è giusto il valore di riferimento che ho trovato:<br>risparmio di 0,75 Kg di CO2 per ogni kW prodotto dall'impianto fv??
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0,75 Kg/kWh è evidentemente una media delle diverse tipologie di produzione:<br><br>Se produci elettricità da centrali alimentate da carbon fossile o olio combustibile hai la maggior produzione di co2.<br>Se usi centrali a cilco combinato a metano avrai la minore produzione di co2.<br>Se usi impianti FV, eolici, idroelettrici avrai produzione di co2 uguale a zero.<br><br>Adesso non trovo un riferimento diretto, ma la media della produzione italiana attuale, è circa il valore che hai portato e quindi puoi prenderla tranquillamente come riferimento.<br><br>saluti
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Salve!<br>per dovere di cronaca guardatevi quest'estratto dell'artcolo "<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>", disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facoltà di ingegneria elettronica dell'Università di Bologna.<br><br>Sento il dovere di dirvi che io non ho nulla a che fare con loro ma sono arrivato a fare le loro stesse scoperte, le conclusioni le lascio a voi:<br><br><b>Grande attenzione sta ricevendo l’analisi dell’impatto sul sistema elettrico della crescente produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare eolica e solare. Tale produzione, infatti, non è per larga parte prevedibile e soprattutto non è regolata in modo da corrispondere<br>alla domanda. Elevati livelli di produzione da fonte rinnovabili tendono a causare quindi fluttuazioni nel bilancio di potenza della rete.<br>Se non sono a disposizione impianti di accumulo (ad esempio impianti idroelettrici con pompaggio) in maniera sufficiente, queste fluttuazioni<br>determinano l’esigenza di maggiori livelli di riserva nel sistema, causando perdite di combustibile nelle centrali termoelettriche che sono portate a<br>funzionare a regimi di rendimento inferiori a quelli ottimali, sia per motivi di sicurezza sia per regolare le potenze di scambio contrattuali con le reti<br>vicine e la frequenza. Queste fluttuazioni limitano quindi il livello di sostituzione di energia da fonte termica con quella da fonte rinnovabile. È mostrato in letteratura (Leonhard<br>e Müller 2002) che, prendendo in esame un sistema prevalentemente alimentato da impianti di produzione termoelettrici, anche considerando uno scenario in cui la generazione eolica è inferiore al 15% dell’energia richiesta dal carico, le fluttuazioni della generazione eolica causano una significativa diminuzione del rendimento della produzione da fonte termica, ossia le centrali termoelettriche producono meno energia ma con un<br>consumo di combustibile e, di conseguenza, livelli di emissione di inquinanti maggiori di quelli attesi.</b><br><br>Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell'energia elettrica?<br><br><span class="edit">Edited by ad80 - 13/10/2007, 14:41</span>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Salve!<br>per dovere di cronaca guardatevi quest'estratto dell'artcolo "<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>", disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facoltà di ingegneria elettronica dell'Università di Bologna.</div></div><br>Per favore puoi postre il link all'articolo in modo che lo possa leggere tutto<br><br>grazie da Recoplan
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (recoplan @ 13/10/2007, 15:59)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Salve!<br>per dovere di cronaca guardatevi quest'estratto dell'artcolo "<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>", disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facoltà di ingegneria elettronica dell'Università di Bologna.</div></div><br>Per favore puoi postre il link all'articolo in modo che lo possa leggere tutto<br><br>grazie da Recoplan</div></div><br>Si....non so come fare a postare un link, ma ti dico dove devi andare:<br>vai su Google, poi digita "articoli black-out"<br>La prima voce che comparirà si chiama proprio "articoli sui black-out".<br>entraci, ci sono diversi articoli.<br>Il sesto si chiama "black-out, cause e mezzi per prevenirli", dei signori appena citati (con cui, ripeto, non ho mai avuto nulla a che fare), di cui ti ho appena citato un brano.<br>E' quello che cerchi.<br>Ciao! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/095be729e727235dc39bb69763546dd3.gif" alt="">
