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Ancora diodi di by-pass!

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  • Ancora diodi di by-pass!

    Salve! Sui diodi di by pass si è detto molto, ma alcune cose rimangano ancora poco chiare, almeno per quanto mi riguarda.
    Infatti, data per chiara e certa la loro utilità per evitare danneggiamenti in caso di ombreggiamento totale di una cella, rimango perplesso sulle capacità di isolare un modulo, o parte di esso in caso di ombreggiamento parziale o totale dalla luce diretta.
    Se facciamo il solito esempio del comignolo la cui ombra copra qualche cella, poniamo di un impianto monostringa da 10 moduli, si sa che la corrente verrà limitata a quella delle celle ombreggiate. Poiché su queste continua a insistere la radiazione indiretta esse continueranno a generare tensione tale da mantenere in polarizzazione inversa i diodi di by-pass impedendone l'intervento. Questa situazione puù essere superata se si riesce a portare la caratteristica di funzionamento delle celle parzialmente ombreggiate al punto Isc, perché allora i diodi possono entrare in conduzione, portando la differenza di corrente delle celle più irraggiate.
    Ho però dubbi sul fatto che l'MPPT riesca a trovare questo punto di funzionamento. Credo che farò delle prove appena avrò installato il mio impianto! Qualcuno ha idee più chiare delle mie? senza dubbio si! Grazie per gli interventi.
    Daniele

  • #2
    Nessun intervento....? Penso sia interessante sapere se, irraggiato in misura minore un modulo di una stringa, perdo la produzione di quel modulo o crolla quella di tutta la stringa, anche con i diodi di by pass!

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    • #3
      Diodi di bypass

      Ciao Daniele,
      penso di avere sul mio impianto la situazione di ombra di un comignolo e di una parabolica da te bene descritta. Nei giorni di sole e di luce la curva di salita infatti è anomala e cioè comincia da potenza 0 fino a salire a ca. 400-450w fino alla 10.45(Aprile) poi in un istante sale a 1000w. Questo fenomeno non si osserva nelle giornate nuvolose cioè la curva di potenza sale gradualmente senza il salto prima descritto, ovviamente con potenze generate inferiori. Tutto questo mi fa pensare che solo i pannelli interessati non producono energia e non la stringa.

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      • #4
        Originariamente inviato da daniele72 Visualizza il messaggio

        Ho però dubbi sul fatto che l'MPPT riesca a trovare questo punto di funzionamento. Credo che farò delle prove appena avrò installato il mio impianto! Qualcuno ha idee più chiare delle mie? senza dubbio si! Grazie per gli interventi.
        Daniele
        La situazione come hai fatto notare, e' tuttaltro che banale...

        Molti anni fa su questo forum, quando era ancora sulla vecchia piattaforma, sostenevo che i diodi di bypass possono intervenire solo se il carico e' puramente resistivo, nel caso dell'MPP ritenevo che fosse molto improbabile che l'algoritmo riuscisse a capire che abbassando la tensione di lavoro avrebbe raggiunto un equilibrio nuovo a maggior potenza ( quando cioe' il modulo ombreggiato si trova a tensione inversa ai suoi capi cosi da far intervenire i diodi di bypass. )

        Tuttavia un utente aveva effettuato una prova e aveva verificato che ombreggiando un modulo del suo impianto, l' inverter riusciva a portarsi ad un valore di tensione tale da escluderlo.

        E' quindi probabile che l'algoritmo MPP degli inverter ricerchino queste condizioni molto particolari.. o almeno lo fanno alcuni.

        Ciao,
        F.
        Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
        Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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        • #5
          Int.anto grazie per gli interventi. Sarebbe davvero utile per il progettista sapere quali inverter sono in grado di individuare il nuovo punto di massima potenza in tali condizioni. La cosa, come fa notare Fcattaneo non è semplice, perché probabilmente all'abbassarsi della tensione la potenza diminuisce ulterioremente fino al punto in cui il diodo di by-pass entra in conduzione, e quindi le piccole variazioni possono ingannare l'MPPT. E' però possibile che molti algoritmi di inseguimento facciono controlli un po' più estesi per identificare questi casi. Sapendo con certezza che questo può avvenire, l'ombra di un camino su un modulo in alcuni momenti dell'anno o della giornata non è poi un grave problema, ma se non è così si rischia l'assurdo di avere un impianto da 10 pannelli (di cui uno spesso ombreggiato) che produce meno di uno da 9! Sarebbe bello se facessimo qualche ulteriore esperimento in proposito!
          Grazie ancora
          Daniele

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          • #6
            Ragiono a ruota libera.Il sistema MPPT degli inverter spesso è un "perturba ed osserva".prendiamo 2 stringhe in parallelo,che è l'argomento che ci sta piu' a cuore.Stringhe con lo stesso numero di moduli identici,stesso orientamento.L'inverter rileva una tensione ed una corrente nel punto in cui il suo circuito è connesso,ovvero il punto di parallelo.Fa il calcolo della potenza (che in continua è P=VxI) e questa è la fase "osserva".Poi viene la fase perturba.Ovvero modifica la resistenza che le due stringhe "vedono" (per le stringhe il carico è l'inverter stesso e non gli utilizzatori dell'impianto elettrico per quello che so).Se la potenza di uscita è maggiore della precedente,continua a quel trend di perturbazione.Come la precedente relazione non è piu' vera, inverte il trend e così via, molte volte al minuto (non conosco l'esatta frequenza,a vedere quante volte cambia la tensione di uscita di una stringa con il cielo sereno,sembrerebbe che questo controllo venga fatto 1 volta a secondo).

