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risparmio CO2

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  • risparmio CO2

    è giusto il valore di riferimento che ho trovato:<br>risparmio di 0,75 Kg di CO2 per ogni kW prodotto dall&#39;impianto fv??

  • #2
    0,75 Kg/kWh è evidentemente una media delle diverse tipologie di produzione:<br><br>Se produci elettricit&agrave; da centrali alimentate da carbon fossile o olio combustibile hai la maggior produzione di co2.<br>Se usi centrali a cilco combinato a metano avrai la minore produzione di co2.<br>Se usi impianti FV, eolici, idroelettrici avrai produzione di co2 uguale a zero.<br><br>Adesso non trovo un riferimento diretto, ma la media della produzione italiana attuale, è circa il valore che hai portato e quindi puoi prenderla tranquillamente come riferimento.<br><br>saluti
    aggiornamento del mio file sui costi storici dell'elettricità a gennaio 2022
    https://www.energeticambiente.it/for...01#post2184501

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    • #3
      boh...mi sembra strano...<a href="http://baubaubau.forumfree.net/" target="_blank">QUI</a> lo spiegano in un altro modo...

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      • #4
        Salve&#33;<br>per dovere di cronaca guardatevi quest&#39;estratto dell&#39;artcolo &quot;<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>&quot;, disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facolt&agrave; di ingegneria elettronica dell&#39;Universit&agrave; di Bologna.<br><br>Sento il dovere di dirvi che io non ho nulla a che fare con loro ma sono arrivato a fare le loro stesse scoperte, le conclusioni le lascio a voi:<br><br><b>Grande attenzione sta ricevendo l’analisi dell’impatto sul sistema elettrico della crescente produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare eolica e solare. Tale produzione, infatti, non è per larga parte prevedibile e soprattutto non è regolata in modo da corrispondere<br>alla domanda. Elevati livelli di produzione da fonte rinnovabili tendono a causare quindi fluttuazioni nel bilancio di potenza della rete.<br>Se non sono a disposizione impianti di accumulo (ad esempio impianti idroelettrici con pompaggio) in maniera sufficiente, queste fluttuazioni<br>determinano l’esigenza di maggiori livelli di riserva nel sistema, causando perdite di combustibile nelle centrali termoelettriche che sono portate a<br>funzionare a regimi di rendimento inferiori a quelli ottimali, sia per motivi di sicurezza sia per regolare le potenze di scambio contrattuali con le reti<br>vicine e la frequenza. Queste fluttuazioni limitano quindi il livello di sostituzione di energia da fonte termica con quella da fonte rinnovabile. È mostrato in letteratura (Leonhard<br>e Müller 2002) che, prendendo in esame un sistema prevalentemente alimentato da impianti di produzione termoelettrici, anche considerando uno scenario in cui la generazione eolica è inferiore al 15% dell’energia richiesta dal carico, le fluttuazioni della generazione eolica causano una significativa diminuzione del rendimento della produzione da fonte termica, ossia le centrali termoelettriche producono meno energia ma con un<br>consumo di combustibile e, di conseguenza, livelli di emissione di inquinanti maggiori di quelli attesi.</b><br><br>Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell&#39;energia elettrica?<br><br><span class="edit">Edited by ad80 - 13/10/2007, 14:41</span>

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        • #5
          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Salve&#33;<br>per dovere di cronaca guardatevi quest&#39;estratto dell&#39;artcolo &quot;<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>&quot;, disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facolt&agrave; di ingegneria elettronica dell&#39;Universit&agrave; di Bologna.</div></div><br>Per favore puoi postre il link all&#39;articolo in modo che lo possa leggere tutto<br><br>grazie da Recoplan

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (recoplan @ 13/10/2007, 15:59)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Salve&#33;<br>per dovere di cronaca guardatevi quest&#39;estratto dell&#39;artcolo &quot;<b>black-out, cause e mezzi per prevenirli</b>&quot;, disponibile su internet e apparso sulla rivista Energia nel 2002, redatto da C.A. Nucci e A. Borghetti, docenti della facolt&agrave; di ingegneria elettronica dell&#39;Universit&agrave; di Bologna.</div></div><br>Per favore puoi postre il link all&#39;articolo in modo che lo possa leggere tutto<br><br>grazie da Recoplan</div></div><br>Si....non so come fare a postare un link, ma ti dico dove devi andare:<br>vai su Google, poi digita &quot;articoli black-out&quot;<br>La prima voce che comparir&agrave; si chiama proprio &quot;articoli sui black-out&quot;.<br>entraci, ci sono diversi articoli.<br>Il sesto si chiama &quot;black-out, cause e mezzi per prevenirli&quot;, dei signori appena citati (con cui, ripeto, non ho mai avuto nulla a che fare), di cui ti ho appena citato un brano.<br>E&#39; quello che cerchi.<br>Ciao&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/095be729e727235dc39bb69763546dd3.gif" alt="">

