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Obbligo progetto impianto fotovoltaico

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  • Obbligo progetto impianto fotovoltaico

    Ho un dubbio riguardo all'obbligo di progetto per un impianto fotovoltaico.
    Il decreto ministeriale 37/08 dice che è obbligatorio il progetto di un impianto di produzione di energia elettrica quando questo ha una potenza superore a 6 kW.
    Per richiedere la connessione alla rete è però sempre necessario inviare al Distributore il progetto preliminare del'impianto (anche per impianti di potenza inferiore o uguale a 6 kW).
    Inoltre per ricevere l'incentivo bisogna inviare al GSE la documentazione finale di progetto che comprende il progetto esecutivo (anche per impianti di potenza inferiore o uguale a 6 kW).

    C'è qualcosa disbagliato in quello che ho detto fino ad ora?
    Oppure semplicemente il progetto per impianti di potenza inferiore o pari a 6 kW non è obbligatorio per il decreto 37/08 ma in pratica risulta necessario per l'allacciamento alla rete e l'accesso all'incentivo, e quindi ci vuole sempre?

    Grazie a tutti

  • #2
    *** CITAZIONE non utile : ELIMINATA ***


    Si, ci vuole sempre.
    Ultima modifica di recoplan; 15-09-2009, 23:17.

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    • #3
      *** CITAZIONE non utile : ELIMINATA ***

      Solite cose all'italiana. Per il 37/08 il progetto ci vuole sempre, ma per impianti di potenza inferiore a 6 kWp, e che non rientrino nella casistica dell'art.5 comma 2, il progetto può essere redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice. Però, per usufruire del Conto Energia, tra i documenti richiesti, si parla del progetto redatto da un tecnico abilitato e quindi....lascio a te le conclusioni.
      Se, in teoria, volendoi fare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia, senza usufruire del Conto Energia e, non rientrando nella casistica dell'art. 5 comma 2, mi facessi fare il progetto dal responsabile tecnico dell'azienda installatrice e l'ENEL mi creasse problemi per l'allaccio per via della mancanza di un progetto firmato da un tecnico abilitato, ci sarebbe da discutere.

      Saluti.

      Federico
      Ultima modifica di recoplan; 15-09-2009, 23:18.

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      • #4
        Il responsabile tecnico é un tecnico abilitato. E' iscritto all'albo dei responsabili tecnici.

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        • #5
          *** CITAZIONE non utile : ELIMINATA ***

          Specifico meglio il termine: con "tecnico abilitato" intendo, come testualmente specificato del decreto 37/08 un "un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta".
          Spero di aver chiarito.

          Saluti.

          Federico
          Ultima modifica di recoplan; 15-09-2009, 23:18.

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          • #6
            Io sono un responsabile tecnico. Sto allacciando il primo impianto progettato da me. L'enel, che a giorni allaccerà fisicamente l'impianto, mi disse (nella persona del resp. per il FV di zona e dei suoi superiori da egli interpellati) che avrei potuto farlo usando il mio timbro recante il numero c.c.i.a.a. .
            In merito al gse, a seguito mia richiesta all'indirizzo mail "chiarimenti fotovoltaico....", mi ha inviato dopo un paio di mesi ben tre mail di risposta affermativa.
            Nelle mail in risposta, veniva specificato la dimensione non superiore ai 6 Kwp degli impianti, e l'uso per esigenze domestiche.

            Tanto vi dovevo.

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            • #7
              Io, alla luce della documentazone da consegnare al GSE prevista dall'allegato IV del D.M. 19 Febbraio 2007, ritengo che debba essere firmata da un professionista. Interpellai in merito anche il prof. Carrescia ad un convegno e anche lui la pensava così.
              Mi piacerebbe sapere l'interpretazione del GSE circa la dizione "professionista o tecnico
              iscritto all'albo professionale" e come in tale categoria possa rientrare un responsabile tecnico di un'impresa installatrice.
              Comunque, se così è, ne prendo atto.

