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La Nuova Agricoltura

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  • La Nuova Agricoltura

    Apro questo 3d a richiesta di molti e perchè è effettivamente di importanza, oserei dire vitale, un "nuovo" approccio all'agricoltura che oramai è sfociata in un distacco quasi totale dalla sua naturalità. E così non si andrà da nessuna parte.

    Per fortuna, e per la legge degli opposti, mentre le multinazionali si allontanano sempre più dalla natura per seguire lo scopo del profitto e non quello della salute, alcune persone stanno seguendo la strada totalmente opposta affidandosi a colei che ha permesso lo sviluppo della vita e dell'intelligenza e che quindi, a me sembra scontato, fornisce già tutto il necessario per cui questa evoluzione possa continuare.

    Il metodo di coltivazione che qui vado a presentare e che possiamo chiamare "Agricoltura Naturale" non è campato in aria ma è il frutto di esperienze decennali di parecchi contadini che, in ogni parte del mondo, stanno portando avanti con successo questo tipo di coltivazione. Anche qui in Italia.

    I concetti di base si fondano sul NON alterare gli equilibri naturali che si formano spontaneamente in un terreno sano. Ovvero la simbiosi fra terreno, microrganismi, micorize e regno vegetale.
    Questo vuol dire che non andremo ad eseguire NESSUNA LAVORAZIONE DEL TERRENO (o, come vedremo poi, solo una non invasiva), NESSUNA FERTILIZZAZIONE, e NESSUNA ROTAZIONE.
    Sembra incredibile ma questo metodo funziona andando in opposizione dell'agricoltura, anche di quella biologica, che oggi si effettua.
    Di contro le rese e l'assenza di malattie che caratterizza questo metodo è... imbarazzante. Come notevole è il risparmio di denaro e tempo che deriva dalla non lavorazione e dalla mancanza di fertilizzazione.

    Prima di entrare nei particolari vi fornisco i titoli di alcuni libri che trattano questo sistema:

    Masanobu Fukuoka (il padre di questa agricoltura): "La fattoria biologica" di cui trovate una piccola recensione al seguente link: http://www.xmx.it/libri/bibliografia9.htm
    Sempre di Fukuoka molto interessante è il libro "La rivoluzione del filo di paglia" di cui trovate una presentazione qui: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libro.php?lid=5178

    In europa questa agricoltura è portata avanti da Emilia Hazelip che organizza corsi e segue gli agricoltori nella conversione dei propri campi a questo metodo. Trovate info su internet

    In italia uno dei pionieri e implementatori del metodo è Luigi Manenti che possiede un azienda di parecchi ettari nel biellese e, che oramai da più di 10 anni ottiene risultati estremamente positivi. Negli ultimi anni ha anche portato avanti campagne di analisi sul terreno e i microrganismi in collaborazione con alcune università del nord giungendo a comprendere, almeno in parte, il complesso sistema di collaborazione ed aiuto reciproco fra i vari regni nello sviluppo di un sistema che tende al massimo equilibrio e quindi alla massima resa.
    Purtroppo su internet non trovate molto di lui ma organizza corsi dove si possono comprendere questi meccanismi ed inoltre è aperto ai visitatori che vogliono vedere i suoi campi.

    continua...
    Essere realisti e fare l'impossibile

  • #2
    una nuova forma di agricoltura?
    ebbene sì, anche la comunità europea sta spingendo moltissimo verso un'agricoltura non solo che rispetti l'ambiente ma che, adirittura, lo promuova...
    mi sto riferendo alla riforma della pac 2003, in particolar modo all'introduzione della cd. condizionalità obbligatoria (si percepiscono aiuti solo se si rispettano determinate regole ambientali), nonchè il disaccoppiamento (aiuti non più legati alla produzione ma anche ad altri elementi come l'ambiente) alla possibilità di qualificare imprenditore agricolo (con il relativo statuto) a colui che svolge attività di tutela dell'ambiente e valorizziaione del territorio anche senza produrre cd. beni agricoli in senso stretto.

    esistono anche ltre forme di tutela dell'ambiente: produzione di energia da scarti agricoli (biomassa), contratti agroambientali con la pubblica amministrazione.

    insomma agricoltura non più produttrice di sole esternalità negative, ma anche e soprattutto POSITIVE!!!