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell'energia elettrica?</div></div><br>Si...<br><br><br>La rete attuale sicuramente non'e' adatta ad assere alimentata da fonti rinnovabili e non determinabili ma occorre dire che una struttura piu' distribuita e dotata di sistemi di controllo intelligenti lo sara'...<br><br>E' nato prima l'uovo o la gallina ?.<br><br>Ovvero se non si sviluppa il Fv e l'eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera' verso una rete diversa e piu' adatta alle fonti rinnovabili.<br><br>F.Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fcattaneo @ 13/10/2007, 20:06)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell'energia elettrica?</div></div><br>Si...<br>La rete attuale sicuramente non'e' adatta ad assere alimentata da fonti rinnovabili e non determinabili ma occorre dire che una struttura piu' distribuita e dotata di sistemi di controllo intelligenti lo sara'...<br>E' nato prima l'uovo o la gallina ?.<br>Ovvero se non si sviluppa il Fv e l'eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera' verso una rete diversa e piu' adatta alle fonti rinnovabili.<br>F.</div></div><br>E' lo stesso assunto logico di chi dice che per stare bene dobbiamo crescere sempre.....infatti le conseguenze si stanno vedendo.........<br><br>Non c'è bisogno di far sì che sia la rete ad inseguire il guasto con la velocità con cui si crea.<br><br>E' giusto avere un sistema che si renda conto con efficienza dei guasti, ma bisogna camminare con due piedi, cercando anche di rallentare la diffusione di questi.<br><br>Va considerata pure questa ipotesi, non solo quelle che sembrano alla moda adesso, perchè inseguire i guasti con la velocità con cui si creano non è logica, è moda attuale.......ne parlano gli americani..........è la strada che sta seguendo l'Italia (perchè la capacità di ragionare con la nostra testa ce la siamo messi sotto i piedi da un bel pò), è quello che vorrebbero fare un pò tutti, ma non è la cosa giusta.<br><br>Ma nelle navi, per non farle affondare, mettono pompe di sentina grosse quanto tutta la nave, così pareggiano le portate?<br><br>Oppure forse è più logico fare compartimenti stagni?<br><br>E con le strade, quando si vede che il traffico è cresciuto e si costruisce una strada con capacità sempre più grande, si risolve il problema?<br><br>No, non si risolve, perchè poi l'utenza, che vede che gli viene comodo un certo tipo di strada, tende a saturare pure quella.<br><br>E noi facciamo una strada sempre più grossa?<br><br>Un inno al caos e alla catastrofe.<br>
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elettricoCaro ad80, Tu continui a fare dell'allarmismo sulle fonti rinnovabili senza avere alla base competenze tecniche tali da comprendere appieno un fenomeno sicuramente complesso e che nel futuro dovrà essere affrontato, ma che attualmente non costituisce sicuramente un problema. Al momento la % di energia da solare ed eolico in Italia è molto bassa ed inferiore nettamente inferiore all'idroelettrico nel suo complesso (non solo pompaggio). Quindi da subito <u>se fosse necessario </u> si potrebbe usare parte dell'idroelettrico per livellare la quota delle rinnovabili.<br>Poi stai pur certo che se esistesse anche minimamente il problema l'ENEL lo avrebbe già strillato ai quattro venti, visto come attualmente <u><b>"PROMUOVE"</b></u> il FV.