              Saluti.

              Federico

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              • #8
                Beh, secondo me la cosa rispetta la normativa vigente principale e più importante (37/08) e

                conferma il fatto che il resposabile tecnico é un professionista iscritto all'albo (dei responsabili

                tecnici), di certo non ha le stesse possibilità di un ingegnere, mafino a 6 kw di potenza

                impegnata lo può fare

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                • #9
                  *** CITAZIONE non utile : ELIMINATA ***

                  Ciao
                  Ricordo poi che il responsabile tecnico puo' esserlo solo per una sola impresa e non puo' fare la libera professione come altra attivita' continuativa per la nuova norma.
                  Ultima modifica di recoplan; 15-09-2009, 23:18.

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                  • #10
                    Mi permetto di scrivere, oltre i fatti citati, anche la mia opinione al riguardo.
                    Il responsabile tecnico è iscritto in un registro, che non può considerarsi un albo propriamente detto, ma ambedue i casi vengono definiti un ambito di operatività e di responsabilità.
                    Ora se diamo per assunto il dato che un impianto FV è da considerarsi un ampliamento di un impianto elettrico esistente (o comunque parte integrante di uno nuovo), si può comprendere meglio che la competenza può rientrare, ai sensi della 37/08, tra le facoltà del RT di un impresa.
                    Nella 81/08 ci sono tracce di liberalizzazione dagli albi;
                    infatti si invita il titolare (o f.f.) di un'impresa, a scegliere una "persona competente" per il ruolo di RSPP.
                    Ed è qui che vorrei porre l'accento: sono convinto che sia tra professionisti che tra le imprese installatrici si possano trovare persone capaci e non, di progettare ed installare un impianto FV,
                    e credo anche che all'origine ci sia bisogno di almeno un po' di passione.
                    Un'ultima cosa; credo anche che in questo paese ci sia bisogno di una rivalutazione del merito.
                    Personalmente gradirei molto che qualche ingegnere (e ce ne saranno certamente) avesse la benevolenza di stimare qualche perito in gamba, come io sono pronto a riconoscere che farei progettare il mio imp.FV a pochissimi RT, o comunque ed in ogni caso, non prima di essermi sincerato della capacità di farlo, anche perchè trattasi non solo di un impianto elettrico ma anche di un impianto ad energia solare.

                    Comunque mi chiamo Giovanni, ed è un onore per me dialogare con voi.

                    Un caloroso saluto a tutti.

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                    • #11
                      Stavo facendo un discorso soltanto da un punto di vista legale, segnalando le incongruenze tra il D.M. 37/08 e il Conto Energia.
                      Sono un ingegnere e personalmente non ho alcun problema ad ammettere che, soprattutto dal punto di vista pratico, ci sono molti periti che hanno parecchia esperienza alle spalle e ne sanno molto più di me.
                      Tra l'altro, un perito elettrotecnico ha pieno titolo per progettare un impianto fotovoltaico di qualunque potenza.
                      Ritengo comunque che, esperienza a parte, per progettare un impianto, un po' di conoscenze tecniche ci vogliano. Non sono ad esempio d'accordo sul fatto che un elettricista con la terza media possa essere autorizzato a fare un impianto fotovoltaico o comunque un impianto elettrico in generale.

                      Originariamente inviato da energiaverde2 Visualizza il messaggio
                      Nella 81/08 ci sono tracce di liberalizzazione dagli albi;
                      infatti si invita il titolare (o f.f.) di un'impresa, a scegliere una "persona competente" per il ruolo di RSPP.
                      Su questo invece sono in completo disaccordo. Il D. Lgs. 81/08 riguarda la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e quindi non avrebbe senso che si occupasse di ordini professionali.
                      Anzi, devo notare che rispetto alla mitica 626, dove per poter fare il RSPP erano richiesti dei requisiti piuttosto blandi, col passare degli anni si è cercato di far si che il RSPP fosse sempre più specializzato per affrontare il suo delicato compito, fino ad arrivare alla attuale legislazione, dove per "persona competente"i intende comunque una persona in possesso di almeno un diploma di scuola media superiore e che abbia frequentato (e dimostrato di apprendere) un corso di parecchie ore (mi sembra più di 100) che mi pare comprenda tre moduli, mentre prima era sufficiente un corso di 16 ore.

