La nuova speranza per un'azione seria contro il GW dai giovani - EnergeticAmbiente.it

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La nuova speranza per un'azione seria contro il GW dai giovani

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  • La nuova speranza per un'azione seria contro il GW dai giovani

    Si sono tenute in tutto il mondo ultimamente molte manifestazioni per sollecitare l'adozione di una finalmente seria ed efficace politica di contrasto al GW.
    Il sasso lanciato nello stagno dalla giovane Greta Thunberg ha smosso le acque, dopo che la crisi del 2008-2009 aveva raffreddato molto gli interessi dei politici, molto più preoccupati di guadagnare il consenso delle masse popolari in ansia da cambiamenti economici che dal contrastare il cambiamento climatico.
    Anche in Italia si è vista un pò di partecipazione giovanile. Peraltro subito strumentalizzata dalle solite frange anarcoribelliote e dai nimby organizzati.

    Vorrei quindi provare ad aprire una discussione per riflettere e capire su quali assi occorre procedere per contrastare un GW che ormai anche i più testardi scettici hanno rinunciato a negare (e vorrei ben vedere...).

    Chiarito che lotta al GW NON significa semplicemente "non sporchiamo il mare" o "non sprechiamo l'acqua", ma significa RIDUZIONE DEI GAS SERRA emessi in atmosfera, CO2 e metano in primis, il passo successivo è definire COME si riducono queste emissioni.

    Le strategie sono queste:
    1) Risparmio. Parolina magica che raccolgie di tutto. Dalle decrescite, alle azioni di entusiasmo personale, alle decisioni politiche per "non fare onda".
    Personalmente l'ho sempre ritenuto una comoda etichetta sotto cui sbattere un pò di tutto e magari sentirsi meglio con la propria coscienza. In dieci anni sul forum mi sono anche visto proporre di fare la "mappa del frigo" per sapere prima di aprire dove stanno le uova così da aprire e chiudere in un lampo la porta e "risparmiare".
    Tutto sacrosanto per carità. Ma la mia interpretazione è semrpe stata che l'UNICA forma di risparmio vero ottenibile nella realtà e non nelle fiction è l'OTTIMIZZAZIONE per via tecnologica del servizio reso dalla tecnologia. Cioè mi riscaldo e consumo 2 KWh... mi organizzo e investo in tecnologia riscaldandomi uguale e consumando 1 KWh. La soluzione "mi scaldo un pò meno, me ne faccio una ragione e magari faccio un pò di esercizio fisico e consumo 1 KWh" continuo a considerarla una ottima strategia per fare bella figura e sentirsi un pò paladini del clima. Ma un assoluto buco nell'acqua nei fatti. Ottimo se parliamo di esempio da dare ai giovani e per organizzare tavole rotonde e convegni. Del tutto inutile per combattere il GW.
    Quindi serve trovare soluzioni che INCENTIVINO le scelte tecnologiche più ottimizzate nei consumi. con incentivi positivi (ti detasso se fai questo) o negativi (ti tasso di più se fai questaltro). Senza le solite manfrine "tiene famiglia" che agevolano l'utilizzo di soluzioni ormai superate e pericolose.
    In altra sezione va avanti da mesi una discussione sulla vexata questio se sia più inquinante il riscaldamento domestico o il traffico coi fans della biomassa schierati contro gli altri!
    A mio parere la decisione è gordiana.
    ENTRAMBE sono scelte climalteranti e quindi vanno PENALIZZATE! Il che ci porta alla seconda classe di interventi

    2) INNOVAZIONE TECNOLOGICA. A mio parere è la vera, unica, risposta. E certo è un compito da far tremare i polsi, ma si può fare. E per farlo occorre tanto lavoro, tanto investimento, tante opere, piccole, medie e GRANDI e quindi anche un boost economico di cui c'è bisogno.
    I settori fondamentalmente sono i tre soliti in cui è concentrato l'utilizzo dell'energia. Trasporti, Produzione energetica e di beni e Riscaldamento.

    TRASPORTI. Qui la scelta al momento non si discute. L'auto elettrica è la soluzione prima per ridurre le emissioni. E' ormai abbastanza matura da garantire prestazioni dignitose nel 90% dei casi. Se ci riflettiamo noi acquistiamo spesso un carro di metallo e plastica dimensionato per portarci comodamente in vacanza 4 volte all'anno e poi lo usiamo per farci 20 chilometri a passo di lumaca per altre 360 volte all'anno. Il tutto investendo cifre abnormi in un bene che dopo 7-8 anni già ti ha stufato.
    Dovendo proporre soluzioni mediche non coperte dal SSN spesso vedo persone che sbiancano al costo di una prestazione per la salute che ha una presunta vita utile di 30-40 anni e sono appena scesi da un carro metallico che durerà forse 10 anni, che stanno pagando a rate manco fosse una casa e che è costato 5 volte il mio preventivo! Ma vabbè...
    Una ottima soluzione è quella che si sta diffondendo in altri paesi. Ti acquisti l'auto da città elettrica e quando proprio ti serve l'ammiraglia per lo spostamento te la affitti! In Italia è poco diffuso e quindi ci sono ancora problemi di reperimento del mezzo quando serve (ovviamente a luglio ed agosto non ne trovi!). Ma certamente dal punto di vista economico è una buona idea!
    Il vero punto focale però è il trasporto merci. Su cui l'elettrico incide poco. Qui credo che la politica UE di incentivare in ogni modo il trasferimento su linea ferroviaria sia la risposta. Anche se non tutti in Italia sembrano pensarla allo stesso modo. Aspettiamo da loro suggerimenti, nel caso.

    RISCALDAMENTO. Qui le soluzioni sono semplici da individuare, ma costose da imporre. In tutti i sensi. Isolamento, apparati avanzati, ecc. Costose per lo stato se incentiva, costose per il poltico se tassa.

    PRODUZIONE ENERGETICA. E qui sfondiamo la porta aperta. Quello che serve è ovviamente il trasferire TUTTA la produzione energetica o quasi su fonte rinnovabile. Mantenendo magari una quota parziale su gas naturale. Ma per farlo serve tanta innovazione tecnologica! Non più nel settore della produzione pura, dove leggo che gli ultimi pannelli a film sottile promettono ormai un costo energetico a livelli che solo 10 anni fa ci sarebbero apparsi ridicoli! Ma nel settore fondamentale dell'accumulo e della gestione della rete (smart grid).
    In questo settore sia le batterie che l'idrogeno promettono grandi avanzamenti tecnologici. Sempre che le scelte di governance impongano alle aziende di seguire queste vie.
    Lo si è fatto nel caso del FV e si è creato, di fatto, un settore industriale. I paesi che lo hanno fatto per primi (Giappone, Germania e USA in testa) sono ora i principali produttori al mondo. Avendo surclassato quelli che prima di loro avevano in mano le tecnologie necessarie, ma che hanno fatto scelte "diverse". Non scriverò "Italia" per pudore!
    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

  • #2

    Note di Moderazione:
    Spero che il 3d, visto l'ampiezza degli argomenti, non venga invaso da polemiche o flame, provvederò a vigilare per evitarlo



    Una considerazione: la ragazza è (forse) stata strumentalizzata anche da chi l'ha "buttata in campo", intendo dire che immagino ci siano migliaia di ragazzi più impegnati di lei che non sono capitati nel posto giusto al momento giusto.
    Ed è stata strumentalizzata, o meglio offesa, anche dai "contrari", che di solito sono persone reazionarie che pur di continuare "as usual" continuano a negare i rischi della situazione (climatica, ma anche ambientale) che l'uomo sta creando.

    Ma restiamo sui punti che hai elencato. Non so se li hai pensati tu o trovati, mi permetto di fare qualche aggiunta/precisazione/considerazione basata anche sul quel poco che io, te e tanti altri su EA siamo riusciti a fare nel nostro piccolo.

    Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
    1) Risparmio.
    ....
    la mia interpretazione è semrpe stata che l'UNICA forma di risparmio vero ottenibile nella realtà e non nelle fiction è l'OTTIMIZZAZIONE per via tecnologica del servizio reso dalla tecnologia.
    Spesso la parola risparmio viene ridicolizzata dai detrattori ed etichettata come "tirchieria". In parte il suo uso deriva dal termine molto conosciuto di "risparmio energetico", a cui ora si affianca "efficientamento".
    Io invece non vedo niente di male nel "risparmiare", anche perchè un risparmio economico quasi sempre implica un minor uso di materiali/energia.
    Ma il termine risparmio a mio avviso è più che lecito quando si fanno azioni che evitano veri e propri sprechi: un isolamento termico per esempio, ma anche non eccedere con il riscaldamento o il condizionamento.
    Lo preciso perchè molti sono convinti che tenere la T in casa sotto i 21°C in inverno (o sopra i 20°C in estate ) sia un sacrificio inaccettabile.

    Quello che invece chiami ottimizzazione per me rientra nel punto 2.

    D'accordissimo sulla diatriba trasporti vs biomasse, entrambi creano problemi e bisogna agire su tutti i fronti, ognuno nelle proprie possibilità, e smetterla col "benaltrismo"

    Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
    2) INNOVAZIONE TECNOLOGICA.
    I settori fondamentalmente sono i tre soliti in cui è concentrato l'utilizzo dell'energia. Trasporti, Produzione energetica e di beni e Riscaldamento.
    Quella che chiami innovazione può implicare sia nuove applicazioni in toto, ma anche il famigerato "efficientamento" delle tecnologie disponibili, con cambiamenti a volte piccoli altre più consistenti.
    L'efficienza e/o innovazione) va intesa in senso lato, in generale però indica il rapporto tra effetto voluto e risorse spese (ma può indicare nel GW anche cose diverse, per esempio quanti grammi di CO2 emetto per percorrere x chilometri)

    Se parliamo di GW essenzialmente mi sembra di vedere due direttrici principali:

    2a) Sostituzione (totale o parziale) delle tecnologie attuali con altre basate su fonti rinnovabili.

    2b) Introduzione di perfezionamenti che permettano di ridurre l'uso di energia (di qualunque genere, anche la rinnovabile ha un costo ambientale) e/o delle emissioni di CO2

    Non mi sembra un compito da far tremare i polsi, è in atto da decenni (per alcuni aspetti da sempre).

    Fanno tremare i polsi ad alcuni i timori che si vadano a toccare certi interessi cristallizzati semmai.

    Gli esempi credo siano noti a quasi tutti gli utenti di EA, ripeto quelli che mi vengono in mente

    1 - "Risparmio energetico"
    Ci mettere dentro tutte le tecnologie che permettono di ridurre veri e propri "sprechi": isolamento termico negli edifici, riduzione degli attriti nei pneumatici,, tetti verdi e tanto altro.
    Spesso sono basati su soluzioni presenti da decenni, ma che ancora si fa fatica a far adottare ad alcuni cittadini o ai professionisti meno aggiornati.

    2a - Passaggio alle rinnovabili
    Tante ormai le tecnologie che permettono di usare fonti rinnovabili, essenzialmente sono tecnologie basate sull'uso di energia elettrica (ma sicuramente dimentico altre possibilità)
    PdC per riscaldare/raffrescare (compreso geotermia)
    Veicoli elettrici o ibridi plug-in (compresi ovviamente i mezzi su rotaia)

    2b - Riduzione dell'uso di energia e/o delle emissioni di CO2
    Questo aspetto riguarda sia piccole che grandi innovazioni, sia la produzione che l'uso dell'energia.

    In produzione ricordiamo appunto la necessità di smart grid per aumentare le rinnovabili, ma anche lo sviluppo di centrali termoelettriche sempre più efficienti, che pur usando energia fossile (metano o altro) hanno ridotto negli anni la CO2 emessa a parità di energia elettrica generata.

    In piccolo, anche il semplice passaggio a "inverter" nelle PdC ha ridotto i consumi (e quindi le emissioni).
    Ma anche i motori termici hanno fatto qualche passo avanti, anche se minore (molto minore) di quanto sbandierato.

    Cito anche nuove tecniche di cattura della CO2 che promettono di poter arrivare centrali termoelettriche con emissioni negative di CO2 provvedendo a un suo stoccaggio in vari modi (tipicamente sottoterra).
    I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
    https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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    • #3
      Grande tema, grazie per averlo proposto.
      La Tecnologia avrà certamente la sua parola da dire, in fin dei conti ci ha portat sulla Luna; ma con tutte le ottimizzazioni che potrà avere, penso che sia necessario aggredire il problema -parliamo del Global Warming, beninteso- anche dal lato 'consumi", per esempio è indispensabile isolare le abitazioni E -imo- ridurne i volumi.

      Per le auto, elettriche leggere e aerodinamiche, perfetto, ma leggevo che lei redattricitori del prossimo Codice della Strada contemplano la possibilità di centocinquanta chilometri all' ora sulle autostrade a tre corsie, quando è risaputo che aumentando la velocità aumenta anche il consumo, e ben più che proporzionalmente.

      Se davvero è vitale ridurre le emissioni di CO2, la velocità dei veicoli andrà ridotta, piuttosto che aumentata; e forse bisognerà anche viaggiare meno. Per esempio, avvicinando luogo di lavoro e abitazione, anche perché, per come la vedo io, bisognerà ridurre significativamente l'uso di energia fossile in agricoltura e indotto (trasporti a raggio planetario, distribuzione, chimica), e quindi niente di più congruo che spostare forza-lavoro dalla città alla campagna
      ...
      un cinquanta per cento della popolazione, diciamo?
      Il che aiuterebbe anche a chiudere i cicli di Azoto, Fosforo, e Potassio, nutrienti agricoli fondamentali che attualmente ci procuriamo con gran dispendio di energia per la loro sintesi e/o il loro trasporto -guano del Perù, fosfati del Marocco ...- mentre spendiamo altra energia per maltrattare nei depuratori quelli contenuti nelle deiezioni nostre e in quelle dei nostri animali di allevamento, prima di scaricarli a far danni nell'ambiente.

      I prezzi dei viaggi in aeroplano, mi perdoni Flying Spaghetti Monster,
      dovranno adeguarsi a una congrua tassa sul carburante avio
      ...
      congrua, eh! Ho detto"congrua".

      Semplificando, proporrei una tassa urbi et orbi, sulla CO2 emessa (complicando poco-poco, però, la proporrei sulla CO2
      equivalente) da qualsiasi attività.
      Per orientarsi sul congruo che dico io, un migliaio di euro/tonCO2eq, non i ridicoli trenta quaranta cento sui quali ci si accapiglia al momento.

      E poi, non si diceva di tecnologia?
      E chi c'è di più tecnologico del comparto militare?
      A la guerre comme a la guerre, kribbio! Il nemico è il GW, si attrezzino per la sfida! Di soldi ce ne costano già un bel pacco, mi pare.

      Economia di guerra, e legge marziale, ecco come va a finire.

      A meno che
      ...
      a meno che lo Strike for Climate non si ripeta ogni venerdì, che Greta e tuttei legli altrei ragazzei non spacchino i koglioni continuamente che vogliono vedere i maledetti grafici dei gas-serra calare, e calare a velocità compatibile con l'obbiettivo di max +2 C a fine secolo ... mentre per ora salgono ,..

      Solo che, se pensano di non dover rinunciare a nessuno degli agi di cui attualmente -insieme a noialtrei attempatei del primo mondo- godono, le azioni che
      intraprenderanno non potranno essere che contraddittorie, e quindi inefficaci.

      Ancora due righe: al momento, restare al disotto della soglia di aumento della temperatura media globale considerata pericolosa, si può ottenere solo attraverso il percorso più restrittivo per quanto riguarda le emissioni di gas-serra; siamo, sembra, vicinissimi al limite del cosiddetto Budget del Carbonio; forzarlo, e restare in sicurezza, comporta Emissioni Negative, ossia assorbire, in qualche modo, la CO2 in eccesso; le sole tecnologie, che io sappia, oggi disponibili -afforestazione, riforestazione, interramenti di carbonella (biochar)- competono con l'uso del terreno coltivabile per produzione di cibo e -ci perdoni FSM- di carburante.