    Lui

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    • #3
      Ciao Lui!

      Effettivamente con la nuova PAC introdotta esecutivamente quest'anno si introducono gli elementi da te citati e che naturalmente sono tutti positivi.

      Poi però i burocrati si perdono in un bicchiere d'acqua combinando *******te tipo questa:

      sulla superficie in set aside ovvero quella lasciata obbligatoriamente incolta, non è possibile effettuare alcuna operazione agronomica da marzo a luglio. Con il risultato che le erbe infestanti crescono incontrollate spesso contaminado anche i terreni coltivati...
      E il bello è che nessuno è in grado di motivare l'applicazione di una regola del genere... o forse tu hai da darmi una risposta, a naso sei del settore...

      Ciao Nemox!

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      • #4
        ciao a tutti,
        questo è il link sulla legge



        Mio
        Pac 2003

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        • #5
          ciao Eroyka e ciao a tutti,

          per quel poco che ho potuto verificare io, in campo aperto, sperimentare coltivazioni "al naturale" su piccoli appezzamenti dà risultati disastrosi. Probabilmente è diverso se le estensioni di terreno non trattate sono notevoli e se le coltivazioni praticate sono diverse da quelle dei campi vicini, altrimenti i parassiti ti distruggono tutto. Se qualcuno ha esperienze diverse sarei curioso di conoscerle.

          saluti

          Sparrow
          Impianto FV 6Kwp LG 335 W N1C-A5 inverter Symo 6.0-3-M; ACS 300L 2 pannelli da 1 mq: zona climatica C; 1.355 gradi giorno

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          • #6
            CITAZIONE (sparrow @ 15/6/2005, 15:45)
            ciao Eroyka e ciao a tutti,

            per quel poco che ho potuto verificare io, in campo aperto, sperimentare coltivazioni "al naturale" su piccoli appezzamenti dà risultati disastrosi. Probabilmente è diverso se le estensioni di terreno non trattate sono notevoli e se le coltivazioni praticate sono diverse da quelle dei campi vicini, altrimenti i parassiti ti distruggono tutto. Se qualcuno ha esperienze diverse sarei curioso di conoscerle.

            saluti

            Sparrow

            Se non ho capito male da quello che ho letto in alcuni siti, il tipo di agricoltura in questione si chiama PERMAGRICOLTURA.
            La cosa migliore da fare oltre a leggere le diverse pubblicazioni esistenti è quella di andare a parlare direttamente con l'amico di Biella.

            Anzi Sparrow, se come me sei interessato alla cosa potremmo andarci assieme.
            Cosa ne dici?

            Ciao, Nemox!

            Edited by nemox - 15/6/2005, 18:11

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            • #7
              Ciao a tutti,

              CITAZIONE
              nemox Inviato il: 15/6/2005, 18:11
              --------------------------------------------------------------------------------

              La cosa migliore da fare oltre a leggere le diverse pubblicazioni esistenti è quella di andare a parlare direttamente con l'amico di Biella.

              Anzi Sparrow, se come me sei interessato alla cosa potremmo andarci assieme.
              Cosa ne dici?

              Ciao, Nemox!



              Se andate, mi aggrego anch'io

              Ciaoooooo

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              • #8
                Molto bene! allora attendiamo che Roy ci dia informazioni per prendere contatto con questa persona!

                Ciao, Nemox!

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                • #9
                  CITAZIONE (nemox @ 14/6/2005, 19:33)
                  Ciao Lui!

                  Effettivamente con la nuova PAC introdotta esecutivamente quest'anno si introducono gli elementi da te citati e che naturalmente sono tutti positivi.