<br>Quindi calmati ed ascolta anche gli altri.GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 14/10/2007, 20:10)</div><div id="quote" align="left">elettricoCaro ad80, Tu continui a fare dell'allarmismo sulle fonti rinnovabili senza avere alla base competenze tecniche tali da comprendere appieno un fenomeno sicuramente complesso e che nel futuro dovrà essere affrontato, ma che attualmente non costituisce sicuramente un problema. Al momento la % di energia da solare ed eolico in Italia è molto bassa ed inferiore nettamente inferiore all'idroelettrico nel suo complesso (non solo pompaggio). Quindi da subito <u>se fosse necessario </u> si potrebbe usare parte dell'idroelettrico per livellare la quota delle rinnovabili.<br>Poi stai pur certo che se esistesse anche minimamente il problema l'ENEL lo avrebbe già strillato ai quattro venti, visto come attualmente <u><b>"PROMUOVE"</b></u> il FV.<br>Quindi calmati ed ascolta anche gli altri.</div></div><br>PROMUOVE?????<br>Sei tu che non hai conoscenza della situazione reale.<br>L'ENEL non sta affatto incentivando lo sviluppo del FV, se ne sta stando zitta per vedere fallire l'operazione perchè lo sa ma non gli conviene affatto risolvere i problemi perchè gli costerebbe un botto di soldi adeguare la rete e non li vuole tirare fuori.<br>Così come sa che i contatori elettrici sono strumenti illegali e non ha mai mosso un dito per risolvere il problema.<br>Ma tu ci sei stato ai congressi degli esponenti della politica e dell'energia dell'ulitmo anno (governo e opposizione, eh? Non la buttiamo sul politico.......)?<br>Hai sentito quali sono i problemi che hanno?<br>Non si è mai visto un esponente dell'ENEL che rispondesse alle domande come le mie:<br>E cioè:<br>La rete è adeguata all'immissione in massa?<br>I contatori esistono per il fisco?<br>La rete è adeguata a reggere gli stress dovuti ai transitori di potenza?<br>Le risposte sono NO, NO, E POI NO.<br>Vatti a leggere i rapporti dell'ex GRTN (ora GSE) per vedere quant'è la riserva operativa in Italia per sopperire alle fluttuazioni di carico.<br>Vai a vedere quant'è lo statismo medio della rete (e vedrai che è 4 volte superiore a quello che dovrebbe essere).<br>E poi, ritornando al discorso del pompaggio idroelettrico lo sai pure tu che quello dipende da quanta acqua abbiamo ed è stato fatto apposta a suo tempo per le normali variazioni di carico, non per l'immissione in rete.<br>E' stato fatto per uno scopo preciso e per quello deve essere impegnato.<br>Il mondo non tutto rose e fiori come pensi tu e su una cosa hanno ragione quelli dell'ENEL:<br>sul fatto che siamo vicini a nuovi black-out e lo hanno pure detto nei TG, e nemmeno troppo tempo fa.<br><br>E comunque io sono pronto ad ascoltare tutti.<br><br>Ma solo se mi date in pasto NUMERI, dati certi e incontrovertibili, non se continuate a tirarmi appresso che non ho competenze tecniche, cosa che poi non è vera (e non solo perchè non sono un ingegnere elettronico).<br><br><br>
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<b>Articolo black-out, cause e mezzi per prevenirli</b><br><br>L'articolo citato da ad80 è qui <a href="http://www.aei.it/nucci.pdf" target="_blank">http://www.aei.it/nucci.pdf</a><br>(Ad 80 : per favore controlla se è quello a cui tu ti riferisci ; Postare un link è semplice : posizionati sulla pagina web , vai sulla barra con l'indirizzo internet , copialo ed incollalo nel tuo messaggio , infine dall'anteprima cliccaci sopra per controllare se effettivamente funziona .)<br>Invece qui <a href="http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf" target="_blank">http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf</a> (cecando intorno alla pagina 30) si trovano informazioni sugli autori<br><br>Ora mi stampo l'articolo per poterlo leggere con calma<br><br>A presto da Recoplan