      Allo stretto, se sforiamo il budget, e vogliamo comunque mantenerci al sicuro da GW devastante, la SAU (Superficie Agricola Utile) per produrre cibo va ridotta ... e quindi si riduce la disponibilità di cibo...
      e cosa succede riducendo la disponibilità di cibo?
      Succede che la popolazione si riduce, ecco cosa succede!
      Fino a portarsi in equilibrio con le risorse disponibili.

      Saluti catastrofici.

      M

      __________

      Ultim'Ora!
      Greta Thunberg da forfait!

      Effetto Cassandra: Dichiarazione-choc di Greta Thunberg. Lo scopo e stato raggiunto: non c'e piu bisogno di scioperare per il clima.

      Ma speriamo sia un Pesce d' Aprile

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      • #4
        A me mi sembra veramente incredibile che non si debba introdurre nel ragionamento consistenti, ma consistenti, ma aiutatemi a dire consistenti tagli alla emissione di gas climalteranti!

        R. Urciuoli scrive:
        "Cito anche nuove tecniche di cattura della CO2 che promettono di poter arrivare centrali termoelettriche con emissioni negative di CO2 provvedendo a un suo stoccaggio in vari modi (tipicamente sottoterra)".
        Link?

        Lasciamo un attimo la vista panoramica, che lo sguardo si perde nelle nebbie del futuro, e osserviamo da vicino queste tecniche di cattura della CO2; pompaggio sottoterra? Nei pozzi petrolio vuoti, immagino.
        A me sembra un'idea folle!
        Che garanzie ci sono che i serbatoi tengano la pressione . . . per quanto tempo? Tendenzialmente, per sempre, quindi è certo che prima o poisuccederà un guaio catastrofico.

        Per me, pensare che si possa continuare a vivere nel nostro lusso da primo mondo è illusorio: comunque vada, il Climate Change imporrà cambiamenti tanto profondi da apparirmi insondabili, parecchio incerta mi pare la stabilità della Democrazia, cmq venerdì prossimo che si fa, si rifà il Climate Strike? Perché le emissioni di gas climalteranti, dall' ultima volta, non sono mica diminuite, eh!

        Lo diceva, Greta: "Con la mia sindrome", diceva più o meno, "sono portata a focalizzarmi sui fatti, i grafici per esempio mi attirano in maniera quasi morbosa, se vedo un grafico non ho pace finché non ho capito cosa rappresenta, voi non ci crederete ma tutti quelli che trovo, TUTTI, segnano che la CO2 aumenta!".

        E quindi siccome mi sembrava proprio incredibile sono andato a vedere e, kapsio! è vero!
        ...
        ...
        Ora bisogna fare un'azione seria!
        Ma quanto seria, una riforma di tutto il sistema dei trasporti che praticamente è uno sconvolgimento è abbastanza serio?

        Oh, oh, non esagerare, sconvolgimento, proprio, eh?
        Si fa le macchine elettriche, più piccole, si fanno andare piano, si mette la catenaria per i camion elettrici ...
        .


        Dai Raga, s'era detto " seria".
        ...
        ...
        A proposito di seria, di demografia se ne può ragionare, o va bene così, intorno dieci miliardi al 2050 (1)?

        Saluti.

        M
        -------------
        1: L’Onu aumenta le sue stime per la popolazione mondiale: 9,8 miliardi nel 2050

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        • #5
          A proposito di Carbon Capture,

          Bipartisan senators want 'highest possible' funding for carbon capture technology | TheHill
          mi compiaccio vivamente che abbiano pensato di andare a prendere la CO2 dove è più concentrata, ossia dalla ciminiera di impianti termoelettrici, invece di seguire le ridicole proposte di Direct Air Capture; ma anche così, prendendola concentrata e calda alla sorgente, "la ricerca va finanziata al massimo livello"
          ...
          tradotto, vuol dire che per una azione fondamentale (critica, dicono) per rientrare negli Accordi di Parigi, ancora non abbiamo idea di come fare!

          Va ridotta o no, l' emissione di CO2?
          È prudente sfondare il tetto del Carbon Budget contando su tecnologie ancora da individuare, nonché da dimostrare?

          Giusto quanto sopra, organizziamoci per circa dieci miliardi di umani al 2050, avendo a che fare con un Climate Change corrispondente a un Global Warming di due o tre gradi celsius a seconda di quando si comincia a contare
          ...
          Due o tre gradi in più nell'Africa sub-sahariana ... abbiamo idea di cosa vuol dire?
          Vuol dire, IMO, che le migrazioni attuali, sono lo sgocciolio che precede il crollo della diga!

          Ah, dimenticato: al duemila cinquanta, rebus sic stantibus, il Delta del Nilo avrà a che fare con l'intrusione del Cuneo Salino
          ...
          e dove andranno, le decine di milioni di fellah che ora ci campano?
          L' Egitto è qui davanti, eh?

          Saluti.

          M

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          • #6
            Cmq per Carbon Capture And Storage mi sono informato meglio e devo ammettere che sembra qualcosa si stia facendo;
            Why Green Groups Are Split on Subsidizing Carbon Capture Technology - Yale E360

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            • #7
              Originariamente inviato da Mosley Visualizza il messaggio
              Attenzione alle bufale messe in rete dai siti complottisti e negazionisti del cambio climatico. Non è il caso del link di monsley ma il contenuto è fuorviante e quantomeno poco attento alla realtà dei fatti.
              L'annuncio di Greta
              Greta aveva immediatamente aggiunto che si trattava di un pesce d'aprile!

              Per quanto riguarda l'auto elettrica, da ciò che leggo in giro, pare che ci saranno enormi problemi legati all'inquinamento causato dalle batterie e che le materie prime necessarie sono piuttosto scarse. Ne consegue che è impossibile materialmente sostituire il numero di veicoli circolanti con auto alimentare elettricamente...
              "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
              “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
              "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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              • #8
                Un problema per volta...