                  Poi però i burocrati si perdono in un bicchiere d'acqua combinando *******te tipo questa:

                  sulla superficie in set aside ovvero quella lasciata obbligatoriamente incolta, non è possibile effettuare alcuna operazione agronomica da marzo a luglio. Con il risultato che le erbe infestanti crescono incontrollate spesso contaminado anche i terreni coltivati...
                  E il bello è che nessuno è in grado di motivare l'applicazione di una regola del genere... o forse tu hai da darmi una risposta, a naso sei del settore...

                  Ciao Nemox!

                  ciao nemox,
                  ci sarebbero tante cose da dire sul set aside...
                  anzitutto il nuovo orientamento della PAC...non più produzione, ma qualità.
                  Il set aside nasce per far fronte all'esigenza di limitare le eccedenze agricole EUOPEE (e dico europee non a caso... si tratta ci un calmiere dei prodotti valutati complessivamente e non singolarmente in ogni stato membro, es. il casino quote latte nasce dal fatto che gli allevatori italiani non capiscono perchè limitare la produzione nazionale ed importare da altri stati membri...).
                  il set aside prevede la messa a riposo dei terreni, ma non necessariamente che l'imprenditore agricolo se ne dimentichi (...in fin dei conti percepisce aiuti per mantenere incolto il terreno...). quest'ultimo dovrebbe quantomeno mantenere il terreno in buono stato agronomico!!!se poi non lo fa il problema è suo...nel momento della ripresa delle colture deve ripristinare la situazione agricola!

                  Lui

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                  • #10
                    CITAZIONE (lui&bio @ 17/6/2005, 11:19)

                    il set aside prevede la messa a riposo dei terreni, ma non necessariamente che l'imprenditore agricolo se ne dimentichi (...in fin dei conti percepisce aiuti per mantenere incolto il terreno...). quest'ultimo dovrebbe quantomeno mantenere il terreno in buono stato agronomico!!!se poi non lo fa il problema è suo...nel momento della ripresa delle colture deve ripristinare la situazione agricola!

                    Lui

                    Ciao Lui!
                    Scusa ma hai letto quello che bene quello che ho scritto?!
                    In questo momento il mio set aside è infestato da piante che oramai arrivano a 2m di altezza e fino ad agosto non potrò nemmeno sfalciarle altrimenti, se mi beccano, mi tolgono il contributo... ti pare che in questo modo possa mantenere il terreno in uno stato decente?
                    Alle mie domande al riguardo l'associazione degli agricoltori ha alzato le spalle dicendo: "probabilmente qualche idiota incompetente si è messo in mezzo e si è imposto con quest'idea"

                    Il disaccoppiamento contiene apetti apprezzabili perchè sancisce per esempio che solo gli agricoltori che coltivano realmente il terreno (alcuni negli anni passati lo lasciavano incolto e pigliavano i soldi comunque!) abbiano diritto ai contributi. Ma ti pare che dare lo stesso contributo a tutte le coltivazioni possa favorire l'agricoltura di qualità? Non serebbe meglio incentivare produzioni alternative alle tradizionali o con pratiche agronomiche alternative come quelle di cui si discute in questo forum?

                    Ciao, Nemox!

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                    • #11
                      scusa, effettivamente avevo letto male il tuo post!
                      comunque la mia visione purtoppo è limitata...sono una giurista e come tale mi limito alle norme, a volte mi dimentico che l'applicazione concreta è demandata a soggetti che a volte stravolgono e "rovinano" il già precario dettato normativo...
                      Lui

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                      • #12
                        Ciao ragazzi!
                        Scusate la mia latitanza ma come avrete capito nel frattempo sono diventato papà

                        Datemi solo un pochino di tempo e vi continuo la descrizione del metodo (che si molto simile alla permacoltura ma non è precisamente quella... in effetti un nome non ce l'ha ma si basa su metodologie che ogniuno deve anche adattare al tipo di terreno che possiede. Anche se delle basi ben precise ci sono), e vi do un contatto per sentire Manenti di Biella.

