Ho cercato sul forum, ma non ho trovato nulla a proposito.
Conoscete per caso l'argomento?
All'università di Ferrara, il gruppo del prof. Giuliano Martinelli, ha installato un impianto FV a concentrazione e lo sviluppo di questa tecnologia viene seguita da CPower, una azienda spin-off dell'università, nata nel 2006.
Il principio è semplice: visto che il silicio è la parte costosa del sistema e che la stessa cella fotovoltaica può teoricamente produrre più energia se esposta a flussi luminosi superiori, si impiega qualche sistema per concentrare molta luce solare su una ridotta quantità di celle fotovoltaiche di grande efficienza.
Il punto chiave per comprendere i potenziali vantaggi economici di questa tecnologia è che la maggior parte dei materiali e delle risorse impiegate nella costruzione di un sistema a concentrazione sono costituiti da superfici riflettenti, supporti e sistemi di movimento e controllo, le cui filiere industriali sono già mature nella nostra realtà produttiva.
Il sistema è costituito dal concentratore primario (un insieme di specchi) che ha lo scopo di concentrare la luce solare sul ricevitore fotovoltaico posto nel fuoco ottico del sistema che necessita anche di un qualche tipo di movimento che gli permetta di seguire il moto apparente del sole ottimizzandone così l'efficienza.
Il cuore del sistema, si trova al ricevitore fotovoltaico costituito da un piccolo pannello di celle fotovoltaiche ad alta efficienza progettate per operare sotto concentrazione.
Visti gli alti flussi di energia al ricevitore fotovoltaico è necessario provvedere ad un efficace sistema di raffreddamento in grado di mantenere la temperatura delle celle fotovoltaiche sotto i 90°C.
Il sistema è completato da un sensore di posizione solare e da una opportuna elettronica che controlla i sistemi di movimento. Anche qui è oggi possibile, avvalendosi di economici microcontrollori, sviluppare sistemi elettronici estremamente affidabili che impiegano strategie di tracciamento molto efficaci e che permettono grandi precisioni.
Il rendimento globale del sistema può essere stimato al 19.5% includendo le sotto elencate figure di efficienza per le parti critiche del sistema
a) Riflettività degli specchi 92%
b) Efficienza delle celle fotovoltaiche (a 300 soli) 23%
c) Efficienza dell’inverter 94%
Considerando che la superficie otticamente attiva degli specchi è di 12 mq (includendo gli spazi tra specchio e specchio) e assumendo che il flusso diretto (ad AM 1.5) sia di 860 W/m2 si attende una potenza dal sistema di 2012 W/giorno
In definitiva, utilizzando moduli Rondine o dicroici (che separano i fasci di luce) e celle al silicio monocristallino adatte ad operare in concentrazione, ma che hanno anche il 4% in meno di silicio, si ottiene una resa energetica confrontabile con un pannello di pari superficie.
Non so se il costo totale di tali sistemi sia paragonabile a quello di un impianto tradizionale, ma potrebbe rappresentare una valida alternativa.
Che cosa ne pensate? Vale la pena di approfondire il discorso?
Conoscete per caso l'argomento?
All'università di Ferrara, il gruppo del prof. Giuliano Martinelli, ha installato un impianto FV a concentrazione e lo sviluppo di questa tecnologia viene seguita da CPower, una azienda spin-off dell'università, nata nel 2006.
Il principio è semplice: visto che il silicio è la parte costosa del sistema e che la stessa cella fotovoltaica può teoricamente produrre più energia se esposta a flussi luminosi superiori, si impiega qualche sistema per concentrare molta luce solare su una ridotta quantità di celle fotovoltaiche di grande efficienza.
Il punto chiave per comprendere i potenziali vantaggi economici di questa tecnologia è che la maggior parte dei materiali e delle risorse impiegate nella costruzione di un sistema a concentrazione sono costituiti da superfici riflettenti, supporti e sistemi di movimento e controllo, le cui filiere industriali sono già mature nella nostra realtà produttiva.
Il sistema è costituito dal concentratore primario (un insieme di specchi) che ha lo scopo di concentrare la luce solare sul ricevitore fotovoltaico posto nel fuoco ottico del sistema che necessita anche di un qualche tipo di movimento che gli permetta di seguire il moto apparente del sole ottimizzandone così l'efficienza.
Il cuore del sistema, si trova al ricevitore fotovoltaico costituito da un piccolo pannello di celle fotovoltaiche ad alta efficienza progettate per operare sotto concentrazione.
Visti gli alti flussi di energia al ricevitore fotovoltaico è necessario provvedere ad un efficace sistema di raffreddamento in grado di mantenere la temperatura delle celle fotovoltaiche sotto i 90°C.
Il sistema è completato da un sensore di posizione solare e da una opportuna elettronica che controlla i sistemi di movimento. Anche qui è oggi possibile, avvalendosi di economici microcontrollori, sviluppare sistemi elettronici estremamente affidabili che impiegano strategie di tracciamento molto efficaci e che permettono grandi precisioni.
Il rendimento globale del sistema può essere stimato al 19.5% includendo le sotto elencate figure di efficienza per le parti critiche del sistema
a) Riflettività degli specchi 92%
b) Efficienza delle celle fotovoltaiche (a 300 soli) 23%
c) Efficienza dell’inverter 94%
Considerando che la superficie otticamente attiva degli specchi è di 12 mq (includendo gli spazi tra specchio e specchio) e assumendo che il flusso diretto (ad AM 1.5) sia di 860 W/m2 si attende una potenza dal sistema di 2012 W/giorno
In definitiva, utilizzando moduli Rondine o dicroici (che separano i fasci di luce) e celle al silicio monocristallino adatte ad operare in concentrazione, ma che hanno anche il 4% in meno di silicio, si ottiene una resa energetica confrontabile con un pannello di pari superficie.
Non so se il costo totale di tali sistemi sia paragonabile a quello di un impianto tradizionale, ma potrebbe rappresentare una valida alternativa.
Che cosa ne pensate? Vale la pena di approfondire il discorso?
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