti, non esiste; mi sembra ragionevole assegnare il compito di adottare o prevedere tutti i sistemi idonei per limitare al massimo la produzione di inquinanti ai costruttori.<br>La tecnologia ha fatto passi da gigante in questo settore e le normative europee in tema di inquinanti sono molto severe. Applichiamole e così avremo energia pulita.<br>La domanda che mi pongo è.... ma i prodotti della combustione di questi gassificatori che fine fanno?<br>Certo, il ragionamento che ho fatto vale per biomassa pulita. Se nei gassificatori ci mettiamo rifiuti o sostanze contaminate decade il tutto...

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                      • #12
                        Non ho purtroppo la documentazione qui con me in africa... ma riporterò un brano tratto da &quot;Nuova Ecologia&quot; di marzo 2005, autrice Monica Cerioni:<br><br>&quot;Per quanto possa sembrare incredibile, perfino gli innocenti fuochi dei caminetti e delle stufe domestiche<br>costituiscono una rilevante fonte di inquinamento atmosferico: <b>è noto che gli idrocarburi policiclici aromatici<br>sono largamente presenti nella fuliggine dei camini, ma è meno noto che anche un fuoco alimentato con<br>legno naturale emette diossina. E&#39; ovviamente difficile fare stime quantitative, ma si ritiene che stufe e<br>caminetti forniscano almeno il 7,5&#37; del totale delle emissioni annue</b>; questi risultati potrebbero essere<br>fortemente inferiori alla realt&agrave;, in quanto nelle stufe domestiche vengono spesso bruciati anche carta,<br>cartone, volantini pubblicitari in carta patinata, resti di legno trattato o verniciato, che possono facilmente<br>moltiplicare da tre a cinque volte i fattori di emissione. Inoltre, le condizioni di alimentazione di stufe e<br>caminetti non sono certo controllate come quelle degli impianti industriali, ed <b>è noto che un funzionamento in<br>difetto d&#39;aria raddoppia le emissioni di diossina</b>. Anche il tipo di legno che viene bruciato ha la sua influenza:<br>se ne sa ancora poco, ma si è scoperto che questo condiziona la tipologia e la quantit&agrave; delle emissioni<br>(l&#39;abete, ad esempio, produce il doppio delle emissioni rispetto ad altri tipi di legno). Infine, un&#39;altra fonte di<br>emissioni è rappresentata dalla combustione all&#39;aperto dei residui di giardinaggio, come foglie, terriccio, ecc.,<br>soprattutto se i falò vengono alimentati con vecchia carta o legno trattato. Negli Stati Uniti, l&#39;EPA (l&#39;Agenzia<br>nazionale per la protezione dell&#39;ambiente) si è interessata al problema rappresentato dai fuochi all&#39;aria<br>aperta non controllati, in particolare nei giardini, contenenti (oltre alla biomassa) anche cartacce e rifiuti<br>domestici vari; pare che negli Usa questa pratica sia usuale nelle zone rurali non servite in modo ottimale dal<br>servizio di raccolta dei rifiuti, e in queste zone si stima che risieda il 4&#37; della popolazione statunitense. Una<br>fonte di diossine in passato piuttosto rilevante era la combustione incontrollata dei rifiuti nelle discariche non<br>sorvegliate: per valutare l&#39;apporto di questo tipo di combustione, basti pensare che da 1 Kg di RSU bruciato<br>all&#39;aperto si sviluppano 240 ng di diossine, mentre lo stesso Kg smaltito in un moderno inceneritore, produce<br>meno di 0,5 ng. Si deve anzi rilevare che un moderno inceneritore, dotato di dispositivi di ossidazione<br>catalitica, è un distruttore di diossina, e non un produttore: si è infatti scoperto che i sistemi di eliminazione<br>degli ossidi di azoto (SNCR, e soprattutto SCR) hanno come positivo effetto collaterale la decomposizione<br>delle diossine, che quindi vengono eliminate e non semplicemente trasferite a filtri o a masse da smaltire<br>(come avviene invece con i processi di depolverazione e adsorbimento).<br>Infine, <b>ulteriori fonti di diossina sono rappresentate dagli incendi boschivi (che solo in Francia emettono 19 g<br>di diossina all&#39;anno, pari al 5&#37; delle emissioni dell&#39;anno 2002), </b> nonché dai barbecue casalinghi e persino dal<br>fumo delle sigarette (sebbene questi ultimi due abbiano una rilevanza complessivamente trascurabile).&quot;