                        Roy
                        Essere realisti e fare l'impossibile

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                        • #13
                          CITAZIONE (eroyka @ 20/6/2005, 11:51)
                          Ciao ragazzi!
                          Scusate la mia latitanza ma come avrete capito nel frattempo sono diventato papà

                          Datemi solo un pochino di tempo e vi continuo la descrizione del metodo (che si molto simile alla permacoltura ma non è precisamente quella... in effetti un nome non ce l'ha ma si basa su metodologie che ogniuno deve anche adattare al tipo di terreno che possiede. Anche se delle basi ben precise ci sono), e vi do un contatto per sentire Manenti di Biella.

                          Roy

                          N°1 Roy!

                          Commenta


                          • #14
                            Caro Nemox, prima di tornare alla nuova agricoltura ti segnalo che in regime di set aside puoi coltivare il kenaf, pianta molto simile alla canapa ma senza i problemi legislativi della stessa. Ti inserisco un link giusto come partenza: http://www.kenaf-fiber.com/it/azienda.asp Nell'ultima parte della pagina ti confermano il set aside.
                            Dagli un occhio è una pianta in rapida espansione!
                            Roy
                            Essere realisti e fare l'impossibile

                            Commenta


                            • #15
                              CITAZIONE (eroyka @ 21/6/2005, 14:54)
                              Caro Nemox, prima di tornare alla nuova agricoltura ti segnalo che in regime di set aside puoi coltivare il kenaf, pianta molto simile alla canapa ma senza i problemi legislativi della stessa. Ti inserisco un link giusto come partenza: http://www.kenaf-fiber.com/it/azienda.asp Nell'ultima parte della pagina ti confermano il set aside.
                              Dagli un occhio è una pianta in rapida espansione!
                              Roy

                              Ciao Roy ho visionato il sito ed ora mi metterò in contatto con l'azienda.
                              Il problema è che il kenaf è si coltivabile ottenedo il contributo come tutte le altre colture ma se lo volessi coltivare nella superficie ora incolta non otterrei nessun contributo. Da quanto avrai visto dalla scheda tecnica ha bisogno di fertilizzanti e di irrigazione e ricavandone 8€ al quintale e dovendolo trasportare fino a Mantova... beh è più conveniente coltivare la soia.
                              Comunque approfondirò la cosa.

                              A proposito come siamo messi con i contatti con l'amico biellese? Sai mi piacerebbe visionare l'azienda con le coltvazioni in atto!

                              Ciao, Nemox!

                              Commenta


                              • #16
                                ciao a tutti!
                                scusate l'assenza!
                                vorrei fare notare una cosa riguardo al primo post di nemox sulla questione del set aside...
                                gli obblighi imposti ai coltivatori sono 2:
                                1) non produrre colture cerealicole
                                2) mantenere il terreno in buone condizioni agronomiche

                                e questo secondo punto sta a significare che una qualche forma di cura del terreno deve esserci!!!!!!!

                                una buona alternativa aik cereali potrebbero essere le colture energetiche (per biomassa). la riforma della pac 2003 interviene prevedendo una serie di aiuti per le colture energetiche (capitolo 5 del regolamento CE 1782/2003), potrebbe essere una soluzione al tuo problema? che dici?

                                Lui

                                Commenta


                                • #17
                                  Continua...

                                  Vi spiego un pò il metodo usato.

                                  Lavorazioni terreno:
                                  Per quanto riguarda le lavorazioni del terreno si esegue solo una specie di rippatura a circa 40-50 cm di profondità che deve essere eseguita con un ripper particolare che deve sollevare, creare una depressione nel terreno senza girarlo o frammentarlo troppo ma consentendo un arricchimento in ossigeno dello strato profondo in modo che le azioni batteriche che avverrano saranno aerobiche. Questo è fondamentale per sviluppare solo alcuni tipi di ceppi e non altri che sono nocivi. E per apportare ossigeno alle radici.

                                  Il fatto di non voltare ne frammentare troppo il terreno serve per mantenere l'equilibrio di nutrienti, spore e microrganismi e struttura del terreno che si vanno a creare.

