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la soluzione africana

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  • la soluzione africana

    Un quadrato di 210 per 210 chilometri. Poco più grande di met&agrave; della pianura padana. Ma nel Sahara. «Questo quadrato ipotetico rappresenterebbe comunque poco più di un millesimo dei deserti esistenti - spiega il premio Nobel Carlo Rubbia - ma su di lui il Sole ogni anno irraggia in media 15 terawatt di energia, tanti quanti ne consuma l&#39;intera nostra civilt&agrave;. E supponiamo, come ci dicono i trend, che al 2030 si vada al raddoppio. Si tratterebbe solo di aggiungere un altro millesimo di deserto solare e di metterlo al lavoro».<br>Questo è il sogno energetico che ormai da più di un decennio muove<br>centinaia di menti e di organizzazioni, pubbliche e private, non solo<br>in Europa ma anche nel Nord-Africa, nel Mediterraneo e negli Usa. E non<br>è solo un sogno, ma una necessit&agrave;: «al 2025 l&#39;Europa a 25 avr&agrave; un<br>deficit elettrico di met&agrave; dei suoi consumi - dice Hans<br>Muller-Steinaghen, del Dlr, centro aerospaziale tedesco - pari a oltre<br>230 gigawatt (l&#39;Italia al 2030 per 16 gigawatt, ndr), a mano a mano che<br>le vecchie centrali fossili verranno dismesse. E altri 230 aggiuntivi<br>verranno dalla crescita dei consumi elettrici dei paesi Mediterranei e<br>del Medio Oriente. Un fabbisogno enorme, che solo una fonte può<br>sostenere: il grande solare desertico, l&#39;unica con un potenziale di<br>oltre cento volte gli scenari più estremi». Per tre anni gli<br>esperti tedeschi, guidati dal ministero dell&#39;Ambiente di Berlino<br>(insieme a colleghi giordani, marocchini, egiziani e algerini) hanno<br>lavorato sugli scenari tecnologici di Trans-Csp e Med-Csp, due grossi<br>volumi, irti di cifre e grafici, su come dovr&agrave; cambiare l&#39;intero<br>contesto energetico dei due continenti. Europa, Nord-Africa e Medio<br>Oriente interconnessi da una sola rete elettrica ad alta capacit&agrave; di<br>trasporto in corrente continua, e grandi centrali solari termodinamiche a concentrazione desertiche (Csp, concentrated solar power) in grado di produrre e inviare centinaia di gigawatt di potenza fin nel nord-Europa, oltre a soddisfare i consumi locali (anche di acqua<br>desalinizzata). Una visione grandiosa, quasi temeraria (uno dei suoi<br>primi sostenitori, negli anni &#39;90, è stato Carlo Rubbia), ma che ora<br>comincia a diventare realt&agrave;. Se ne è avuta una prova in<br>occasione di World Solar Power 2007, la prima conferenza internazionale<br>sul Csp tenutasi in Europa, a Siviglia. Una tre giorni che ha visto la<br>partecipazione di un centinaio tra aziende, centri di ricerca e<br>istituti finanziari provenienti da Europa, Usa e Medio Oriente.<br>L&#39;occasione per l&#39;organizzatore, la spagnola Abengoa, di esibire la sua<br>creatura solare nuova di zecca, la grande centrale Ps10 con i suoi 600<br>specchi da 120 metri quadri sempre puntati sulla torre centrale alta<br>115 metri a Sanlucar, capace di produrre 10 megawatt. Attiva dallo<br>scorso giugno, Ps10 è la prima del suo genere di tipo commerciale (dopo<br>una quindicina di torri solari di ricerca costruite negli ultimi venti<br>anni) ed è gi&agrave; in costruzione Ps20, di doppia potenza (12mila case<br>servite) e poi è allo studio Ps 50, con tecnologie ancora in fase di<br>sviluppo. Il caso spagnolo, infatti, è il primo e più<br>massiccio segnale di movimento concreto. Lo scorso 25 maggio il Governo<br>di Madrid ha assicurato, per decreto, una generosa tariffa elettrica<br>incentivata per le centrali solari Csp fino a 50 megawatt: 26,9<br>centesimi di euro per chilowattora (quasi tre volte il prezzo di<br>mercato) fissi per 25 anni. «Abbastanza per far partire i progetti con<br>le tecnologie solari attuali - osserva Mark Geyer di Solar Paces,<br>l&#39;associazione mondiale del solare termodinamico - per ripagare gli<br>investimenti e i finanziamenti. E soprattutto per avviare quella curva<br>di apprendimento che, al 2020, dovrebbe far scendere il costo del<br>chilowattora solare sotto la soglia magica dei dieci centesimi,<br>competitiva con il gas e il carbone. A quella data gravati da