                1) Sovrappopolazione. Purtroppo sono decenni che si segnala il problema e da decenni l'unica risposta certa è il "vabbè, qualcosa faremo".
                Laddove il calo demografico prodotto dal benessere ha dato risultati moltissimi si preoccupano dell'invecchiamento della popolazione. Problema che è reale, ma SOLO in un mondo salviniano che non ammetta immigrazione, visto che questa porta una quota di giovani anche superiore a quelli teoricamente persi.
                Certo, se il problema è quello di chi si angoscia per una graduale "negrizzazione" della gloriosa, candida, stirpe italica... ebbè... li c'è poco da fare. Si. I cittadini italiani del futuro assomiglieranno sempre più a Kean che alla stirpe ariana. Evabbè.
                In realtà a me pare ormai tardi per sperare in vere politiche di contenimento delle nascite. Che resta una possibilità a portata solo della Cina e forse dell'India. Ma l'Africa da sola ha una potenzialità di crescita demografica enorme ed ancora largamente "inespressa". Qui credo che l'esempio per il futuro stia nel recente passato di paesi come la Nigeria, passato da 40 milioni nel 1965 agli attuali 190. E' uno dei paesi più affollati d'Africa, con una densità di 164 ab/kmq. Ma resta quasi spopolato rispetto alla denistà italiana di 200 ab/kmq. Quindi lo spazio è ancora tanto. L'altro fattore che si pensava negativo è ovviamente la ricchezza ddisponibile per abitante, ma proprio la Nigeria dimostra come in assenza di qualsiasi politica di contenimento la spinta alla moltiplicazione continua a aumentare riempiendo gradualmente nicchie sempre più ridotte di accesso ai beni primari.
                In parole povere, in assenza di controlli, il panorama futuro è un aumento soprattutto della fascia di ultrapovertà suburbana. Tutte persone destinate a una vita di sussistenza, in iperaffollamento, senza servizi o quasi. Con un peso crescente su stati che si trovano sempre più in difficoltà a garantire servizi a tutti.
                Questo succede soprattutto in Africa, ma anche in America latina ed Asia esistono situazioni simili. L'aiuto da parte del mondo più benestante è sempre più necessario ed è andato crescendo nel tempo. Ma risulta sempre più in affanno rispetto alla domanda, che cresce al triplo della velocità.
                Tutto questo discorso a cosa porta? A una previsione per ora solo fantascientifica. Vedremo per quanto...
                E' ovvio che esistono meccanismi quasi "automatici" nel controllo della popolazione su base naturale. Una qualsiasi colonia di animali, se per caso vede sparire i propri predatori naturali, tende a riprodursi in maniera incontrollata... fino a che il casuale esplodere di un'epidemia che sarebbe limitata a pochi casi isolati in una popolazione sparsa con pochi contatti diventa una micidiale tragedia che falcia l'80% degli individui.
                Nel caso dell'uomo epidemie di questo genere erano una volta possibili a livello urbano (e pressochè sconosciute nelle campagne). Poi l'evoluzione igienica e medica le ha debellate....
                Davvero??
                In realtà NO!
                E' stato debellato il 90% delle epidemie, è vero. E questo dò un senso di ingiustificata sicurezza a molti. Ma in realtà non abbiamo alcuna arma oltre il vaccino per la stragrande maggioranza delle infezioni virali. La buona notizia è che le poche infezioni virali che si trasmettono per via aerea (quindi di fatto incontrollabili) sono perlopiù innocue.
                Ma quando la mutazione "giusta" riporterà alla luce il supervirus influenzale saranno le sacche di iperpovertà a reggerne l'urto in maniera più pesante. Insieme, paradossalmente, alla popolazione ipercivilizzata occidentale, a causa della debolezza del sistema immunitario prodotta da decenni di cure, antibiotici, vaccini, ecc.
                Cosa c'entra tutto ciò col CG? Forse nulla. Forse, ipotizzano alcuni, sarà proprio l'inizio del vero CG a determinare le condizioni perfette per la nascita del supervirus.
                Gea sa come difendersi.
                E, per inciso, anche l'Europa della gente comune (che in altre situazioni definisco "er popppolo"), che sarà pure giudicabile come meglio/peggio si crede, ma resta facilmente in grado di arrestare qualsiasi "crollo di diga" se si irrita e si scrolla di dosso il controllo di noi "radical chic" illusi di potere esorcizzare fili spinati e blocchi navali con la forza dell'indignazione da buona educazione! Non fatevi queste illusioni! Qualche insegnamento le azioni di Salvini dovrebbero averlo portato, no?

                2)Trasporti.
                Qui le possibilità di intervento sono decisamente più interessanti. Sperando che Tesla riesca a superare l'attuale momento di impasse, è ovvio che solo l'auto elettrica può aspirare a una sostituzione totale del parco circolante. E questo si può raggiungere solo con adeguate leggi, tasse, sgravi, ecc. Non si può più dire "aspettiamo come si muove il mercato", ma indirizzarlo!
                Cio detto servono precisazioni. Il problema del riciclo delle batterie e dei materiali per costruirle esiste. Non è così critico (almeno per le attuali batterie), ma va tenuto in conto.
                Più importante ai fini del CG è chiedersi COME si produce l'energia poi immagazzinata nelle batterie.
                Se infatti questa viene prodotta da impianti produttori di CO2 il risparmio ai fini del CG è minimo. Se proviene da fonti rinnovabili, esclusa la biomassa, allora è ottimale. Ma qui si rimanda al capitolo "fonti di produzione energetica".
                Sempre ai soli fini di controllo del CG anche l'alternativa idrogeno al posto delle batterie rappresenta una scelta ottima, ma sempre e solo a condizione che la produzione dell'idrogeno sia da FER.
                Il cocktail per me migliore nel settore trasporti resta un uso massiccio dell'elettrico in città. Con auto elettriche che dovrebbero essere l'auto primaria o unica familiare. Poi un uso di mezzi ibridi, a idrogeno o fossile iperefficiente per i primi anni per i mezzi di media-lunga distanza. O meglio la possibilità di affittare facilmente uno di questi mezzi per quando se ne ha bisogno.
                Per i trasporti di merci e persone su lunghe distanze il treno è la vera soluzione su cui puntare. Senza rinfocolare polemiche "da bar" qui credo sia importante rintuzzare i delirii di qualche ignorante sulla "inutilità" del mezzo più efficiente, capiente, sicuro mai inventato che semmai andrebbe incentivato. Credo comunque che qui basti sbattere sotto il naso saccente dei sedicenti esperti i dati di come il treno sia di successo laddove permette di offrire il massimo dei risultati tecnologici attuali al prezzo minimo. La rete TGV francese o le reti TAV italiane e tedesche credo siano un buon punto di partenza per un'analisi.
                Ovvio che anche qui il problema a monte resta la produzione dell'energia necessaria alla rete.
                Poi le catenarie, i Tir a idrogeno, batteria, ecc. sono tutte ottime alternative. Sarà il mercato e la facilità o meno a modernizzare il trasporto ferroviario a chiarire quale sia il migliore.
                La soluzione peggiore resta pensare sia possibile permettere a flotte di migliaia di Tir a gasolio affumicare l'atmosfera o, anche peggio, illudersi che basti dire "accontentiamoci di meno" per diminuire questi traffici.

                3)Produzione energetica.
                Qui è tutto semplicissimo, in teoria. In attesa di una, prevedibilissima, accelerazione disperata della fusione nucleare quando la crisi energetica dovesse davvero appalesarsi, l'unica alternativa credibile ed efficiente resta la produzione da FER! Mantenendo semmai una produzione da gas naturale per il periodo necessario alla creazione della necessaria smart grid e dell'accumulo.
                Ma qui il discorso si fa davvero difficile in quanto si andranno a toccare interessi ciclopici e i rischi sono enormi. Solo una colossale spinta politica (ad es. prodotta da gravi eventi bellici) potrebbe smuovere qualcosa a breve termine. Non certo le proteste dei ragazzi. Purtroppo!
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                • #9
                  Che il treno sia forse il miglior mezzo di trasporto non c'è dubbio.
                  Bisogna però valutare le soluzioni in base ai contesti in cui queste vanno applicate.
                  A tal proposito l'ecobusiness affonda gli artigli ovunque può seguendo l'onda della magica formula della sostenibilità. Non sempre questo è reale ma è solamente un ottima "mangiatoia".
                  Un esempio tra tutti:
                  Emissioni di CO2 e Tav Torino Lione. Mercalli: 'La cura e peggiore del male' | ECO dalle CITTA' | Notiziario per l'ambiente urbano

                  In riferimento alle auto elettriche invece
                  Auto elettrica? Un grande bluff. I 4 ostacoli alla sua diffusione - Affaritaliani.it

                  Aggiungo anche una novità che potrebbe avere sviluppi interessanti
                  Da Scania motore V8 che va a biometano prodotto dai rifiuti - Eco Mobilita - ANSA.it
                  "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                  “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                  "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                  • #10
                    Vorrei evitare che la discussione scivoli sulla Tav Valdisusa che, con tutto il rispetto, ha un filino rotto il carretto. E' solo UNA delle TAV.
                    Il trasporto su rotaia non sarà mai competitivo se non si rende competitiva la ferrovia. E le linee storiche, pittoresche o meno, non lo sono e lo saranno sempre meno.
                    Qui dobbiamo decidere cosa fare, proporre, progettare per ridurre le emissioni climalteranti. E a mio parere non si può pensare di dire "non ammoderniamo o rifacciamo la linea ferroviaria perchè il cantiere "produce CO2". Egrazziallatazza! Se l'alternativa resta quella di vedere migliaia di TIR in autostrada non si può ragionare in termini di "non facciamo i cantieri"!
                    Se invece il discorso in generale è quello fatto dall'articolista per la Tav Valdisusa allora se ne può parlare! Serve solo dimostrare che un cantiere ferroviario produce più CO2 di 2000 TIR che passano giornalmente da li! Echeccevvorràmai?
                    Tornando a cose serie, non si devono facilitare le furbate ecobusiness, ma nemmeno le furbate "risparmiatorie" a scopo egoistico. Il trasporto di 1000 tonnellate di merce per 1000 km con una motrice elettrica ha le emissioni climalteranti della produzione elettrica necessaria. Se questa è zero perchè tutta l'energia proviene da una produzione FER il paragone con 1000 tonnellate trasportate per 1000 km su TIR a gasolio è totalmente impietosa. Ma questa per davvero. Anche nel caso che la produzione elettrica fosse da fossile comunque le emissioni di una singola centrale restano molto minori rispetto a una flotta di TIR.
                    Ovvio che l'adattamento della rete ferroviaria al compito erculeo di coprire parte (perlomeno!) del trasporto su gomma è una scelta costosa, che comporta investimenti pubblici che altrimenti si potrebbero dirottare su altre "quote" o "redditi" o altre forme di beneficenza imposta ai fessi contribuenti, ma non credo che sia concesso spacciare le scelte di risparmio economico a breve come scelte per aiutare i ragazzi che protestano. Altrimenti torna sempre buona la mia centrale a copertoni usati! Vuoi mettere che risparmio sul cantiere necessario a fare un parco eolico da 20 MW?