                                  NON rotazione:
                                  Stesso motivo alimenta la pratica della NON rotazione. Dalle analisi e gli studi condotti con le università è emerso che attorno alle radici delle piante si vanno a creare delle simbiosi molto strette con spore e funghi che creano una "patina" attorno alla radice. Creano una vera e propria barriera filtrante che da un lato difende la pianta da attacchi di altri microrganismi e funghi che la farebbero ammalare e, dall'altra attira nel terreno le sostanze in surplus della pianta.
                                  Infatti durante i periodi più soleggiati la quantità di nutrienti e sostanze che la pianta riescie a sintetizzare vengono rilasciati nel terreno, poichè per la pianta sono troppi, e conservati qui per periodi più difficili.

                                  Quando noi andiamo a rimettere la stessa pianta in quello stesso punto, il terreno sarà ricco delle sostanze in eccesso adatte proprio a quella pianta ed anche le tipologie di microrganismi e funghi saranno quelli adatti a quel tipo di pianta: è un terreno pronto e adatto proprio per quella pianta! Non si deve ricreare nulla! Per cui il secondo raccolto e poi il terzo trovaranno più facile il crescere rigogliose e senza malattie!

                                  Un'altro concetto è il non portare via nulla dal campo (gli scarti ovviamente!) ma lasciarli sparsi nel terreno in modo che fungano da una parte da pacciamatura naturale e da umus per il terreno.
                                  Il metodo usato da Manenti è quello di fare delle file distanziate di una 20ina di cm in cui si gettano tutti gli avanzi. Che vengono "triturati" e compressi dal passaggio delle persone e dei mezzi. Mentre il terreno delle file dove si coltiva deve essere sempre bello morbido e arieggiato (ovvero MAI andarci sopra).
                                  Pian piano questo umus penetra nel terreno e viene intercettato dalle radici senza andare a modificare PH o altro del terreno (al contrario di ciò che fa il letame).

                                  Questa è una prima descrizione. Fatemi voi delle domande su ciò che volete approfondire. Il numero di Manenti ho solo quello suo di casa per cui non mi va di metterlo on line. Chi è interessato me lo può chiedere via mail (info@progettomeg.it).

                                  Ora tocca a voi!
                                  Roy

                                  Essere realisti e fare l'impossibile

                                  Commenta


                                  • #18
                                    CITAZIONE (lui&bio @ 28/6/2005, 18:31)
                                    ciao a tutti!
                                    scusate l'assenza!
                                    vorrei fare notare una cosa riguardo al primo post di nemox sulla questione del set aside...
                                    gli obblighi imposti ai coltivatori sono 2:
                                    1) non produrre colture cerealicole
                                    2) mantenere il terreno in buone condizioni agronomiche

                                    e questo secondo punto sta a significare che una qualche forma di cura del terreno deve esserci!!!!!!!

                                    una buona alternativa aik cereali potrebbero essere le colture energetiche (per biomassa). la riforma della pac 2003 interviene prevedendo una serie di aiuti per le colture energetiche (capitolo 5 del regolamento CE 1782/2003), potrebbe essere una soluzione al tuo problema? che dici?

                                    Lui

                                    Ciao Lui!

                                    Giusto questa matttina ho interpellato l'ufficio locale della coldiretti.
                                    Ebbene mi hanno confermato l'impossibilità di agire in qualsiasi modo sul terreno fino ad agosto.
                                    Più precisamente pare che il problema contingente venga dal ministero italiano
                                    il quale non ha ancora inviato comunicazioni ufficiali sul modo di trattare il terreno a set aside. E naturalmente non è opportuno rischiare il contributo annuale per aver attuato delle pratiche agronomiche non consentite.
                                    Lo stesso dicasi per le coltivazioni da biomassa per le quali non vi è alcuna comunicazione certa.