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (recoplan @ 15/10/2007, 09:17)</div><div id="quote" align="left"><b>Articolo black-out, cause e mezzi per prevenirli</b><br>L'articolo citato da ad80 è qui <a href="http://www.aei.it/nucci.pdf" target="_blank">http://www.aei.it/nucci.pdf</a><br>(Ad 80 : per favore controlla se è quello a cui tu ti riferisci ; Postare un link è semplice : posizionati sulla pagina web , vai sulla barra con l'indirizzo internet , copialo ed incollalo nel tuo messaggio , infine dall'anteprima cliccaci sopra per controllare se effettivamente funziona .)<br>Invece qui <a href="http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf" target="_blank">http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf</a> (cecando intorno alla pagina 30) si trovano informazioni sugli autori<br>Ora mi stampo l'articolo per poterlo leggere con calma<br>A presto da Recoplan</div></div><br>E' lui, si.......... Ciao! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cc8066f549308298121a97467259c259.gif" alt=""><br>
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Ciao a tutti,<br>scusate se mi permetto di dire la mia. Spesso sento citare anche a sproposito questo tema del black out del settembre 2003 e melo ricordo bene perchè essendo un tecnico responsabile di molti impianti e in quel frangente ho avuto modo di toccare con mano cosa significa vedere collassare un sistema elettrico.<br>Passare dal black out al negare l'allacciamento alla rete di fonti rinnovabili non mi sembra un'idea fondata, un anno fa verso novembre un guasto du linee franco-tedesche hanno tirato giù mezza europa e da noi fortunatamente "solo", si fa pe dire, il nord ovest.<br>Sul fatto che alcune rinnovabili hanno delle accelerazioni di carico spinte, penso all'eolico, e che siano distribuite a macchia di leopardo, penso al FV, o ad inseguimento, penso all'idroelettrico o termolettrico, non ci sono dubbi ma la domanda è: a che servono i regolamenti di esercizio?<br>Io non lavoro all'ENEL e quando c'è da bacchettare la bacchetto, quando c'è da non bacchettarla non la bacchetto.<br>4 anni fa si collega un cogeneratore da 300 kW con tre banali lettere, l'ho fatto e non ho fatto fatica, con le ultime DK invece molti di voi sanno che l'esercizio sia in a parallelo che di vendita di energia non è banale, e in quella pratica si verifica se la rete va bene o no, e se non va bene (come spesso succede..) si paga per adeguarla.Noi abbiamo un caso pratico di un impianto che consuma 800 kW e abbiamo installato un cogeneratore da 750 kW a biogas e abbiamo pagato un altro MW per la vendita,quando in realtà cediamo si e no 20.000 kWh al mese e il resto lo consumiamo noi.A questo punto avendo un regolare regolamento di esercizio e avendo pagato il corrispettivo per avere la linea se succede un altyro black out non mi sento in colpa.Questo è l'esempio pratico.Passando alla teoria il concetto di black out comunque non riguarda le linee di ditribuzione ma le dorsali di potenza.Qualcuno mi potrà obiettare che se collego mille FV da 3 kW ho ben 3000 kW, ma ....visto che gli impianti producono in bassa è ragionevomente probabile che gli elettroni prodotti a Padova vadano consumati a Venezia, non certo a Napoli.<br>Teniamo conto (chi ha fatto un pò di studio delle reti di potenze) che ci sono anche delle direttrici tra nord e sud e tra sud e nord.<br>Quindi smettiamola di scrivere che le rinnovabili a livello tecnico non funzionano e che la microgenerazione non funziona, la rete si sta lentamente adeguando da un sistema degli anno 50/70 di grossi impianti di potenza con efficienze locali e inefficienze di rete a un sistema di reti complesse che oggettivamente hanno delle difficoltà a trasformarsi con i sistemi in modo ma la tendenza è quella della microgenerazioni, volenti o nolenti.<br>Poi mi piacerebbe sapere quando si dice "L'ENEL dice di no..." ecc ecc chi è l'ENEL? Un gruppo che nel 1999 il primo decreto Bersani gli ha fatto fare la cura dimagrante da 45.000 a 30.000 MW e che nel 2007 si trova a lavorare in oltre 30 paesi e una capacità installata di oltre 96.000 MW di cui il 37% di energia prodotta da fonti rinnovabili: 0,37 * 96.000 = 35.520 MW.<br>Certo allacciare più di mille impianti da 3 kW è più "fastidioso" di una centrale da 3.000 MW ma forse anche questo crea lavoro e gli allacciementi costano.Tenete conto che con il cont energia il fisso comunque alla fine della fiera, ammesso che riesca ad autoalimentarmi, glielo pago lo stesso.<br>Volevo scendere nel dettaglio ma non volevo tediare nessuno<br>Ciao<br>Rem"E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