                      Saluti.

                      Federico

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggio
                        Non sono ad esempio d'accordo sul fatto che un elettricista con la terza media possa essere autorizzato a fare un impianto fotovoltaico o comunque un impianto elettrico in generale.
                        A prescindere dall'aspetto legale penso tu faccia confusione tra competenza e titolo: passando molto tempo in cantiere trovi molti elettricisti, muratori, idraulici che potrebbero fare le scarpe a fior di ingegneri o periti per competenza tecnica.

                        Con il fatto che il titolo di studio ha valenza legale si è arrivati all'assurdo che un ingegnere meccanico o un perito agrario sono ritenuti competenti a progettare fior fiore di impianti elettrici mentre un elettricista che ha esperienza, si è tenuto informato e aggiornato, ecc. ecc. non può neanche mettere una lampadina in un pollaio senza dare 500€ a un timbro dotato.

                        Sostanzialmente puoi riprendere un altro mio intervento in un altro post: per progettare serve la conoscenza non il "timbro" ma purtroppo in Italia si richiede il timbro dando per scontato che a questo corrisponda conoscenza cosa che sempre più spesso non avviene visto il livello sempre più basso della qualità della progettazione dove sembra che la qualità si misuri in grammi pertanto + carta = + qualità del progetto.

                        Finendo il mio OT e riprendendo un appunto di cui sopra relativo agli ordini dico che con tutto questo non penso che siano inutili ma che abbiano distorto il loro scopo originario (tutelare il committente) diventando un organo di autotutela e autogiudizio della categoria dove il merito è scomparso.

                        Una volta entrato sei a cavallo senza che nessuno possa più mettere in dubbio la tua conoscenza perchè se qualc'uno osa farlo sarà un tuo simile a giudicarti e si guarderà bene dal darti contro visto che il giorno dopo potrebbe toccare a lui essere al tuo posto.

                        Pertanto non adrebbero aboliti ma regolamentati con regole serie di verifica periodica delle competenze e una completa apertura al mercato per quanto riguarda trasparenza e tariffe.

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                        • #13
                          è la terza volta che per motivi diversi comincio a scrivere.
                          Federico, i RT di terza media, al di là degli impiantini elettrici hardware credo si facciano fuori da soli (parlo della domotica e del FV cioè il futuro), e credo di essermi già espresso in accordo con quanto dicevi.
                          Per la 81/08 non mi soffermerei alle ore di corso (che sono aumentate per tipologia di attività), ma al fatto che non obbliga il titolare a riferirsi ad un albo, bensi ai consulenti più bravi (almeno per le grandi aziende) ovvero permette di farlo al titolare stesso per le piccole attività.
                          Neanche un registro, cioè soloil mercato: a me sembra un segnale significativo.
                          Quello che dice rob74 sarà crudo, ma ha una fondatezza.
                          Potremmo poi parlare della scuola crollata a San Giuliano di Puglia con 26 bimbi ed una maestra sotto!
                          Provai un profondo dolore come padre di due bambini e come cittadino di questo paese.
                          Perchè il buon senso (se non te lo dicono le norme) dovrebbe dirti che un tetto di C.A. su di una opera muraria (blocchi) non si fa. Nessuno di noi credo che andrebbe in giro, avendo le stampelle, mettendosi poi un cappello di piombo.
                          Ora io non ce l'ho con gli ingegneri, ma con quelli che non fermano nelle scuole e nelle università, coloro che, aventi qualunque titolo non hanno capito una mazza di come vanno fatte le cose nel proprio settore, .
                          Credo sia un compito di tutti, nessuno escluso, e quindi anche degli albi e dei committenti.