                                    Insomma benchè esista una normativa europea al riguardo pare che il governo nazionale possa intervenire bloccando o modificando l'attuazione della stessa; cosa ne dici tu al riguardo?.
                                    Siamo in preda al caos più assoluto...lo stesso funzionario con cui ho parlato stamattina aveva un tono di voce avvilito che non lasciava ad intendere nulla di buono...Anzi ci si sente presi in giro da una serie di contraddizioni che non hanno alcun senso logico.
                                    Mi diceva che probabilimente il tutto è dovuto agli attuali dissidi in seno all'unione
                                    con l'Inghilterra di Blair che vuole diminuire il budget dell'agricoltura europea che attualmente assorbe il 49% del bilancio degli aiuti europei.

                                    Ciao, Nemox!

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                                    • #19
                                      ciao Nemox!
                                      questi argomenti mi fan sempre male! il fatto continui a comportarsi in questa maniera anche dopo la sentenza Granital (della nostra Corte Costituzionale!!) che prendeva atto del primato del diritto comunitario è inconcepibile!!
                                      primato significa che nel sistema delle fonti il diritto comunitario prevale sulle fonti nazionali (ovviamente non sopra la Costituzione!)
                                      pensare che il nostro legislatore non si adegua alle "regole" comunitarie o lo fa male non è una bella cosa...soprattutto perchè ci sono una serie di ripercussioni, sia sul mercato che sulla popolazione (es: se lo Stato non recepisce una direttiva nei termini fissati si apre la procedura d'infrazione, che, in determinate situazioni, può portare a delle penalità per lo Stato....o meglio...su di noi che paghiamo le tasse!!).
                                      Una possibilità che rimane al singolo è cercare di far accertare l'efficacia diretta della normativa di interesse (davanti al guidice nazionale che se ha dubbi in merito a questo fa un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione) e, nel caso questa non venisse rilevata richiedere il risarcimento danni da inadempienza dello Stato (possibilità accerata dalla sentenza Francovic).

                                      ci fosse più tecnicismo e meno politica....

                                      Lui

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                                      • #20
                                        CITAZIONE (lui&bio @ 29/6/2005, 15:14)
                                        ciao Nemox!
                                        questi argomenti mi fan sempre male! il fatto continui a comportarsi in questa maniera anche dopo la sentenza Granital (della nostra Corte Costituzionale!!) che prendeva atto del primato del diritto comunitario è inconcepibile!!
                                        primato significa che nel sistema delle fonti il diritto comunitario prevale sulle fonti nazionali (ovviamente non sopra la Costituzione!)
                                        pensare che il nostro legislatore non si adegua alle "regole" comunitarie o lo fa male non è una bella cosa...soprattutto perchè ci sono una serie di ripercussioni, sia sul mercato che sulla popolazione (es: se lo Stato non recepisce una direttiva nei termini fissati si apre la procedura d'infrazione, che, in determinate situazioni, può portare a delle penalità per lo Stato....o meglio...su di noi che paghiamo le tasse!!).
                                        Una possibilità che rimane al singolo è cercare di far accertare l'efficacia diretta della normativa di interesse (davanti al guidice nazionale che se ha dubbi in merito a questo fa un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione) e, nel caso questa non venisse rilevata richiedere il risarcimento danni da inadempienza dello Stato (possibilità accerata dalla sentenza Francovic).

                                        ci fosse più tecnicismo e meno politica....

                                        Lui

                                        Mah il problema è che non c'è nulla di chiaro, nemmeno se il problema venga dal ministero dell'agricoltura italiano o dalla comunità europea stessa. Appena ho un pò di tempo faccio una ricerca sul web per capirci qualcosa. Della coldiretti non mi fido pienamente sono sempre troppo occupati a dichiarare lo stato di calamità naturale per questo e per quello...

                                        é certo poi che la vigilanza sul rispetto delle normative europee tocca alle associazioni di categoria non certo ai disgraziati come me...
                                        Ma quello che mi piacerebbe capire è fino a che punto uno stato nazionale può modificare le leggi europee: so che le direttive sono molto più flessibili e ben si prestano a questo gioco ma nel caso in oggetto di cosa si tratterà normativa o legge vera è propria?(chiedo scusa per i termini "approssimativi" che uso ma di certo tu mi avrai capito!)