(v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (remtechnology @ 15/10/2007, 11:50)</div><div id="quote" align="left">...ma ....visto che gli impianti producono in bassa è ragionevomente probabile che gli elettroni prodotti a Padova vadano consumati a Venezia, non certo a Napoli.....</div></div><br>Non hai affatto tediato nessuno, anzi il tuo contributo è importante per fare capire che è proprio l'ENEL la prima che si mette le mani nei capelli quando uno vuole allacciare gli impianti alla rete.<br>E questo perchè i problemi ci sono..........<br>Il discorso che fai è giusto, ma in linea di principio è corretto non supporre ci sia un sovraccarico delle linee dovuto all'immissione fidandosi di chi consuma a pochi km di distanza?<br><br>Democrazia sarebbe che il fatto di immettere non crei problemi a nessuno e che domani nessuno si debba sentire dire che non può farlo perchè c'è già troppa gente ad immettere in rete.........ho reso l'idea?<br><br>E siccome questo non è possibile in un sistema che non prevede forme d'accumulo io ribadisco (a differenza di come qualcuno vuol fare credere) che io sono il primo ad essere d'accordo col FV e con la microgenerazione distribuita da FER, che poi dal punto di vista ambientale è la migliore cosa perchè una legge fondamentale della fenomenologia dell'inquinamento è che un fattore d'impatto distribuito diventa molto più sostenibile a parità di magnitudo.<br><br>Ma che sia accoppiata anche ad una forma d'accumulo distribuita, così da poter usare i miei surplus quando mi servono (senza darli alla rete, che comporta solo perdite aggiuntive e inutili) e non dovere stare al gioco di farmi contabilizzare il "surplus" d'energia per poi consumarla dopo (con regole impostemi dall'alto e vessatorie.........questo forum è pieno di topic dedicati a questi balzelli e di gente che se n'è accorta ce n'è tanta, guardatevi intorno........).<br><br>E soprattutto così da non dover restare a piedi in caso di black-out......cosa possibile in caso di semplice immissione in rete senza accumulo visto che devono scattare le protezioni in base alla norma CEI 11-20<br>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 14/10/2007, 09:05)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fcattaneo @ 13/10/2007, 20:06)</div><div id="quote" align="left">Ovvero se non si sviluppa il Fv e l'eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera' verso una rete diversa e piu' adatta alle fonti rinnovabili.</div></div><br>E' lo stesso assunto logico di chi dice che per stare bene dobbiamo crescere sempre.....infatti le conseguenze si stanno vedendo.........<br><br><br>E con le strade, quando si vede che il traffico è cresciuto e si costruisce una strada con capacità sempre più grande, si risolve il problema?<br><br>No, non si risolve, perchè poi l'utenza, che vede che gli viene comodo un certo tipo di strada, tende a saturare pure quella.<br><br>E noi facciamo una strada sempre più grossa?<br><br>Un inno al caos e alla catastrofe.</div></div><br>Forse sei fuori strada....<br><br>Le reti intelligenti avranno un'importanza come infrastruttura inferiore a quella attuale ...<br>Non serviranno proprio ad aumentare la quantita di energia che circola ma piuttosto a diminuirla...<br><br>L'aumento della rete come e' attualmente puo essere rappresentato nel modo che hai indicato tu... mentre le reti intelligenti vanno nella direzione opposta.<br><br>Le reti attuali stanno al sistema di distribuzione centralizzato come le reti intelligenti staranno ad un modello distribuito.....<br><br>Insomma il contrario di quello che pensi..<br>Non preoccuparti.<br><br>F.<br><br><br><br><br><br><br ><br><br><br><br><br><br>Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
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