                          Giovanni.
                          Ultima modifica di energiaverde2; 05-09-2009, 16:40. Motivo: grammatica

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                          • #14
                            Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
                            A prescindere dall'aspetto legale penso tu faccia confusione tra competenza e titolo: passando molto tempo in cantiere trovi molti elettricisti, muratori, idraulici che potrebbero fare le scarpe a fior di ingegneri o periti per competenza tecnica.
                            Ti assicuro per esperienza diretta che gli elettricisti con esperienza sono bravissimi a fare il 99% degli impianti (quelli standard); io, da ingegnere neolaureato, senza alcuna esperienza pratica, ho imparato moltissime cose da loro. Però gli stessi elettricisti, quando si trovano di fronte a dover realizzare quell' 1% di impianti o ad affrontare imprevisti, non ci cavano le gambe. Una volta è capitato che una persona prendesse la scossa toccando una lastra metallica isolata. Gli elettricisti si sono accorti che su quella lastra c'era un potenziale di circa 180 V e ci hanno sbattuto il capo per giorni senza riuscire a capire che si trattava di ua corrente indotta dal reattore di una lampada. E questo per il semplice fatto che non conoscendo l'induzione magnetica, non ritenevano possibile che una lastra metallica isolata potesse assumere un potenziale rispetto a terra.
                            Altro esempio: davanti ad una mia domanda perché in un circuito piuttosto lungo, dove avevo detto di mettere un magnetotermico con curva B, lui avesse messo uno in curva C, la risposta è stata: "perché costa di meno". Quando ho cercato di spiegargli che su linee lunghe può accadere che a causa dell'impedenza di linea la corrente di c.c. non sia sufficiente a far intervenire la protezione magnetica di un "curva C", ha fatto una faccia come se stessi parlando arabo.
                            Questo solo per dire che ognuno ha le sue competenze ed è bene che chi progetta gli impianti, abbia un minimo di nozioni tecniche alle spalle, oltre naturalmente all'esperienza.

                            Saluti.

                            Federico

                            Commenta


                            • #15
                              Sono d'accordo con te ma tu continui a confondere il "pezzo di carta" con la competenza: la competenza (sia pratica che teorica nei rispettivi campi di attività) e' INDISPENSABILE per qualsiasi lavoro fatto, bene il problema è che si da per scontato che il "pezzo di carta", spesso ottenuto 15/20/30 anni prima senza aggiornamento, senza pratica, senza verifica sul campo, sia di per sè sufficiente.

                              Sabato ho quotato un offerta per un impianto, non progettato da noi, teoricamente tutto bene: inverter TL, connessione in bassa, uso dell'interfaccia interna agli inverter, n mila tecnoca$$ate quali stringbox monitorabili da GSM (che non so neanche se esistano), ecc. ecc. ma l'impianto non verrà MAI connesso se fatto come il progetto perchè essendo da 100kWp serve un trafo e l'interfaccia esterna.

                              Come vedi non è necessario tirare fuori l'induzione per scovare l'ignoranza sia tra gli elettricisti che tra i progettisti bastano cose molto più semplici.

                              Torno quindi a ripeterti il mio mantra: competenza e valutazione dei meriti devono essere preponderanti rispetto al "pezzo di carta" a prescindere se uno fa lo stradino, il perito, l'ing., il cardiochirurgo, ecc. ecc. pertanto se sai cosa, come e perchè fare qualche cosa non vedo perchè tu non possa farla.