                    P.S. Un appunto. Stiamo parlando ESCLUSIVAMENTE di come ridurre le emissioni climalteranti. Il metano è uno dei gas serra più pericolosi. E bruciarlo produce comunque CO2. Con tutto il rispetto per Scania, non è quella la strada.

                    P.P.S. Un modo intelligente di spostare la produzione energetica su fonti rinnovabili è renderle economicamente convenienti con gradualità!
                    In questo senso approvo l'esperimento di SNAM Snam, prima immissione di idrogeno in rete. Accade in provincia di Salerno - Affaritaliani.it non tanto per il risparmio di gas, quanto per la buona riduzione di CO2 emessa e soprattutto per il fatto che in questo modo si comincia a creare una condizione per l'utilizzo graduale ed economicamente vantaggioso di idrogeno prodotto da FER in esubero rispetto alla domanda elettrica.
                    Ultima modifica di BrightingEyes; 08-04-2019, 17:48.
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • #11
                      Un primo passo relativamente semplice e intelligente per non incrementare le emissioni di CO2 consiste nell'evitare il continuo consumo di suolo.
                      Questo si realizza principalmente in due modi:
                      - non costruire nuove infrastrutture come strade e ferrovie ma efficientare e ammodernare quanto già esiste
                      - impedire la costruzione di nuovi edifici industriali, commerciali e residenziali ma agevolare acquisto e ripristino di siti abbandonati al degrado. È osceni vedere le zone industriali con capannoni abbandonati e accanto altri in costruzione; stesso discorso per le abitazioni civili
                      "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
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                      • #12
                        Il primo passo non mi trova assolutamente d'accordo. "Efficientare" è un bel verbo, musicale e che dà un'aria di competenza a chi lo usa, ma nella realtà è perlopiù pura "aria fritta"! Utilizzata a piene mani da chi cerca (comprensibilmente per carità!) di difendere il suo quieto vivere nell'orticello da infrastrutture fastidiose. Il Ponte Morandi si è cercato di "efficientarlo" per decenni, grazie soprattutto alla stolida opposizione locale a raddoppiarlo, e il risultato è chiarissimo a 43 famiglie. Ora c'è la foglia di fico delle responsabilità tecniche di Autostrade come pretesto, ma la realtà è che chi ha berciato per decenni che il ponte "andava benissimo e efficientandolo poteva durare altri 100 anni" porterà la responsabilità del crollo per sempre.
                        Le linee ferroviarie in Italia esistono da 150 anni. Prima della costruzione delle TAV e relative infrastrutture il treno era visto come la corriera della nonna, riservato ai condannati al pendolarismo suburbano e utile, semmai, per qualche viaggio con la famiglia ma se proprio si voleva risparmiare! Infatti le ferrovie erano utilizzate la metà dell'attuale sulle tratte lunghe e l'evoluzione della tipologia di treni era tutta verso treni passeggeri di grande capienza su percorrenze medio-brevi. Ed erano un costo netto per la comunità. Più un servizio per pendolari e anziani in gita alle 5 terre che un vero mezzo di trasporto.
                        Le linee ad alta velocità hanno rivoluzionato il panorama. Ormai l'analisi costi-benefici qui è sotto gli occhi di tutti. Anche se qualcuno finge ancora di ignorarla. Se ora gigetto può permettersi di appioppare una quota della moribonda Alitalia alle FI è proprio grazie alla liquidità garantita dal successo delle linee TAV.
                        Solo conteggiando i risparmi conseguenti al trasporto di 1000 passeggeri da Milano a Roma con treno invece che con l'aereo si conteggiano risparmi di CO2 incomparabili con tutte le iniziative econaif immaginate finora!
                        Serve semmai completare il collegamento AV fra l'Italia e la Francia. E non penso tanto alla solita Valdisusa, ma più a una linea TAV Genova-Nizza che renderebbe di colpo superato il collegamento aereo fra la maggior parte delle città francesi ed italiane. Capisco perfettamente il punto di vista del "basta cemento", ma direi che tra il "basta cemento" per il contadino e il "basta gas di scarico e traffico TIR" o "basta inquinamento aereo" per me che abito a 500 metri dall'autostrada preferisco questi ultimi.
                        Passando al discorso merci non esiste "efficientamento" possibile che possa rendere minimanente competitivo il trasporto su rotaia in gran parte d'Italia. Esistono però direttrici (porti liguri e Livorno verso Torino-Milano-Europa, Trieste-Venezia verso Verona-Austria-Est) che hanno già in costruzione o attive linee adeguate. Qui c'è molto da fare. Chi scarica a Napoli o Gioia Tauro invece dovrà aspettare le catenarie, i TIR a batteria/idrogeno o roba del genere, in quanto è pura fantascienza proporre oggi un trasporto merci efficiente sulle dorsali centrali ed è una barzelletta anche solo parlarne al sud.
                        Le zone industriali sono quelle e quelle restano. Se devo costruire un capannone non lo faccio a capocchia. Lo faccio dove è stato normato di farlo. Se ci sono edifici recuperabili meglio, risparmio!
                        Il problema che sfugge è che le aree industriali sono degradate NON perchè il maligno imprenditore vuole costruire il capannone davanti all'asilo, ma semplicemente perchè NON CI SONO più imprenditori che vogliano utilizzare quelle aree! L'imprenditoria italiana è stata talmente scoraggiata negli ultimi 40 anni che ora nessun giovane pensa minimamente a rischiare in proprio.
                        D'altronde questo era il sogno dei "comitati del NO". Ogni e sottolineo OGNI progetto industriale di una certa importanza ha come corollario l'inevitabile comitato. Non sarà certo tutta colpa loro, ma ora hanno da essere soddisfatti, perlomeno. Fintanto che non cercano un lavoro serio al nipote, ovvio.

                        Comunque... sorvoliamo sulle polemiche da bar e torniamo in tema "riduzione delle emissioni climalteranti".
                        C'è un altro aspetto che nessuno tiene in considerazione in Italia. E che riguarda proprio quella retorica del "piccolo passo per salvare il mondo" che tutti rivendicano.
                        E cioè il problema del