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            • #7
              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell&#39;energia elettrica?</div></div><br>Si...<br><br><br>La rete attuale sicuramente non&#39;e&#39; adatta ad assere alimentata da fonti rinnovabili e non determinabili ma occorre dire che una struttura piu&#39; distribuita e dotata di sistemi di controllo intelligenti lo sara&#39;...<br><br>E&#39; nato prima l&#39;uovo o la gallina ?.<br><br>Ovvero se non si sviluppa il Fv e l&#39;eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera&#39; verso una rete diversa e piu&#39; adatta alle fonti rinnovabili.<br><br>F.
              Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
              Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fcattaneo @ 13/10/2007, 20:06)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 13/10/2007, 14:02)</div><div id="quote" align="left">Dopo questo vi sentite ancora di dire che immettere in rete diminuisce la CO2 prodotta a causa della produzione e distribuzione dell&#39;energia elettrica?</div></div><br>Si...<br>La rete attuale sicuramente non&#39;e&#39; adatta ad assere alimentata da fonti rinnovabili e non determinabili ma occorre dire che una struttura piu&#39; distribuita e dotata di sistemi di controllo intelligenti lo sara&#39;...<br>E&#39; nato prima l&#39;uovo o la gallina ?.<br>Ovvero se non si sviluppa il Fv e l&#39;eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera&#39; verso una rete diversa e piu&#39; adatta alle fonti rinnovabili.<br>F.</div></div><br>E&#39; lo stesso assunto logico di chi dice che per stare bene dobbiamo crescere sempre.....infatti le conseguenze si stanno vedendo.........<br><br>Non c&#39;è bisogno di far sì che sia la rete ad inseguire il guasto con la velocit&agrave; con cui si crea.<br><br>E&#39; giusto avere un sistema che si renda conto con efficienza dei guasti, ma bisogna camminare con due piedi, cercando anche di rallentare la diffusione di questi.<br><br>Va considerata pure questa ipotesi, non solo quelle che sembrano alla moda adesso, perchè inseguire i guasti con la velocit&agrave; con cui si creano non è logica, è moda attuale.......ne parlano gli americani..........è la strada che sta seguendo l&#39;Italia (perchè la capacit&agrave; di ragionare con la nostra testa ce la siamo messi sotto i piedi da un bel pò), è quello che vorrebbero fare un pò tutti, ma non è la cosa giusta.<br><br>Ma nelle navi, per non farle affondare, mettono pompe di sentina grosse quanto tutta la nave, così pareggiano le portate?<br><br>Oppure forse è più logico fare compartimenti stagni?<br><br>E con le strade, quando si vede che il traffico è cresciuto e si costruisce una strada con capacit&agrave; sempre più grande, si risolve il problema?<br><br>No, non si risolve, perchè poi l&#39;utenza, che vede che gli viene comodo un certo tipo di strada, tende a saturare pure quella.<br><br>E noi facciamo una strada sempre più grossa?<br><br>Un inno al caos e alla catastrofe.<br>