                              Commenta


                              • #16
                                Originariamente inviato da energiaverde2 Visualizza il messaggio
                                Per la 81/08 non mi soffermerei alle ore di corso (che sono aumentate per tipologia di attività), ma al fatto che non obbliga il titolare a riferirsi ad un albo, bensi ai consulenti più bravi (almeno per le grandi aziende) ovvero permette di farlo al titolare stesso per le piccole attività.
                                Neanche un registro, cioè soloil mercato: a me sembra un segnale significativo.
                                Continuo a non concordare. Semplicemente non esistono registri od albi. Esistono persone che hanno fatto i corsi e sono quindi abilitati a fare l'RSPP.
                                Io non ho fatto quei corsi e quindi non lo posso fare. In compenso ho fatto il corso per coordinatore per la sicurezza sui cantieri, ma non sono iscritto in nessun registro. Ho un foglio che attesta che ho frequentato il corso e che ho superato l'esame finale e quello è tenuto a chiedermi chi mi da l'incarico. Se esistesse un registro, magari invece di chiedermi quell'attestato, controllerebbero che il mio nome figuri su quell'ipotetico registro: non capisco alla fin fine dove stia la differenza. Poi, il fatto che sia in possesso dell'attestato non esclude che io possa essere un'emerita testa di rapa. Chi mi da l'incarico non lo può sapere, anche perché probabilmente non ha le competnze per valutarlo, altrimenti magari farebbe lui stesso il coodinatore e risparmierebbe un po' di soldini. Lui deve limitarsi, quando mi conferisce l'incarico, a sincerarsi che io abbia i requisiti richiesti, che poi io sia bravo o meno sono affari miei. Lui risponderà per quello che la legge chiede a lui ed io risponderò per quello che la legge chiede a me. Se poi, in seguito ad un controllo viene fuori che un coordinatore, in possesso dell'attestato del corso e con anche vent'anni di esperienza sui cantieri, ha come titolo di studio un diploma di un liceo o di una scuola professionale, chi gli ha conferito l'icarico passerà i suoi bei guai, visto che tali titoli di studio non abilitano a fare il cordinatore. Stesso discorso per un datore di lavoro che nomina RSPP uno con la licenza di terza media, anche se questo è magari quarant'anni che lavora in quell'azenda, la conosce da capo a fondo con tutti i rischi che ci possono essere e magari ha pure fatto tutti i corsi di questo mondo.






                                Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
                                Sono d'accordo con te ma tu continui a confondere il "pezzo di carta" con la competenza: la competenza (sia pratica che teorica nei rispettivi campi di attività) e' INDISPENSABILE per qualsiasi lavoro fatto, bene il problema è che si da per scontato che il "pezzo di carta", spesso ottenuto 15/20/30 anni prima senza aggiornamento, senza pratica, senza verifica sul campo, sia di per sè sufficiente.
                                Io non confondo un bel niente. Ho detto e confermo che per fare certi lavori occorre sia avere le competenze tecniche necessarie, sia avere esperienza su quello che si va a fare.
                                Io sono laureato con il vecchio ordinamento e ho quindi titolarità ad operare in tutti i settori, ma non mi passa lontanamente per la testa di fare progetti in ambiti differenti da quelli in cui ho esperienza e tantomeno mi presto a mettere la mia firma su progetti fatti da qualcun altro che magari ha vent'anni di esperienza nel settore, ma non ha i titoli necessari. So che c'è chi lo fa, in cambio di qualche centinaio di euro. Non che abbia paura delle conseguenze legali: per il civile c'è l'assicurazione; per quanto riguarda il penale, in Italia con la giustizia che c'è tra poco non vanno dentro nemmeno gli assassini. E' soltanto questione di etica professionale: io ho la mia, gli altri la loro. Se poi alla prima scossetta sismica viene giù la casa, io vivrò con un po' di soldi in meno per non aver accettato di fare certe cose, qualcun altro vivrà con qualche morto sulla coscienza.

                                Saluti.