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                        • #13
                          Pienamente d&#39;accordo con quanto scritto nel post del sig. Cattani.<br>Aggiungo solamente che l&#39;unico modo per valutare la quantit&agrave; di diossine emesse sar&agrave; analizzare quanto realmente emesso dai gassificatori. Nel prossimo periodo ci sar&agrave; un fiorire di impianti costruiti da societ&agrave; piuttosto che da singole persone.<br>Mi preoccupano di più gli impianti artigianali fatti magari per sperimentare e/o per produrre energia a scopo di lucro. Tralasciando il discorso della sicurezza (il gas prodotto è fortemente reattivo in atmosfera), in questi impianti artigianali non ci sar&agrave; il controllo degli agenti inquinanti emessi. Difficile poterlo controllare o avere un ritorno di dati analitici.<br>Ulteriore domanda che mi lascia perplesso...quanti si sono lanciati nella costruzione di questi impianti? Queste persone curano solamente la composizione del gas per avere una resa maggiore oppure verificano tutto il sistema? Mah.... dovessi malignare, credo che si stia curando solo l&#39;aspetto economico....

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                          • #14
                            Ciao a tutti, credo che dovremmo distinguere nettamente quello che accade in una combustione da quello che invece succede in fase di gassificazione. Come diceva giustamente Paolo Cattani, la combustione della biomassa può produrre (ed ineffetti produce) della diossina dipendentemente, è ovvio, dal tipo di biomassa utilizzata in particolare dal contento di cloro che, ripeto, in una biomassa vergine è molto scarso se non assente.<br>Nella gassificazione:<br>1 il processo avviene in ambiente riducente<br>2 C&#39;è la presenza di idrogeno che lega il cloro in HCl(neanche questo è uno scherzo ma si tratta)<br><br>Ovviamente la possibilit&agrave; di produrre diossina è legata anche al controllo del processo in particolare dei punti caldi nel reattore, ma si può affermare con ragionevole certezza che non viene prodotta. Certo che se ci fossero più impianti in esercizio e, quindi, + dati sperimentali si potrebbe argomentare diversamente.<br><br>Per quanto riguarda i PAH o tars o catrame che dir si voglia certamente vengono prodotti. In questo senso si può agire sui parametri operativi del gassificatore (trattamento in-bed) o con trattamenti successivi che li eliminano dal syn gas... ovviamente lo scarto è un rifiuto che va smaltito secondo i canoni di legge.<br><br>In definitiva direi che il processo non presenta particolari criticit&agrave; dal punto di vista ambientale... semmai il problema potrebbe essere di ordine pratico, legato alla eccessiva manutenzione&#33;<br><br>Saluti<br>

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                            • #15
                              domanda...<br>ma in un impanto di gassificazione, c&#39;è o non c&#39;è combustione? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/ea28105ffde08f4f35d55f86505b9214.gif" alt="&lt;_&lt;">

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                              • #16
                                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (leptone @ 21/3/2007, 11:40)</div><div id="quote" align="left">domanda...<br>ma in un impanto di gassificazione, c&#39;è o non c&#39;è combustione? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0e64f1d043c6ada05101832530d2ff46.gif" alt="&lt;_&lt;"></div></div><br>Nella gassificazione ad aria (che è quella di cui stiamo parlando) avvengono anche processi di combustione che contribiscono al sostentamento termico del processo e sono localizzati in una piccola zona del reattore (dove viene immessa l&#39;aria). Tuttavia ciò che la fa da padrone è la riduzione dei prodotti di pirolisi <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/307d58b814c75f2f7682d5caf7105134.gif" alt=""> .<br>Ciao

                                Commenta


                                • #17
                                  la mia domanda era retorica...ho lanciato semplicemente il sasso...<br>Anche per la pirolisi dipende che tecnologia si vuole applicare... quella che utilizza il letto fluido al momento sembrerebbe la migliore in termini di resa e produzione di inquinanti....<br>Ciò non toglie che anche la pirolisi ha bisogno di una fonte di calore, prodotta alla fine da una combustione, che gli consenta di arrivare alla temperatura ottimale per avviare i processi di decomposizione termochimica.