                                        Ciao, Nemox!

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                                        • #21
                                          ciao, rispondo velocemente perchè oggi èuna giornata molto calda!
                                          le direttive al loro interno ciontengono dei margini di inetrevento da parte dello stato. questo per legiferare deve farlo seguendo le indicazioni della direttiva. Se non lo fa possono essere disapplicati dal giudice ordinario a causa della loro non coformità al sistema comunitario (sempre sulla base del primato del diritto CE).
                                          se hai altre info chiedoi pure...
                                          scusate l'assenteismo ma abbiamo un bel convegno il 9 luglio in cui farà da relatore l'on Frattini (vicepresidente Commissione Europea) e stiamo organizzando il tutto!!!qualcuno interessato a partecipare?
                                          Lui

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                                          • #22
                                            CITAZIONE (nemox @ 14/6/2005, 19:33)
                                            Ciao Lui!

                                            Effettivamente con la nuova PAC introdotta esecutivamente quest'anno si introducono gli elementi da te citati e che naturalmente sono tutti positivi.

                                            Poi però i burocrati si perdono in un bicchiere d'acqua combinando *******te tipo questa:

                                            sulla superficie in set aside ovvero quella lasciata obbligatoriamente incolta, non è possibile effettuare alcuna operazione agronomica da marzo a luglio. Con il risultato che le erbe infestanti crescono incontrollate spesso contaminado  anche i terreni coltivati...
                                            E il bello è che nessuno è in grado di motivare l'applicazione di una regola del genere... o forse tu hai da darmi una risposta, a naso sei del settore...

                                            Ciao Nemox!

                                            Scusa ma non mi sembra che il fatto di non poter fare nessuna lavorazione da marzo a luglio sia cosi' stupida,probabilmente è stata pensata per evitare il solito furbo che prende il contributo e poi con la scusa di ripulire il terreno ci fa' il fieno.Mi sembra anche difficile che da marzo a luglio,a meno che non sia mais ben annaffiato e concimato e sarchiato,che possano crescerci piante di 2 metri in 5 mesi.
                                            ciao

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                                            • #23
                                              cito:
                                              NON rotazione:
                                              Stesso motivo alimenta la pratica della NON rotazione. Dalle analisi e gli studi condotti con le università è emerso che attorno alle radici delle piante si vanno a creare delle simbiosi molto strette con spore e funghi che creano una "patina" attorno alla radice. Creano una vera e propria barriera filtrante che da un lato difende la pianta da attacchi di altri microrganismi e funghi che la farebbero ammalare e, dall'altra attira nel terreno le sostanze in surplus della pianta.

                                              Ciao,
                                              Esistono degli essudati radicali che servono a controllare il numero di piante della stessa specie per ridurre la competizione per i nutrienti (competizione intraspecifica... credo) che non spariscono a breve termine, che fine fanno? Le malattie da crittogami, nematodi e insetti si avvantaggiono dal trovare sempre la stessa coltura nel medesimo posto. Se controlli i nemici del mais noterai che molte forme svernanti si trovano nel terreno e che certi nematodi si risvegliano grazie agli essudati.

                                              ciao!!!

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                                              • #24

                                                mumble mumble... era una osservazione così stupida da non meritare una risposta???

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                                                • #25
                                                  Nicola, ci vuole calma...

                                                  Ovviamente in caso di un forte attacco di qualche malattia o insetto (cosa molto molto rara se il terreno è in buono stato!!) ovviamente bisogna ricorrere a dei prodotti specifici (quelli adatti all'agricoltura biologica).

                                                  Nella normalità però la presenza di parassiti è tenuta molto a freno proprio dalla varietà e ricchezza del terreno e la forte presenza di nutrienti "giusti".
                                                  I "virus" ci sono ma sono meno virulenti, riescono ad aggredire con molta più difficoltà la pianta proprio perchè questa si difende bene.
                                                  Cosa che non può fare in un terreno povero e deturpato.