                                Federico

                                Commenta


                                • #17
                                  Federico, infatti volevo arrivare a dire che 'sti albi non servono a niente.
                                  Io per conferirti l'incarico di una progettazione potrei semplicemente chiederti se hai titoli per portarlo a compimento.
                                  Il legislatore avrebbe potuto fare un albo degli RSPP composto magari necessariamente da ingegneri e costringere l'impresetta ai "tariffari minimi".
                                  Un film già visto.
                                  Posso essere d'accordo che non calza perfettamente, ma io volevo fare solo un esempio ed ipotizzare quella che potrebbe essere una tendenza.

                                  Buona serata a tutti.
                                  Giovanni.

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ciao a tutti!
                                    Innanzitutto grazie per le numerosi risposte.
                                    Mi è venuto un altro dubbio sul progetto da inviare all'Enel. Ho letto sulla guida blu sul fotovoltaico che all'Enel va inviato il progetto preliminare, ma nella guida Enel si parla genericamente di progetto: che voi sappiate va bene anche il progetto definitivo o quello esecutivo?
                                    Grazie a tutti

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Per la richiesta di connessione normalmente si invia il preliminare mentre per la richiesta dei contatori si manda l'esecutivo/definitivo.

                                      Se l'impianto è da 6kWp non mi formalizzerei/preoccuperi troppo visto che non sono così formali (fosse 1MWp magari si ...!).

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                                      • #20
                                        Originariamente inviato da energiaverde2 Visualizza il messaggio
                                        Federico, infatti volevo arrivare a dire che 'sti albi non servono a niente.
                                        Gli albi sono nati come organo per l'autogoverno delle professioni, a servizio del cliente. Tant'è vero che gli albi erano (non lo so se è ancora così) sotto la giurisdizione dell'allora Ministero di Grazia e Giustizia.
                                        Per quanto riguarda i minimi tariffari, questi sono stati aboliti per legge, almeno per quanto riguarda i lavori ai privati.
                                        Comnque, almeno per gli ingegneri e nella mia zona, era già da tempo che nessuno più li rispettava e mai nessuno è stato per questo sanzionato dagli organi disciplinari dell'albo. Vigeva già, almeno per quanto riguarda il settore impiantistico, una concorrenza da libero mercato. Il mio primo lavoro dopo la laurea, l'ho svolto presso uno studio di un ingegnere e, quando facevamo un preventivo, non utilizzavamo i minimi tariffari, ma la stima delle ore di lavoro, calcolando 25 Euro per ogni ora di lavoro di noi giovani laureati e quaranta Euro per il titoare dello studio (poi ovviamente sul preventivo il cliente pretendeva lo sconto).
                                        Considerando che una colf prende dai 15 ai 20 Euro a nero e che il titolare dello studio doveva pagare lo stipendio a me ed agli altri ragazzi, l'affitto dello studio, l'attrezzatura (computer, software, stampanti, plotter, carta, toner, cancelleria, corrente elettrica, ecc.), tasse, ecc., voglio proprio vedere chi ha il coraggio di venire a dire che si approfittava della sua posizione di ingegnere iscritto all'albo per "costringere l'impresetta ai minimi tariffari".
                                        Questi discorsi andrebbero semmai fatti per altre professioni in cui, alla faccia dell'abolizione dei minimi tariffari, ti vedi chiedere qualche centinaio di Euro solo per mandare una lettera ad un cliente che non paga da mesi.

                                        Saluti.

                                        Federico

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                                        • #21
                                          Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggio
                                          Gli albi sono nati come organo per l'autogoverno delle professioni, a servizio del cliente.
                                          E' questo che contesto degli albi, hanno snaturato la loro funzione diventando un sistema autoreferenziale a protezione della categoria.

                                          Per il discorso prezzi posso concordare con tè difficilmente vengono applicati i minimi anche se vedo ancora lavori fatturati a percentuale sull'appalto indipendentemente dall'entita "vera" del lavoro.