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                                  • #18
                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (leptone @ 21/3/2007, 12:12)</div><div id="quote" align="left">la mia domanda era retorica...ho lanciato semplicemente il sasso...</div></div><br>Sorry... non avevo capito l&#39;intenzione <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0e86d077ce5b52c16dda37b2f051b244.gif" alt=""><br>Cmq il concetto che volevo esprimere non cambia: benchè siano presenti fenomeni di combustione, gassificare e bruciare la biomassa sono cose che non si possono trattare allo stesso modo e che producono effetti abbastanza diversi anche in termini di inquinanti&#33;<br>Per quanto riguarda la tecnologia l&#39;optimum dipende dalla taglia (i costi hanno un certo peso <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e62620cb6759661d87ae374c65e4923b.gif" alt=""> )<br>Saluti

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                                    • #19
                                      La domanda è ancora senza risposta: illo41100 ha letto<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">che il Syngas cioe&#39; il gas di risulta di un gasificatore a biomassa , puo&#39; contenere diossina ed altre polveri dannose alla salute</div></div><br>io ho riportato che la combustione di biomassa a causa degli incendi boschivi produce diossine e PAH (queste cose ci sono anche sui sitio dell&#39;arpa, mentre il mio documento è una ricerca pubblicata da Scientific American).<br><br>Mi sembra che sia tutto il contrario, dire che il<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">cloro che, ripeto, in una biomassa vergine è molto scarso se non assente.</div></div><br>Allora, diossine e PAH vengono prodotti oppure no? Ci sono documenti scientifici che possono dire l&#39;ultima parola?<br><br>

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                                      • #20
                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Paolo Cattani @ 21/3/2007, 13:18)</div><div id="quote" align="left">La domanda è ancora senza risposta: illo41100 ha letto<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">che il Syngas cioe&#39; il gas di risulta di un gasificatore a biomassa , puo&#39; contenere diossina ed altre polveri dannose alla salute</div></div><br>io ho riportato che la combustione di biomassa a causa degli incendi boschivi produce diossine e PAH (queste cose ci sono anche sui sitio dell&#39;arpa, mentre il mio documento è una ricerca pubblicata da Scientific American).<br><br>Mi sembra che sia tutto il contrario, dire che il<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">cloro che, ripeto, in una biomassa vergine è molto scarso se non assente.</div></div><br>Allora, diossine e PAH vengono prodotti oppure no? Ci sono documenti scientifici che possono dire l&#39;ultima parola?</div></div><br>A dire il vero questa confusione io non la vedo... ricapitolando:<br><br>1 La gassificazione della biomassa non produce diossina, contrariamente alla combustione<br>2 La producibilit&agrave; di diossina in ogni caso dipende dal cloro contenuto nella biomassa... questa è una banalit&agrave;: se la biomassa non contiene cloro la diossina non può essere prodotta da nessun processo&#33;<br>3 le polveri e i tars sono un&#39;altra cosa e, questi sì, sono prodotti dai processi di gassificazione, ma possono essere eliminati dal clean-up<br><br>Ovviamente questo è quello che so io sulla base dei miei studi nel settore... se qualcuno ha opinioni o, meglio ancora, dati diversi lo dica <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/bd0e280b4b3e072f08655fd4720c612f.gif" alt=""><br>Ri saluti

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                                        • #21
                                          Tanto per aumentare la confusione... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6f0e8942d382e5416b014aa45c0ad828.gif" alt=":P"><br><br>Per &quot;biomassa&quot; si&#39;ntende anche la materia organica di origine animale e qui di cloro se ne trova soprattutto se sono in decomposizione (non si sa da dove salta fuori, ma c&#39;è, forse bisognerebbe chiedere a Kevran).<br><br>Per evitare la produzione di diossine durante il processo di gassificazione o pirolisi di biomassa (con cloro se ce ne) basta un po di bicarbonato. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b6297ead9a17f07803c7244924e7deda.gif" alt="">