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                • #9
                  elettricoCaro ad80, Tu continui a fare dell&#39;allarmismo sulle fonti rinnovabili senza avere alla base competenze tecniche tali da comprendere appieno un fenomeno sicuramente complesso e che nel futuro dovr&agrave; essere affrontato, ma che attualmente non costituisce sicuramente un problema. Al momento la % di energia da solare ed eolico in Italia è molto bassa ed inferiore nettamente inferiore all&#39;idroelettrico nel suo complesso (non solo pompaggio). Quindi da subito <u>se fosse necessario </u> si potrebbe usare parte dell&#39;idroelettrico per livellare la quota delle rinnovabili.<br>Poi stai pur certo che se esistesse anche minimamente il problema l&#39;ENEL lo avrebbe gi&agrave; strillato ai quattro venti, visto come attualmente <u><b>&quot;PROMUOVE&quot;</b></u> il FV.<br>Quindi calmati ed ascolta anche gli altri.
                  GIULIANO
                  _____________
                  ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                  • #10
                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 14/10/2007, 20:10)</div><div id="quote" align="left">elettricoCaro ad80, Tu continui a fare dell&#39;allarmismo sulle fonti rinnovabili senza avere alla base competenze tecniche tali da comprendere appieno un fenomeno sicuramente complesso e che nel futuro dovr&agrave; essere affrontato, ma che attualmente non costituisce sicuramente un problema. Al momento la % di energia da solare ed eolico in Italia è molto bassa ed inferiore nettamente inferiore all&#39;idroelettrico nel suo complesso (non solo pompaggio). Quindi da subito <u>se fosse necessario </u> si potrebbe usare parte dell&#39;idroelettrico per livellare la quota delle rinnovabili.<br>Poi stai pur certo che se esistesse anche minimamente il problema l&#39;ENEL lo avrebbe gi&agrave; strillato ai quattro venti, visto come attualmente <u><b>&quot;PROMUOVE&quot;</b></u> il FV.<br>Quindi calmati ed ascolta anche gli altri.</div></div><br>PROMUOVE?????<br>Sei tu che non hai conoscenza della situazione reale.<br>L&#39;ENEL non sta affatto incentivando lo sviluppo del FV, se ne sta stando zitta per vedere fallire l&#39;operazione perchè lo sa ma non gli conviene affatto risolvere i problemi perchè gli costerebbe un botto di soldi adeguare la rete e non li vuole tirare fuori.<br>Così come sa che i contatori elettrici sono strumenti illegali e non ha mai mosso un dito per risolvere il problema.<br>Ma tu ci sei stato ai congressi degli esponenti della politica e dell&#39;energia dell&#39;ulitmo anno (governo e opposizione, eh? Non la buttiamo sul politico.......)?<br>Hai sentito quali sono i problemi che hanno?<br>Non si è mai visto un esponente dell&#39;ENEL che rispondesse alle domande come le mie:<br>E cioè:<br>La rete è adeguata all&#39;immissione in massa?<br>I contatori esistono per il fisco?<br>La rete è adeguata a reggere gli stress dovuti ai transitori di potenza?<br>Le risposte sono NO, NO, E POI NO.<br>Vatti a leggere i rapporti dell&#39;ex GRTN (ora GSE) per vedere quant&#39;è la riserva operativa in Italia per sopperire alle fluttuazioni di carico.<br>Vai a vedere quant&#39;è lo statismo medio della rete (e vedrai che è 4 volte superiore a quello che dovrebbe essere).<br>E poi, ritornando al discorso del pompaggio idroelettrico lo sai pure tu che quello dipende da quanta acqua abbiamo ed è stato fatto apposta a suo tempo per le normali variazioni di carico, non per l&#39;immissione in rete.<br>E&#39; stato fatto per uno scopo preciso e per quello deve essere impegnato.<br>Il mondo non tutto rose e fiori come pensi tu e su una cosa hanno ragione quelli dell&#39;ENEL:<br>sul fatto che siamo vicini a nuovi black-out e lo hanno pure detto nei TG, e nemmeno troppo tempo fa.<br><br>E comunque io sono pronto ad ascoltare tutti.<br><br>Ma solo se mi date in pasto NUMERI, dati certi e incontrovertibili, non se continuate a tirarmi appresso che non ho competenze tecniche, cosa che poi non è vera (e non solo perchè non sono un ingegnere elettronico).<br><br><br>

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                    • #11
                      <b>Articolo black-out, cause e mezzi per prevenirli</b><br><br>L&#39;articolo citato da ad80 è qui <a href="http://www.aei.it/nucci.pdf" target="_blank">http://www.aei.it/nucci.pdf</a><br>(Ad 80 : per favore controlla se è quello a cui tu ti riferisci ; Postare un link è semplice : posizionati sulla pagina web , vai sulla barra con l&#39;indirizzo internet , copialo ed incollalo nel tuo messaggio , infine dall&#39;anteprima cliccaci sopra per controllare se effettivamente funziona .)<br>Invece qui <a href="http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf" target="_blank">http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf</a> (cecando intorno alla pagina 30) si trovano informazioni sugli autori<br><br>Ora mi stampo l&#39;articolo per poterlo leggere con calma<br><br>A presto da Recoplan