                                                  Comunque, più che le mie spiegazioni, parlano i fatti degli agricoltori che utilizzano questo metodo...

                                                  Roy
                                                  Essere realisti e fare l'impossibile

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Per me il confronto su forum è una novità, per cui ti chiedo già scusa se i miei topic per qualche motivo ti sembrassero offensivi o ''maleducati''.
                                                    In natura esiste un rapporto predatore/preda che porta tutto all'equilibrio quando uno dei due è in eccesso. Per cui un sistema agrario esercita una sorta di spinta evolutiva verso i patogeni e i competitori (malerbe) che con il predominare di una coltura riescono ad avvantaggiarsene. E' un equilibrio in evoluzione che ha portato la vecchia agricoltura ad utilizzare prodotti chimici sempre differenti e in quantità sempre maggiori con le conseguenze che purtroppo conosciamo tutti. E' vero che un ambiente in cui coesistono tutti i predatori e tutte le prede non esistono infestazioni, ma siete certi che l'equilibrio che si instaura sia sempre a favore delle colture?
                                                    Ciao

                                                    Edited by nicola - 24/1/2006, 21:01

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                                                    • #27
                                                      CITAZIONE (nicola @ 22/1/2006, 18:29)


                                                      Ciao,
                                                      Esistono degli essudati radicali che servono a controllare il numero di piante della stessa specie per ridurre la competizione per i nutrienti (competizione intraspecifica... credo) che non spariscono a breve termine, che fine fanno? Le malattie da crittogami, nematodi e insetti si avvantaggiono dal trovare sempre la stessa coltura nel medesimo posto. Se controlli i nemici del mais noterai che molte forme svernanti si trovano nel terreno e che certi nematodi si risvegliano grazie agli essudati.

                                                      ciao!!!

                                                      Mmm.. sbaglio o sento profumo di studi universitari in agronomia?! biggrin.gif

                                                      Su indicazione di Roy avevo contattato un agricoltore che pratica questo tipo di agricoltura da almeno 10 anni. Oltre ad essere disponibile mi è parso molto ferrato sulla teoria su cui si basano le pratiche agronomiche in questione tanto da essere in contatto con una o addirittura più universtà.

                                                      Sarei dovuto andarlo a trovare nel corso dell'anno passato cosa che per vari motivi non mi è riuscita. Eventualmente ti interessasse ci si potrebbe andare assieme: si trova in Piemonte.

                                                      Ciao!

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Purtroppo si.. ho fatto quel genere di studi universitari.
                                                        Una visita del genere non mi dispiacerebbe affatto ma credo che faticheremmo molto ad organizzarci anche perchè non sò neppure che tipo di attività farò tra qualche mese. Se mi tieni informato te ne srò cmq molto grato perchè come tecnica mi interessa tantissimo!
                                                        biggrin.gif


                                                        Ciao!!!

                                                        Edited by nicola - 26/1/2006, 21:07

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                                                        • #29
                                                          ciao a tutti
                                                          son nuovo di questo post e sono molto interessato agli argomenti di agricoltura organica o sostenibile o biologica o naturale o biodonamica o sinergica. Tanti nomi diversi per tecniche che presentano delle affinità e comunque con lo scopo di trovare una soluzione che non devasti il nostro pianeta nel processo di sfamaci, vestirci, abitare etc.
                                                          Dicevo sono interessato a queste tecniche e vedo che qui state affrontando il tema ed a quanto sembra anche con possibilità di visitare aziende agricole che lo praticano.
                                                          Domanda: siete stati a visitare l'azienda di Luigi Manenti nel Biellese? Se si avete visto qualcosa di interessante?
                                                          È possbile avere indirizzo e numero di telefono per contattare il Sig. Luigi Manenti?

                                                          Grazie fatemi sapere.
                                                          Ciao
                                                          Bgf

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