            Quindi in qualsiasi condizione operativa si trovino i moduli (pieno irraggiamento,modulo ombreggiato etc etc), l'inverter in pochi secondi riesce,grazie a questa serie di aggiustamenti continui, ad estrarre la maggior potenza possibile dai moduli.
            Se un ombreggiamento,così come una nuvola,il guano di un uccello,una foglia,porta una modifica della tensione di una stringa e quindi del punto di parallelo,l'inverter continuerà il suo giochino partendo da un nuovo "punto zero".

            Io,leggendo e documentandomi,questo ho capito della filosofia costruttiva del sistema MPPT,ma probabilmente ne esisteranno anche altre piu' sofisticate.

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            • #7
              Originariamente inviato da daniele72 Visualizza il messaggio
              Sarebbe davvero utile per il progettista sapere quali inverter sono in grado di individuare il nuovo punto di massima potenza in tali condizioni. La cosa, come fa notare Fcattaneo non è semplice, perché probabilmente all'abbassarsi della tensione la potenza diminuisce ulterioremente fino al punto in cui il diodo di by-pass entra in conduzione, e quindi le piccole variazioni possono ingannare l'MPPT.
              Ieri sono andato a cercarmi tutti i tread dove avevo discusso questo problema e la considerazione di una persona mi ha portato a capire forse la soluzione a questo problema....

              Come hai individuato non e' spiegabile come un algoritmo MPPT possa capire che se tenta di abbassare la tensione di stringa arriva ad un punto dove la potenza improvvisamente sale ( conduzione del diodo sul pannello ombreggiato ).

              Tuttavia pare che questo succeda ; ...come e' spiegabile ?

              Probabilmente cosi :

              quando arriva l'ombra la tensione di ingresso sull'inverter scende immediatamente perche lo stesso controlla la corrente e NON la tensione.
              Scendendo il diodo di bypass va in conduzione e l'inverter incomincia a cercare un valore di MPP nella situazione di 1 o piu' pannelli esclusi.

              Se si provasse in queste condizioni a interrompere l'emissione in rete e a ripristinarla, e' molto probabile che l'inverter NON riesca piu' a trovare questa situzione, perche la cresta di MPP che troverebbe sarebbe con i pannelli non bypassati dai diodi.

              Non so se mi spiego ...; diciamo che hai 2 creste di MPPT, una distante dall'altra di una tensione pari a quella di 1 modulo moltiplicata per il numero di moduli in ombra.... quindi stiamo parlando di molti Volt .

              E' impossibile che l'inverter possa passare da una all'altra cresta , perche significherebbe che nei suoi controlli tenti di spostarsi dal punto ottimale di lavoro, di una percentuale elevatissima.

              E' piu' probabile che quando sopraggiunge l'ombra la tensione scenda immediatamente perche e' imposta la corrente e quindi l'inverter si trovi a lavorare sulla nuova cresta di MPP .. queslla giusta.

              Ciao,
              F.
              Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
              Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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              • #8
                Infatti il problema di individuazione dell'MPP in stringhe ombreggiate è molto complesso, e spesso l'inverter si ferma su un massimo locale, e non sul massimo assoluto.
                Non so se esistono anche altri modelli più raffinati, probabilmente si, che risolvono queste situazioni...
                Ciao!

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                • #9
                  Originariamente inviato da fcattaneo Visualizza il messaggio

                  perche lo stesso controlla la corrente e NON la tensione.
                  Ero convinto che l'inverter attraverso un qualcosa che funzioni da reostato, regolasse la caduta di tensione e quindi la corrente attraverso la modifica del valore della resistenza o carico resistivo.
                  Se non è così sapresti illustrarmi,in linea di principio, come viene regolata la corrente?

                  Ti ringrazio.

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                  • #10
                    non mi è ben chiaro perché la tensione dovrebbe scendere improvvisamente. Confesso che non so come funziona internamente la variazione di impedenza dell'inverter. Ma se un'ombra avanza lentamente su un pannello, come credo accada quasi sempre, ci metterà oltre un minuto a coprire per intero una cella...
                    Se nella discussione si inserissero anche un po' di esperimenti di qualche amico, magari con monostringa per evitare complicazioni nella già difficile interpretazione!

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                    • #11
                      Originariamente inviato da daniele72 Visualizza il messaggio

                      non mi è ben chiaro perché la tensione dovrebbe scendere improvvisamente.
                      A chi lo dici...
                      Prima che un utente facesse la prova e dimostrasse che un inverter con MPP su di una semplice stringa mandasse tranquillamente in bypass un modulo quando ombreggiato, io credevo che i diodi di bypass funzionassero solo in sistemi dotati di carico lineare .

                      La spiegazione che la tensione scende improvvisamente la ricavo dal risultato di quell'esperimento... se no non me la posso spiegare.

                      Forse la regolazione di MPP e' piu' lenta e quindi l'ombreggiamento fa scendere bruscamente la tensione prima che l'MPPT se ne accorga ;-) .

                      Cosa succede in condizioni dove l'ombra arriva molto lentamente ?
                      .. e chi lo sa ;-) .


                      Ad ogni modo questi benedetti diodi di Bypass e' davvero difficile da capire come funzionano in ambito MPPT.

                      Ciao,
                      F.
                      Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                      Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                      • #12
                        Grazie ancora! Speriamo ora che qualche collega del forum faccia un paio di esperimenti e li inserisca nella discussione. Se tutto va bene il mio impiantino vedrà la luce tra 2 - 3 mesi!
                        Daniele

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