Salve,
premesso che parlo da competo ignorante in materia vorrei sottoporvi una questione.
Vivo in una casa bifamiliare con ingressi distinti di cui la mia famiglia occupa il piano terra ed il primo piano è occupato da nostri parenti.
Posto che siamo parenti ed in ottimi rapporti, che il tetto è "legalmente" di proprietà degli abitanti del primo piano (ma non avrebbero nulla in contrario alla "condivisione" infatti già ne abbiamo accesso ad esempio per stendere la biancheria) mi chiedevo se fosse possibile creare un impianto fotovoltaico sul tetto "condiviso" tra la nostra e la loro abitazione; ossia, si può collegare un impianto contemporaneamente a due diversi contatori Enel?
Questa cosa potrebbe giovare o nuocere ad un buon rendimento dell'impianto?
L'energia prodotta dall'impianto sarebbe divisa equamente tra le due abitazioni (i due contatori)?
Questa scelta, sempre se fattibile, avrebbe più pro o più contro? Nel senso, converrebbe fare una cosa del genere o piuttosto "separare" i pannelli in due impianti distinti?
Se ci sono altri punti che sto trascurando, illuminatemi!
Diciamo che ci sto facendo un pensierino e visto che i costi inziali per la costruzione dell'impianto, se non ho scritto sciocchezze ed è tutto fattibile, potrebbero essere divisi tra le due famiglie, che non fa mai male.
Grazie a chi vorrà sciogliere i miei dubbi
premesso che parlo da competo ignorante in materia vorrei sottoporvi una questione.
Vivo in una casa bifamiliare con ingressi distinti di cui la mia famiglia occupa il piano terra ed il primo piano è occupato da nostri parenti.
Posto che siamo parenti ed in ottimi rapporti, che il tetto è "legalmente" di proprietà degli abitanti del primo piano (ma non avrebbero nulla in contrario alla "condivisione" infatti già ne abbiamo accesso ad esempio per stendere la biancheria) mi chiedevo se fosse possibile creare un impianto fotovoltaico sul tetto "condiviso" tra la nostra e la loro abitazione; ossia, si può collegare un impianto contemporaneamente a due diversi contatori Enel?
Questa cosa potrebbe giovare o nuocere ad un buon rendimento dell'impianto?
L'energia prodotta dall'impianto sarebbe divisa equamente tra le due abitazioni (i due contatori)?
Questa scelta, sempre se fattibile, avrebbe più pro o più contro? Nel senso, converrebbe fare una cosa del genere o piuttosto "separare" i pannelli in due impianti distinti?
Se ci sono altri punti che sto trascurando, illuminatemi!
Diciamo che ci sto facendo un pensierino e visto che i costi inziali per la costruzione dell'impianto, se non ho scritto sciocchezze ed è tutto fattibile, potrebbero essere divisi tra le due famiglie, che non fa mai male.
Grazie a chi vorrà sciogliere i miei dubbi
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