                                          In propostito ti porto un esempio di un caso che stiamo seguendo: schema per inserire un sezionatore (no MT, no Diff.) in un quadro = 2% dell'opera, trattandosi di un 20kWp si fa presto a capire quanto ha pagato il cliente per 5' di lavoro da parte di un neo assunto e responsabilità praticamente nulle.

                                          Detto così sarebbe già "grave" ma considera che:
                                          a) il progettista è il medesimo del FV;
                                          b) il sezionatore doveva prevederlo sin da subito;
                                          c) il progettista ha fatto perdere il conto energia al cliente perchè era convinto che fosse Enel a chiederlo in automatico;
                                          d) impianto da 20kWp (terrazza piana, tilt 30°, azimut +12°) realizzato con n.4 (dicasi quattro) SB3300;
                                          e) quattro inverter e "ha dimenticato" anche l'interfaccia esterna;

                                          Quando il committente, dopo un anno che nicchiava e dopo una diffida da parte di Enel per inserire l'interfaccia, ha provato a sentire l'Albo sai cosa gli ha risposto: che per loro era tutto a posto e il comportamento coerente con la deontologia professionale!.

                                          Se veramente avessero voluto tutelare la categoria avrebbero dovuto prendere a calci nel c...o il loro iscritto.

                                          Tutto sommato a me le cose stanno anche bene così: è il quinto intervento di messa a norma/ripristino che facciamo quest'anno tutti in casi similari e tutti fatturati a x€/h quindi direi niente male come fonte di guadagno.

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                                          • #22
                                            Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
                                            Detto così sarebbe già "grave" ma considera che:
                                            .................................................. ..............
                                            Fossi stato nel committente, gli avrei fatto causa.
                                            Quando un cliente commissiona un progetto, il professionista lo deve realizzare in modo che l'impianto sia funzionale e risponda alle disposizioni normative (e non ultimo che il progetto sia fatto con tutta la documentazione e secondo quanto prescrive la CEI 0-2 e nel caso di impianti fotovoltaici, la CEI 82-25). Se sbaglia il progetto o comunque lo fa in modo non conforme, è giusto che ne risponda lui di persona e non che le conseguenze ricadano sul committente.
                                            Per quanto riguarda gli errori nella presentazione della documentazione che hanno fatto perdere l'incentivo purtroppo, se non c'è niente di scritto, è un grosso problema.
                                            La miglior cosa sarebbe che il committente, all'atto dell'incarico, specificasse che l'iter è affidato al progettista; però capisco anche che il povero committente che non è pratico di queste cose (perché magari nella vita fa tutt'altre cose) tende a fidarsi di ciò che gli dice il progettista.

                                            Saluti.

                                            Federico

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                                            • #23
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                                              L'esempio te lo avevo portato a dimostrazione di come il sistema degli ordini si sia trasformato da "tutela utente" a "tutela iscritto" snaturandosi e che pertanto necessiti di una forte ristrutturazione.

                                              Non sono contrario agli ordini e/o ai progettisti anzi ma sono contrario al fatto che non siano sottoposti ad una verifica delle competenze (cosa tra l'altro comune a tutti i settori ivi compresi gli impiantisti).

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                                              • #24
                                                Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
                                                d) impianto da 20kWp (terrazza piana, tilt 30°, azimut +12°) realizzato con n.4 (dicasi quattro) SB3300;
                                                e) quattro inverter e "ha dimenticato" anche l'interfaccia esterna;
                                                Beh ma qui abbiamo a che fare con un fenomeno !