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                                          • #22
                                            Ciao armando... benvenuto nella discussione&#33;<br>Gli scarti organici di derivazione animale vengono gassificati per mezzo della digestione anaerobica se non erro... non sono molto esperto, ma è totalmente un&#39;altra cosa rispetto alla gassificazione termica di cui parlavo, dove (al di l&agrave; del bicarbonato <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/02d41ae6fd74a8a8f834c587a1a9c34b.gif" alt=""> ) la diossina non è prodotta a quel che ne so&#33;<br>Se hai qualche dato in più postalo... io cercherò nei meandri del mio pc qualche pubblicazione che faccia al caso&#33;<br>

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                                            • #23
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                                              • #24
                                                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (jonata80 @ 21/3/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Gli scarti organici di derivazione animale vengono gassificati per mezzo della digestione anaerobica se non erro... non sono molto esperto, ma è totalmente un&#39;altra cosa rispetto alla gassificazione termica di cui parlavo, dove (al di l&agrave; del bicarbonato <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/10290a44a3584f3eec61b0213bd413a2.gif" alt=""> ) la diossina non è prodotta a quel che ne so&#33;<br>Se hai qualche dato in più postalo... io cercherò nei meandri del mio pc qualche pubblicazione che faccia al caso&#33;</div></div><br>Ciao Jonata, mi son spiegato male, oltre agli scarti organici animali (deiezioni) ci sono gli scarti organici dei prodotti di macellazione, solo in Italia qualche centinaio di migliaia di tonnellate all&#39;anno.<br><br>Nel primo caso sono contrario alla digestione anaerobica, è il sistema peggiore per la valorizzazione energetica anche se indubbiamente ad oggi è l&#39;unico che viene presentato come industrialemente valido (ancora per poco spero... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/10290a44a3584f3eec61b0213bd413a2.gif" alt=""> )<br><br>Nel secondo caso, ho una esperienza diretta, abbiamo realizzato due impianti di rendering per la valorizzazione energetica dei grassi e delle farine animali.<br>In poche parole il progetto consiste nel produrre dagli scarti animali farine e grassi e questi una volta ottenuti vengono utilizzati per produrre energia, ma come???<br><br>-gassificando>singas>turbina/motore nel caso delle farine<br>-transterificando>biodiesel>motori nel caso dei grassi<br><br>Con le farine non abbiamo trovato soluzioni migliori (per il momento) e quindi adottiamo un sistema di abbattimento dei fumi estremamente innovativo e un po di bicarbonato a monte del processo, azzerando le diossine e quant&#39;altro che viene prodotto dal processo di gassificazione.<br><br>Con i grassi abbiamo messo a punto una transterificazione fisica e non chimica, riducendo così gli scarti (glicerina) e migliorando al tempo stesso la combustione nei motori e di conseguenza abassiamo notevolmente le emissioni.<br><br>

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                                                • #25
                                                  In effetti alle farine animali non avevo pensato... certo che così cambia la situazione rispetto al cippato sia perchè ci saranno molecole più complesse, sia perchè il cloro sar&agrave; qualche ordine di grandezza di più.<br>Il bicarbonato dissociandosi &quot;cattura&quot; il cloro che, però, dovrebbe finire cmq quasi tuto in HCl... non è che hai qualche dato sulla produzione di diossina senza accorgimenti?<br><br>p.s.1 che tecnologia di gassificazione usate per la farina?<br>p.s.2 interessante il discorso sui grassi <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/8f532e2035825fb4118e88391f7d4b86.gif" alt=""><br><br>Saluti

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                                                  • #26
                                                    Cosa vuol dire transesterificazione fisica e non chimica? Armando, a volte ti trovo un po&#39; ermetico, ma ciò è probabilmente dovuto alla mia profonda ignoranza.

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                                                    • #27
                                                      Nella gassificazione di deiezioni animali non mi addentro...sono totalmente ignorante <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/65adb50cd9f7f083d86de494761577a9.gif" alt=":P"><br>Per quando riguarda il discorso diossina per concludere farei questa considerazione...<br>La combustione di biomassa, se pur in piccole quantit&agrave;, genera delle diossine.<br>La diossina è una molecala pesante poco volatile che si può trovare anche in forma cristallina. Quest&#39;ultima quindi la si può trovare (usiamo il condizionale) magari nella carbonella...<br>Ora tutto sta alla bont&agrave; dell&#39;impianto; se è in grado di distruggerla ok altrimenti dubito che un impianto del genere si possa omologare.<br>La diossina oltre ad essere tossica è anche cangerogena e teratogena. Dovesse essere presente nei residui di combustione, dove la buttiamo? Sicuramente lo smaltimento tramite ditte specializzate renderebbe anti economico utilizzare un impianto del genere...d&#39; altro canto mi auguro che non venga buttata in qualche campo anche perchè alla fine rischiamo di trovarcela nel piatto.