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                      • #12
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (recoplan @ 15/10/2007, 09:17)</div><div id="quote" align="left"><b>Articolo black-out, cause e mezzi per prevenirli</b><br>L&#39;articolo citato da ad80 è qui <a href="http://www.aei.it/nucci.pdf" target="_blank">http://www.aei.it/nucci.pdf</a><br>(Ad 80 : per favore controlla se è quello a cui tu ti riferisci ; Postare un link è semplice : posizionati sulla pagina web , vai sulla barra con l&#39;indirizzo internet , copialo ed incollalo nel tuo messaggio , infine dall&#39;anteprima cliccaci sopra per controllare se effettivamente funziona .)<br>Invece qui <a href="http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf" target="_blank">http://www.die.ing.unibo.it/ReportDIEweb.pdf</a> (cecando intorno alla pagina 30) si trovano informazioni sugli autori<br>Ora mi stampo l&#39;articolo per poterlo leggere con calma<br>A presto da Recoplan</div></div><br>E&#39; lui, si.......... Ciao&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cc8066f549308298121a97467259c259.gif" alt=""><br>

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                        • #13
                          Ciao a tutti,<br>scusate se mi permetto di dire la mia. Spesso sento citare anche a sproposito questo tema del black out del settembre 2003 e melo ricordo bene perchè essendo un tecnico responsabile di molti impianti e in quel frangente ho avuto modo di toccare con mano cosa significa vedere collassare un sistema elettrico.<br>Passare dal black out al negare l&#39;allacciamento alla rete di fonti rinnovabili non mi sembra un&#39;idea fondata, un anno fa verso novembre un guasto du linee franco-tedesche hanno tirato giù mezza europa e da noi fortunatamente &quot;solo&quot;, si fa pe dire, il nord ovest.<br>Sul fatto che alcune rinnovabili hanno delle accelerazioni di carico spinte, penso all&#39;eolico, e che siano distribuite a macchia di leopardo, penso al FV, o ad inseguimento, penso all&#39;idroelettrico o termolettrico, non ci sono dubbi ma la domanda è: a che servono i regolamenti di esercizio?<br>Io non lavoro all&#39;ENEL e quando c&#39;è da bacchettare la bacchetto, quando c&#39;è da non bacchettarla non la bacchetto.<br>4 anni fa si collega un cogeneratore da 300 kW con tre banali lettere, l&#39;ho fatto e non ho fatto fatica, con le ultime DK invece molti di voi sanno che l&#39;esercizio sia in a parallelo che di vendita di energia non è banale, e in quella pratica si verifica se la rete va bene o no, e se non va bene (come spesso succede..) si paga per adeguarla.Noi abbiamo un caso pratico di un impianto che consuma 800 kW e abbiamo installato un cogeneratore da 750 kW a biogas e abbiamo pagato un altro MW per la vendita,quando in realt&agrave; cediamo si e no 20.000 kWh al mese e il resto lo consumiamo noi.A questo punto avendo un regolare regolamento di esercizio e avendo pagato il corrispettivo per avere la linea se succede un altyro black out non mi sento in colpa.Questo è l&#39;esempio pratico.Passando alla teoria il concetto di black out comunque non riguarda le linee di ditribuzione ma le dorsali di potenza.Qualcuno mi potr&agrave; obiettare che se collego mille FV da 3 kW ho ben 3000 kW, ma ....visto che gli impianti producono in bassa è ragionevomente probabile che gli elettroni prodotti a Padova vadano consumati a Venezia, non certo a Napoli.<br>Teniamo conto (chi ha fatto un pò di studio delle reti di potenze) che ci sono anche delle direttrici tra nord e sud e tra sud e nord.<br>Quindi smettiamola di scrivere che le rinnovabili a livello tecnico non funzionano e che la microgenerazione non funziona, la rete si sta lentamente adeguando da un sistema degli anno 50/70 di grossi impianti di potenza con efficienze locali e inefficienze di rete a un sistema di reti complesse che oggettivamente hanno delle difficolt&agrave; a trasformarsi con i sistemi in modo ma la tendenza è quella della microgenerazioni, volenti o nolenti.<br>Poi mi piacerebbe sapere quando si dice &quot;L&#39;ENEL dice di no...&quot; ecc ecc chi è l&#39;ENEL? Un gruppo che nel 1999 il primo decreto Bersani gli ha fatto fare la cura dimagrante da 45.000 a 30.000 MW e che nel 2007 si trova a lavorare in oltre 30 paesi e una capacit&agrave; installata di oltre 96.000 MW di cui il 37% di energia prodotta da fonti rinnovabili: 0,37 * 96.000 = 35.520 MW.<br>Certo allacciare più di mille impianti da 3 kW è più &quot;fastidioso&quot; di una centrale da 3.000 MW ma forse anche questo crea lavoro e gli allacciementi costano.Tenete conto che con il cont energia il fisso comunque alla fine della fiera, ammesso che riesca ad autoalimentarmi, glielo pago lo stesso.<br>Volevo scendere nel dettaglio ma non volevo tediare nessuno<br>Ciao<br>Rem
                          "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
                          (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
                          Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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                          • #14
                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (remtechnology @ 15/10/2007, 11:50)</div><div id="quote" align="left">...ma ....visto che gli impianti producono in bassa è ragionevomente probabile che gli elettroni prodotti a Padova vadano consumati a Venezia, non certo a Napoli.....</div></div><br>Non hai affatto tediato nessuno, anzi il tuo contributo è importante per fare capire che è proprio l&#39;ENEL la prima che si mette le mani nei capelli quando uno vuole allacciare gli impianti alla rete.<br>E questo perchè i problemi ci sono..........<br>Il discorso che fai è giusto, ma in linea di principio è corretto non supporre ci sia un sovraccarico delle linee dovuto all&#39;immissione fidandosi di chi consuma a pochi km di distanza?<br><br>Democrazia sarebbe che il fatto di immettere non crei problemi a nessuno e che domani nessuno si debba sentire dire che non può farlo perchè c&#39;è gi&agrave; troppa gente ad immettere in rete.........ho reso l&#39;idea?<br><br>E siccome questo non è possibile in un sistema che non prevede forme d&#39;accumulo io ribadisco (a differenza di come qualcuno vuol fare credere) che io sono il primo ad essere d&#39;accordo col FV e con la microgenerazione distribuita da FER, che poi dal punto di vista ambientale è la migliore cosa perchè una legge fondamentale della fenomenologia dell&#39;inquinamento è che un fattore d&#39;impatto distribuito diventa molto più sostenibile a parit&agrave; di magnitudo.<br><br>Ma che sia accoppiata anche ad una forma d&#39;accumulo distribuita, così da poter usare i miei surplus quando mi servono (senza darli alla rete, che comporta solo perdite aggiuntive e inutili) e non dovere stare al gioco di farmi contabilizzare il &quot;surplus&quot; d&#39;energia per poi consumarla dopo (con regole impostemi dall&#39;alto e vessatorie.........questo forum è pieno di topic dedicati a questi balzelli e di gente che se n&#39;è accorta ce n&#39;è tanta, guardatevi intorno........).<br><br>E soprattutto così da non dover restare a piedi in caso di black-out......cosa possibile in caso di semplice immissione in rete senza accumulo visto che devono scattare le protezioni in base alla norma CEI 11-20<br>