                        RISCALDAMENTO e RAFFREDDAMENTO DOMESTICO.
                        Questo è un capitolo dove la buona volontà del singolo potrebbe fare tantissimo. Un impianto domestico FV, magari con accumulo, che tagli del 75%-80% il fabbisogno di energia da fossile e permetta l'utilizzo di una PdC è tranquillamente alla portata di un gran numero di famiglie. Anche qui leggo approfonditissime analisi al centesimo per valutare se "conviene o meno". Ed in realtà la conclusione che ne traggo è che ben pochi fanno questa scelta per attenzione all'ambiente. Ma che tutti sperano in una soluzione che si, diminuisca la CO2 emessa, ma nel contempo garantisca il famigerato "risparmio economico"! Magari dalle stesse persone che poi mi predicano la necessità del "sacrificio" di rinuncia come soluzione al problema emissioni!
                        Io andrei di normative. Scoraggiando gradualmente con tassazione adeguata TUTTE le forme di produzione di calore che emettono CO2. Una specie di "carbon tax domestica" per intenderci.
                        Questo sarebbe un piccolo (perchè a portata di famiglia), ma importante (perchè la CO2 emessa dagli impianti di riscaldamento è notevole) passo con costi zero per la comunità (anzi, si avrebbe un incremento di entrate fiscali).
                        Ultima modifica di BrightingEyes; 09-04-2019, 11:13.
                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                        • #13
                          Non concordo per niente.
                          Il ponte Morandi è nato già sbagliato e nulla ha a che vedere con il resto di cui si parlava
                          "Nel giro di pochi anni il ponte iniziò inoltre a mostrare problemi strutturali e di precoce obsolescenza, palesando in particolare un veloce e grave degrado dei materiali: lo stesso Morandi evidenziò a fine anni '70 / inizio anni '80 come la brezza marina ed i fumi corrosivi delle vicine acciaierie di Cornigliano stessero causando un serio degrado degli elementi metallici a vista e delle superfici in calcestruzzo. Egli finì dunque per ritenere che entro pochi anni sarebbe stato necessario intervenire sul ponte con manutenzioni mirate." Cit. Wikipedia
                          La visione dei treni di una volta è del tutto personalistica e forse sintomatica di scarsa conoscenza tant'è che fino alla fine degli anni '90 circolavano molti treni a lunga percorrenza, ad esempio il Torino-Palermo, con tanto di auto al seguito, estremamente economici e utilizzatissimi. Anziché renderli più confortevoli e funzionali (alternativa linguistica al termine "efficienti" che pare essere poco gradito) è stato scelto di sopprimerli, dando spazio a treni veloci, costosissimi e dalle tratte più brevi, con la conseguente necessità di diversi cambi per attraversare lo stivale. Di fatto queste scelte hanno portato gli utenti a preferire l'aereo, decisamente più economico.
                          Non vedo il problema delle ferrovie vecchie di 150 anni quando possono essere ammodernate e messe in sicurezza. Crollano i ponti di 60 anni e reggono le ferrovie di 150... Se poi si vuole solo costruire costruire costruire allora non ci si lamenti se questo comporta dispendio di energia, emissioni di CO2 e consumo di territorio boschivo ossigenante...

                          L'edificazione è si normata ma non come dovrebbe. I comuni, sempre più a corto di risorse, sono di manica larga alle concessioni edilizie come in passato anche se in maniera diversa. Chi si muove sa benissimo che trovate capannoni in costruzione accanto ad altri abbandonati è realtà, come lo è incontrare villette a schiera in costruzione a 100 metri da altre in vendita o casolari intoccabili e decadenti perché considerati beni architettonici con accanto i piloni in cemento armato di una nuova struttura che avrà la stessa funzione di quella adiacente.
                          Il paradosso consiste nel fatto che ripristinare una struttura esistente piuttosto che costruirne una nuova risulta quasi impossibile economicamente e burocraticamente a causa di costi e normative in materia di ristrutturazione.

                          RISCALDAMENTO e RAFFREDDAMENTO DOMESTICO.
                          Certo, tutto bello e tutto giusto. Peccato che la realtà ci mostra un ceto medio in decadenza e rischio soglia di povertà in crescita per molte famiglie. Chi paga?
                          PS la PDC può andar bene spesso ma non è sempre la soluzione migliore. Inoltre se ogni abitazione avesse PDC si andrebbe incontro ad altri problemi di inquinamento atmosferico.
                          "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                          “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                          "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                          • #14
                            Ma io non nego che il ponte Morandi fosse nato sbagliato, con errori o quel che credi! Dico solo che quel ponte DOVEVA essere raddoppiato! E lo dicevano TUTTI! Autostrade ne faceva manutenzione continua. Io ci passavo due volte la settimana, lo so bene. Forse sbagliando, non so dire... ci penseranno le perizie a dirlo. Ma DOVEVA essere raddoppiato! E chi lo negava allora NON PUO' sperare di cavarsela con le solite frasi di circostanza e le accuse al solito pescecane che guarda al soldo, ecc. ecc. Ci sarà anche questa realtà dietro! Chi lo nega?
                            Ma il punto focale resta che non tutto può essere sempre tirato a lucido con le "manutenzioni mirate". E la realtà è li a provarlo! Insieme a 43 croci peraltro! Lo sai vero che c'era fior di ingegneri che prevedeva da anni un crollo prima o poi? Certo... tutti pensavano al "poi" e si sperava che la Gronda si sbloccasse prima... ma non sempre le scommesse si vincono. Capita!
                            Il discorso per le ferrovie è simile. E' inutile riproporre la solita nuovissima rivisitazione fantastica del passato inventata l'altro ieri. La tua storiella del Torino-Palermo da "efficientare" è pittoresca, ma fasulla come molte altre storielle. Se devo andare da Torino a Roma ci vado con le TAV, parto in centro a Torino, arrivo in centro a Roma e ho tutta la giornata libera. Pensare che un To-Pa "efficientato" potrebbe essere competitivo con l'aereo è argomento quasi da cabaret. Ed è la realtà, non le "analisi costi-benefici" che al tempo fortunatamente non fecero, a dimostrarlo OGNI GIORNO!
                            La gente si muove e continuerà a muoversi. E le merci continueranno ad essere trasportate in misura probabilmente anche maggiore. E la gente continuerà a scegliere la forma di trasporto più veloce e comoda. Prima della TAV chi voleva andare da Milano a Roma prendeva l'aereo o l'auto. E continuerebbe a farlo senza TAV.
                            Il treno resta la forma MENO inquinante di trasporto di massa. La linea ferroviaria non comporta alcuna deforestazione e certo inquina molto meno di un'autostrada. Le vecchie ferrovie non le usa più quasi nessuno a parte i collegamenti pendolari suburbani. La visione dell'opposizione miope alle "grandioperesprecose" è una delle tante cause della crescente sfiducia che la gente comune riserva alle proposte ecologiste. E alla fine fa proprio il gioco delle grandi aziende che traggono dal fossile la loro ricchezza.

                            RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO. Sono conscio del problema "costo", anche se non ho ben chiaro dove la PdC dovrebbe produrre un inquinamento paragonabile anche solo a una banale stufa a legna... vabbè. Ma si parlava di quello che si può fare su base volontaria nel proprio piccolo senza scadere nella solita retorica dello spegnere lo stand-by no?
                            Comunque non è che il parco auto circolante in Italia deponga così massicciamente a favore del ceto medio "impoverito" eh! Con un solo SUV parcheggiato in tripla fila davanti alla scuola elementare quando piove la mamma in ansia se ne pagherebbe 4 di PdC!!

                            Comunque le polemiche fra visioni diverse sono inutili. Abbiamo certamente tutti ragione, ma il problema di tagliare le emissioni resta. Passiamo oltre le misure fantasiose ed arriviamo al sodo!
                            DOVE tagliamo le emissioni??
                            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                            • #15
                              Le pdc sono ecologiche?
                              Smog. Chi è il colpevole? I combustibili fossili o le biomasse?
                              Messaggi #2127 e #2130

                              Il motore Scania a biometano riduce le emissioni di CO2 del 90% e da fonti rinnovabili che altrimenti risulterebbero scarti da smaltire. Troppo poco?
                              "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                              “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                              "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                              • #16
                                Io la PdC ce l'ho dal 2007 e finora non ha mai avuto necessità di ricarica del gas scambiatore (Daikin Altherma). Comunque si dovranno adottare semmai altri tipi di liquido o gas scambiatore. Se brucio qualcosa produco comunque CO2. Senza contare il particolato emesso è ovvio che una delle maggiori fonti di emissioni CO2 è il riscaldamento domestico. Non lo scopro io ed è innegabile.
                                Una soluzione certamente a impatto climalterante zero sarebbe l'idrogeno che ha ottima capacità calorifica. O i riscaldamenti a pavimento con resistenze elettriche o i pannelli IR da interno. O un mix di quelle.
                                Tutte soluzioni che la gente valuta, dice "uh, sarebbe bellissimo"... poi fa due conti e vira sulla stufetta a pellet. E non certo perchè teme l'effetto sul clima del gas scambiatore nelle PdC...
                                Il TIR a biometano riduce del 90%, a condizione che il bometano sia stato prodotto con recupero della CO2. Altrimenti quello che risparmi sul TIR lo hai già disperso in atmosfera in fase di creazione del carburante.
                                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                • #17
                                  Le realtà che recuperano la CO2 esistono
                                  Il primo grande impianto di produzione di biometano e recupero della CO2 in Italia | QualEnergia.it
                                  Inoltre ogni azienda di raccolta rifiuti che si rispetti ha queste "materie prime"