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                                                      • #28
                                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 21/3/2007, 14:57)</div><div id="quote" align="left">Cosa vuol dire transesterificazione fisica e non chimica? Armando, a volte ti trovo un po&#39; ermetico, ma ciò è probabilmente dovuto alla mia profonda ignoranza.</div></div><br>Riproduco lo stesso effetto (simile) chimico per via fisica, riduco le catene di carbonio per mezzo di un cracking molecolare freddo, miscelo in forma stabile con acqua nelle giuste proporzioni le molecole dell&#39;olio crackizzate e in fase di immissione del biocarburante aggiungo una piccola dose di idrogeno che può essere prodotto dal biocarburante stesso (con un apposito apparecchio a microonde che genera un plasma freddo) o prodotto esternamente tramite una banale elettrolisi (anche poco efficiente va bene lo stesso <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a34b611191baf70dac454c8f6e95b9c5.gif" alt=""> ), il costo energetico di tutto il processo è ridicolo, non ottengo scarti e non utilizzo prodotti chimici.<br><br>Un impianto da un MWh ad olio vegetale o grasso animale consuma circa 50 kW per crackare e miscelare con acqua le 5 tons di olio o grasso che servono per 24 ore di produzione di energia, il dipositivo a microonde consuma pochi kWh, circa una decina, l&#39;elettrolizzatore in alternativa alle micoonde idem.<br><br>Diciamo che tutto il processo utilizza diverse forme di cracking molecolare...<br><br>Non sono ermetico, queste cose le ho gi&agrave; scritte e riscritte centinaia di volte in questo forum da qualche anno ormai e a volte do per scontato che quando scrivo chi legge abbia letto tutto, in verit&agrave; sono io che sbaglio non riportando sempre tutto dall&#39;inizio... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c766e9080fdd6c5f6861f0ed913e77b4.gif" alt=""><br><br>Alcuni di questi processi di cracking freddo li stiamo sperimentando per gassificare e produrre olio combustibile da biomassa in assenza di ossigeno, i risultati fino ad oggi ottenuti sono ottimi e le diossine ce le possiamo dimenticare una volta per tutte.. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/45345471bc12c37b61a999bbb1a87989.gif" alt="^_^"><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (jonata80 @ 21/3/2007, 14:48)</div><div id="quote" align="left">p.s.1 che tecnologia di gassificazione usate per la farina?<br>p.s.2 interessante il discorso sui grassi <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a34b611191baf70dac454c8f6e95b9c5.gif" alt=""><br><br>Saluti</div></div><br>Purtroppo i dati sulla produzione di diossina non li possiedo, non me li danno, il mio compito era evitare di produrla o di distruggerla in loco se prodotta e non solo quella, mi sembra di esserci riuscito... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5a76affe6c8bac2a02c221b5b3bef99c.gif" alt=":B):"><br><br>p.s.1<br>La tecnologia è una pirolisi, non l&#39;abbiamo fornita noi, ma è stato regalato un impianto sperimentale americano, noi avremmo utilizzato un pirolizzatore tedesco molto innovativo con carica tipo &quot;REVOLVER&quot;, ti mando in pvt delle fote appena le trovo, lo trovo simpatico anche se personalmente non mi piace, ma non decido solo io <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9345ce6504d59841e012f12768485327.gif" alt="&lt;_&lt;"><br><br>p.s.2<br>Ho risposto a Lolio <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a34b611191baf70dac454c8f6e95b9c5.gif" alt="">

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            Ciao Zintolo, rimosso???<br>Che cosa il post, mi sembra sia ancora li&#33;&#33;&#33;<br> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d1e8eec4ca9e4383a68881676db3548a.gif" alt=":huh:">

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