Elettricità, il flop del mercato libero. Per le famiglie bollette più care del 26%
La liberalizzazione del mercato elettrico sta causando più danni che vantaggi ai consumatori, Netto il rincaro delle bollette rispetto al regime tutelato che però sparirà nel 2022. Va meglio per le grandi aziende che pagano meno dei concorrenti tedeschi e inglesicità, il flop del mercato libero. Per le famiglie bollette più care del 26%
In teoria la concorrenza dovrebbe portare benefici ai consumatori. Ma nel mercato elettrico italiano pare proprio stia accadendo l’opposto, almeno per quanto riguarda le famiglie. Nel 2019, riferisce l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), “sul mercato libero i clienti domestici hanno pagato mediamente il 26% in più sul mercato libero, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica. “Pur scontando le possibili differenze in termini di condizioni contrattuali e di servizio offerto, questo differenziale di prezzo rappresenta certamente un elemento di attenzione”, ha spiegato il presidente dell’autorità Stefano Besseghini, presentando ieri a Parlamento e Governo la Relazione annuale 2019. “Per i clienti domestici il prezzo medio del mercato libero continua ad essere maggiore di quello del regime tutelato”, ha aggiunto Besseghini. Secondo il presidente “Nelle transizioni che interessano il settore energetico, quella al mercato libero sembra essere una delle più faticose. Il percorso di liberalizzazione del mercato, cominciato nel 2007, pur procedendo costantemente non ha ancora conosciuto il definitivo approdo”.
Il seguito dell'articolo nel link:
Elettricita, il flop del mercato libero. Per le famiglie bollette piu care del 26% - Il Fatto Quotidiano
La liberalizzazione del mercato elettrico sta causando più danni che vantaggi ai consumatori, Netto il rincaro delle bollette rispetto al regime tutelato che però sparirà nel 2022. Va meglio per le grandi aziende che pagano meno dei concorrenti tedeschi e inglesicità, il flop del mercato libero. Per le famiglie bollette più care del 26%
In teoria la concorrenza dovrebbe portare benefici ai consumatori. Ma nel mercato elettrico italiano pare proprio stia accadendo l’opposto, almeno per quanto riguarda le famiglie. Nel 2019, riferisce l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), “sul mercato libero i clienti domestici hanno pagato mediamente il 26% in più sul mercato libero, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica. “Pur scontando le possibili differenze in termini di condizioni contrattuali e di servizio offerto, questo differenziale di prezzo rappresenta certamente un elemento di attenzione”, ha spiegato il presidente dell’autorità Stefano Besseghini, presentando ieri a Parlamento e Governo la Relazione annuale 2019. “Per i clienti domestici il prezzo medio del mercato libero continua ad essere maggiore di quello del regime tutelato”, ha aggiunto Besseghini. Secondo il presidente “Nelle transizioni che interessano il settore energetico, quella al mercato libero sembra essere una delle più faticose. Il percorso di liberalizzazione del mercato, cominciato nel 2007, pur procedendo costantemente non ha ancora conosciuto il definitivo approdo”.
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