                                  Non esiste una sola soluzione al problema e solo un mix tra le soluzioni rinnovabili scelte in base alla specifica realtà di ogni caso può dare una risposta alla riduzione di emissioni. In questo senso le PDC sono ottime per molte situazioni ma non per tutte e se tutti adottassero questa soluzione ci sarebbero problemi relativi alla produzione di energia elettrica e soprattutto danni ambientali
                                  "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                  “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                  "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                  • #18
                                    Ma sono d'accordissimo. Mica dico che ci sia una strada maestra da cui non deviare! Esistono diverse soluzioni per riscaldare una casa. A partire dal banale isolamento (peraltro costoso anch'esso).
                                    Certamente in ottica di riduzione delle emissioni climalteranti la soluzione tradizionale a biomassa, gpl, gas credo sia da cercare di evitare. Sul resto discutiamone. Ma è una discussione su opinioni. E' ovvio che non mi aspetto una conversione di tipo francescano generalizzato alla PdC e che i problemi finanziari familiari restano prevalenti.
                                    Vista la mia esperienza con pavimento riscaldato e PdC sono convinto che la soluzione con le resistenze a pavimento sia forse la migliore per case bene isolate. Eventualmente con aggiunta di un paio di pannelli IR per le zone più sensibili e magari una parete riscaldata o uno scalda-asciugamani di grandi dimensioni per i bagni. Ovviamente sempre in ottica di riduzione di emissioni.
                                    Accoppiata a un impianto FV ben dimensionato e con qualche attenzione ai consumi credo sia difficilmente superabile. Ad es. un sistema con una banale forma di AI che dia potenza al riscaldamento solo quando l'impianto FV produce (ovviamente con controllo sulla temperatura) permetterebbe di sfruttare l'enorme inerzia termica di un pavimento riscaldato in una casa isolata con ridotte richieste alla rete.
                                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                    • #19
                                      Non capisco perché essere contrari alla biomassa. Se il patrimonio forestale viene gestito con intelligenza e la legna bruciata correttamente la biomassa è la più sostenibile delle risorse rinnovabili
                                      Smog. Chi è il colpevole? I combustibili fossili o le biomasse?
                                      Messaggio #2244

                                      Come si può vedere da questa tabella fatta da Ispra e pubblicata dal ministero dell'ambiente la biomassa ha un coefficiente di emissioni di CO2 pari a 0 (zero)
                                      https://www.google.it/url?sa=t&sourc...YTK1X8814MHUvS
                                      "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                      “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                      "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                      • #20
                                        Non si tratta di essere pro o contro! Si tratta di attenersi al tema!
                                        Ti ho già risposto nell’altra discussione. In fondo è banale.
                                        Se brucio legna emetto CO2. Siamo d’accordo fin qui?
                                        Ovvio, se quella legna ha assorbito nel crescere la stessa quantità di Co2 che emette nel bruciare il conto è a zero. Fin qui ci arriviamo tutti eh!
                                        Il problema che sfugge ai fans del tronchetto nel camino è che il legno ci ha messo anni per assorbire quella CO2! E che se lo bruci la libera in un colpo!
                                        Poi, ovvio. Se mi proponi la centrale a biomassa che recupera la CO2 ci vai pure in credito! Come dice l’articolo!
                                        Ma se bruci le legna nel camino NON sei affatto a emissioni zero! Perché quelle emissioni il bosco ci metterà qualche anno a riassorbirle!
                                        Se ti importa delle emissioni ci pensi. Sennò te ne freghi, pensi che col pellet risparmi e nessuno ti dice nulla!
                                        Mica voglio colpevolizzare nessuno!
                                        Dico solo che il riscaldamento domestico, biomassa compresa seppure in misura minore, è uno dei settori su cui si dovrebbe intervenire con accise e tassazione che incoraggino scelte meno emissive!
                                        Spero di aver chiarito!
                                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                        • #21
                                          Infatti ti ringrazio per avermi chiarito nell'altro post il significato del coefficiente zero emissioni della biomassa.
                                          Li ho anche aggiunto che le foreste in Italia sono in aumento, il che si traduce in maggior capacità di captazione della CO2.

                                          Come dicevo in precedenza ogni tecnica di riscaldamento produce emissioni di qualche tipo (le stesse PDC, sia in fase di realizzazione che di funzione).
                                          Credo che la soluzione sia nel trovare la fonte rinnovabile più adatta ad ogni specifica realtà.
                                          La PDC in molti contesti è assolutamente controproducente, in altri lo è la legna, in tutti lo sono i combustibili fossili.

                                          Nelle campagne la legna rimane la più ecologica e sostenibile delle forme di riscaldamento. A meno che non si voglia imporre al contadino di turno l'isolamento termico del cascinale alla modica cifra di 100/150mila euro o più e PDC + FV che vada a sostituire alberi utili alla cattura di CO2. Poi lo stesso contadino dovrà portare in discarica a pagamento ramaglie e altra legna. La cosa mi pare ridicola.
                                          Inversa è la situazione dei medio-grandi centri abitati dove di legna non se ne trova. Li si che andrebbero incentivate altre tipologie di riscaldamento.
                                          "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                          “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                          "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                          • #22
                                            Si, sono d’accordo. Il contadino nelle campagne non sarà mai un pericolo, qualsiasi cosa bruci di rinnovabile.
                                            Il problema è sempre collegato al fatto che la moltiplicazione demografica ha sbilanciato comportamenti altrimenti ampiamente tollerabili dalla natura.
                                            Ma qui stiamo discutendo di come ridurre le emissioni. E purtroppo i riscaldamenti cittadini restano una delle cause primarie.
                                            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                            • #23
                                              Infatti il vero problema del riscaldamento e raffreddamento degli edifici è nelle città.
                                              Gasolio e metano, quest'ultimo sempre più incentivato, sono una delle cause principali delle emissioni residenziali. Si aggiunge anche quello di attività commerciali e uffici pubblici dove in inverno si arriva a oltre 25°c e 18 in estate.

                                              Un altro contributo non irrilevante alle emissioni di CO2 e gas serra lo da l'allevamento intensivo. Si parla di cifre intorno al 15%. Quindi non è trascurabile.
                                              "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                              “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                              "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                              • #24
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                                                Il punto focale resta a mio parere decidere azioni di incentivazione e disincentivazione che portino a preferire scelte non emissive. Anche con tassazione e normazione.

                                                Fortunatamente la tecnologia offre soluzioni sempre nuove.
                                                Piu biometano e idrogeno, cosi l'Europa si puo decarbonizzare | QualEnergia.it
                                                Ovviamente se si decide di puntare sull'idrogeno, che io continuo a reputare un perfetto candidato a rappresentare il futuro vettore energetico primario, non è accettabile produrlo da fonti fossili tradizionali. Ma già la sintesi via reforming da gas naturale o biogas con sequestro della CO2 (cosiddetto idrogeno blu) potrebbe rappresentare un passo avanti enorme.
                                                L'idrogeno ha il grande vantaggio di non produrre CO2 durante l'utilizzo energetico o calorifico. E solo questo lo rende molto vantaggioso rispetto a qualsiasi altra soluzione di vettore. Certo non se poi le emissioni le sposti semplicemente alla centrale di reforming. Ma qui si che viene utile la tecnologia di sequestro di CO2.

                                                Inoltre anche dal punto di vista della sintesi di idrogeno da fonti rinnovabili ci sono interessanti novità: Il pannello a idrogeno che converte direttamente l'energia solare in "gas rinnovabile" | QualEnergia.it
                                                Ringrazio chi me l'ha segnalata e ritengo questa soluzione tecnologica estremamente promettente. Anche come costi, in quanto il pannello non appare una costruzione complessissima!