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                                                • #25
                                                  *** CITAZIONE non utile : ELIMINATA ***
                                                  Se ti interessa l'elenco delle "imprecisioni" dell'impianto eccoti servito:
                                                  a) 20kWp ma 4 inverter SB3300;
                                                  b) nessuna interfaccia di rete pur avendo 4 inverter (e ENEL l'ha collegato per poi mandargli una diffida dopo quasi un anno);
                                                  c) file distanti 1m che si fanno ombra reciproca anche a mezzogiorno del 21 giugno;
                                                  d) prima fila messa dietro la ringhiera quindi perennemente soggetta ad ombreggiamento;
                                                  e) nessun dispositivo di generatore ma solo un MT Diff. generale;
                                                  f) tutto cablato con unifilare NVK (neanche la briga del FROR senza andare a tirare in ballo del FG o del cavo solare);
                                                  g) niente sezionamento DC;
                                                  h) niente pratica Conto Energia (hanno pero l'SSP su un utenza passiva da MT da 400kW dove potevano anche evitare la pratica SSP visto che il cosumo minimo con tutto spento eccede abbondantemente la produzione quindi non immettono praticamente mai);
                                                  i) meglio soprassedere sulla documentazione di progetto dove i pannelli figurano su un tetto a falda con le tegole;

                                                  Ora ci tocca rifare tutto (connessione, installazione, progettazione, ecc. ecc.) e il progettista mi ha anche chiamato per chiedermi se visto che la pratica l'aveva già fatta pagare potevo farla io ma poi farla firmare a lui anzichè timbrarla a nostro nome.

                                                  Sono queste cose che mi mandano in bestia: dover lavorare e confrontarmi con delle persone la cui ignoranza e incopetenza è tranquillamente nascosta dietro la scritta "Albo di xxxxx"
                                                  Ultima modifica di recoplan; 15-09-2009, 23:20.

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                                                  • #26
                                                    Secondo me gli albi e gli ordini sono molto importanti per garantire la sicurezza, tanto per un trapianto di cuore che per un grattacielo o un impianto industriale.
                                                    Il problema è che alcune università promuovono tutti per avere molti studenti che si traducono in soldi per il dipartimento.
                                                    Lo stesso vale per l'esame di stato.
                                                    Bisognerebbe colpire questa mentalità di alcuni rettori che dagli anni 70 stà rovinando l'Italia.
                                                    Il risultato è che ci sono molti professionisti incapaci e che questi fanno lavori che non necessitano di una grande istruzione, ma solo di un po' di esperienza e buonsenso.

                                                    Comunque ora si sta' decisamente esagerando con gli "obblighi di progetto" che ormai servono anche per cambiare un rubinetto.
                                                    Ultima modifica di Roby; 10-09-2009, 12:20.

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                                                    • #27
                                                      Devo ammettere che sui minimi tariffari Federico ha ragione.
                                                      Forse io sono un po' influenzato dal fatto di avere una moglie avvocato (che non esercita più), ed in quell' ambiente mi risulta che i minimi t. sono più o meno in uso, anzi...
                                                      Mia moglie ne è uscita un po' schifata...succede di tutto!
                                                      Ribadisco però che nell'ambito tecnico è pieno di asinacci dalle lunghe orecchie e che non è giusto che per es. un perito in gamba debba fare un esame di stato con due anni di tirocinio (a trovare chi te lo fa fare), per firmare un impianto elettrico neanche tanto grande, ed altre categorie al termine degli studi esercitano.
                                                      Spero che condividiate.

                                                      Saluti

                                                      Giovanni.

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                                                      • #28
                                                        Quali sarebbero queste categorie che esercitano senza esame di stato?
                                                        Chi decide se un perito di 19 anni è in gamba?
                                                        Tu ti faresti progettare l'impianto da un ragazzo appena uscito dall'itis senza nessuna esperienza?

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                                                        • #29
                                                          Assolutamente NO come non me lo farei progettare da un ing. neolaureato o da un ing. laureato 20 anni fa in ing. chimica ma iscritto all'albo.

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                                                          • #30
                                                            ciao a tutti,
                                                            leggendo l'allegato 3 del nuovo DM 6/8/2010 mi pare di capire che non sarà più necessario il progetto firmato da un libero professionista iscritto all'albo....

                                                            o sbaglio?

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