una<br>carbon tax o dal sequestro della CO2». E la Spagna, con le<br>sue grandi pianure meridionali a tassi di insolazione nord-africani,<br>sta correndo: «Al ministero finora sono affluiti progetti per ben 4.100<br>megawatt complessivi, di cui 412 megawatt gi&agrave; approvati - spiega<br>Almudena Carrasco della Red Electrica de Espana - una risposta ben<br>superiore alle previsioni». Oggi si contano almeno 35 centrali solari<br>in fase di avvio o di progetto, con una chiara concentrazione in<br>Andalusia e in tutto il centro-sud spagnolo. «La maggiore<br>concentrazione europea, e soltanto noi di Abengoa contiamo di investire<br>due miliardi di euro in un sistema di quattro impianti a<br>SanLucar-Siviglia da 131 megawatt complessivi - spiega Santiago Seage,<br>presidente di Abengoa Solar - ma gli investimenti sono in moto in tutto<br>il mondo. Ad oggi noi stimiamo progetti per 6 gigawatt complessivi (e<br>20 miliardi di euro) in Europa del Sud, Usa, Nordafrica e Medio<br>Oriente. E presto si aggiunger&agrave; alla lista l&#39;Asia, oltre alle<br>prevedibili centrali australiane. E saranno in prima fila anche India e<br>Cina». Restiamo però al Mediterraneo. Marocco e Algeria sono<br>gi&agrave; della partita. Il primo a Ain Ben Mathar, con un impianto ibrido<br>solare Csp (20 megawatt) e gas a ciclo combinato da 470 megawatt. E i<br>primi 183mila metri quadrati di specchi solari serviranno agli<br>ingegneri marocchini per farsi le ossa, dal 2010 sulla nuova<br>tecnologia. E poi replicarla per esportare in Europa, via<br>interconnessione con la Spagna, elettricit&agrave; pulita e a basso costo.<br>Altrettanto, e forse anche di più, per l&#39;Algeria. Qui è stata gi&agrave;<br>avviata una tariffa incentivata (non lontana da quella spagnola) e il<br>primo passo prevede un impianto solare-gas da 160 megawatt a Hassi<br>r&#39;Mel. «Ma in questo complesso gasiero al centro dell&#39;Algeria contiamo<br>di sviluppare un tecnopolo solare tra i primi al mondo: al 2015 - dice<br>Tewfik Hasni, direttore generale di Neal (New Energy Algeria, nuova<br>consociata di Sonatrach) - prevediamo un investimento da un miliardo di<br>dollari per 500 megawatt diretti al mercato interno e al 2020 un salto<br>a 18 miliardi di dollari con un obbiettivo di 6mila megawatt solari per<br>esportare elettricit&agrave; in Europa. E vogliamo fare di Hassi r&#39;Mel un<br>punto di eccellenza mondiale, anche per lo sviluppo di nuove<br>tecnologie». «E quella algerina è oggi la scommessa più massiccia,<br>forse persino superiore a quella spagnola», commenta Carlo Rubbia. Questi<br>i progetti operativi presentati alla tre giorni di Siviglia. Ma anche<br>Tunisia, Libia e Egitto stanno muovendosi. Israele ha gi&agrave; due centrali<br>solari in funzione (e vari aziende leader, tra cui Solel e Luz due)<br>mentre negli Emirati, ad Abu Dhabi, è stata recentemente inaugurata una<br>intera nuova universit&agrave; tecnica, il Masdar Institute of Technology,<br>interamente dedicata alle rinnovabili e con apporti del Mit e<br>dell&#39;Imperial College. Il sogno dell&#39;integrazione<br>elettrica-solare del Mediterraneo, oltre ai collegamenti gi&agrave; attivi<br>(Spagna-Marocco) prevede poi, al 2010, altri dodici elettrodotti (in<br>tecnologia a corrente continua ad alto voltaggio) di cui quattro<br>cross-mediterranei. E la Terna ha gi&agrave; annunciato il collegamento dalla<br>Sicilia a Tunisi. Ma a questi dovrebbero seguire connessioni dirette<br>con la Libia e dalla Sardegna all&#39;Algeria. Mentre dalle coste spagnole<br>partir&agrave; un cavo fino ad Orano. E via Turchia la rete ad<br>alta potenza risalir&agrave; fino in Germania. «Obbiettivo: al 2050 almeno 80<br>gigawatt affluiranno in Europa da una ventina di siti solari sulle<br>altre sponde - conclude Muller-Steinaghen -. E almeno il 15% del<br>consumo elettrico europeo dovr&agrave; essere assicurato, via solare, a 5-7<br>centesimi per chilowattora».

  • #2
    Complimenti per l&#39;immagine&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/3a9ad774c28f012d1973f4e13b14f550.gif" alt=""> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cdc3ef6a231b8a0d24cb2ae6a6887bce.gif" alt="">

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