                                                La interessante intervista originale agli scienziati inventori del pannello è qui: Looking past the hype: KU Leuven researchers shed more light on their hydrogen panel – KU Leuven News. Interessante la previsione di crollo del costo dell'idrogeno così sintetizzato. Anche se in realtà GIA' ORA la produzione di idrogeno da fonte rinnovabile nelle giuste condizioni appare competitiva! Il gas rinnovabile e gia competitivo, almeno nella produzione di idrogeno | QualEnergia.it

                                                Una previsione a mio avviso equilibrata e non soggetta ad entusiasmi ideologici sullo sviluppo del vettore idrogeno nel futuro la da Ademe (https://www.qualenergia.it/sites/def...-te-201602.pdf).
                                                In sintesi
                                                - Il contributo da idrogeno al controllo delle emissioni climalteranti necessita della produzione da FER.
                                                - Nel campo dei trasporti l'idrogeno è una soluzione già pronta e disponibile. Ma per problemi di costi e di mercato è per ora limitata al settore più esigente. Quindi ai trasporti merci che sfruttano al massimo i vantaggi dell'idrogeno sulle batterie. E cioè Autonomia superiore, mantenimento del carico utile, riduzione dei tempi di refueling.
                                                - Occorre spingere per giungere a un abbassamento dei costi tecnologici necessari.
                                                - L'adozione delle soluzioni ad idrogeno deve essere fatta tenendo conto delle necessità dei consumatori e delle potenzialità di produzione energetica rinnovabile locali.
                                                Ultima modifica di BrightingEyes; 16-04-2019, 13:16.
                                                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                • #25
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                                                  Se la scienza sarà in grado di sviluppare bene questa tecnologia sarà di certo un grande passo in avanti
                                                  "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                                  “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                                  "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                                  • #26
                                                    Ad ogni modo, considerando lo stato di emergenza andrebbe prevista una tassa. Ancora tasse? Aspettate.
                                                    Sarebbe una cosa del genere

                                                    Tassa inq = %fissa + K.inq

                                                    Dove

                                                    Tassa inq sta per tassa inquinamento

                                                    %fissa è chessò poniamo a caso 0.5% sul netto dell'ISEE

                                                    k.inq è un coefficiente estrapolato da diverse variabili tramite un algoritmo che calcola l'inquinamento effettivo che la famiglia produce. Ad esempio PDC e caldaia a gasolio avranno un valore praticamente opposto, zero o anche negativo nel primo caso e molto alto nel secondo. Si dovrà anche tenere conto delle possibilità economiche per sostenere la spesa di un impianto a basso impatto quindi una famiglia povera con PDC avrà un fattore negativo a credito. Auto ecc tipologia ecc. Contesto abitativo e tutto il sopra citato quindi una famiglia che scalda a pellet in un contesto dove il pellet non ha senso avrà un valore alto. E così via... Qualcuno potrà anche avere un k.inq a credito e altri a debito di molto.

                                                    Niente scaglioni (sono un ingiustizia in tutti di campi di applicazione) La tassa inq. sarebbe sul netto dell'ISEE o delle entrate/uscite famigliari

                                                    Potrebbe addirittura essere collegata al codice fiscale per cui applicabile anche a caselli autostradali, viaggi aerei e così via.

                                                    Tutti gli introiti andrebbero ad alimentare un fondo di sviluppo ecologico dello stato
                                                    "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                                    “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                                    "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                                    • #27
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                                                      Riflettendoci mi viene in mente che lo stesso k.inq potrebbe avere diversi campi di applicazione.
                                                      Immaginate il GSE che adesso da contributi di 3/5000 euro indiscriminatamente dalle risorse economiche di chi vuole passare ad una fonte energetica meno inquinante. Con questo sistema che si basa sull'isee o qualcosa di simile il contributo per una famiglia indigente che si scalda con la stufetta a cherosene e installa PDC sarebbe magari prossimo a coprire tutta la spesa. Mentre per il riccone che ha utili magari di milioni di euro la stessa PDC se la dovrebbe pagare quasi per intero.
                                                      Mi sembra rispetti una certa logica sociale, poi non so...

                                                      Poi dovrebbe anche cambiare il modo di come vengono erogati i contributi del GSE (questi andrebbe fatto indipendentemente da tutto). Ovvero. Pago installatore e fornitore a fine lavoro di quanto spetta a me pagare. Quello che spetta allo Stato viene pagato a 60/90gg dagli Stato stesso.
                                                      Diversamente sarebbe come adesso che chi non ha soldi in banca si attacca al tram
                                                      "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                                      “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                                      "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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                                                      • #28
                                                        Dato che il problema della CO2 è una vera e propria emergenza, forse non saranno sufficienti le solite misure di riduzione delle emissioni. Ma occorrerà passare a una vera e propria "emissione negativa", cioè un sistema che non solo non emetta CO2 (e altri gas serra), ma anzi la sequestri e la utilizzi. O se non proprio negativo perlomeno a bilancio zero.
                                                        Una soluzione, ancora ampiamente nella fase di studio e lontana da una ingegnerizzazione, è quella di utilizzare la CO2 sequestrata in processi di sintesi di nuovi carburanti. Invece di pomparla sottoterra come si propone oggi.

                                                        Carburanti sintetici, un’alternativa in attesa dell’auto elettrica - QN Motori

                                                        La soluzione consentirebbe di creare una forte domanda per idrogeno (spingendo quindi anche l'utilizzo di questo gas per l'accumulo a lungo termine delle FER) e un processo più graduale di passaggio delle tecnologie di trasporto dal fossile al rinnovabile.
                                                        Già ora la tecnologia LNG sta diffondendosi rapidamente fra i mezzi di trasporto pesante. E passare da un metano a un biometano o idrometano non comporterebbe alcun aggravio di investimento per le aziende di trasporto. Permettendo quindi un passaggio più graduale che non crei perdite pesanti di investimento. E che verrebbero, ovviamente, sventati ritardando e diluendo gli interventi normativi.
                                                        Quando poi, verosimilmente tra una decina di anni, le tecnologie elettriche a batteria o idrogeno puro dovessero davvero svilupparsi sarà più semplice il passaggio.
                                                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                        • #29
                                                          "Occorrerà passare ad una vera e propria emissione negativa'

                                                          ...


                                                          Cara Moglie, vista la difficoltà di pagare il muto, le rate della macchina e il dentista, è molto probabile che non potremo fare a meno di generare vero e proprio debito negativo.

                                                          Ma … ma caro, come potremo fare ciò, senza ridurre significativamente le nostre spese?

                                                          Babbo Natale

                                                          Come dici, amore?

                                                          Babbo Natale. Verrà B. Natale e ci porterà un sacco pieno di quattrini.



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                                                          • #30
                                                            Non so se sia davvero necessario passare ad emissione negativa.
                                                            Così come trovo l'idea di stoccare la CO2 sottoterra un eventualità più pericolosa delle centrali nucleari e il passaggio a 100% elettrico impraticabile se non dannoso.

                                                            Questo interessante grafico mostra i risultati dei carotaggi nella calotta antartica.
                                                            800k yrs of Ice Core Record
                                                            Come si può vedere, sempre se non ci sono stati errori di calcolo e interpretazione dai dati ottenuti, nell'arco dei secoli il pianeta ha visto diverse fasi di riscaldamento e raffreddamento, picchi di emissione e regressione di CO2.
                                                            Con questo non voglio sostenere che i negazionisti del GW abbiamo ragione, lungi da me. Anzi sostengo che se ci troviamo in un picco di riscaldamento globale le attività umane degli ultimi 150 hanno accelerato, e lo fanno in maniera sempre più esponenziale, il processo e lo possono portare ad un picco così elevato da scompensare completamente queste "respirazioni" fino a conseguenze estreme.

                                                            Penso di debba trovare una giusta proporzione tra le fonti energetiche, impegnarsi nella riforestazione e soprattutto rivedere completamente il sistema capitalistico basato sui consumi e sulla crescita economica infinita.
                                                            "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
                                                            “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
                                                            "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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