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Distacco della corrente nel quartiere

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  • Distacco della corrente nel quartiere

    Mi stavo chiedendo una cosa:
    cosa succede ad un impianto fotovoltaico connesso alla rete (in regime SSP) se viene a mancare l'alimentazione esterna?
    Mi spiego meglio con un esempio:
    ammettiamo che sia estate, tutti accendono il condizionatore, salta la corrente su un quartiere od una certa area nelle cabine di distribuzione.
    Tuttavia il mio impianto è connesso e si trova un migliaio di utenze a carico tutto solo.
    Vi è il pericolo di danneggiamenti all'apparato dell'impianto in tale situazione? (inverter, moduli che producono a vuoto, ecc...)
    Il cervello umano, uno dei più potenti e pazzi supercomputer mai inventati, impiega solo 100W per funzionare

  • #2
    Gli impianti connessi alla rete NON possono funzionare in isola pertanto sono dotati di un dispositivo che li disconnette nel momento in cui la rete "esce" dai paramentri impostati.

    Vengono costantemente monitorate tensione, frequenza e derivata di frequenza e, nell'istante in cui uno di questi tre valori non rientri nel range ammesso, l'impianto si disconnette.

    Per i piccoli impianti il dispositivo è integrato nell'inverter mentre per gli impianti più grossi è necessario inserire un ulteriore monitoraggio esterno che provveda al distacco dell'impianto.

    Per Enel è importantissima questa sicurezza tant'è che per gli impianti in media tensione obbliga al rincalzo sul lato MT per essere certi del sezionamento in caso di problemi al sezionamento lato BT.

    Dopo il pistolotto la risposta: no, non si danneggia niente semplicemente perchè (A) non si può danneggiare niente neanche mettendo in corto i pannelli (B) l'impianto si spegne automaticamente.

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    • #3
      Se una azienda costruisse degli inverter per connessione alla rete con il meccanismo di distacco per mancanza energia dalla rete esterna dall'inverter stesso,i distributori di rete,tra cui enel, ammettono l'utilizzo dell'impianto in isola, ovvero si possono alimentare quelli che si chiamano in gergo carichi privilegiati.Quindi una casa potrebbe essere alimentata dall'impianto fotovoltaico anche in caso di balck out.Certo che con un impianto da 3 kWp in molte ore della giornata non ci alimenti gran che se non hai delle batterie.

      Pero' normativamente ,con gli opportuni accorgimenti tecnici ,si puo' fare ,non è totalmente vietato.Altrimenti non potresti avere i gruppi elettrogeni negli ospedali per esempio.

      Il problema è che ,oltre al costo delle batterie, che io sappia nessuno costruisce un inverter "bimodale" ovvero che si sincronizzi con la rete quando questa è presente e funzioni in isola quando manca.

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      • #4
        Gli inverter "+/- bimodali" li fa SMA con la linea Sunny di cui non ricordo il nome perchè ne ho visto uno solo in fiera a Vr visto che non sono certificati per l'Italia.

        Si può risolvere il problema con un interfaccia esterna e un UPS che simuli la rete. Lo stiamo facendo per un 16kWp su casa passiva totalmente elettrica ma sono più i costi che gli effettivi benefici perchè, ad esempio, l'UPS deve uscire con un sinusoide praticamente perfetto e quelli con queste caratteristiche sono costosucci.

        Oltrettutto l'energia non la immagaziniamo ma usiamo il backup solo come emergenza per alimentare alcune utenze specifiche (allarme, PLC domotica, ecc.) così da allaggerire il lavoro del pacco batterie del UPS.

        Sostanzialmente ritengo che in una caso "normale" la soluzione Grind Connected + Backup in Isola sia antieconomica e foriera di problemi più che di soluzioni.

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        • #5
          In un certo senso il fatto che si stacchi dalla rete in assenza di distribuzione enel è un bene. Se per esempio si ammette che la distribuzione enel sia disattivata per lavori di manutenzione, la presenza di un qualsiasi tipo di generatore creerebbe tensione e di conseguenza danni agli operai.
          Molto interessante è stato capire se l'impianto fa tutto ciò automaticamente, quindi anche se sono in vacanza e devo preoccuparmi o meno.
          Non vorrei magari avere morti sulla coscienza con il mio FV
          La questione poi capita 2-3 volte ogni 10 anni, quindi raramente è trattata nei siti internet.

          Quanto ai danni del modulo:
          1) Caduta di tensione della rete enel: impianto fotovoltaico non subisce danni, l'inverter si disattiva automaticamente e si riattiva automaticamente quando ritorna la fornitura generale.
          2) grandine: un classico basta usare google o verificare che l'FV rispetti le norme.
          3) danni da vento: non vengono mai discussi, anche perchè in genere si parla di FV integrati sul tetto.
          4) danni da fulmini: l'FV alcuni siti dicono che attiri le scariche dato che è in tensione, sebbene bassa in giornate piovose. Praticamente i fulmini quasi non è un problema per i sistemi integrati. Tuttavia non ho mai trovato alcun sito che mi spiegasse il caso di sbalzo di tensione sulla linea elettrica dell'enel provocato da un fulmine che si è scaricato su qualche apparato. Nel caso impianto domestico si bruciano i diodi del salvavita (si chiamavano diodi?! 'gnurant). Nel caso di sistema FV in regime di scambio cosa mi si brucia? spero non l'inverter...

          Ho detto qualche strafalcione?
          Il cervello umano, uno dei più potenti e pazzi supercomputer mai inventati, impiega solo 100W per funzionare

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          • #6
            Originariamente inviato da Foxxya Visualizza il messaggio
            4) danni da fulmini: l'FV alcuni siti dicono che attiri le scariche dato che è in tensione, sebbene bassa in giornate piovose. Praticamente i fulmini quasi non è un problema per i sistemi integrati. Tuttavia non ho mai trovato alcun sito che mi spiegasse il caso di sbalzo di tensione sulla linea elettrica dell'enel provocato da un fulmine che si è scaricato su qualche apparato. Nel caso impianto domestico si bruciano i diodi del salvavita (si chiamavano diodi?! 'gnurant). Nel caso di sistema FV in regime di scambio cosa mi si brucia? spero non l'inverter...

            Ho detto qualche strafalcione?
            Gli impianti FV vengono progettati con dispositivi appositi chiamati SCARICATORI o SPD per la protezione da sovracorrenti (e fulmini).

            Ciau,
            J.

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