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                            • #15
                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ad80 @ 14/10/2007, 09:05)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fcattaneo @ 13/10/2007, 20:06)</div><div id="quote" align="left">Ovvero se non si sviluppa il Fv e l&#39;eolico fino a far diventare un problema la loro emissione in rete, MAI si migrera&#39; verso una rete diversa e piu&#39; adatta alle fonti rinnovabili.</div></div><br>E&#39; lo stesso assunto logico di chi dice che per stare bene dobbiamo crescere sempre.....infatti le conseguenze si stanno vedendo.........<br><br><br>E con le strade, quando si vede che il traffico è cresciuto e si costruisce una strada con capacit&agrave; sempre più grande, si risolve il problema?<br><br>No, non si risolve, perchè poi l&#39;utenza, che vede che gli viene comodo un certo tipo di strada, tende a saturare pure quella.<br><br>E noi facciamo una strada sempre più grossa?<br><br>Un inno al caos e alla catastrofe.</div></div><br>Forse sei fuori strada....<br><br>Le reti intelligenti avranno un&#39;importanza come infrastruttura inferiore a quella attuale ...<br>Non serviranno proprio ad aumentare la quantita di energia che circola ma piuttosto a diminuirla...<br><br>L&#39;aumento della rete come e&#39; attualmente puo essere rappresentato nel modo che hai indicato tu... mentre le reti intelligenti vanno nella direzione opposta.<br><br>Le reti attuali stanno al sistema di distribuzione centralizzato come le reti intelligenti staranno ad un modello distribuito.....<br><br>Insomma il contrario di quello che pensi..<br>Non preoccuparti.<br><br>F.<br><br><br><br><br><br><br ><br><br><br><br><br><br>
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