Mestre giugno 2008
spett/ le forum
Desidero proporre un progetto fondato sul fotovoltaico( vedi l'ottima specifica su Wikipedia alla voce fotovoltaico e le promettenti ricerche al riguardo dell'università di Toronto Canada); raccordato alle infrastrutture ferroviarie.
L'idea è semplice anche se può apparire stravagante, comunque la mia esperienza di vita mi insegna che è sempre meglio proporre qualche concetto ed essere criticato, che stare zitti forse perchè non si ha nulla da dire.
Sono noti a tutti i fondamentali di una struttura ferroviaria, ma desidero soffermarmi non sui classici binari, ma sui puntelli in acciaio di sostegno della rete di alimentazione elettrica che scorre in verticale parallela all'asse binario. Se ad ogni sostegno fosse installato un sistema a pannello fotovoltaico opportunamente orientato verso la fonte solare si ricava energia gratuita e rinnovabile. La medesima convogliata alla rete di alimentazione elettrica ferroviaria tramite opportuni inverter, fornirebbe un elemento non trascurabile di potenza elettrica soprattutto nel momento giornaliero di maggior assorbimento.
Alcuni semplici computi che meglio specificano l'ulilità del progetto: prendiamo ad esempio la tratta Trieste Torino pari a 500 Km a doppio binario, ipotizziamo un interasse tra i sostegni pari a 35 metri, su ciascuno un pannello fotovoltaico di 1 m/q. Si ottengono
(500 000 * 2)/35= 28 500 pali. E' noto che in relazione alla potenza di picco 8 m/q forniscono circa 1 Kw per cui 28 500 / 8 = 3,5 MW a fronte di un fabbisogno di assorbimento di circa 5 MW di un locomotore elettrico. In questo caso l' alimentazione da fotovoltaico somministrerebbe il 70 -75% di energia necessaria per la motrice medesima.
Se replichiamo codesto concetto all'intera rete ferroviaria nazionale, al riguardo spero vivamente che le varie aree di alimentazione elettrica siano interconnesse tra di loro, comprese tutte quelle tratte in disuso abbandonate ed arruginite nel territorio, come per esempio nella campagna mestrina che osservo durante le mie solitarie ed afflitte passeggiate campestri, purtroppo tra una sigaretta e l'altra, ci sarebbe da riflettere un momentino sopra.
Inoltre se si potesse sfruttare le superfici dell'intero parco immobiliare edilizio ferroviario sarebbe un ulteriore incremento di energia a favore dell'alimentazione per uso trazione ferroviaria o per altri usi interni.
vi ringrazio per lo spazio offerto.
Porgo distinti saluti
roberto bellarmino
spett/ le forum
Desidero proporre un progetto fondato sul fotovoltaico( vedi l'ottima specifica su Wikipedia alla voce fotovoltaico e le promettenti ricerche al riguardo dell'università di Toronto Canada); raccordato alle infrastrutture ferroviarie.
L'idea è semplice anche se può apparire stravagante, comunque la mia esperienza di vita mi insegna che è sempre meglio proporre qualche concetto ed essere criticato, che stare zitti forse perchè non si ha nulla da dire.
Sono noti a tutti i fondamentali di una struttura ferroviaria, ma desidero soffermarmi non sui classici binari, ma sui puntelli in acciaio di sostegno della rete di alimentazione elettrica che scorre in verticale parallela all'asse binario. Se ad ogni sostegno fosse installato un sistema a pannello fotovoltaico opportunamente orientato verso la fonte solare si ricava energia gratuita e rinnovabile. La medesima convogliata alla rete di alimentazione elettrica ferroviaria tramite opportuni inverter, fornirebbe un elemento non trascurabile di potenza elettrica soprattutto nel momento giornaliero di maggior assorbimento.
Alcuni semplici computi che meglio specificano l'ulilità del progetto: prendiamo ad esempio la tratta Trieste Torino pari a 500 Km a doppio binario, ipotizziamo un interasse tra i sostegni pari a 35 metri, su ciascuno un pannello fotovoltaico di 1 m/q. Si ottengono
(500 000 * 2)/35= 28 500 pali. E' noto che in relazione alla potenza di picco 8 m/q forniscono circa 1 Kw per cui 28 500 / 8 = 3,5 MW a fronte di un fabbisogno di assorbimento di circa 5 MW di un locomotore elettrico. In questo caso l' alimentazione da fotovoltaico somministrerebbe il 70 -75% di energia necessaria per la motrice medesima.
Se replichiamo codesto concetto all'intera rete ferroviaria nazionale, al riguardo spero vivamente che le varie aree di alimentazione elettrica siano interconnesse tra di loro, comprese tutte quelle tratte in disuso abbandonate ed arruginite nel territorio, come per esempio nella campagna mestrina che osservo durante le mie solitarie ed afflitte passeggiate campestri, purtroppo tra una sigaretta e l'altra, ci sarebbe da riflettere un momentino sopra.
Inoltre se si potesse sfruttare le superfici dell'intero parco immobiliare edilizio ferroviario sarebbe un ulteriore incremento di energia a favore dell'alimentazione per uso trazione ferroviaria o per altri usi interni.
vi ringrazio per lo spazio offerto.
Porgo distinti saluti
roberto bellarmino
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